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LABORATORIO B

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Note:<br />

• I valori di R A e di R V sono da considerarsi con incertezza trascurabile.<br />

• Per le misure eseguite con il multimetro digitale assumere un’incertezza pari a 5 digit/12.<br />

• Trascurare l’errore di inserzione per le misure con l’oscilloscopio.<br />

La basetta in dotazione ed il circuito corrispondente si presentano così:<br />

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<br />

R è una resistenza variabile (potenziometro)<br />

L (componente celeste) è un'induttanza<br />

C è un condensatore<br />

<br />

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<br />

<br />

<br />

Relazione:<br />

1.1 Considerate la risposta di un circuito RLC serie ad un segnale sinusoidale di ampiezza f e pulsazione<br />

. Determinate la dipendenza dell’ampiezza della differenza di potenziale ai capi del condensatore<br />

(V c ) in funzione di in situazione di regime. Rappresentate qualitativamente su un grafico (non c’è<br />

bisogno di usare la carta millimetrata) tale andamento.<br />

1.2 Quanto vale se V c è pari a f/2 e R = 0<br />

1) Preparazione dell’esperienza<br />

Il generatore di f.e.m. va posto tra l'ingresso della serie (In, cavetto rosso) e la massa (Gnd, cavetto nero).<br />

Il segnale del generatore va visualizzato sul canale 1 dell’oscilloscopio.<br />

La differenza di potenziale fra Out (rosso) e Gnd (nero) va misurata col canale 2 dell'oscilloscopio.<br />

NB: Il generatore reale si comporta come se avesse in serie una resistenza R g = 50 Ω (con incertezza<br />

trascurabile) e l'induttore reale si comporta come se avesse in serie una resistenza R L (da misurare col<br />

multimetro digitale, vedere punto 2).<br />

Raccolta dati:<br />

• Predisponete il generatore affinché produca un'onda rettangolare di ampiezza 10 V.<br />

• La durata del segnale dovrà essere tale da poter osservare all'uscita del circuito (canale 2<br />

dell'oscilloscopio) una tensione variabile fra 0 V e la massima tensione d'ingresso.<br />

• Prendete nota del segnale del canale 1 con il circuito RLC scollegato. Prendete nota poi del<br />

segnale del canale 1 con il circuito RLC collegato nei due seguenti casi: quando la resistenza del<br />

circuito è minore e maggiore di quella critica.<br />

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Relazione:<br />

1.3 Spiegate, se necessario anche con l’ausilio delle equazioni, il segnale visualizzato sul canale 1 nei tre<br />

casi sopra descritti.<br />

2) Misurate con il multimetro digitale L, C, R L (resistenza dell’induttanza).<br />

Relazione:<br />

2.1 Riportate i valori misurati.<br />

3) Misura della resistenza di smorzamento critico<br />

Raccolta dati:<br />

• Fate in modo che sull’oscilloscopio si vedano entrambi i canali.<br />

• Ruotando il potenziometro cercate la condizione di smorzamento critico.<br />

• Scollegate il generatore, misurate con il tester il potenziometro e riportatene il valore.<br />

• Ruotate il potenziometro fino al massimo valore di R, ricollegate il generatore al circuito e trovate<br />

nuovamente la condizione di smorzamento critico.<br />

• Ripetete la misura 10 volte.<br />

Relazione:<br />

3.1. Riportate su una tabella i valori misurati della resistenza del potenziometro con incertezza e dalle<br />

vostre misure ricavate il valore della resistenza di smorzamento critico (fate attenzione che la<br />

resistenza di smorzamento critico non è solamente quella del potenziometro).<br />

4) Misura del coefficiente di smorzamento e della pulsazione <br />

Raccolta dati:<br />

• Ruotate il potenziometro fino ad ottenere il valore minimo di resistenza.<br />

• Misurate tale valore ed osservate all'oscilloscopio l'andamento oscillante della tensione ai capi di<br />

