L'archivio di pietra di Capodistria
L'archivio di pietra di Capodistria
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stessa.<br />
per trent’anni presidente solerte e prestantissimo dell’arciconfraternita<br />
* * *<br />
Il vasto ed arioso spiazzo del Brolo riserva all’archivio litico citta<strong>di</strong>no<br />
una significativa parte <strong>di</strong> documenti, alcuni dei quali tra i più interessanti.<br />
Le due cinquecentesche elaborate cisterne sono opera del podestà e<br />
capitano MARINO BONZIO e ne fanno testo le epigrafi e gli stemmi esibiti<br />
POPULO JUSTINOPOL ACQUARUN DULCIUM / INOPIA<br />
LABORANTI / MARINUS BONCIUS PRAET PRAEF O CLARISS / HAC<br />
NOVA CISTERNA PROVVIDE SALUTIFERO/ CONSULVIT / O F::::::<br />
cisterne da lui provvedute al popolo giustinopolitano sofferente per la<br />
mancanza d’acqua dolce. E ancora altra scritta che informa sulla non<br />
in<strong>di</strong>fferente spesa sostenuta, pari a 1.100 monete d’oro per cisterna.<br />
Ad attirare ogni sguardo è però la splen<strong>di</strong>da facciata veneziana del<br />
Fontego (fondaco) arricchita con 15 epigrafi e 32 stemmi in gran parte <strong>di</strong><br />
buona fattura. Cominceremo dall’alto, dal timpano coronato dallo stemma <strong>di</strong><br />
NICOLO’ DONATO (1728), elaboratamente ornato <strong>di</strong> teste umane e ferine,<br />
tenuto da due putti e sovraposto ad una bella cartella rococò con epigrafe<br />
:::::PRO HORREO ORNATO ET ERECTO / AETERNI OBSE-<br />
QUY VOTUM::::::<br />
in segno d’ossequio per aver egli eretto ed ornato il granaio.<br />
Sotto, a sinistra, lo stemma con cimiero e svolazzi <strong>di</strong> VITO<br />
MOROSINI (1610) accompagnato da una semplice lastra lapidea con sopra<br />
ricordato<br />
:::::DOMUN HANC FRUMENTARIAM AB / EA MAGNA ANNO-<br />
NAE PENURIA QUA / RELICUUM ITALIAE PREMEBATUR / OPE<br />
ET CONSILIO LIBERAN / CONSERVANTI:::::<br />
come egli provvide a preservare questa casa frumentaria, con l’opera e<br />
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