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14 numero 452 del 10 Settembre 2009 Cultura Giunto alla vigilia del compimento del fatidico venticinquesimo anno di vita, anche quest’anno il Festival “Ai Confini Tra Sardegna e Jazz”, ha visto la propria luce come uno degli appuntamenti più attesi e di maggiore qualità, riferito sia alla musica, quanto alle manifestazioni culturali ad esso annesse, tutte di un certo respiro e classe. A partire dal titolo che gli organizzatori, con in testa il granitico Basilio Sulis deus-ex-machina della manifestazione congiuntamente all’Associazione Culturale Punta Giara, hanno da sempre voluto, il fulcro delle proposte presentate durante tutti questi anni sul palco allestito nella oramai George Lewis LE REALTA’ MUSICALI CONCLUSO A SANT’ANNA ARRESI IL FESTIVAL “AI CONFINI TRA SARDEGNA E JAZZ 2009” Marcello Murru Basilio Sulis memorabile Piazza del Nuraghe, hanno visto come sfondo e come eloquente e discreto protagonista il nostro territorio, aperto e disponibile ai confronti culturali specialmente se di pregevole caratura. Il merito che ogni anno accompagna questa rassegna è indubbiamente il rinnovamento, e la proposta di artisti a trecentosessanta gradi che affiancano le oramai classiche proposte musicali. In questo senso ci piace parlare di evoluzione della proposta culturale di un festival che, comunque, altre località un po’ ci invidiano. Se nella memoria di ogni appassionato rimane la folta schiera di artisti di fama mondiale che si sono esibiti di fronte a migliaia di persone nelle passate edizioni, cui val la pena ricordare nomi come, Pat Metheny, Chick Corea, Michel Petrucciani, John Zorn, Bill Frisell, Enrico Rava e Marc Ribot, tra i primi che affiorano in mente, ciò che ha colpito l’appassionato in questa ventiquattresima edizione, è il numero di progetti paralleli che hanno affiancato il cartellone principale delle esibizioni musicali. Anche quest’anno c’è stata la consolidata presenza dei seminari jazz, tenuti da artisti di spicco del settore, che hanno offerto la loro esperienza a musicisti che hanno voluto completare ed affinare la loro musica; interessante è stata, in un altro campo, la proposta del workshop fotografico chiamato “Dal Bianco e Nero al Digitale”, che ha aiutato gli appassionati e gli addetti del settore, a carpire le tecniche migliori nel campo della fotografia di spettacolo. Il cartellone prettamente musicale ha annoverato nei dodici giorni in cui si è svolta la manifestazione, artisti come la flautista Nicole Mitchell, il batterista Mike Reed, il progetto originale denominato “Cards For Orchestra – Made In Chicago” ideato dal sassofonista Roscoe Mitchell e il “New Music Observatory”, cui organico è stato composto dai migliori allievi del seminario jazz di cui abbiamo parlato in precedenza. Alla luce di tutto lo scenario proposto dagli organizzatori, è naturale volger loro un doveroso plauso, per l’impegno profuso, la passione dedicata da così tanto tempo nonché gli investimenti, soprattutto quelli di matrice culturale, che in ogni edizione la fanno da padrone. Per quanto appena detto ci fa piacere chiudere con le parole che gli stessi uomini dell’Associazione Culturale Punta Giara, hanno voluto scrivere nella relazione artistica di presentazione dell’edizione di quest’anno: “[…]Oggi ci Marcello Murru pare realistico, se non possibile, avere ruolo da protagonisti, connessi dentro e nei luoghi di elaborazione nella costruzione dei nuovi linguaggi sonori. […]É su questo ragionamento che tenteremo di far conoscere di un’isola impregnata di identità, ma fortemente contemporanea, aperta, ma capace di rivendicare un ruolo di assoluto rilievo tra i luoghi che formano idee e prassi, dimostrando che la musica è ancora capace di assurgere al ruolo di linguaggio davvero universale. […]”. Al prossimo anno, allora, per festeggiare insieme i venticinque anni di questa imprescindibile manifestazione. OFFERTISSIMA SETTEMBRE 3 notti E 89,00 a pers. 5 notti E 149,00 a pers. SCONTI ECCEZIONALI PER TUTTI I SOGGIORNI SUPERIORI ALLE 3 NOTTI WEEKEND ROMANTICI A PARTIRE DA 159,00 e A COPPIA Scopri tutte le altre offerte su www.letourhotel.it Le Tour Hotel Via Carlo Alberto Dalla Chiesa, 20 - 09016 Iglesias (CI) Tel +39.0781.33330 Fax +39.0781.32059 www.letourhotel.it info@letourhotel.it
