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Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D. L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DR PD - Contiene I.R. - Periodico dell’Associazione Madonna di Fatima - Maria, Stella <strong>della</strong> Nuova Evangelizzazione<br />

Numero 100<br />

Agosto 2011<br />

Nuovi presb<strong>it</strong>eri<br />

Salvami Regina<br />

_Salvami_Regina_100_RAE116.indb 1 21/07/2011 14:46:14


“San Domenico di Guzmán” -<br />

Chiesa dei Domenicani,<br />

Cracovia (Polonia)<br />

Gustavo Kralj<br />

Domenico, che volle<br />

fondare un Ordine<br />

Religioso di predicator<strong>it</strong>eologi,<br />

ci rammenta che la<br />

Teologia ha una dimensione<br />

spir<strong>it</strong>uale e pastorale,<br />

che arricchisce l’animo e<br />

la v<strong>it</strong>a. I sacerdoti, i consacrati<br />

e anche tutti i fedeli<br />

possono trovare una<br />

profonda “gioia interiore”<br />

nel contemplare la bellezza<br />

<strong>della</strong> ver<strong>it</strong>à che viene da<br />

Dio, ver<strong>it</strong>à sempre attuale<br />

e sempre viva.<br />

Il motto dei Frati Predicatori<br />

– contemplata<br />

aliis tradere – ci aiuta a<br />

scoprire, poi, un anel<strong>it</strong>o<br />

pastorale nello studio contemplativo<br />

di tale ver<strong>it</strong>à,<br />

per l’esigenza di comunicare<br />

agli altri il frutto <strong>della</strong><br />

propria contemplazione.<br />

(Benedetto XVI,<br />

Udienza Generale, 3/2/2010)<br />

_Salvami_Regina_100_RAE116.indb 2 21/07/2011 14:46:19


SommariO<br />

Salvami<br />

Regina<br />

Periodico dell’Associazione<br />

Madonna di Fatima - Maria, Stella<br />

<strong>della</strong> Nuova Evangelizzazione<br />

Anno XIII, numero 100, Agosto 2011<br />

Direttore responsabile:<br />

Zuccato Alberto<br />

Consiglio di redazione:<br />

Guy Gabriel de Ridder, Suor Juliane<br />

Vasconcelos A. Campos, EP,<br />

Luis Alberto Blanco Cortés, Madre<br />

Mariana Morazzani Arráiz, EP,<br />

Severiano Antonio de Oliveira<br />

Amministrazione:<br />

Via San Marco, 2A<br />

30034 Mira (VE)<br />

CCP 13805353<br />

Aut. Trib. Padova 1646 del 4/5/99<br />

Poste Italiane s.p.a. - Spedizione<br />

in Abbonamento Postale - D. L.<br />

353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46)<br />

art. 1, comma 2, DR PD<br />

Contiene I.R.<br />

www.araldi.org<br />

www.salvamiregina.<strong>it</strong><br />

Con la collaborazione<br />

dell’Associazione<br />

Privata Internazionale di Fedeli<br />

di Dir<strong>it</strong>to Pontificio<br />

ARALDI DEL VANGELO<br />

Viale Vaticano, 84 Sc. A, int. 5<br />

00165 Roma<br />

Tel. sede operativa<br />

a Mira (VE): 041 560 08 91<br />

Montaggio:<br />

Equipe di arti grafiche<br />

degli Araldi del Vangelo<br />

Stampa e rilegatura:<br />

Pozzoni - Ist<strong>it</strong>uto Veneto<br />

de Arti Grafiche S.p.A.<br />

Via L. Einaudi, 12<br />

36040 Brendola (VI)<br />

Gli articoli di questa <strong>rivista</strong> potranno essere<br />

riprodotti, basta che si indichi la fonte e si invii<br />

copia alla Redazione. Il contenuto degli articoli<br />

firmati è di responsabil<strong>it</strong>à dei rispettivi autori.<br />

Scrivono i lettori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4<br />

Dov’è la vera sant<strong>it</strong>à (Ed<strong>it</strong>oriale) . . . . . . . . . 5<br />

La voce del Papa –<br />

Prior<strong>it</strong>à del Primo<br />

Comandamento<br />

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .6<br />

Commento al Vangelo –<br />

Per crucem ad lucem!<br />

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .10<br />

Monaci copisti -<br />

La Civiltà Occidentale<br />

è passata dalle sue mani...<br />

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .18<br />

Araldi nel mondo<br />

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .24<br />

San Luigi, Re di Francia –<br />

Sotto lo sguardo di Dio<br />

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .30<br />

Lo splendore <strong>della</strong> natura e<br />

la benedizione degli eroi<br />

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .34<br />

La parola dei Pastori –<br />

L’Eucaristia, centro <strong>della</strong><br />

v<strong>it</strong>a del sacerdote<br />

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .38<br />

È accaduto nella<br />

Chiesa e nel mondo<br />

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .40<br />

Storia per bambini... –<br />

Che Gesù mi dia... Gesù!<br />

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .46<br />

I Santi di ogni giorno<br />

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .48<br />

Il bruco e la seta<br />

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .50<br />

_Salvami_Regina_100_RAE116.indb 3 21/07/2011 14:46:30


SCRIVONO I LETTORI<br />

FIDUCIA AUMENTATA<br />

Desidero con la presente elogiare<br />

la Rivista, affermando che se già confidavo<br />

in voi, ho cominciato ad avere ancor<br />

più fiducia a partire dal momento<br />

in cui sono stata per un certo periodo<br />

fuori dal mio domicilio e, nonostante<br />

ciò, ho continuato a ricevere le riviste<br />

normalmente. Possiedo tutti i numeri e<br />

apprezzo molto le loro copertine, che<br />

sono ben elaborate, così come il contenuto.<br />

Delle copertine, quella che più<br />

ha richiamato la mia attenzione è stata<br />

quella dell’Aquila. Per parlare del contenuto,<br />

ho letto la storia di Zaccheo arrivando<br />

alla conclusione che egli abbia<br />

messo al primo posto Dio invece che il<br />

denaro. Una grande lezione per l’uman<strong>it</strong>à,<br />

che oggi mette Dio da parte per<br />

dare importanza al guadagno, mirando<br />

così soltanto al denaro.<br />

João C. A.<br />

San Paolo – Brasile<br />

LA MIGLIORE PER IL MIO LAVORO<br />

DI EVANGELIZZAZIONE<br />

Tra tutte le riviste cattoliche che ho<br />

letto e di cui sono abbonata, questa è<br />

la più completa e dal contenuto migliore<br />

per il lavoro di evangelizzazione<br />

che faccio nella mia parrocchia. Ho<br />

conosciuto la Rivista attraverso un abbonato.<br />

Mi sono stati dati alcuni numeri,<br />

che ho letto a casa, avendo la<br />

certezza che era quello che cercavo.<br />

Voglio associarmi e ricevere questa<br />

meravigliosa Rivista che gioverà molto<br />

al mio lavoro. Aspetto con ansia!<br />

Regiane Aparecida D.<br />

Tiradentes – Brasile<br />

DALLA PATAGONIA ARGENTINA<br />

Sono molto contenta di appartenere<br />

alla famiglia degli Araldi, all’incirca<br />

da 11 anni, e di conoscere la vostra<br />

Rivista che mi arriva mensilmente,<br />

con un po’ di r<strong>it</strong>ardo, poiché vivo<br />

nella Patagonia Argentina. E’ meravigliosa,<br />

in tutti i suoi articoli. Tutti<br />

i temi affrontati mi sono di grande<br />

aiuto e portano la benedizione di Maria,<br />

che è un vero porto sicuro per noi.<br />

Voi ci aiutate ad amare sempre di più<br />

Gesù e la sua buona Madre.<br />

Ircla M.<br />

Puerto Santa Cruz – Argentina<br />

BEI MOMENTI DI RIFLESSIONE<br />

È con molta gioia che entro in contatto<br />

con voi, poiché in quest’ultimo<br />

anno, realmente, i numeri <strong>della</strong> pubblicazione<br />

Araldi del Vangelo mi hanno<br />

portato bei momenti di riflessione. Desidero<br />

sinceramente che tutti i progetti<br />

e le iniziative di quest’Associazione siano<br />

benedetti dal Signore Gesù, per intercessione<br />

<strong>della</strong> Madonna di Fatima.<br />

Emerson José M.<br />

Via mail – Brasile<br />

ARRICCHIMENTO NELLA<br />

FEDE CATTOLICA<br />

Desidero complimentarmi con<br />

voi per la grande opera d’arte sacra<br />

che è la <strong>rivista</strong> Araldi del Vangelo. Essa<br />

ci trasmette meravigliosi insegnamenti<br />

spir<strong>it</strong>uali e ci arricchisce nella<br />

Fede Cattolica. Sono felice di riceverla<br />

tutti i mesi a casa, perché so<br />

che vi troverò conforto e saggezza,<br />

principalmente nei momenti difficili<br />

per i quali sto passando.<br />

Helena D. de A.<br />

Porto Velho – Brasile<br />

ANNUNCIARE LA BUONA NOVELLA<br />

Molte volte, a causa delle nostre<br />

occupazioni quotidiane, noi cattolici<br />

non possiamo uscire ad annunciare<br />

la Buona Novella e ci chiediamo:<br />

come fare apostolato Come possiamo<br />

trasmettere agli altri il messaggio<br />

di Nostro Signore È lì che entra in<br />

gioco il ruolo <strong>della</strong> <strong>rivista</strong> Araldi del<br />

Vangelo. Avendola in casa, in ufficio<br />

o in qualsiasi altro luogo dove siamo,<br />

possiamo, in forma passiva, portare<br />

in tutti gli angoli del mondo la parola<br />

del Signore Gesù e la bontà <strong>della</strong> nostra<br />

Santissima Madre, Maria.<br />

Fátima R.<br />

Lima – Peru<br />

NON IMMAGINATE IL<br />

BENE CHE CI FATE<br />

Desidero comunicarvi che la <strong>rivista</strong><br />

Araldi del Vangelo mi è parsa<br />

eccellente. La sua lettura si accorda<br />

con il messaggio di pace che personalmente<br />

gli Araldi trasmettono.<br />

Voi non immaginate il bene che ci fate!<br />

Credo che non vi rendiate conto<br />

del coraggio e <strong>della</strong> spir<strong>it</strong>ual<strong>it</strong>à che<br />

ci infondete. Qui tutti commentano<br />

i benefici che ci avete portato a Sucumbíos.<br />

Sono giunto a Lago Agrio<br />

con la mia famiglia più di 20 anni fa,<br />

e posso affermare che non mi sono<br />

mai sent<strong>it</strong>o così compiaciuto spir<strong>it</strong>ualmente.<br />

Francis V.<br />

Lago Agrio – Ecuador<br />

LA FACCIO CIRCOLARE<br />

TRA I CATECHISTI<br />

La pace di Dio sia con voi, Araldi<br />

del Vangelo. Voglio esprimervi la mia<br />

gioia e grat<strong>it</strong>udine per la Rivista che<br />

porta il vostro nome, sia per il contenuto<br />

dottrinale sia per lo spir<strong>it</strong>o che la<br />

anima e traspare in ognuna delle sue<br />

pagine. È un mezzo moderno ed efficace<br />

di evangelizzazione. La leggo<br />

sempre con un profondo sentimento<br />

di grat<strong>it</strong>udine e la faccio circolare tra i<br />

catechisti <strong>della</strong> mia parrocchia.<br />

Che Dio vi illumini e vi fortifichi<br />

in questo comp<strong>it</strong>o meraviglioso di<br />

evangelizzazione, e che mai vi scoraggiate<br />

di fronte alle difficoltà. Dio<br />

starà con la sua Chiesa sempre, fino<br />

al trionfo finale. Contate sulle mie<br />

preghiere e su quelle <strong>della</strong> mia comun<strong>it</strong>à<br />

parrocchiale.<br />

Don José Luis C.<br />

Parroco <strong>della</strong> Chiesa Dodici Apostoli<br />

Valparaíso – Cile<br />

4 Salvami Regina · Agosto 2011<br />

_Salvami_Regina_100_RAE116.indb 4 21/07/2011 14:46:35


E d<strong>it</strong>oriale<br />

DOV’È<br />

LA VERA SANTITÀ<br />

Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D. L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DR PD - Contiene I.R. - Periodico dell’Associazione Madonna di Fatima - Maria, Ste la de la Nuova Evangelizzazione<br />

Numero 100<br />

Agosto 2011<br />

Nuovi presb<strong>it</strong>eri<br />

Salvami Regina<br />

Cerimonia di<br />

ordinazione presb<strong>it</strong>erale<br />

realizzata<br />

nella Chiesa del<br />

Seminario degli<br />

Araldi del Vangelo<br />

(Foto: Marcos Enoc)<br />

“Cvedeva chiamato a condannarLo.<br />

os’è la ver<strong>it</strong>à” (Gv 18, 38) – chiese Pilato quando, imbarazzato di fronte<br />

all’integr<strong>it</strong>à sostanziale del Salvatore e scosso dalla forza delle sue parole, si<br />

Questa interrogazione del governatore pagano sorge, ad un certo punto <strong>della</strong> v<strong>it</strong>a,<br />

nella mente di tutti gli uomini. Infatti, l’essere umano, nella sua condizione razionale,<br />

cerca la ver<strong>it</strong>à istintivamente e costantemente e non avrà pace autentica finché<br />

non l’avrà trovata.<br />

Ma, se si può dire che, in un certo senso, la sant<strong>it</strong>à è la ver<strong>it</strong>à, sub<strong>it</strong>o scaturirà nello<br />

spir<strong>it</strong>o umano una seconda ricerca: Dov’è la sant<strong>it</strong>à<br />

La sant<strong>it</strong>à è aver impresso dentro di sé il concetto che Dio è la Ver<strong>it</strong>à. Non basta,<br />

però, prendere questo principio come un mero dettame <strong>della</strong> ragione, che l’intelligenza<br />

accetta senza il minimo movimento <strong>della</strong> volontà. Infatti se io non lo abbraccio<br />

con amore, in breve, passerò a considerarlo secondo i miei cr<strong>it</strong>eri e inclinazioni, macchiati<br />

dal peccato originale.<br />

Il Signore Gesù è venuto al mondo per distruggere il peccato e insegnare agli uomini<br />

la via <strong>della</strong> virtù, mostrando loro, col suo adorabile esempio, in cosa consista<br />

la pratica <strong>della</strong> sant<strong>it</strong>à. Essa impone, innanz<strong>it</strong>utto, un rapporto con Dio, in quanto<br />