C.<br />

• Lasciate visualizzato sull’oscilloscopio solamente il canale 2 e centrate il segnale verticalmente in<br />

modo da avere lo zero sulla tensione asintotica.<br />

• Misurate le differenze, dal valore asintotico, delle tensioni relative ai massimi e ai minimi e i<br />

tempi corrispondenti, facendo coincidere lo zero dei tempi con una salita dell’onda quadra. Il<br />

modulo |V(t)| di tali differenze ha un andamento esponenziale. Prendete 10 punti.<br />

• Misurate la durata di 5 oscillazioni (distanza temporale fra due massimi o minimi consecutivi o,<br />

meglio ancora, a partire dalla distanza degli attraversamenti della tensione asintotica).<br />

Relazione:<br />

4.1. Riportate il valore minimo della resistenza del potenziometro misurata. Dalla durata delle 5<br />

oscillazioni riportate anche lo pseudo-periodo (perché non è un vero periodo).<br />

4.2. Riportate in una tabella e in carta semilogaritmica i risultati della misura di |V(t)| in funzione del<br />

tempo.<br />

4.3. Date un’interpretazione a pendenza e intercetta e da esse ricavate γ con incertezza.<br />

4.4. Confrontate il valore dell’intercetta con quello atteso.<br />

5) Conclusioni<br />

Relazione:<br />

5.1. Confrontate la resistenza di smorzamento critico del punto 3.1 con quella ottenibile dalle misure<br />

dirette di induttanza e capacità.<br />

5.2. Confrontate lo pseudo-periodo del punto 4.1 con quello ottenibile dalle misure dirette di induttanza,<br />

capacità e resistenza.<br />

5.3. Confrontate il valore di γ del punto 4.3 con quello ottenibile dalle misure dirette di induttanza e<br />

resistenza.<br />

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6) Misura delle resistenze<br />

Raccolta dati:<br />

• Misurare direttamente il valore della resistenze R sia con il multimetro digitale sia con il tester<br />

mettendosi nelle condizioni di massima sensibilità.<br />

Relazione:<br />

6.1 Riportare le misure di R ottenute con le due strumentazioni.<br />

6.2 A partire dalle misure fatte, determinare il valore di R.<br />

7) Misura della costante di tempo di un circuito RC tramite oscilloscopio<br />

Raccolta dati:<br />

• Misurare direttamente il valore della capacità C con il multimetro digitale.<br />

• Collegare il generatore di segnale alla serie di R e di C e collegare l’oscilloscopio per misurare la<br />

tensione ai capi della capacità C. Impostare i parametri dell’onda quadra e dell’oscilloscopio per<br />

visualizzare sullo schermo una crescita esponenziale della tensione ai capi di C. Scegliere il valore<br />

della tensione del generatore pari a f = 7 V.<br />

• Con l’oscilloscopio misurare la tensione V ai capi di C in 7 istanti spaziati della divisione dei<br />

tempi.<br />

Relazione:<br />

7.1. Riportare la misura diretta di C.<br />

7.2. Dai valori di R del punto 6.2 e di C ricavare la costante di tempo del circuito.<br />

7.3. Riportare in una tabella con incertezze le 7 misure di V e dei tempi. Riportare invece senza<br />

incertezza la frequenza dell’onda quadra e i parametri delle impostazioni dell’oscilloscopio (volt per<br />

divisione, secondi per divisione).<br />

7.4. Tracciare su carta semilogaritmica il grafico di (1 – V/f) in funzione del tempo, ricavare pendenza<br />

e intercetta e, dalla pendenza, ricavare la misura della costante di tempo del circuito.<br />

7.5. Confrontare l’intercetta con il valore atteso.<br />

7.6. Dire quale tra le misure della costante di tempo del circuito ottenute al punto 7.2 e al punto 7.4 è la<br />

più precisa.<br />

7.7. Dai due valori della costante di tempo del circuito ottenuti al punto 7.2 e al punto 7.4, ricavare una<br />

misura della costante di tempo del circuito.<br />

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