Armi e Balistica (01/2013) - Bignami
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064<br />
ARMI CORTE
P228 Jubilaumsmodell<br />
P228<br />
Jubilaumsmodell<br />
Il Giubileo<br />
della Sauer & Sohn<br />
Molto spesso le armi sono usate per celebrare ricorrenze della più varia natura,<br />
indipendentemente dalla loro origine. Ben rappresentate nel particolare quanto<br />
gremito segmento commemorativo sono le pistole semiautomatiche, tra cui fa<br />
bella mostra la SIG Sauer P228 Jubilaumsmodell realizzata in occasione del<br />
duecentocinquantesimo anniversario della Sauer & Sohn<br />
di Francesco Battista - Foto di Roberto Allara<br />
La J.P. Sauer & Sohn GmbH, oggi sita nella cittadina<br />
tedesca di Eckernförde, nacque nel lontano<br />
1751 a opera di Johann Paul Sauer in quel<br />
di Suhl, importante centro della Turingia che è<br />
tradizionale epicentro dell’industria armiera germanica,<br />
tanto da essere nota come Waffenstadt o Città delle<br />
<strong>Armi</strong>. Nel corso degli anni la Sauer acquisì una meritata<br />
fama per l’eccellenza dei suoi prodotti e, all’inizio del<br />
ventesimo secolo, entrò anche nell’emergente settore<br />
delle pistole semiautomatiche; qui, oltre agli eleganti<br />
ma meccanicamente consueti modelli con carrello<br />
a sezione tubolare in 6,35 e 7,65 Browning (tra cui il<br />
Behordenmodell, che fu ben accetto anche da parte<br />
delle forze di polizia tedesche), si ricorda soprattutto<br />
la splendida 38H che trovò impiego durante la Seconda<br />
guerra mondiale, periodo in cui la Sauer fu peraltro<br />
una delle principali produttrici della carabina 98k e dello<br />
StG 44.<br />
Nei primi anni del dopoguerra l’attività dell’azienda<br />
subì una forzata interruzione, in quanto Suhl fu inglobata<br />
nella zona occupata dall’Armata Rossa poi divenuta<br />
la Repubblica Democratica Tedesca, e gli stabilimenti<br />
della Sauer furono requisiti dai sovietici: solo nel 1951<br />
la storica firma fu riorganizzata nella parte occidentale<br />
del Paese e fu la prima ditta del comparto armi a ottenere<br />
l’autorizzazione a riprendere l’attività da parte<br />
delle potenze occidentali che all’epoca ancora amministravano<br />
il territorio.<br />
Da allora il suo cammino è proseguito su un sentiero<br />
costellato di successi sia nel campo delle armi lunghe<br />
– tra cui non possiamo esimerci dal citare i fucili costruiti<br />
per conto della Weatherby e i modelli 80, 90<br />
e 200/202 – sia in quello delle corte: in quest’ultimo<br />
settore commerciale, dopo una serie di rivoltelle tipo<br />
Single Action e una composta da armi ispirate ai classici<br />
Smith & Wesson M&P, l’impulso che proiettò la Sauer<br />
nell’empireo dei produttori di pistole semiautomatiche<br />
venne dalla Svizzera.<br />
Nella prima metà degli anni Settanta, infatti, essa si<br />
legò alla SIG di Neuhausen, con cui sviluppò la nuova<br />
pistola d’ordinanza della Confederazione Elvetica: la<br />
P75, conosciuta commercialmente come P220, che<br />
prese il posto della leggendaria P210.<br />
Dalla P220 derivarono numerosi modelli di larghissimo<br />
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ARMI CORTE<br />
I comandi esterni sono quelli comuni a tutti i modelli derivati dalla capostipite P220: qui vediamo il chiavistello di<br />
smontaggio, che deve essere ruotato in basso per consentire di rimuovere il carrello dal fusto<br />
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P228 Jubilaumsmodell<br />
La P228 è la versione compatta<br />
della P226, rispetto alla<br />
quale è più corta e bassa<br />
e presenta il ramo anteriore<br />
del paragrilletto arrotondato<br />
invece che squadrato<br />
introdusse quella variante che è oggi probabilmente<br />
la più diffusa e in cui i tradizionali risalti anulari che<br />
vincolano la canna al carrello impegnando gli appositi<br />
recessi fresati nel cielo di quest’ultimo sono sostituiti<br />
dal contrasto tra la sezione di culatta della canna e<br />
l’ampia finestra di espulsione. Un disegno le cui radici<br />
risalgono alle pistole Webley & Scott calibro .455 Auto<br />
della Grande Guerra e che fu ripreso dall’ordinanza<br />
francese M1935S, ma che nelle SIG Sauer venne ot-<br />
successo, rapidamente diffusisi tra le forze militari e di<br />
polizia di tutto il mondo occidentale e accolti con enorme<br />
favore dal pubblico civile tanto in Europa quanto<br />
negli Stati Uniti.<br />
Innovazione meccanica ed eccellenza<br />
costruttiva<br />
Le pistole della serie P220 introdussero per la prima<br />
