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investimenti portovesme srl con regione fissate le date

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10 numero 508 del 4 Novembre 2010 Realtà Loca<strong>le</strong><br />

LA BASE DEGLI IDRIVOLANTI A SANT’ANTIOCO<br />

SALTO DI QUALITA’ DEL TURISMO NEL SULCIS<br />

Sergio Rombi<br />

Canadair<br />

(Prov. Carbonia Ig<strong>le</strong>sias)<br />

Per poter disporre di una base<br />

stabi<strong>le</strong> di idrovolanti nel Sulcis,<br />

col ris<strong>con</strong>tro di studi specialistici,<br />

bastano solo due<br />

milioni di euro. Una cifra apparentemente<br />

ri<strong>le</strong>vante, ma<br />

non tanto rispetto al beneficio<br />

che questo servizio potrebbe<br />

essere in grado di procurare<br />

al territorio e non solo.<br />

Le fondamenta di questo progetto,<br />

di cui si è parlato anche<br />

recentemente, sono identificate<br />

nella base fisica all’interno<br />

della laguna di Sant’Antioco,<br />

campo idea<strong>le</strong> per <strong>le</strong> stabili<br />

<strong>con</strong>dizioni della base<br />

aviomarina; e la società Aeroclub<br />

di Como disposta ad<br />

operare nel Sulcis.<br />

I prob<strong>le</strong>mi da superare sono<br />

la scelta della base di decollo<br />

e ammaraggio che, di <strong>con</strong>certo<br />

tra istituzioni preposte, dovrà<br />

essere identificata e dotata<br />

dei servizi di sicurezza e<br />

delimitazione. Inoltre dovranno<br />

essere realizzate a terra <strong>le</strong><br />

rimesse per gli aerei, officine,<br />

braccio a mare per <strong>le</strong> soste.<br />

Dovranno altresì essere realizzate<br />

<strong>le</strong> bocchette rifornimento,<br />

impianto antincendio<br />

ed altri piccoli accorgimenti.<br />

“Come amministrazione comuna<strong>le</strong>,<br />

ha spiegato il Sindaco<br />

di Sant’Antioco Mario Corongiu,<br />

siamo fortemente interessati<br />

a questo servizio<br />

perché esso qualificherà ulteriormente<br />

il turismo nel territorio,<br />

potrà dar luogo a corsi<br />

di pilotaggio per giovani o<br />

imprenditori locali, attiverà<br />

nuovi interessi commerciali.<br />

Una base di idrovolanti nella<br />

nostra laguna potrebbe vo<strong>le</strong>r<br />

significare lo sviluppo turistico<br />

anche verso <strong>le</strong> zone interne<br />

della Sardegna dotata di<br />

ampie superfici lacustri in<br />

grado, quindi, di accogliere<br />

comitive provenienti dal Sulcis<br />

verso il centro e dal Centro<br />

verso il Sulcis”.<br />

Grande entusiasmo su questo<br />

versante è stato mostrato anche<br />

dal Presidente della Provincia<br />

Salvatore Cherchi che<br />

vede in questo servizio anche<br />

la possibilità di col<strong>le</strong>gamenti<br />

diretti tra il Sulcis e il Nord<br />

Italia, proprio <strong>con</strong> la zona dei<br />

laghi. “Siamo <strong>con</strong>sapevoli<br />

che un pur piccolo aeroporto<br />

a terra, ha detto Salvatore<br />

Cherchi, sia ormai un sogno<br />

da rimettere nel cassetto. Fenosu<br />

di Oristano insegna.<br />

Mentre invece, <strong>con</strong> una spesa<br />

di circa due milioni di euro, si<br />

può attrezzare una base <strong>con</strong><br />

idrovolanti che sono in grado<br />

di sviluppare il turismo loca<strong>le</strong>,<br />

ma anche realizzare un<br />

traffico aereo col Nord Italia<br />

che verrebbe raggiunto nel giro<br />

di due ore e poco più, senza<br />

<strong>le</strong> lungaggini che i voli aerei<br />

dagli aeroporti comportano.<br />

Siamo decisamente favorevoli<br />

ad un servizio del genere,<br />

perché ritengo sia un<br />

salto di qualità per il territorio<br />

Sud Occidenta<strong>le</strong> sardo”.<br />

Gli stessi imprenditori locali,<br />

nel corso di un recente pubblico<br />

in<strong>con</strong>tro hanno mostrato<br />

interesse ed hanno stimolato<br />

<strong>le</strong> istituzioni, come Comune,<br />

Circomare e Servizio Costiero,<br />

a dar corso al<strong>le</strong> verifiche<br />

in laguna per individuare la<br />

base di decollo e ammaraggio,<br />

sulla qua<strong>le</strong> poi stabilire<br />

gli interventi da programmare.<br />

“Ci auguriamo che fin dalla<br />

prossima primavera, ha aggiunto<br />

il Sindaco di Sant’Antioco<br />

Mario Corongiu, si possa<br />

poter <strong>con</strong>tare sulla presenza<br />

degli idrovolanti, sia pure<br />

non in pianta stabi<strong>le</strong>. Il tutto<br />

