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DOSSIER Pasquale Arpaia, Orizzonti del “dopo Higgs”<br />

Questo è anche uno dei principi di base dell’arte Zen: a<br />

differenza delle espressioni artistiche della classic<strong>it</strong>à, dove la<br />

simmetria rappresenta la ricerca della perfezione, e della sua<br />

trasposizione etica dell’areté, lo Zen insegna che la perfezione,<br />

in quanto ant<strong>it</strong>etica con l’esistenza umana, è essa stessa un<br />

ostacolo al raggiungimento della consapevolezza suprema, e<br />

pertanto va ev<strong>it</strong>ata. L’imperfezione è ins<strong>it</strong>a in qualsiasi opera<br />

Zen, in un componimento haiku, nell’arch<strong>it</strong>ettura di un giardino, o<br />

nelle pratiche marziali giapponesi. Ad esempio, nell’aikido, è<br />

proprio la percezione dello sbilanciamento ins<strong>it</strong>o nell’attacco e<br />

il suo sapiente sfruttamento per la difesa che portano a un<br />

ristabilimento dell’equilibrio: l’aggred<strong>it</strong>o riporta la v<strong>it</strong>toria<br />

non violenta tram<strong>it</strong>e un “massaggio” sulle giunture dell’aggressore<br />

(portato oltre il lim<strong>it</strong>e del dolore, ma ben prima del danno<br />

strutturale).<br />

L’errore, la sua determinazione quant<strong>it</strong>ativa e il successivo<br />

processo di correzione sono alla base della trasposizione<br />

dell’arte Zen nell’ingegneria di processo con il concetto di<br />

kaizen nella qual<strong>it</strong>à della produzione. Nel kaizen, l’errore non<br />

solo è previsto, ma è addir<strong>it</strong>tura necessario come innesco e motore<br />

del continuo processo di miglioramento tecnologico. I lim<strong>it</strong>i della<br />

tecnologia sono continuamente esplorati per superarli e produrre<br />

un miglioramento continuo delle prestazioni. D’altronde, siamo<br />

all’essenza dell’operare della ricerca, ben nota a tutti noi: è<br />

dall’analisi dei lim<strong>it</strong>i dello stato dell’arte che nascono le nuove<br />

idee e dunque la ricerca. Senza la presa di coscienza degli errori<br />

e dei lim<strong>it</strong>i dello stato dell’arte, la ricerca non è tale, non vi<br />

è innovazione, si rischia di re‐inventare il fiammifero.<br />

9. L’entusiasmo nella ricerca e gli dei dentro<br />

Per concludere, sul campo di LHC, tutti noi operatori abbiamo<br />

sperimentato e appreso una cosa che tuttavia non è stata<br />

evidenziata a sufficienza, sebbene sia stata frutto di un sentire<br />

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