carbonia - Gazzetta del Sulcis Iglesiente
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Cultura numero 574 <strong>del</strong> 15 Marzo 2012 15<br />
Và detto subito che sulla presenza<br />
dei Templari in Sardegna<br />
c’è una disputa ancora<br />
lontana dall’essere chiusa. Sono<br />
in molti che sostengono che<br />
l’Isola sia stata immune dall’interesse<br />
templare, mentre,<br />
altrettanti numerosi, sostengono<br />
che gli ordini monastici dei<br />
Templari non solo siano stati<br />
presenti, ma abbiano avuto un<br />
ruolo assai importante sia al<br />
tempo <strong>del</strong>le crociate in Terra<br />
Santa che successivamente.<br />
Intanto occorre dire che i Templari<br />
nacquero in Francia per<br />
reclutare uomini e finanziamenti<br />
per liberare la Terra<br />
Santa dall’occupazione saracena.<br />
Forse anche il “fervore”<br />
verso il Papa Clementi V che<br />
aveva trasferito la sede pontifica<br />
da Roma ad Avignone. Sta<br />
di fatto che quest’ordine religioso<br />
aveva fatto incetta di<br />
grandi capitali, terre e castelli,<br />
che ne aveva alterato il carisma<br />
benedettino-religioso. Fu<br />
Filippo IV (Il bello) che chiese<br />
lo scioglimento <strong>del</strong>l’ordine per<br />
evitare che in Francia sorgesse<br />
uno Stato religioso dentro lo<br />
Stato laico. Così i beni passarono<br />
dai Templari ai Cavalieri<br />
Ospitalieri, poi noti come Cavalieri<br />
di Rodi e successivamente<br />
Cavalieri di Malta.<br />
Su questo argomento è stato<br />
pubblicato (per i tipi di Arkadia<br />
Editore Cagliari) il volume<br />
“Templari, Crociate, Giudicati<br />
e Ordine Monastico-Cavallereschi<br />
nella Sardegna medioevale”.<br />
Il libro, a cura di Massimo<br />
Rassu e con prefazione di<br />
Massimo Lorenzani e introduzione<br />
di Giampaolo Marchi, è<br />
un’opera scritta a più mani. Ad<br />
esso, infatti, hanno collaborato<br />
Salvatore Borghero, Raffaele<br />
Carboni, Fabio Marcello, Antonio<br />
Forci, Vincenzo Soddu,<br />
Battista Urru, Gaetano Ranieri<br />
e Luca Piroddi, Roberta Melis,<br />
SARDEGNA IN LIBRERIA<br />
TEMPLARI CROCIATE GIUDICATI E ORDINI<br />
MONASTICO - CAVALLERESCHI IN SARDEGNA<br />
Alessandro Carta<br />
Elena Marongiu, Emanuele<br />
Melis, Francesco Virdis, Francesco<br />
Carboni, Massimo Falchi<br />
Delitala, oltre ovviamente<br />
Massimo Rassu.<br />
“Le proprietà dei Templari, si<br />
legge nella prefazione a firma<br />
<strong>del</strong> Gesuita Massimo Lorenzani<br />
<strong>del</strong>la Pontificia Facoltà Teologica,<br />
erano molte: terre, monasteri,<br />
castelli, fortezze, sparse<br />
in diversi paesi d’Europa.<br />
Tra questi, l’Italia e anche in<br />
Sardegna. A queste ultime sono<br />
dedicati gran parte dei contributi<br />
<strong>del</strong>la pubblicazione…<br />
Di per se la miscellanea non si<br />
limita a descrivere la presenza<br />
e i possedimenti dei Templari<br />
e dei loro eredi in Italia e in<br />
Sardegna, infatti getta lo<br />
sguardo su altri eventi, non<br />
strettamente collegati alle vicende<br />
degli Ordini religiosi<br />
militari, che hanno coinvolto<br />
l’isola fornendo in tal modo<br />
una singolare cornice al corpo<br />
dei principali contributi. Si<br />
tratta <strong>del</strong>la cosiddetta “Crociata<br />
dei fanciulli” che sarebbe<br />
avvenuta nel 1212 tra la quarta<br />
e la quinta crociata. Leggenda<br />
o realtà”<br />
Con lo scioglimento <strong>del</strong>l’ordine,<br />
avvenuto nel 1312, venne<br />
disposto il passaggio <strong>del</strong>le proprietà<br />
dei Templari agli Ospitalieri<br />
e via via ai successivi<br />
Ordini di Rodi e di Malta.<br />
Il libro in argomento parte dalla<br />
considerazione che la Sardegna,<br />
posta al centro <strong>del</strong> Mediterraneo,<br />
