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Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D. L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DR PD - Contiene I.R. - Periodico dell’Associazione Madonna di Fatima - Maria, Stella <strong>della</strong> Nuova Evangelizzazione<br />
Numero 100<br />
Agosto 2011<br />
Nuovi presb<strong>it</strong>eri<br />
Salvami Regina<br />
_Salvami_Regina_100_RAE116.indb 1 21/07/2011 14:46:14
“San Domenico di Guzmán” -<br />
Chiesa dei Domenicani,<br />
Cracovia (Polonia)<br />
Gustavo Kralj<br />
Domenico, che volle<br />
fondare un Ordine<br />
Religioso di predicator<strong>it</strong>eologi,<br />
ci rammenta che la<br />
Teologia ha una dimensione<br />
spir<strong>it</strong>uale e pastorale,<br />
che arricchisce l’animo e<br />
la v<strong>it</strong>a. I sacerdoti, i consacrati<br />
e anche tutti i fedeli<br />
possono trovare una<br />
profonda “gioia interiore”<br />
nel contemplare la bellezza<br />
<strong>della</strong> ver<strong>it</strong>à che viene da<br />
Dio, ver<strong>it</strong>à sempre attuale<br />
e sempre viva.<br />
Il motto dei Frati Predicatori<br />
– contemplata<br />
aliis tradere – ci aiuta a<br />
scoprire, poi, un anel<strong>it</strong>o<br />
pastorale nello studio contemplativo<br />
di tale ver<strong>it</strong>à,<br />
per l’esigenza di comunicare<br />
agli altri il frutto <strong>della</strong><br />
propria contemplazione.<br />
(Benedetto XVI,<br />
Udienza Generale, 3/2/2010)<br />
_Salvami_Regina_100_RAE116.indb 2 21/07/2011 14:46:19
SommariO<br />
Salvami<br />
Regina<br />
Periodico dell’Associazione<br />
Madonna di Fatima - Maria, Stella<br />
<strong>della</strong> Nuova Evangelizzazione<br />
Anno XIII, numero 100, Agosto 2011<br />
Direttore responsabile:<br />
Zuccato Alberto<br />
Consiglio di redazione:<br />
Guy Gabriel de Ridder, Suor Juliane<br />
Vasconcelos A. Campos, EP,<br />
Luis Alberto Blanco Cortés, Madre<br />
Mariana Morazzani Arráiz, EP,<br />
Severiano Antonio de Oliveira<br />
Amministrazione:<br />
Via San Marco, 2A<br />
30034 Mira (VE)<br />
CCP 13805353<br />
Aut. Trib. Padova 1646 del 4/5/99<br />
Poste Italiane s.p.a. - Spedizione<br />
in Abbonamento Postale - D. L.<br />
353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46)<br />
art. 1, comma 2, DR PD<br />
Contiene I.R.<br />
www.araldi.org<br />
www.salvamiregina.<strong>it</strong><br />
Con la collaborazione<br />
dell’Associazione<br />
Privata Internazionale di Fedeli<br />
di Dir<strong>it</strong>to Pontificio<br />
ARALDI DEL VANGELO<br />
Viale Vaticano, 84 Sc. A, int. 5<br />
00165 Roma<br />
Tel. sede operativa<br />
a Mira (VE): 041 560 08 91<br />
Montaggio:<br />
Equipe di arti grafiche<br />
degli Araldi del Vangelo<br />
Stampa e rilegatura:<br />
Pozzoni - Ist<strong>it</strong>uto Veneto<br />
de Arti Grafiche S.p.A.<br />
Via L. Einaudi, 12<br />
36040 Brendola (VI)<br />
Gli articoli di questa <strong>rivista</strong> potranno essere<br />
riprodotti, basta che si indichi la fonte e si invii<br />
copia alla Redazione. Il contenuto degli articoli<br />
firmati è di responsabil<strong>it</strong>à dei rispettivi autori.<br />
Scrivono i lettori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4<br />
Dov’è la vera sant<strong>it</strong>à (Ed<strong>it</strong>oriale) . . . . . . . . . 5<br />
La voce del Papa –<br />
Prior<strong>it</strong>à del Primo<br />
Comandamento<br />
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .6<br />
Commento al Vangelo –<br />
Per crucem ad lucem!<br />
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .10<br />
Monaci copisti -<br />
La Civiltà Occidentale<br />
è passata dalle sue mani...<br />
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .18<br />
Araldi nel mondo<br />
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .24<br />
San Luigi, Re di Francia –<br />
Sotto lo sguardo di Dio<br />
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .30<br />
Lo splendore <strong>della</strong> natura e<br />
la benedizione degli eroi<br />
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .34<br />
La parola dei Pastori –<br />
L’Eucaristia, centro <strong>della</strong><br />
v<strong>it</strong>a del sacerdote<br />
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .38<br />
È accaduto nella<br />
Chiesa e nel mondo<br />
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .40<br />
Storia per bambini... –<br />
Che Gesù mi dia... Gesù!<br />
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .46<br />
I Santi di ogni giorno<br />
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .48<br />
Il bruco e la seta<br />
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .50<br />
_Salvami_Regina_100_RAE116.indb 3 21/07/2011 14:46:30
SCRIVONO I LETTORI<br />
FIDUCIA AUMENTATA<br />
Desidero con la presente elogiare<br />
la Rivista, affermando che se già confidavo<br />
in voi, ho cominciato ad avere ancor<br />
più fiducia a partire dal momento<br />
in cui sono stata per un certo periodo<br />
fuori dal mio domicilio e, nonostante<br />
ciò, ho continuato a ricevere le riviste<br />
normalmente. Possiedo tutti i numeri e<br />
apprezzo molto le loro copertine, che<br />
sono ben elaborate, così come il contenuto.<br />
Delle copertine, quella che più<br />
ha richiamato la mia attenzione è stata<br />
quella dell’Aquila. Per parlare del contenuto,<br />
ho letto la storia di Zaccheo arrivando<br />
alla conclusione che egli abbia<br />
messo al primo posto Dio invece che il<br />
denaro. Una grande lezione per l’uman<strong>it</strong>à,<br />
che oggi mette Dio da parte per<br />
dare importanza al guadagno, mirando<br />
così soltanto al denaro.<br />
João C. A.<br />
San Paolo – Brasile<br />
LA MIGLIORE PER IL MIO LAVORO<br />
DI EVANGELIZZAZIONE<br />
Tra tutte le riviste cattoliche che ho<br />
letto e di cui sono abbonata, questa è<br />
la più completa e dal contenuto migliore<br />
per il lavoro di evangelizzazione<br />
che faccio nella mia parrocchia. Ho<br />
conosciuto la Rivista attraverso un abbonato.<br />
Mi sono stati dati alcuni numeri,<br />
che ho letto a casa, avendo la<br />
certezza che era quello che cercavo.<br />
Voglio associarmi e ricevere questa<br />
meravigliosa Rivista che gioverà molto<br />
al mio lavoro. Aspetto con ansia!<br />
Regiane Aparecida D.<br />
Tiradentes – Brasile<br />
DALLA PATAGONIA ARGENTINA<br />
Sono molto contenta di appartenere<br />
alla famiglia degli Araldi, all’incirca<br />
da 11 anni, e di conoscere la vostra<br />
Rivista che mi arriva mensilmente,<br />
con un po’ di r<strong>it</strong>ardo, poiché vivo<br />
nella Patagonia Argentina. E’ meravigliosa,<br />
in tutti i suoi articoli. Tutti<br />
i temi affrontati mi sono di grande<br />
aiuto e portano la benedizione di Maria,<br />
che è un vero porto sicuro per noi.<br />
Voi ci aiutate ad amare sempre di più<br />
Gesù e la sua buona Madre.<br />
Ircla M.<br />
Puerto Santa Cruz – Argentina<br />
BEI MOMENTI DI RIFLESSIONE<br />
È con molta gioia che entro in contatto<br />
con voi, poiché in quest’ultimo<br />
anno, realmente, i numeri <strong>della</strong> pubblicazione<br />
Araldi del Vangelo mi hanno<br />
portato bei momenti di riflessione. Desidero<br />
sinceramente che tutti i progetti<br />
e le iniziative di quest’Associazione siano<br />
benedetti dal Signore Gesù, per intercessione<br />
<strong>della</strong> Madonna di Fatima.<br />
Emerson José M.<br />
Via mail – Brasile<br />
ARRICCHIMENTO NELLA<br />
FEDE CATTOLICA<br />
Desidero complimentarmi con<br />
voi per la grande opera d’arte sacra<br />
che è la <strong>rivista</strong> Araldi del Vangelo. Essa<br />
ci trasmette meravigliosi insegnamenti<br />
spir<strong>it</strong>uali e ci arricchisce nella<br />
Fede Cattolica. Sono felice di riceverla<br />
tutti i mesi a casa, perché so<br />
che vi troverò conforto e saggezza,<br />
principalmente nei momenti difficili<br />
per i quali sto passando.<br />
Helena D. de A.<br />
Porto Velho – Brasile<br />
ANNUNCIARE LA BUONA NOVELLA<br />
Molte volte, a causa delle nostre<br />
occupazioni quotidiane, noi cattolici<br />
non possiamo uscire ad annunciare<br />
la Buona Novella e ci chiediamo:<br />
come fare apostolato Come possiamo<br />
trasmettere agli altri il messaggio<br />
di Nostro Signore È lì che entra in<br />
gioco il ruolo <strong>della</strong> <strong>rivista</strong> Araldi del<br />
Vangelo. Avendola in casa, in ufficio<br />
o in qualsiasi altro luogo dove siamo,<br />
possiamo, in forma passiva, portare<br />
in tutti gli angoli del mondo la parola<br />
del Signore Gesù e la bontà <strong>della</strong> nostra<br />
Santissima Madre, Maria.<br />
Fátima R.<br />
Lima – Peru<br />
NON IMMAGINATE IL<br />
BENE CHE CI FATE<br />
Desidero comunicarvi che la <strong>rivista</strong><br />
Araldi del Vangelo mi è parsa<br />
eccellente. La sua lettura si accorda<br />
con il messaggio di pace che personalmente<br />
gli Araldi trasmettono.<br />
Voi non immaginate il bene che ci fate!<br />
Credo che non vi rendiate conto<br />
del coraggio e <strong>della</strong> spir<strong>it</strong>ual<strong>it</strong>à che<br />
ci infondete. Qui tutti commentano<br />
i benefici che ci avete portato a Sucumbíos.<br />
Sono giunto a Lago Agrio<br />
con la mia famiglia più di 20 anni fa,<br />
e posso affermare che non mi sono<br />
mai sent<strong>it</strong>o così compiaciuto spir<strong>it</strong>ualmente.<br />
Francis V.<br />
Lago Agrio – Ecuador<br />
LA FACCIO CIRCOLARE<br />
TRA I CATECHISTI<br />
La pace di Dio sia con voi, Araldi<br />
del Vangelo. Voglio esprimervi la mia<br />
gioia e grat<strong>it</strong>udine per la Rivista che<br />
porta il vostro nome, sia per il contenuto<br />
dottrinale sia per lo spir<strong>it</strong>o che la<br />
anima e traspare in ognuna delle sue<br />
pagine. È un mezzo moderno ed efficace<br />
di evangelizzazione. La leggo<br />
sempre con un profondo sentimento<br />
di grat<strong>it</strong>udine e la faccio circolare tra i<br />
catechisti <strong>della</strong> mia parrocchia.<br />
Che Dio vi illumini e vi fortifichi<br />
in questo comp<strong>it</strong>o meraviglioso di<br />
evangelizzazione, e che mai vi scoraggiate<br />
di fronte alle difficoltà. Dio<br />
starà con la sua Chiesa sempre, fino<br />
al trionfo finale. Contate sulle mie<br />
preghiere e su quelle <strong>della</strong> mia comun<strong>it</strong>à<br />
parrocchiale.<br />
Don José Luis C.<br />
Parroco <strong>della</strong> Chiesa Dodici Apostoli<br />
Valparaíso – Cile<br />
4 Salvami Regina · Agosto 2011<br />
_Salvami_Regina_100_RAE116.indb 4 21/07/2011 14:46:35
E d<strong>it</strong>oriale<br />
DOV’È<br />
LA VERA SANTITÀ<br />
Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D. L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DR PD - Contiene I.R. - Periodico dell’Associazione Madonna di Fatima - Maria, Ste la de la Nuova Evangelizzazione<br />
Numero 100<br />
Agosto 2011<br />
Nuovi presb<strong>it</strong>eri<br />
Salvami Regina<br />
Cerimonia di<br />
ordinazione presb<strong>it</strong>erale<br />
realizzata<br />
nella Chiesa del<br />
Seminario degli<br />
Araldi del Vangelo<br />
(Foto: Marcos Enoc)<br />
“Cvedeva chiamato a condannarLo.<br />
os’è la ver<strong>it</strong>à” (Gv 18, 38) – chiese Pilato quando, imbarazzato di fronte<br />
all’integr<strong>it</strong>à sostanziale del Salvatore e scosso dalla forza delle sue parole, si<br />
Questa interrogazione del governatore pagano sorge, ad un certo punto <strong>della</strong> v<strong>it</strong>a,<br />
nella mente di tutti gli uomini. Infatti, l’essere umano, nella sua condizione razionale,<br />
cerca la ver<strong>it</strong>à istintivamente e costantemente e non avrà pace autentica finché<br />
non l’avrà trovata.<br />
Ma, se si può dire che, in un certo senso, la sant<strong>it</strong>à è la ver<strong>it</strong>à, sub<strong>it</strong>o scaturirà nello<br />
spir<strong>it</strong>o umano una seconda ricerca: Dov’è la sant<strong>it</strong>à<br />
La sant<strong>it</strong>à è aver impresso dentro di sé il concetto che Dio è la Ver<strong>it</strong>à. Non basta,<br />
però, prendere questo principio come un mero dettame <strong>della</strong> ragione, che l’intelligenza<br />
accetta senza il minimo movimento <strong>della</strong> volontà. Infatti se io non lo abbraccio<br />
con amore, in breve, passerò a considerarlo secondo i miei cr<strong>it</strong>eri e inclinazioni, macchiati<br />
dal peccato originale.<br />
Il Signore Gesù è venuto al mondo per distruggere il peccato e insegnare agli uomini<br />
la via <strong>della</strong> virtù, mostrando loro, col suo adorabile esempio, in cosa consista<br />
la pratica <strong>della</strong> sant<strong>it</strong>à. Essa impone, innanz<strong>it</strong>utto, un rapporto con Dio, in quanto<br />
Padre buono e misericordioso ma, allo stesso tempo, Signore che vuole esser rispettato<br />
e obbed<strong>it</strong>o in ragione di questa stessa Bontà ed esigerà il conto di tutte le nostre<br />
azioni.<br />
In secondo luogo, la sant<strong>it</strong>à ci obbliga ad un rapporto vigilante con la nostra coscienza,<br />
mettendo da parte le velle<strong>it</strong>à dell’orgoglio e gli altri capricci, al fine di conoscere<br />
i disegni di Dio a nostro riguardo, alla ricerca <strong>della</strong> perfezione, come Egli stesso<br />
ha prescr<strong>it</strong>to: “Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste”<br />
(Mt 5, 48).<br />
La sant<strong>it</strong>à deve tradursi anche in un terzo grado di rapporto, che riguarda il prossimo.<br />
Il nostro legame con gli altri sarà, allora, un continuo scambio di virtù, che cerca<br />
di condurre gli altri verso la perfezione, e nel contempo di utilizzarli come strumenti<br />
per raggiungere la propria santificazione. Ogni consesso umano deve, infatti, mirare<br />
alla sant<strong>it</strong>à, sotto pena di trasformarsi in un commercio di interessi e di egoismi.<br />
Infine, la via <strong>della</strong> perfezione ci apre un quarto rapporto, sintetizzato da Nostro Signore<br />
nel suo ordine agli Apostoli: “Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad<br />
ogni creatura” (Mc 16, 15). Infatti, “La creazione stessa attende con impazienza la rivelazione<br />
dei figli di Dio” (Rm 8, 19), e chi desidera la sant<strong>it</strong>à deve usare le creature<br />
con questo fine, come un mezzo per arrivare al Creatore.<br />
Ma, se la vocazione di un battezzato è così elevata, quale non sarà il dovere di coloro<br />
che Dio sceglie, non solo per seguirLo, ma per essere suoi ministri, “operai <strong>della</strong><br />
sua messe” (cfr. Mt 9, 38), mediatori tra Lui e il grande gregge <strong>della</strong> Chiesa<br />
Dato che, per la sua missione e condizione, il sacerdote è interamente consacrato<br />
al servizio di Dio e del prossimo, a lui tocca l’obbligo urgente di abbracciare la sant<strong>it</strong>à<br />
e considerarla come supremo obiettivo e senso <strong>della</strong> v<strong>it</strong>a, per esser di fatto “il sale<br />
<strong>della</strong> terra” (Mt 5, 13), edificando con le opere, illuminando con la parola, trascinando<br />
con l’esempio... <br />
Agosto 2011 · Salvami Regina 5<br />
_Salvami_Regina_100_RAE116.indb 5 21/07/2011 14:46:55
LA VOCE DEL PAPA<br />
Prior<strong>it</strong>à del Primo<br />
Comandamento<br />
All’Assoluto di Dio, il fedele deve rispondere con un amore assoluto, totale,<br />
che comprometta la sua v<strong>it</strong>a intera, le sue forze e il suo cuore.<br />
Nella storia religiosa<br />
dell’antico Israele, grande<br />
rilevanza hanno avuto<br />
i profeti con il loro insegnamento<br />
e la loro predicazione.<br />
Tra di essi, emerge la figura di Elia, susc<strong>it</strong>ato<br />
da Dio per portare il popolo<br />
alla con<strong>versione</strong>. Il suo nome significa<br />
“il Signore è il mio Dio” ed è in accordo<br />
con questo nome che si snoda<br />
la sua v<strong>it</strong>a, tutta consacrata a provocare<br />
nel popolo il riconoscimento del Signore<br />
come unico Dio. [...]<br />
Israele cede alla seduzione<br />
dell’idolatria<br />
Ci troviamo nel regno del Nord,<br />
nel IX secolo a.C., al tempo del re<br />
Acab, in un momento in cui in Israele<br />
si era creata una s<strong>it</strong>uazione di<br />
aperto sincretismo. Accanto al Signore,<br />
il popolo adorava Baal, l’idolo<br />
rassicurante da cui si credeva<br />
venisse il dono <strong>della</strong> pioggia e a cui<br />
perciò si attribuiva il potere di dare<br />
fertil<strong>it</strong>à ai campi e v<strong>it</strong>a agli uomini e<br />
al bestiame.<br />
Pur pretendendo di seguire il Signore,<br />
Dio invisibile e misterioso, il<br />
popolo cercava sicurezza anche in<br />
un dio comprensibile e prevedibile,<br />
da cui pensava di poter ottenere fecond<strong>it</strong>à<br />
e prosper<strong>it</strong>à in cambio di sacrifici.<br />
Israele stava cedendo alla seduzione<br />
dell’idolatria, la continua<br />
tentazione del credente, illudendosi<br />
di poter “servire a due padroni” (cfr<br />
Mt 6, 24; Lc 16, 13), e di facil<strong>it</strong>are i<br />
cammini impervi <strong>della</strong> fede nell’Onnipotente<br />
riponendo la propria fiducia<br />
anche in un dio impotente fatto<br />
dagli uomini.<br />
Confronto tra Elia e i<br />
seguaci di Baal<br />
È proprio per smascherare la<br />
stoltezza ingannevole di tale atteggiamento<br />
che Elia fa radunare il<br />
popolo di Israele sul monte Carmelo<br />
e lo pone davanti alla necess<strong>it</strong>à di<br />
operare una scelta: «Se il Signore è<br />
Dio, segu<strong>it</strong>eLo. Se invece lo è Baal,<br />
segu<strong>it</strong>e lui» (I Re 18, 21). E il profeta,<br />
portatore dell’amore di Dio,<br />
non lascia sola la sua gente davanti<br />
a questa scelta, ma la aiuta indicando<br />
il segno che rivelerà la ver<strong>it</strong>à:<br />
sia lui che i profeti di Baal prepareranno<br />
un sacrificio e pregheranno,<br />
e il vero Dio si manifesterà rispondendo<br />
con il fuoco che consumerà<br />
l’offerta.<br />
Comincia così il confronto tra il<br />
profeta Elia e i seguaci di Baal, che<br />
in realtà è tra il Signore di Israele,<br />
Dio di salvezza e di v<strong>it</strong>a, l’idolo<br />
muto e senza consistenza, che nulla<br />
può fare, né in bene né in male<br />
(cfr. Ger 10, 5). E inizia anche il<br />
confronto tra due modi completamente<br />
diversi di rivolgersi a Dio e<br />
di pregare.<br />
La realtà ingannevole dell’idolo<br />
I profeti di Baal, infatti, gridano,<br />
si ag<strong>it</strong>ano, danzano saltando, entrano<br />
in uno stato di esaltazione arrivando<br />
a farsi incisioni sul corpo,<br />
«con spade e lance, fino a bagnarsi<br />
tutti di sangue» (I Re 18, 28). Essi<br />
fanno ricorso a loro stessi per interpellare<br />
il loro dio, facendo affidamento<br />
sulle proprie capac<strong>it</strong>à per<br />
provocarne la risposta. Si rivela così<br />
la realtà ingannevole dell’idolo: esso<br />
è pensato dall’uomo come qualcosa<br />
di cui si può disporre, che si può<br />
gestire con le proprie forze, a cui si<br />
può accedere a partire da se stessi e<br />
dalla propria forza v<strong>it</strong>ale.<br />
6 Salvami Regina · Agosto 2011<br />
_Salvami_Regina_100_RAE116.indb 6 21/07/2011 14:46:58
L’adorazione dell’idolo invece<br />
di aprire il cuore umano all’Alter<strong>it</strong>à,<br />
ad una relazione liberante<br />
che permetta di uscire dallo<br />
spazio angusto del proprio egoismo<br />
per accedere a dimensioni di<br />
amore e di dono reciproco, chiude<br />
la persona nel cerchio esclusivo<br />
e disperante <strong>della</strong> ricerca di<br />
sé. L’inganno è tale che, adorando<br />
l’idolo, l’uomo si r<strong>it</strong>rova costretto<br />
ad azioni estreme, nell’illusorio<br />
tentativo di sottometterlo alla<br />
propria volontà. Perciò i profeti<br />
di Baal arrivano fino a farsi del<br />
male, a infliggersi fer<strong>it</strong>e sul corpo,<br />
in un gesto drammaticamente<br />
ironico: per avere una risposta,<br />
un segno di v<strong>it</strong>a dal loro dio, essi<br />
si ricoprono di sangue, ricoprendosi<br />
simbolicamente di morte.<br />
Elia chiede al popolo<br />
di avvicinarsi<br />
Ben altro atteggiamento di<br />
preghiera è invece quello di Elia.<br />
Egli chiede al popolo di avvicinarsi,<br />
coinvolgendolo così nella sua<br />
azione e nella sua supplica. Lo scopo<br />
<strong>della</strong> sfida da lui rivolta ai profeti<br />
di Baal era di riportare a Dio il popolo<br />
che si era smarr<strong>it</strong>o seguendo gli<br />
idoli; perciò egli vuole che Israele si<br />
unisca a lui, diventando partecipe e<br />
protagonista <strong>della</strong> sua preghiera e di<br />
quanto sta avvenendo.<br />
Poi il profeta erige un altare, utilizzando,<br />
come rec<strong>it</strong>a il testo, «dodici<br />
pietre, secondo il numero delle<br />
tribù dei figli di Giacobbe, al quale<br />
era stata rivolta questa parola del<br />
Signore: “Israele sarà il tuo nome”»<br />
(I Re 18, 31). Quelle pietre rappresentano<br />
tutto Israele e sono la memoria<br />
tangibile <strong>della</strong> storia di elezione,<br />
di predilezione e di salvezza di<br />
cui il popolo è stato oggetto.<br />
Le dodici pietre<br />
rappresentano il popolo<br />
L'Osservatore Romano<br />
“Dove scompare Dio, l’uomo cade<br />
nella schiav<strong>it</strong>ù di idolatrie”<br />
Benedetto XVI nell’Udienza Generale<br />
del 15 giugno<br />
Il gesto l<strong>it</strong>urgico di Elia ha una<br />
portata decisiva; l’altare è luogo sacro<br />
che indica la presenza del Signore,<br />
ma quelle pietre che lo compongono<br />
rappresentano il popolo, che<br />
ora, per la mediazione del profeta, è<br />
simbolicamente posto davanti a Dio,<br />
diventa “altare”, luogo di offerta e<br />
di sacrificio.<br />
Ma è necessario che il simbolo diventi<br />
realtà, che Israele riconosca il<br />
vero Dio e r<strong>it</strong>rovi la propria ident<strong>it</strong>à<br />
di popolo del Signore. Perciò Elia<br />
chiede a Dio di manifestarsi, e quelle<br />
dodici pietre che dovevano ricordare<br />
a Israele la sua ver<strong>it</strong>à servono<br />
anche a ricordare al Signore la sua<br />
fedeltà, a cui il profeta si appella<br />
nella preghiera.<br />
Le parole <strong>della</strong> sua invocazione<br />
sono dense di significato e di fede:<br />
“Signore, Dio di Abramo, di Isacco<br />
e d’Israele, oggi si sappia che<br />
tu sei Dio in Israele e che io sono<br />
tuo servo e che ho fatto tutte queste<br />
cose sulla tua parola. Rispondimi,<br />
Signore, rispondimi, e questo<br />
popolo sappia che tu, o Signore,<br />
sei Dio e che converti il loro<br />
cuore!” (I Re 18, 36-37).<br />
Memoria delle promesse divine<br />
Elia si rivolge al Signore chiamandolo<br />
Dio dei Padri, facendo<br />
così implic<strong>it</strong>a memoria delle promesse<br />
divine e <strong>della</strong> storia di elezione<br />
e di alleanza che ha indissolubilmente<br />
un<strong>it</strong>o il Signore al<br />
suo popolo. Il coinvolgimento di<br />
Dio nella storia degli uomini è<br />
tale che ormai il suo Nome è inseparabilmente<br />
connesso a quello<br />
dei Patriarchi e il profeta pronuncia<br />
quel Nome santo perché<br />
Dio ricordi e si mostri fedele,<br />
ma anche perché Israele si senta<br />
chiamato per nome e r<strong>it</strong>rovi la<br />
sua fedeltà.<br />
Il t<strong>it</strong>olo divino pronunciato<br />
da Elia appare infatti un po’<br />
sorprendente. Invece di usare<br />
la formula ab<strong>it</strong>uale, “Dio di<br />
Abramo, di Isacco e di Giacobbe”,<br />
egli utilizza un appellativo<br />
meno comune: “Dio di Abramo,<br />
di Isacco e d’Israele”. La sost<strong>it</strong>uzione<br />
del nome “Giacobbe” con<br />
“Israele” evoca la lotta di Giacobbe<br />
al guado dello Yabboq con il<br />
cambio del nome a cui il narratore<br />
fa esplic<strong>it</strong>o riferimento (cfr. Gen<br />
32, 28) e di cui ho parlato in una<br />
delle scorse catechesi. Tale sost<strong>it</strong>uzione<br />
acquista un significato<br />
pregnante all’interno dell’invocazione<br />
di Elia.<br />
Il profeta sta pregando per il popolo<br />
del regno del Nord, che si chiamava<br />
appunto Israele, distinto da<br />
Giuda, che indicava il regno del Sud.<br />
Ora, questo popolo, che sembra<br />
aver dimenticato la propria origine e<br />
il proprio rapporto privilegiato con<br />
il Signore, si sente chiamare per nome<br />
mentre viene pronunciato il Nome<br />
di Dio, Dio del Patriarca e Dio<br />
del popolo: “Signore, Dio […] d’Israele,<br />
oggi si sappia che tu sei Dio<br />
in Israele”.<br />
Agosto 2011 · Salvami Regina 7<br />
_Salvami_Regina_100_RAE116.indb 7 21/07/2011 14:46:59
Il profeta chiede l’intervento di Dio<br />
Il popolo per cui Elia prega è rimesso<br />
davanti alla propria ver<strong>it</strong>à, e<br />
il profeta chiede che anche la ver<strong>it</strong>à<br />
del Signore si manifesti e che intervenga<br />
per convertire Israele, distogliendolo<br />
dall’inganno dell’idolatria<br />
e portandolo così alla salvezza.<br />
La sua richiesta è che il popolo finalmente<br />
sappia, conosca in pienezza<br />
chi davvero è il suo Dio e faccia la<br />
scelta decisiva di seguire Lui solo, il<br />
vero Dio. Perché solo così Dio è riconosciuto<br />
per ciò che è, Assoluto e<br />
Trascendente, senza la possibil<strong>it</strong>à di<br />
mettergli accanto altri dèi, che Lo<br />
