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Racconto Africano vol.6 - Energheia

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ti ebbero difficoltà nel domare l’uomo che conosceva quei luoghi come<br />

il palmo della sua mano. Si muoveva velocemente da destra a sinistra<br />

costringendo i poliziotti a una corsa frenetica. Quando infine lo acciuffarono,<br />

lo colpirono con i manganelli fino a farlo svenire. Giaceva<br />

in una pozza di sangue, contorcendosi nell’agonia. Era l’unica voce contraria<br />

e ora era tornata la calma e il calderone poteva andare avanti senza<br />

tregua.<br />

I ricordi di quel giorno erano ancora freschi nella sua mente ed eventi<br />

come questa demolizione richiamarono sentimenti di dolore e agonia<br />

nel cuore di Skwota. Quel giorno aveva dovuto corrompere la guardia<br />

di sicurezza del cimitero. La tomba dovette essere scavata a mezzanotte<br />

e il funerale ebbe luogo alle tre del mattino. La notte era nuvolosa e<br />

si poteva a malapena scorgere una lucciola. Una immobilità infernale<br />

ingolfava l’aria gettando un ritmo sepolcrale sui presenti.<br />

“Per favore, prenda questi e mi faccia seppellire mio marito”, ricordava<br />

con le lacrime che debordavano dopo aver colmato i pozzi formati<br />

dai precedenti sfoghi di lacrime.<br />

“No, no, no… Skwota, non prenderò meno di duemila scellini, sai che<br />

io devo solo raccoglierli questi soldi, sono tutti del mio capo”, affermò<br />

Solja mentre camminava nel buio. Skwota aveva racimolato quattromila<br />

scellini e ne aveva usato la metà per pagare il guidatore. Yeye, il guidatore,<br />

ne aveva chiesti di più, ma quando si era reso conto che Skwota<br />

aveva un’altra offerta, aveva accettato di rubare la macchina del suo<br />

capo per portare i parenti al cimitero. “Sto rischiando il lavoro perché<br />

sei una mia vicina e una brava persona. Vorrei poter fare di più”, disse<br />

Yeye mentre intascava i soldi.<br />

“Solja, sei stato un buon vicino per me e non farò nulla per renderti infelice.<br />

Posso offrirti ottocento scellini, per favore, accettali”. Mentre gli<br />

scavatori tiravano fuori l’ottavo piede di terra dalla buca, incontrarono<br />

la carcassa di un altro uomo.<br />

“Non rimescoliamo questi resti perché non sappiamo con cosa potrebbero<br />

colpirci”, disse il capo degli scavatori. Fece un cenno ai suoi sottoposti<br />

affinché coprissero le ossa con uno strato di terra e si preparassero<br />

a seppellire Bahati. Gli scavatori erano abituati a questi incontri e<br />

non ne furono per nulla turbati. Le tombe dovevano essere disposte in<br />

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