costituiva una base<br />
strategica per i navigli indirizzati<br />
alla conquista <strong>del</strong>la Terra<br />
Santa. Secondo la leggenda<br />
una di queste spedizioni, formata<br />
prevalentemente da giovanissimi<br />
(fanciulli) fece naufragio<br />
davanti all’isola di San<br />
Pietro e molti di quei giovinetti<br />
perirono. Per essi venne edificata<br />
la Chiesa dei Santi Innocenti<br />
che sovrasta l’abitato di<br />
Carloforte.<br />
Ma il lavoro in esame tenta di<br />
squarciare il velo sui possedimenti<br />
e su chi abbia messo<br />
mano al patrimonio che i Templari<br />
dovevano avere anche<br />
nell’Isola Pisana-Giudicale.<br />
Secondo quanto asserito da<br />
Massimo Rassu, in Sardegna i<br />
Templari, almeno dal 12-13°<br />
secolo, possedevano due importanti<br />
basi: Santa Maria di<br />
Uta e San Leonardo di Siete<br />
Fuentes. Ci furono, secondo<br />
alcune ricostruzioni, anche altre<br />
chiese o comunità, comprese<br />
quelle ubicate nella Sardegna<br />
<strong>del</strong> Nord e quelle <strong>del</strong>la<br />
Media Valle <strong>del</strong> Tirso.<br />
Con molta onestà intellettuale,<br />
Fabio Marcello afferma che”lo<br />
stato lacunoso <strong>del</strong>la documentazione<br />
sarda non permette di<br />
L’Amministrazione comunale<br />
di Carbonia ha promosso, lo<br />
scorso 8 marzo, presso il Teatro<br />
Centrale, il secondo appuntamento<br />
con la quarta edizione<br />
di “Un ponte sulla scena”,<br />
la rassegna di Teatro In-<br />
Differente promossa dall’Associazione<br />
di volontariato Albèschida<br />
e dal Centro di Salute<br />
Mentale di Carbonia.<br />
La rassegna, che quest’anno si<br />
avvale <strong>del</strong>la collaborazione<br />
artistico-organizzativa <strong>del</strong><br />
Teatro “Fueddu e Gestu”, ha<br />
CARBONIA<br />
“UN PONTE SULLA SCENA 2012”<br />
RASSEGNA DI TEATRO IN-DIFFERENTE<br />
Carbonia - Teatro Albeschida<br />
come obiettivo quello di ricostruire<br />
un canale, demolito da<br />
decenni di pregiudizi, tra malattia<br />
mentale e normalità. Su<br />
questo principio si articola il<br />
progetto aperto di incontroconfronto<br />
con altre realtà <strong>del</strong><br />
territorio: dai Centri di Salute<br />
Mentale alle Scuole, dai singoli<br />
cittadini alle Comunità.<br />
“Un ponte sulla scena”, vuole<br />
andare troppo oltre riguardo<br />
alla storia dei Giovanniti in<br />
Sardegna durante il XIII e XIV<br />
secolo, e la situazione è ben<br />
peggiore per i cavalieri Templari,<br />
la cui soppressione negli<br />
antecedenti l’arrivo dei Catalano-aragonesi,<br />
ha inevitabilmente<br />
determinato una carenza<br />
ancora più grave. Soltanto i<br />
dati indiretti presenti in fonti<br />
più tarde, redatte in età catalano-aragonese<br />
ma con evidenti<br />
richiami a situazioni passate,<br />
consentono di acquisire ulteriori<br />
informazioni sulla permanenza<br />
dei cavalieri nell’Isola”.<br />
Lo stesso Fabio Marcello mette<br />
nella giusta luce l’importanza<br />
di San Leonardo di Siete<br />
Fuentes. “ La chiesa di San<br />
Leonardo di Sette Fontane<br />
aveva sei altari, un retablo nell’altare<br />
maggiore, un’altra immagine<br />
<strong>del</strong> patrono, vari paramenti<br />
sacri e una bandiera rossa<br />
con la croce di Malta. Attorno<br />
alla cappella stavano gli orti<br />
di Inza Onniga e Inzighedda,<br />
e trentotto botteghe, in passato<br />
le case <strong>del</strong> villaggio scomparso”...E<br />
a proposito di questa<br />
chiesa, ancora oggi ben conservata<br />
assieme al chiostro attiguo<br />
o giardino, essa è stata<br />
oggetto di un’indagine, anch’essa<br />
parte integrante <strong>del</strong> libro<br />
in esame, condotta con<br />
georadar da Gaetano Ranieri e<br />
Luca Piroddi. “Sono stati eseguiti<br />