negherebbero come assoluto, relativizzandoLo.<br />
È questa la fede che fa<br />
di Israele il popolo di Dio; è la fede<br />
proclamata nel ben noto testo dello<br />
Shema‘ Israel: “Ascolta, Israele:<br />
il Signore è il nostro Dio, il Signore<br />
è uno solo. Amerai il Signore tuo<br />
Dio con tutto il tuo cuore, con tutta<br />
la tua anima, con tutte le tue forze”<br />
(Dt 6, 4-5).<br />
All’assoluto di Dio, il credente<br />
deve rispondere con<br />
un amore assoluto, totale,<br />
che impegni tutta la sua v<strong>it</strong>a,<br />
le sue forze, il suo cuore.<br />
Ed è proprio per il cuore del<br />
suo popolo che il profeta con<br />
la sua preghiera sta implorando<br />
con<strong>versione</strong>: “questo popolo<br />
sappia che tu, o Signore,<br />
sei Dio e che converti il loro<br />
cuore!” (I Re 18, 37). Elia,<br />
con la sua intercessione, chiede<br />
a Dio ciò che Dio stesso<br />
desidera fare, manifestarsi in<br />
tutta la sua misericordia, fedele<br />
alla propria realtà di Signore<br />
<strong>della</strong> v<strong>it</strong>a che perdona,<br />
converte, trasforma.<br />
“Cadde dal cielo<br />
il fuoco del Signore”<br />
Ed è ciò che avviene:<br />
“Cadde il fuoco del Signore<br />
e consumò l’olocausto, la<br />
legna, le pietre e la cenere,<br />
Gustavo Kralj<br />
prosciugando l’acqua del canaletto.<br />
A tal vista, tutto il popolo cadde<br />
con la faccia a terra e disse: “Il<br />
Signore è Dio, il Signore è Dio” (I<br />
Re 18, 38-39).<br />
Il fuoco, questo elemento necessario<br />
e terribile, legato alle manifestazioni<br />
divine del roveto ardente<br />
e del Sinai, ora serve a segnalare<br />
l’amore di Dio che risponde alla<br />
preghiera e si rivela al suo popolo.<br />
Baal, il dio muto e impotente,<br />
non aveva risposto alle invocazioni<br />
dei suoi profeti; il Signore invece<br />
risponde, e in modo inequivocabile,<br />
non solo bruciando l’olocausto,<br />
ma persino prosciugando tutta<br />
l’acqua che era stata versata intorno<br />
all’altare.<br />
Israele non può più avere dubbi;<br />
la misericordia divina è venuta<br />
incontro alla sua debolezza, ai suoi<br />
dubbi, alla sua mancanza di fede.<br />
Ora, Baal, l’idolo vano, è vinto, e il<br />
popolo, che sembrava perduto, ha<br />
Il fuoco, questo elemento necessario e terribile<br />
serve a segnalare l’amore di Dio che risponde<br />
alla preghiera e si rivela al suo popolo<br />
“Elia confonde i profeti di Baal” – Monastero del<br />
Monte Carmelo, Niagara Falls (Canada)<br />
r<strong>it</strong>rovato la strada <strong>della</strong> ver<strong>it</strong>à e ha<br />
r<strong>it</strong>rovato se stesso.<br />
Applicazione nel presente<br />
Cari fratelli e sorelle, che cosa dice<br />
a noi questa storia del passato<br />
Qual è il presente di questa storia<br />
Innanz<strong>it</strong>utto è in questione la prior<strong>it</strong>à<br />
del primo comandamento: adorare<br />
solo Dio. Dove scompare Dio,<br />
l’uomo cade nella schiav<strong>it</strong>ù di idolatrie,<br />
come hanno mostrato, nel nostro<br />
tempo, i regimi total<strong>it</strong>ari e come<br />
mostrano anche diverse forme<br />
del nichilismo, che rendono l’uomo<br />
dipendente da idoli, da idolatrie; lo<br />
schiavizzano.<br />
Secondo. Lo scopo primario <strong>della</strong><br />
preghiera è la con<strong>versione</strong>: il fuoco<br />
di Dio che trasforma il nostro cuore<br />
e ci fa capaci di vedere Dio e così<br />
di vivere secondo Dio e di vivere<br />
per l’altro.<br />
E il terzo punto. I Padri ci dicono<br />
che anche questa storia di un profeta<br />
è profetica, se – dicono –<br />
è ombra del futuro, del futuro<br />
Cristo; è un passo nel cammino<br />
verso Cristo. Ci dicono<br />
che qui vediamo il vero fuoco<br />
di Dio: l’amore che guida<br />
il Signore fino alla croce, fino<br />
al dono totale di sé.<br />
La vera adorazione di Dio,<br />
allora, è dare se stesso a Dio<br />
e agli uomini, la vera adorazione<br />
è l’amore. La vera adorazione<br />
di Dio non distrugge,<br />
ma rinnova, trasforma. Certo,<br />
il fuoco di Dio, il fuoco dell’amore<br />
brucia, trasforma, purifica,<br />
ma proprio così non distrugge,<br />
bensì crea la ver<strong>it</strong>à<br />
del nostro essere, ricrea il nostro<br />
cuore. E così, realmente<br />
vivi per la grazia del fuoco<br />
dello Spir<strong>it</strong>o Santo, dell’amore<br />
di Dio, siamo adoratori in<br />
spir<strong>it</strong>o e in ver<strong>it</strong>à.<br />
(Estratto dell’Udienza Generale,<br />
15/6/2011)<br />
8 Salvami Regina · Agosto 2011<br />
_Salvami_Regina_100_RAE116.indb 8 21/07/2011 14:47:01
L’uomo: apice e amministratore<br />
<strong>della</strong> Creazione<br />
Scommettere tutto nella tecnica, o pensare che essa sia l’agente<br />
esclusivo del progresso o <strong>della</strong> felic<strong>it</strong>à, porta a una reificazione<br />
dell’uomo, che termina nella cec<strong>it</strong>à e nell’infelic<strong>it</strong>à.<br />
L’<br />
uomo, al quale Dio ha affidato<br />
la buona gestione <strong>della</strong><br />
natura, non può essere dominato<br />
dalla tecnica e divenirne il<br />
soggetto. Una tale presa di coscienza<br />
deve portare gli Stati a riflettere<br />
insieme sul futuro a breve termine<br />
del pianeta, di fronte alle loro responsabil<strong>it</strong>à<br />
verso la nostra v<strong>it</strong>a e le<br />
tecnologie. L’ecologia umana è una<br />
necess<strong>it</strong>à imperativa.<br />
Necess<strong>it</strong>à di rivedere il nostro<br />
approccio alla natura<br />
Adottare in ogni circostanza un<br />
modo di vivere rispettoso dell’ambiente<br />
e sostenere la ricerca e lo<br />
sfruttamento di energie adeguate<br />
che salvaguardino il patrimonio<br />
del creato e non comportino pericolo<br />
per l’uomo devono essere prior<strong>it</strong>à<br />
pol<strong>it</strong>iche ed economiche.<br />
In questo senso, appare necessario<br />
rivedere totalmente il nostro approccio<br />
alla natura. Essa non è soltanto<br />
uno spazio sfruttabile o ludico.<br />
È il luogo in cui nasce l’uomo, la<br />
sua “casa”, in qualche modo. Essa<br />
è fondamentale per noi. Il cambiamento<br />
di mental<strong>it</strong>à in questo amb<strong>it</strong>o,<br />
anzi gli obblighi che ciò comporta,<br />
deve permettere di giungere rapidamente<br />
a un’arte di vivere insieme<br />
che rispetti l’alleanza tra l’uomo<br />
e la natura, senza la quale la famiglia<br />
umana rischia di scomparire.<br />
[...]<br />
Coniugare la tecnica con una<br />
forte dimensione etica<br />
Il fondamento del dinamismo del<br />
progresso corrisponde all’uomo il<br />
quale lavora e non alla tecnica, che<br />
non è altro che una creazione umana.<br />
Puntare tutto su di essa o credere<br />
che sia l’agente esclusivo del progresso<br />
o <strong>della</strong> felic<strong>it</strong>à comporta una<br />
reificazione dell’uomo, che sfocia<br />
nell’accecamento e nell’infelic<strong>it</strong>à<br />
quando quest’ultimo le attribuisce e<br />
le delega poteri che essa non ha.<br />
Basta constatare i “danni” del<br />
progresso e i pericoli che una tecnica<br />
onnipotente e in ultimo non controllata<br />
fa correre all’uman<strong>it</strong>à. La<br />
tecnica che domina l’uomo lo priva<br />
<strong>della</strong> sua uman<strong>it</strong>à. L’orgoglio che essa<br />
genera ha fatto sorgere nelle nostre<br />
società un economismo intrattabile<br />
e un certo edonismo, che determina<br />
i comportamenti in modo soggettivo<br />
ed egoistico.<br />
L’affievolirsi del primato dell’umano<br />
comporta uno smarrimento<br />
esistenziale e una perd<strong>it</strong>a del senso<br />
<strong>della</strong> v<strong>it</strong>a. Infatti, la visione dell’uomo<br />
e delle cose senza riferimento alla<br />
trascendenza sradica l’uomo dalla<br />
terra e, fondamentalmente, ne impoverisce<br />
l’ident<strong>it</strong>à stessa.<br />
È dunque urgente arrivare a coniugare<br />
la tecnica con una forte dimensione<br />
etica, poiché la capac<strong>it</strong>à<br />
che ha l’uomo di trasformare e,<br />
in un certo senso, di creare il mondo<br />
per mezzo del suo lavoro, si compie<br />
sempre a partire dal primo dono<br />
originale delle cose fatto da Dio<br />
(Giovanni Paolo II, Centesimus annus<br />
n. 37).<br />
La tecnica deve aiutare la natura<br />
a sbocciare secondo la volontà del<br />
Creatore. Lavorando in questo modo,<br />
il ricercatore e lo scienziato aderiscono<br />
al disegno di Dio, il Quale<br />
ha voluto che l’uomo sia il culmine<br />
e il gestore <strong>della</strong> creazione. Le soluzioni<br />
basate su questo fondamento<br />
proteggeranno la v<strong>it</strong>a dell’uomo e<br />
la sua vulnerabil<strong>it</strong>à, come pure i dir<strong>it</strong>ti<br />
delle generazioni presenti e future.<br />
E l’uman<strong>it</strong>à potrà continuare<br />
a beneficiare dei progressi che l’uomo,<br />
per mezzo <strong>della</strong> sua intelligenza,<br />
riesce a realizzare.<br />
(Passi del discorso a sei nuovi<br />
Ambasciatori accred<strong>it</strong>ati presso la<br />
Santa Sede, 9/6/2011)<br />
Tutti i dir<strong>it</strong>ti sui documenti pontifici sono riservati alla Libreria Ed<strong>it</strong>rice Vaticana.<br />
La <strong>versione</strong> integrale di questi documenti può essere trovata in www.vatican.va<br />
Agosto 2011 · Salvami Regina 9<br />
_Salvami_Regina_100_RAE116.indb 9 21/07/2011 14:47:03
“Nuestro Padre Jesús de la Pasión”<br />
Chiesa Collegiale di Salvatore,<br />
Siviglia (Spagna)<br />
a VANGELO A<br />
“In quel tempo 21 Gesù cominciò a dire<br />
apertamente ai suoi discepoli che doveva<br />
andare a Gerusalemme e soffrire molto<br />
da parte degli anziani, dei sommi sacerdoti<br />
e degli scribi, e venire ucciso e risusc<strong>it</strong>are<br />
il terzo giorno.<br />
22<br />
Ma Pietro lo trasse in disparte e cominciò<br />
a protestare dicendo: “Dio te ne<br />
scampi, Signore; questo non ti accadrà<br />
mai”. 23 Ma egli, voltandosi, disse a Pietro:<br />
“Lungi da me, satana! Tu mi sei di<br />
scandalo, perché non pensi secondo Dio,<br />
ma secondo gli uomini!”.<br />
24<br />
Allora Gesù disse ai suoi discepoli: “Se<br />
qualcuno vuol venire dietro a me rinneghi<br />
se stesso, prenda la sua croce e mi segua.<br />
25<br />
Perché chi vorrà salvare la propria v<strong>it</strong>a,<br />
la perderà; ma chi perderà la propria v<strong>it</strong>a<br />
per causa mia, la troverà. 26 Qual vantaggio<br />
infatti avrà l’uomo se guadagnerà<br />
il mondo intero, e poi perderà la propria<br />
anima O che cosa l’uomo potrà dare<br />
in cambio <strong>della</strong> propria anima 27 Poiché<br />
il Figlio dell’uomo verrà nella gloria<br />
del Padre suo, con i suoi angeli, e renderà<br />
a ciascuno secondo le sue azioni” (Mt<br />
16, 21-27).<br />
Gustavo Kralj<br />
10 Salvami Regina · Agosto 2011<br />
_Salvami_Regina_100_RAE116.indb 10 21/07/2011 14:47:09
COMMENTO AL VANGELO – XXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO<br />
Per crucem ad lucem!<br />
È proprio inev<strong>it</strong>abile il dolore nella nostra esistenza<br />
Può il fedele trovare la vera felic<strong>it</strong>à in questa v<strong>it</strong>a In<br />
che cosa consiste<br />
Mons. João Scognamiglio Clá Dias, EP<br />
I – GLI ANTECEDENTI<br />
Nella sua infin<strong>it</strong>a bontà, piacque a Dio lasciare<br />
iscr<strong>it</strong>ti nell’Universo riflessi visibili <strong>della</strong><br />
sua perfezione invisibile, affinché gli uomini<br />
giungessero più facilmente alla conoscenza<br />
del loro Creatore. “I cieli narrano la gloria di<br />
Dio, e l’opera delle sue mani annunzia il firmamento”,<br />
canta il salmista (Sal 19, 2). E uno<br />
dei predicati divini manifestati in maniera mirabile<br />
nella natura è, senza dubbio, l’inesauribile<br />
generos<strong>it</strong>à.<br />
Infatti, per giusti e peccatori, per buoni e cattivi,<br />
il Sole ogni giorno nasce raggiante, con rinnovata<br />
e splendente bellezza, offrendo v<strong>it</strong>a alle<br />
creature. Incessantemente, sgorgano in profusione<br />
dalle sorgenti le cristalline acque che<br />
dissetano uomini e animali, alimentano fiumi e<br />
mari dove vive una molt<strong>it</strong>udine infin<strong>it</strong>a di esseri;<br />
le piogge irrigano regolarmente tutta la terra,<br />
gli alberi danno i loro frutti in abbondanza,<br />
e così via, obbedendo tutto a una maestosa sincronia.<br />
Lo stesso Gesù, per insegnar meglio agli uomini<br />
ver<strong>it</strong>à eterne, ricorse a immagini come<br />
quelle dei gigli di campo e degli uccelli del cielo.<br />
Dandosi continuamente e inesauribilmente,<br />
la natura inv<strong>it</strong>a l’uomo a im<strong>it</strong>arla, a contrastare<br />
la sua cattiva tendenza di chiudersi in se stesso e<br />
preoccuparsi solo dei suoi interessi.<br />
Spinta dalla grazia, questa contemplazione<br />
dell’ordine dell’universo può portare l’essere<br />
umano ad elevare i suoi pensieri alla ricerca<br />
dei valori trascendenti e muoverlo ad impegnarsi<br />
a che tutte le creature tributino a Dio la<br />
gloria dovuta. Così, la considerazione ammirata<br />
dei riflessi divini nelle realtà materiali sarebbe il<br />
primo passo per l’anima di darsi generosamente,<br />
in vista del superiore ordinamento di tutta la<br />
Creazione.<br />
Praticando tale altruismo – del quale fu<br />
esempio massimo il Verbo incarnato morendo<br />
per noi sulla Croce – l’uomo troverà la quota<br />
di felic<strong>it</strong>à possibile su questa Terra. “Dio ama<br />
chi dà con gioia” (II Cor 9, 7), ci insegna l’Apostolo;<br />
e chi si dona interamente a beneficio<br />
del prossimo o dei principi stabil<strong>it</strong>i dal Creatore,<br />
costui sperimenterà quanta più gioia ci sia<br />
nel darsi piuttosto che nel chiudersi in se stessi.<br />
A questo ci inv<strong>it</strong>a il Vangelo di questa 22º<br />
Domenica del Tempo Ordinario, nel quale il Signore<br />
Gesù annuncia per la prima volta, in forma<br />
esplic<strong>it</strong>a, la sua Passione.<br />
Gesù vuole mettere in risalto il<br />
carattere divino <strong>della</strong> Chiesa<br />
L’episodio analizzato oggi è immediatamente<br />
preceduto da quello <strong>della</strong> professione di fede<br />
di San Pietro e dalla sua successiva cost<strong>it</strong>uzione<br />
Dandosi continuamente<br />
e inesauribilmente,<br />
la<br />
natura inv<strong>it</strong>a<br />
l’uomo a<br />
contrastare<br />
la sua cattiva<br />
tendenza<br />
di chiudersi<br />
in se stesso<br />
Agosto 2011 · Salvami Regina 11<br />
_Salvami_Regina_100_RAE116.indb 11 21/07/2011 14:47:11
Sérgio Hollmann<br />
In premio alla sua proclamazione di Fede, Simone fu cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o, da Gesù stesso, Principe degli Apostoli,<br />
Capo e pietra angolare <strong>della</strong> Chiesa di Cristo<br />
“San Pietro riceve le chiavi del Regno dei Cieli” – Parrocchia de Saint-Séverin, Parigi<br />
Era arrivata,<br />
insomma,<br />
la pienezza<br />
dei tempi<br />
annunciata<br />
dai profeti<br />
e sognata<br />
dai giusti<br />
come pietra fondamentale <strong>della</strong> Chiesa, narrato<br />
domenica scorsa.<br />
Il Maestro in questa occasione si trovava sulla<br />
via di Cesarea, luogo del primo miracolo <strong>della</strong><br />
moltiplicazione dei pani, cap<strong>it</strong>ale <strong>della</strong> tetrarchia<br />
di Filippo, dove su una roccia prominente,<br />
Erode il Grande, aveva edificato uno splendido<br />
tempio di marmo bianco in onore di Augusto.<br />
È molto probabile, secondo padre Tuya, “che<br />
Gesù abbia utilizzato quella vista <strong>della</strong> rupetempio<br />
per esporre la nuova roccia sulla quale<br />
avrebbe edificato la sua Chiesa; così era il suo<br />
stile di insegnamento”. 1<br />
Vedendo approssimarsi il momento <strong>della</strong> sua<br />
Passione, Si preoccupava di mettere in guardia<br />
gli Apostoli contro gli errori <strong>della</strong> Sinagoga,<br />
<strong>della</strong> quale essi si consideravano ancora zelanti<br />
membri, mettendo in evidenza il carattere<br />
divino <strong>della</strong> Chiesa da Lui fondata: molto più<br />
che una semplice continuazione <strong>della</strong> Sinagoga,<br />
essa cost<strong>it</strong>uiva, soprattutto, la realizzazione<br />
di tutte le profezie sulla nuova ed eterna Alleanza<br />
suggellata con il suo Sangue Preziosissimo.<br />
Era arrivata, insomma, la pienezza dei tempi<br />
annunciata dai profeti e sognata dai giusti, il<br />
momento supremo in cui la figura cedeva il posto<br />
alla realtà, il simbolo al simbolizzato. Si girava<br />
una pagina nella storia del rapporto di Dio<br />
con l’uman<strong>it</strong>à: lo stesso Verbo Si era incarnato<br />
per ab<strong>it</strong>are tra noi! Dio Si era reso visibile agli<br />
uomini, e presto avrebbe offerto la sua v<strong>it</strong>a per<br />
redimerli.<br />
Domanda fatta con divina didattica<br />
Dopo aver convissuto alcuni anni con gli<br />
Apostoli, durante i quali aveva attestato la sua<br />
divin<strong>it</strong>à per mezzo di innumerevoli miracoli,<br />
Gesù domanda loro: “La gente chi dice che sia<br />
il Figlio dell’uomo” (Mt 16, 13). Sebbene sapesse<br />
la risposta fin dall’etern<strong>it</strong>à, Egli desiderava<br />
formare i suoi discepoli, facendoli dedurre<br />
da soli il compimento delle profezie riguardo<br />
il Messia.<br />
A questa domanda, ognuno riferisce quello<br />
che aveva sent<strong>it</strong>o dire. Per alcuni, Egli sarebbe<br />
stato Giovanni Battista resusc<strong>it</strong>ato, come<br />
aveva sospettato persino lo stesso Erode.<br />
Ipotesi, del resto, assurda, poiché molti avevano<br />
testimoniato l’incontro di Gesù con il<br />
Battista, sulle rive del Giordano. Altri pensavano<br />
fosse Elia, in base alla credenza molto<br />
radicata tra i giudei, di una venuta del Tesb<strong>it</strong>a<br />
precedente il Messia. Altri, infine, r<strong>it</strong>enevano<br />
trattarsi di Geremia o uno dei numerosi<br />
profeti inviati dal Signore al popolo eletto.<br />
Ad ogni modo, si vede dal tenore delle ri-<br />
12 Salvami Regina · Agosto 2011<br />
_Salvami_Regina_100_RAE116.indb 12 21/07/2011 14:47:13
sposte che Egli era considerato un uomo straordinario<br />
dai giudei, dei maggiori che Israele<br />
avesse mai conosciuto.<br />
In segu<strong>it</strong>o, il Divino Maestro vuol conoscere<br />
il parere degli Apostoli, volendo far partire proprio<br />
da loro il riconoscimento <strong>della</strong> sua divin<strong>it</strong>à<br />
e fissando così la sua separazione dal resto del<br />
popolo ebreo miscredente. Lo stesso tono <strong>della</strong><br />
domanda – “E voi, chi d<strong>it</strong>e che io sia (Mt 16,<br />
15) – li inv<strong>it</strong>a a formare “un’opinione più elevata<br />
a Suo riguardo, senza abbassarsi a seguire il<br />
giudizio <strong>della</strong> molt<strong>it</strong>udine”. 2<br />
Questo insegnamento divino ha dato l’occasione<br />
alla proclamazione di fede di Pietro,<br />
in rappresentanza di tutti gli Apostoli, in modo<br />
da approfondire in loro la convinzione che<br />
Gesù era veramente il Messia promesso. Ed essi<br />
dovevano avere questa certezza ben radicata<br />
nell’anima, in vista delle prove che avrebbero<br />
dovuto affrontare di lì a breve.<br />
Il premio <strong>della</strong> proclamazione<br />
di fede fatta da Pietro<br />
Affermando che il Signore Gesù era il Figlio<br />
di Dio vivo (cfr. Mt 16, 16), Simone, il figlio di<br />
Giona, ricevette questa mirabile risposta: “Non<br />
è stata la carne né il sangue che ti hanno rivelato<br />
questo, ma il Padre mio che sta nei cieli” (Mt<br />
16, 17). Infatti è impossibile all’uomo, da solo,<br />
giungere alla conoscenza del meraviglioso mistero<br />
dell’unione ipostatica.<br />
Il premio di questa proclamazione di Fede è<br />
stata la solenne consacrazione ricevuta: “Tu sei<br />
Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa<br />
e le porte degli inferi non prevarranno contro<br />
di essa” (Mt 16, 18). Egli fu così cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o Principe<br />
degli Apostoli, il Capo e la pietra basilare<br />
<strong>della</strong> Chiesa di Cristo.<br />
È questo stesso Pietro, l’unico Papa nominato<br />
direttamente da Cristo, che fa da protagonista<br />
nell’episodio del Vangelo oggi commentato.<br />
II – ANNUNCIO DELLA PASSIONE<br />
E REAZIONE DEGLI APOSTOLI<br />
“In quel tempo 21 Gesù cominciò a dire<br />
apertamente ai suoi discepoli che doveva<br />
andare a Gerusalemme e soffrire molto<br />
da parte degli anziani, dei sommi sacerdoti<br />
e degli scribi, e venire ucciso e risusc<strong>it</strong>are<br />
il terzo giorno”.<br />
Si avvicinava la Pasqua. Gli Apostoli convivevano<br />
da alcuni anni con un Taumaturgo straordinario<br />
che insegnava una dottrina nuova, opposta<br />
alle idee correnti tanto nei popoli pagani<br />
quanto tra la maggior parte dei giudei, e manifestando<br />
in tutto una superior<strong>it</strong>à allo stesso<br />
tempo attraente e intrigante, circondata da<br />
un’aura misteriosa.<br />
Con il tempo, gli occhi dei discepoli si andarono<br />
gradualmente aprendo a mano a mano<br />
che approfondivano la conoscenza e crescevano<br />
nell’ammirazione del Maestro, fino al giorno<br />
in cui la grazia mostrò loro che si trattava dello<br />
stesso Dio incarnato. Probabilmente questa realtà<br />
divenne chiara ad ognuno in distinte occasioni,<br />
in un modo forse relazionato con la stessa<br />
luce primordiale. 3 Ora tale miracolo, ora tale<br />
parola o tale gesto di Gesù rappresentava per<br />
questo o quello la goccia che faceva traboccare<br />
il cuore d’amore.<br />
La proclamazione di Pietro, possiamo ben<br />
supporre, era stata segu<strong>it</strong>a da insol<strong>it</strong>e grazie sensibili,<br />
creando tra i discepoli un clima di grande<br />
gioia e consolazione spir<strong>it</strong>uale, facendo loro<br />
comprendere il sublime momento che stavano<br />
vivendo. Il Signore Gesù approf<strong>it</strong>ta dell’occasione<br />
per annunciare loro in modo esplic<strong>it</strong>o la sua<br />
Passione: a Gerusalemme Egli avrebbe sofferto<br />
molto “da parte degli anziani, dei sommi sacerdoti<br />
e dei maestri <strong>della</strong> Legge”, sarebbe stato ucciso,<br />
ma sarebbe resusc<strong>it</strong>ato il terzo giorno.<br />
Pietro protesta con Gesù<br />
22<br />
“Ma Pietro lo trasse in disparte e cominciò<br />
a protestare dicendo: ‘Dio te ne<br />
scampi, Signore; questo non ti accadrà<br />
mai!’”.<br />
La reazione degli Apostoli, ancora deformati<br />
da una mental<strong>it</strong>à mondana, rivelò una mancanza<br />
di visione soprannaturale, dissonante dal<br />
Divino Maestro. Temevano per il Suo recarsi<br />
a Gerusalemme, dove si trovavano le principali<br />
autor<strong>it</strong>à religiose giudaiche che, invece<br />
di acclamare l’avvento del Redentore promesso,<br />
cercavano di trovare un pretesto per ucciderLo.<br />
Parlava ancora negli Apostoli la voce <strong>della</strong><br />
natura umana spinta dalla prudenza <strong>della</strong> carne,<br />
non quella dell’uomo spir<strong>it</strong>uale che sarebbero<br />
diventati con la venuta dello Spir<strong>it</strong>o Consolatore.<br />
Gli occhi dei<br />
discepoli si<br />
andarono<br />
gradualmente<br />
aprendo fino<br />
al giorno in<br />
cui la grazia<br />
mostrò<br />
loro che si<br />
trattava dello<br />
stesso Dio<br />
incarnato<br />
Agosto 2011 · Salvami Regina 13<br />
_Salvami_Regina_100_RAE116.indb 13 21/07/2011 14:47:14
Come è potuto<br />
succedere che,<br />
poco dopo<br />
aver ist<strong>it</strong>uto<br />
Simone come<br />
il fondamento<br />
incrollabile<br />
<strong>della</strong> Chiesa,<br />
Cristo gli<br />
abbia fatto<br />
questa grave<br />
censura<br />
Da roccia incrollabile a pietra di scandalo!<br />
23<br />
“Ma egli, voltandosi, disse a Pietro:<br />
‘Lungi da me, satana! Tu mi sei di scandalo,<br />
perché non pensi secondo Dio, ma<br />
secondo gli uomini!’”.<br />
Due volte, in occasioni molto vicine, il Principe<br />
degli Apostoli è denominato “pietra”, ma,<br />
in due sensi completamente diversi: la roccia<br />
sulla quale il Messia edificherà la sua Chiesa,<br />
sub<strong>it</strong>o dopo diventa per Lui una “pietra di scandalo”.<br />
Come è potuto succedere che, poco dopo<br />
aver ist<strong>it</strong>uto Simone come il fondamento incrollabile<br />
<strong>della</strong> Chiesa, Cristo gli abbia fatto questa<br />
grave censura, arrivando addir<strong>it</strong>tura a chiamarlo<br />
“satana” Non sembra che ci sia una contraddizione<br />
Se analizziamo con più attenzione, vedremo<br />
che il Divino Maestro ha ag<strong>it</strong>o<br />
in un modo molto istruttivo,<br />
mostrando a Pietro quanto la<br />
sua impetuosa protesta fosse<br />
frutto <strong>della</strong> falsa sapienza<br />
umana. Essa poteva significare<br />
una tentazione,<br />
tanto per Gesù – in quanto<br />
uomo volontariamente<br />
sottoposto alla sofferenza<br />
– come per lo stesso<br />
Apostolo, ancora tanto<br />
debole nella fede. Pertanto,<br />
Cristo avrebbe ben potuto<br />
replicargli: “Pietro,<br />
non è stato mio Padre che<br />
è nei Cieli chi ti ha rivelato<br />
questo, ma la carne e il<br />
sangue!”<br />
Quale sarebbe dovuto<br />
essere l’atteggiamento<br />