Padre buono e misericordioso ma, allo stesso tempo, Signore che vuole esser rispettato<br />

e obbed<strong>it</strong>o in ragione di questa stessa Bontà ed esigerà il conto di tutte le nostre<br />

azioni.<br />

In secondo luogo, la sant<strong>it</strong>à ci obbliga ad un rapporto vigilante con la nostra coscienza,<br />

mettendo da parte le velle<strong>it</strong>à dell’orgoglio e gli altri capricci, al fine di conoscere<br />

i disegni di Dio a nostro riguardo, alla ricerca <strong>della</strong> perfezione, come Egli stesso<br />

ha prescr<strong>it</strong>to: “Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste”<br />

(Mt 5, 48).<br />

La sant<strong>it</strong>à deve tradursi anche in un terzo grado di rapporto, che riguarda il prossimo.<br />

Il nostro legame con gli altri sarà, allora, un continuo scambio di virtù, che cerca<br />

di condurre gli altri verso la perfezione, e nel contempo di utilizzarli come strumenti<br />

per raggiungere la propria santificazione. Ogni consesso umano deve, infatti, mirare<br />

alla sant<strong>it</strong>à, sotto pena di trasformarsi in un commercio di interessi e di egoismi.<br />

Infine, la via <strong>della</strong> perfezione ci apre un quarto rapporto, sintetizzato da Nostro Signore<br />

nel suo ordine agli Apostoli: “Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad<br />

ogni creatura” (Mc 16, 15). Infatti, “La creazione stessa attende con impazienza la rivelazione<br />

dei figli di Dio” (Rm 8, 19), e chi desidera la sant<strong>it</strong>à deve usare le creature<br />

con questo fine, come un mezzo per arrivare al Creatore.<br />

Ma, se la vocazione di un battezzato è così elevata, quale non sarà il dovere di coloro<br />

che Dio sceglie, non solo per seguirLo, ma per essere suoi ministri, “operai <strong>della</strong><br />

sua messe” (cfr. Mt 9, 38), mediatori tra Lui e il grande gregge <strong>della</strong> Chiesa<br />

Dato che, per la sua missione e condizione, il sacerdote è interamente consacrato<br />

al servizio di Dio e del prossimo, a lui tocca l’obbligo urgente di abbracciare la sant<strong>it</strong>à<br />

e considerarla come supremo obiettivo e senso <strong>della</strong> v<strong>it</strong>a, per esser di fatto “il sale<br />

<strong>della</strong> terra” (Mt 5, 13), edificando con le opere, illuminando con la parola, trascinando<br />

con l’esempio... <br />

Agosto 2011 · Salvami Regina 5<br />

_Salvami_Regina_100_RAE116.indb 5 21/07/2011 14:46:55


LA VOCE DEL PAPA<br />

Prior<strong>it</strong>à del Primo<br />

Comandamento<br />

All’Assoluto di Dio, il fedele deve rispondere con un amore assoluto, totale,<br />

che comprometta la sua v<strong>it</strong>a intera, le sue forze e il suo cuore.<br />