profili sul presbiterio e<br />
nella navata <strong>del</strong> San Leonardo<br />
con un’orditura parallela e perpendicolare<br />
all’asse <strong>del</strong>l’aula…I<br />
dati elaborati hanno mostrato<br />
alcune riflessioni particolarmente<br />
intense nelle aree<br />
immediatamente intorno all’altare<br />
che potrebbero essere ricondotte<br />
a sepolture o anomalie<br />
negli strati di riempimento<br />
al di sotto <strong>del</strong>la pavimentazione”.<br />
Anche in altri punti <strong>del</strong>la<br />
chiesa sono rimasti evidenti<br />
sospetti che sotto il pavimento<br />
<strong>del</strong>la chiesa vi siano sepolture<br />
conservate da secoli.<br />
essere un esempio <strong>del</strong> “prendersi<br />
cura”, attraverso le modalità<br />
interdisciplinari <strong>del</strong> teatro,<br />
dove i pazienti e gli operatori<br />
<strong>del</strong>l’associazione di volontariato<br />
“Albèschida” condividono<br />
esperienze e ricerche<br />
per abbattere i pregiudizi che<br />
circondano la malattia mentale<br />
e le situazioni che fanno<br />
emarginare le persone affette<br />
da questo disturbo. La manifestazione<br />
include sia momenti<br />
di laboratorio, in cui gli<br />
stessi pazienti si trasformano<br />
in formatori nello scambio di<br />
esperienze umane e creative,<br />
sia performance teatrali prodotte<br />
dalle scuole coinvolte<br />
(IPIA di Carbonia e Iglesias;<br />
Liceo Pedagogico di Sant’Antioco<br />
e Iglesias) e dai gruppi<br />
di laboratorio dei C.S.M. <strong>del</strong><br />
territorio.<br />
Gli spettacoli teatrali hanno<br />
preso avvio lo scorso 29 febbraio<br />
con “Alice <strong>del</strong>le meraviglie”<br />
<strong>del</strong> Teatro Albèschida e<br />
l’8 marzo “Il lavoro mobilita.<br />
Il 1948 a Carbonia e dintorni”,<br />
<strong>del</strong>la compagnia La Cernita<br />
Teatro. Gli altri appuntamenti<br />
saranno: giovedì 22<br />
marzo (S’ Allenu <strong>del</strong>la compagnia<br />
Teatro <strong>del</strong>l’Estro), venerdì<br />
20 aprile (Il sabato sera<br />
con la febbre, <strong>del</strong>la compagnia<br />
Il re dei ciarlatani).<br />
Gli spettacoli si terranno tutti<br />
alle ore 10.30, presso il Teatro<br />
Centrale di Carbonia. Le rappresentazioni<br />
teatrali si concluderanno<br />
venerdì 27 aprile,<br />
alle ore 10.30, presso lo spazio<br />
teatro <strong>del</strong>l’IPIA di Iglesias,<br />
con lo spettacolo Bestiario<br />
di Sandaliotis <strong>del</strong> Teatro<br />
Othoca.<br />
SULCIS - IGLESIENTE:TURNI DEL 17 & 18 MARZO 2012<br />
a cura di Franco Airi<br />
FARMACIE:<br />
Non è il formato<br />
che fa grande<br />
un giornale,<br />
ma i suoi<br />
contenuti.<br />
“<strong>Gazzetta</strong> <strong>del</strong><br />
<strong>Sulcis</strong> <strong>Iglesiente</strong>”<br />
punta alla realtà<br />
dei Lettori.<br />
IGLESIAS: LOCCI, via Torino, tel. 0781.40413<br />
CARBONIA: GIGLIO, piazza Iglesias, tel. 0781.64281<br />
CARLOFORTE: PICCALUGA, via XX Settembre, tel. 0781.854011<br />
SANT’ANTIOCO: RUBISSE, piazza Umberto, tel. 0781.83031<br />
CALASETTA: SITZIA, via Solferino, tel. 0781.88446<br />
VILLAMASSARGIA: MASSIDDA, via Eleonora, tel. 0781.74008<br />
PORTOSCUSO: PUSCEDDU, via Giulio Cesare, tel. 0781.509713<br />
TRATALIAS: DIANA, via Matteotti, tel. 0781.688337<br />
BENZINAI:<br />
IGLESIAS: SOLO SERVIZIO 24ORE<br />
CARBONIA: AGIP-GESSA, via Cagliari<br />
Q8-CROBEDDU, viale Arsia<br />
AGIP-SECCI, Flumentepido<br />
VILLAMASSARGIA: Q8-PAU, provinciale per Carbonia<br />
GONNESA: ESSO-DEMURO, via Iglesias<br />
SANT’ANTIOCO: ESSO-GARAU, località Ponti<br />
CARLOFORTE: Q8-LUXORO, corso Cavour<br />
PORTOSCUSO: TAMOIL-MARONGIU, via Giulio Cesare<br />
SAN GIOVANNI SUERGIU: Q8-BASCIU&DESOGUS, via Portobotte<br />
SANTADI: TAMOIL-PIRAS, strada provinciale n°1