di Pietro<br />
Ricardo Castelo Branco<br />
San Pietro ha considerato quello che<br />
il Padre gli aveva rivelato sotto una<br />
prospettiva umana e naturalistica<br />
Dipinto <strong>della</strong> Basilica di<br />
San Giovanni Laterano, Roma<br />
In che cosa ha sbagliato<br />
Pietro Egli ha considerato<br />
quello che il Padre<br />
gli aveva rivelato sotto<br />
una prospettiva umana<br />
e naturalistica. Egli pensava<br />
che, essendo il Figlio<br />
di Dio, Gesù sarebbe diventato<br />
invincibile assumendo<br />
il potere temporale.<br />
Di conseguenza, sarebbe<br />
stato alla fine garant<strong>it</strong>o il dominio pol<strong>it</strong>ico<br />
di Israele.<br />
“Era beato quando il Padre gli rivelava, e<br />
non la carne né il sangue; invece satana quando<br />
sapeva soltanto l’umano, misconoscendo il divino”,<br />
conclude Maldonado, c<strong>it</strong>ando Teofilatto e<br />
Sant’Agostino. 4<br />
Sebbene la prospettiva <strong>della</strong> morte del Messia<br />
causasse perpless<strong>it</strong>à e fosse addir<strong>it</strong>tura sconcertante,<br />
l’intera fedeltà dell’Apostolo avrebbe<br />
dovuto portarlo a un’amorosa sottomissione ai<br />
divini disegni inaccessibili al suo intendimento:<br />
“Signore, se Tu lo dici, così accadrà. Dacci<br />
allora le forze per sopportare questa durissima<br />
prova! Come e in che momento sarà, Signore, la<br />
tua Resurrezione”<br />
III – RINUNCIARE A SE STESSI E<br />
ABBRACCIARE LA CROCE<br />
24<br />
“Allora Gesù disse ai<br />
suoi discepoli: ‘Se qualcuno<br />
vuol venire dietro<br />
a me rinneghi se stesso,<br />
prenda la sua croce<br />
e mi segua’”.<br />
Una delle conseguenze<br />
del peccato di Adamo nel<br />
Paradiso è che “con lavori<br />
penosi” l’uomo trae dalla<br />
terra il suo sostento di tutti<br />
i giorni (cfr. Gen 3, 17).<br />
E qui Nostro Signore mette<br />
bene in chiaro che per seguirLo<br />
non c’è altra via che<br />
non sia quella <strong>della</strong> croce.<br />
Se, infatti, desidero im<strong>it</strong>are<br />
Gesù, devo percorrere<br />
il cammino indicato da<br />
Lui: “Prenda la sua croce...”.<br />
Dopo aver rinunciato<br />
a se stesso, ognuno troverà<br />
una croce fatta da Dio<br />
su misura, e deve caricarla<br />
con amore: sono le sofferenze<br />
che la v<strong>it</strong>a presenta<br />
con tanta frequenza, a volte<br />
nell’ora e nel modo più<br />
inatteso. L’uomo potrà accettare<br />
bene o male le tribolazioni,<br />
conformandosi o<br />
14 Salvami Regina · Agosto 2011<br />
_Salvami_Regina_100_RAE116.indb 14 21/07/2011 14:47:16
meno ai piani del Creatore, ma da queste nessun<br />
figlio di Adamo sfugge.<br />
Soprattutto non si libera dalle sofferenze chi<br />
opta per seguire il seducente sentiero dei piaceri<br />
e delle passioni sfrenate, poiché questo conduce<br />
inev<strong>it</strong>abilmente alla più dura schiav<strong>it</strong>ù.<br />
“Chiunque commette il peccato è schiavo del<br />
peccato”, insegna Nostro Signore (Gv 8, 34). In<br />
un primo momento, il vizio può portare alla fruizione<br />
di una gioia fugace, segu<strong>it</strong>a però sempre<br />
da amarezza, disillusione e frustrazione.<br />
Il nostro Redentore non ci chiede soltanto<br />
l’accettazione <strong>della</strong> sofferenza, ma l’amore alla<br />
sua Croce. Abbracciati ad essa, parteciperemo<br />
al dolore di Cristo, in questo mondo, ma anche<br />
alla gioia serena, equilibrata e riconfortante offerta<br />
dalla pratica <strong>della</strong> virtù, in attesa <strong>della</strong> felic<strong>it</strong>à<br />
eterna nella visione beatifica, nella comunione<br />
con la Santissima Trin<strong>it</strong>à, con la Madonna<br />
e i santi. “Ogni pena sopportata pazientemente<br />
per amore di Gesù ci fa amare di più Dio, ci<br />
avvicina a Lui e aumenta, ipso facto, la gloria a<br />
noi riservata nel Cielo”. 5 E questa ricompensa è<br />
inestimabile.<br />
Una rinuncia penosa<br />
“Rinunci a se stesso” e poi “prenda la sua<br />
croce”, ci comanda Gesù. Pertanto, la condizione<br />
indispensabile per seguirLo è rinunciare a se<br />
stessi. A prima vista può sembrare un’impresa<br />
facile ma risulta difficile mettere in pratica ciò<br />
che è così semplice da dire; diventa arduo vivere<br />
con il cuore quello che si dice con la bocca.<br />
Questa penosa rinuncia comporta diverse fasi.<br />
All’inizio, si aprono i nostri occhi alla bellezza<br />
<strong>della</strong> v<strong>it</strong>a soprannaturale e cominciamo a vedere<br />
con incanto un’altra dimensione <strong>della</strong> realtà,<br />
che si configura a noi con profond<strong>it</strong>à, sapore<br />
e colore sconosciuti, poiché passiamo a considerare<br />
tutte le cose in funzione <strong>della</strong> v<strong>it</strong>a eterna.<br />
In questa tappa, vis<strong>it</strong>ati dalla grazia sensibile,<br />
siamo disposti ad abbandonare tutto per seguire<br />
Gesù. “Cominciamo seriamente a superarci e a<br />
rest<strong>it</strong>uire tutto a Dio, amandoLo più di noi stessi.<br />
È l’entrata nel Regno di Dio, dove l’anima<br />
docile comincia a regnare con Lui sulle sue passioni,<br />
sullo spir<strong>it</strong>o del mondo e quello del male”<br />
6 – spiega padre Garrigou-Lagrange.<br />
In un determinato momento, però, molte<br />
volte senza colpa da parte nostra, la grazia è sol<strong>it</strong>a<br />
rendersi meno percettibile fin quasi a sparire.<br />
Ognuno si sente, allora, come era prima di<br />
“Ponete nel vostro cuore Gesù Cristo crocifisso e vedrete<br />
che tutte le croci del mondo si convertono in fiori”<br />
“Santo Cristo di Espirazione” - Siviglia (Spagna)<br />
intraprendere la via <strong>della</strong> sant<strong>it</strong>à, ma senza perdere<br />
la visione delle cose acquis<strong>it</strong>e con la prima<br />
con<strong>versione</strong>. Così, si imbatte in un panorama<br />
che esige dall’anima un eroismo prima insospettato:<br />
essa ha bisogno di agire in accordo con<br />
la realtà presentata dalla grazia, ma senza averla<br />
presente in forma sensibile.<br />
Se non è vigile, la persona “comincia a ricadere,<br />
in base all’inclinazione <strong>della</strong> sua natura, in<br />
una certa debolezza e fa pensare a una pianta<br />
che è stata innestata e che tende a r<strong>it</strong>ornare allo<br />
stato selvaggio”. 7<br />
L’ora <strong>della</strong> generos<strong>it</strong>à<br />
Assente la sensibil<strong>it</strong>à, è giunta l’ora <strong>della</strong> generos<strong>it</strong>à,<br />
che si concretizza solo se c’è una v<strong>it</strong>a<br />
interiore seria, profonda, innaffiata con mol-<br />
Gustavo Kralj<br />
Il nostro<br />
Redentore<br />
non ci chiede<br />
soltanto<br />
l’accettazione<br />
<strong>della</strong><br />
sofferenza,<br />
ma l’amore<br />
alla sua Croce<br />
Agosto 2011 · Salvami Regina 15<br />
_Salvami_Regina_100_RAE116.indb 15 21/07/2011 14:47:19
Se abbandoniamo<br />
i piaceri<br />
mondani<br />
e abbracciamo<br />
la croce<br />
di Nostro<br />
Signore, troveremo<br />
già<br />
su questa<br />
Terra la vera<br />
felic<strong>it</strong>à e<br />
godremo l’autentica<br />
gioia<br />
ta preghiera, perché questa dedizione ci costa<br />
enormemente.<br />
C’è, secondo San Giovanni <strong>della</strong> Croce, una<br />
triplice notte buia – dei sensi, dell’intelligenza e<br />
<strong>della</strong> volontà – per la quale passano tutti quelli<br />
che cercano la perfezione. 8 In questa fase <strong>della</strong><br />
v<strong>it</strong>a spir<strong>it</strong>uale, rinunciare a se stessi consiste nel<br />
mantenersi nella fedeltà ai buoni propos<strong>it</strong>i, purificandosi<br />
così dai propri affetti terreni e preparandosi<br />
al Cielo. Perché, con la sofferenza,<br />
l’anima si apre al soprannaturale.<br />
Durante i periodi di arid<strong>it</strong>à, di sol<strong>it</strong>o ci viene<br />
la tentazione di cedere in questo o quel<br />
punto, di giustificare con ragionamenti le trasgressioni<br />
ai Comandamenti di Dio, alle quali<br />
ci spinge la concupiscenza, come pure di cercare<br />
un mezzo termine spurio tra le vie del mondo<br />
e quelle <strong>della</strong> virtù. Sperimentando nel nostro<br />
intimo la legge dei sensi, del pragmatismo<br />
e dell’egoismo, siamo tentati di cercare un modus<br />
vivendi con i nostri difetti, invece di combatterli.<br />
Dio ci chiede una dedizione completa<br />
25<br />
“Perché chi vorrà salvare la propria v<strong>it</strong>a,<br />
la perderà; ma chi perderà la propria<br />
v<strong>it</strong>a per causa mia, la troverà”.<br />
La “v<strong>it</strong>a” qui può significare non solo l’esistenza<br />
fisica, ma anche qualcosa a cui siamo sol<strong>it</strong>i<br />
aver ancor più attaccamento: il giudizio altrui<br />
a nostro riguardo. Quante volte ci rendiamo<br />
schiavi dell’opinione pubblica al punto da non<br />
osare dissentire anche quando a questo ci obbligano<br />
la morale e la retta coscienza. Tale è la forza<br />
dell’istinto di socievolezza, di sicuro più radicato<br />
nell’anima umana che quello di conservazione.<br />
“Rinunciare a se stessi” esige da noi rinnegare<br />
tutto quanto ci lega al mondo, al demonio e<br />
alla carne, e ci allontana da Dio. Egli ci chiede<br />
una dedizione completa, senza mezzi termini.<br />
La via <strong>della</strong> vera felic<strong>it</strong>à<br />
26<br />
“Qual vantaggio infatti avrà l’uomo se<br />
guadagnerà il mondo intero, e poi perderà<br />
la propria anima O che cosa l’uomo<br />
potrà dare in cambio <strong>della</strong> propria<br />
anima”.<br />
Realmente, a che giovamento porterebbe<br />
conquistare tutte le ricchezze, tutti gli onori e<br />
tutto il potere del mondo se, alla fine, ci condannassimo<br />
all’inferno per tutta l’etern<strong>it</strong>à<br />
Oltretutto, se abbandoniamo i piaceri mondani<br />
e abbracciamo la croce di Nostro Signore,<br />
troveremo già su questa Terra la vera felic<strong>it</strong>à<br />
e godremo l’autentica gioia possibile in questa<br />
valle di lacrime. Per questa ragione San Francesco<br />
di Sales ci raccomanda: “Ponete nel vostro<br />
cuore Gesù Cristo crocifisso e vedrete che tutte<br />
le croci del mondo si convertono in fiori”. 9<br />
Il Giudizio Finale<br />
27<br />
“Poiché il Figlio dell’uomo verrà nella<br />
gloria del Padre suo, con i suoi angeli,<br />
e renderà a ciascuno secondo le sue<br />
azioni”.<br />
Nessuno riesce a sottrarsi al giudizio divino,<br />
ci ammonisce il Divino Maestro. Al momento<br />
<strong>della</strong> morte, ogni uomo passa per il Giudizio<br />
Particolare “che colloca la sua v<strong>it</strong>a in relazione<br />
alla v<strong>it</strong>a di Cristo, sia attraverso una purificazione,<br />
sia per entrare immediatamente nella beat<strong>it</strong>udine<br />
del Cielo, sia per condannarsi immediatamente<br />
per sempre”. 10 Oltre a questo, c’è<br />
il Giudizio Finale, universale, perché le nostre<br />
colpe – come anche i nostri atti di virtù – hanno<br />
conseguenze nell’ordine <strong>della</strong> Creazione, visto<br />
che siamo in essa inser<strong>it</strong>i.<br />
È quello che ci insegna il Dottore Angelico:<br />
“Ora, siccome il peccato è un atto disordinato,<br />
è chiaro che chiunque pecca agisce contro un<br />
ordine. Questo è il motivo per cui è di conseguenza<br />
soppresso dallo stesso ordine. […] Infatti,<br />
la natura umana è in primo luogo subordinata<br />
all’ordine <strong>della</strong> stessa ragione. Secondo,<br />
è subordinata all’ordine di quelli che esteriormente<br />
governano […]. In terzo luogo, è sottomessa<br />
all’ordine universale del governo divino.<br />
Ora, tutti questi ordini sono pervert<strong>it</strong>i dal peccato.<br />
Infatti chi pecca agisce contro la ragione,<br />
contro la legge umana e contro la legge divina”.<br />
11 IV – SPERANZA NELLA VERA VITA<br />
La l<strong>it</strong>urgia di oggi ci inv<strong>it</strong>a a vivere secondo<br />
la nostra fede, in coerenza con i principi <strong>della</strong><br />
Religione. A non orientare la nostra condotta,<br />
mirando ad ottenere ricchezze, elevata posizione<br />
sociale, amicizie terrene o qualunque altro<br />
bene di questo mondo, ignorando quanto effi-<br />
16 Salvami Regina · Agosto 2011<br />
_Salvami_Regina_100_RAE116.indb 16 21/07/2011 14:47:19
meri sono i benefici che tutto questo offre. Ad<br />
aver sempre presente che il nostro fine ultimo<br />
non si compie qui sulla Terra, e che nell’etern<strong>it</strong>à,<br />
per la quale nasciamo, valgono solo i mer<strong>it</strong>i<br />
spir<strong>it</strong>uali.<br />
Per chi si salva, la vera v<strong>it</strong>a comincia dopo la<br />
morte. Per questo la Chiesa celebra la festa di<br />
un santo nel giorno <strong>della</strong> sua nasc<strong>it</strong>a per il Cielo.<br />
Dobbiamo pertanto, a im<strong>it</strong>azione dei santi,<br />
accettare tutte le sofferenze, ripulse e umiliazioni<br />
che la pratica <strong>della</strong> virtù ci imponga in<br />
questa valle di lacrime, certi che esse si trasformeranno<br />
in gloria quando ci troveremo nella<br />
Visione Beatifica.<br />
In sintesi, il Vangelo di oggi ci dà questa lezione:<br />
l’uomo vale nella misura in cui è disposto<br />
ad affrontare il dolore per amore di Dio. La v<strong>it</strong>a<br />
sulla faccia <strong>della</strong> Terra è piena di difficoltà e sofferenze;<br />
se le abbracciamo con amore, esse saranno<br />
segu<strong>it</strong>e da una soave gioia, nobil<strong>it</strong>eranno<br />
i nostri cuori e ci prepareranno per il Cielo; se,<br />
al contrario, ci faremo trascinare dalle passioni,<br />
la nostra anima insoddisfatta e degradata avrà<br />
intrapreso le vie dell’inferno.<br />
Pertanto, in unione con il Signore Gesù, abbracciamo<br />
con decisione la nostra croce e seguiamo<br />
il Divino Maestro verso la gloria dell’etern<strong>it</strong>à,<br />
dove non ci sarà neppure l’ombra del<br />
patimento, ma solo la felic<strong>it</strong>à totale e imper<strong>it</strong>ura:<br />
“Per crucem ad lucem”!<br />
E nei periodi di difficoltà, rifugiamoci presso<br />
il Santissimo Sacramento, ricorriamo alla Madonna,<br />
invochiamoLa per mezzo <strong>della</strong> rec<strong>it</strong>a del<br />
Rosario, fiduciosi che, fin<strong>it</strong>a la notte buia, rinascerà<br />
con maggior splendore il sole <strong>della</strong> consolazione<br />
spir<strong>it</strong>uale. <br />
Luis María Beccar Varela<br />
E nei periodi di difficoltà, ricorriamo alla Madonna, fiduciosi che,<br />
fin<strong>it</strong>a la notte buia, rinascerà con maggior splendore<br />
il sole <strong>della</strong> consolazione<br />
Statua pellegrina del Cuore Immacolato di Maria appartenente<br />
agli Araldi del Vangelo<br />
1<br />
TUYA, OP, Manuel de. Biblia comentada.<br />
Evangelios. Madri: BAC,<br />
1964, v.II, pag.369.<br />
2<br />
SAN GIOVANNI CRISOSTOMO.<br />
Obras. Homilías sobre el Evangelio<br />
de San Mateo (46-90). Madri: BAC,<br />
1956, pag.137.<br />
3<br />
La “luce primordiale”, come la intende<br />
il Prof. Plinio Corrêa de Oliveira,<br />
è la virtù dominante che un’anima<br />
è chiamata a riflettere, imprimendo<br />
nelle altre la sua tonal<strong>it</strong>à<br />
particolare. In altre parole, sarebbe<br />
il portico per il quale una persona è<br />
chiamata a entrare, per poi amare<br />
tutte le perfezioni di Dio.<br />
4<br />
MALDONADO, SJ, Juan de. Comentarios<br />
a los cuatro Evangelios.<br />
Evangelio de San Mateo. Madri:<br />
BAC, 1950, v.I, pag.601.<br />
5<br />
TANQUEREY, Adolphe. La divinisation<br />
de la souffrance. Paris: Desclée<br />
et Cie, 1931, pag.VIII.<br />
6<br />
GARRIGOU-LAGRANGE, OP,<br />
Réginald. La seconde conversion et<br />
les trois voies. 3.ed. Paris: Du Cerf,<br />
1951, pag.22-23.<br />
7<br />
Idem, pag.42.<br />
8<br />
Cfr. SAN GIOVANNI DELLA<br />
CROCE. Notte Buia. Si veda specialmente<br />
l.1, c.8-14 (notte dei sensi);<br />
l.2 c.5-10 (notte dello spir<strong>it</strong>o);<br />
l.2, c.7 (notte <strong>della</strong> volontà).<br />
9<br />
SAN FRANCESCO DI SALES.<br />
Obras Selectas. Madrid: BAC, 1954,<br />
vol.II, pag.802..<br />
10<br />
CCC 1022.<br />
11<br />
SAN TOMMASO D’AQUINO.<br />
Somma Teologica, I-II, q.87, a.1,<br />
resp.<br />
Agosto 2011 · Salvami Regina 17<br />
_Salvami_Regina_100_RAE116.indb 17 21/07/2011 14:47:22
MONACI COPISTI<br />
La storia di questo monastero cominciò<br />
con Cassiodoro, che occupava<br />
la carica equivalente a quella<br />
di primo ministro (magister officiofromoldbooks.org<br />
La Civiltà Occidentale<br />
è passata dalle sue mani...<br />
La Storia è fatta da uomini provvidenziali che per la loro fedeltà ai<br />
disegni divini decidono il destino di civiltà intere. I monaci copisti ne<br />
sono un edificante esempio.<br />
Diac. Felipe de Azevedo Ramos, EP<br />
Non esisteva computer,<br />
né fotocopiatrice, neppure<br />
la vecchia macchina<br />
da scrivere. Ancora<br />
non esisteva la stampa. Nonostante<br />
ciò, i medievali furono capaci<br />
di trasmettere alla Civiltà Occidentale<br />
tutto l’immenso lasc<strong>it</strong>o culturale<br />
e filosofico delle civiltà greca<br />
e romana, opere letterarie e manoscr<strong>it</strong>ti<br />
di un mondo che aveva smesso<br />
di esistere, demol<strong>it</strong>o dalle invasioni<br />
barbariche <strong>della</strong> fine dell’Età<br />
Antica. Come riuscirono in tale prodezza,<br />
senza l’aiuto delle tecniche di<br />
stampa inventate e sviluppate secoli<br />
più tardi<br />
La risposta a questa domanda,<br />
la possiamo trovare nei monasteri<br />
e nelle abbazie <strong>della</strong> Chiesa Cattolica<br />
(unica ist<strong>it</strong>uzione resistente agli<br />
attacchi delle orde barbariche) che,<br />
oltre ad eserc<strong>it</strong>are un ruolo enorme<br />
nella formazione culturale, morale<br />
e religiosa <strong>della</strong> società, raccolsero,<br />
tra l’altro, gli scr<strong>it</strong>ti di autori greci e<br />
latini, come Aristotele ed Erodoto,<br />
Cicerone e Virgilio, Sant’Agostino<br />
e Boezio, senza contare i manoscr<strong>it</strong>-<br />
ti del Nuovo Testamento, moltiplicandoli<br />
mediante un lavoro paziente,<br />
scrupoloso e organizzato.<br />
Fu questo l’ingente lavoro di una<br />
miriade di modesti monaci copisti, i<br />
cui nomi la Storia non ce li ha consegnati.<br />
Come sorsero Quale fu l’importanza<br />
del loro lavoro per lo sviluppo<br />
<strong>della</strong> Civiltà Occidentale<br />
Un mondo ag<strong>it</strong>ato<br />
La transizione dal mondo classico<br />
a quello medievale avvenne con la<br />
caduta dell’Impero Romano d’Occidente<br />
(476 d.C.) e l’intensificazione<br />
delle invasioni barbariche in Europa,<br />
originando il caos e la distruzione<br />
di quanto restava <strong>della</strong> civiltà.<br />
La con<strong>versione</strong> di Clodoveo e del<br />
popolo franco, nell’anno 496, segnò<br />
l’inizio di un processo di cristian<strong>it</strong>à<br />
che avrebbe avuto bisogno ancora<br />
di quattro secoli per concludersi<br />
nell’Occidente europeo. Con l’adesione<br />
delle popolazioni al Cristianesimo,<br />
a poco a poco, si osservò un<br />
progresso di tutta la società, non solo<br />
sul piano spir<strong>it</strong>uale, ma in tutti i<br />
campi dell’agire umano, dando origine<br />
alla fior<strong>it</strong>ura <strong>della</strong> Civiltà Cristiana.<br />
La pace era, tuttavia, lontana<br />
dal regnare in Europa, poiché orde<br />
di barbari continuavano a radere al<br />
suolo quanto vedevano. “Distruggevano<br />
v<strong>it</strong>e umane, monumenti e attrezzature<br />
economiche”, portando<br />
come risultato il “crollo demografico,<br />
la perd<strong>it</strong>a di tesori d’arte, la rovina<br />
di strade, laboratori, depos<strong>it</strong>i, sistemi<br />
di irrigazione, coltivazioni”. 1<br />
Da questa massiccia devastazione<br />
non furono risparmiate neppure le<br />
biblioteche e le collezioni di testi.<br />
In questo drammatico crocevia<br />
<strong>della</strong> Storia, i chiostri dei monasteri<br />
servirono da rifugio ideale per scr<strong>it</strong>ti<br />
e documenti di grande valore storico<br />
e culturale. Si distinguono in questo<br />
comp<strong>it</strong>o il monastero di Vivarium, i<br />
monaci benedettini e i monaci irlandesi,<br />
come vedremo di segu<strong>it</strong>o.<br />
Monastero di “Vivarium”<br />
18 Salvami Regina · Agosto 2011<br />
_Salvami_Regina_100_RAE116.indb 18 21/07/2011 14:47:24
um) di Teodorico il Grande (454-<br />
526), re dei goti orientali e ostrogoti,<br />
reggente dei visigoti e governante<br />
<strong>della</strong> penisola <strong>it</strong>alica. Essendo stato<br />
il dominio dei goti seriamente compromesso,<br />
Cassiodoro, a 65 anni, si<br />
r<strong>it</strong>irò dalla v<strong>it</strong>a pubblica. Mosso da<br />
un’ispirazione divina, e senza dubbio<br />
dall’esempio di San Benedetto<br />
da Norcia, che poco prima aveva<br />
fondato il monastero di Monte Cassino,<br />
decise di fondare un monastero<br />
in terre appartenenti alla sua famiglia,<br />
nelle vicinanze di Squillace,<br />
nel sud dell’Italia.<br />
Vivarium, come fu chiamato, sta<br />
all’origine <strong>della</strong> grande avventura<br />
spir<strong>it</strong>uale e intellettuale di Cassiodoro,<br />
poiché lì scrisse diverse opere<br />
di stampo teologico e filosofico, oltre<br />
ad un libro che espone le regole<br />
per la trascrizione di manoscr<strong>it</strong>ti.<br />
Tuttavia, il suo maggior contributo<br />
alla civiltà non furono i suoi scr<strong>it</strong>ti,<br />
ma la decisiva promozione <strong>della</strong><br />
cultura e dell’insegnamento in quel<br />
travagliato periodo di transizione.<br />
Formò una scuola teologica, organizzò<br />
una biblioteca, arricch<strong>it</strong>a da<br />
molti manoscr<strong>it</strong>ti greci provenienti<br />
da Costantinopoli e installò uno<br />
scriptorium (parte del monastero riservata<br />
all’attiv<strong>it</strong>à di copiatura dei<br />
testi). Qui i religiosi compilavano e<br />
traducevano la Bibbia, i Padri <strong>della</strong><br />
Chiesa e gli autori pagani dell’Antich<strong>it</strong>à,<br />
tanto latini quanto greci. 2<br />
Secondo la tradizione, fu questo<br />
il primo scriptorium <strong>della</strong> Storia, fu<br />
anche qui che, per la prima volta,<br />
l’attiv<strong>it</strong>à scientifica venne esplic<strong>it</strong>amente<br />
inclusa tra le occupazioni dei<br />
monaci. 3 Inoltre, l’abate del Vivarium,<br />
un eccellente oratore, si dedicava<br />
al magistero e, secondo alcuni<br />
autori, anticipò in diversi aspetti la<br />
grande ist<strong>it</strong>uzione medievale dell’univers<strong>it</strong>à,<br />
che sorse circa seicento<br />
anni dopo. Non senza motivo, egli è<br />
denominato eroe e restauratore <strong>della</strong><br />
scienza nel VI secolo. 4 Il suo impegno<br />
e la sua perseveranza furono<br />
importanti non solo per la copiatura<br />
dei testi in sé, ma anche per il metodo<br />
di trasmissione dei manoscr<strong>it</strong>ti e<br />
<strong>della</strong> cultura in generale.<br />
I testi giunsero a lui, in parte, attraverso<br />
i Padri <strong>della</strong> Chiesa. Tanto<br />
gli scr<strong>it</strong>ti di costoro, quanto quelli<br />
del monachesimo prim<strong>it</strong>ivo, presero<br />
giustamente le distanze dalla produzione<br />
intellettuale del paganesimo,<br />
stigmatizzandola e dando preferenza<br />
alle Sacre Scr<strong>it</strong>ture. Era un<br />
atteggiamento destinato a proteggere<br />
da errori i fedeli nei primi secoli<br />
<strong>della</strong> Chiesa. Ma alcuni autori cattolici<br />
di quel tempo, tra i quali vale<br />
la pena evidenziare San Clemente di<br />
Alessandria e San Gregorio Nazianzeno,<br />
finirono per essere, per ironia,<br />
trasmett<strong>it</strong>ori incoscienti <strong>della</strong> dottrina<br />
di diversi pensatori antichi: per<br />
confutare gli errori del pensiero pagano,<br />
era necessario conoscerlo. Per<br />
questo conservarono nelle loro biblioteche<br />
le opere di questi scr<strong>it</strong>tori.<br />
Cassiodoro, a sua volta, selezionava<br />
alcuni testi classici da copiare.<br />
Secondo lui, questi avrebbero potuto<br />
fornire il supporto scientifico allo<br />
studio <strong>della</strong> Bibbia, anche se provenivano<br />
da autori profani. A tal fine,<br />
scrisse le Inst<strong>it</strong>utiones, guida enciclopedica<br />
dedicata a conciliare la Bibbia<br />
con l’ered<strong>it</strong>à classica. Affinché la<br />
trascrizione di certi autori non ponesse<br />
in rischio l’ortodossia dei suoi<br />
monaci, invece di eliminare semplicemente<br />
alcune opere, il fondatore<br />
del Vivarium metteva un punto<br />
esclamativo sui passaggi dubbi. 5<br />
In questo modo, Cassiodoro, negli<br />
ultimi decenni <strong>della</strong> sua v<strong>it</strong>a quasi<br />
secolare, fu un grande sistematizzatore<br />
<strong>della</strong> cultura in Occidente, di<br />
tradizione ellenica, romana e cristiana,<br />
aprendo le porte a questa grandiosa<br />
realtà intellettuale in seno ai<br />
Francisco Lecaros<br />
In questo drammatico crocevia <strong>della</strong> Storia, i chiostri dei monasteri servirono da rifugio ideale<br />
per scr<strong>it</strong>ti e documenti di grande valore storico e culturale<br />