Nella storia religiosa<br />

dell’antico Israele, grande<br />

rilevanza hanno avuto<br />

i profeti con il loro insegnamento<br />

e la loro predicazione.<br />

Tra di essi, emerge la figura di Elia, susc<strong>it</strong>ato<br />

da Dio per portare il popolo<br />

alla con<strong>versione</strong>. Il suo nome significa<br />

“il Signore è il mio Dio” ed è in accordo<br />

con questo nome che si snoda<br />

la sua v<strong>it</strong>a, tutta consacrata a provocare<br />

nel popolo il riconoscimento del Signore<br />

come unico Dio. [...]<br />

Israele cede alla seduzione<br />

dell’idolatria<br />

Ci troviamo nel regno del Nord,<br />

nel IX secolo a.C., al tempo del re<br />

Acab, in un momento in cui in Israele<br />

si era creata una s<strong>it</strong>uazione di<br />

aperto sincretismo. Accanto al Signore,<br />

il popolo adorava Baal, l’idolo<br />

rassicurante da cui si credeva<br />

venisse il dono <strong>della</strong> pioggia e a cui<br />

perciò si attribuiva il potere di dare<br />

fertil<strong>it</strong>à ai campi e v<strong>it</strong>a agli uomini e<br />

al bestiame.<br />

Pur pretendendo di seguire il Signore,<br />

Dio invisibile e misterioso, il<br />

popolo cercava sicurezza anche in<br />

un dio comprensibile e prevedibile,<br />

da cui pensava di poter ottenere fecond<strong>it</strong>à<br />

e prosper<strong>it</strong>à in cambio di sacrifici.<br />

Israele stava cedendo alla seduzione<br />

dell’idolatria, la continua<br />

tentazione del credente, illudendosi<br />

di poter “servire a due padroni” (cfr<br />

Mt 6, 24; Lc 16, 13), e di facil<strong>it</strong>are i<br />

cammini impervi <strong>della</strong> fede nell’Onnipotente<br />

riponendo la propria fiducia<br />

anche in un dio impotente fatto<br />

dagli uomini.<br />

Confronto tra Elia e i<br />

seguaci di Baal<br />

È proprio per smascherare la<br />

stoltezza ingannevole di tale atteggiamento<br />

che Elia fa radunare il<br />

popolo di Israele sul monte Carmelo<br />

e lo pone davanti alla necess<strong>it</strong>à di<br />

operare una scelta: «Se il Signore è<br />

Dio, segu<strong>it</strong>eLo. Se invece lo è Baal,<br />

segu<strong>it</strong>e lui» (I Re 18, 21). E il profeta,<br />

portatore dell’amore di Dio,<br />

non lascia sola la sua gente davanti<br />

a questa scelta, ma la aiuta indicando<br />

il segno che rivelerà la ver<strong>it</strong>à:<br />

sia lui che i profeti di Baal prepareranno<br />

un sacrificio e pregheranno,<br />

e il vero Dio si manifesterà rispondendo<br />

con il fuoco che consumerà<br />

l’offerta.<br />

Comincia così il confronto tra il<br />

profeta Elia e i seguaci di Baal, che<br />

in realtà è tra il Signore di Israele,<br />

Dio di salvezza e di v<strong>it</strong>a, l’idolo<br />

muto e senza consistenza, che nulla<br />

può fare, né in bene né in male<br />

(cfr. Ger 10, 5). E inizia anche il<br />

confronto tra due modi completamente<br />

diversi di rivolgersi a Dio e<br />

di pregare.<br />

La realtà ingannevole dell’idolo<br />

I profeti di Baal, infatti, gridano,<br />

si ag<strong>it</strong>ano, danzano saltando, entrano<br />

in uno stato di esaltazione arrivando<br />

a farsi incisioni sul corpo,<br />

«con spade e lance, fino a bagnarsi<br />

tutti di sangue» (I Re 18, 28). Essi<br />

fanno ricorso a loro stessi per interpellare<br />

il loro dio, facendo affidamento<br />

sulle proprie capac<strong>it</strong>à per<br />

provocarne la risposta. Si rivela così<br />

la realtà ingannevole dell’idolo: esso<br />

è pensato dall’uomo come qualcosa<br />

di cui si può disporre, che si può<br />

gestire con le proprie forze, a cui si<br />

può accedere a partire da se stessi e<br />

dalla propria forza v<strong>it</strong>ale.<br />

6 Salvami Regina · Agosto 2011<br />

_Salvami_Regina_100_RAE116.indb 6 21/07/2011 14:46:58


L’adorazione dell’idolo invece<br />

di aprire il cuore umano all’Alter<strong>it</strong>à,<br />

ad una relazione liberante<br />

che permetta di uscire dallo<br />

spazio angusto del proprio egoismo<br />

per accedere a dimensioni di<br />

amore e di dono reciproco, chiude<br />

la persona nel cerchio esclusivo<br />

e disperante <strong>della</strong> ricerca di<br />

sé. L’inganno è tale che, adorando<br />

l’idolo, l’uomo si r<strong>it</strong>rova costretto<br />

ad azioni estreme, nell’illusorio<br />

tentativo di sottometterlo alla<br />

propria volontà. Perciò i profeti<br />

di Baal arrivano fino a farsi del<br />

male, a infliggersi fer<strong>it</strong>e sul corpo,<br />

in un gesto drammaticamente<br />

ironico: per avere una risposta,<br />

un segno di v<strong>it</strong>a dal loro dio, essi<br />

si ricoprono di sangue, ricoprendosi<br />

simbolicamente di morte.<br />

Elia chiede al popolo<br />

di avvicinarsi<br />

Ben altro atteggiamento di<br />

preghiera è invece quello di Elia.<br />

Egli chiede al popolo di avvicinarsi,<br />

coinvolgendolo così nella sua<br />

azione e nella sua supplica. Lo scopo<br />

<strong>della</strong> sfida da lui rivolta ai profeti<br />

di Baal era di riportare a Dio il popolo<br />

che si era smarr<strong>it</strong>o seguendo gli<br />

idoli; perciò egli vuole che Israele si<br />

unisca a lui, diventando partecipe e<br />

protagonista <strong>della</strong> sua preghiera e di<br />

quanto sta avvenendo.<br />

Poi il profeta erige un altare, utilizzando,<br />

come rec<strong>it</strong>a il testo, «dodici<br />

pietre, secondo il numero delle<br />

tribù dei figli di Giacobbe, al quale<br />

era stata rivolta questa parola del<br />

Signore: “Israele sarà il tuo nome”»<br />

(I Re 18, 31). Quelle pietre rappresentano<br />

tutto Israele e sono la memoria<br />

tangibile <strong>della</strong> storia di elezione,<br />

di predilezione e di salvezza di<br />

cui il popolo è stato oggetto.<br />

Le dodici pietre<br />

rappresentano il popolo<br />

L'Osservatore Romano<br />

“Dove scompare Dio, l’uomo cade<br />

nella schiav<strong>it</strong>ù di idolatrie”<br />

Benedetto XVI nell’Udienza Generale<br />

del 15 giugno<br />

Il gesto l<strong>it</strong>urgico di Elia ha una<br />

portata decisiva; l’altare è luogo sacro<br />

che indica la presenza del Signore,<br />

ma quelle pietre che lo compongono<br />

rappresentano il popolo, che<br />

ora, per la mediazione del profeta, è<br />

simbolicamente posto davanti a Dio,<br />

diventa “altare”, luogo di offerta e<br />

di sacrificio.<br />

Ma è necessario che il simbolo diventi<br />

realtà, che Israele riconosca il<br />

vero Dio e r<strong>it</strong>rovi la propria ident<strong>it</strong>à<br />

di popolo del Signore. Perciò Elia<br />

chiede a Dio di manifestarsi, e quelle<br />

dodici pietre che dovevano ricordare<br />

a Israele la sua ver<strong>it</strong>à servono<br />

anche a ricordare al Signore la sua<br />

fedeltà, a cui il profeta si appella<br />

nella preghiera.<br />

Le parole <strong>della</strong> sua invocazione<br />

sono dense di significato e di fede:<br />

“Signore, Dio di Abramo, di Isacco<br />

e d’Israele, oggi si sappia che<br />

tu sei Dio in Israele e che io sono<br />

tuo servo e che ho fatto tutte queste<br />

cose sulla tua parola. Rispondimi,<br />

Signore, rispondimi, e questo<br />

popolo sappia che tu, o Signore,<br />

sei Dio e che converti il loro<br />

cuore!” (I Re 18, 36-37).<br />

Memoria delle promesse divine<br />

Elia si rivolge al Signore chiamandolo<br />

Dio dei Padri, facendo<br />

così implic<strong>it</strong>a memoria delle promesse<br />

divine e <strong>della</strong> storia di elezione<br />

e di alleanza che ha indissolubilmente<br />

un<strong>it</strong>o il Signore al<br />

suo popolo. Il coinvolgimento di<br />

Dio nella storia degli uomini è<br />

tale che ormai il suo Nome è inseparabilmente<br />

connesso a quello<br />

dei Patriarchi e il profeta pronuncia<br />

quel Nome santo perché<br />

Dio ricordi e si mostri fedele,<br />

ma anche perché Israele si senta<br />

chiamato per nome e r<strong>it</strong>rovi la<br />

sua fedeltà.<br />

Il t<strong>it</strong>olo divino pronunciato<br />

da Elia appare infatti un po’<br />

sorprendente. Invece di usare<br />

la formula ab<strong>it</strong>uale, “Dio di<br />

Abramo, di Isacco e di Giacobbe”,<br />

egli utilizza un appellativo<br />

meno comune: “Dio di Abramo,<br />

di Isacco e d’Israele”. La sost<strong>it</strong>uzione<br />

del nome “Giacobbe” con<br />

“Israele” evoca la lotta di Giacobbe<br />

al guado dello Yabboq con il<br />

cambio del nome a cui il narratore<br />

fa esplic<strong>it</strong>o riferimento (cfr. Gen<br />

32, 28) e di cui ho parlato in una<br />

delle scorse catechesi. Tale sost<strong>it</strong>uzione<br />

acquista un significato<br />

pregnante all’interno dell’invocazione<br />

di Elia.<br />

Il profeta sta pregando per il popolo<br />

del regno del Nord, che si chiamava<br />

appunto Israele, distinto da<br />

Giuda, che indicava il regno del Sud.<br />

Ora, questo popolo, che sembra<br />

aver dimenticato la propria origine e<br />

il proprio rapporto privilegiato con<br />

il Signore, si sente chiamare per nome<br />

mentre viene pronunciato il Nome<br />

di Dio, Dio del Patriarca e Dio<br />

del popolo: “Signore, Dio […] d’Israele,<br />

oggi si sappia che tu sei Dio<br />

in Israele”.<br />

Agosto 2011 · Salvami Regina 7<br />

_Salvami_Regina_100_RAE116.indb 7 21/07/2011 14:46:59


Il profeta chiede l’intervento di Dio<br />

Il popolo per cui Elia prega è rimesso<br />

davanti alla propria ver<strong>it</strong>à, e<br />

il profeta chiede che anche la ver<strong>it</strong>à<br />

del Signore si manifesti e che intervenga<br />

per convertire Israele, distogliendolo<br />

dall’inganno dell’idolatria<br />

e portandolo così alla salvezza.<br />

La sua richiesta è che il popolo finalmente<br />

sappia, conosca in pienezza<br />

chi davvero è il suo Dio e faccia la<br />

scelta decisiva di seguire Lui solo, il<br />

vero Dio. Perché solo così Dio è riconosciuto<br />

per ciò che è, Assoluto e<br />

Trascendente, senza la possibil<strong>it</strong>à di<br />

mettergli accanto altri dèi, che Lo<br />

negherebbero come assoluto, relativizzandoLo.<br />

È questa la fede che fa<br />

di Israele il popolo di Dio; è la fede<br />

proclamata nel ben noto testo dello<br />

Shema‘ Israel: “Ascolta, Israele:<br />

il Signore è il nostro Dio, il Signore<br />

è uno solo. Amerai il Signore tuo<br />

Dio con tutto il tuo cuore, con tutta<br />

la tua anima, con tutte le tue forze”<br />

(Dt 6, 4-5).<br />

All’assoluto di Dio, il credente<br />

deve rispondere con<br />

un amore assoluto, totale,<br />

che impegni tutta la sua v<strong>it</strong>a,<br />

le sue forze, il suo cuore.<br />

Ed è proprio per il cuore del<br />

suo popolo che il profeta con<br />

la sua preghiera sta implorando<br />

con<strong>versione</strong>: “questo popolo<br />

sappia che tu, o Signore,<br />

sei Dio e che converti il loro<br />

cuore!” (I Re 18, 37). Elia,<br />

con la sua intercessione, chiede<br />

a Dio ciò che Dio stesso<br />

desidera fare, manifestarsi in<br />

tutta la sua misericordia, fedele<br />

alla propria realtà di Signore<br />

<strong>della</strong> v<strong>it</strong>a che perdona,<br />

converte, trasforma.<br />

“Cadde dal cielo<br />

il fuoco del Signore”<br />

Ed è ciò che avviene:<br />

“Cadde il fuoco del Signore<br />

e consumò l’olocausto, la<br />

legna, le pietre e la cenere,<br />

Gustavo Kralj<br />

prosciugando l’acqua del canaletto.<br />

A tal vista, tutto il popolo cadde<br />

con la faccia a terra e disse: “Il<br />

Signore è Dio, il Signore è Dio” (I<br />

Re 18, 38-39).<br />

Il fuoco, questo elemento necessario<br />

e terribile, legato alle manifestazioni<br />

divine del roveto ardente<br />

e del Sinai, ora serve a segnalare<br />

l’amore di Dio che risponde alla<br />

preghiera e si rivela al suo popolo.<br />

Baal, il dio muto e impotente,<br />

non aveva risposto alle invocazioni<br />

dei suoi profeti; il Signore invece<br />

risponde, e in modo inequivocabile,<br />

non solo bruciando l’olocausto,<br />

ma persino prosciugando tutta<br />

l’acqua che era stata versata intorno<br />

all’altare.<br />

Israele non può più avere dubbi;<br />

la misericordia divina è venuta<br />

incontro alla sua debolezza, ai suoi<br />

dubbi, alla sua mancanza di fede.<br />

Ora, Baal, l’idolo vano, è vinto, e il<br />

popolo, che sembrava perduto, ha<br />

Il fuoco, questo elemento necessario e terribile<br />

serve a segnalare l’amore di Dio che risponde<br />

alla preghiera e si rivela al suo popolo<br />

“Elia confonde i profeti di Baal” – Monastero del<br />

Monte Carmelo, Niagara Falls (Canada)<br />

r<strong>it</strong>rovato la strada <strong>della</strong> ver<strong>it</strong>à e ha<br />

r<strong>it</strong>rovato se stesso.<br />

Applicazione nel presente<br />

Cari fratelli e sorelle, che cosa dice<br />

a noi questa storia del passato<br />

Qual è il presente di questa storia<br />

Innanz<strong>it</strong>utto è in questione la prior<strong>it</strong>à<br />

del primo comandamento: adorare<br />

solo Dio. Dove scompare Dio,<br />

l’uomo cade nella schiav<strong>it</strong>ù di idolatrie,<br />

come hanno mostrato, nel nostro<br />

tempo, i regimi total<strong>it</strong>ari e come<br />

mostrano anche diverse forme<br />

del nichilismo, che rendono l’uomo<br />

dipendente da idoli, da idolatrie; lo<br />

schiavizzano.<br />

Secondo. Lo scopo primario <strong>della</strong><br />

preghiera è la con<strong>versione</strong>: il fuoco<br />

di Dio che trasforma il nostro cuore<br />

e ci fa capaci di vedere Dio e così<br />

di vivere secondo Dio e di vivere<br />

per l’altro.<br />

E il terzo punto. I Padri ci dicono<br />

che anche questa storia di un profeta<br />

è profetica, se – dicono –<br />

è ombra del futuro, del futuro<br />

Cristo; è un passo nel cammino<br />

verso Cristo. Ci dicono<br />

che qui vediamo il vero fuoco<br />

di Dio: l’amore che guida<br />

il Signore fino alla croce, fino<br />

al dono totale di sé.<br />

La vera adorazione di Dio,<br />

allora, è dare se stesso a Dio<br />

e agli uomini, la vera adorazione<br />

è l’amore. La vera adorazione<br />

di Dio non distrugge,<br />

ma rinnova, trasforma. Certo,<br />

il fuoco di Dio, il fuoco dell’amore<br />

brucia, trasforma, purifica,<br />

ma proprio così non distrugge,<br />

bensì crea la ver<strong>it</strong>à<br />

del nostro essere, ricrea il nostro<br />

cuore. E così, realmente<br />

vivi per la grazia del fuoco<br />

dello Spir<strong>it</strong>o Santo, dell’amore<br />

di Dio, siamo adoratori in<br />

spir<strong>it</strong>o e in ver<strong>it</strong>à.<br />

(Estratto dell’Udienza Generale,<br />

15/6/2011)<br />

8 Salvami Regina · Agosto 2011<br />

_Salvami_Regina_100_RAE116.indb 8 21/07/2011 14:47:01


L’uomo: apice e amministratore<br />

<strong>della</strong> Creazione<br />

Scommettere tutto nella tecnica, o pensare che essa sia l’agente<br />

esclusivo del progresso o <strong>della</strong> felic<strong>it</strong>à, porta a una reificazione<br />

dell’uomo, che termina nella cec<strong>it</strong>à e nell’infelic<strong>it</strong>à.<br />

L’<br />

uomo, al quale Dio ha affidato<br />

la buona gestione <strong>della</strong><br />

natura, non può essere dominato<br />

dalla tecnica e divenirne il<br />

soggetto. Una tale presa di coscienza<br />

deve portare gli Stati a riflettere<br />

insieme sul futuro a breve termine<br />

del pianeta, di fronte alle loro responsabil<strong>it</strong>à<br />

verso la nostra v<strong>it</strong>a e le<br />

tecnologie. L’ecologia umana è una<br />

necess<strong>it</strong>à imperativa.<br />

Necess<strong>it</strong>à di rivedere il nostro<br />

approccio alla natura<br />

Adottare in ogni circostanza un<br />

modo di vivere rispettoso dell’ambiente<br />

e sostenere la ricerca e lo<br />

sfruttamento di energie adeguate<br />

che salvaguardino il patrimonio<br />

del creato e non comportino pericolo<br />

per l’uomo devono essere prior<strong>it</strong>à<br />

pol<strong>it</strong>iche ed economiche.<br />

In questo senso, appare necessario<br />

rivedere totalmente il nostro approccio<br />

alla natura. Essa non è soltanto<br />

uno spazio sfruttabile o ludico.<br />

È il luogo in cui nasce l’uomo, la<br />

sua “casa”, in qualche modo. Essa<br />

è fondamentale per noi. Il cambiamento<br />

di mental<strong>it</strong>à in questo amb<strong>it</strong>o,<br />

anzi gli obblighi che ciò comporta,<br />

deve permettere di giungere rapidamente<br />

a un’arte di vivere insieme<br />

che rispetti l’alleanza tra l’uomo<br />

e la natura, senza la quale la famiglia<br />

umana rischia di scomparire.<br />

[...]<br />

Coniugare la tecnica con una<br />

forte dimensione etica<br />

Il fondamento del dinamismo del<br />

progresso corrisponde all’uomo il<br />

quale lavora e non alla tecnica, che<br />

non è altro che una creazione umana.<br />

Puntare tutto su di essa o credere<br />

che sia l’agente esclusivo del progresso<br />

o <strong>della</strong> felic<strong>it</strong>à comporta una<br />

reificazione dell’uomo, che sfocia<br />

nell’accecamento e nell’infelic<strong>it</strong>à<br />

quando quest’ultimo le attribuisce e<br />

le delega poteri che essa non ha.<br />

Basta constatare i “danni” del<br />

progresso e i pericoli che una tecnica<br />

onnipotente e in ultimo non controllata<br />

fa correre all’uman<strong>it</strong>à. La<br />

tecnica che domina l’uomo lo priva<br />

<strong>della</strong> sua uman<strong>it</strong>à. L’orgoglio che essa<br />

genera ha fatto sorgere nelle nostre<br />

società un economismo intrattabile<br />

e un certo edonismo, che determina<br />

i comportamenti in modo soggettivo<br />

ed egoistico.<br />

L’affievolirsi del primato dell’umano<br />

comporta uno smarrimento<br />

esistenziale e una perd<strong>it</strong>a del senso<br />

<strong>della</strong> v<strong>it</strong>a. Infatti, la visione dell’uomo<br />

e delle cose senza riferimento alla<br />

trascendenza sradica l’uomo dalla<br />

terra e, fondamentalmente, ne impoverisce<br />

l’ident<strong>it</strong>à stessa.<br />

È dunque urgente arrivare a coniugare<br />

la tecnica con una forte dimensione<br />

etica, poiché la capac<strong>it</strong>à<br />

che ha l’uomo di trasformare e,<br />

in un certo senso, di creare il mondo<br />

per mezzo del suo lavoro, si compie<br />

sempre a partire dal primo dono<br />

originale delle cose fatto da Dio<br />

(Giovanni Paolo II, Centesimus annus<br />

n. 37).<br />

La tecnica deve aiutare la natura<br />

a sbocciare secondo la volontà del<br />

Creatore. Lavorando in questo modo,<br />

il ricercatore e lo scienziato aderiscono<br />

al disegno di Dio, il Quale<br />

ha voluto che l’uomo sia il culmine<br />

e il gestore <strong>della</strong> creazione. Le soluzioni<br />

basate su questo fondamento<br />

proteggeranno la v<strong>it</strong>a dell’uomo e<br />

la sua vulnerabil<strong>it</strong>à, come pure i dir<strong>it</strong>ti<br />

delle generazioni presenti e future.<br />

E l’uman<strong>it</strong>à potrà continuare<br />

a beneficiare dei progressi che l’uomo,<br />

per mezzo <strong>della</strong> sua intelligenza,<br />

riesce a realizzare.<br />

(Passi del discorso a sei nuovi<br />

Ambasciatori accred<strong>it</strong>ati presso la<br />

Santa Sede, 9/6/2011)<br />

Tutti i dir<strong>it</strong>ti sui documenti pontifici sono riservati alla Libreria Ed<strong>it</strong>rice Vaticana.<br />

La <strong>versione</strong> integrale di questi documenti può essere trovata in www.vatican.va<br />

Agosto 2011 · Salvami Regina 9<br />

_Salvami_Regina_100_RAE116.indb 9 21/07/2011 14:47:03


“Nuestro Padre Jesús de la Pasión”<br />

Chiesa Collegiale di Salvatore,<br />

Siviglia (Spagna)<br />

a VANGELO A<br />

“In quel tempo 21 Gesù cominciò a dire<br />

apertamente ai suoi discepoli che doveva<br />

andare a Gerusalemme e soffrire molto<br />

da parte degli anziani, dei sommi sacerdoti<br />

e degli scribi, e venire ucciso e risusc<strong>it</strong>are<br />

il terzo giorno.<br />

22<br />

Ma Pietro lo trasse in disparte e cominciò<br />

a protestare dicendo: “Dio te ne<br />

scampi, Signore; questo non ti accadrà<br />

mai”. 23 Ma egli, voltandosi, disse a Pietro:<br />

“Lungi da me, satana! Tu mi sei di<br />

scandalo, perché non pensi secondo Dio,<br />

ma secondo gli uomini!”.<br />

24<br />

Allora Gesù disse ai suoi discepoli: “Se<br />

qualcuno vuol venire dietro a me rinneghi<br />

se stesso, prenda la sua croce e mi segua.<br />

25<br />

Perché chi vorrà salvare la propria v<strong>it</strong>a,<br />

la perderà; ma chi perderà la propria v<strong>it</strong>a<br />

per causa mia, la troverà. 26 Qual vantaggio<br />

infatti avrà l’uomo se guadagnerà<br />

il mondo intero, e poi perderà la propria<br />

anima O che cosa l’uomo potrà dare<br />

in cambio <strong>della</strong> propria anima 27 Poiché<br />

il Figlio dell’uomo verrà nella gloria<br />

del Padre suo, con i suoi angeli, e renderà<br />

a ciascuno secondo le sue azioni” (Mt<br />

16, 21-27).<br />

Gustavo Kralj<br />

10 Salvami Regina · Agosto 2011<br />

_Salvami_Regina_100_RAE116.indb 10 21/07/2011 14:47:09


COMMENTO AL VANGELO – XXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO<br />

Per crucem ad lucem!<br />

È proprio inev<strong>it</strong>abile il dolore nella nostra esistenza<br />

Può il fedele trovare la vera felic<strong>it</strong>à in questa v<strong>it</strong>a In<br />

che cosa consiste<br />

Mons. João Scognamiglio Clá Dias, EP<br />

I – GLI ANTECEDENTI<br />

Nella sua infin<strong>it</strong>a bontà, piacque a Dio lasciare<br />

iscr<strong>it</strong>ti nell’Universo riflessi visibili <strong>della</strong><br />

sua perfezione invisibile, affinché gli uomini<br />

giungessero più facilmente alla conoscenza<br />

del loro Creatore. “I cieli narrano la gloria di<br />

Dio, e l’opera delle sue mani annunzia il firmamento”,<br />

canta il salmista (Sal 19, 2). E uno<br />

dei predicati divini manifestati in maniera mirabile<br />

nella natura è, senza dubbio, l’inesauribile<br />

generos<strong>it</strong>à.<br />

Infatti, per giusti e peccatori, per buoni e cattivi,<br />

il Sole ogni giorno nasce raggiante, con rinnovata<br />

e splendente bellezza, offrendo v<strong>it</strong>a alle<br />

creature. Incessantemente, sgorgano in profusione<br />

dalle sorgenti le cristalline acque che<br />

dissetano uomini e animali, alimentano fiumi e<br />

mari dove vive una molt<strong>it</strong>udine infin<strong>it</strong>a di esseri;<br />

le piogge irrigano regolarmente tutta la terra,<br />

gli alberi danno i loro frutti in abbondanza,<br />

e così via, obbedendo tutto a una maestosa sincronia.<br />

Lo stesso Gesù, per insegnar meglio agli uomini<br />

ver<strong>it</strong>à eterne, ricorse a immagini come<br />

quelle dei gigli di campo e degli uccelli del cielo.<br />

Dandosi continuamente e inesauribilmente,<br />

la natura inv<strong>it</strong>a l’uomo a im<strong>it</strong>arla, a contrastare<br />

la sua cattiva tendenza di chiudersi in se stesso e<br />

preoccuparsi solo dei suoi interessi.<br />

Spinta dalla grazia, questa contemplazione<br />

dell’ordine dell’universo può portare l’essere<br />

umano ad elevare i suoi pensieri alla ricerca<br />

dei valori trascendenti e muoverlo ad impegnarsi<br />

a che tutte le creature tributino a Dio la<br />

gloria dovuta. Così, la considerazione ammirata<br />

dei riflessi divini nelle realtà materiali sarebbe il<br />

primo passo per l’anima di darsi generosamente,<br />

in vista del superiore ordinamento di tutta la<br />

Creazione.<br />

Praticando tale altruismo – del quale fu<br />

esempio massimo il Verbo incarnato morendo<br />

per noi sulla Croce – l’uomo troverà la quota<br />

di felic<strong>it</strong>à possibile su questa Terra. “Dio ama<br />

chi dà con gioia” (II Cor 9, 7), ci insegna l’Apostolo;<br />

e chi si dona interamente a beneficio<br />

del prossimo o dei principi stabil<strong>it</strong>i dal Creatore,<br />

costui sperimenterà quanta più gioia ci sia<br />

nel darsi piuttosto che nel chiudersi in se stessi.<br />

A questo ci inv<strong>it</strong>a il Vangelo di questa 22º<br />

Domenica del Tempo Ordinario, nel quale il Signore<br />

Gesù annuncia per la prima volta, in forma<br />

esplic<strong>it</strong>a, la sua Passione.<br />

Gesù vuole mettere in risalto il<br />

carattere divino <strong>della</strong> Chiesa<br />

L’episodio analizzato oggi è immediatamente<br />

preceduto da quello <strong>della</strong> professione di fede<br />

di San Pietro e dalla sua successiva cost<strong>it</strong>uzione<br />

Dandosi continuamente<br />

e inesauribilmente,<br />

la<br />

natura inv<strong>it</strong>a<br />

l’uomo a<br />

contrastare<br />

la sua cattiva<br />

tendenza<br />

di chiudersi<br />

in se stesso<br />

Agosto 2011 · Salvami Regina 11<br />

_Salvami_Regina_100_RAE116.indb 11 21/07/2011 14:47:11


Sérgio Hollmann<br />

In premio alla sua proclamazione di Fede, Simone fu cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o, da Gesù stesso, Principe degli Apostoli,<br />

