Psicologia sociale dei gruppi - Scienze della Formazione

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11.01.2015 Views

Produttività di gruppo - XII • Secondo Steiner, la produttività effettiva di un gruppo non può raggiungere quella potenziale, in quanto i gruppi non sono in grado di usare al massimo le loro risorse. Le perdite di produttività sarebbero dovute a processi imperfetti che impediscono ai gruppi di sfruttare al massimo le proprie potenzialità. • Dunque l’equazione di Steiner è: Produttività Effettiva = Produttività Potenziale – Perdite dovute a processi imperfetti • Questi processi imperfetti possono essere dovuti a: - problemi di coordinamento, magari dettati dalla problematica del condividere spazi con altre persone; - dinamiche sociali quali il confronto sociale, che può portare anche a percepire l’imbarazzo nel sentirsi valutati.

Produttività di gruppo - XIII • Steiner (1972) prende in considerazione anche fattori motivazionali: quando gli individui sono in gruppo non si impegnano allo stesso modo di quando sono da soli • Latanè e coll. (1979) trovarono risultati analoghi e definirono questa diminuzione di impegno come “social loafing” (“inerzia sociale”), spiegabile sulla base della “dispersione” tra i membri della fonte d’influenza degli esperimenti, cioè le istruzioni dello sperimentatore, che hanno invece un’influenza massima nella situazione di coppia sperimentatore-partecipante • Dunque, più grande è il gruppo, più l’influenza è dispersa tra i membri e quindi diminuisce per ogni singolo membro. • Secondo questa teoria, dunque, lo sforzo all’interno di un gruppo non può mai superare quello che si può esprimere individualmente.

Produttività di gruppo - XIII<br />

• Steiner (1972) prende in considerazione anche fattori motivazionali: quando gli<br />

individui sono in gruppo non si impegnano allo stesso modo di quando sono da<br />

soli<br />

• Latanè e coll. (1979) trovarono risultati analoghi e definirono questa<br />

diminuzione di impegno come “social loafing” (“inerzia <strong>sociale</strong>”), spiegabile<br />

sulla base <strong>della</strong> “dispersione” tra i membri <strong>della</strong> fonte d’influenza degli<br />

esperimenti, cioè le istruzioni dello sperimentatore, che hanno invece<br />

un’influenza massima nella situazione di coppia sperimentatore-partecipante<br />

• Dunque, più grande è il gruppo, più l’influenza è dispersa tra i membri e quindi<br />

diminuisce per ogni singolo membro.<br />

• Secondo questa teoria, dunque, lo sforzo all’interno di un gruppo non può mai<br />

superare quello che si può esprimere individualmente.

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