volta, in un mondo ancora largamente aduso a metodologie<br />
costruttive di impianto tradizionale, tecnologie<br />
innovative e capaci di coniugare alti standard di<br />
esecuzione e costi industriali sostenibili anche dalle<br />
moderne industrie occidentali.<br />
Grande interesse destò in primo<br />
luogo il processo di realizzazione<br />
del carrello, ottenuto tramite piegatura<br />
e sagomatura di una pesante<br />
lamiera di acciaio stampata, alla<br />
cui sezione distale veniva quindi<br />
saldata una piastra frontale recante<br />
la boccola di volata e il foro<br />
per l’asta di guida della molla di<br />
recupero; l’otturatore era invece un pezzo<br />
separato, macchinato e quindi brasato e spinato al<br />
guscio del carrello.<br />
Il fusto era invece di lega leggera e ospitava un blocchetto<br />
centrale di acciaio entro cui era ricavato il piano<br />
inclinato deputato a interagire con l’analoga superficie<br />
scavata nello zoccolo della canna, al fine di<br />
indurre l’abbassamento della sezione posteriore della<br />
stessa. La P220 era infatti basata sul sistema di chiusura<br />
geometrica a corto rinculo di canna, cosa scontata<br />
data la cameratura per la cartuccia calibro 9x19<br />
mm (o 9 Parabellum), ma anche in questo caso disse<br />
qualcosa di nuovo: difatti, pur adottando lo schema<br />
basilare Browning con canna a due gradi di libertà, ne<br />
Il pulsante di svincolo del serbatoio caricatore è posto<br />
alla base della guardia, soluzione oramai universalmente<br />
adottata che presenta il vantaggio di una immediata<br />
acquisizione da parte del pollice del tiratore<br />
La linea della P228 è ancora<br />
oggi moderna e funzionalmente<br />
elegante e può oramai essere<br />
definita senza ombra di dubbio<br />
classica<br />
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ARMI CORTE<br />
Da sinistra si osservano la leva che permette di portare<br />
a riposo il cane in piena sicurezza e il tasto di comando<br />
del congegno di arresto del carrello: entrambi i<br />
comandi sono comodamente raggiungibili<br />
timizzato e adeguato ai moderni cicli di produzione.<br />
Decisivo per le fortune della serie P220 furono le prove<br />
di selezione XM9, condotte dall’esercito degli Stati<br />
Uniti nel 1984 nell’ambito del programma interforze<br />
volto a trovare una nuova e moderna pistola d’ordinanza<br />
in sostituzione della Colt 1911A1: per la partecipazione<br />
a questa gara, conclusasi come noto con la<br />
vittoria della Beretta M92F, la SIG Sauer realizzò infatti<br />
il modello P226, versione della P220 modificata per<br />
accogliere un serbatoio caricatore bifilare capace di<br />
15 cartucce.<br />
Sebbene sconfitta dall’arma italiana, la P226 conobbe<br />
in breve tempo un enorme successo che dura tuttora<br />
e diede origine, qualche anno dopo, alla compatta<br />
P228, altro modello accolto con grande favore e adottato<br />
anche da alcune branche delle forze armate degli<br />
Stati Uniti con la sigla M11.<br />
Della P228 fu realizzata nel 20<strong>01</strong> una serie limitata denominata<br />
Jubilaumsmodell, per celebrare i 250 anni<br />
di vita della Sauer & Sohn.<br />
Eleganza funzionale<br />
Dobbiamo dire che la P228 Jubilaumsmodell, prodotta<br />
in soli cinquanta esemplari uno dei quali abbiamo<br />
potuto ammirare durante una visita presso la <strong>Bignami</strong><br />
di Ora, in provincia di Bolzano, si presenta con una<br />
sobria eleganza, decisamente più aderente ai nostri<br />
gusti rispetto a molte armi commemorative di produzione<br />
mitteleuropea: niente foglie di quercia pesantemente<br />
incise e scolpite su metallo e legni, bensì una<br />
calda e pastosa brunitura nera lucida su cui risaltano<br />
senza troppo sfarzo le scritte e i comandi rimessi in<br />
oro. Insomma una pistola sì fuori dal coro, ma senza<br />
sfacciataggini rutilanti o sovrabbondanze barocche,<br />
corredata di un bel paio di guancette di legno che ci<br />
sembrano proprio delle Nihl.<br />
Al di là dell’abito da cerimonia, la P228 del giubileo<br />
è meccanicamente identica alle sue sorelle di tutti i<br />
giorni. Della chiusura abbiamo già detto; resta ora da<br />
sottolineare come tutte le pistole della serie principiata<br />
con la P220 siano caratterizzate dallo scatto in azione<br />
mista, ovvero dalla possibilità di sparare il primo<br />
colpo in doppia azione (anche se sono stati e vengono<br />
tuttora offerti congegni di scatto alternativi basati<br />
sulla tipologia DAO), nonché dall’assenza di qualsiasi<br />
sicura manuale. Le SIG Sauer, compresi i modelli di<br />