Capo e pietra angolare <strong>della</strong> Chiesa di Cristo<br />

“San Pietro riceve le chiavi del Regno dei Cieli” – Parrocchia de Saint-Séverin, Parigi<br />

Era arrivata,<br />

insomma,<br />

la pienezza<br />

dei tempi<br />

annunciata<br />

dai profeti<br />

e sognata<br />

dai giusti<br />

come pietra fondamentale <strong>della</strong> Chiesa, narrato<br />

domenica scorsa.<br />

Il Maestro in questa occasione si trovava sulla<br />

via di Cesarea, luogo del primo miracolo <strong>della</strong><br />

moltiplicazione dei pani, cap<strong>it</strong>ale <strong>della</strong> tetrarchia<br />

di Filippo, dove su una roccia prominente,<br />

Erode il Grande, aveva edificato uno splendido<br />

tempio di marmo bianco in onore di Augusto.<br />

È molto probabile, secondo padre Tuya, “che<br />

Gesù abbia utilizzato quella vista <strong>della</strong> rupetempio<br />

per esporre la nuova roccia sulla quale<br />

avrebbe edificato la sua Chiesa; così era il suo<br />

stile di insegnamento”. 1<br />

Vedendo approssimarsi il momento <strong>della</strong> sua<br />

Passione, Si preoccupava di mettere in guardia<br />

gli Apostoli contro gli errori <strong>della</strong> Sinagoga,<br />

<strong>della</strong> quale essi si consideravano ancora zelanti<br />

membri, mettendo in evidenza il carattere<br />

divino <strong>della</strong> Chiesa da Lui fondata: molto più<br />

che una semplice continuazione <strong>della</strong> Sinagoga,<br />

essa cost<strong>it</strong>uiva, soprattutto, la realizzazione<br />

di tutte le profezie sulla nuova ed eterna Alleanza<br />

suggellata con il suo Sangue Preziosissimo.<br />

Era arrivata, insomma, la pienezza dei tempi<br />

annunciata dai profeti e sognata dai giusti, il<br />

momento supremo in cui la figura cedeva il posto<br />

alla realtà, il simbolo al simbolizzato. Si girava<br />

una pagina nella storia del rapporto di Dio<br />

con l’uman<strong>it</strong>à: lo stesso Verbo Si era incarnato<br />

per ab<strong>it</strong>are tra noi! Dio Si era reso visibile agli<br />

uomini, e presto avrebbe offerto la sua v<strong>it</strong>a per<br />

redimerli.<br />

Domanda fatta con divina didattica<br />

Dopo aver convissuto alcuni anni con gli<br />

Apostoli, durante i quali aveva attestato la sua<br />

divin<strong>it</strong>à per mezzo di innumerevoli miracoli,<br />

Gesù domanda loro: “La gente chi dice che sia<br />

il Figlio dell’uomo” (Mt 16, 13). Sebbene sapesse<br />

la risposta fin dall’etern<strong>it</strong>à, Egli desiderava<br />

formare i suoi discepoli, facendoli dedurre<br />

da soli il compimento delle profezie riguardo<br />

il Messia.<br />

A questa domanda, ognuno riferisce quello<br />

che aveva sent<strong>it</strong>o dire. Per alcuni, Egli sarebbe<br />

stato Giovanni Battista resusc<strong>it</strong>ato, come<br />

aveva sospettato persino lo stesso Erode.<br />

Ipotesi, del resto, assurda, poiché molti avevano<br />

testimoniato l’incontro di Gesù con il<br />

Battista, sulle rive del Giordano. Altri pensavano<br />

fosse Elia, in base alla credenza molto<br />

radicata tra i giudei, di una venuta del Tesb<strong>it</strong>a<br />

precedente il Messia. Altri, infine, r<strong>it</strong>enevano<br />

trattarsi di Geremia o uno dei numerosi<br />

profeti inviati dal Signore al popolo eletto.<br />

Ad ogni modo, si vede dal tenore delle ri-<br />

12 Salvami Regina · Agosto 2011<br />

_Salvami_Regina_100_RAE116.indb 12 21/07/2011 14:47:13


sposte che Egli era considerato un uomo straordinario<br />

dai giudei, dei maggiori che Israele<br />

avesse mai conosciuto.<br />

In segu<strong>it</strong>o, il Divino Maestro vuol conoscere<br />

il parere degli Apostoli, volendo far partire proprio<br />

da loro il riconoscimento <strong>della</strong> sua divin<strong>it</strong>à<br />

e fissando così la sua separazione dal resto del<br />

popolo ebreo miscredente. Lo stesso tono <strong>della</strong><br />

domanda – “E voi, chi d<strong>it</strong>e che io sia (Mt 16,<br />

15) – li inv<strong>it</strong>a a formare “un’opinione più elevata<br />

a Suo riguardo, senza abbassarsi a seguire il<br />

giudizio <strong>della</strong> molt<strong>it</strong>udine”. 2<br />

Questo insegnamento divino ha dato l’occasione<br />

alla proclamazione di fede di Pietro,<br />

in rappresentanza di tutti gli Apostoli, in modo<br />

da approfondire in loro la convinzione che<br />

Gesù era veramente il Messia promesso. Ed essi<br />

dovevano avere questa certezza ben radicata<br />

nell’anima, in vista delle prove che avrebbero<br />

dovuto affrontare di lì a breve.<br />

Il premio <strong>della</strong> proclamazione<br />

di fede fatta da Pietro<br />

Affermando che il Signore Gesù era il Figlio<br />

di Dio vivo (cfr. Mt 16, 16), Simone, il figlio di<br />

Giona, ricevette questa mirabile risposta: “Non<br />

è stata la carne né il sangue che ti hanno rivelato<br />

questo, ma il Padre mio che sta nei cieli” (Mt<br />

16, 17). Infatti è impossibile all’uomo, da solo,<br />

giungere alla conoscenza del meraviglioso mistero<br />

dell’unione ipostatica.<br />

Il premio di questa proclamazione di Fede è<br />

stata la solenne consacrazione ricevuta: “Tu sei<br />

Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa<br />

e le porte degli inferi non prevarranno contro<br />

di essa” (Mt 16, 18). Egli fu così cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o Principe<br />

degli Apostoli, il Capo e la pietra basilare<br />

<strong>della</strong> Chiesa di Cristo.<br />

È questo stesso Pietro, l’unico Papa nominato<br />

direttamente da Cristo, che fa da protagonista<br />

nell’episodio del Vangelo oggi commentato.<br />

II – ANNUNCIO DELLA PASSIONE<br />

E REAZIONE DEGLI APOSTOLI<br />

“In quel tempo 21 Gesù cominciò a dire<br />

apertamente ai suoi discepoli che doveva<br />

andare a Gerusalemme e soffrire molto<br />

da parte degli anziani, dei sommi sacerdoti<br />

e degli scribi, e venire ucciso e risusc<strong>it</strong>are<br />

il terzo giorno”.<br />

Si avvicinava la Pasqua. Gli Apostoli convivevano<br />

da alcuni anni con un Taumaturgo straordinario<br />

che insegnava una dottrina nuova, opposta<br />

alle idee correnti tanto nei popoli pagani<br />

quanto tra la maggior parte dei giudei, e manifestando<br />

in tutto una superior<strong>it</strong>à allo stesso<br />

tempo attraente e intrigante, circondata da<br />

un’aura misteriosa.<br />

Con il tempo, gli occhi dei discepoli si andarono<br />

gradualmente aprendo a mano a mano<br />

che approfondivano la conoscenza e crescevano<br />

nell’ammirazione del Maestro, fino al giorno<br />

in cui la grazia mostrò loro che si trattava dello<br />

stesso Dio incarnato. Probabilmente questa realtà<br />

divenne chiara ad ognuno in distinte occasioni,<br />

in un modo forse relazionato con la stessa<br />

luce primordiale. 3 Ora tale miracolo, ora tale<br />

parola o tale gesto di Gesù rappresentava per<br />

questo o quello la goccia che faceva traboccare<br />

il cuore d’amore.<br />

La proclamazione di Pietro, possiamo ben<br />

supporre, era stata segu<strong>it</strong>a da insol<strong>it</strong>e grazie sensibili,<br />

creando tra i discepoli un clima di grande<br />

gioia e consolazione spir<strong>it</strong>uale, facendo loro<br />

comprendere il sublime momento che stavano<br />

vivendo. Il Signore Gesù approf<strong>it</strong>ta dell’occasione<br />

per annunciare loro in modo esplic<strong>it</strong>o la sua<br />

Passione: a Gerusalemme Egli avrebbe sofferto<br />

molto “da parte degli anziani, dei sommi sacerdoti<br />

e dei maestri <strong>della</strong> Legge”, sarebbe stato ucciso,<br />

ma sarebbe resusc<strong>it</strong>ato il terzo giorno.<br />

Pietro protesta con Gesù<br />

22<br />

“Ma Pietro lo trasse in disparte e cominciò<br />

a protestare dicendo: ‘Dio te ne<br />

scampi, Signore; questo non ti accadrà<br />

mai!’”.<br />

La reazione degli Apostoli, ancora deformati<br />

da una mental<strong>it</strong>à mondana, rivelò una mancanza<br />

di visione soprannaturale, dissonante dal<br />

Divino Maestro. Temevano per il Suo recarsi<br />

a Gerusalemme, dove si trovavano le principali<br />

autor<strong>it</strong>à religiose giudaiche che, invece<br />

di acclamare l’avvento del Redentore promesso,<br />

cercavano di trovare un pretesto per ucciderLo.<br />

Parlava ancora negli Apostoli la voce <strong>della</strong><br />

natura umana spinta dalla prudenza <strong>della</strong> carne,<br />

non quella dell’uomo spir<strong>it</strong>uale che sarebbero<br />

diventati con la venuta dello Spir<strong>it</strong>o Consolatore.<br />

Gli occhi dei<br />

discepoli si<br />

andarono<br />

gradualmente<br />

aprendo fino<br />

al giorno in<br />

cui la grazia<br />

mostrò<br />

loro che si<br />

trattava dello<br />

stesso Dio<br />

incarnato<br />

Agosto 2011 · Salvami Regina 13<br />

_Salvami_Regina_100_RAE116.indb 13 21/07/2011 14:47:14


Come è potuto<br />

succedere che,<br />

poco dopo<br />

aver ist<strong>it</strong>uto<br />

Simone come<br />

il fondamento<br />

incrollabile<br />

<strong>della</strong> Chiesa,<br />

Cristo gli<br />

abbia fatto<br />

questa grave<br />

censura<br />

Da roccia incrollabile a pietra di scandalo!<br />

23<br />

“Ma egli, voltandosi, disse a Pietro:<br />

‘Lungi da me, satana! Tu mi sei di scandalo,<br />

perché non pensi secondo Dio, ma<br />

secondo gli uomini!’”.<br />

Due volte, in occasioni molto vicine, il Principe<br />

degli Apostoli è denominato “pietra”, ma,<br />

in due sensi completamente diversi: la roccia<br />

sulla quale il Messia edificherà la sua Chiesa,<br />

sub<strong>it</strong>o dopo diventa per Lui una “pietra di scandalo”.<br />

Come è potuto succedere che, poco dopo<br />

aver ist<strong>it</strong>uto Simone come il fondamento incrollabile<br />

<strong>della</strong> Chiesa, Cristo gli abbia fatto questa<br />

grave censura, arrivando addir<strong>it</strong>tura a chiamarlo<br />

“satana” Non sembra che ci sia una contraddizione<br />

Se analizziamo con più attenzione, vedremo<br />

che il Divino Maestro ha ag<strong>it</strong>o<br />

in un modo molto istruttivo,<br />

mostrando a Pietro quanto la<br />

sua impetuosa protesta fosse<br />

frutto <strong>della</strong> falsa sapienza<br />

umana. Essa poteva significare<br />

una tentazione,<br />

tanto per Gesù – in quanto<br />

uomo volontariamente<br />

sottoposto alla sofferenza<br />

– come per lo stesso<br />

Apostolo, ancora tanto<br />

debole nella fede. Pertanto,<br />

Cristo avrebbe ben potuto<br />

replicargli: “Pietro,<br />

non è stato mio Padre che<br />

è nei Cieli chi ti ha rivelato<br />

questo, ma la carne e il<br />

sangue!”<br />

Quale sarebbe dovuto<br />

essere l’atteggiamento<br />

di Pietro<br />

Ricardo Castelo Branco<br />

San Pietro ha considerato quello che<br />

il Padre gli aveva rivelato sotto una<br />

prospettiva umana e naturalistica<br />

Dipinto <strong>della</strong> Basilica di<br />

San Giovanni Laterano, Roma<br />

In che cosa ha sbagliato<br />

Pietro Egli ha considerato<br />

quello che il Padre<br />

gli aveva rivelato sotto<br />

una prospettiva umana<br />

e naturalistica. Egli pensava<br />

che, essendo il Figlio<br />

di Dio, Gesù sarebbe diventato<br />

invincibile assumendo<br />

il potere temporale.<br />

Di conseguenza, sarebbe<br />

stato alla fine garant<strong>it</strong>o il dominio pol<strong>it</strong>ico<br />