potrebbe servire per affinare<br />

alcuni accorgimenti che poi<br />

dovranno essere adottati nei<br />

mesi successivi. Il Comune di<br />

Sant’Antioco è disponibi<strong>le</strong> a<br />

gettare <strong>le</strong> basi per questo nuovo<br />

servizio che porterebbe<br />

enormi vantaggi turistici ed<br />

e<strong>con</strong>omici al territorio, compreso<br />

il servizio antincendio”.<br />

SINDACO<br />

0781.887811<br />

Vice SINDACO<br />

0781.887828<br />

UFFICIO TURISMO<br />

SERVIZI SOCIALI<br />

SPORT SPETTACOLO<br />

0781.887813<br />

UFFICIO ASSESSORI<br />

0781.887827<br />

CALASETTA - Piazza Belly - Centralino - 0781.88780 www.comune.calasetta.ca.it<br />

BORUTTA<br />

LABORATORIO DI “COMUNICAZIONE” A VARI LIVELLI<br />

VISSUTO IN SILENZIO E IN ASCOLTO DI GRANDI MAESTRI<br />

Continuano pur tra mil<strong>le</strong> impegni<br />

operativi <strong>le</strong> attività del Circolo<br />

Cultura<strong>le</strong> Sardo “A<strong>le</strong>ssandro<br />

Pibiri” nella terra martoriata<br />

dell’Afghanistan e più precisamente<br />

in Herat. Il circolo è<br />

intitolato al caporalmaggiore<br />

A<strong>le</strong>ssandro Pibiri deceduto il 5<br />

giugno 2005 a Nassiriya in<br />

Iraq. La decisione di dedicare il<br />

circolo dei sardi in Afghanistan<br />

ad uno sfortunato corregiona<strong>le</strong><br />

prematuramente e tragicamente<br />

scomparso, è scaturita dalla volontà<br />

comune dei 110 sardi<br />

presenti nella base ISAF di<br />

Herat nel lontano 2008. A<strong>le</strong>ssandro<br />

Pibiri era a quel tempo<br />

l’ultimo dei caduti sardi nel<strong>le</strong><br />

varie missioni in giro per il<br />

mondo. Il circolo si propone di<br />

mantenere alto il nome dei sardi<br />

e della Sardegna attraverso<br />

progetti che <strong>con</strong>sentano di aiutare,<br />

<strong>con</strong> picco<strong>le</strong> ma significative<br />

iniziative, la popolazione loca<strong>le</strong>.<br />

Il primo obbiettivo raggiunto<br />

dal circolo “A<strong>le</strong>ssandro<br />

Pibiri” è stato quello di aiutare<br />

due giovani fratelli afgani, Ahmady<br />

Nesar Ahmad di 25 anni<br />

e Hamira di 23 anni affetti da<br />

una grave sordità causata dall’esplosione<br />

di un ordigno che<br />

ha distrutto la loro abitazione.<br />

Attraverso l’intervento e<strong>con</strong>omico<br />

del circolo sardo, i due<br />

Marco Massa<br />

giovani sono stati sottoposti ad<br />

una visita specialistica e al<br />

<strong>con</strong>seguente impianto di un apparato<br />

acustico che ha <strong>con</strong>sentito<br />

il recupero parzia<strong>le</strong> dell’udito.<br />

Inoltre, in occasione<br />

del festeggiamento del terzo<br />

anno di attività del circolo, il<br />

presidente Franco Loru di Villacidro<br />

e i soci Giovanni Loi di<br />

Samugheo, Elia Murgia di Perdasdefogu,<br />

Mario Cauli di Alghero,<br />

unitamente a tutti i corregionali<br />

presenti in Afghanistan,<br />

hanno provveduto ad effettuare<br />

una ulteriore raccolta<br />

di fondi. La somma, attraverso<br />

la mediazione del cappellano<br />

militare sarà destinata ad un orfanotrofio<br />

presente nella città<br />

Una singolare, quanto tonificante,<br />

esperienza formativa<br />

sulla comunicazione, è stata<br />

vissuta da una trentina di operatori<br />

arrivati al Monastero benedettino<br />

di S.Pietro di Sorres<br />

da ogni angolo di Sardegna<br />

(una persona è arrivata dalla<br />

Penisola). Si è trattato di insegnanti,<br />

educatrici, addetti di<br />

pubblica Amministrazione, catechisti,<br />

operatori dell’informazione<br />

i quali, volontariamente,<br />

hanno accettato di vivere<br />

quest’esperienza decalcando<br />

gli orari della comunità<br />

monastica, entro i quali sono<br />

stati ritagliati gli spazi di <strong>le</strong>zioni<br />

teorico-pratiche (workshop).<br />

“In un mondo in cui si vive in<br />

maniera frenetica, è stato spiegato<br />

dagli organizzatori, non<br />

ci si rende <strong>con</strong>to di quanto abbiamo<br />

bisogno di fermarci,<br />

anche solo per qualche giorno.<br />

Le nostre giornate sono spesso<br />

scandite dai tempi di TV, te<strong>le</strong>foni,<br />

pc, internet. Siamo apparentemente<br />

tutti col<strong>le</strong>gati: la<br />

tecnologia offre svariate possibilità<br />

per restare in <strong>con</strong>tatto<br />

<strong>con</strong> amici, <strong>con</strong>oscenti e col<strong>le</strong>ghi…<br />