Biblioteca e chiostro dell’Abbazia di San Millán de Yuso (Spagna). Nella pagina precedente: incisione del libro<br />
“Pentateuch of Printing w<strong>it</strong>h a Chapter on Judges” (Chicago, 1891).<br />
Agosto 2011 · Salvami Regina 19<br />
_Salvami_Regina_100_RAE116.indb 19 21/07/2011 14:47:26
Victor Toniolo<br />
Timothy Ring<br />
Non vi era un mandato specifico nella regola di San Benedetto per il lavoro di copiatura dei manoscr<strong>it</strong>ti,<br />
tuttavia i suoi effetti nella trasmissione manoscr<strong>it</strong>ta furono ancora più grandi nei secoli successivi<br />
l’effimera esistenza del Vivarium<br />
“San Benedetto”, dettaglio di un affresco dell’Abbazia di Monte Oliveto Maggiore e l’Abbazia del Sacro Speco, Subiaco<br />
monasteri. Nonostante il Vivarium<br />
sia durato soltanto una ventina d’anni<br />
dopo la morte del suo fondatore,<br />
i suoi manoscr<strong>it</strong>ti si sono generalmente<br />
conservati. Secondo gli studiosi,<br />
essi sarebbero stati probabilmente<br />
inviati alla Biblioteca Lateranense<br />
a Roma e a diversi monasteri<br />
benedettini, come quello di Bobbio,<br />
formato da monaci irlandesi. Ma<br />
l’avventura dei manoscr<strong>it</strong>ti in Occidente<br />
era solo all’inizio...<br />
San Benedetto e sua regola<br />
Un altro importante traguardo<br />
nella storia <strong>della</strong> trasmissione manoscr<strong>it</strong>ta<br />
in questo periodo fu la fondazione<br />
dei benedettini da parte di<br />
San Benedetto da Norcia (480-547).<br />
A differenza di Cassiodoro, entrò<br />
giovane nella v<strong>it</strong>a religiosa. Per ordine<br />
<strong>della</strong> famiglia, trascorse un certo<br />
periodo di tempo a Roma per i suoi<br />
studi, e si rese conto dell’enorme<br />
corruzione e <strong>della</strong> decadenza morale<br />
che regnavano nella grande urbe.<br />
Alcuni anni dopo, ricevette una grazia<br />
insigne che gli fece prendere la<br />
ferma decisione di dedicarsi alla v<strong>it</strong>a<br />
erem<strong>it</strong>ica in un’austera grotta a<br />
Subiaco. Ispirati dal suo esempio, si<br />
unirono a lui diversi altri uomini desiderosi<br />
di percorrere la stessa via di<br />
perfezione. Così, in poco tempo furono<br />
fondati dodici monasteri nelle<br />
vicinanze di Sacro Speco, con dodici<br />
monaci ognuno. Uno di questi,<br />
attualmente chiamato di Santa Scolastica,<br />
che si conserva ancora. Nel<br />
529, nacque dalle sue mani il celebre<br />
Monastero di Monte Cassino, punto<br />
di riferimento per la v<strong>it</strong>a monastica<br />
e culturale in tutta Europa.<br />
In segu<strong>it</strong>o, il santo Fondatore introdusse<br />
il famoso precetto “ora<br />
et labora” e la sua celebre Regola.<br />
Questa si diffuse in tutto l’Occidente<br />
cristiano al punto da esser assunta<br />
come modello non solo per la v<strong>it</strong>a<br />
monastica, ma per tutta la società<br />
medievale. Non vi era un mandato<br />
specifico per il lavoro di copiatura<br />
dei manoscr<strong>it</strong>ti, come prescriveva<br />
Cassiodoro, tuttavia i suoi effetti<br />
nella trasmissione manoscr<strong>it</strong>ta furono<br />
ancora più grandi nei secoli successivi<br />
l’effimera esistenza del Vivarium.<br />
6<br />
Secondo il cap<strong>it</strong>olo 48 <strong>della</strong> Regola,<br />
i monaci dovevano dedicare<br />
un certo tempo alla lettura: “L’ozio<br />
è nemico dell’anima; per questo secondo<br />
un orario i frati devono occuparsi<br />
del lavoro manuale e <strong>della</strong> lettura<br />
spir<strong>it</strong>uale”. Ma come applicarsi<br />
alla lettura senza libri da leggere<br />
Fu così che i principi di San Benedetto,<br />
implic<strong>it</strong>amente, favorirono la<br />
tradizione manoscr<strong>it</strong>ta. 7<br />
All’espansione di questa tradizione<br />
seguì il successo dei benedettini,<br />
non senza difficoltà. Copiare<br />
un’opera era un lavoro senza<br />
dubbio logorante e richiedeva tempo.<br />
Basti dire che erano necessari<br />
due o tre mesi per copiare un manoscr<strong>it</strong>to<br />
di medie dimensioni. Non<br />
è raro trovare nei colophon 8 descrizioni<br />
delle difficoltà affrontate dagli<br />
amanuensi, sia per il disagio – a<br />
volte scrivevano sulle ginocchia –,<br />
sia per l’assenza di riscaldamento<br />
e luce adeguata in inverno. Nei colophon<br />
furono registrate anche interessanti<br />
manifestazioni dell’autentico<br />
spir<strong>it</strong>o medievale: in alcuni<br />
c’era una richiesta di preghiere<br />
da parte del copista “il cui nome è<br />
scr<strong>it</strong>to nel Libro <strong>della</strong> V<strong>it</strong>a”; in altri,<br />
più ispirati, si dedicavano poesie<br />
o acrostici in onore di Gesù e<br />
Maria; infine, c’erano copisti che<br />
lanciavano nel colophon un anate-<br />
20 Salvami Regina · Agosto 2011<br />
_Salvami_Regina_100_RAE116.indb 20 21/07/2011 14:47:29
Davide Papalini<br />
Fonte dell’energia spir<strong>it</strong>uale e intellettuale di quel tempo, l’Abbazia<br />
di Bobbio fu soprannominata il Monte Cassino dell’Italia settentrionale.<br />
Sepolcro di San Colombano - Cripta dell’Abbazia di Bobbio<br />
ma contro chi osasse rubare quel<br />
così costoso codice...<br />
A queste difficoltà si sommava<br />
quella dell’alto costo delle pergamene.<br />
Per questa ragione, nei secoli<br />
VII e VIII, certi testi di minor interesse<br />
furono cancellati o raschiati<br />
per far posto ad altri con maggior<br />
domanda. Il copista riscriveva<br />
sopra il testo eliminato. Questo tipo<br />
di manoscr<strong>it</strong>to fu denominato<br />
palinsesto (dal greco πάλιν e ψάω,<br />
“tracciare di nuovo”). Oggi, sofisticate<br />
tecniche di recupero permettono<br />
di scoprire i segni “cancellati” dai<br />
manoscr<strong>it</strong>ti, rivelandoci, a volte, testi<br />
ined<strong>it</strong>i. In questo modo, quei monaci,<br />
senza saperlo, stavano preservando<br />
in una stessa pergamena due,<br />
o anche più testi simultaneamente...<br />
Già nel XI secolo si registra un<br />
grande progresso nell’arte di copiare.<br />
Tra i benedettini spicca l’opera<br />
dell’abate Desiderio, che promosse<br />
il grande risveglio culturale di Monte<br />
Cassino. 9 Lo scr<strong>it</strong>tore Woods riassume<br />
molto bene questa rinasc<strong>it</strong>a<br />
benedettina, dicendo che Desiderio<br />
“r<strong>it</strong>enuto il più grande degli abati<br />
di Monte Cassino dopo lo stesso<br />
Benedetto, e che nel 1086 diventò<br />
e-codices.unifr.ch<br />
Papa V<strong>it</strong>tore III, supervisionò la trascrizione<br />
di Orazio e di Seneca, come<br />
quella del ‘De natura deorum’, di<br />
Cicerone e dei Fasti di Ovidio”. 10 Un<br />
altro monaco dello stesso monastero<br />
e amico di V<strong>it</strong>tore III, l’Arcivescovo<br />
Alfano, “maneggiava con pari<br />
fluid<strong>it</strong>à le opere degli scr<strong>it</strong>tori antichi<br />
e c<strong>it</strong>ava frequentemente Apollonio,<br />
Aristotele, Cicerone, Platone,<br />
Varrone e Virgilio, oltre a im<strong>it</strong>are<br />
Ovidio e Orazio nei suoi versi”. 11<br />
Si deve menzionare anche Sant’Anselmo<br />
il quale, “mentre<br />
era abate di Bec, raccomandò ai<br />
suoi alunni la lettura di Virgilio e altri<br />
scr<strong>it</strong>tori classici, sebbene li consigliasse<br />
di sorvolare passi moralmente<br />
censurabili”. 12<br />
Fu così che “i monaci di Cassiodoro<br />
e di San Benedetto dettero la<br />
‘copia’ alle prime edizioni di Cicerone,<br />
Virgilio e altri autori classici,<br />
prodotti dalle prime stampe in Germania<br />
e in Italia”. 13 Ma dovevano<br />
ancora arrivare i monaci irlandesi, a<br />
dare una particolare spinta alla trasmissione<br />
culturale scr<strong>it</strong>ta.<br />
I monaci irlandesi<br />
Dio non manca di susc<strong>it</strong>are in<br />
ogni epoca storica uomini provvidenziali.<br />
Nella stessa epoca in cui<br />
San Benedetto lasciava questo mondo,<br />
nasceva in Irlanda San Colombano,<br />
nostro ultimo protagonista.<br />
Egli venne al mondo intorno<br />
all’anno 543 nella provincia di Leinster,<br />
in Irlanda. Dopo aver trascorso<br />
quasi 25 anni come monaco nel<br />
suo paese, sentì un richiamo di Dio<br />
che lo inc<strong>it</strong>ava a predicare il Vangelo<br />
in terre straniere. Con dodici<br />
compagni si diresse in Gallia (l’attuale<br />
Francia) e fondò importanti<br />
monasteri ad Annegray, Fontaines<br />
e Luxeuil, dove scrisse una Regola,<br />
la Regula monachorum. Sotto l’impulso<br />
di quest’ultimo<br />
Il Codex Sangallensis 359, scr<strong>it</strong>to tra il 922 e il 925, è ancora un punto di<br />
riferimento per l’interpretazione <strong>della</strong> semiologia del Canto Gregoriano<br />
Agosto 2011 · Salvami Regina 21<br />
_Salvami_Regina_100_RAE116.indb 21 21/07/2011 14:47:32
monastero ebbero origine circa altri<br />
duecento monasteri.<br />
Tempo dopo, per aver condannato<br />
il concubinato di Re Teodorico,<br />
Colombano fu obbligato a lasciare<br />
la Gallia, dopo essere stato condannato<br />
all’esilio in Irlanda.<br />
Ma, per un fattore inesplicabile,<br />
la nave si incagliò a poca distanza<br />
dalla spiaggia e il cap<strong>it</strong>ano, vedendo<br />
in questo un segnale del Cielo,<br />
rinunciò a proseguire e, per timore<br />
di esser maledetto da Dio, ricondusse<br />
i religiosi in terra ferma. Il<br />
santo irlandese, però, invece di tornare<br />
a Luxeuil, decise di cominciare<br />
una nuova opera di evangelizzazione.<br />
Si diresse in Germania, passando<br />
in segu<strong>it</strong>o in Svizzera, dove lasciò<br />
un discepolo di nome Gallus, che vi<br />
fondò l’importante abbazia di San<br />
Gallo. Giunse infine in Lombardia,<br />
dove fondò il celebre Monastero di<br />
Bobbio, fonte dell’energia spir<strong>it</strong>uale<br />
e intellettuale di quel tempo, al punto<br />
da esser soprannominato il Monte<br />
Cassino dell’Italia settentrionale.<br />
San Colombano e i suoi monaci<br />
irlandesi furono considerati uno<br />
dei grandi strumenti per la salvezza<br />
<strong>della</strong> civiltà. Questa è l’opinione<br />
di Thomas Cahill, espressa nel<br />
libro How the Irish Saved Civilization<br />
14 (“Come gli irlandesi salvarono<br />
la civiltà”). Quest’opera è rimasta<br />
due anni nella lista dei best-seller del<br />
I codici prodotti nei monasteri innalzavano il valore letterario del testo<br />
con una bella calligrafia e ornato artistici<br />
Codex Aureus di Stoccolma (Inghilterra, sec. VIII) e Vangeli di Rawlinson (Irlanda,<br />
sec. VIII) - Freer & Sacler Gallery, Sm<strong>it</strong>hsonian Inst<strong>it</strong>ute, Washington<br />
giornale New York Times, arrivando<br />
alla seconda posizione, e fu tradotta<br />
in diverse lingue, raggiungendo una<br />
tiratura di 1,25 milioni di copie. La<br />
sua tesi, considerata controversa da<br />
alcuni cr<strong>it</strong>ici, è fondamentalmente<br />
che gli irlandesi, più specificamente<br />
i monaci, salvarono effettivamente<br />
la civiltà dalla rovina causata dalla<br />
barbarie. San Patrizio (389-461)<br />
fece il primo passo, incentivando gli<br />
studi e l’istruzione dei monaci, e anche<br />
dei laici. San Colombano completò<br />
il suo lavoro di promozione<br />
culturale. La sua opera assunse<br />
grandi proporzioni formando un altro<br />
fronte di monaci copisti all’inizio<br />
dell’Alto Medioevo.<br />
Ma i monaci di Colombano possedevano<br />
certe peculiar<strong>it</strong>à. Secondo<br />
Cahill, essi erano molto ostinati<br />
e copiavano qualsiasi opera venisse<br />
loro tra le mani. 15 Non c’è<br />
da meravigliarsi che l’Abbazia di<br />
Bobbio sia giunta a possedere la<br />
più grande biblioteca d’Occidente.<br />
Un catalogo del IX secolo ci attesta<br />
la sua straordinaria ricchezza:<br />
possedeva già in quell’epoca una<br />
collezione da 600 a 700 t<strong>it</strong>oli, tanto<br />
di autori sacri quanto di classici,<br />
tra cui: Terenzio, Lucrezio, Virgilio,<br />
Orazio, Persio, Giovenale,<br />
Marziale, Ovidio, Valerio Flacco,<br />
Claudiano, Ausonio, Cicerone, Seneca<br />
e Plinio. 16<br />
Inoltre, si deve all’Abbazia di<br />
Bobbio la copia di alcuni dei più<br />
antichi manoscr<strong>it</strong>ti latini ancor oggi<br />
conservati. Tali reliquie ci dimo-<br />
Gustavo Kralj<br />
1<br />
LE GOFF, Jacques. La Civilisation<br />
de l’Occident<br />
médiéval. Paris: Arthaud,<br />
1967, pag.59.<br />
2<br />
Cf. JONES, Leslie W. The<br />
Influence of Cassiodorus<br />
on Mediaeval Culture.<br />
In: Speculum. N. 4, v.XX<br />
(Oct., 1945); pag.433-<br />
442, aqui pag.434; CAS-<br />
SON, Lionel. Libraries in<br />
the Ancient World. New<br />
Haven: Yale Univers<strong>it</strong>y,<br />
2001, pag.144.<br />
3<br />
Cf. FRANZ, Adolph. M.<br />
Aurelius Cassiodorus Senator:<br />
ein Be<strong>it</strong>rag zur Geschichte<br />
der theologischen<br />
L<strong>it</strong>eratur. Breslau:<br />
Aderholz, 1872, pag.42.<br />
4<br />
Cf. GODET, Pierre Julien.<br />
Cassiodore. In: VA-<br />
CANT, Alfred, MAN-<br />
GENOT, Eugène,<br />
AMANN, Emile. Dictionnaire<br />
de Théologie<br />
Catholique. Paris: Letouzey<br />
et Ané, 1901, v.II,<br />
c.1833.<br />
5<br />
Cf. LERNER, Frederick<br />
Andrew. The Story<br />
of Libraries: From the<br />
Invention of Wr<strong>it</strong>ing to<br />
the Computer Age. New<br />
York: Continuum, 2001,<br />
pag.39.<br />
6<br />
Cf. REYNOLDS,<br />
Leighton Durham, WIL-<br />
SON, Nigel Guy. Scribes<br />
and Scholars: A Guide to<br />
the Transmission of Greek<br />
and Latin L<strong>it</strong>erature. Oxford:<br />
Clarendon, 1974,<br />
pag.74.<br />
7<br />
Cf. Idem, ibidem.<br />
8<br />
Fin<strong>it</strong>ura di un manoscr<strong>it</strong>to,<br />
contenente il t<strong>it</strong>olo<br />
dell’opera, nome dell’autore,<br />
ecc.<br />
9<br />
Cf. NEWTON, Francis.<br />
The Desiderian Scriptorium<br />
at Monte Cassino:<br />
The “Chronicle”<br />
and Some Surviving Manuscripts.<br />
In: Dumbarton<br />
Oaks Papers. 1976,<br />
v.XXX, pag.35-54. Ver<br />
também obra relacionada<br />
de NEWTON, Francis.<br />
The Scriptorium and<br />
Library at Monte Cassino,<br />
1058 - 1105. Cambridge:<br />
Cambridge Univers<strong>it</strong>y,<br />
1999.<br />
22 Salvami Regina · Agosto 2011<br />
_Salvami_Regina_100_RAE116.indb 22 21/07/2011 14:47:46
Gustavo Kralj<br />
Senza gli sforzi intelligenti e infaticabili nei monaci copisti,<br />
la letteratura greca e latina sarebbe spar<strong>it</strong>a completamente come la<br />
letteratura dei Babilonesi e dei Fenici<br />
“Dante e Virgilio”, di Henri de Triqueti – Museo delle Belle Arti di Boston<br />
strano non solamente il valore letterario,<br />
ma anche artistico dei codici<br />
prodotti dai monaci irlandesi<br />
e dai loro discepoli. Nelle miniature<br />
emergono le dettagliate e floreali<br />
iniziali e uno stile calligrafico tipico<br />
che influenzò diversi monasteri.<br />
Le illustrazioni erano veri e propri<br />
tesori: potevano esser colorati<br />
con oro e lapislazzuli, tra vari altri<br />
mezzi.<br />
La tradizione musicale fu<br />
anch’essa oggetto delle loro attiv<strong>it</strong>à.<br />
Salteri, antifonari, sequenziari,<br />
graduali e ogni tipo di codici l<strong>it</strong>urgici<br />
– breviari, lezionari, martirologi,<br />
messali, ecc. – attestano la<br />
grande formazione culturale dei<br />
monaci. 17 Nel sopra menzionato<br />
monastero di San Gallo sorse un<br />
sistema di notazione di neumi per<br />
il canto gregoriano che permetteva<br />
di preservare in forma scr<strong>it</strong>ta la<br />
tradizione melodica, influenzando<br />
gran parte dell’Europa Centrale<br />
e Orientale. 18 Tale sistema, preservato<br />
dal Codex Sangallensis 359,<br />
scr<strong>it</strong>to tra il 922 e il 925, è ancora<br />
un punto di riferimento per l’interpretazione<br />
<strong>della</strong> semiologia del<br />
Canto Gregoriano.<br />
Esempio di saggezza,<br />
perseveranza e ascesi<br />
Davanti a questo quadro, O’Connor<br />
afferma categoricamente riguardo<br />
i monaci copisti: “Senza i<br />
loro sforzi intelligenti e infaticabili,<br />
la letteratura greca e latina sarebbe<br />
spar<strong>it</strong>a completamente quanto la<br />
letteratura dei Babilonesi e dei Fenici”.<br />
19 Dall’impegno benefico di così<br />
pochi individui, veri eroi anonimi,<br />
dipese il destino culturale dell’Occidente.<br />
A poco a poco, soprattutto con la<br />
creazione delle univers<strong>it</strong>à nel XXI<br />
secolo, la tradizione manoscr<strong>it</strong>ta trascese<br />
lo scriptorium dei monasteri<br />
per aprirsi a tutte le classi <strong>della</strong> società:<br />
clero secolare, monache, notai,<br />
scribi professionali, professori,<br />
studenti, ecc. 20 Ma in questo tempo<br />
la trasmissione dei testi era già<br />
salvaguardata. L’Europa, sollevata,<br />
aveva oltrepassato i duri momenti di<br />
transizione dal mondo classico verso<br />
quello medievale.<br />
I monaci, pertanto, oltre a trasmetterci<br />
i testi, cosa già di per sé<br />
straordinaria, ci hanno dato un<br />
esempio di saggezza, perseveranza<br />
e ascesi, lasciando in ered<strong>it</strong>à per<br />
i secoli a venire la tradizione culturale<br />
cristiana e quella classica. Non<br />
è possibile calcolare con precisione<br />
l’enorm<strong>it</strong>à delle conseguenze di<br />
questa diligente impresa. Per non<br />
dire quello che ne sarebbe oggi <strong>della</strong><br />
cultura occidentale, se questi monaci,<br />
per esempio, fossero stati sterminati<br />
dalle orde barbariche o semplicemente<br />
fossero svan<strong>it</strong>i in quel momento<br />
cruciale. È certo è che il destino<br />
<strong>della</strong> Civiltà Occidentale è passato<br />
per le loro mani.<br />
10<br />
WOODS Jr., Thomas E.<br />
Como a Igreja Católica<br />
construiu a civilização<br />
Ocidental. São Paulo:<br />
Quadrante, 2008, pag.40-<br />
41.<br />
11<br />
Idem, ibidem.<br />
12<br />
Idem, ibidem.<br />
13<br />
PUTNAM, George Haven.<br />
Books and Their Makers<br />
During the Middle<br />
Ages; A Study of the Cond<strong>it</strong>ions<br />
of the Production<br />
and Distribution of L<strong>it</strong>erature<br />
from the Fall of<br />
the Roman Empire to the<br />
Close of the Seventeenth<br />
Century. New York: Hillary<br />
House, 1962, pag.26.<br />
14<br />
Prima edizione a Nuova<br />
York: Nan A. Talese/<br />
Doubleday, 1995.<br />
15<br />
Cf. CAHILL, Thomas.<br />
How the Irish Saved Civilization:<br />
The Untold Story<br />
of Ireland’s Heroic Role<br />
from the Fall of Rome to<br />
the Rise of Medieval Europe.<br />
Thorndike: G.K.<br />
Hall, 1998, pag.12.<br />
16<br />
Cf. LAISTNER, M. L.<br />
W. Thought and Letters<br />
in Western Europe,<br />
A.D. 500 to 900. Ithaca:<br />
Cornell Univers<strong>it</strong>y,<br />
1957, pag.235. Ver também:<br />
RICHTER, Michael.<br />
Bobbio in the Early<br />
Middle Ages: The Abiding<br />
Legacy of Columbanus.<br />
Dublin: Four Courts,<br />
2008, pag.78.<br />
17<br />
Cf. SCAPPATICCI, Leandra.<br />
Codici e l<strong>it</strong>urgia<br />
a Bobbio: testi, musica e<br />
scr<strong>it</strong>tura: secoli X ex.-XII.<br />
C<strong>it</strong>tà del Vaticano: Libreria<br />
ed<strong>it</strong>rice vaticana,<br />
2008, pag.28.<br />
18<br />
Cf. BELL, Nicolas. Music<br />
in Medieval Manuscripts.<br />
Toronto: Univers<strong>it</strong>y of<br />
Toronto, 2001, pag.12-13.<br />
19<br />
O’CONNOR, John B.<br />
Monasticism and Civilization.<br />
New York: P. J. Kenedy,<br />
1921, pag.114.<br />
20<br />
Cf. BISCHOFF, Bernhard.<br />
Paläographie des<br />
römischen Altertums und<br />
des abendländischen M<strong>it</strong>telalters.<br />
Berlin: Schmidt,<br />
2004, pag.65.<br />
Agosto 2011 · Salvami Regina 23<br />
_Salvami_Regina_100_RAE116.indb 23 21/07/2011 14:47:48
ORDINAZIONI PRESBITERIALI E DIACONALI<br />
Giorni di festa e di gioia<br />
I 32 diaconi, prima di<br />
essere ordinati<br />
“È<br />
Dopo l’ordinazione, i neo-sacerdoti<br />
hanno manifestato la loro grat<strong>it</strong>udine<br />
al loro Superiore Generale.<br />
con molta gioia, ed immensa soddisfazione, che<br />
presiedo questa mattina l’ordinazione di un numeroso<br />
gruppo di diaconi. È un<br />
giorno di festa e di gaudio per tutti<br />
noi, ma questo momento acquista<br />
maggiore rilievo perché ho qui<br />
al mio fianco, come concelebrante,<br />
Monsignor João Clá, Fondatore degli<br />
Araldi del Vangelo”.<br />
Con queste giubilanti parole<br />
Mons. Benedetto Beni dos Santos,<br />
Vescovo Diocesano di Lorena,<br />
ha dato inizio alla cerimonia di ordinazione<br />
di 32 membri degli Araldi<br />
del Vangelo, il 1º luglio, Solenn<strong>it</strong>à<br />
del Sacro Cuore di Gesù. La cerimonia<br />
ha avuto luogo nella Chiesa<br />
<strong>della</strong> Madonna del Rosario, annessa<br />
al Seminario di questa ist<strong>it</strong>uzione,<br />
ed è stata caratterizzata, come<br />
ha ben sottolineato Mons. Beni,<br />
da un clima di “festa e gioia”.<br />
Lo stesso stato di grazie si è verificato<br />
il giorno successivo, Memoria<br />
del Cuore Immacolato di Maria, durante Messa per<br />
l’ordinazione di dieci nuovi presb<strong>it</strong>eri <strong>della</strong> stessa ist<strong>it</strong>uzione,<br />
anch’essa presieduta dal Vescovo<br />
di Lorena. Appartenenti agli<br />
Araldi del Vangelo, i neosacerdoti<br />
sono stati incardinati alla Società<br />
Clericale di V<strong>it</strong>a Apostolica Virgo<br />
Flos Carmeli, <strong>della</strong> quale Monsignor<br />
João Scognamiglio Clá Dias,<br />
EP, è Superiore Generale. Tutti loro<br />
hanno una comprovata esperienza<br />
in attiv<strong>it</strong>à pastorali e numerosi di<br />
essi hanno ottenuto il grado di professore<br />
in Teologia.<br />
I sacerdoti e diaconi ordinati provengono<br />
da undici Paesi: Argentina,<br />
Brasile, Cile, Colombia, Costa Rica,<br />
Ecuador, Spagna, Nicaragua, Portogallo,<br />
Venezuela e Uruguay. Nonostante<br />
la varietà di etnie e nazional<strong>it</strong>à<br />
un solo e medesimo spir<strong>it</strong>o li anima:<br />
servire la Chiesa nella persona<br />
del Santo Padre nella piena fedeltà<br />
al proprio carisma.<br />
24 Salvami Regina · Agosto 2011<br />
_Salvami_Regina_100_RAE116.indb 24 21/07/2011 14:47:57
Dieci nuovi presb<strong>it</strong>eri – Oriundi da cinque Paesi, i nuovi sacerdoti avranno l’incarico di essere da<br />
sostegno spir<strong>it</strong>uale agli Araldi del Vangelo e l’accompagnamento del lavoro evangelizzatore realizzato dai<br />
missionari di questa Associazione di Dir<strong>it</strong>to Pontificio.<br />
Ricchezza di simboli – Dopo l’ordinazione, i diaconi ricevono il libro dei Vangeli come segno dell’annuncio<br />
<strong>della</strong> Parola. I presb<strong>it</strong>eri hanno le mani unte come “altri Cristi”; ricevono anche la patena con il pane e il calice con il<br />
vino, indicanti il fatto che sono stati ordinati per celebrare il Santo Sacrificio.<br />
Gioia e unione fraterna – Più di quaranta sacerdoti hanno concelebrato l’Eucaristia, manifestando i sentimenti<br />
di gioia susc<strong>it</strong>ati dalle nuove ordinazioni. Questo stesso giubilo e benevolenza si è notato nell’abbraccio<br />
<strong>della</strong> pace e nei saluti dei fedeli ai neosacerdoti.<br />
Agosto 2011 · Salvami Regina 25<br />
_Salvami_Regina_100_RAE116.indb 25 21/07/2011 14:48:09
Napoli si<br />
consacra<br />
alla<br />
Madonna<br />
D<br />
al 30 maggio al 6 giugno, la Statua Pellegrina<br />
del Cuore Immacolato di Maria è<br />
stata accolta con giubilo nella c<strong>it</strong>tà di Napoli.<br />
Il primo, l’Arcivescovo, Cardinale Crescenzio<br />
Sepe, ha consacrato la c<strong>it</strong>tà al Cuore<br />
Immacolato di Maria con una solenne cerimonia<br />
in Piazza del Plebisc<strong>it</strong>o, alla quale<br />
Il Cardinale Sepe consacra la c<strong>it</strong>tà a Maria<br />
ha partecipato il Prefetto, Dott. Andrea De<br />
Martino.<br />
Nei giorni successivi, la statua ha presieduto<br />
l’incontro di preghiera nel Palazzo <strong>della</strong> Prefettura,<br />
nella Giornata per le Vocazioni nella Parrocchia<br />
Santa Lucia del Mare ed ha percorso<br />
diverse chiese per esser venerata dai fedeli.<br />
Parrocchia Santa Lucia del Mare<br />
Piazza del Plebisc<strong>it</strong>o<br />
Convento di San V<strong>it</strong>tore<br />
Palazzo <strong>della</strong> Prefettura<br />
26 Salvami Regina · Agosto 2011<br />
_Salvami_Regina_100_RAE116.indb 26 21/07/2011 14:48:27
Corpus Christi – A Roma, gli araldi hanno partecipato alla consueta processione del Corpus Domini presieduta<br />
dal Santo Padre (sinistra). A Venezia sono stati incaricati di portare il pallio sotto il quale il Patriarca, Cardinale<br />
Angelo Scola, ha condotto il Santissimo Sacramento (destra).<br />
Continuano le Missioni Mariane<br />
Roma<br />
Salerno<br />
G<br />
Cagliari<br />
li Araldi del Vangelo continuano a promuovere<br />
Missioni Mariane in diversi posti di Italia. Nelle ultime<br />
settimane la statua pellegrina del Cuore Immacolato<br />
di Maria ha vis<strong>it</strong>ato delle parrocchie di: Roma, Salerno,<br />
Reggio Calabria<br />
Cagliari e Reggio Calabria. Dovunque sono state organizzate<br />
processioni e vis<strong>it</strong>e alle scuole d’infanzia. In ognuno<br />
di questi luoghi e dove la Vergine ha potuto lanciare uno<br />