di Israele.<br />

“Era beato quando il Padre gli rivelava, e<br />

non la carne né il sangue; invece satana quando<br />

sapeva soltanto l’umano, misconoscendo il divino”,<br />

conclude Maldonado, c<strong>it</strong>ando Teofilatto e<br />

Sant’Agostino. 4<br />

Sebbene la prospettiva <strong>della</strong> morte del Messia<br />

causasse perpless<strong>it</strong>à e fosse addir<strong>it</strong>tura sconcertante,<br />

l’intera fedeltà dell’Apostolo avrebbe<br />

dovuto portarlo a un’amorosa sottomissione ai<br />

divini disegni inaccessibili al suo intendimento:<br />

“Signore, se Tu lo dici, così accadrà. Dacci<br />

allora le forze per sopportare questa durissima<br />

prova! Come e in che momento sarà, Signore, la<br />

tua Resurrezione”<br />

III – RINUNCIARE A SE STESSI E<br />

ABBRACCIARE LA CROCE<br />

24<br />

“Allora Gesù disse ai<br />

suoi discepoli: ‘Se qualcuno<br />

vuol venire dietro<br />

a me rinneghi se stesso,<br />

prenda la sua croce<br />

e mi segua’”.<br />

Una delle conseguenze<br />

del peccato di Adamo nel<br />

Paradiso è che “con lavori<br />

penosi” l’uomo trae dalla<br />

terra il suo sostento di tutti<br />

i giorni (cfr. Gen 3, 17).<br />

E qui Nostro Signore mette<br />

bene in chiaro che per seguirLo<br />

non c’è altra via che<br />

non sia quella <strong>della</strong> croce.<br />

Se, infatti, desidero im<strong>it</strong>are<br />

Gesù, devo percorrere<br />

il cammino indicato da<br />

Lui: “Prenda la sua croce...”.<br />

Dopo aver rinunciato<br />

a se stesso, ognuno troverà<br />

una croce fatta da Dio<br />

su misura, e deve caricarla<br />

con amore: sono le sofferenze<br />

che la v<strong>it</strong>a presenta<br />

con tanta frequenza, a volte<br />

nell’ora e nel modo più<br />

inatteso. L’uomo potrà accettare<br />

bene o male le tribolazioni,<br />

conformandosi o<br />

14 Salvami Regina · Agosto 2011<br />

_Salvami_Regina_100_RAE116.indb 14 21/07/2011 14:47:16


meno ai piani del Creatore, ma da queste nessun<br />

figlio di Adamo sfugge.<br />

Soprattutto non si libera dalle sofferenze chi<br />

opta per seguire il seducente sentiero dei piaceri<br />

e delle passioni sfrenate, poiché questo conduce<br />

inev<strong>it</strong>abilmente alla più dura schiav<strong>it</strong>ù.<br />

“Chiunque commette il peccato è schiavo del<br />

peccato”, insegna Nostro Signore (Gv 8, 34). In<br />

un primo momento, il vizio può portare alla fruizione<br />

di una gioia fugace, segu<strong>it</strong>a però sempre<br />

da amarezza, disillusione e frustrazione.<br />

Il nostro Redentore non ci chiede soltanto<br />

l’accettazione <strong>della</strong> sofferenza, ma l’amore alla<br />

sua Croce. Abbracciati ad essa, parteciperemo<br />

al dolore di Cristo, in questo mondo, ma anche<br />

alla gioia serena, equilibrata e riconfortante offerta<br />

dalla pratica <strong>della</strong> virtù, in attesa <strong>della</strong> felic<strong>it</strong>à<br />

eterna nella visione beatifica, nella comunione<br />

con la Santissima Trin<strong>it</strong>à, con la Madonna<br />

e i santi. “Ogni pena sopportata pazientemente<br />

per amore di Gesù ci fa amare di più Dio, ci<br />

avvicina a Lui e aumenta, ipso facto, la gloria a<br />

noi riservata nel Cielo”. 5 E questa ricompensa è<br />

inestimabile.<br />

Una rinuncia penosa<br />

“Rinunci a se stesso” e poi “prenda la sua<br />

croce”, ci comanda Gesù. Pertanto, la condizione<br />

indispensabile per seguirLo è rinunciare a se<br />

stessi. A prima vista può sembrare un’impresa<br />

facile ma risulta difficile mettere in pratica ciò<br />

che è così semplice da dire; diventa arduo vivere<br />

con il cuore quello che si dice con la bocca.<br />

Questa penosa rinuncia comporta diverse fasi.<br />

All’inizio, si aprono i nostri occhi alla bellezza<br />

<strong>della</strong> v<strong>it</strong>a soprannaturale e cominciamo a vedere<br />

con incanto un’altra dimensione <strong>della</strong> realtà,<br />

che si configura a noi con profond<strong>it</strong>à, sapore<br />

e colore sconosciuti, poiché passiamo a considerare<br />

tutte le cose in funzione <strong>della</strong> v<strong>it</strong>a eterna.<br />

In questa tappa, vis<strong>it</strong>ati dalla grazia sensibile,<br />

siamo disposti ad abbandonare tutto per seguire<br />

Gesù. “Cominciamo seriamente a superarci e a<br />

rest<strong>it</strong>uire tutto a Dio, amandoLo più di noi stessi.<br />

È l’entrata nel Regno di Dio, dove l’anima<br />

docile comincia a regnare con Lui sulle sue passioni,<br />

sullo spir<strong>it</strong>o del mondo e quello del male”<br />

6 – spiega padre Garrigou-Lagrange.<br />

In un determinato momento, però, molte<br />

volte senza colpa da parte nostra, la grazia è sol<strong>it</strong>a<br />

rendersi meno percettibile fin quasi a sparire.<br />

Ognuno si sente, allora, come era prima di<br />

“Ponete nel vostro cuore Gesù Cristo crocifisso e vedrete<br />

che tutte le croci del mondo si convertono in fiori”<br />

“Santo Cristo di Espirazione” - Siviglia (Spagna)<br />

intraprendere la via <strong>della</strong> sant<strong>it</strong>à, ma senza perdere<br />

la visione delle cose acquis<strong>it</strong>e con la prima<br />

con<strong>versione</strong>. Così, si imbatte in un panorama<br />

che esige dall’anima un eroismo prima insospettato:<br />

essa ha bisogno di agire in accordo con<br />

la realtà presentata dalla grazia, ma senza averla<br />

presente in forma sensibile.<br />

Se non è vigile, la persona “comincia a ricadere,<br />

in base all’inclinazione <strong>della</strong> sua natura, in<br />

una certa debolezza e fa pensare a una pianta<br />

che è stata innestata e che tende a r<strong>it</strong>ornare allo<br />

stato selvaggio”. 7<br />

L’ora <strong>della</strong> generos<strong>it</strong>à<br />

Assente la sensibil<strong>it</strong>à, è giunta l’ora <strong>della</strong> generos<strong>it</strong>à,<br />

che si concretizza solo se c’è una v<strong>it</strong>a<br />

interiore seria, profonda, innaffiata con mol-<br />

Gustavo Kralj<br />

Il nostro<br />

Redentore<br />

non ci chiede<br />

soltanto<br />

l’accettazione<br />

<strong>della</strong><br />

sofferenza,<br />

ma l’amore<br />

alla sua Croce<br />

Agosto 2011 · Salvami Regina 15<br />

_Salvami_Regina_100_RAE116.indb 15 21/07/2011 14:47:19


Se abbandoniamo<br />

i piaceri<br />

mondani<br />

e abbracciamo<br />

la croce<br />

di Nostro<br />

Signore, troveremo<br />

già<br />

su questa<br />

Terra la vera<br />

felic<strong>it</strong>à e<br />

godremo l’autentica<br />

gioia<br />

ta preghiera, perché questa dedizione ci costa<br />

enormemente.<br />

C’è, secondo San Giovanni <strong>della</strong> Croce, una<br />

triplice notte buia – dei sensi, dell’intelligenza e<br />

<strong>della</strong> volontà – per la quale passano tutti quelli<br />

che cercano la perfezione. 8 In questa fase <strong>della</strong><br />

v<strong>it</strong>a spir<strong>it</strong>uale, rinunciare a se stessi consiste nel<br />

mantenersi nella fedeltà ai buoni propos<strong>it</strong>i, purificandosi<br />

così dai propri affetti terreni e preparandosi<br />

al Cielo. Perché, con la sofferenza,<br />

l’anima si apre al soprannaturale.<br />

Durante i periodi di arid<strong>it</strong>à, di sol<strong>it</strong>o ci viene<br />

la tentazione di cedere in questo o quel<br />

punto, di giustificare con ragionamenti le trasgressioni<br />

ai Comandamenti di Dio, alle quali<br />

ci spinge la concupiscenza, come pure di cercare<br />

un mezzo termine spurio tra le vie del mondo<br />

e quelle <strong>della</strong> virtù. Sperimentando nel nostro<br />

intimo la legge dei sensi, del pragmatismo<br />

e dell’egoismo, siamo tentati di cercare un modus<br />

vivendi con i nostri difetti, invece di combatterli.<br />

Dio ci chiede una dedizione completa<br />

25<br />

“Perché chi vorrà salvare la propria v<strong>it</strong>a,<br />

la perderà; ma chi perderà la propria<br />

v<strong>it</strong>a per causa mia, la troverà”.<br />

La “v<strong>it</strong>a” qui può significare non solo l’esistenza<br />

fisica, ma anche qualcosa a cui siamo sol<strong>it</strong>i<br />

aver ancor più attaccamento: il giudizio altrui<br />

a nostro riguardo. Quante volte ci rendiamo<br />

schiavi dell’opinione pubblica al punto da non<br />

osare dissentire anche quando a questo ci obbligano<br />

la morale e la retta coscienza. Tale è la forza<br />

dell’istinto di socievolezza, di sicuro più radicato<br />

nell’anima umana che quello di conservazione.<br />

“Rinunciare a se stessi” esige da noi rinnegare<br />

tutto quanto ci lega al mondo, al demonio e<br />

alla carne, e ci allontana da Dio. Egli ci chiede<br />

una dedizione completa, senza mezzi termini.<br />

La via <strong>della</strong> vera felic<strong>it</strong>à<br />

26<br />

“Qual vantaggio infatti avrà l’uomo se<br />

guadagnerà il mondo intero, e poi perderà<br />

la propria anima O che cosa l’uomo<br />

potrà dare in cambio <strong>della</strong> propria<br />

anima”.<br />

Realmente, a che giovamento porterebbe<br />

conquistare tutte le ricchezze, tutti gli onori e<br />

tutto il potere del mondo se, alla fine, ci condannassimo<br />

all’inferno per tutta l’etern<strong>it</strong>à<br />

Oltretutto, se abbandoniamo i piaceri mondani<br />

e abbracciamo la croce di Nostro Signore,<br />

troveremo già su questa Terra la vera felic<strong>it</strong>à<br />

e godremo l’autentica gioia possibile in questa<br />

valle di lacrime. Per questa ragione San Francesco<br />

di Sales ci raccomanda: “Ponete nel vostro<br />

cuore Gesù Cristo crocifisso e vedrete che tutte<br />

le croci del mondo si convertono in fiori”. 9<br />

Il Giudizio Finale<br />

27<br />

“Poiché il Figlio dell’uomo verrà nella<br />

gloria del Padre suo, con i suoi angeli,<br />

e renderà a ciascuno secondo le sue<br />

azioni”.<br />

Nessuno riesce a sottrarsi al giudizio divino,<br />

ci ammonisce il Divino Maestro. Al momento<br />

<strong>della</strong> morte, ogni uomo passa per il Giudizio<br />

Particolare “che colloca la sua v<strong>it</strong>a in relazione<br />

alla v<strong>it</strong>a di Cristo, sia attraverso una purificazione,<br />

sia per entrare immediatamente nella beat<strong>it</strong>udine<br />

del Cielo, sia per condannarsi immediatamente<br />

per sempre”. 10 Oltre a questo, c’è<br />

il Giudizio Finale, universale, perché le nostre<br />

colpe – come anche i nostri atti di virtù – hanno<br />

conseguenze nell’ordine <strong>della</strong> Creazione, visto<br />

che siamo in essa inser<strong>it</strong>i.<br />

È quello che ci insegna il Dottore Angelico:<br />

“Ora, siccome il peccato è un atto disordinato,<br />

è chiaro che chiunque pecca agisce contro un<br />

ordine. Questo è il motivo per cui è di conseguenza<br />

soppresso dallo stesso ordine. […] Infatti,<br />

la natura umana è in primo luogo subordinata<br />

all’ordine <strong>della</strong> stessa ragione. Secondo,<br />

è subordinata all’ordine di quelli che esteriormente<br />

governano […]. In terzo luogo, è sottomessa<br />

all’ordine universale del governo divino.<br />

Ora, tutti questi ordini sono pervert<strong>it</strong>i dal peccato.<br />

Infatti chi pecca agisce contro la ragione,<br />

contro la legge umana e contro la legge divina”.<br />

11 IV – SPERANZA NELLA VERA VITA<br />

La l<strong>it</strong>urgia di oggi ci inv<strong>it</strong>a a vivere secondo<br />

la nostra fede, in coerenza con i principi <strong>della</strong><br />

Religione. A non orientare la nostra condotta,<br />

mirando ad ottenere ricchezze, elevata posizione<br />

sociale, amicizie terrene o qualunque altro<br />

bene di questo mondo, ignorando quanto effi-<br />

16 Salvami Regina · Agosto 2011<br />

_Salvami_Regina_100_RAE116.indb 16 21/07/2011 14:47:19


meri sono i benefici che tutto questo offre. Ad<br />

aver sempre presente che il nostro fine ultimo<br />

non si compie qui sulla Terra, e che nell’etern<strong>it</strong>à,<br />

per la quale nasciamo, valgono solo i mer<strong>it</strong>i<br />

spir<strong>it</strong>uali.<br />

Per chi si salva, la vera v<strong>it</strong>a comincia dopo la<br />

morte. Per questo la Chiesa celebra la festa di<br />

un santo nel giorno <strong>della</strong> sua nasc<strong>it</strong>a per il Cielo.<br />