ma siamo davvero capaci<br />

di comunicare Sappiamo<br />

ancora ascoltare Tre paro<strong>le</strong><br />

chiave hanno guidato il cammino<br />

dei 32 iscritti: si<strong>le</strong>nzio,<br />

ascolto e comunicazione”.<br />

L’esperienza è stata aperta da<br />

padre Antonio Musi, Abate di<br />

San Pietro di Sorres, <strong>con</strong> una<br />

dotta ed interessante, quanto<br />

apprezzata, rif<strong>le</strong>ssione sull’importanza<br />

del si<strong>le</strong>nzio e<br />

dell’ascolto.<br />

Marco Biggio, presidente dell’associazione<br />

Mediante, che<br />

ha organizzato l’iniziativa in<br />

collaborazione <strong>con</strong> Paulus<br />

Centro studi Bibbia & Comunicazione<br />

e Centro Cultura<strong>le</strong><br />

San Paolo, ha precisato:<br />

“L’ordine Benedettino è uno<br />

dei più antichi, una colonna<br />

della Chiesa di tutti i tempi.<br />

La regola di San Benedetto e<br />

lo sti<strong>le</strong> di vita dei monaci, ha<br />

tanto da insegnare anche all’uomo<br />

di oggi”. Per due giorni<br />

sveglia al<strong>le</strong> 05.25 del mattino<br />

per partecipare all’ufficio<br />

del<strong>le</strong> <strong>le</strong>tture e a tutti i momenti<br />

di preghiera previsti dall’orario<br />

del Monastero di Sorres.<br />

Ora et labora, quindi non solo<br />

preghiera ma anche lavoro! Il<br />

labora che scandisce <strong>le</strong> giornate<br />

dei benedettini si è trasformato<br />

per i partecipanti in<br />

un workshop di comunicazione:<br />

<strong>le</strong>zioni teorico-pratiche<br />

gui<strong>date</strong> da Sean Patrick<br />

Lovett, docente di comunicazione<br />

alla Pontificia Università<br />

Gregoriana, direttore del cana<strong>le</strong><br />

italiano e della sezione<br />

ing<strong>le</strong>se della Radio Vaticana.<br />

Massimiliano Cossu, partecipante<br />

al laboratorio, entusiasta<br />

ha commentato: “Il docente è<br />

riuscito a gestire un gruppo<br />

molto eterogeneo e numeroso<br />

<strong>con</strong> grande professionalità,<br />

riuscendo a tirare fuori il meglio<br />

da ciascuno dei partecipanti<br />

in termini di coinvolgimento.<br />

Mi ha colpito la passione<br />

<strong>con</strong> cui ci ha guidato<br />

per due giorni interi, una passione<br />

fuori dal comune.”<br />

Padre Bruno Masala, monaco<br />

addetto all’ospitalità, ha così<br />

salutato gli intervenuti a nome<br />

della comunità monastica:<br />

“Siamo rimasti davvero colpiti<br />

dall’interesse suscitato da<br />

questa iniziativa vissuta rispettando<br />

gli orari del monastero.<br />

In pochi giorni sono<br />

andati esauriti tutti i posti e<br />

diverse persone non hanno<br />

potuto partecipare. Questo dimostra<br />

che anche oggi, giovani<br />

e meno giovani, sono attratti<br />

dal fascino di certe iniziative,<br />

se vissute in un luogo ove<br />

Dio si respira. Speriamo di<br />

poter riproporre l’appuntamento<br />

almeno una volta all’anno!”<br />

NEL MEZZO DELLA GUERRA IN AFGHANISTAN<br />

UN CIRCOLO SARDO SEMPRE IN … PRIMA LINEA<br />

di Herat. “Giova ricordare, precisano<br />

i componenti del Circolo,<br />

che il nostro illustre corregiona<strong>le</strong><br />

Dott. Sequi già ambasciatore<br />

a Kabul ha donato al<br />

circolo circa trecento libri che<br />

sono stati posti in una biblioteca<br />

ricavata nella sala “Folgore”<br />

ed intitolata al Caporal maggiore<br />

scelto Matteo Murreddu<br />

morto a Kabul il 17 settembre<br />

2009 a seguito dell’esplosione<br />

di una autobomba. Altre iniziative<br />

sono previste nell’immediato<br />

futuro da parte dei soci<br />

del Circolo “A<strong>le</strong>ssandro Pibiri”<br />

che rappresentano l’intera Regione<br />

<strong>con</strong> ragazzi provenienti<br />

da tutte <strong>le</strong> province sarde”.<br />

(Tottus in pari)

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