Cultura numero 452 del 10 Settembre 2009 15 Patrick Chamoiseau è uno scrittore francese. Nato in Martinica a Fort-de-France il 3 dicembre 1953, ha compiuto i propri studi a Parigi. Influenzato dai lavori di Édouard Glissant, Patrick Chamoiseau ritorna in Martinica e s’interessa approfonditamente alla cultura creola. Pubblica il suo primo romanzo nel 1986, ottenendo la consacrazione letteraria nel 1992 con il premio Goncourt assegnato al romanzo “Texaco”, opera vasta che presenta un affresco della vita Martinicana su tre generazioni. I suoi scritti dipingono i tratti della cultura popolare martinicana, quella delle persone modeste e delle loro lotte, “Cronaca delle sette miserie”, evoca il triste destino dei djobeurs, uomini tuttofare nei mercati di Fort-de-France, la cui presenza si fece sempre più rara con la perdita d’influenza commerciale di questi stessi mercati. “Texaco” invece descrive la vita in una bidonville nei pressi di Fort-de-France e della lotta per la salvaguardia di certi costumi autenticamente creoli. Secondo Chamoiseau, la cultura antillana si è creata sulla base dell’oralità, per tale motivo tutta la sua opera sembra alla costante ricerca di una traduzione scritta dell’oralità, un tentativo di riportare sulla carta ritmi ed atmosfere che difficilmente possono essere ricreati. Partecipa anche alla creazione del manifesto della “Créolité”, movimento che susciterà un grande interesse. Chamoiseau presta il suo talento anche al cinema scrivendo le sceneggiature di diversi film d’autore, e del 2007 è la sua sceneggiatura di un nuovo film che ripercorre la vita del giornalista André Aliker, che fu assassinato mentre si apprestava a smascherare un affare compromettente fra béké, ricchi proprietari terrieri di origine francese. SARDEGNA IN LIBRERIA “IL VECCHIO SCHIAVO E IL MOLOSSO” DI PATRICK CHAMOISEAU RIPROPOSTO DALL’EDITRICE SARDA “IL MAESTRALE” Giovanni Fiabane Anteprima a Cagliari per il Premio Letterario Giuseppe Dessì, che, nell’importante edizione che celebra il centenario della nascita del grande scrittore sardo (e che avvia un triennio di iniziative a lui dedicate, curato da un illustre comitato scientifico che si è insediato a luglio a Roma nella sede del Ministero per i Beni e le Attività Culturali), si è concessa una tappa nella città dove Dessì nacque il 7 agosto Amico di Édouard Glissant, cerca di sviluppare con quest’ultimo il concetto di mondialità, in vista di tradurre, su un piano sia politico che poetico, una nuova concezione del mondo che sarebbe fondata sull’apertura delle culture, la protezione degli immaginari dei popoli, i quali scompaiono lentamente sotto l’azione uniformatrice del mondo provocata dalla globalizzazione. Il romanzo “Il vecchio schiavo e il molosso”, che la casa editrice sarda Il Maestrale propone, è un grande affresco di respiro epico e che scandisce i propri ritmi attraverso le lotte di neri e mulatti per affrancarsi dalla schiavitù e conquistare lo spazio urbano. Un romanzo breve, quasi un’appendice al già famoso “Texaco”, una storia a margine, un supplemento di racconto. Mette in evidenza una figura che avrebbe potuto entrarvi a pieno diritto, il vecchio schiavo del titolo appunto, e si concentra su un solo momento della sua esistenza, un brevissimo, drammatico, frammento di vita. La trama del romanzo, giocato soprattutto su atmosfere e suggestioni, tenute insieme dal ritmo e dalla musicalità della prosa, è molto semplice per quanto di forte impatto: si narra della fuga di un vecchio schiavo, la quale scuote il tempo, immobile, di una piantagione. Non è il primo a provarci, per questi, il padrone bianco, in previsione di tali eventi ha addestrato un temibile molosso, utilizzato esclusivamente per l’inseguimento dei fuggitivi. Ma ciò che sorprende tutti all’interno della piantagione, è che a tentare la fuga disperata sia un vecchio silenzioso di cui la maggior parte aveva perfino dimenticato il nome, che sembrava essere in attesa della morte dopo una vita mai scossa da un gesto di ribellione. Il romanzo segue la corsa del protagonista, e l’inseguimento del molosso e del padrone, i quali sono tutti schiavi di qualcosa, della vita, della storia, dei ruoli sociali, tutti oppressi e oppressori, benché da parti opposte della barricata. Si addentra nei labirinti della foresta, in un groviglio di liane, radici e piante secolari, piante morte, ramaglie verdi, rami sterili, chiome parassite, boccioli e marcescente, semi e fiori spezzati. La fuga diventa sofferenza e lotta, ma proprio a un passo dalla sconfitta il vecchio schiavo si riconosce parte della natura, ne acquisisce la forza, e