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N.79 agosto (7,89Mb Pdf) - la Notizia

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editoriale<br />

Andrea Dal Prato<br />

Molti cittadini che operano con semplicità sul territorio, al<strong>la</strong> ricerca del dialogo tra<br />

culture diverse, hanno vissuto con sofferenza <strong>la</strong> vicenda del<strong>la</strong> mancata partecipazione<br />

del Santo Padre all’Università La Sapienza di Roma. Si tratta di un episodio<br />

inquietante, ma che deve spingere a non cadere nell’errore del muro contro muro,<br />

dell’intolleranza, del conflitto che certamente a qualcuno interessa alimentare.<br />

Riportiamo, per una valutazione del lettore, una parte del testo del discorso del Papa:<br />

“Magnifico Rettore, Autorità politiche e civili, illustri docenti, cari giovani studenti! È<br />

per me motivo di profonda gioia incontrare <strong>la</strong> comunità del<strong>la</strong> “Sapienza - Università<br />

di Roma” in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico. Da secoli ormai<br />

questa Università segna il cammino e <strong>la</strong> vita del<strong>la</strong> città di Roma, facendo fruttare le<br />

migliori energie intellettuali in ogni campo del sapere… Da sempre <strong>la</strong> Chiesa di Roma<br />

guarda con simpatia e ammirazione a questo centro universitario, riconoscendone<br />

l’impegno, talvolta arduo e faticoso, del<strong>la</strong> ricerca e del<strong>la</strong> formazione delle nuove generazioni…<br />

“<br />

Altro episodio, sempre inquietante, accaduto a La Sapienza è che un gruppo di studenti<br />

“facinorosi” ha impedito che si tenesse un incontro che si proponeva di ricordare<br />

le vittime delle foibe e degli italiani cacciati dall’Istria, da Fiume e dal<strong>la</strong> Dalmazia,<br />

delicato momento del<strong>la</strong> nostra storia che il presidente del<strong>la</strong> Repubblica Napolitano<br />

auspica venga chiarito e spiegato ai giovani.<br />

Non è questo il modo di affrontare i problemi,<br />

una minoranza di poche decine<br />

di persone non può impedire ad altri di<br />

esprimersi. Non deve venir meno il rispetto,<br />

l’ascolto reciproco, il dialogo<br />

critico e costruttivo… Un cammino che<br />

deve essere portato avanti, con impegno e speranza, certi che il paese non può fare<br />

a meno del<strong>la</strong> cultura del<strong>la</strong> convivenza civile e del bene comune.<br />

La scuo<strong>la</strong> è per tutti il più importante strumento per <strong>la</strong> nostra formazione e istruzione,<br />

e non si può accettare che venga strumentalizzata per altri scopi.<br />

L’attuale ministro dell’Istruzione Mariastel<strong>la</strong> Gelmini sta operando molto bene, non<br />

ha, come alcuni suoi predecessori, cancel<strong>la</strong>to le riforme appena in vigore, ha detto<br />

che è “…il tempo del buonsenso, del<strong>la</strong> condivisione, del<strong>la</strong> riflessione e dell’ascolto…”<br />

“...La nostra Scuo<strong>la</strong> Primaria ad esempio, merita certamente una valutazione<br />

di “eccellente”, sia per i programmi che per l’impegno del corpo docente...” Nei progetti<br />

del ministro vi sono: un momento di “formazione permanente” per una maggior<br />

valorizzazione dei docenti; un premio “per chi produce di più”, difficile da attuare,<br />

ma è necessario trovare una forma, ampiamente condivisa, che sia d’incentivo; un<br />

aumento degli stipendi: un insegnante, se ha il dovere morale - e il diritto - di tenersi<br />

aggiornato e preparato, non deve avere l’assillo economico. Altri propositi sono:<br />

ridurre drasticamente circo<strong>la</strong>ri e norme che ora si accaval<strong>la</strong>no creando molte difficoltà<br />

applicative e interpretative; chiudere con debiti e crediti formativi che hanno<br />

causato una confusione assoluta; ripristinare gli esami di riparazione, che meglio<br />

possono indicare se uno studente è preparato oppure no; aggiungere una quarta “I”<br />

alle tre del<strong>la</strong> precedente riforma di Letizia Moratti: (Inglese, Internet e Impresa) Italiano,<br />

che è importantissimo anche per favorire l’integrazione soprattutto dei bambini<br />

migranti che devono conoscere bene <strong>la</strong> lingua italiana e <strong>la</strong> nostra Costituzione, oltre<br />

che, ovviamente, per gli studenti “italiani” che preferiscono semplificare <strong>la</strong> comunicazione<br />

con “i codici” del cellu<strong>la</strong>re a danno del<strong>la</strong> grammatica, del<strong>la</strong> sintassi italiana<br />

e del<strong>la</strong> Comunicazione stessa; ri<strong>la</strong>ncio del<strong>la</strong> formazione professionale, da alcuni anni<br />

abbastanza trascurata e liberata da appesantimenti burocratici estenuanti e spesso<br />

inutili.<br />

Il programma c’è ed è ambizioso; ora non resta che aspettare e vedere se l’auspicata<br />

col<strong>la</strong>borazione del mondo del<strong>la</strong> politica con il mondo del<strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> porti al<strong>la</strong> costruzione<br />

di un progetto comune che privilegi le cose da fare per il bene di tutti. Né si<br />

può assolutamente sottovalutare in questa auspicata… “riforma” il contributo determinante<br />

qual è quello, rinnovato, dei genitori con <strong>la</strong> loro competenza specifica,<br />

senza invasioni di campo, quindi, anche perché gli insegnanti ci sono già: se no che<br />

ci starebbero a fare<br />

Scuo<strong>la</strong> dove vai <br />

3

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