Dobbiamo pertanto, a im<strong>it</strong>azione dei santi,<br />

accettare tutte le sofferenze, ripulse e umiliazioni<br />

che la pratica <strong>della</strong> virtù ci imponga in<br />

questa valle di lacrime, certi che esse si trasformeranno<br />

in gloria quando ci troveremo nella<br />

Visione Beatifica.<br />

In sintesi, il Vangelo di oggi ci dà questa lezione:<br />

l’uomo vale nella misura in cui è disposto<br />

ad affrontare il dolore per amore di Dio. La v<strong>it</strong>a<br />

sulla faccia <strong>della</strong> Terra è piena di difficoltà e sofferenze;<br />

se le abbracciamo con amore, esse saranno<br />

segu<strong>it</strong>e da una soave gioia, nobil<strong>it</strong>eranno<br />

i nostri cuori e ci prepareranno per il Cielo; se,<br />

al contrario, ci faremo trascinare dalle passioni,<br />

la nostra anima insoddisfatta e degradata avrà<br />

intrapreso le vie dell’inferno.<br />

Pertanto, in unione con il Signore Gesù, abbracciamo<br />

con decisione la nostra croce e seguiamo<br />

il Divino Maestro verso la gloria dell’etern<strong>it</strong>à,<br />

dove non ci sarà neppure l’ombra del<br />

patimento, ma solo la felic<strong>it</strong>à totale e imper<strong>it</strong>ura:<br />

“Per crucem ad lucem”!<br />

E nei periodi di difficoltà, rifugiamoci presso<br />

il Santissimo Sacramento, ricorriamo alla Madonna,<br />

invochiamoLa per mezzo <strong>della</strong> rec<strong>it</strong>a del<br />

Rosario, fiduciosi che, fin<strong>it</strong>a la notte buia, rinascerà<br />

con maggior splendore il sole <strong>della</strong> consolazione<br />

spir<strong>it</strong>uale. <br />

Luis María Beccar Varela<br />

E nei periodi di difficoltà, ricorriamo alla Madonna, fiduciosi che,<br />

fin<strong>it</strong>a la notte buia, rinascerà con maggior splendore<br />

il sole <strong>della</strong> consolazione<br />

Statua pellegrina del Cuore Immacolato di Maria appartenente<br />

agli Araldi del Vangelo<br />

1<br />

TUYA, OP, Manuel de. Biblia comentada.<br />

Evangelios. Madri: BAC,<br />

1964, v.II, pag.369.<br />

2<br />

SAN GIOVANNI CRISOSTOMO.<br />

Obras. Homilías sobre el Evangelio<br />

de San Mateo (46-90). Madri: BAC,<br />

1956, pag.137.<br />

3<br />

La “luce primordiale”, come la intende<br />

il Prof. Plinio Corrêa de Oliveira,<br />

è la virtù dominante che un’anima<br />

è chiamata a riflettere, imprimendo<br />

nelle altre la sua tonal<strong>it</strong>à<br />

particolare. In altre parole, sarebbe<br />

il portico per il quale una persona è<br />

chiamata a entrare, per poi amare<br />

tutte le perfezioni di Dio.<br />

4<br />

MALDONADO, SJ, Juan de. Comentarios<br />

a los cuatro Evangelios.<br />

Evangelio de San Mateo. Madri:<br />

BAC, 1950, v.I, pag.601.<br />

5<br />

TANQUEREY, Adolphe. La divinisation<br />

de la souffrance. Paris: Desclée<br />

et Cie, 1931, pag.VIII.<br />

6<br />

GARRIGOU-LAGRANGE, OP,<br />

Réginald. La seconde conversion et<br />

les trois voies. 3.ed. Paris: Du Cerf,<br />

1951, pag.22-23.<br />

7<br />

Idem, pag.42.<br />

8<br />

Cfr. SAN GIOVANNI DELLA<br />

CROCE. Notte Buia. Si veda specialmente<br />

l.1, c.8-14 (notte dei sensi);<br />

l.2 c.5-10 (notte dello spir<strong>it</strong>o);<br />

l.2, c.7 (notte <strong>della</strong> volontà).<br />

9<br />

SAN FRANCESCO DI SALES.<br />

Obras Selectas. Madrid: BAC, 1954,<br />

vol.II, pag.802..<br />

10<br />

CCC 1022.<br />

11<br />

SAN TOMMASO D’AQUINO.<br />

Somma Teologica, I-II, q.87, a.1,<br />

resp.<br />

Agosto 2011 · Salvami Regina 17<br />

_Salvami_Regina_100_RAE116.indb 17 21/07/2011 14:47:22


MONACI COPISTI<br />

La storia di questo monastero cominciò<br />

con Cassiodoro, che occupava<br />

la carica equivalente a quella<br />

di primo ministro (magister officiofromoldbooks.org<br />

La Civiltà Occidentale<br />

è passata dalle sue mani...<br />

La Storia è fatta da uomini provvidenziali che per la loro fedeltà ai<br />

disegni divini decidono il destino di civiltà intere. I monaci copisti ne<br />

sono un edificante esempio.<br />

Diac. Felipe de Azevedo Ramos, EP<br />

Non esisteva computer,<br />

né fotocopiatrice, neppure<br />

la vecchia macchina<br />

da scrivere. Ancora<br />

non esisteva la stampa. Nonostante<br />

ciò, i medievali furono capaci<br />

di trasmettere alla Civiltà Occidentale<br />

tutto l’immenso lasc<strong>it</strong>o culturale<br />

e filosofico delle civiltà greca<br />

e romana, opere letterarie e manoscr<strong>it</strong>ti<br />

di un mondo che aveva smesso<br />

di esistere, demol<strong>it</strong>o dalle invasioni<br />

barbariche <strong>della</strong> fine dell’Età<br />

Antica. Come riuscirono in tale prodezza,<br />

senza l’aiuto delle tecniche di<br />

stampa inventate e sviluppate secoli<br />

più tardi<br />

La risposta a questa domanda,<br />

la possiamo trovare nei monasteri<br />

e nelle abbazie <strong>della</strong> Chiesa Cattolica<br />

(unica ist<strong>it</strong>uzione resistente agli<br />

attacchi delle orde barbariche) che,<br />

oltre ad eserc<strong>it</strong>are un ruolo enorme<br />

nella formazione culturale, morale<br />

e religiosa <strong>della</strong> società, raccolsero,<br />

tra l’altro, gli scr<strong>it</strong>ti di autori greci e<br />

latini, come Aristotele ed Erodoto,<br />

Cicerone e Virgilio, Sant’Agostino<br />

e Boezio, senza contare i manoscr<strong>it</strong>-<br />

ti del Nuovo Testamento, moltiplicandoli<br />

mediante un lavoro paziente,<br />

scrupoloso e organizzato.<br />

Fu questo l’ingente lavoro di una<br />

miriade di modesti monaci copisti, i<br />

cui nomi la Storia non ce li ha consegnati.<br />

Come sorsero Quale fu l’importanza<br />

del loro lavoro per lo sviluppo<br />

<strong>della</strong> Civiltà Occidentale<br />

Un mondo ag<strong>it</strong>ato<br />

La transizione dal mondo classico<br />

a quello medievale avvenne con la<br />

caduta dell’Impero Romano d’Occidente<br />

(476 d.C.) e l’intensificazione<br />

delle invasioni barbariche in Europa,<br />

originando il caos e la distruzione<br />

di quanto restava <strong>della</strong> civiltà.<br />

La con<strong>versione</strong> di Clodoveo e del<br />

popolo franco, nell’anno 496, segnò<br />

l’inizio di un processo di cristian<strong>it</strong>à<br />

che avrebbe avuto bisogno ancora<br />

di quattro secoli per concludersi<br />

nell’Occidente europeo. Con l’adesione<br />

delle popolazioni al Cristianesimo,<br />

a poco a poco, si osservò un<br />

progresso di tutta la società, non solo<br />

sul piano spir<strong>it</strong>uale, ma in tutti i<br />

campi dell’agire umano, dando origine<br />

alla fior<strong>it</strong>ura <strong>della</strong> Civiltà Cristiana.<br />

La pace era, tuttavia, lontana<br />

dal regnare in Europa, poiché orde<br />

di barbari continuavano a radere al<br />

suolo quanto vedevano. “Distruggevano<br />

v<strong>it</strong>e umane, monumenti e attrezzature<br />

economiche”, portando<br />

come risultato il “crollo demografico,<br />

la perd<strong>it</strong>a di tesori d’arte, la rovina<br />

di strade, laboratori, depos<strong>it</strong>i, sistemi<br />

di irrigazione, coltivazioni”. 1<br />

Da questa massiccia devastazione<br />

non furono risparmiate neppure le<br />

biblioteche e le collezioni di testi.<br />

In questo drammatico crocevia<br />

<strong>della</strong> Storia, i chiostri dei monasteri<br />

servirono da rifugio ideale per scr<strong>it</strong>ti<br />

e documenti di grande valore storico<br />

e culturale. Si distinguono in questo<br />

comp<strong>it</strong>o il monastero di Vivarium, i<br />

monaci benedettini e i monaci irlandesi,<br />

come vedremo di segu<strong>it</strong>o.<br />

Monastero di “Vivarium”<br />

18 Salvami Regina · Agosto 2011<br />

_Salvami_Regina_100_RAE116.indb 18 21/07/2011 14:47:24


um) di Teodorico il Grande (454-<br />

526), re dei goti orientali e ostrogoti,<br />

reggente dei visigoti e governante<br />

<strong>della</strong> penisola <strong>it</strong>alica. Essendo stato<br />

il dominio dei goti seriamente compromesso,<br />

Cassiodoro, a 65 anni, si<br />

r<strong>it</strong>irò dalla v<strong>it</strong>a pubblica. Mosso da<br />

un’ispirazione divina, e senza dubbio<br />

dall’esempio di San Benedetto<br />

da Norcia, che poco prima aveva<br />

fondato il monastero di Monte Cassino,<br />

decise di fondare un monastero<br />

in terre appartenenti alla sua famiglia,<br />

nelle vicinanze di Squillace,<br />

nel sud dell’Italia.<br />

Vivarium, come fu chiamato, sta<br />

all’origine <strong>della</strong> grande avventura<br />

spir<strong>it</strong>uale e intellettuale di Cassiodoro,<br />

poiché lì scrisse diverse opere<br />

di stampo teologico e filosofico, oltre<br />

ad un libro che espone le regole<br />

per la trascrizione di manoscr<strong>it</strong>ti.<br />

Tuttavia, il suo maggior contributo<br />

alla civiltà non furono i suoi scr<strong>it</strong>ti,<br />

ma la decisiva promozione <strong>della</strong><br />

cultura e dell’insegnamento in quel<br />

travagliato periodo di transizione.<br />

Formò una scuola teologica, organizzò<br />

una biblioteca, arricch<strong>it</strong>a da<br />

molti manoscr<strong>it</strong>ti greci provenienti<br />

da Costantinopoli e installò uno<br />

scriptorium (parte del monastero riservata<br />

all’attiv<strong>it</strong>à di copiatura dei<br />

testi). Qui i religiosi compilavano e<br />

traducevano la Bibbia, i Padri <strong>della</strong><br />

Chiesa e gli autori pagani dell’Antich<strong>it</strong>à,<br />

tanto latini quanto greci. 2<br />

Secondo la tradizione, fu questo<br />

il primo scriptorium <strong>della</strong> Storia, fu<br />

anche qui che, per la prima volta,<br />

l’attiv<strong>it</strong>à scientifica venne esplic<strong>it</strong>amente<br />

inclusa tra le occupazioni dei<br />

monaci. 3 Inoltre, l’abate del Vivarium,<br />

un eccellente oratore, si dedicava<br />

al magistero e, secondo alcuni<br />

autori, anticipò in diversi aspetti la<br />

grande ist<strong>it</strong>uzione medievale dell’univers<strong>it</strong>à,<br />

che sorse circa seicento<br />

anni dopo. Non senza motivo, egli è<br />

denominato eroe e restauratore <strong>della</strong><br />

scienza nel VI secolo. 4 Il suo impegno<br />

e la sua perseveranza furono<br />

importanti non solo per la copiatura<br />

dei testi in sé, ma anche per il metodo<br />

di trasmissione dei manoscr<strong>it</strong>ti e<br />

<strong>della</strong> cultura in generale.<br />

I testi giunsero a lui, in parte, attraverso<br />

i Padri <strong>della</strong> Chiesa. Tanto<br />

gli scr<strong>it</strong>ti di costoro, quanto quelli<br />

del monachesimo prim<strong>it</strong>ivo, presero<br />

giustamente le distanze dalla produzione<br />

intellettuale del paganesimo,<br />

stigmatizzandola e dando preferenza<br />

alle Sacre Scr<strong>it</strong>ture. Era un<br />

atteggiamento destinato a proteggere<br />

da errori i fedeli nei primi secoli<br />

<strong>della</strong> Chiesa. Ma alcuni autori cattolici<br />

di quel tempo, tra i quali vale<br />

la pena evidenziare San Clemente di<br />

Alessandria e San Gregorio Nazianzeno,<br />

finirono per essere, per ironia,<br />

trasmett<strong>it</strong>ori incoscienti <strong>della</strong> dottrina<br />

di diversi pensatori antichi: per<br />

confutare gli errori del pensiero pagano,<br />

era necessario conoscerlo. Per<br />

questo conservarono nelle loro biblioteche<br />

le opere di questi scr<strong>it</strong>tori.<br />

Cassiodoro, a sua volta, selezionava<br />

alcuni testi classici da copiare.<br />

Secondo lui, questi avrebbero potuto<br />

fornire il supporto scientifico allo<br />

studio <strong>della</strong> Bibbia, anche se provenivano<br />

da autori profani. A tal fine,<br />

scrisse le Inst<strong>it</strong>utiones, guida enciclopedica<br />

dedicata a conciliare la Bibbia<br />

con l’ered<strong>it</strong>à classica. Affinché la<br />

trascrizione di certi autori non ponesse<br />

in rischio l’ortodossia dei suoi<br />

monaci, invece di eliminare semplicemente<br />

alcune opere, il fondatore<br />

del Vivarium metteva un punto<br />

esclamativo sui passaggi dubbi. 5<br />

In questo modo, Cassiodoro, negli<br />

ultimi decenni <strong>della</strong> sua v<strong>it</strong>a quasi<br />

secolare, fu un grande sistematizzatore<br />

<strong>della</strong> cultura in Occidente, di<br />

tradizione ellenica, romana e cristiana,<br />

aprendo le porte a questa grandiosa<br />

realtà intellettuale in seno ai<br />

Francisco Lecaros<br />

In questo drammatico crocevia <strong>della</strong> Storia, i chiostri dei monasteri servirono da rifugio ideale<br />

per scr<strong>it</strong>ti e documenti di grande valore storico e culturale<br />

Biblioteca e chiostro dell’Abbazia di San Millán de Yuso (Spagna). Nella pagina precedente: incisione del libro<br />

“Pentateuch of Printing w<strong>it</strong>h a Chapter on Judges” (Chicago, 1891).<br />

