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Racconto Africano vol.6 - Energheia

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tili. Wanui non sapeva nulla della rivoluzione; era rimasto lì, a vagabondare<br />

da un angolo all’altro della foresta. Alcuni dicevano che era morto<br />

per una ferita ad un fianco.<br />

“Quelle funi sono state unite! Non vedete quelle due grandi orme C'era<br />

anche un cane. Forse un cane da caccia!”, Moine si fece prendere dalla<br />

paura.<br />

“I cacciatori girano per queste zone adesso”, chiese Jimo, con un tono di<br />

disapprovazione più che interrogativo.<br />

“Qualcuno sta giocando a nascondino. C’è una radice lì che prima non<br />

c’era”, fu quello che Moine riuscì a dire prima che una freccia fosse scagliata<br />

da non si sa dove e gli trafiggesse il petto da dietro. Cadde sulle<br />

ginocchia, a peso morto, mentre il liquido sinoviale assorbiva il colpo.<br />

Nel giro di pochi secondi il suo volto divenne pallido, come quello di<br />

una statua ricoperta di piante, licheni e alghe. Il suo corpo circondato<br />

dal sottobosco; un ultimo alito di vita spirò dal suo corpo.<br />

Il corpo giaceva per terra, accanto alle gambe di Kaisi. Una grossa macchia<br />

rossa si estese intorno alla punta della freccia, allargandosi in un fiume<br />

di sangue che immediatamente impregnò la giacca ed i pantaloni.<br />

Non erano trascorsi nemmeno dieci secondi. Tutto era cambiato, improvvisamente.<br />

A poco più di dieci centimetri dal corpo, una figura scura, avvolta in una<br />

giacca nera, si mosse dietro Kaisi e Jimo. Se uno dei due si fosse girato,<br />

avrebbe visto i pantaloni verde militare infilati negli stivali. Si mise la<br />

faretra sulle spalle. Si era spostata dal suo primo nascondiglio. Si era mossa<br />

verso destra nascondendosi dietro un cespuglio, riparata da un gigantesco<br />

tronco di albero di mogano. Da lì nessuno poteva vederlo. Estrasse<br />

due pistole, una dalla tasca della giacca ed un’altra dalla fondina che<br />

portava allacciata alla cintura. Lentamente tirò fuori un fazzoletto verde<br />

asciugandosi il sudore. Dalla tasca dei pantaloni sfilò un pacchetto, avvolto<br />

in un foglio di carta nera di plastica. Senza far rumore lo aprì. Il<br />

pacchetto custodiva una scatola marrone, simile a quella dei fiammiferi.<br />

Prese quattro pallottole e caricò entrambe le pistole; quindi ripose le<br />

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