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S&F_n. 9_2013<br />

di mutamenti antropologici. Da un certo punto in poi della nostra<br />

evoluzione la tecnica diviene il traino dell’evoluzione umana e<br />

ciò vuol dire in un certo senso, che l’aposterior<strong>it</strong>à dell’uomo<br />

rispetto al mondo andersiana è anche aposterior<strong>it</strong>à rispetto alle<br />

sue tecniche. L’antiquatezza andersiana è leggibile in<br />

quest’ottica come risvolto potenziale inscr<strong>it</strong>to sin dall’inizio<br />

nell’evoluzione dell’uomo.<br />

A tal propos<strong>it</strong>o l’antropologo francese è quantomai esplic<strong>it</strong>o:<br />

La realizzazione nel corso dei tempi di un organismo sociale in cui<br />

l’individuo interpreta sempre più la parte di cellula specializzata fa<br />

risaltare infatti via via con maggiore chiarezza l’insufficienza<br />

dell’uomo in carne ed ossa, vero e proprio fossile vivente, immobile<br />

su scala storica, perfettamente adeguato al tempo in cui trionfava sul<br />

mammut, ma già superato nell’epoca in cui i suoi muscoli spingevano le<br />

triremi. La continua ricerca di mezzi più potenti e più precisi<br />

avrebbe inev<strong>it</strong>abilmente portato al paradosso biologico del robot che,<br />

attraverso gli automi, ossessiona da secoli lo spir<strong>it</strong>o umano 38 .<br />

Si potrebbe leggere la storia della tecnica, quindi dei sistemi<br />

sociali e dell’umano stesso come un graduale affrancamento del<br />

gesto motore della manual<strong>it</strong>à diretta e indiretta tendente<br />

all’esteriorizzazione illim<strong>it</strong>ata della forza motrice.<br />

Tale fenomeno è un’acquisizione piuttosto tarda e lim<strong>it</strong>ata ad<br />

alcune civiltà dell’Eurasia in cui per la prima volta comparvero<br />

le prime macchine a trazione animale (carro e aratro), mosse da<br />

acqua (imbarcazioni) e vento (mulino). Tale processo è una vera e<br />

propria esteriorizzazione della potenza dell’organismo in un corpo<br />

esterno che si sost<strong>it</strong>uisce al corpo fisiologico in cui la<br />

manual<strong>it</strong>à interviene solo per dare origine o per sospendere il<br />

processo. Ma la vera innovazione si ebbe nel XIX secolo con<br />

l’invenzione della macchina a vapore, macchina che consacrò<br />

defin<strong>it</strong>ivamente l’esteriorizzazione del muscolo pur in un sistema<br />

cieco dal punto di vista regolativo richiedente ancora<br />

l’intervento umano: «di fronte ad essa l’operaio è il cervello che<br />

rende utile la forza» 39 .<br />

38 Ibid., pp. 291‐292.<br />

39 Ibid., p. 290.<br />

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