N.79 agosto (7,89Mb Pdf) - la Notizia

Psicologia
a cura della Dott.ssa Giulia Stuani
I lettori possono esporre problemi o situazioni che siano di interesse generale
L’assertività
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Nella pratica clinica molto spesso capita che
un paziente chieda al proprio terapeuta di diventare
una persona in grado di esprimere le
proprie idee in tutti i contesti. Questa richiesta
può sembrare strana, perché suona quasi
banale, ma lo è molto meno di quanto si possa
credere.
Le persone sono spesso vincolate da regole
di comportamento, da ruoli sociali, da idee
preconfezionate dalla società in cui vivono e
quindi, accettando tutto questo, molto spesso
hanno difficoltà ad esprimere le proprie opinioni
e pensate quanto possa diventare difficile da
gestire una simile cosa, perché ha ricadute su
tutta la nostra vita: non si trova il coraggio di
dire ad un collega che sta sbagliando, non si riesce
a proporre una nuova idea per il timore di
essere comunque sempre nell’errore…e tutto
questo porta con facilità a stare zitti e, quindi,
alla facile prevaricazione su di noi da parte degli
altri.
Questo mese la nostra riflessione va, pertanto,
sull’assertività. L’assertività è un modo di porsi,
è un approccio che ci mette in condizione di
gestire in modo positivo e costruttivo i rapporti
con gli altri. Per essere assertivi, termine piuttosto
tecnico utilizzato dagli addetti ai lavori,
significa essere in grado di esprimere i propri
sentimenti, di scegliere come comportarsi in un
dato contesto, di difendere i propri diritti quando
necessario, di aumentare (o far rispettare)
la propria autostima, di esprimere serenamente
un’opinione di disaccordo quando si ritiene opportuno;
in definitiva, essere assertivi significa
concedersi la possibilità di esprimere se stessi
e di farsi rispettare, portando avanti le proprie
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opinioni, seppur rispettando l’altro, senza avviare
conflitti di alcun genere.
Se, a parole, essere assertivi può sembrare
un gioco da nulla, in realtà questo si verifica
piuttosto raramente: le persone che hanno un
comportamento assertivo, tendenzialmente,
sono più esposte al rischio del giudizio altrui,
vanno incontro con più facilità al confronto
diretto con opinioni diverse dalle proprie, hanno
maggiori possibilità di essere minacciati, a
livello psicologico, nella loro stabilità interiore.
Se questi sono i pericoli a cui incorrono le
persone assertive, dato che nessuno a questo
mondo correrebbe rischi inutili, tali persone
sono solitamente dotate di certe caratteristiche
personali: spesso hanno una buona opinione
di sé, sono sicuri di sé stessi, hanno forti
valori per cui lottare, non credono che sia solo
il ruolo sociale a determinare la validità di una
persona, credono nel diritto di dover essere
rispettati sempre e comunque e, soprattutto,
credono che le decisioni personali ed intime
della propria vita spetti solo ed unicamente a
loro stessi, cioè che nessuno possa obbligarli a
fare, dire o pensare ciò che non condividono.
A questo punto sembra un po’ più chiaro perché
questo comportamento non sia poi così
semplice da ottenere: prima di essere assertivi
bisogna credere profondamente nelle proprie
possibilità e nella propria autodeterminazione,
rispettando sì gli altri e la loro libertà, ma non
temendone il giudizio e tantomeno le eventuali
conseguenze di esso.
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