sguardo di conforto a ognuno dei fedeli presenti.<br />
Agosto 2011 · Salvami Regina 27<br />
_Salvami_Regina_100_RAE116.indb 27 21/07/2011 14:48:42
Brasile – Nella Domenica <strong>della</strong> Divina Misericordia, una famiglia di giapponesi ha ricevuto i Sacramenti<br />
di Iniziazione Cristiana nella Chiesa Madonna del Carmine, appartenente alla Società di V<strong>it</strong>a Apostolica Regina<br />
Virginum. Don Alex Br<strong>it</strong>o, EP, ha amministrato 16 Battesimi, 13 Prime Comunioni, 13 Cresime e due Matrimoni.<br />
La con<strong>versione</strong> di gruppo ha aumentato ancor più l’unione familiare, secondo quanto essi hanno testimoniato.<br />
Colombia – il 14 giugno scorso, quattordici araldi del Vangelo hanno consegu<strong>it</strong>o il master in Teologia<br />
presso l’Univers<strong>it</strong>à Pontificia Bolivariana a Medellín. La cerimonia di consegna dei t<strong>it</strong>oli è stata presieduta<br />
dal Magnifico Rettore, Mons. Luis Fernando Rodriguez Velásquez.<br />
Paraguay – La Vergine di Caacupé viene condotta al<br />
posto d’onore nello Stadio Defensores del Chaco, ad<br />
Asunción, durante la Messa per il bicentenario <strong>della</strong><br />
nazione, presieduta dal Nunzio, Mons. Eliseu Ariotti.<br />
Spagna – Nella Solenn<strong>it</strong>à del Corpus Domini, il<br />
Santissimo Sacramento ha percorso le vie del centro di<br />
Madrid accompagnato da diversi movimenti, tra cui<br />
gli Araldi del Vangelo.<br />
28 Salvami Regina · Agosto 2011<br />
_Salvami_Regina_100_RAE116.indb 28 21/07/2011 14:48:57
Corpus Domini nella Serra <strong>della</strong> Cantareira<br />
N<br />
ella Solenn<strong>it</strong>à del Corpus Domini, le varie comun<strong>it</strong>à<br />
<strong>della</strong> Parrocchia Madonna delle Grazie,<br />
s<strong>it</strong>uata nei municipi di Mairiporã e Caieiras<br />
(Brasile), si sono organizzate per realizzare insieme<br />
solenni Messe e Processioni. Una si è distinta per la<br />
presenza di un tappeto ornamentale di oltre 500 metri<br />
di lunghezza, confezionato dai parrocchiani, con<br />
l’aiuto di membri del settore femminile degli Araldi.<br />
Un’altra processione, che ha riun<strong>it</strong>o fedeli di quattro<br />
cappelle, in un percorso di vari chilometri, è stata accompagnata<br />
da preghiere e canti in onore del Santissimo<br />
Sacramento.<br />
Ricevimento dell’ab<strong>it</strong>o – Il 19 giugno, 34 giovani del settore femminile, di varie nazional<strong>it</strong>à, hanno ricevuto l’ab<strong>it</strong>o<br />
degli Araldi del Vangelo. La cerimonia, presieduta da Mons. João Scognamiglio Clá Dias, EP, è stata realizzata<br />
nella Chiesa Madonna del Rosario, annessa al Seminario degli Araldi.<br />
Agosto 2011 · Salvami Regina 29<br />
_Salvami_Regina_100_RAE116.indb 29 21/07/2011 14:49:14
SAN LUIGI, RE DI FRANCIA<br />
Sotto lo sguardo di Dio<br />
Cavaliere e religioso, patriarca e re, il suo<br />
maggior t<strong>it</strong>olo di gloria è quello di esser<br />
vissuto sempre sotto lo sguardo di Dio e a<br />
servizio <strong>della</strong> Maestà Divina.<br />
Sergio Hollmann<br />
Anderson Carlos de Oliveira<br />
“San Luigi” - Cattedrale di Notre-Dame,<br />
Parigi<br />
Èdifficile non meravigliarsi<br />
contemplando la divers<strong>it</strong>à<br />
delle figure che si formano<br />
in un caleidoscopio<br />
grazie alla luce che attraversa alcuni<br />
pezzi di vetro colorato, da questa<br />
come trasformati in cristalli e pietre<br />
preziose.<br />
Ora, questa forma di bellezza, allo<br />
stesso tempo una e multiforme,<br />
può ben rappresentare la ricchezza<br />
di certe anime beate, il cui peregrinare<br />
su questa Terra svela aspetti<br />
dello spir<strong>it</strong>o variegati quanto i policromi<br />
disegni presentati da questo<br />
semplice strumento.<br />
San Luigi IX, re e patrono di<br />
Francia, è una di queste anime feconde<br />
in sant<strong>it</strong>à sotto le più varie sfaccettature.<br />
La vast<strong>it</strong>à delle sue imprese e<br />
la divers<strong>it</strong>à degli aspetti <strong>della</strong> sua v<strong>it</strong>a<br />
ispirarono un famoso scr<strong>it</strong>tore francese<br />
il quale affermò che in lui “non<br />
si sa cosa ammirare di più, se gli atti<br />
del cavaliere, del religioso, del patriarca,<br />
del re o dell’uomo”. 1<br />
Nato in pieno XIII secolo, toccò<br />
a lui governare uno dei principali<br />
regni d’Europa in circostanze molto<br />
diverse dalle attuali. In quel tempo<br />
faceva parte degli incarichi del<br />
Sovrano, per esempio, condurre l’eserc<strong>it</strong>o<br />
alla guerra e lottare personalmente<br />
in testa alle sue truppe.<br />
Sarebbe stato incomprensibile, come<br />
afferma Daniel-Rops, che un re<br />
così potente non prendesse parte<br />
nell’impresa delle Crociate. Ma, aggiunge<br />
lo storico francese, “facendolo,<br />
rest<strong>it</strong>uì loro la dign<strong>it</strong>à, la purezza<br />
dell’intenzione e di comportamento<br />
che da tempo avevano perduto”. 2<br />
Egli può esser considerato, innanz<strong>it</strong>utto,<br />
un uomo che voleva vivere<br />
sotto lo sguardo di Dio. Raramente<br />
si è vista una persona tanto convinta<br />
di appartenere più al Cielo che alla<br />
Terra. Al punto che Joinville, suo fedele<br />
amico e biografo, sintetizzò così<br />
la sua v<strong>it</strong>a: “Questo santo uomo amò<br />
Dio con tutto il suo cuore e Lo prese<br />
come modello nelle sue opere”. 3<br />
Re a 12 anni di età<br />
Luigi IX nacque il 25 aprile 1214,<br />
nella c<strong>it</strong>tà di Poissy, vicina a Parigi. Era<br />
il quarto figlio di Luigi VIII, soprannominato<br />
Leone, e di Bianca di Castiglia.<br />
Fu, soprattutto, da questa virtuosa<br />
principessa che il santo re ricevette<br />
i principali insegnamenti <strong>della</strong> nostra<br />
Religione: l’amore a Dio e alla Santissima<br />
Vergine, l’apprezzamento <strong>della</strong><br />
virtù e l’av<strong>versione</strong> per il male. Quando<br />
ella prese tra le sue braccia il bambino<br />
sub<strong>it</strong>o dopo il suo Battesimo, lo<br />
baciò sul petto, dicendo: “Figliolo, che<br />
ora sei un tempio dello Spir<strong>it</strong>o Santo,<br />
conservalo sempre immacolato e non<br />
macchiarlo mai col peccato”. Questa<br />
buona madre non es<strong>it</strong>ava a ripetergli,<br />
con molta sincer<strong>it</strong>à, che preferiva vederlo<br />
morto che saperlo macchiato da<br />
un peccato mortale.<br />
Trascorrevano serenamente gli anni<br />
dell’educazione di San Luigi, quando<br />
l’8 novembre 1226, tornando da<br />
una campagna v<strong>it</strong>toriosa contro i catari<br />
del sud <strong>della</strong> Francia, Luigi VIII<br />
morì, a 40 anni di età. Oltre al grande<br />
dolore per la perd<strong>it</strong>a dello sposo e del<br />
padre, questo avvenimento arrecava<br />
serie conseguenze, poiché l’erede al<br />
trono aveva appena 12 anni!<br />
Tuttavia, il re aveva manifestato<br />
ai nobili cavalieri, riun<strong>it</strong>i intorno al<br />
suo letto di morte, le sue ultime raccomandazioni:<br />
“Che Luigi, mio figlio, sia<br />
prontamente condotto a Reims, per esser<br />
lì incoronato. Che sia sotto le cure e<br />
30 Salvami Regina · Agosto 2011<br />
_Salvami_Regina_100_RAE116.indb 30 21/07/2011 14:49:18
la tutela di Bianca, la mia cara sposa, e<br />
che il Connestabile Montmorency sia<br />
per lei un buon consigliere”. 4 L’ultimo<br />
ordine di Luigi VIII non tardò ad essere<br />
compiuto: il 30 novembre del 1226,<br />
San Luigi fu incoronato re di Francia.<br />
Il governo <strong>della</strong> famiglia<br />
e del regno<br />
Gustavo Kralj<br />
Bianca di Castiglia assunse la reggenza<br />
e affrontò, con energia e sagac<strong>it</strong>à,<br />
le pericolose minacce dell’Inghilterra,<br />
le orgogliose pretese <strong>della</strong><br />
nobiltà feudale e una nuova rivolta<br />
degli eretici albigesi.<br />
Finalmente, nel 1234, all’età di<br />
20 anni, San Luigi assunse il governo<br />
del Regno Cristianissimo. Tuttavia,<br />
mantenne la madre al suo fianco,<br />
in una posizione di fiducia e potere,<br />
continuando a mostrarsi figlio obbediente<br />
e rispettoso. Fu lei che combinò<br />
il matrimonio del giovane re con<br />
Margher<strong>it</strong>a di Provenza, celebrato il<br />
27 maggio del 1234. Da questa unione<br />
nacquero loro 11 figli, ai quali lo<br />
stesso San Luigi si incaricava di dare<br />
un’attenta e accurata educazione.<br />
Li istruiva, soprattutto, di notte,<br />
dopo aver rec<strong>it</strong>ato la<br />
Compieta. Li faceva entrare<br />
nella sua stanza e li motivava<br />
ad una v<strong>it</strong>a virtuosa,<br />
raccontando loro storie<br />
di santi, buoni re e imperatori,<br />
raccomandando<br />
loro di assorbirne gli esempi<br />
di virtù.<br />
Si occupava in modo speciale<br />
di trasmettere ai figli<br />
l’ab<strong>it</strong>udine alla preghiera,<br />
l’assidu<strong>it</strong>à alla Santa Messa,<br />
la rec<strong>it</strong>azione <strong>della</strong> L<strong>it</strong>urgia<br />
delle Ore e la devozione alla<br />
Madonna; li esortava a non<br />
trascurare mai la v<strong>it</strong>a spir<strong>it</strong>uale<br />
e a disprezzare i piaceri<br />
e le van<strong>it</strong>à mondane.<br />
Una testimonianza di<br />
questi santi insegnamenti è<br />
rimasta registrata per la Storia<br />
nella Lettera Testamentaria<br />
lasciata a suo figlio Filippo: “Comincio<br />
col volerti insegnare ad amare<br />
il Signore, Dio tuo, con tutto il tuo cuore,<br />
con tutte le tue forze; poiché senza<br />
questo non c’è salvezza. Figlio, devi<br />
ev<strong>it</strong>are tutto quanto sai che non piace a<br />
Dio, il che significa, ogni peccato mortale,<br />
in modo tale che ti porti a preferire<br />
l’essere tormentato da ogni tipo di<br />
martirii piuttosto che commettere un<br />
peccato mortale”. 5<br />
Questo stesso spir<strong>it</strong>o di Fede segnò<br />
il suo lungo regno, durante il<br />
quale la benedizione di Dio lo accompagnò<br />
visibilmente, permettendo<br />
l’esistenza di un benessere pubblico,<br />
la pace e la prosper<strong>it</strong>à. Appoggiò<br />
le corporazioni di mestiere e regolò<br />
i costumi, dando struttura e stabil<strong>it</strong>à<br />
alle organizzazioni <strong>della</strong> plebe. Fu<br />
un animatore di tutte le forme di autonomia,<br />
ma seppe allo stesso tempo<br />
essere, senza dispotismo, il fulcro v<strong>it</strong>ale<br />
ed energico del Regno.<br />
Giustizia senza attese<br />
né burocrazie<br />
San Luigi divenne celebre per il<br />
suo proverbiale spir<strong>it</strong>o di giustizia<br />
Lo stesso Re giudicava, senza indugi né burocrazie,<br />
le cause che erano portate a sua conoscenza<br />
sotto la famosa quercia di Vincennes<br />
“Luigi IX giudica una causa” – Museo <strong>della</strong> Cattedrale<br />
di Notre-Dame, Parigi<br />
ed equ<strong>it</strong>à. Per reprimere le trasgressioni<br />
e gli eccessi dei giudici, ufficiali<br />
e altri incarichi pubblici, nominava<br />
giudici straordinari con lo scopo di<br />
esaminare la loro condotta e rivedere<br />
i loro giudizi. Premiava quelli che<br />
eserc<strong>it</strong>avano con onore e responsabil<strong>it</strong>à<br />
i loro incarichi, mentre a coloro<br />
che agivano male, applicava una<br />
punizione esemplare.<br />
Cosa incredibile per gli uomini<br />
dei nostri giorni, egli stesso giudicava,<br />
senza indugi né burocrazie,<br />
le cause che erano portate a sua conoscenza<br />
sotto la famosa quercia di<br />
Vincennes. Ascoltiamo Joinville, nel<br />
suo linguaggio semplice e franco, fare<br />
un cenno di queste sessioni:<br />
“Succedeva con frequenza che,<br />
dopo la Messa, andasse a sedersi nel<br />
bosco di Vincennes, sotto a una quercia<br />
e ci facesse sedere intorno a lui.<br />
Tutti quelli che avevano qualche questione<br />
da risolvere venivano a parlargli,<br />
senza impedimenti di guardie né<br />
alcunché del genere. Egli allora chiedeva<br />
loro: ‘Qualcuno vuole presentare<br />
una denuncia’ Si alzavano sub<strong>it</strong>o<br />
coloro che avevano reclami da fare.<br />
Egli diceva loro: ‘Tacete<br />
voi, tutti, sarete ricevuti<br />
uno dopo l’altro’. Poi, designava<br />
Monseigneur Perron<br />
de Fonteinnes e Monseigneur<br />
Geffroy de Villete<br />
e diceva a uno di loro:<br />
‘Mi risolva questa contestazione’.<br />
Quando percepiva<br />
qualcosa da correggere nelle<br />
parole di coloro che parlavano<br />
a suo nome, o in nome<br />
di una delle parti, egli<br />
stesso rettificava”. 6 Perron<br />
de Fonteinnes e Geffroy de<br />
Villete erano giuristi di riconosciuta<br />
competenza.<br />
Giustizia e misericordia<br />
si alternavano nelle sue decisioni.<br />
Allo stesso fratello<br />
di Luigi IX, Carlo d’Angiò,<br />
che aveva fatto imprigionare<br />
ingiustamente un<br />
Agosto 2011 · Salvami Regina 31<br />
_Salvami_Regina_100_RAE116.indb 31 21/07/2011 14:49:19
Gustavo Kralj<br />
Insigne frutto <strong>della</strong> fede<br />
di San Luigi, la Sainte-<br />
Chapelle è un monumento<br />
che ha attraversato i secoli,<br />
susc<strong>it</strong>ando fino ad oggi<br />
l’ammirazione<br />
In alto: “San Luigi conduce la<br />
corona di spine alla Sainte-<br />
Chapelle” – Museo di Notre<br />
Dame, Parigi<br />
cavaliere, fu intimato di comparire<br />
a Vincennes e lì si presentò accompagnato<br />
dai suoi migliori specialisti,<br />
ma il cavaliere aveva come avvocati,<br />
per ordine del re, i più illustri consiglieri<br />
giuridici <strong>della</strong> Corona, e ottenne<br />
la giusta riparazione.<br />
V<strong>it</strong>a privata di religioso<br />
Detentore dei più alti t<strong>it</strong>oli di nobiltà,<br />
questo re di Francia preferiva firmare<br />
semplicemente “Luigi de Poissy”,<br />
poiché in quella c<strong>it</strong>tà aveva ricevuto il<br />
Battesimo e considerava la sua maggiore<br />
dign<strong>it</strong>à il fatto di essere stato battezzato.<br />
Fra tutti i suoi obblighi di sovrano,<br />
rec<strong>it</strong>ava tutti i giorni la L<strong>it</strong>urgia<br />
delle Ore, leggeva con assidu<strong>it</strong>à la Sacra<br />
Scr<strong>it</strong>tura e i Padri <strong>della</strong> Chiesa.<br />
Si confessava con frequenza e esigeva,<br />
come pen<strong>it</strong>enza, che il confessore<br />
lo frustasse con un flagello<br />
portato da lui stesso. Secondo alcuni<br />
autori, portava la sua devozione<br />
a questo Sacramento a tal punto da<br />
non permettere al sacerdote di chiamarlo<br />
“maestà”, poiché nel Tribunale<br />
<strong>della</strong> Riconciliazione egli non era<br />
re, ma figlio e il Ministro di Dio non<br />
era sudd<strong>it</strong>o suo, ma padre.<br />
Il suo amore a Dio e l’av<strong>versione</strong> al<br />
peccato lo rendevano capace di sopportare<br />
qualsiasi male. Un giorno chiese<br />
al suo fedele amico e consigliere:<br />
– Joinville, cosa preferisci: contrarre<br />
la lebbra o commettere un<br />
peccato mortale<br />
– Preferisco commettere trenta<br />
peccati mortali che contrarre la lebbra!<br />
– Parli come un insensato – rispose<br />
il re –, poiché non c’è lebbra più vile<br />
che quella di commettere un peccato<br />
mortale. È vero che, morendo,<br />
l’uomo si libera dalla lebbra del corpo;<br />
ma chi ha commesso un peccato<br />
mortale non ha la certezza, nell’ora<br />
<strong>della</strong> morte, se il suo pentimento<br />
è sufficiente per ottenere il perdono<br />
di Dio. Così, ti chiedo che, per amor<br />
di Dio e mio, tu preferisca soffrire<br />
nel tuo corpo la lebbra e qualsiasi altra<br />
malattia, piuttosto che avere nella<br />
tua anima il peccato mortale. 7<br />
Il suo amore per il prossimo e la sua<br />
sollec<strong>it</strong>udine verso i poveri erano il riflesso<br />
dello zelo <strong>della</strong> Divina Provvidenza.<br />
Si racconta che, in una abbazia<br />
vicina a Parigi, c’era un monaco a cui la<br />
lebbra aveva già devastato tutto il volto.<br />
Il santo re lo vis<strong>it</strong>ava regolarmente.<br />
Una volta, gli portò delle pernici dalla<br />
sua cucina per nutrirlo meglio e lo aiutò<br />
a mangiare, imboccandolo.<br />
Insigne frutto di questo fervore è<br />
un monumento che ha attraversato i<br />
secoli, susc<strong>it</strong>ando fino ad oggi l’ammirazione<br />
in tutti coloro che lo vis<strong>it</strong>ano:<br />
la Sainte-Chapelle. Costru<strong>it</strong>a<br />
per accogliere una reliquia <strong>della</strong><br />
corona di spine del Signore Gesù, è<br />
una sintesi <strong>della</strong> fede e grandezza di<br />
quest’anima regia! Quando nel 1239<br />
arrivò in terre francesi la preziosa<br />
reliquia, il pio monarca andò a riceverla<br />
nelle vicinanze di Sens e la depos<strong>it</strong>ò<br />
provvisoriamente nella Cappella<br />
di San Nicola. Inaugurata nel<br />
1248 la Sainte-Chapelle, la sistemò<br />
in questa cappella-reliquario da lui<br />
ideata con tanta venerazione.<br />
Un vinto sbalord<strong>it</strong>o dal vinc<strong>it</strong>ore<br />
A quest’anima tanto piena di fede<br />
e convinta <strong>della</strong> sua filiazione divina,<br />
era impossibile non vivere un<strong>it</strong>a<br />
in modo radicale alla Croce di<br />
Nostro Signor Gesù Cristo, in accordo<br />
con le necess<strong>it</strong>à e i cr<strong>it</strong>eri dell’epoca.<br />
Così, nell’agosto del 1248, partì<br />
dal porto di Aigues Mortes, al suono<br />
del Veni Creator Spir<strong>it</strong>us, comandando<br />
la VII Crociata e nel giugno<br />
dell’anno seguente conquistò la c<strong>it</strong>tà<br />
di Damietta, in Eg<strong>it</strong>to.<br />
32 Salvami Regina · Agosto 2011<br />
_Salvami_Regina_100_RAE116.indb 32 21/07/2011 14:49:22
Dopo nove mesi di penose marce,<br />
l’eserc<strong>it</strong>o cristiano giunse a Mansura<br />
nel febbraio del 1250. Un imprudente<br />
attacco a questa c<strong>it</strong>tà, comandato<br />
dal fratello del re, Roberto<br />
di Artois, produsse conseguenze disastrose.<br />
Seguì una serie di battaglie<br />
nelle quali San Luigi si distinse per<br />
il suo coraggio e gli avversari furono<br />
respinti. In breve tempo, però, i<br />
franchi dovettero affrontare due terribili<br />
nemici: prima la fame, poi la<br />
peste provocata dall’imputridimento<br />
di una grande quant<strong>it</strong>à di cadaveri.<br />
Lo stesso re fu colp<strong>it</strong>o dall’inferm<strong>it</strong>à<br />
e fatto prigioniero nell’aprile<br />
del 1250.<br />
In poco più di un mese di prigionia<br />
sotto il dominio del sultano del<br />
Cairo, a tutti susc<strong>it</strong>ava ammirazione,<br />
per il suo coraggio, pietà e grandezza<br />
d’animo.<br />
Dopo il pagamento di un consistente<br />
riscatto e la consegna <strong>della</strong><br />
c<strong>it</strong>tà di Damietta, il santo re e gli altri<br />
crociati furono liberati e si imbarcarono<br />
verso San Giovanni d’Acri.<br />
San Luigi rimase in Oriente per altri<br />
quattro anni, nei quali approf<strong>it</strong>tò per<br />
stabilire vantaggiose alleanze e rafforzare<br />
le c<strong>it</strong>tà cristiane <strong>della</strong> Siria.<br />
Morte <strong>della</strong> madre e<br />
partenza per Tunisi<br />
Nella primavera del 1252, gli<br />
giunse la notizia <strong>della</strong> morte di sua<br />
madre, Reggente del Regno. Dopo<br />
aver sparso un fiume di lacrime, pregò,<br />
inginocchiato davanti ad un altare:<br />
“Ti rendo grazie, o mio Dio, per<br />
avermi dato una madre così buona.<br />
[...] Tu sai che io l’amavo più di ogni<br />
creatura, ma, prima di tutto, è necessario<br />
che si compiano i tuoi decreti,<br />
che il tuo nome sia benedetto<br />
nei secoli dei secoli”. 8<br />
La morte di Bianca di Castiglia<br />
impose al re l’obbligo di tornare in<br />
Francia, dove sbarcò nell’aprile del<br />
1254. Gli anni successivi furono impiegati<br />
nell’amministrazione e organizzazione<br />
del regno. Nel 1258 ottenne<br />
da parte di Enrico III, d’Inghilterra,<br />
la firma di un accordo di<br />
pace con il regno di Francia.<br />
Nel luglio del 1270, partì per Tunisi,<br />
in Africa. Si enumerano varie<br />
ragioni per la scelta di questa c<strong>it</strong>tà<br />
come primo obiettivo <strong>della</strong> nuova<br />
crociata. Tuttavia, per San Luigi,<br />
la principale causa era la sua speranza<br />
di convertire alla Fede Cristiana<br />
il sultano di quelle terre.<br />
Dopo aver conquistato facilmente<br />
la c<strong>it</strong>tà di Cartagine, il re decise di<br />
aspettare l’arrivo di Carlo d’Angiò<br />
con le sue truppe, per attaccare Tunisi<br />
col massimo delle forze. Ma sub<strong>it</strong>o<br />
la s<strong>it</strong>uazione si rese insostenibile<br />
per i crociati, ridotti all’inazione<br />
sotto il rovente calore africano, con<br />
scars<strong>it</strong>à di acqua potabile e in precarie<br />
condizioni di igiene. Non tardò a<br />
diffondersi un’epidemia che falcidiò<br />
l’eserc<strong>it</strong>o.<br />
Con la salute ormai molto debil<strong>it</strong>ata,<br />
il re fu uno dei primi ad esser<br />
prostrato dal terribile male. Durante<br />
il mese che sopravvisse, impiegò<br />
gli ultimi sforzi per istruire i suoi figli,<br />
in special modo Filippo, l’erede.<br />
Negli ultimi giorni, quasi non riusciva<br />
a parlare. Alla vigilia <strong>della</strong><br />
sua morte, chiese la Sacra Comunione;<br />
in segu<strong>it</strong>o, volle esser posto per<br />
terra, sopra ceneri e con le braccia<br />
in croce e lo sentirono mormorare:<br />
“Signore! Entrerò nella tua casa e<br />
ti adorerò nel tuo santo tabernacolo”.<br />
9 Dette queste parole, chiuse gli<br />
occhi e “rese al Creatore il suo spir<strong>it</strong>o,<br />
nella stessa ora in cui il Figlio<br />
di Dio morì in Croce per la salvezza<br />
del mondo”. 10 Era il 25 agosto 1270.<br />
Così passò da questa v<strong>it</strong>a all’etern<strong>it</strong>à<br />
colui che, vivendo sempre sotto<br />
lo sguardo di Dio, dedicò tutta la<br />
sua esistenza al servizio e alla lode<br />
<strong>della</strong> Maestà Divina. <br />
1<br />
CHATEAUBRIAND, François-<br />
René de. Oeuvres Complètes de<br />
M. le Vicomte de Chateaubriand.<br />
Études Historiques. Paris: Pourrat<br />
Fréres, 1836, t.VI, pag.178.<br />
2<br />
DANIEL-ROPS, Henri. A Igreja das<br />
Catedrais e das Cruzadas. São Paulo:<br />
Quadrante, 1993, v.III, pag.522-523.<br />
3<br />
JOINVILLE, Jean de. Histoire de<br />
Saint Louis, Credo et Lettre à Louis<br />
X. Paris: Firmin Didot Frères, Fils<br />
et Compagnie, 1874, pag.11.<br />
4<br />
LEVRON, Jacques. Saint Louis. Paris:<br />
Le Livre Contemporain, 1957,<br />
pag.17.<br />
5<br />
ACTA SANCTORUM AUGUSTI<br />
5 [1868], 546. Do Testamento Espir<strong>it</strong>ual<br />
de São Luís a seu filho, apud<br />
LITURGIA DAS HORAS. Aparecida:<br />
Vozes; Paulinas, Paulus e<br />
Ave-Maria, 1999, v.IV, pag.1227.<br />
6<br />
JOINVILLE, op. c<strong>it</strong>., pag.34.<br />
7<br />
Idem, pag.15-16.<br />
8<br />
MICHAUD, Joseph-François. História<br />
das Cruzadas. São Paulo:<br />
Américas, 1956, v.V, pag.151.<br />
9<br />
Idem, pag.260.<br />
10<br />
JOINVILLE, op. c<strong>it</strong>., pag.407.<br />
Alle tre del pomeriggio, nella stessa ora in cui il Figlio di Dio morì in Croce<br />
per la salvezza del mondo, San Luigi rese al Creatore il suo spir<strong>it</strong>o<br />
Tomba di San Luigi Re – Basilica di Saint-Denis, Parigi<br />
Sergio Hollmann<br />
Agosto 2011 · Salvami Regina 33<br />
_Salvami_Regina_100_RAE116.indb 33 21/07/2011 14:49:23
Lo splendore <strong>della</strong> natura e la<br />
Sul variegato panorama di Ubatuba Dio ha voluto far aleggiare<br />
la benedizione di due eroici missionari che, con i loro sacrifici<br />
e preghiere, hanno garant<strong>it</strong>o l’un<strong>it</strong>à del Brasile.<br />
Marcos Eduardo Melo dos Santos<br />
C<br />
osa è più bello contemplare:<br />
agresti orizzonti montuosi<br />
dalla vegetazione<br />
abbondante o placidi paesaggi<br />
marini di candida sabbia, armoniosamente<br />
coniugati ad un limpido<br />
cielo e all’intenso verde azzurro delle<br />
acque L’incommensurabile vast<strong>it</strong>à<br />
dell’oceano o gli angoli misteriosi<br />
delle foreste, con i loro uccelli dai vivi<br />
colori e le sussurranti cascate La domanda<br />
fa es<strong>it</strong>are.<br />
Tale alternativa non si pone in<br />
quelle aree del l<strong>it</strong>orale brasiliano<br />
dove l’esuberante grandezza dei rilievi<br />
bacia l’immens<strong>it</strong>à del mare.<br />
In una di queste regioni costiere,<br />
esattamente dove il Tropico del Capricorno<br />
incrocia la parte più orientale<br />
del Brasile, si trova la c<strong>it</strong>tà di<br />
Ubatuba. Il Parco Statale <strong>della</strong> Serra<br />
del Mare concorre molto all’affascinante<br />
panorama <strong>della</strong> zona, dove<br />
il capriccioso disegno del l<strong>it</strong>orale<br />
forma ottanta incantevoli spiagge,<br />
con porti naturali ornati da isole accoglienti.<br />
Lo scenario, più appropriato alla<br />
leggenda che alla prosaica v<strong>it</strong>a del<br />
XXI secolo, ci riporta alla storia dei<br />
primordi del Brasile.<br />
Un tedesco nelle selve brasiliane<br />
La cronaca di questa c<strong>it</strong>tà paulista,<br />
che conta oggi circa 80 mila ab<strong>it</strong>anti,<br />