diviene il Guerriero contro cui nulla potrà la sorda ferocia del molosso. Alla fine della corsa, sopravvissuti alle insidie della foresta, il molosso e lo schiavo ora guerriero si affrontano e si riconoscono in prossimità della “Pietra”, una roccia vulcanica, coperta di segni, che irradia un’energia compatta, e che potrebbe rappresentare i destini individuali e i tempi della vita umana, ed anche la testimonianza della successione dei popoli che ne hanno calcato il suolo, le radici della storia millenaria. Il contatto con la Pietra compie il miracolo: il molosso acquista del 1909. Il 3 settembre scorso, al Teatro Civico in Castello di Cagliari è stato in programma una serata omaggio allestita dalla Fondazione Dessì (organizzatrice del concorso letterario e custode dell’imponente eredità culturale lasciata dall’artista), e messa in piedi con la collaborazione della Regione Autonoma della Sardegna (Assessorato Regionale della Pubblica Istruzione), dei Comuni di Cagliari e di Villacidro, della Provincia del Medio Campidano, del Ministero ai Beni e alle Attività Culturali e della Fondazione Banco di Sardegna. L’appuntamento, interamente dedicato al rapporto strettissimo che legava Giuseppe Dessì alla sua Cagliari, ha vissuto di richiami fortemente simbolici a partire dalla location: a pochi metri dal teatro di Castello, in via degli Argentieri (l’attuale via Mazzini) sorgeva infatti la casa dove lo scrittore vide la luce, ricordata oggi da una targa. Le testimonianze del Dessì più familiare e quotidiano erano affidate ai parenti Giuseppe Caboni e Giovanna Crespellani, che hanno parlato del loro rapporto personale con lo scrittore e la sua famiglia. La serata era stata aperta dai saluti del sindaco di Cagliari Emilio Floris, dal primo cittadino di Villacidro Ignazio Fanni e dal presidente della Fondazione Dessì Massimo Murgia. La serata cagliaritana è arrivata a due settimane dalla celebrazione della ventiquattresima edizione del Premio Letterario Giuseppe Dessì, che sarà assegnato sabato 19 settembre a Villacidro in una cerimonia inserita all’interno di una settimana di eventi in programma dal 14 al 20 settembre nella cittadina del medio Campidano, dove lo scrittore visse e trascorse la giovinezza, e in cui ambientò il suo capolavoro, “Paese d’Ombre”. Il lavoro della Giuria, presieduta da Silvio Ramat e composta da Massimo Murgia, Anna Dolfi, Marcello Fois, Duilio Caocci, Laura Pariani, Mario Baudino, Massimo Giuseppe Dessì Giovanni Fiabane occhi mobili e brillanti, calma e serenità , mentre lo schiavo riconosce la propria umanità in una pluralità contraddittoria, “ci sono tanti nomi in me”. Il romanzo è, inoltre, una buona prova di traduzione che, oltre ad accettare la sfida linguistica con quel tanto di spregiudicata invenzione che il testo richiede, ha rinunciato alla redazione di un glossario, per tenere fede alla poetica di calcolata opacità che fonda lo stile di Chamoiseau. VILLACIDRO VENTIQUATTRESIMA EDIZIONE “PREMIO DESSI’” UN’ANTEPRIMA A CAGLIARI DOVE LO SCRITTORE NACQUE Onofri e Simonetta Fiori è quasi giunto al termine: è attesa a giorni la comunicazione delle terne finaliste delle due sezioni, Narrativa e Poesia, da cui verranno fuori i vincitori dell’edizione 2009 del prestigioso premio che ogni anno vede concorrere i più importanti editori nazionali. SULCIS - IGLESIENTE:TURNI DEL 12 & 13 SETTEMBRE 2009 A cura di Franco Airi FARMACIE: IGLESIAS: SOLLAI, via Azuni, tel. 0781.24214 CARBONIA: SORU, via Lubiana, tel. 0781.64259 CARLOFORTE: LODDO, via Garibaldi, tel. 0781.854006 SANT’ANTIOCO: BASCIU, piazza Italia, tel. 0781.83003 CALASETTA: SITZIA, via Solferino, tel. 0781.88446 BUGGERRU: PIRODDI, via Uffici, tel. 0781.54042 PERDAXIUS: PUSCEDDU, piazza Dante, tel.0781.952010 MUSEI: DIANA, via Enrico Fermi, tel. 0781.71822 S.G. SUERGIU: CINCOTTI, via Portobotte, tel. 0781.68018 TEULADA: DANERO, via Umberto, tel. 070.9270014 Il settimanale di casa tua Ogni Giovedì in edicola o in abbonamento BENZINAI: IGLESIAS: IP-PISSARD, via Crocifisso CARBONIA: AGIP-BINDO, piazza Matteotti AGIP-BALIA, località Sirai Q8-PERDIGHE, via Lubiana VILLAMASSARGIA: Q8-MURGIA, via Stazione GONNESA: Q8-MAMELI, corso Matteotti SANT’ANTIOCO: AGIP-PINNA, via Nazionale CARLOFORTE: AGIP-REPETTO, via Porticciolo Pescherecci SAN GIOVANNI SUERGIU: AGIP-MASSENTI, statale 126 SANTADI: TAMOIL-PORCINA, strada statale per Cagliari PORTOSCUSO: TAMOIL - PORTAS, via Dante
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