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RECENSIONI&REPORTS report tempo e di essere impegnati in ben altri progetti di ricerca. Allora, qual è il senso dell’articolo Quale il suo scopo Una rivista scientifica non è un blog, uno spazio dove ognuno può esprimere le proprie idee senza giustificarne la ratio. È chiaro che si tratta della conclusione normativa di un ragionamento concernente il concetto di persona non sotto il profilo giuridico ma sotto il profilo etico. L’etica però non è qualcosa di completamente avulso dalla realtà, quindi non possiamo confinare le parole di Giubilini e Minerva in un orizzonte di senso parallelo rispetto a quello comune. Ci sono delle ricadute, delle conseguenze, sempre e inevitabilmente, quando si parla di vita e di morte, di persona e non persona. Allora, se la filosofia non vuole essere considerata una dimensione autoreferenziale della cultura, deve rendere conto delle proprie posizioni, relazionandosi al contesto storico e sociale in cui vive. Nessuno pensa che l’intento dell’articolo di Giubilini e Minerva sia quello di considerare eticamente legittima una norma giuridica che consente l’aborto post nascita. Ma se non era questo, allora o non si è capito il senso dell’articolo, oppure i due ricercatori non hanno saputo spiegarlo. Peccato, perché il senso del seminario di riflessione era proprio quello di offrire loro la possibilità di farlo. MARIA TERESA SPERANZA titti8629@libero.it 234

S&F_n. 9_2013 Frank Close Antimateria tr. it. a cura di G. P. Panini Einaudi, Torino 2010, pp. 194, € 24 Il testo di Close, che ha il merito di essere divulgativo senza cadere nell’ approssimazione, si sviluppa attorno a quattro macro domande inerenti l’antimateria. Esse sono: Che cos’è l’antimateria Come si è generata Quando, come e da chi è stata scoperta E infine quali sono quelli che Giorgio Panini, il traduttore italiano dell’opera a cui è stato conferito il Premio Monselice come migliore traduzione scientifica del 2011, chiama i fattoidi, vale a dire le fantasie credute realtà circa l’antimateria. In effetti, per quanto possa sembrare bizzarro, la motivazione occasionale dello scritto di Close, e l’autore lo confessa più volte non senza tradire una certa ironia, è stata la pubblicazione di un celebre best seller: Angeli e demoni di Dan Brown. Scritto nel 2000, pubblicato in Italia nel 2004, e rilanciato poi nel 2009 dalla sua versione cinematografica, il libro ruota attorno a questa intuizione narrativa (ci assumiamo il rischio di banalizzare la trama): il vaticano è minacciato da una bomba all’antimateria. A reagire scandalizzato fu non solo il milieu ecclesiastico, ma, a maggior ragione, quello dei fisici di professione. Ciò che fa riflettere è che il fattoide della bomba all’antimateria non ha perturbato solo la fantasia romanzesca di Dan Brown, ma anche quella dell’aereonautica militare statunitense che nel 2004 vagheggiava di un possibile aereo ad antimateria (cfr. p. 159). Ecco uno degli obbiettivi che Close si prefigge in 235

S&F_n. 9_2013<br />

Frank Close<br />

Antimateria<br />

tr. <strong>it</strong>. a cura di G. P. Panini<br />

Einaudi, Torino 2010, pp. 194, € 24<br />

Il testo di Close, che ha il mer<strong>it</strong>o<br />

di essere divulgativo senza cadere<br />

nell’ approssimazione, si sviluppa<br />

attorno a quattro macro domande<br />

inerenti l’antimateria. Esse sono:<br />

Che cos’è l’antimateria Come si è<br />

generata Quando, come e da chi è<br />

stata scoperta E infine quali sono<br />

quelli che Giorgio Panini, il<br />

traduttore <strong>it</strong>aliano dell’opera a cui<br />

è stato confer<strong>it</strong>o il Premio<br />

Monselice come migliore traduzione<br />

scientifica del 2011, chiama i<br />

fattoidi, vale a dire le fantasie credute realtà circa<br />

l’antimateria. In effetti, per quanto possa sembrare bizzarro, la<br />

motivazione occasionale dello scr<strong>it</strong>to di Close, e l’autore lo<br />

confessa più volte non senza tradire una certa ironia, è stata la<br />

pubblicazione di un celebre best seller: Angeli e demoni di Dan<br />

Brown. Scr<strong>it</strong>to nel 2000, pubblicato in Italia nel 2004, e<br />

rilanciato poi nel 2009 dalla sua versione cinematografica, il<br />

libro ruota attorno a questa intuizione narrativa (ci assumiamo il<br />

rischio di banalizzare la trama): il vaticano è minacciato da una<br />

bomba all’antimateria. A reagire scandalizzato fu non solo il<br />

milieu ecclesiastico, ma, a maggior ragione, quello dei fisici di<br />

professione. Ciò che fa riflettere è che il fattoide della bomba<br />

all’antimateria non ha perturbato solo la fantasia romanzesca di<br />

Dan Brown, ma anche quella dell’aereonautica mil<strong>it</strong>are statun<strong>it</strong>ense<br />

che nel 2004 vagheggiava di un possibile aereo ad antimateria<br />

(cfr. p. 159). Ecco uno degli obbiettivi che Close si prefigge in<br />

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