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Racconto Africano vol.6 - Energheia

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nascondiglio. Il tonfo dei pesanti stivali militari aveva un suono funesto.<br />

“No, andiamo…! No! Forza!”. I pugni chiusi stringevano saldamente<br />

il guinzaglio di possenti segugi.<br />

I cani, alle calcagna delle prede, annusavano di tanto in tanto gli stivali<br />

dei propri padroni, rizzando le orecchie e scodinzolando la coda pelosa,<br />

ogni qualvolta sentivano qualcosa. Tutti gironzolavano intorno al<br />

loro padrone, chino sul corpo di Moine. Gli occhi, privi di qualunque<br />

espressione, esaminavano attentamente il corpo ormai dissanguato. Gli<br />

altri sei lo guardavano impazienti, mentre apriva una tanica di benzina<br />

gettandola sul corpo. Poi, impassibile, si alzò e si voltò verso gli altri<br />

guardandoli negli occhi in cerca di approvazione.<br />

Dalla tasca della giacca estrasse un pacchetto di sigarette e se ne mise<br />

una in bocca. Accese un fiammifero, si accese la sigaretta e lo lanciò<br />

dietro di sé. Una fiammata giallognola avvolse ciò che restava del corpo<br />

di Moine. Non aveva avuto alcuna pietà.<br />

“Meno uno!”, esclamò il leader. “Ne sono rimasti altri due. Andiamo!”.<br />

Sette uomini, preceduti dai loro cani, si misero in marcia. I cani tiravano<br />

con la testa bassa. Nessuno disse nulla. Un semplice mormorìo avrebbe<br />

messo in allarme i fuggitivi. I sette si muovevano velocemente senza<br />

fare alcun rumore, come se stessero camminando in punta di piedi.<br />

I fucili, saldamente impugnati e le dita sul grilletto, pronte a sparare. Rimasero<br />

in silenzio per un pò. Poi il passo leggero dei cani, unito a quello<br />

degli uomini, ruppe il silenzio. Uno dei cani cambiò improvvisamente<br />

direzione.<br />

Il passo dei segugi accelerò e si trasformò in corsa, mentre la distanza<br />

tra loro e i fuggitivi diminuiva. Sempre più nel cuore della foresta. Il<br />

respiro rapido e affannoso rendeva l’aria umida. Il passo leggero era divenuto<br />

sostenuto. Una corsa matta per cercare di tenere l’andatura dei<br />

cani. Il sudore gocciolava sulla maschera nera. “Ferma!”, qualcuno gridò<br />

all’improvviso.<br />

Era la voce del leader. Tutti si bloccarono al comando. “Uno di noi è<br />

stato colpito da una freccia! Si sta trascinando a terra! Venite qui, tutti!”,<br />

continuò.<br />

“Haaa!”, fu l’ultima parola detta dall’uomo prima che il suo corpo si pie-<br />

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