inizia con la singolare avventura<br />
di Hans Staden, un maestro di artiglieria<br />
tedesco catturato dai tupinambi.<br />
In pericolo di esser ucciso e divorato<br />
in un r<strong>it</strong>uale cannibalesco, riuscì,<br />
con molta astuzia, ad intenerire<br />
la rude indole aborigena ed anche a<br />
instaurare una certa amicizia con il<br />
cacicco Cunhambebe, che dominava<br />
su una vasta regione s<strong>it</strong>uata a nord<br />
dell’attuale Caraguatatuba. Quando<br />
Staden vedeva accendersi negli<br />
indigeni la furia antropofaga, li minacciava<br />
con castighi divini, nel caso<br />
gli facessero del male, e prometteva<br />
loro, da parte del buon Dio, un premio<br />
in Cielo se gli avessero risparmiato<br />
la v<strong>it</strong>a.<br />
Siccome i tupinambi erano alleati<br />
dei francesi, che allora occupavano<br />
la Baia di Guanabara, l’artigliere<br />
tedesco si fece passare per francese,<br />
in lotta contro i portoghesi. Dopo nove<br />
mesi di incertezze e di angoscianti<br />
peripezie, riuscì a r<strong>it</strong>ornare in Germania<br />
dove pubblicò, nel 1557, la sua<br />
“Storia vera e descrizione di un paese<br />
ab<strong>it</strong>ato da uomini selvaggi, nudi, feroci<br />
e antropofagi s<strong>it</strong>uato nel nuovo<br />
mondo denominato America”. 1<br />
In quest’opera, Staden descrive<br />
un “villaggio con sette case” dove<br />
egli era tenuto prigioniero. 2 S<strong>it</strong>uato<br />
a trenta miglia dall’attuale Bertioga,<br />
egli lo chiama Uwattivi, che significa,<br />
secondo alcuni studiosi, “il luogo<br />
dove ci sono molte canoe”.<br />
Imminenza di un confl<strong>it</strong>to generale<br />
Decenni più tardi, questo stesso<br />
villaggio, noto anche col nome di<br />
Iperoig (“acqua che ha squali”), sarebbe<br />
diventato lo scenario <strong>della</strong> circostanza<br />
forse più drammatica <strong>della</strong><br />
v<strong>it</strong>a del Beato Giuseppe di Anchieta.<br />
34 Salvami Regina · Agosto 2011<br />
_Salvami_Regina_100_RAE116.indb 34 21/07/2011 14:49:36
la benedizione degli eroi<br />
Dario Sanches<br />
Otávio de Mello<br />
Alcuni uccelli delle foreste di Ubatuba: colibri-striato (Ramphodon naevius),<br />
Tanagra pettorale (Euphonia pectoralis), colibrì-zaffiro (Hylocharis cyanus) e Tangara testaverde (Tangara seledon).<br />
Sopra: Isola del Tamanduá veduta dalla Spiaggia <strong>della</strong> Figueira.<br />
Nella metà del XVI secolo i francesi<br />
disputavano ai portoghesi il possesso<br />
del terr<strong>it</strong>orio intorno a Baia<br />
de Guanabara, dove fondarono<br />
una colonia alla quale diedero il nome<br />
di Francia Antartica. Oltre a questi,<br />
i colonizzatori lus<strong>it</strong>ani avevano altri<br />
nemici: i tupinambi, legati da uno<br />
strettissimo patto di guerra denominato<br />
Confederazione dei Tamoi. I<br />
francesi si allearono a loro, fornendo<br />
strumenti bellici, anche armi da fuoco<br />
e istigavandoli a combattere i portoghesi<br />
e i loro alleati, i tupiniquin.<br />
La s<strong>it</strong>uazione era tesa, ed entrambi i<br />
contendenti si preparavano all’imminenza<br />
di un confl<strong>it</strong>to generale.<br />
Da parte loro, i missionari gesu<strong>it</strong>i,<br />
interessati a conquistare alla Fede<br />
cristiana non solo i tupiniquin, ma anche<br />
i tupinambi e gli altri popoli indigeni,<br />
vedevano bene che il loro lavoro<br />
di evangelizzazione non si sarebbe<br />
potuto attuare senza l’instaurazione<br />
di una pace ferma e duratura. Dunque,<br />
Don Manuel da Nóbrega e l’ancor<br />
giovane chierico Giuseppe de Anchieta<br />
si disposero alla delicata e pericolosa<br />
missione di intermediari per<br />
una proposta di pace presso i capi<br />
<strong>della</strong> Confederazione dei Tamoi.<br />
Due missionari in<br />
mezzo agli indigeni<br />
Nel maggio 1563, sbarcarono sulla<br />
spiaggia di Iperoig questi due dotti<br />
europei, laureati in famose univers<strong>it</strong>à<br />
iberiche, uomini di spicco negli<br />
ambienti intellettuali per la loro<br />
erudizione e negli ambienti religiosi<br />
per la loro virtù. Stavano per trattare<br />
di pace con selvaggi ab<strong>it</strong>uati a<br />
banchettare con le carni dei nemici<br />
e non ignoravano che la loro s<strong>it</strong>uazione<br />
personale equivaleva, in pratica,<br />
a quella di prigionieri... Solamente<br />
l’amore verso Dio e il prossimo<br />
spiega tanta abnegazione.<br />
Grazie alla benevolenza del capo<br />
tamoio Coaquira (o Pindobuçu), don<br />
Nobrega poté celebrar Messa in una<br />
rustica chiesetta, alla presenza di indios<br />
curiosi e reverenti. Anchieta impartiva<br />
loro, insieme alla dottrina cristiana,<br />
rudimentali conoscenze di igiene<br />
e saggezza. Tuttavia, non poteva ancora<br />
battezzarli, a causa <strong>della</strong> fragil<strong>it</strong>à<br />
<strong>della</strong> loro perseveranza nella Fede.<br />
Entrambi si assoggettarono ad<br />
alimentarsi del loro cibo, percor-<br />
Agosto 2011 · Salvami Regina 35<br />
_Salvami_Regina_100_RAE116.indb 35 21/07/2011 14:49:43
endo i difficili sentieri, soffrendo il<br />
freddo, dormendo all’addiaccio. In<br />
diverse occasioni si videro sul punto<br />
di esser divorati nei r<strong>it</strong>uali antropofagi.<br />
Cunhambebe, capo <strong>della</strong><br />
Confederazione dei Tamoio, tentò<br />
di ammazzarli varie volte, e non riuscì<br />
a realizzare il suo intento soltanto<br />
a causa <strong>della</strong> protezione che il suo<br />
stesso figlio offriva ai due gesu<strong>it</strong>i. In<br />
una di queste rischiose occasioni,<br />
Anchieta si vide costretto a fuggire<br />
per le scoscese colline di Ubatuba,<br />
caricandosi sulle spalle don Nóbrega,<br />
che allora aveva grandi difficoltà<br />
di camminare.<br />
Nonostante le circostanze fossero<br />
così avverse, i missionari aiutavano<br />
gli indigeni nelle loro malattie, curavano<br />
loro le piaghe e le fer<strong>it</strong>e, parlando<br />
di Dio, catechizzando i bambini,<br />
eserc<strong>it</strong>ando così una benefica influenza<br />
su di loro, al punto che molti<br />
si mostravano ormai inclini al Cristianesimo.<br />
Una poesia scr<strong>it</strong>ta sulla sabbia<br />
Più gravi dei pericoli fisici erano<br />
i rischi spir<strong>it</strong>uali. Un mese e mezzo<br />
dopo l’arrivo dei due gesu<strong>it</strong>i a Iperoig,<br />
don Nóbrega dovette r<strong>it</strong>ornare<br />
alla c<strong>it</strong>tadina di San Vincenzo, lasciando<br />
Anchieta come ostaggio per<br />
sei mesi, senza il confortante appoggio<br />
morale e spir<strong>it</strong>uale del sacerdote.<br />
La mancanza di senso morale, la<br />
completa nud<strong>it</strong>à e la lussuria dei nativi,<br />
aggravate da provocanti atteggiamenti<br />
di certe indie, cost<strong>it</strong>uivano<br />
s<strong>it</strong>uazioni imbarazzanti per il giovane<br />
religioso, determinato a mantenere<br />
a qualsiasi costo la fedeltà al<br />
suo voto di cast<strong>it</strong>à perfetta. Le sue<br />
armi in questa lotta erano austere<br />
pen<strong>it</strong>enze, l’uso di un cilicio e, soprattutto,<br />
il ricorso alla materna<br />
protezione <strong>della</strong> Santa Vergine delle<br />
Vergini. Anchieta Le promise di<br />
comporre un poema in suo omaggio,<br />
per ottenere la grazia di conservare<br />
illibata la propria virtù.<br />
Nel compimento di questa promessa,<br />
egli percorreva la spiaggia di<br />
Iperoig, componendo mentalmente<br />
i versi che in segu<strong>it</strong>o scriveva sulla<br />
sabbia e infine registrava nella memoria.<br />
Così nacque il Poema alla Vergine,<br />
una delle prime opere letterarie<br />
<strong>della</strong> cultura luso-brasiliana, con<br />
5.800 versi in latino. Si racconta che,<br />
mentre scriveva le rime sulla sabbia,<br />
un uccellino dai bei colori si librava<br />
nei suoi pressi, non es<strong>it</strong>ando anche a<br />
posarsi sulle sue spalle o sulle mani.<br />
La Pace di Iperoig<br />
Grazie al buon senso diplomatico,<br />
all’eroica dedizione e, soprattutto,<br />
alle preghiere dei due santi gesu<strong>it</strong>i,<br />
si stabilì infine, senza inchiostro<br />
né carta, il primo trattato di pace<br />
delle Americhe, tra i portoghesi<br />
del l<strong>it</strong>orale paulista e gli agguerr<strong>it</strong>i<br />
tamoio. Dopo un cerimonioso r<strong>it</strong>uale<br />
indigeno realizzato davanti al<br />
crocifisso eretto a Iperoig, Anchieta<br />
fu autorizzato a r<strong>it</strong>ornare a San<br />
Vincenzo, il 14 settembre 1563, festa<br />
dell’Esaltazione <strong>della</strong> Santa Croce.<br />
Lo stesso Cunhambebe – che da<br />
ferrigno nemico si era trasformato<br />
in amico e ammiratore – lo riportò<br />
indietro nella sua canoa.<br />
Solcando le soavi onde nella rustica<br />
imbarcazione del Grande Capo,<br />
Anchieta “accarezzava ancora,<br />
dentro l’anima, la certezza che,<br />
Timothy Ring<br />
Nel compimento di questa promessa, il Beato Anchieta percorreva la spiaggia di Iperoig,<br />
componendo mentalmente i versi che in segu<strong>it</strong>o scriveva sulla sabbia e infine registrava nella memoria<br />
“Anchieta nella Spiaggia di Iperoig”, di Bened<strong>it</strong>o Calixto – Pateo do Colégio, San Paolo (Brasile)<br />
36 Salvami Regina · Agosto 2011<br />
_Salvami_Regina_100_RAE116.indb 36 21/07/2011 14:49:49
Nivaldo Bueno<br />
Carla Abreu<br />
Carla Abreu Sérgio Miyasaki<br />
Hamilton Naville<br />
La presenza del Beato Giuseppe de Anchieta segnò con una benedizione indelebile quel panorama nel quale Dio<br />
riunì le bellezze del mare, la grandezza delle montagne, la fertil<strong>it</strong>à delle foreste<br />
Veduta delle Spiagge Dura, do Pulso, Maranduba e Vermelha do Sul. Nel centro: “Anchieta scr<strong>it</strong>tore” –<br />
Collegio San Luigi, San Paolo (Brasile)<br />
con la Pace di Iperoig, era assicurata<br />
in breve l’espulsione dei francesi<br />
di Rio de Janeiro. La colonizzazione<br />
franco-calvinista, capace di dividere<br />
a metà la terra brasiliana, non<br />
avrebbe attecch<strong>it</strong>o, assicurando così<br />
l’integr<strong>it</strong>à immensa <strong>della</strong> nostra patria,<br />
con l’idioma, la razza e la fede”<br />
– afferma uno studioso <strong>della</strong> storia<br />
di Ubatuba. 3<br />
Infatti, la Pace di Iperoig fu un<br />
fatto decisivo nella storia di una nazione<br />
che sta assumendo una posizione<br />
importante nel terzo millennio.<br />
Senza di essa non si sarebbe formato<br />
il Brasile enorme e uno, con<br />
una sola lingua, una sola Fede, un<br />
popolo ibrido e senza vani preconcetti.<br />
Sintesi dello splendore<br />
<strong>della</strong> natura brasiliana<br />
Nel luogo del leggendario villaggio<br />
tupinamba si formò un po’<br />
alla volta un ab<strong>it</strong>ato di colonizzatori<br />
che prosperò e nel 1637 fu<br />
elevato alla categoria di c<strong>it</strong>tadina,<br />
battezzata con il suggestivo nome<br />
di Vila Nova dell’Esaltazione <strong>della</strong><br />
Santa Croce del Salvatore di Ubatuba.<br />
Il Beato Giuseppe de Anchieta<br />
non sarebbe più tornato a vedere<br />
quel panorama nel quale Dio riunì<br />
le bellezze del mare, la grandezza<br />
delle montagne, la fertil<strong>it</strong>à delle foreste,<br />
il cristallino delle cascate, l’esuberanza<br />
<strong>della</strong> fauna e il p<strong>it</strong>toresco<br />
delle isole.<br />
Ubatuba sintetizza, in un certo<br />
modo, lo splendore <strong>della</strong> natura<br />
brasiliana. Ricco panorama nel quale<br />
Colui che morì per noi sulla Santa<br />
Croce ha voluto che librasse la benedizione<br />
di eroi che, con i loro sacrifici<br />
e preghiere, garantirono l’un<strong>it</strong>à<br />
del Brasile. <br />
1<br />
STADEN, Hans. Viagem ao Brasil.<br />
Rio de Janeiro: Publicações<br />
da Academia Brasileira, 1930,<br />
pag.186.<br />
2<br />
Idem, pag.67.<br />
3<br />
OLIVEIRA, Washington de. Ubatuba<br />
– Documentário. São Paulo: Ed<strong>it</strong>ora<br />
do Escr<strong>it</strong>or, 1977, pag.41.<br />
Agosto 2011 · Salvami Regina 37<br />
_Salvami_Regina_100_RAE116.indb 37 21/07/2011 14:49:57
LA PAROLA DEI PASTORI<br />
L’Eucaristia,<br />
centro <strong>della</strong> v<strong>it</strong>a del sacerdote<br />
Il sacerdote è ambasciatore di Cristo e amministratore dei misteri<br />
di Dio. Due Sacramenti gli sono affidati in modo molto speciale:<br />
quello dell’Eucaristia e quello <strong>della</strong> Riconciliazione.<br />
Mons. Bened<strong>it</strong>o Beni dos Santos<br />
Vescovo Diocesano di Lorena<br />
Oggi la Chiesa celebra la<br />
memoria l<strong>it</strong>urgica del<br />
Cuore Immacolato di<br />
Maria. È una celebrazione<br />
significativa, poiché si tratta<br />
del cuore di una Madre: Madre<br />
del Figlio di Dio fatto uomo; Madre<br />
dell’uman<strong>it</strong>à redenta da suo Figlio in<br />
Croce; Madre <strong>della</strong> Chiesa, come ha<br />
proclamato Papa Paolo VI, alla fine<br />
<strong>della</strong> seconda sessione del Concilio<br />
Vaticano II. Madre dei sacerdoti.<br />
A questo propos<strong>it</strong>o, il Beato Giovanni<br />
Paolo II ha ricordato che quel<br />
discepolo che stava ai piedi <strong>della</strong><br />
Croce e ha accolto la Madonna come<br />
madre, era un Apostolo di Gesù,<br />
pertanto un sacerdote. Se la Madonna<br />
è Madre di tutti i cristiani, di tutti<br />
i discepoli di Gesù, Ella lo è in modo<br />
speciale dei sacerdoti.<br />
La ragione del celibato sacerdotale<br />
Cari ordinandi, credo che le parole<br />
del profeta Isaia, che abbiamo<br />
ascoltato nella prima lettura di questa<br />
Messa, illuminino la vostra ordinazione<br />
sacerdotale. Dice il profeta:<br />
“Io gioisco pienamente nel Signore,<br />
la mia anima esulta nel mio Dio, perché<br />
mi ha rivest<strong>it</strong>o delle vesti di salvezza,<br />
mi ha avvolto con il manto <strong>della</strong><br />
giustizia, come uno sposo che si<br />
cinge il diadema e come una sposa<br />
che si adorna di gioielli” (Is 61, 10).<br />
Queste parole esprimono la gratu<strong>it</strong>à<br />
e la bellezza dell’amore di Dio verso<br />
Israele. Ma esse possono esprimere<br />
anche la gratu<strong>it</strong>à e la bellezza del suo<br />
amore nei nostri confronti.<br />
Infatti, la vocazione sacerdotale si<br />
spiega soltanto a partire dalla gratu<strong>it</strong>à<br />
dell’amore di Dio, dalla bellezza<br />
di questo amore. Egli confida in noi<br />
e ci dà una missione. “Esulto di gioia<br />
nel Signore”. Il giorno dell’ordinazione<br />
presb<strong>it</strong>erale è un giorno di grande<br />
gioia. Giubilo non solo interiore, ma<br />
anche esteriore, che io vedo stampato<br />
sui vostri volti. Gioia che avvolge<br />
tutta la l<strong>it</strong>urgia che stiamo celebrando:<br />
i r<strong>it</strong>i, le preghiere, i canti.<br />
“Mi ha ornato come uno sposo col<br />
suo diadema”. A somiglianza del Vescovo,<br />
che con l’ordinazione diventa<br />
sposo <strong>della</strong> Chiesa, anche il presb<strong>it</strong>ero,<br />
con l’ordinazione diventa sposo<br />
<strong>della</strong> Chiesa. Per questo deve dedicare<br />
alla Chiesa tutta la propria v<strong>it</strong>a,<br />
tutto il proprio amore. Qui si trova<br />
la ragione del celibato sacerdotale.<br />
Non è un celibato qualsiasi. Non<br />
è una semplice ascesi. Si tratta di un<br />
celibato evangelico. Attraverso il celibato,<br />
lo stile di v<strong>it</strong>a del sacerdote si<br />
identifica con lo stile di v<strong>it</strong>a di Cristo.<br />
Ambasciatore di Cristo e<br />
amministratore dei misteri di Dio<br />
Dalla seconda lettura di questa<br />
Messa, voglio sottolineare due affermazioni<br />
dell’Apostolo Paolo. La prima:<br />
“Siamo ambasciatori di Cristo”<br />
(II Cor 5, 20). Il sacerdote è ambasciatore<br />
di Cristo, suo rappresentante,<br />
suo vicario. L’ambasciatore non<br />
pronuncia il suo messaggio, ma quello<br />
di colui che lo ha inviato. Quindi,<br />
il sacerdote non deve annunciare le<br />
sue opinioni personali, ma la parola<br />
di Dio, la parola di Cristo.<br />
L’ambasciatore di Cristo è anche<br />
amministratore dei misteri di Dio, ossia,<br />
dei beni salvifici che sono i Sacramenti.<br />
Due Sacramenti sono affidati in<br />
modo molto speciale alle cure del sacerdote:<br />
quello dell’Eucaristia e quello<br />
<strong>della</strong> Riconciliazione. Il sacerdozio<br />
ministeriale, che riveste il Vescovo e il<br />
presb<strong>it</strong>ero, fu ist<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o nell’Ultima Cena<br />
con l’Eucaristia e in vista dell’Eucaristia.<br />
Con le stesse parole con le quali<br />
Cristo ha ist<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o l’Eucaristia, Egli ha<br />
38 Salvami Regina · Agosto 2011<br />
_Salvami_Regina_100_RAE116.indb 38 21/07/2011 14:50:12
Gabriel Zanella<br />
Sérgio Miyazaki<br />
Con le stesse parole con le quali Cristo ha ist<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o l’Eucaristia, Egli ha ist<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o anche il sacerdozio ministeriale<br />
Due momenti <strong>della</strong> Messa di ordinazione presb<strong>it</strong>erale, presieduta da Mons. Beni<br />
ist<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o anche il sacerdozio ministeriale:<br />
“Fate questo in memoria di me”.<br />
La fonte <strong>della</strong> spir<strong>it</strong>ual<strong>it</strong>à<br />
del sacerdote<br />
Proprio per questo l’Eucaristia deve<br />
occupare il centro <strong>della</strong> v<strong>it</strong>a del sacerdote.<br />
Egli non può non celebrarla<br />
ogni giorno: Essa deve anche esser<br />
la fonte <strong>della</strong> sua spir<strong>it</strong>ual<strong>it</strong>à. Il Beato<br />
Giovanni Paolo II, nella sua ultima<br />
Lettera ai Sacerdoti in occasione<br />
del Giovedì Santo, da lui firmata in un<br />
letto d’ospedale, afferma che la fonte<br />
<strong>della</strong> spir<strong>it</strong>ual<strong>it</strong>à del sacerdote sono le<br />
parole pronunciate da Gesù nell’Ultima<br />
Cena, che il sacerdote ripete in<br />
ogni celebrazione dell’Eucaristia.<br />
Ricordiamo queste parole così<br />
belle e misteriose: “Prese il pane nelle<br />
sue mani e rese grazie”. Componente,<br />
dunque, <strong>della</strong> spir<strong>it</strong>ual<strong>it</strong>à del<br />
sacerdote, deve essere un’azione di<br />
grazie continua, ogni giorno, in ogni<br />
momento, per il dono <strong>della</strong> vocazione.<br />
“Questo è il mio corpo offerto<br />
in sacrificio per voi. Questo è il calice<br />
del mio sangue versato per voi”.<br />
Il sacerdote deve esser un’ostia, consumare<br />
la sua v<strong>it</strong>a quotidianamente<br />
per il bene <strong>della</strong> Chiesa e dei fratelli.<br />
Il sacerdote apre le porte <strong>della</strong><br />
misericordia divina ai peccatori<br />
L’altro Sacramento affidato in<br />
modo speciale alle cure del sacerdote<br />
è quello <strong>della</strong> Riconciliazione.<br />
Come ministro di questo Sacramento,<br />
egli apre le porte <strong>della</strong> misericordia<br />
divina ai peccatori.<br />
Non possiamo dimenticarci, cari<br />
ordinandi: il sacerdote non è solo<br />
ministro di questo Sacramento,<br />
ne è anche soggetto. E per questo<br />
deve, frequentemente, avvicinarsi<br />
al Sacramento <strong>della</strong> Confessione.<br />
Questo avvicinamento frequente<br />
al Sacramento <strong>della</strong> Riconciliazione<br />
fa sì che il sacerdote sia onesto<br />
con se stesso; fa sì che egli non<br />
si fissi nei suoi errori, ma si sforzi<br />
ogni giorno di superare tutti i suoi<br />
errori, tutti i suoi lim<strong>it</strong>i; fa sì che<br />
egli sia misericordioso verso i fratelli.<br />
Il segno dell’amore del sacerdote<br />
per Cristo è pascere il gregge<br />
Io credo che la domanda di Cristo<br />
riportata nel Vangelo che abbiamo<br />
appena ascoltato, serva da conclusione<br />
per questa nostra riflessione:<br />
“Non sapevate che io devo stare<br />
nella casa del Padre mio” (Lc<br />
2, 49). È interessante osservare che<br />
questa è la prima espressione di Gesù<br />
registrata nel Vangelo. La prima<br />
volta che Egli parla nel Vangelo è<br />
per riferirsi a suo Padre. Che cosa<br />
meravigliosa!<br />
“Stare nella casa del Padre” significa<br />
occuparsi delle cose di Dio. Il<br />
sacerdote è ordinato non per occuparsi<br />
delle cose del mondo, non per<br />
essere pol<strong>it</strong>ico, economista, cantante<br />
e fare show. Egli è ordinato per<br />
stare nella casa del Padre, occuparsi<br />
delle cose di Dio, annunciare la sua<br />
Parola, celebrare l’Eucaristia, ascoltare<br />
le confessioni dei fedeli, occuparsi<br />
del gregge che gli è affidato.<br />
D’altronde, il gregge affidato a ogni<br />
sacerdote non gli appartiene, appartiene<br />
a Cristo che è l’unico Pastore.<br />
Per questo Egli ha detto a Pietro:<br />
“Pasci le mie pecore” (Gv 21, 17).<br />
Il segno dell’amore di Pietro per<br />
Cristo è stato proprio pascere il<br />
gregge. Il segno principale dell’amore<br />
di ogni sacerdote per Cristo<br />
è pascere il gregge che gli è affidato.<br />
Cari ordinandi, il Cuore Immacolato<br />
di Maria, la cui memoria l<strong>it</strong>urgica<br />
stiamo celebrando, è una<br />
fonte di grazie per tutta la Chiesa.<br />
Per questo Essa la celebra ogni<br />
anno. Che il Cuore Immacolato di<br />
Maria, dunque, vi dia un cuore sacerdotale<br />
simile al cuore di suo Figlio:<br />
cuore umano, cuore puro, cuore<br />
misericordioso, cuore santo.<br />
Amen.<br />
(Omelia nella Messa di ordinazione<br />
presb<strong>it</strong>erale celebrata nel Seminario<br />
degli Araldi a Caieiras, Grande<br />
San Paolo, 2/7/2011)<br />
Agosto 2011 · Salvami Regina 39<br />
_Salvami_Regina_100_RAE116.indb 39 21/07/2011 14:50:14
Il Cardinale Scola è il nuovo<br />
arcivescovo di Milano<br />
Il 28 giugno Benedetto XVI ha nominato<br />
il Cardinale Angelo Scola, Arcivescovo<br />
Metropol<strong>it</strong>a di Milano, una<br />
delle più importanti e vaste arcidiocesi<br />
del mondo, con 1.107 parrocchie,<br />
raggruppate in 73 decanati , suddivise<br />
in sette zone pastorali, il cui il numero<br />
degli ab<strong>it</strong>anti supera i cinque milioni.<br />
Il Cardinale Scola, Patriarca di<br />
Venezia dal 2002, succede al Cardinale<br />
Dionigi Tettamanzi, di cui il<br />
Santo Padre ha accettato la rinuncia<br />
al governo pastorale, presentata<br />
per raggiunti lim<strong>it</strong>i d’età. Già da due<br />
anni il Cardinale Tettamanzi aveva<br />
presentato, secondo le norme canoniche,<br />
le dimissioni al Papa, ciò nonostante<br />
lo ha lasciato alla guida di<br />
Milano fino adesso.<br />
rusemb.org.uk<br />
Il governo russo condecora<br />
l’ex-Nunzio Apostolico a Mosca<br />
Il 9 giugno, il governo <strong>della</strong> Russia<br />
ha concesso l’insegna dell’“Ordine<br />
Amicizia” all’Arcivescovo Mons.<br />
Antonio Mennini, ex-Nunzio Apostolico<br />
a Mosca. Il prelato, attuale<br />
rappresentante <strong>della</strong> Santa Sede a<br />
Londra, ha ricevuto in questa c<strong>it</strong>tà la<br />
condecorazione dalle mani dell’ambasciatore<br />
russo in Gran Bretagna,<br />
Alexander Yakovenko durante un<br />
ricevimento ufficiale in occasione<br />
<strong>della</strong> “Giornata <strong>della</strong> Russia”.<br />
Secondo la pagina web dell’ambasciata,<br />
la condecorazione gli è stata<br />
concessa “per il suo straordinario<br />
contributo alle relazioni tra la Russia<br />
e il Vaticano durante lo svolgimento<br />
<strong>della</strong> sua funzione come inviato <strong>della</strong><br />
Santa Sede a Mosca, tra il 2003 e il<br />
2010”. Nel contempo il Dipartimento<br />
di Relazioni Estere del Patriarcato<br />
di Mosca, informa l’agenzia Gaudium<br />
Press, ha dichiarato che Mons.<br />
Mennini ha mer<strong>it</strong>ato l’onorificenza<br />
“per aver raggiunto una comprensione<br />
reciproca tra la Chiesa Cattolica e<br />
la Chiesa Ortodossa Russa”.<br />
Inaugurata cappella<br />
di adorazione perpetua a Qu<strong>it</strong>o<br />
La Parrocchia <strong>della</strong> Madonna di<br />
Fatima del Batan, a Qu<strong>it</strong>o, ha inaugurato<br />
il 23 giugno la prima cappella<br />
dell’Ecuador dedicata all’Adorazione<br />
perpetua del Santissimo Sacramento.<br />
La cerimonia è iniziata con<br />
una Messa concelebrata presieduta<br />
da Mons. Fausto Gabriel Travez Travez,<br />
OFM, Arcivescovo Metropol<strong>it</strong>ano<br />
di Qu<strong>it</strong>o e Primate dell’Ecuador.<br />
Promossa dai fedeli e capeggiata<br />
dal parroco Don Luis Fernando Rea<br />
Jimènez, l’iniziativa è stata supportata<br />
dai Missionari <strong>della</strong> Santissima<br />
Eucaristia, un’associazione clericale<br />
privata di dir<strong>it</strong>to diocesano, fondata<br />
nella Diocesi di Frejus-Toulon, in<br />
Francia, che ha per carisma la promozione,<br />
organizzazione e fondazione<br />
dell’Adorazione perpetua nelle<br />
parrocchie e nelle diocesi.<br />
Monastero peruviano<br />
commemora 450 anni<br />
Le religiose agostiniane del Monastero<br />
dell’Incarnazione a Lima, in Perù,<br />
hanno dato inizio alle commemorazioni<br />
del 450º anniversario di fondazione<br />
di questo convento, inaugurato<br />
