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Untitled - scienzaefilosofia.it

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ARTE_2 Mariangela Caporale, V<strong>it</strong>a e morte sulla scena invisibile<br />

È il momento nel quale Demetra ha elaborato il lutto della<br />

distanza dallo sguardo della figlia, il momento nel quale accetta<br />

che Kore torni con la regolar<strong>it</strong>à imposta da Ade, con la regolar<strong>it</strong>à<br />

della morte imposta a Kore come la sua possibil<strong>it</strong>à più propria!<br />

E così il corpo della donna e la v<strong>it</strong>a che è generata vengono<br />

inscr<strong>it</strong>ti<br />

nei r<strong>it</strong>mi regolari delle stagioni, ossia in un meccanismo ‘naturale’<br />

necess<strong>it</strong>ante, il quale, se è in sintonia con la femminile esperienza<br />

del ciclo mestruale, tuttavia tende a rappresentare il ciclo stesso<br />

non come la condizione strutturale di una scelta generativa, ma<br />

piuttosto come una norma che necess<strong>it</strong>a e comanda la generazione 18 .<br />

Sappiamo certo che la scienza che si applica al corpo della<br />

matern<strong>it</strong>à è anche sollievo e cura. Non è alle conseguenze<br />

benefiche che guardiamo.<br />

La biotecnologia della fecondazione assist<strong>it</strong>a può determinare un<br />

passaggio ulteriore: il potere persuasivo del suo modello di<br />

conoscenza della realtà delle donne e di trasformazione della loro<br />

v<strong>it</strong>a è di così straordinaria efficacia che ha convinto le donne<br />

stesse del fatto che esso risponda della loro dign<strong>it</strong>à. Il<br />

carattere pol<strong>it</strong>ico di questa logica biotecnologica è evidente,<br />

anche se «il riconoscimento di questo aspetto non genera né<br />

un’ostil<strong>it</strong>à nei confronti della natura né un confl<strong>it</strong>to tra natura<br />

e tecnologia. Né porta direttamente alla conclusione che le<br />

tecnologie sono autonome e che non possono essere usate in modi<br />

diversi da quelli previsti da coloro che le hanno sviluppate».<br />

Certo è che «la maggior parte dei desideri si fanno evidenti<br />

all’interno di una costruzione sociale. Raramente, tuttavia,<br />

risulta evidente come queste costruzioni possano essere così<br />

abilmente celate da far sembrare i desideri del tutto naturali e<br />

autoevidenti a coloro che li provano» 19 .<br />

È la logica implic<strong>it</strong>a in quel sapere che ha costru<strong>it</strong>o se stesso<br />

come sapere riproduttivo a cost<strong>it</strong>uire la condizione per<br />

18 Ibid., p. 68.<br />

19<br />

A. Donchin, Prospettive che convergono: le cr<strong>it</strong>iche femministe alla<br />

riproduzione assist<strong>it</strong>a, in C. Faralli ‐ C. Cortesi (a cura di), Nuove<br />

matern<strong>it</strong>à. Riflessioni bioetiche al femminile, Diabasis, Reggio Emilia, 2005.<br />

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