Agosto 2011 · Salvami Regina 19<br />

_Salvami_Regina_100_RAE116.indb 19 21/07/2011 14:47:26


Victor Toniolo<br />

Timothy Ring<br />

Non vi era un mandato specifico nella regola di San Benedetto per il lavoro di copiatura dei manoscr<strong>it</strong>ti,<br />

tuttavia i suoi effetti nella trasmissione manoscr<strong>it</strong>ta furono ancora più grandi nei secoli successivi<br />

l’effimera esistenza del Vivarium<br />

“San Benedetto”, dettaglio di un affresco dell’Abbazia di Monte Oliveto Maggiore e l’Abbazia del Sacro Speco, Subiaco<br />

monasteri. Nonostante il Vivarium<br />

sia durato soltanto una ventina d’anni<br />

dopo la morte del suo fondatore,<br />

i suoi manoscr<strong>it</strong>ti si sono generalmente<br />

conservati. Secondo gli studiosi,<br />

essi sarebbero stati probabilmente<br />

inviati alla Biblioteca Lateranense<br />

a Roma e a diversi monasteri<br />

benedettini, come quello di Bobbio,<br />

formato da monaci irlandesi. Ma<br />

l’avventura dei manoscr<strong>it</strong>ti in Occidente<br />

era solo all’inizio...<br />

San Benedetto e sua regola<br />

Un altro importante traguardo<br />

nella storia <strong>della</strong> trasmissione manoscr<strong>it</strong>ta<br />

in questo periodo fu la fondazione<br />

dei benedettini da parte di<br />

San Benedetto da Norcia (480-547).<br />

A differenza di Cassiodoro, entrò<br />

giovane nella v<strong>it</strong>a religiosa. Per ordine<br />

<strong>della</strong> famiglia, trascorse un certo<br />

periodo di tempo a Roma per i suoi<br />

studi, e si rese conto dell’enorme<br />

corruzione e <strong>della</strong> decadenza morale<br />

che regnavano nella grande urbe.<br />

Alcuni anni dopo, ricevette una grazia<br />

insigne che gli fece prendere la<br />

ferma decisione di dedicarsi alla v<strong>it</strong>a<br />

erem<strong>it</strong>ica in un’austera grotta a<br />

Subiaco. Ispirati dal suo esempio, si<br />

unirono a lui diversi altri uomini desiderosi<br />

di percorrere la stessa via di<br />

perfezione. Così, in poco tempo furono<br />

fondati dodici monasteri nelle<br />

vicinanze di Sacro Speco, con dodici<br />

monaci ognuno. Uno di questi,<br />

attualmente chiamato di Santa Scolastica,<br />

che si conserva ancora. Nel<br />

529, nacque dalle sue mani il celebre<br />

Monastero di Monte Cassino, punto<br />

di riferimento per la v<strong>it</strong>a monastica<br />

e culturale in tutta Europa.<br />

In segu<strong>it</strong>o, il santo Fondatore introdusse<br />

il famoso precetto “ora<br />

et labora” e la sua celebre Regola.<br />

Questa si diffuse in tutto l’Occidente<br />

cristiano al punto da esser assunta<br />

come modello non solo per la v<strong>it</strong>a<br />

monastica, ma per tutta la società<br />

medievale. Non vi era un mandato<br />

specifico per il lavoro di copiatura<br />

dei manoscr<strong>it</strong>ti, come prescriveva<br />

Cassiodoro, tuttavia i suoi effetti<br />

nella trasmissione manoscr<strong>it</strong>ta furono<br />

ancora più grandi nei secoli successivi<br />

l’effimera esistenza del Vivarium.<br />

6<br />

Secondo il cap<strong>it</strong>olo 48 <strong>della</strong> Regola,<br />

i monaci dovevano dedicare<br />

un certo tempo alla lettura: “L’ozio<br />

è nemico dell’anima; per questo secondo<br />

un orario i frati devono occuparsi<br />

del lavoro manuale e <strong>della</strong> lettura<br />

spir<strong>it</strong>uale”. Ma come applicarsi<br />

alla lettura senza libri da leggere<br />

Fu così che i principi di San Benedetto,<br />

implic<strong>it</strong>amente, favorirono la<br />

tradizione manoscr<strong>it</strong>ta. 7<br />

All’espansione di questa tradizione<br />

seguì il successo dei benedettini,<br />

non senza difficoltà. Copiare<br />

un’opera era un lavoro senza<br />

dubbio logorante e richiedeva tempo.<br />

Basti dire che erano necessari<br />

due o tre mesi per copiare un manoscr<strong>it</strong>to<br />

di medie dimensioni. Non<br />

è raro trovare nei colophon 8 descrizioni<br />

delle difficoltà affrontate dagli<br />

amanuensi, sia per il disagio – a<br />

volte scrivevano sulle ginocchia –,<br />

sia per l’assenza di riscaldamento<br />

e luce adeguata in inverno. Nei colophon<br />

furono registrate anche interessanti<br />

manifestazioni dell’autentico<br />

spir<strong>it</strong>o medievale: in alcuni<br />

c’era una richiesta di preghiere<br />

da parte del copista “il cui nome è<br />

scr<strong>it</strong>to nel Libro <strong>della</strong> V<strong>it</strong>a”; in altri,<br />

più ispirati, si dedicavano poesie<br />

o acrostici in onore di Gesù e<br />

Maria; infine, c’erano copisti che<br />

lanciavano nel colophon un anate-<br />

20 Salvami Regina · Agosto 2011<br />

_Salvami_Regina_100_RAE116.indb 20 21/07/2011 14:47:29


Davide Papalini<br />

Fonte dell’energia spir<strong>it</strong>uale e intellettuale di quel tempo, l’Abbazia<br />

di Bobbio fu soprannominata il Monte Cassino dell’Italia settentrionale.<br />

Sepolcro di San Colombano - Cripta dell’Abbazia di Bobbio<br />

ma contro chi osasse rubare quel<br />

così costoso codice...<br />

A queste difficoltà si sommava<br />

quella dell’alto costo delle pergamene.<br />

Per questa ragione, nei secoli<br />

VII e VIII, certi testi di minor interesse<br />

furono cancellati o raschiati<br />

per far posto ad altri con maggior<br />

domanda. Il copista riscriveva<br />

sopra il testo eliminato. Questo tipo<br />

di manoscr<strong>it</strong>to fu denominato<br />

palinsesto (dal greco πάλιν e ψάω,<br />

“tracciare di nuovo”). Oggi, sofisticate<br />

tecniche di recupero permettono<br />

di scoprire i segni “cancellati” dai<br />

manoscr<strong>it</strong>ti, rivelandoci, a volte, testi<br />

ined<strong>it</strong>i. In questo modo, quei monaci,<br />

senza saperlo, stavano preservando<br />

in una stessa pergamena due,<br />

o anche più testi simultaneamente...<br />

Già nel XI secolo si registra un<br />

grande progresso nell’arte di copiare.<br />

Tra i benedettini spicca l’opera<br />

dell’abate Desiderio, che promosse<br />

il grande risveglio culturale di Monte<br />

Cassino. 9 Lo scr<strong>it</strong>tore Woods riassume<br />

molto bene questa rinasc<strong>it</strong>a<br />

benedettina, dicendo che Desiderio<br />

“r<strong>it</strong>enuto il più grande degli abati<br />

di Monte Cassino dopo lo stesso<br />

Benedetto, e che nel 1086 diventò<br />

e-codices.unifr.ch<br />

Papa V<strong>it</strong>tore III, supervisionò la trascrizione<br />

di Orazio e di Seneca, come<br />

quella del ‘De natura deorum’, di<br />

Cicerone e dei Fasti di Ovidio”. 10 Un<br />

altro monaco dello stesso monastero<br />

e amico di V<strong>it</strong>tore III, l’Arcivescovo<br />

Alfano, “maneggiava con pari<br />

fluid<strong>it</strong>à le opere degli scr<strong>it</strong>tori antichi<br />

e c<strong>it</strong>ava frequentemente Apollonio,<br />

Aristotele, Cicerone, Platone,<br />

Varrone e Virgilio, oltre a im<strong>it</strong>are<br />

Ovidio e Orazio nei suoi versi”. 11<br />

Si deve menzionare anche Sant’Anselmo<br />

il quale, “mentre<br />

era abate di Bec, raccomandò ai<br />

suoi alunni la lettura di Virgilio e altri<br />

scr<strong>it</strong>tori classici, sebbene li consigliasse<br />

di sorvolare passi moralmente<br />

censurabili”. 12<br />

Fu così che “i monaci di Cassiodoro<br />

e di San Benedetto dettero la<br />

‘copia’ alle prime edizioni di Cicerone,<br />

Virgilio e altri autori classici,<br />

prodotti dalle prime stampe in Germania<br />

e in Italia”. 13 Ma dovevano<br />

ancora arrivare i monaci irlandesi, a<br />

dare una particolare spinta alla trasmissione<br />

culturale scr<strong>it</strong>ta.<br />

I monaci irlandesi<br />

Dio non manca di susc<strong>it</strong>are in<br />

ogni epoca storica uomini provvidenziali.<br />

Nella stessa epoca in cui<br />

San Benedetto lasciava questo mondo,<br />

nasceva in Irlanda San Colombano,<br />

nostro ultimo protagonista.<br />

Egli venne al mondo intorno<br />

all’anno 543 nella provincia di Leinster,<br />

in Irlanda. Dopo aver trascorso<br />

quasi 25 anni come monaco nel<br />

suo paese, sentì un richiamo di Dio<br />

che lo inc<strong>it</strong>ava a predicare il Vangelo<br />

in terre straniere. Con dodici<br />

compagni si diresse in Gallia (l’attuale<br />

Francia) e fondò importanti<br />

monasteri ad Annegray, Fontaines<br />

e Luxeuil, dove scrisse una Regola,<br />

la Regula monachorum. Sotto l’impulso<br />

di quest’ultimo<br />

Il Codex Sangallensis 359, scr<strong>it</strong>to tra il 922 e il 925, è ancora un punto di<br />

riferimento per l’interpretazione <strong>della</strong> semiologia del Canto Gregoriano<br />

Agosto 2011 · Salvami Regina 21<br />

_Salvami_Regina_100_RAE116.indb 21 21/07/2011 14:47:32


monastero ebbero origine circa altri<br />

duecento monasteri.<br />

Tempo dopo, per aver condannato<br />

il concubinato di Re Teodorico,<br />

Colombano fu obbligato a lasciare<br />

la Gallia, dopo essere stato condannato<br />

all’esilio in Irlanda.<br />

Ma, per un fattore inesplicabile,<br />

la nave si incagliò a poca distanza<br />

dalla spiaggia e il cap<strong>it</strong>ano, vedendo<br />

in questo un segnale del Cielo,<br />

rinunciò a proseguire e, per timore<br />

di esser maledetto da Dio, ricondusse<br />

i religiosi in terra ferma. Il<br />

santo irlandese, però, invece di tornare<br />

a Luxeuil, decise di cominciare<br />

una nuova opera di evangelizzazione.<br />

Si diresse in Germania, passando<br />

in segu<strong>it</strong>o in Svizzera, dove lasciò<br />

un discepolo di nome Gallus, che vi<br />

fondò l’importante abbazia di San<br />

Gallo. Giunse infine in Lombardia,<br />

dove fondò il celebre Monastero di<br />

Bobbio, fonte dell’energia spir<strong>it</strong>uale<br />

e intellettuale di quel tempo, al punto<br />

da esser soprannominato il Monte<br />

Cassino dell’Italia settentrionale.<br />

San Colombano e i suoi monaci<br />

irlandesi furono considerati uno<br />

dei grandi strumenti per la salvezza<br />

<strong>della</strong> civiltà. Questa è l’opinione<br />

di Thomas Cahill, espressa nel<br />

libro How the Irish Saved Civilization<br />

14 (“Come gli irlandesi salvarono<br />

la civiltà”). Quest’opera è rimasta<br />

due anni nella lista dei best-seller del<br />

I codici prodotti nei monasteri innalzavano il valore letterario del testo<br />

con una bella calligrafia e ornato artistici<br />

Codex Aureus di Stoccolma (Inghilterra, sec. VIII) e Vangeli di Rawlinson (Irlanda,<br />

sec. VIII) - Freer & Sacler Gallery, Sm<strong>it</strong>hsonian Inst<strong>it</strong>ute, Washington<br />