piccolo calibro come le P230 e P232, presentano infatti<br />
unicamente il blocco automatico del percussore,<br />
integrato dalla leva che permette di portare a riposo il<br />
cane senza dover toccare il grilletto; esse furono anzi<br />
le prime pistole semiautomatiche a fare a meno della<br />
sicura facoltativa pur essendo progettate per essere<br />
portate con la cartuccia in camera, una scelta senz’altro<br />
coraggiosa quarant’anni fa (anche la Tokarev TT30<br />
Le scritte identificative sono elegantemente rimesse<br />
in oro, come i comandi esterni e il cane. La P228 del<br />
giubileo celebra i duecentocinquant’anni della Sauer,<br />
ricorrenza caduta nel 20<strong>01</strong>, e fu prodotta in soli cinquanta<br />
esemplari<br />
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P228 Jubilaumsmodell<br />
Il sistema di chiusura stabile a corto rinculo di canna prevede la sostanza del progetto Browning, sostituendo<br />
però il contrasto tra il blocco di culatta della canna e la finestra di espulsione ai classici risalti anulari e ai corrispondenti<br />
incavi<br />
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ARMI CORTE<br />
L’unico sistema di sicurezza presente nelle SIG Sauer è<br />
il blocco automatico del percussore, che viene escluso<br />
solo premendo a fondo corsa il grilletto<br />
Questo particolare ravvicinato permette di apprezzare<br />
l’affidabile molla di recupero a fili intrecciati<br />
La P228 nel classico smontaggio da campagna<br />
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P228 Jubilaumsmodell<br />
Gli organi di mira sono ben dimensionati e offrono<br />
un’ottima visuale al tiratore: i riferimenti bianchi di<br />
tacca e mirino devono essere sovrapposti, secondo il<br />
sistema noto come Von Stavenhagen<br />
è priva di sicura manuale, ma vorremmo conoscere<br />
colui che si fiderebbe a portarla pronta all’uso affidandosi<br />
solo alla monta di sicurezza del cane…).<br />
Considerazioni finali<br />
Da qualche anno la produzione della P228 è cessata –<br />
anche se ogni tanto vengono approntati piccoli lotti di<br />
questo modello in esecuzione speciale, come la P228R<br />
– e il suo posto è stato preso dalla versione in calibro 9<br />
mm della P229: ricordiamo che questa pistola nacque<br />
infatti nel 1994 appositamente per impiegare le cartucce<br />
calibro .40 S&W e .357 SIG e si differenzia dalla P228<br />
solo per la costruzione del carrello, che è monolitico e<br />
ricavato per fresatura e lavorazione da una barra di acciaio<br />
inossidabile al fine di conferire una maggiore resistenza<br />
alle sollecitazioni originate dalle due esuberanti<br />
munizioni testé menzionate.<br />
Sul finire dello scorso secolo le due cartucce sono poi<br />
state offerte come camerature opzionali anche per la<br />
P226, con la logica conseguenza che la nuova metodologia<br />
di costruzione del carrello è stata estesa anche a<br />
questo modello. La rosata di prova allegata alla Jubilaumsmodell<br />
testimonia che, anche in questa veste, la<br />
P228 rimane una pistola precisa e del tutto funzionale:<br />
bella certo, ma anche e soprattutto all’altezza della sua<br />
fama in ambito operativo.<br />
n<br />
Scheda tecnica<br />
La rosata di prova che accompagna la Jubilaumsmodell<br />
numero 10 da noi provata: i cinquanta esemplari<br />
prodotti sono numerati<br />
Produttore: J.P. Sauer & Sohn GmbH, Ziegelstadel 20, 88316 Isny<br />
im Allgäu, Germania; internet www.sauer.de<br />
Importatore: <strong>Bignami</strong> spa, via Lahn 1, 39040 Ora (BZ), telefono<br />
0471.803000, fax 0471.810899; internet www.bignami.it,<br />
email@bignami.it<br />
Modello: P228 Jubilaumsmodell<br />
Tipologia: pistola semiautomatica<br />
Calibro: 9x21 mm IMI<br />
Sistema di funzionamento: chiusura geometrica a corto rinculo di<br />
canna, sistema Browning modificato<br />
Scatto: azione mista<br />
Alimentazione: serbatoio caricatore bifilare amovibile, capacità 13<br />
cartucce<br />
Congegni di mira: tacca di mira e mirino fissi, montati in sedi a<br />
coda di rondine, con riferimenti bianchi<br />
Congegni di sicurezza: sicura automatica al percussore, leva<br />
disarmo cane<br />
Lunghezza canna: 98 mm<br />
Lunghezza totale: 180 mm<br />
Peso: 745 g<br />
Materiali: fusto di lega leggera, carrello di acciaio<br />
Finitura: brunitura nera lucida, particolari rimessi in oro<br />
Prezzo: 2.720 € (indicativo, IVA compresa)<br />
Note: arma comune da sparo, già inserita al numero 6462 nel<br />
soppresso Catalogo Nazionale<br />
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