Capitolo 3 Modelli nucleari collettivi: il modello a goccia di liquido
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Figura 3.1 la rappresentazione dei nuclei stab<strong>il</strong>i nel piano Z-N<br />
Esiste senza dubbio una relazione tra N e Z in quanto i punti rappresentativi<br />
giacciono dentro una piccola regione, quasi una linea nel piano N-Z.<br />
Abbiamo già notato come, in prima approssimazione, l’energia <strong>di</strong> legame per nucleone<br />
sia costante:<br />
B ≈cost → B ∝ A<br />
(3.1)<br />
A<br />
Il fatto che l’energia <strong>di</strong> legame per nucleone non <strong>di</strong>penda da A in<strong>di</strong>ca una importante<br />
proprietà delle forze <strong>nucleari</strong>: esse sono a corto range. Ogni singolo nucleone<br />
all’interno del nucleo interagisce solo con i nucleoni circostanti (quelli “a contatto”)<br />
e non con tutti gli A nucleoni. Questa peculiarità delle forze <strong>nucleari</strong> spiega la salita<br />
iniziale della curva da B/A in funzione <strong>di</strong> A e la zona <strong>di</strong> “plateau” successiva.<br />
Diverso è <strong>il</strong> caso delle forze elettriche, <strong>il</strong> cui range è infinito: l’energia potenziale<br />
elettrica <strong>di</strong> una sfera <strong>di</strong> raggio R contenente una carica Ze uniformemente<br />
<strong>di</strong>stribuita è data da:<br />
R<br />
R q()<br />
r<br />
U = ∫ dU = ∫ V() r dq()<br />
r = ∫ dq()<br />
r<br />
el<br />
el<br />
0<br />
0<br />
r<br />
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