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L'archivio di pietra di Capodistria

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trofei posti per l’eternità.<br />

Infine, sotto la statua simbolica della giusizia che segna l’asse ideale<br />

della movimentata facciata, trovasi un’epigrafe scritta in caratteri gotici che<br />

costituisce un falso in quanto applicata, forse in questo periodo, a nobilitare la<br />

città con la leggenda letteraria dell’origine palla<strong>di</strong>ana della stessa concludendo<br />

:::::A VENETIS DICTA EST CAPUTISTRIA TANDEM<br />

/AUSPICIIS QUORUM VIVET PER SAECULA TUTA<br />

cioè città palla<strong>di</strong>ana che viene detta Capo<strong>di</strong>stria dai Veneti sotto i quali<br />

vive sicura nei secoli.<br />

Prima <strong>di</strong> lasciare il Palazzo Pretorio, uno sguardo va all’estrosa arma<br />

dei DA MOSTO recante l’asino scaccato, posta sopra l’epigrafe de<strong>di</strong>cata a<br />

VITTORIO DA MOSTO (1686) che si vede sotto l’Atria, benemerito verso il<br />

corpo civico dei bombar<strong>di</strong>eri,<br />

:::::TORMENTORUM EXPLOSORES:::::<br />

e perciò de<strong>di</strong>catagli dal loro capo PIETRO GHIRO. Vicino spicca lo<br />

stemma <strong>di</strong> NICOLO’ BEMBO (1753) con relativa epigrafe dove, con la de<strong>di</strong>ca<br />

dei sindaci deputati GIUSEPPE TACCO e GIUSEPPE BONZIO, si legge<br />

:::::VIAM HANC / NOVA FORMA STERNENDA CURAVIT:::::<br />

per certi lavori fatti fare sulla strada della Calegaria.<br />

A livello della via, rimane uno dei pochi esemplari della cosidetta Bocca<br />

del Leone per<br />

DENONCIE SECRETE :::::COL RITO E SECRETEZZA<br />

DELL’ECC.SO CONS. DI Xci:::::<br />

in materia <strong>di</strong> contrabban<strong>di</strong> e malvessazioni da parte <strong>di</strong> pubblici ufficiali.<br />

Bisogna <strong>di</strong>re, per sfatare la leggenda, che queste denuncie potevano essere<br />

segrete, si, ma non anonime, dovevano cioè essere firmate.<br />

Resta da segnalare che una dozzina <strong>di</strong> ganci, che si vedono in <strong>di</strong>versi<br />

punti della facciata, stanno ad in<strong>di</strong>care che un tempo vi erano applicati<br />

altrettanti stemmi. È noto che all’epoca della prima occupazione austriaca<br />

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