il 21 giugno 1562 con una fastosa cerimonia<br />
alla quale hanno partecipato<br />
il viceré e l’Arcivescovo dell’epoca,<br />
Mons. Girolamo de Loayza.<br />
L’anno giubilare è stato aperto<br />
con un’Eucaristia di rendimento<br />
di grazie presieduta dal Cardinale<br />
Juan Luis Cipriani Thorne e concelebrata<br />
da numerosi sacerdoti. La<br />
domenica precedente, Mons. Bruno<br />
Masaró, Nunzio Apostolico in Perù,<br />
aveva celebrato la Santa Messa per<br />
le intenzioni delle religiose. Una solenne<br />
Adorazione al Santissimo Sacramento,<br />
segu<strong>it</strong>a dalla celebrazione<br />
dell’Eucaristia presieduta dal Vescovo<br />
Castrense del Perù, Mons. Salvador<br />
Piñeiro, è stata la principale cerimonia<br />
del 20 giugno.<br />
La comun<strong>it</strong>à contemplativa che<br />
ha dato origine al monastero dell’Incarnazione<br />
è stata ist<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a il 25 marzo<br />
del 1558 da Leonor de Portocarrero<br />
e sua figlia Mencia de Hernandez<br />
Giron, sotto gli auspici del sacerdote<br />
agostiniano Andrès de Santa<br />
Maria. Essa è considerata la più<br />
antica dell’America Latina.<br />
Incontro nazionale<br />
di catechesi in Italia<br />
Adulti testimoni <strong>della</strong> Fede, desiderosi<br />
di trasmettere speranza – Responsabil<strong>it</strong>à<br />
e formazione <strong>della</strong> comun<strong>it</strong>à<br />
cristiana. È stato questo il tema del<br />
45º Incontro Nazionale dei Direttori<br />
delle Segreterie Diocesane di Catechesi,<br />
realizzato a Pesaro, dal 20 al<br />
23 giugno, con 300 partecipanti, provenienti<br />
da 127 diocesi <strong>it</strong>aliane.<br />
Nella sessione di apertura, Don<br />
Guido Benzi, Direttore <strong>della</strong> Segrete-<br />
chiesacatolica.<strong>it</strong><br />
40 Salvami Regina · Agosto 2011<br />
_Salvami_Regina_100_RAE116.indb 40 21/07/2011 14:50:22
D<br />
Nuovi Arcivescovi<br />
ricevono il pallio<br />
urante la Celebrazione Eucaristica<br />
<strong>della</strong> Solenn<strong>it</strong>à dei Santi<br />
Pietro e Paolo, realizzata nella Basilica<br />
Vaticana il 29 giugno, 40 nuovi Arcivescovi<br />
Metropol<strong>it</strong>ani hanno ricevuto<br />
il pallio dalle mani del Santo Padre<br />
Benedetto XVI.<br />
Nella sua omelia, il Sommo Pontefice<br />
ha ricordato la ricchezza simbolica<br />
di questa insegna d’onore e<br />
giurisdizione, segno dell’unione dei<br />
Pastori <strong>della</strong> Chiesa con Pietro e con<br />
i suoi successori. Il pallio significa, ha<br />
affermato il Papa, “che dobbiamo essere<br />
Pastori per l’un<strong>it</strong>à e nell’un<strong>it</strong>à, e<br />
che solo nell’un<strong>it</strong>à, <strong>della</strong> quale Pietro<br />
è simbolo, guidiamo veramente a<br />
Cristo”.<br />
Dei 40 Arcivescovi, provenienti dai<br />
cinque continenti, due sono <strong>it</strong>aliani:<br />
Mons. Vincenzo Bertolone, di Catanzaro-Squillace<br />
(fotto sopra); e Mons.<br />
Cesare Nosiglia, di Torino (sotto).<br />
Cinque nuovi Metropol<strong>it</strong>i che,<br />
per motivi vari, non sono potuti esser<br />
presenti a Roma, hanno ricevuto<br />
il pallio nelle rispettive sedi arciepiscopali.<br />
Mons. Vincenzo<br />
Bertolone<br />
Mons. Cesare<br />
Nosiglia<br />
L’Osservatore Romano<br />
ria Catechetica Nazionale, ha ricordato<br />
la meta di trasformare gli adulti da<br />
destinatari a protagonisti dell’educazione<br />
e comunicazione, ed ha esposto<br />
le condizioni per renderli consapevoli<br />
dell’importanza di questo comp<strong>it</strong>o.<br />
L’evento, iniziato col saluto e la<br />
benedizione dell’Arcivescovo, Mons.<br />
Piero Coccia, è una tappa di preparazione<br />
al XXV Congresso Eucaristico<br />
Nazionale di Ancona, che si realizzerà<br />
dal 3 all’ 11 settembre.<br />
Conferenza Ecclesiale <strong>della</strong><br />
diocesi di Roma<br />
Dal 13 al 19 giugno, a Roma, quasi<br />
8 mila iscr<strong>it</strong>ti, fra ecclesiastici e<br />
laici, hanno partecipato alla Conferenza<br />
Ecclesiale <strong>della</strong> Diocesi di Roma<br />
il cui tema era: “La gioia di generare<br />
alla fede nella Chiesa di Roma<br />
– L’Iniziazione Cristiana”.<br />
L’evento è stato aperto col discorso<br />
di Benedetto XVI nella Basilica<br />
di San Giovanni in Laterano, quando<br />
ha consegnato il Catechismo <strong>della</strong><br />
Chiesa Cattolica ai presenti “affinché<br />
la Chiesa di Roma possa impegnarsi<br />
con rinnovata gioia nell’educazione<br />
alla fede”.<br />
Don Walter Insero, portavoce<br />
dell’Ufficio comunicazioni sociali<br />
del Vicariato di Roma, che il convegno<br />
“permette di eserc<strong>it</strong>are una corresponsabil<strong>it</strong>à.<br />
I laici non sono solo<br />
dei collaboratori ma dei protagonisti<br />
a pieno t<strong>it</strong>olo. Non soltanto i ministri<br />
ma anche il laicato ha un ruolo<br />
decisivo in questa grande missione”,<br />
ha informato l’agenzia Zen<strong>it</strong>, aggiungendo<br />
che cost<strong>it</strong>uisce un momento di<br />
scambio in cui “è possibile parlare al<br />
cuore e all’intelligenza perché possa<br />
maturare una fede adulta”. Un’“esperienza<br />
di comunione, di incontro<br />
e di condivisione dell’avventura da<br />
portare a tutte le parrocchie”.<br />
Lo scopo di questo Convegno ecclesiale<br />
è stato quello di verificare il cammino<br />
pastorale percorso a Roma negli<br />
ultimi dieci anni per trarne poi orientamenti<br />
efficaci per la v<strong>it</strong>a ecclesiale, ha<br />
detto il Cardinale Agostino Vallini, Vicario<br />
del Papa per la Diocesi di Roma.<br />
Cardinale Scherer:<br />
La nuova evangelizzazione<br />
“è un impegno immenso”<br />
Al suo r<strong>it</strong>orno in Brasile da Roma,<br />
dove ha partecipato alla prima<br />
Assemblea Plenaria del Pontificio<br />
Consiglio per la Nuova Evangelizzazione,<br />
l’Arcivescovo di San Paolo,<br />
Cardinale Odilo Scherer, ha concesso<br />
un’intervista al settimanale San<br />
Paolo, spiegando le competenze e gli<br />
obiettivi del dicastero recentemente<br />
creato e sottolineando la necess<strong>it</strong>à<br />
di una nuova evangelizzazione per il<br />
mondo attuale.<br />
“Viviamo oggi una s<strong>it</strong>uazione di<br />
crisi nella v<strong>it</strong>a cristiana ed ecclesiale:<br />
esistono s<strong>it</strong>uazioni nuove nella cultura<br />
contemporanea, un forte processo<br />
di secolarizzazione, che fa sì che la<br />
posizione di molte persone sulla religione<br />
e Dio muti fortemente, andando<br />
dall’abbandono <strong>della</strong> Fede e dei<br />
valori che da essa derivano fino all’adesione<br />
a forme prim<strong>it</strong>ive di religios<strong>it</strong>à,<br />
come la magia, l’idolatria o il feticismo.<br />
Abbiamo, pertanto, la necess<strong>it</strong>à<br />
di proporre nuovamente l’annuncio<br />
cristiano e di trovare un nuovo<br />
eco nel cuore dell’uomo contemporaneo<br />
per il messaggio cristiano”.<br />
Quanto all’obiettivo del Pontificio<br />
Consiglio, il Cardinale ha sottolineato<br />
che “è un comp<strong>it</strong>o immenso”.<br />
Significa, ha spiegato, “passa-<br />
Agosto 2011 · Salvami Regina 41<br />
_Salvami_Regina_100_RAE116.indb 41 21/07/2011 14:50:30
e da una pastorale di conservazione,<br />
a una pastorale missionaria, formare<br />
cristiani che siano bravi discepoli<br />
missionari di Gesù Cristo e avviare<br />
un processo di vera con<strong>versione</strong><br />
pastorale missionaria nella Chiesa<br />
tutta. Questo richiede tempo e<br />
uno sforzo cosciente nella ricerca<br />
di un’att<strong>it</strong>udine nuova <strong>della</strong> Chiesa,<br />
che riprenda con fede ed entusiasmo<br />
la sua missione primaria e indeclinabile:<br />
annunciare il Vangelo e<br />
dare testimonianza di Cristo a tutti”.<br />
riso.org.ua<br />
Novo Catecismo da Igreja<br />
Greco-Católica Ucraniana<br />
Il Patriarca <strong>della</strong> Chiesa Greco<br />
Cattolica, Sua Beat<strong>it</strong>udine Sviatoslav<br />
Shevchu, ha presentato nella<br />
c<strong>it</strong>tà di Lviv, il 24 giugno, il nuovo<br />
Catechismo <strong>della</strong> Chiesa Greco Cattolica<br />
dell’Ucraina, int<strong>it</strong>olato Cristo<br />
è la nostra Pasqua.<br />
L’opera si compone di tre volumi:<br />
Il Credo <strong>della</strong> Chiesa, La Preghiera<br />
<strong>della</strong> Chiesa e La V<strong>it</strong>a <strong>della</strong> Chiesa. È<br />
prevista l’edizione in cinque lingue:<br />
russo, polacco, spagnolo, inglese e<br />
portoghese.<br />
Secondo il Servizio di Informazione<br />
Religiosa dell’Ucraina (RISU), la<br />
presentazione è stata realizzata come<br />
parte delle commemorazioni che<br />
hanno segnato il 10º anniversario<br />
<strong>della</strong> vis<strong>it</strong>a del Beato Giovanni Paolo<br />
II in questo Paese, durante la quale<br />
furono beatificati 27 martiri <strong>della</strong><br />
Chiesa Greco Cattolica.<br />
Ist<strong>it</strong>uzione cattolica dà impulso<br />
a progetti educativi in Africa<br />
L’importanza dell’operato dei<br />
missionari e sacerdoti in Africa e gli<br />
aspetti umani degli investimenti fatti<br />
vicentians.pl<br />
in questo continente sono stati alcuni<br />
dei temi sollevati nella tavola rotonda<br />
promossa a Roma dall’organizzazione<br />
non governativa Harambee<br />
Africa Internacional, il 21 giugno.<br />
Nata nel 2002, in occasione <strong>della</strong><br />
canonizzazione di San Josemaria<br />
Escrivá, quest’ist<strong>it</strong>uzione sostiene<br />
attualmente progetti in campo educativo<br />
in circa venti paesi africani.<br />
In un’intervista concessa all’agenzia<br />
Zen<strong>it</strong> in occasione di quest’incontro,<br />
Giovanni Mottini, presidente<br />
del Com<strong>it</strong>ato Scientifico e Culturale<br />
di Harambee, ha spiegato che la<br />
sua organizzazione presta appoggio<br />
tanto all’educazione religiosa quanto<br />
a quella laica. “L’unica condizione<br />
è che i progetti siano realtà locali”,<br />
ha affermato. Egli ha spiegato anche<br />
che tra questi progetti ci sono iniziative<br />
molto diverse, “come le scuole<br />
dei campi di rifugiati in Sudan, tenute<br />
dalle Suore Canossiane o, per<br />
esempio, le iniziative per la formazione<br />
di docenti in Kenia”.<br />
Beatificata religiosa Figlia <strong>della</strong><br />
Car<strong>it</strong>à ghigliottinata durante<br />
la Rivoluzione Francese<br />
Il 19 giugno nella c<strong>it</strong>tà di Dax, in<br />
Francia, è avvenuta la cerimonia di beatificazione<br />
di Suor Margher<strong>it</strong>a Rutan,<br />
religiosa Figlia <strong>della</strong> Car<strong>it</strong>à ghigliottinata<br />
durante la Rivoluzione Francese<br />
il 7 aprile 1794. La cerimonia l<strong>it</strong>urgica<br />
è stata presieduta dal Prefetto <strong>della</strong><br />
Congregazione per le Cause dei Santi,<br />
Cardinale Angelo Amato.<br />
Margher<strong>it</strong>a Rutan nacque nel 1736<br />
nella c<strong>it</strong>tà francese di Metz, a 21 anni<br />
entrò nella Congregazione delle Figlie<br />
<strong>della</strong> Car<strong>it</strong>à di San Vincenzo de’ Paoli.<br />
Assunto nel 1779 il ruolo di superiora<br />
dell’Ospedale di Sant’Eutropio a Dax,<br />
lavorò instancabilmente a favore dei<br />
bambini poveri, degli infermi e delle<br />
giovani mamme abbandonate.<br />
Accusata di “aristocrazia, fanatismo<br />
e superstizione”, fu catturata<br />
con le altre religiose <strong>della</strong> comun<strong>it</strong>à<br />
la vigilia di Natale del 1793, sottoposta<br />
a un processo farsa, condannata<br />
a morte il 9 aprile 1794 e giustiziata<br />
nello stesso giorno.<br />
Suora centenaria dichiara:<br />
“Sono molto felice”<br />
A 103 anni, dei quali 84 trascorsi<br />
in clausura nel Convento di Buenafuente<br />
de Sistal, in Spagna, una<br />
religiosa cistercense, Suor Teres<strong>it</strong>a,<br />
ha dato testimonianza <strong>della</strong> bellezza<br />
<strong>della</strong> v<strong>it</strong>a contemplativa nel libro<br />
che raccoglie la sua storia presso le<br />
altre nove Suore di clausura.<br />
Secondo i promotori dell’opera,<br />
scr<strong>it</strong>ta dal giornalista Jesus Garcia<br />
e pubblicata dalla casa ed<strong>it</strong>rice spagnola<br />
Libros Libres, lei è la suora di<br />
clausura che ha vissuto più tempo in<br />
un monastero. A questo si somma<br />
una curiosa coincidenza: nello stesso<br />
giorno in cui entrò nel convento,<br />
16 aprile 1927, nasceva a Marktl am<br />
Inn, Baviera, il futuro Papa Benedetto<br />
XVI.<br />
“Io sono molto felice e non invidio<br />
nulla dell’esterno. È una grazia<br />
di Dio. La vocazione e la perseveranza<br />
sono due grazie che Dio mi<br />
ha dato”, ha dichiarato la Suora spagnola,<br />
che sarà ricevuta dal Papa nel<br />
mese di agosto, durante la Giornata<br />
Mondiale <strong>della</strong> Gioventù.<br />
revistaecclesia.com<br />
42 Salvami Regina · Agosto 2011<br />
_Salvami_Regina_100_RAE116.indb 42 21/07/2011 14:50:37
L’Osservatore Romano<br />
Tre teologi ricevono il<br />
Premio Ratzinger<br />
La mattina del 30 giugno, tre teologi<br />
hanno ricevuto dalle mani del Papa<br />
il Premio Joseph Ratzinger concesso<br />
dalla “Fondazione Vaticana Joseph<br />
Ratzinger – Benedetto XVI”, un’ist<strong>it</strong>uzione<br />
nata nel marzo 2010 con diversi<br />
obiettivi, tra i quali quello di<br />
“stabilire premi per gli studiosi che si<br />
distinguano per mer<strong>it</strong>i speciali, tanto<br />
nelle attiv<strong>it</strong>à di pubblicazione come in<br />
quella dell’indagine scientifica”.<br />
Il premio, concesso per la prima<br />
volta, è stato consegnato all’Abate<br />
Maximilian Heim, del Monastero Cistercense<br />
di Heiligenkreuz, in Austria,<br />
e docente di Teologia Fondamentale e<br />
Dogmatica, al Prof. Olegario Gonzalez<br />
de Cardedal, sacerdote spagnolo,<br />
docente di Teologia Sistematica e al<br />
Prof. Manlio Simonetti, laico <strong>it</strong>aliano<br />
specialista in Letteratura cristiana antica<br />
e Patrologia.<br />
Dopo il saluto di Mons. Giuseppe<br />
Antonio Scotti, presidente <strong>della</strong> Fondazione,<br />
la presentazione dei premiati<br />
fatta dal Cardinale Camillo Ruini,<br />
Presidente del Com<strong>it</strong>ato Scientifico<br />
e dopo le parole di ringraziamento<br />
pronunciate dall’Abate Maximilian<br />
Heim, il Papa ha fatto un discorso<br />
nel quale ha sottolineato l’importanza<br />
dell’“autentica teologia” e<br />
<strong>della</strong> relazione tra la fede e la ragione<br />
nello studio di questa disciplina.<br />
“La retta fede orienta la ragione ad<br />
aprirsi al divino, affinché essa, guidata<br />
dall’amore <strong>della</strong> ver<strong>it</strong>à, possa co-<br />
noscere Dio più profondamente” –<br />
ha affermato il Santo Padre.<br />
Il Santo padre vis<strong>it</strong>a la sede<br />
de “L’Osservatore Romano”<br />
In occasione del 150º anniversario<br />
de L’Osservatore Romano, il cui<br />
primo numero venne alla luce il 1º<br />
luglio del 1861, lo scorso 5 luglio Papa<br />
Benedetto XVI ha vis<strong>it</strong>ato la sede<br />
di questo quotidiano.<br />
Dopo brevi parole di saluto alla direzione,<br />
ai redattori e a “tutta la grande<br />
famiglia di questo giornale”, il Santo<br />
Padre ha affermato che, “diffondendo<br />
gli insegnamenti del Papa, informando<br />
sulle sue attiv<strong>it</strong>à e quelle<br />
<strong>della</strong> Curia Romana, e facendosi eco<br />
<strong>della</strong> v<strong>it</strong>a cattolica nel mondo, L’Osservatore<br />
Romano aiuta i fedeli a considerare<br />
i problemi alla luce <strong>della</strong> parola di<br />
Cristo e del Magistero <strong>della</strong> Chiesa”.<br />
Sua Sant<strong>it</strong>à li ha incentivati a<br />
continuare il loro lavoro con gioia<br />
P<br />
Corpus Domini a San Pietroburgo<br />
er la prima volta in 93 anni, è stata realizzata<br />
nel giorno del Corpus Domini, nella c<strong>it</strong>tà russa<br />
di San Pietroburgo, una processione con il Santissimo<br />
Sacramento che ha percorso la famosa Prospettiva<br />
Nevsky, principale arteria dell’antica cap<strong>it</strong>ale imperiale.<br />
Malgrado la pioggia, circa mille fedeli hanno partecipato<br />
a questa manifestazione di fervore eucaristico,<br />
la prima dal 1918. Essa è stata preceduta da una<br />
solenne Eucaristia nella Parrocchia di Santa Caterina<br />
di Alessandria, presieduta da Mons. Paolo Pezzi,<br />
Arcivescovo dell’Arcidiocesi Madre di Dio di Mosca,<br />
e concelebrata da più di venti sacerdoti.<br />
In quattro punti nel corso del trag<strong>it</strong>to, la processione<br />
si è fermata davanti a piccoli altari dove si proclamavano<br />
passi <strong>della</strong> Sacra Scr<strong>it</strong>tura relativi all’Eucaristia<br />
e si dava ai partecipanti la benedizione con il<br />
Santissimo Sacramento.<br />
catherine.spb.ru<br />
Agosto 2011 · Salvami Regina 43<br />
_Salvami_Regina_100_RAE116.indb 43 21/07/2011 14:50:45
cec.org.co<br />
nel “grande areopago <strong>della</strong> comunicazione<br />
moderna” ed ha ricordato<br />
loro che non basta una buona formazione<br />
professionale per compiere<br />
la loro elevata missione. “È necessario,<br />
soprattutto che coltiviate incessantemente<br />
uno spir<strong>it</strong>o di preghiera,<br />
di servizio e di fedele adesione agli<br />
insegnamenti di Cristo e <strong>della</strong> sua<br />
Chiesa” – ha aggiunto.<br />
Oltre all’edizione quotidiana in <strong>it</strong>aliano,<br />
L’Osservatore Romano è pubblicato<br />
settimanalmente in lingua francese,<br />
inglese, spagnola, portoghese,<br />
tedesca e mensilmente in polacco.<br />
La Colombia presta omaggio<br />
al Beato Giovanni Paolo II<br />
Alla presenza del Presidente <strong>della</strong><br />
Repubblica, di membri del Corpo<br />
Diplomatico e di altre personal<strong>it</strong>à<br />
del mondo pol<strong>it</strong>ico e imprend<strong>it</strong>oriale,<br />
insieme a 96 Vescovi riun<strong>it</strong>i per la<br />
91ª Assemblea Plenaria dell’Episcopato<br />
Colombiano, è stato prestato<br />
un omaggio al Beato Giovanni Paolo<br />
II, in occasione del 25º anniversario<br />
<strong>della</strong> sua vis<strong>it</strong>a apostolica a questo<br />
Paese, nel luglio del 1986.<br />
Durante la cerimonia, int<strong>it</strong>olata<br />
Giovanni Paolo, Messaggero <strong>della</strong> Pace,<br />
il Presidente Juan Manuel Santos<br />
Calderon ha ricordato che questa<br />
vis<strong>it</strong>a ha rappresentato “un raggio<br />
di speranza, un balsamo di Fede,<br />
di tranquill<strong>it</strong>à per il nostro popolo”,<br />
nei difficili momenti per i quali passava<br />
allora la Colombia. Il Nunzio<br />
Apostolico, Mons. Aldo Cavalli, ha<br />
messo in risalto l’inv<strong>it</strong>o fatto dal Papa<br />
ai colombiani in questa occasione,<br />
quando ha proposto loro di “mutare<br />
il corso degli avvenimenti”.<br />
Promosso dalla Conferenza Episcopale<br />
Colombiana e da un com<strong>it</strong>ato<br />
ad hoc composto da membri <strong>della</strong><br />
società civile, l’evento, realizzato<br />
il 5 luglio, è culminato in una solenne<br />
Concelebrazione Eucaristica nella<br />
Cattedrale di Bogotà, presieduta<br />
dall’Arcivescovo Metropol<strong>it</strong>ano,<br />
Mons. Rubèn Salazar Gomez.<br />
Polonia: II Congresso mondiale<br />
sulla Misericordia Divina<br />
Con il motto La Misericordia, fonte<br />
di speranza, si realizzerà dal 1º al 5<br />
di ottobre a Cracovia il II Congresso<br />
Apostolico Mondiale sulla Divina<br />
Misericordia. È organizzato dall’Arcivescovo<br />
di questa c<strong>it</strong>tà, Cardinale<br />
Stanisław Dziwisz e sarà presieduto<br />
dal Cardinale Christoph Schönborn,<br />
Arcivescovo di Vienna.<br />
Il Primo Congresso ha avuto luogo<br />
nel 2008 a Roma e si è concluso<br />
con un’Eucaristia presieduta da Papa<br />
Benedetto XVI nella Basilica di<br />
San Pietro.<br />
L’importanza <strong>della</strong> devozione alla<br />
Divina Misericordia ha portato il Beato<br />
Giovanni Paolo II a dedicarle la<br />
seconda Domenica di Pasqua. Nell’omelia<br />
di canonizzazione di Suor Faustina<br />
il 30 aprile 2000, c<strong>it</strong>ando l’appello<br />
fatto dal Signore Gesù a questa<br />
religiosa polacca, il Pontefice polacco<br />
affermava: “L’uman<strong>it</strong>à non troverà<br />
pace, fino a che non si volgerà con fiducia<br />
alla misericordia divina”.<br />
300 mila persone sono<br />
attese per il 25° Congresso<br />
Eucaristico Nazionale<br />
Il 25º Congresso Eucaristico Nazionale,<br />
che si terrà fra il 3 e l’11 settembre<br />
ad Ancona, “avrà come tema<br />
quello <strong>della</strong> religios<strong>it</strong>à popolare, ancora<br />
presente nel nostro Paese, ma che<br />
sarà anche segnato dalla terr<strong>it</strong>orial<strong>it</strong>à,<br />
coinvolgendo le cinque diocesi <strong>della</strong><br />
metropolia con un tema significativo”<br />
ha detto Mons. Edoardo Menichelli,<br />
arcivescovo di Ancona-Osimo,<br />
alla conferenza stampa di presentazio-<br />
ne del programma in Vaticano. Ha aggiunto<br />
che “il tema ‘Signore, da chi andremo<br />
L’Eucaristia per la v<strong>it</strong>a quotidiana’<br />
corrisponde ad un bisogno diffuso<br />
tra i credenti ma anche tra coloro<br />
che sono in ricerca, di trovare un senso<br />
alla propria esistenza, all’interno delle<br />
difficoltà del vivere odierno”.<br />
Per il convegno sono attese circa<br />
300 mila persone. “Il giorno-clou<br />
– ha affermato l’arcivescovo – sarà<br />
naturalmente quello conclusivo, l’11<br />
settembre, con la vis<strong>it</strong>a del Papa, che<br />
celebrerà la messa, al mattino, ai cantieri<br />
navali <strong>della</strong> c<strong>it</strong>tà, quindi pranzerà<br />
con i vescovi e con una delegazione<br />
degli operai in cassa integrazione<br />
oltre che con alcuni poveri assist<strong>it</strong>i<br />
dalla Car<strong>it</strong>as. Seguiranno due incontri:<br />
uno con le famiglie e con i presb<strong>it</strong>eri,<br />
e un secondo con i fidanzati”.<br />
Aperto il processo di<br />
beatificazione di uno dei primi<br />
sacerdoti dell’Opus Dei<br />
L’Arcidiocesi di Boston ha aperto<br />
il 2 giugno la causa di beatificazione<br />
di Don Josè Luis Múzquiz, sacerdote<br />
dell’Opus Dei che iniziò le attiv<strong>it</strong>à<br />
dell’ist<strong>it</strong>uzione negli Stati Un<strong>it</strong>i e<br />
lavorò per molti anni in questa c<strong>it</strong>tà<br />
nord-americana.<br />
“Tutti i cristiani sono chiamati a<br />
esser santi e siamo profondamente<br />
grati all’Arcidiocesi di Boston<br />
per questo suo sforzo di constatare<br />
se Don Múzquiz abbia vissuto<br />
realmente una v<strong>it</strong>a santa”, ha dichiarato<br />
al giornale Catholic News<br />
Service, Brian Finnerty, portavoce<br />
dell’Opera.<br />
opusdei.pt<br />
44 Salvami Regina · Agosto 2011<br />
_Salvami_Regina_100_RAE116.indb 44 21/07/2011 14:50:51
60º anniversario di ordinazione<br />
sacerdotale di Benedetto XVI<br />
F<br />
edeli del mondo intero si<br />
sono riun<strong>it</strong>i il 29 giugno al<br />
rendimento di grazie di Papa<br />
Benedetto XVI, per il 60º anniversario<br />
<strong>della</strong> sua ordinazione sacerdotale.<br />
Essa è stata “il momento<br />
più importante <strong>della</strong> mia v<strong>it</strong>a”,<br />
ha scr<strong>it</strong>to nel 1997 l’allora Cardinale<br />
Ratzinger, ricordando la solenne<br />
cerimonia realizzata nella Cattedrale<br />
di Freising, in Germania, quando,<br />
all’età di 24 anni, egli è diventato sacerdos<br />
in æternum.<br />
Su iniziativa del Prefetto <strong>della</strong><br />
Congregazione per il Clero, Cardinale<br />
Mauro Piacenza, numerose diocesi<br />
di tutto il mondo hanno promosso<br />
60 ore di Adorazione Eucaristica per<br />
render grazie a Dio per il dono di Benedetto<br />
XVI alla Chiesa e per due intenzioni<br />
molto sent<strong>it</strong>e da questo Pontefice:<br />
per le vocazioni sacerdotali e<br />
la santificazione di tutti i sacerdoti.<br />
“Grazie a tutti coloro che mi hanno<br />
espresso il loro appoggio nella preghiera<br />
che si eleva incessantemente dalla<br />
comun<strong>it</strong>à ecclesiale a Dio. Essa si manifesta<br />
nell’Adorazione Eucaristica<br />
che aumenta le nostre forze e la nostra<br />
libertà di annunciare il Vangelo” – ha<br />
dichiarato il Santo Padre, dopo la preghiera<br />
dell’Angelus il 29 giugno.<br />
Nello stesso giorno è stata inaugurata<br />
una nuova pagina web che integra<br />
tutti i servizi di informazione<br />
del Vaticano, facil<strong>it</strong>ando la ricerca di<br />
informazioni dei diversi mezzi di comunicazione<br />
<strong>della</strong> Santa Sede. “Cari<br />
amici, ho appena inaugurato il www.<br />
news.va. Lodato sia Nostro Signore<br />
Gesù Cristo. Con le mie preghiere<br />
e la mia benedizione” – ha scr<strong>it</strong>to<br />
il Papa, tram<strong>it</strong>e Tw<strong>it</strong>ter, nel suo primo<br />
messaggio.<br />
Giorni dopo, il collegio cardinalizio<br />
ha offerto un pranzo commemorativo<br />
al Santo Padre, durante il<br />
quale il Cardinale Angelo Sodano<br />
ha consegnato, a nome di tutti, un<br />
obolo per i poveri di Roma.<br />
“Ecce quam bonum et quam iucundum<br />
hab<strong>it</strong>are fratres in unum”<br />
(Sal 133, 1),” ha detto il Papa alla fine<br />
<strong>della</strong> refezione, ringraziando per<br />
il caloroso saluto del Cardinale Decano.<br />
“In un tale momento, queste<br />
parole del Salmo sono per me una<br />
realtà viva. Vediamo come sia un bene<br />
che i fratelli rimangano un<strong>it</strong>i e vivano<br />
insieme la gioia del sacerdozio”.<br />
Il 4 luglio il Santo Padre ha inaugurato<br />
l’esposizione Lo splendore<br />
<strong>della</strong> ver<strong>it</strong>à, la bellezza <strong>della</strong> car<strong>it</strong>à, un<br />
omaggio fatto da sessanta artisti per<br />
l’anniversario <strong>della</strong> sua ordinazione<br />
sacerdotale. Essa potrà esser vis<strong>it</strong>ata<br />
fino al 4 settembre nell’atrio <strong>della</strong><br />
Sala Paolo VI.<br />
L’Osservatore Romano<br />
A sinistra, l’ordinazione presb<strong>it</strong>erale di Benedetto XVI nella Cattedrale di Freising, Germania. A destra,<br />
l’inaugurazione dell’esposizione “Lo splendore <strong>della</strong> ver<strong>it</strong>à, la bellezza <strong>della</strong> car<strong>it</strong>à”.<br />
Josè Luis Múzquiz de Miguel<br />
nacque a Badajoz, in Spagna nel<br />
1912 e cominciò a far parte dell’Opus<br />
Dei nel gennaio 1940. Prima di<br />
esser ordinato sacerdote, il 25 giugno<br />
1944, lavorò come ingegnere civile<br />
nella costruzione di ponti e stazioni<br />
ferroviarie. Dottore in Ingegneria,<br />
Storia e Dir<strong>it</strong>to Canonico,<br />
fu uno dei tre primi discepoli di San<br />
Josemaria a ricevere i sacri ordini.<br />
Nel 1949 fu inviato dal fondatore<br />
negli Stati Un<strong>it</strong>i, dove stabilì centri<br />
dell’Opera a Chicago, Washington,<br />
Boston e altre c<strong>it</strong>tà. Pose anche le<br />
basi al lavoro dell’ist<strong>it</strong>uzione in Canada,<br />
Giappone e Venezuela. Il suo<br />
cordiale affetto, il suo intenso lavoro<br />
e la sua umile semplic<strong>it</strong>à gli procurarono<br />
fama di sant<strong>it</strong>à tra tutti quanti<br />
lo conobbero.<br />
Agosto 2011 · Salvami Regina 45<br />
_Salvami_Regina_100_RAE116.indb 45 21/07/2011 14:50:59
STORIA PER BAMBINI... O ADULTI PIENI DI FEDE<br />
Che Gesù mi dia...<br />
Gesù!<br />
Il sacerdote si avvicinò molto lentamente, per vedere<br />
chi c’era dietro l’altare. Cosa faceva quella piccina lì, in<br />
ginocchio e con le lacrime agli occhi<br />
Suor Ana Rafaela Maragno, EP<br />
L’<br />
Orfanotrofio “Maria di<br />
Nazareth”, delle Figlie<br />
<strong>della</strong> Car<strong>it</strong>à, era una casetta<br />
dall’aspetto accogliente.<br />
Povera, ma pul<strong>it</strong>a e ben ordinata,<br />
la residenza richiamava l’attenzione<br />
dei passanti <strong>della</strong> Via delle<br />
Acacie. Del resto, il nome <strong>della</strong> via<br />
ben si adattava al suo aspetto, poiché<br />
per tutta la sua lunghezza era<br />
adornata da questi frondosi alberi.<br />
In primavera, essi fiorivano, producendo<br />
abbondanti racemi e lasciando<br />
un tappeto dorato al suolo,<br />
a mano a mano che i fragili<br />
fiorellini erano strappati<br />
dal vento.<br />
Anche alle devote suore<br />
responsabili dell’orfanotrofio<br />
piacevano i fiori. E il giardino<br />
<strong>della</strong> casa era degno di stare<br />
in quella via così gioiosa e<br />
bella, poiché c’erano margher<strong>it</strong>e,<br />
gigli, rose, gelsomini e<br />
violette in quant<strong>it</strong>à oltre che<br />
farfalle, api e colibrì, che venivano<br />
a deliziarsi con il nettare<br />
dei fiori, forse più sapor<strong>it</strong>o<br />
per la grazia e l’eleganza<br />
dell’ambiente.<br />
Nella casa c’erano 30 bambini orfani.<br />
Tuttavia, anche se non possedevano<br />
i veri gen<strong>it</strong>ori, essi avevano<br />
molte “mamme”, poiché nessuna<br />
delle suore risparmiava gli sforzi<br />
per aiutare quelle povere creature<br />
abbandonate, che accudivano con<br />
tutto l’amore e ogni premura.<br />
Conoscendo la fama dell’ist<strong>it</strong>uzione,<br />
era molto comune che una<br />
coppia idonea volesse adottare un<br />
bambino. Le buone religiose pregavano<br />
molto, allora, per il prescelto,<br />
Nessuna delle suore risparmiava gli sforzi per<br />
aiutare quelle povere creature abbandonate<br />
chiedendo alla Provvidenza di guidarlo<br />
nel cammino del bene. Accadeva<br />
anche di frequente che apparissero<br />
neonati abbandonati alla<br />
porta dell’orfanotrofio.<br />
Fu quello che accadde una fredda<br />
mattina d’autunno. Uscendo per andare<br />
a prendere il pane, l’inserviente<br />
<strong>della</strong> cucina vide un fagottino che si<br />
muoveva sulla soglia, da cui provenivano<br />
dei fievoli gem<strong>it</strong>i. Prendendo<br />
in mano il singolare oggetto, sentì<br />
delle manine gelide e umide sotto le<br />
sue e, aprendo il tessuto, trovò<br />
un neonato dall’aspetto orientale,<br />
che piangeva sommessamente.<br />
Era una bambina talmente<br />
piccina che ci stava tutta<br />
nelle sue due mani.<br />
La portò dentro, la scaldò,<br />
mettendole vest<strong>it</strong>ini pul<strong>it</strong>i e<br />
asciutti e tentò di darle qualcosa<br />
da mangiare. La poverina<br />
era quasi morta per il freddo<br />
e per l’umid<strong>it</strong>à, riusciva appena<br />
a muovere le labbra. Curata<br />
nell’infermeria, l’affetto<br />
e lo zelo <strong>della</strong> suora infermiera<br />
le furono più salutari delle<br />
stesse medicine. In pochi gior-<br />
46 Salvami Regina · Agosto 2011<br />
_Salvami_Regina_100_RAE116.indb 46 21/07/2011 14:51:07
ni la piccola apriva già gli occhietti,<br />
succhiava dal poppatoio e riusciva<br />
ad abbozzare un sorriso.<br />
Trascorsero i mesi, era cresciuta<br />
molto e si sviluppava come un bambino<br />
normale. Non si sapeva, però, da<br />
dove provenisse, chi fosse la sua famiglia,<br />
neppure se fosse cinese, giapponese<br />
o filippina, poiché in quella c<strong>it</strong>tadina<br />
non c’erano famiglie orientali.<br />
Gli anni passarono e la bambina,<br />
battezzata col nome di Tal<strong>it</strong>a – che<br />
significa “bambina”, nome dato da<br />
Gesù alla figlia di Giairo nel resusc<strong>it</strong>arla<br />
–, cresceva allegra e vivace. Tuttavia,<br />
non apprendeva le cose con<br />
molta facil<strong>it</strong>à. Era molto servizievole<br />
e pia, aiutava i bambini più piccoli,<br />
si metteva a disposizione delle suore<br />
per aiutarle, era obbediente e disciplinata,<br />
stava sempre nella cappella<br />
a ornarla di fiori per Gesù e per la<br />
Vergine o a pregare, ma non riusciva<br />
ad imparare nulla al di là dell’“Ave<br />
Maria” e del “Padre Nostro”.<br />
Giunta l’epoca <strong>della</strong> Prima Comunione,<br />
cominciò a frequentare il<br />
catechismo amministrato dal cappellano<br />
dell’orfanotrofio, don Vincenzo.<br />
A Tal<strong>it</strong>a piaceva partecipare<br />
alla Messa, cantava come un angelo<br />
e sognava di poter ricevere Gesù nel<br />
suo cuore ma quando il sacerdote le<br />
faceva le domande del catechismo,<br />
non si ricordava quello che doveva<br />
rispondere. Malgrado percepisse la<br />
sua tristezza, il buon sacerdote si vide<br />
nella contingenza di farle ripetere<br />
ancora per un anno il catechismo,<br />
nella speranza che con il tempo maturasse<br />
un altro po’ e si preparasse<br />
meglio per l’augusto momento.<br />
Quando seppe questa notizia, Tal<strong>it</strong>a<br />
mutò completamente il suo comportamento:<br />
invece di giocare con<br />
gli altri bambini all’ora di ricreazione,<br />
fuggiva nella cappella e si metteva<br />
a pregare. Le piaceva soprattutto<br />
rimanere presso il Santissimo, esposto<br />
tutti i giovedì.<br />
In uno di questi giorni, don Vincenzo<br />
entrò nella cappella e sentì<br />
Uscendo, l’inserviente vide un<br />
fagottino che si muoveva<br />
sulla soglia<br />
soavi singhiozzi di una vocina infantile.<br />
Notando una testina che sporgeva<br />
nel presb<strong>it</strong>erio, il sacerdote si<br />
avvicinò molto lentamente, per vedere<br />
chi c’era dietro l’altare: era Tal<strong>it</strong>a.<br />
Cosa faceva quella piccina lì, in<br />
ginocchio e con le lacrime agli occhi<br />
La bambina, con le manine<br />
giunte, guardava fisso verso il Santissimo<br />
Sacramento, piangeva e pregava<br />
sommessamente.<br />
Il sacerdote si inginocchiò al suo<br />
fianco e chiese:<br />
– Che fai qui, Tal<strong>it</strong>a<br />
– Sono venuta a far vis<strong>it</strong>a al Santissimo<br />
Sacramento.<br />
Il sacerdote rimase perplesso,<br />
poiché la bambina era incapace di<br />
rispondergli questo alle lezioni di<br />
catechismo... Per metterla<br />
alla prova, chiese<br />
ancora una volta:<br />
– E che cos’è il<br />
Santissimo Sacramento<br />
– Che domanda...<br />
è Gesù! – rispose<br />
lei, sorpresa per tale<br />
domanda.<br />
– E che cosa chiedi a<br />
Gesù – insistette lui.<br />
– Chiedo a Gesù che<br />
mi dia... Gesù!<br />
Ed<strong>it</strong>h Pet<strong>it</strong>clerc<br />
Certamente, il Regno dei Cieli è<br />
degli innocenti! Tal<strong>it</strong>a poteva non riuscire<br />
a rispondere alle intricate domande<br />
<strong>della</strong> dottrina, ma il suo cuore<br />
non l’ingannava: lì stava Gesù,<br />
che lei desiderava tanto ricevere!<br />
Questa volta, gli occhi di don Vincenzo<br />
si inumidirono... Come poteva<br />
lui negare la comunione a un’anima<br />
tanto pura<br />
Giunto l’atteso giorno, le suore<br />
vestirono i bambini poveramente,<br />
ma con tanta dign<strong>it</strong>à e modestia,<br />
che sembravano piccoli principi<br />
e principesse. Tal<strong>it</strong>a non stava in<br />
sé dalla contentezza! Raccolta, non<br />
parlava molto, eppure, non poteva<br />
smettere di sorridere. Terminata<br />
l’indimenticabile cerimonia, ci fu un<br />
pranzo speciale e la bambina, dopo<br />
essere rimasta con tutti gli altri, fuggì<br />
un’altra volta nella cappella. Voleva<br />
ringraziare Gesù per essere venuto<br />
a vis<strong>it</strong>are il suo cuore.<br />
Visse ancora per molti anni<br />
all’orfanotrofio, dando sempre<br />
buon esempio di pietà e dedizione<br />
verso tutti, frutto delle<br />
vis<strong>it</strong>e al suo caro<br />
Gesù. <br />
Il cuore di Tal<strong>it</strong>a non l’ingannava: lì stava Gesù,<br />
che lei desiderava tanto ricevere!<br />
Agosto 2011 · Salvami Regina 47<br />
_Salvami_Regina_100_RAE116.indb 47 21/07/2011 14:51:11
I SANTI DI OGNI GIORNO ________<br />
1. Sant’Alfonso Maria de’Liguori,<br />
Vescovo e Dottore <strong>della</strong> Chiesa<br />
(†1787).<br />
Beato Benvenuto de Miguel Arahal,<br />
sacerdote e martire (†1936).<br />
Religioso dei Terziari Cappuccini<br />
<strong>della</strong> Vergine Dolorosa. Barbaramente<br />
assassinato a Madrid durante<br />
la Guerra Civile Spagnola.<br />
2. Sant’Eusebio di Vercelli, Vescovo<br />
(†371).<br />
San Pietro Giuliano Eymard, sacerdote<br />
(†1868).<br />
Beata Giovanna d’Aza (†sec.<br />
XIII). Dama di nobile famiglia<br />
castigliana, madre di San Domenico<br />
di Guzman.<br />
3. Beato Agostino Kazotic, Vescovo<br />
(†1323). Religioso domenicano<br />
eletto Vescovo di Zagabria, in<br />
Croazia.<br />
4. San Giovanni Maria Vianney, sacerdote<br />
(†1859).<br />
Beato Federico Janssoone, sacerdote<br />
(†1916). Predicatore francescano<br />
francese, promosse pellegrinaggi<br />
in Terra Santa, pubblicò<br />
libri e diresse giornali religiosi<br />
per la divulgazione <strong>della</strong> Fede.<br />
5. Dedicazione <strong>della</strong> Basilica di Santa<br />
Maria Maggiore.<br />
Beato Pietro Michele Noël, sacerdote<br />
e martire (†1794). Per esser<br />
divenuto sacerdote, fu incarcerato<br />
in una galera durante la Rivoluzione<br />
Francese e morì a segu<strong>it</strong>o<br />
delle inferm<strong>it</strong>à lì contratte.<br />
6. Trasfigurazione del Signore.<br />
Beata Maria Francesca di Gesù<br />
Rubatto, vergine (†1904). Fondò<br />
a Loano, a Savona, l’Ist<strong>it</strong>uto delle<br />
Suore Terziarie Cappuccine, per<br />
l’assistenza ai poveri e infermi.<br />
7. XIX Domenica del Tempo Ordinario.<br />
Sergio Hollmann<br />
San Sisto II, Papa, e compagni,<br />
martiri (†258).<br />
San Gaetano da Thiene, sacerdote<br />
(†1547).<br />
San Michele de la Mora, sacerdote<br />
e martire (†1927). Fucilato a<br />
Colima (Messico) durante la persecuzione<br />
contro la Chiesa. Per<br />
proclamare il suo amore per Maria,<br />
volle morire pregando il rosario.<br />
8. San Domenico di Guzman, sacerdote<br />
(†1221).<br />
San Paolo Ke Tingzhu, martire<br />
(†1900). Fu fatto a pezzi durante<br />
la persecuzione dei Boxer,<br />
in Cina. Diede uno straordinario<br />
esempio di fortezza cristiana.<br />
9. Santa Teresa Benedetta <strong>della</strong><br />
Croce, vergine e martire (†1942).<br />
Beato Giovanni di Salerno, († circa<br />
nel 1242). Sacerdote domenicano,<br />
predicatore instancabile<br />
contro gli eretici patarini.<br />
“Santa Giovanna Francesca<br />
de Chantal” - Monastero <strong>della</strong><br />
Vis<strong>it</strong>azione, Madrid<br />
10. San Lorenzo, diacono e martire<br />
(†258).<br />
Beato Agostino Ota, religioso e<br />
martire (†1622). Frate laico gesu<strong>it</strong>a,<br />
ardente catechista, decap<strong>it</strong>ato<br />
in Giappone.<br />
11. Santa Chiara d’Assisi, vergine<br />
(†1253).<br />
Sant’Equizio, abate (†prima del<br />
571). Con la sua sant<strong>it</strong>à, popolò<br />
di monasteri l’antica provincia<br />
Valeria.<br />
12. Santa Giovanna Francesca de<br />
Chantal, religiosa (†1641).<br />
Beata V<strong>it</strong>toria Díez y Busto de<br />
Molina, vergine e martire (†1936).<br />
Fucilata durante la Guerra Civile<br />
Spagnola, morì esortando altri<br />
cattolici al martirio.<br />
13. Santi Ponziano, Papa, e Ippol<strong>it</strong>o,<br />
sacerdote, martiri († intorno<br />
al 236).<br />
Santa Radegonda, regina (†587).<br />
Regina dei franchi. Ancora in v<strong>it</strong>a<br />
il re Clotario, suo mar<strong>it</strong>o, entrò<br />
nel monastero di Santa Croce<br />
di Po<strong>it</strong>iers, in Francia, dove si dedicò<br />
per più di trent’anni alla preghiera<br />
e alle opere di car<strong>it</strong>à.<br />
14. XX Domenica del Tempo Ordinario.<br />
San Massimiliano Maria Kolbe,<br />
sacerdote e martire (†1941).<br />
San Marcello di Apamea, Vescovo<br />
e martire († intorno al 390).<br />
Assassinato in questa c<strong>it</strong>tà <strong>della</strong><br />
Siria da pagani inferoc<strong>it</strong>i, dopo<br />
che aveva fatto distruggere un<br />
tempio di Giove.<br />
15. Solenn<strong>it</strong>à dell’Assunzione <strong>della</strong><br />
Beata Vergine Maria<br />
Beata Giuliana di Busto Arsizio,<br />
vergine (†1501). Religiosa agostiniana<br />
di Pallanza, a Verbania.<br />
16. Santo Stefano d’Ungheria, re<br />
(†1038).<br />
48 Salvami Regina · Agosto 2011<br />
_Salvami_Regina_100_RAE116.indb 48 21/07/2011 14:51:19
_____________________<br />
AGOSTO<br />
San Teodoro, Vescovo (†sec. IV).<br />
Seguendo l’esempio di Sant’Ambrogio,<br />
difese la Fede Cattolica<br />
contro l’arianesimo, nella sua<br />
Diocesi di Valais, in Svizzera.<br />
17. Sant’Eusebio, Papa (†310). Durante<br />
il suo breve pontificato di<br />
quattro mesi, diede valorosa testimonianza<br />
di Cristo. Morì in<br />
Sicilia, dove era stato deportato<br />
dall’imperatore.<br />
18. Beata Paola Montaldi, vergine<br />
(†1514). Badessa del monastero<br />
di clarisse di Mantova, si distinse<br />
per la devozione alla Passione<br />
di Cristo.<br />
19. San Giovanni Eudes, sacerdote<br />
(†1680).<br />
Beato Ugo Green, sacerdote e<br />
martire (†1642). Sacerdote cattolico<br />
giustiziato a Dorchester,<br />
in Inghilterra, durante il regno di<br />
Carlo I.<br />
20. San Bernardo di Chiaravalle,<br />
abate e Dottore <strong>della</strong> Chiesa<br />
(†1153).<br />
San Samuele, profeta. Chiamato<br />
da Dio ancora fanciullo, fu giudice<br />
di Israele. Unse Saul come re<br />
del suo popolo e, essendo questi<br />
infedele, unse Davide, dalla cui<br />
discendenza nacque il Salvatore.<br />
21. XXI Domenica del Tempo Ordinario.<br />
San Pio X, Papa (†1914).<br />
Beata V<strong>it</strong>toria Rasoamanarivo,<br />
vedova (†1894). Principessa del<br />
Madagascar convert<strong>it</strong>a alla Fede<br />
Cattolica. Quando i missionari<br />
furono espulsi dal paese, aiutò i<br />
cristiani e difese la Chiesa dai poteri<br />
pubblici.<br />
22. Beata Vergine Maria Regina.<br />
Beato Simone Lukač, Vescovo e<br />
martire (†1964). Eserc<strong>it</strong>ò clandestinamente<br />
il suo ministero in<br />
Sergio Hollmann<br />
“San Giovanni Maria Vianney”<br />
Cattedrale di Bayonne (Francia)<br />
Ucraina, allora sotto il dominio<br />
sovietico. Incarcerato due volte,<br />
morì v<strong>it</strong>tima <strong>della</strong> tubercolosi<br />
contratta in prigione.<br />
23. Santa Rosa di Lima, vergine<br />
(†1617).<br />
Beate Rosaria Quintana Argos e<br />
Serafina Fernandez Ibero, vergini<br />
e martiri (†1936). Uccise a Puzol<br />
(Valenza) durante la Guerra Civile<br />
Spagnola, per essere religiose.<br />
24. San Bartolomeo, Apostolo.<br />
San Giorgio Limniota, martire (†<br />
intorno al 730). Monaco ucciso in<br />
B<strong>it</strong>inia, attuale Turchia, per aver<br />
condannato l’empietà dell’imperatore<br />
Leone III, che aveva fatto<br />
distruggere immagini e bruciare<br />
reliquie dei santi.<br />
25. San Luigi, Re di Francia (†1270).<br />
San Giuseppe Calasanzio, sacerdote<br />
(†1648).<br />
Beata Maria del Trans<strong>it</strong>o di Gesù<br />
Sacramentato, vergine (†1885).<br />
Fondò a Córdoba, in Argentina,<br />
la Congregazione delle Suore<br />
Missionarie dell’Ordine Terziario<br />
di San Francesco, per la formazione<br />
dell’infanzia povera e abbandonata.<br />
26. San Melchisedec. Re di Salem e<br />
sacerdote di Dio altissimo (cfr. Gn<br />
14, 18-10). Il suo sacerdozio prefigura<br />
quello di Cristo (Eb 5, 6).<br />
27. Santa Monica (†387).<br />
San Davide Lewis, sacerdote e<br />
martire (†1679). Sacerdote gesu<strong>it</strong>a<br />
condannato alla forca in Galles,<br />
dove amministrò clandestinamente<br />
i Sacramenti e aiutò i poveri per più<br />
di trent’anni.<br />
28. XXII Domenica del Tempo Ordinario.<br />
Sant’Agostino, Vescovo e Dottore<br />
<strong>della</strong> Chiesa (†430).<br />
Beato Alfonso Maria Mazurek,<br />
sacerdote e martire (†1944). Priore<br />
del convento carmel<strong>it</strong>ano di<br />
Czerna, in Polonia, brutalmente<br />
torturato e, alla fine, fucilato.<br />
29. Martirio di San Giovanni Battista.<br />
Santa Maria <strong>della</strong> Croce Jugan,<br />
vergine (†1879). Fondò a Rennes,<br />
in Francia, la Congregazione<br />
delle Piccole sorelle dei Poveri.<br />
Allontanata ingiustamente dal<br />
governo, passò il resto <strong>della</strong> v<strong>it</strong>a<br />
eserc<strong>it</strong>ando una umile funzione.<br />
30. Beato Eustachio van Lieshout,<br />
(†1943). Sacerdote di origine<br />
olandese appartenente alla Congregazione<br />
dei Sacri Cuori, morto<br />
a Belo Horizonte. Favor<strong>it</strong>o dal<br />
dono <strong>della</strong> guarigione, ottenne<br />
fama di sant<strong>it</strong>à ancora in v<strong>it</strong>a.<br />
31. Sant’Aidano, Vescovo (†651).<br />
Eletto Vescovo di Lindsfarne (Inghilterra),<br />
fondò un monastero<br />
per svolgere efficacemente l’evangelizzazione<br />
del regno <strong>della</strong><br />
Northumbria.<br />
Agosto 2011 · Salvami Regina 49<br />
_Salvami_Regina_100_RAE116.indb 49 21/07/2011 14:51:26
Ed Schipul<br />
Il bruco<br />
e la<br />
seta<br />
LACMA Image Library<br />
Dio, che ha popolato la natura con esseri e panorami<br />
meravigliosi, ha voluto lasciare in un certo modo inconclusa<br />
l’opera <strong>della</strong> Creazione, in attesa che le creature razionali<br />
concorressero per raffinarne la bellezza.<br />
Narra una antichissima<br />
leggenda che, intorno<br />
all’anno 2.650 avanti<br />
Cristo, l’Imperatrice<br />
<strong>della</strong> Cina, Hsi Ling Shi, prendeva<br />
il tè all’ombra di un frondoso gelso<br />
quando da questo si staccò un piccolo<br />
bozzolo dorato. Portato dalla brezza,<br />
questo cadde esattamente nel mezzo<br />
del pregiato liquido, spaventando<br />
l’imperatrice e turbando l’ambiente<br />
med<strong>it</strong>ativo nel quale ella si trovava.<br />
Passato lo spavento, volle togliere<br />
dalla chicchera di porcellana l’inatteso<br />
invasore. Nel farlo, si stupì nel<br />
notare come il bozzolo si disfaceva<br />
tra le sue d<strong>it</strong>a, lasciando fluttuare<br />
nel tiepido tè una brillante matassa<br />
di filamenti.<br />
Con delicatezza e pazienza, l’imperatrice<br />
la svolse, ottenendo ottenne<br />
come risultato un lunghissimo filo<br />
dal tessuto soave e resistente. Ebbe<br />
allora un’idea: riunire vari di questi<br />
bozzoli per comporre con questi<br />
un tessuto.<br />
Aiutata da ingegnosi servi, fece<br />
vari tentativi fino a riuscire, un<br />
giorno, a tessere con quelle fibre un<br />
manto per il suo sposo, Hwang-Di,<br />
l’Imperatore Giallo, uno dei leggendari<br />
“Cinque Imperatori” <strong>della</strong> Cina,<br />
sovrani saggi e moralmente perfetti.<br />
Fu così inventata la seta!<br />
* * *<br />
Più vicina alla m<strong>it</strong>ologia che alla<br />
realtà storica, questa leggenda<br />
evidenzia, comunque, gli attributi<br />
di nobiltà, charme e distinzione ai<br />
quali è stato sempre associato questo<br />
amb<strong>it</strong>o tessuto, sottolineando in<br />
modo poetico il fatto che furono i cinesi<br />
i primi – e per molti secoli, gli<br />
unici – a produrlo e commercializzarlo.<br />
Marcos Enoc Silva Antonio<br />
Infatti, la tess<strong>it</strong>ura <strong>della</strong> seta fu<br />
per migliaia di anni uno dei segreti<br />
meglio conservati <strong>della</strong> Storia. Soltanto<br />
nel terzo secolo dell’Era Cristiana<br />
l’India sarebbe riusc<strong>it</strong>a a svelare<br />
i misteri <strong>della</strong> sericoltura, privando<br />
i cinesi dell’esclusiv<strong>it</strong>à di fabbricazione.<br />
In Occidente, i commercianti<br />
importarono avidamente dalla<br />
Cina quel tessuto lucido e morbido<br />
senza, comunque, avere la minima<br />
nozione di come esso fosse<br />
prodotto. Ma nell’epoca dell’imperatore<br />
Giustiniano I (527–565),<br />
le relazioni tra Bisanzio e la Persia,<br />
sempre più tese, resero difficile<br />
l’arrivo di mercanzie dall’Oriente<br />
interrompendo la famosa Rotta<br />
<strong>della</strong> Seta.<br />
Si racconta che, allora, il sovrano<br />
decise di inviare spie all’Estremo<br />
Oriente per scoprire l’arcano <strong>della</strong><br />
50 Salvami Regina · Agosto 2011<br />
_Salvami_Regina_100_RAE116.indb 50 21/07/2011 14:52:02
“La prima colazione di una principessa in Cina” e “Udienza con l’Imperatore cinese”, arazzi in lana e seta <strong>della</strong> Manifattura di<br />
Beauvais (Francia), secolo XVIII – Museo dell’Erm<strong>it</strong>age, San Pietroburgo (Russia)<br />
sua fabbricazione. Questi, dopo innumerevoli<br />
peripezie, riuscirono a<br />
portare a termine il delicato incarico,<br />
portando fino a Costantinopoli<br />
alcune uova del baco da seta, sistemate<br />
in germogli di bambù per poter<br />
resistere al lungo e avventuroso<br />
viaggio.<br />
* * *<br />
Quale sarà stata la reazione <strong>della</strong><br />
raffinata corte bizantina nel con-<br />
templare quelle banali larve che davano<br />
origine a uno dei più belli e nobili<br />
tessuti Possiamo immaginare<br />
gli artisti e cortigiani, colti dalla sorpresa,<br />
mentre manifestavano il loro<br />
disappunto.<br />
Ma è ugualmente leg<strong>it</strong>timo<br />
supporre che a questo primo moto<br />
di disincanto sia succeduto un impeto<br />
di meraviglia, nel constatare<br />
come Dio, che ha popolato la natura<br />
con esseri e panorami meravigliosi,<br />
ha voluto occultare la seta<br />
nel rustico bozzolo di un bruco<br />
o la porpora nella prosaica mucosa<br />
di certi molluschi marini. Così,<br />
si direbbe che Egli abbia lasciato<br />
in un certo modo inconclusa<br />
l’opera <strong>della</strong> Creazione, in attesa<br />
che le creature razionali concorressero<br />
per raffinarne la bellezza.<br />
<br />
Luís Maria Beccar Varela<br />
e Gustavo Kralj<br />
Sopra: modelli di tessuti di seta contemporanei, provenienti da Spagna, Indonesia e Cina.<br />
Nella pagina precedente: cappotto maschile francese dell’inizio del secolo XVIII – Museo <strong>della</strong> Contea di Los Angeles (USA).<br />
Agosto 2011 · Salvami Regina 51<br />
_Salvami_Regina_100_RAE116.indb 51 21/07/2011 14:52:18
“Vergine col Bambino” -<br />
Cattedrale di Cusco (Perù)<br />
Gustavo Kralj<br />
Meravigliati di queste due cose e considera qual è<br />
causa di maggior stupore: se la benevolentissima<br />
misericordia del Figlio o la dign<strong>it</strong>à di questa eccellentissima<br />
Madre. In entrambe le parti c’è lo stupore, in entrambe<br />
il prodigio. Che Dio obbedisca ad una Donna, è umiltà<br />
ineguagliabile e che una Donna abbia autor<strong>it</strong>à per comandare<br />
in Dio, è eccellenza senza pari.<br />
(San Bernardo di Chiaravalle)<br />
_Salvami_Regina_100_RAE116.indb 52 21/07/2011 14:52:26