giornale New York Times, arrivando<br />

alla seconda posizione, e fu tradotta<br />

in diverse lingue, raggiungendo una<br />

tiratura di 1,25 milioni di copie. La<br />

sua tesi, considerata controversa da<br />

alcuni cr<strong>it</strong>ici, è fondamentalmente<br />

che gli irlandesi, più specificamente<br />

i monaci, salvarono effettivamente<br />

la civiltà dalla rovina causata dalla<br />

barbarie. San Patrizio (389-461)<br />

fece il primo passo, incentivando gli<br />

studi e l’istruzione dei monaci, e anche<br />

dei laici. San Colombano completò<br />

il suo lavoro di promozione<br />

culturale. La sua opera assunse<br />

grandi proporzioni formando un altro<br />

fronte di monaci copisti all’inizio<br />

dell’Alto Medioevo.<br />

Ma i monaci di Colombano possedevano<br />

certe peculiar<strong>it</strong>à. Secondo<br />

Cahill, essi erano molto ostinati<br />

e copiavano qualsiasi opera venisse<br />

loro tra le mani. 15 Non c’è<br />

da meravigliarsi che l’Abbazia di<br />

Bobbio sia giunta a possedere la<br />

più grande biblioteca d’Occidente.<br />

Un catalogo del IX secolo ci attesta<br />

la sua straordinaria ricchezza:<br />

possedeva già in quell’epoca una<br />

collezione da 600 a 700 t<strong>it</strong>oli, tanto<br />

di autori sacri quanto di classici,<br />

tra cui: Terenzio, Lucrezio, Virgilio,<br />

Orazio, Persio, Giovenale,<br />

Marziale, Ovidio, Valerio Flacco,<br />

Claudiano, Ausonio, Cicerone, Seneca<br />

e Plinio. 16<br />

Inoltre, si deve all’Abbazia di<br />

Bobbio la copia di alcuni dei più<br />

antichi manoscr<strong>it</strong>ti latini ancor oggi<br />

conservati. Tali reliquie ci dimo-<br />

Gustavo Kralj<br />

1<br />

LE GOFF, Jacques. La Civilisation<br />

de l’Occident<br />

médiéval. Paris: Arthaud,<br />

1967, pag.59.<br />

2<br />

Cf. JONES, Leslie W. The<br />

Influence of Cassiodorus<br />

on Mediaeval Culture.<br />

In: Speculum. N. 4, v.XX<br />

(Oct., 1945); pag.433-<br />

442, aqui pag.434; CAS-<br />

SON, Lionel. Libraries in<br />

the Ancient World. New<br />

Haven: Yale Univers<strong>it</strong>y,<br />

2001, pag.144.<br />

3<br />

Cf. FRANZ, Adolph. M.<br />

Aurelius Cassiodorus Senator:<br />

ein Be<strong>it</strong>rag zur Geschichte<br />

der theologischen<br />

L<strong>it</strong>eratur. Breslau:<br />

Aderholz, 1872, pag.42.<br />

4<br />

Cf. GODET, Pierre Julien.<br />

Cassiodore. In: VA-<br />

CANT, Alfred, MAN-<br />

GENOT, Eugène,<br />

AMANN, Emile. Dictionnaire<br />

de Théologie<br />

Catholique. Paris: Letouzey<br />

et Ané, 1901, v.II,<br />

c.1833.<br />

5<br />

Cf. LERNER, Frederick<br />

Andrew. The Story<br />

of Libraries: From the<br />

Invention of Wr<strong>it</strong>ing to<br />

the Computer Age. New<br />

York: Continuum, 2001,<br />

pag.39.<br />

6<br />

Cf. REYNOLDS,<br />

Leighton Durham, WIL-<br />

SON, Nigel Guy. Scribes<br />

and Scholars: A Guide to<br />

the Transmission of Greek<br />

and Latin L<strong>it</strong>erature. Oxford:<br />

Clarendon, 1974,<br />

pag.74.<br />

7<br />

Cf. Idem, ibidem.<br />

8<br />

Fin<strong>it</strong>ura di un manoscr<strong>it</strong>to,<br />

contenente il t<strong>it</strong>olo<br />

dell’opera, nome dell’autore,<br />

ecc.<br />

9<br />

Cf. NEWTON, Francis.<br />

The Desiderian Scriptorium<br />

at Monte Cassino:<br />

The “Chronicle”<br />

and Some Surviving Manuscripts.<br />

In: Dumbarton<br />

Oaks Papers. 1976,<br />

v.XXX, pag.35-54. Ver<br />

também obra relacionada<br />

de NEWTON, Francis.<br />

The Scriptorium and<br />

Library at Monte Cassino,<br />

1058 - 1105. Cambridge:<br />

Cambridge Univers<strong>it</strong>y,<br />

1999.<br />

22 Salvami Regina · Agosto 2011<br />

_Salvami_Regina_100_RAE116.indb 22 21/07/2011 14:47:46


Gustavo Kralj<br />

Senza gli sforzi intelligenti e infaticabili nei monaci copisti,<br />

la letteratura greca e latina sarebbe spar<strong>it</strong>a completamente come la<br />

letteratura dei Babilonesi e dei Fenici<br />

“Dante e Virgilio”, di Henri de Triqueti – Museo delle Belle Arti di Boston<br />

strano non solamente il valore letterario,<br />

ma anche artistico dei codici<br />

prodotti dai monaci irlandesi<br />

e dai loro discepoli. Nelle miniature<br />

emergono le dettagliate e floreali<br />

iniziali e uno stile calligrafico tipico<br />

che influenzò diversi monasteri.<br />

Le illustrazioni erano veri e propri<br />

tesori: potevano esser colorati<br />

con oro e lapislazzuli, tra vari altri<br />

mezzi.<br />

La tradizione musicale fu<br />

anch’essa oggetto delle loro attiv<strong>it</strong>à.<br />

Salteri, antifonari, sequenziari,<br />

graduali e ogni tipo di codici l<strong>it</strong>urgici<br />

– breviari, lezionari, martirologi,<br />

messali, ecc. – attestano la<br />

grande formazione culturale dei<br />

monaci. 17 Nel sopra menzionato<br />

monastero di San Gallo sorse un<br />

sistema di notazione di neumi per<br />

il canto gregoriano che permetteva<br />

di preservare in forma scr<strong>it</strong>ta la<br />

tradizione melodica, influenzando<br />

gran parte dell’Europa Centrale<br />

e Orientale. 18 Tale sistema, preservato<br />

dal Codex Sangallensis 359,<br />

scr<strong>it</strong>to tra il 922 e il 925, è ancora<br />

un punto di riferimento per l’interpretazione<br />

<strong>della</strong> semiologia del<br />

Canto Gregoriano.<br />

Esempio di saggezza,<br />

perseveranza e ascesi<br />

Davanti a questo quadro, O’Connor<br />

afferma categoricamente riguardo<br />

i monaci copisti: “Senza i<br />

loro sforzi intelligenti e infaticabili,<br />

la letteratura greca e latina sarebbe<br />

spar<strong>it</strong>a completamente quanto la<br />

letteratura dei Babilonesi e dei Fenici”.<br />

19 Dall’impegno benefico di così<br />

pochi individui, veri eroi anonimi,<br />

dipese il destino culturale dell’Occidente.<br />

A poco a poco, soprattutto con la<br />

creazione delle univers<strong>it</strong>à nel XXI<br />

secolo, la tradizione manoscr<strong>it</strong>ta trascese<br />

lo scriptorium dei monasteri<br />

per aprirsi a tutte le classi <strong>della</strong> società:<br />

clero secolare, monache, notai,<br />

scribi professionali, professori,<br />

studenti, ecc. 20 Ma in questo tempo<br />

la trasmissione dei testi era già<br />

salvaguardata. L’Europa, sollevata,<br />

aveva oltrepassato i duri momenti di<br />

transizione dal mondo classico verso<br />

quello medievale.<br />

I monaci, pertanto, oltre a trasmetterci<br />

i testi, cosa già di per sé<br />

straordinaria, ci hanno dato un<br />

esempio di saggezza, perseveranza<br />

e ascesi, lasciando in ered<strong>it</strong>à per<br />

i secoli a venire la tradizione culturale<br />

cristiana e quella classica. Non<br />

è possibile calcolare con precisione<br />

l’enorm<strong>it</strong>à delle conseguenze di<br />

questa diligente impresa. Per non<br />

dire quello che ne sarebbe oggi <strong>della</strong><br />

cultura occidentale, se questi monaci,<br />

per esempio, fossero stati sterminati<br />

dalle orde barbariche o semplicemente<br />

fossero svan<strong>it</strong>i in quel momento<br />

cruciale. È certo è che il destino<br />

<strong>della</strong> Civiltà Occidentale è passato<br />

per le loro mani.<br />

10<br />

WOODS Jr., Thomas E.<br />

Como a Igreja Católica<br />

construiu a civilização<br />

Ocidental. São Paulo:<br />

Quadrante, 2008, pag.40-<br />

41.<br />

11<br />

Idem, ibidem.<br />

12<br />

Idem, ibidem.<br />

13<br />

PUTNAM, George Haven.<br />

Books and Their Makers<br />

During the Middle<br />

Ages; A Study of the Cond<strong>it</strong>ions<br />

of the Production<br />

and Distribution of L<strong>it</strong>erature<br />

from the Fall of<br />

the Roman Empire to the<br />

Close of the Seventeenth<br />

Century. New York: Hillary<br />

House, 1962, pag.26.<br />

14<br />

Prima edizione a Nuova<br />

York: Nan A. Talese/<br />

Doubleday, 1995.<br />

15<br />

Cf. CAHILL, Thomas.<br />

How the Irish Saved Civilization:<br />

The Untold Story<br />

of Ireland’s Heroic Role<br />

from the Fall of Rome to<br />

the Rise of Medieval Europe.<br />

Thorndike: G.K.<br />

Hall, 1998, pag.12.<br />

16<br />

Cf. LAISTNER, M. L.<br />

W. Thought and Letters<br />

in Western Europe,<br />

A.D. 500 to 900. Ithaca:<br />

Cornell Univers<strong>it</strong>y,<br />

1957, pag.235. Ver também:<br />

RICHTER, Michael.<br />

Bobbio in the Early<br />

Middle Ages: The Abiding<br />

Legacy of Columbanus.<br />

Dublin: Four Courts,<br />

2008, pag.78.<br />

17<br />

Cf. SCAPPATICCI, Leandra.<br />

Codici e l<strong>it</strong>urgia<br />

a Bobbio: testi, musica e<br />

scr<strong>it</strong>tura: secoli X ex.-XII.<br />

C<strong>it</strong>tà del Vaticano: Libreria<br />

ed<strong>it</strong>rice vaticana,<br />

2008, pag.28.<br />

18<br />

Cf. BELL, Nicolas. Music<br />

in Medieval Manuscripts.<br />

Toronto: Univers<strong>it</strong>y of<br />

Toronto, 2001, pag.12-13.<br />

19<br />

O’CONNOR, John B.<br />

Monasticism and Civilization.<br />

New York: P. J. Kenedy,<br />

1921, pag.114.<br />

20<br />

Cf. BISCHOFF, Bernhard.<br />

Paläographie des<br />

römischen Altertums und<br />

des abendländischen M<strong>it</strong>telalters.<br />

Berlin: Schmidt,<br />

2004, pag.65.<br />

Agosto 2011 · Salvami Regina 23<br />

_Salvami_Regina_100_RAE116.indb 23 21/07/2011 14:47:48


ORDINAZIONI PRESBITERIALI E DIACONALI<br />

Giorni di festa e di gioia<br />

I 32 diaconi, prima di<br />

essere ordinati<br />

“È<br />

Dopo l’ordinazione, i neo-sacerdoti<br />

hanno manifestato la loro grat<strong>it</strong>udine<br />

al loro Superiore Generale.<br />

con molta gioia, ed immensa soddisfazione, che<br />

presiedo questa mattina l’ordinazione di un numeroso<br />

gruppo di diaconi. È un<br />

giorno di festa e di gaudio per tutti<br />

noi, ma questo momento acquista<br />

maggiore rilievo perché ho qui<br />

al mio fianco, come concelebrante,<br />

Monsignor João Clá, Fondatore degli<br />

Araldi del Vangelo”.<br />

Con queste giubilanti parole<br />

Mons. Benedetto Beni dos Santos,<br />

Vescovo Diocesano di Lorena,<br />

ha dato inizio alla cerimonia di ordinazione<br />

di 32 membri degli Araldi<br />

del Vangelo, il 1º luglio, Solenn<strong>it</strong>à<br />

del Sacro Cuore di Gesù. La cerimonia<br />

ha avuto luogo nella Chiesa<br />

<strong>della</strong> Madonna del Rosario, annessa<br />

al Seminario di questa ist<strong>it</strong>uzione,<br />

ed è stata caratterizzata, come<br />

ha ben sottolineato Mons. Beni,<br />

da un clima di “festa e gioia”.<br />

Lo stesso stato di grazie si è verificato<br />

il giorno successivo, Memoria<br />

del Cuore Immacolato di Maria, durante Messa per<br />

l’ordinazione di dieci nuovi presb<strong>it</strong>eri <strong>della</strong> stessa ist<strong>it</strong>uzione,<br />

anch’essa presieduta dal Vescovo<br />

di Lorena. Appartenenti agli<br />

Araldi del Vangelo, i neosacerdoti<br />

sono stati incardinati alla Società<br />

Clericale di V<strong>it</strong>a Apostolica Virgo<br />

Flos Carmeli, <strong>della</strong> quale Monsignor<br />

João Scognamiglio Clá Dias,<br />

EP, è Superiore Generale. Tutti loro<br />

hanno una comprovata esperienza<br />

in attiv<strong>it</strong>à pastorali e numerosi di<br />

essi hanno ottenuto il grado di professore<br />

in Teologia.<br />

I sacerdoti e diaconi ordinati provengono<br />

da undici Paesi: Argentina,<br />

Brasile, Cile, Colombia, Costa Rica,<br />

Ecuador, Spagna, Nicaragua, Portogallo,<br />

Venezuela e Uruguay. Nonostante<br />

la varietà di etnie e nazional<strong>it</strong>à<br />

un solo e medesimo spir<strong>it</strong>o li anima:<br />

servire la Chiesa nella persona<br />

del Santo Padre nella piena fedeltà<br />

al proprio carisma.<br />

24 Salvami Regina · Agosto 2011<br />

_Salvami_Regina_100_RAE116.indb 24 21/07/2011 14:47:57


Dieci nuovi presb<strong>it</strong>eri – Oriundi da cinque Paesi, i nuovi sacerdoti avranno l’incarico di essere da<br />

sostegno spir<strong>it</strong>uale agli Araldi del Vangelo e l’accompagnamento del lavoro evangelizzatore realizzato dai<br />

missionari di questa Associazione di Dir<strong>it</strong>to Pontificio.<br />

Ricchezza di simboli – Dopo l’ordinazione, i diaconi ricevono il libro dei Vangeli come segno dell’annuncio<br />

<strong>della</strong> Parola. I presb<strong>it</strong>eri hanno le mani unte come “altri Cristi”; ricevono anche la patena con il pane e il calice con il<br />

vino, indicanti il fatto che sono stati ordinati per celebrare il Santo Sacrificio.<br />

Gioia e unione fraterna – Più di quaranta sacerdoti hanno concelebrato l’Eucaristia, manifestando i sentimenti<br />

di gioia susc<strong>it</strong>ati dalle nuove ordinazioni. Questo stesso giubilo e benevolenza si è notato nell’abbraccio<br />

<strong>della</strong> pace e nei saluti dei fedeli ai neosacerdoti.<br />

Agosto 2011 · Salvami Regina 25<br />

_Salvami_Regina_100_RAE116.indb 25 21/07/2011 14:48:09


Napoli si<br />

consacra<br />

alla<br />

Madonna<br />

D<br />

al 30 maggio al 6 giugno, la Statua Pellegrina<br />

del Cuore Immacolato di Maria è<br />

stata accolta con giubilo nella c<strong>it</strong>tà di Napoli.<br />

Il primo, l’Arcivescovo, Cardinale Crescenzio<br />

Sepe, ha consacrato la c<strong>it</strong>tà al Cuore<br />

Immacolato di Maria con una solenne cerimonia<br />

in Piazza del Plebisc<strong>it</strong>o, alla quale<br />

Il Cardinale Sepe consacra la c<strong>it</strong>tà a Maria<br />

ha partecipato il Prefetto, Dott. Andrea De<br />

Martino.<br />

Nei giorni successivi, la statua ha presieduto<br />

l’incontro di preghiera nel Palazzo <strong>della</strong> Prefettura,<br />

nella Giornata per le Vocazioni nella Parrocchia<br />

Santa Lucia del Mare ed ha percorso<br />

diverse chiese per esser venerata dai fedeli.<br />

Parrocchia Santa Lucia del Mare<br />

Piazza del Plebisc<strong>it</strong>o<br />

Convento di San V<strong>it</strong>tore<br />

Palazzo <strong>della</strong> Prefettura<br />

26 Salvami Regina · Agosto 2011<br />

_Salvami_Regina_100_RAE116.indb 26 21/07/2011 14:48:27


Corpus Christi – A Roma, gli araldi hanno partecipato alla consueta processione del Corpus Domini presieduta<br />

dal Santo Padre (sinistra). A Venezia sono stati incaricati di portare il pallio sotto il quale il Patriarca, Cardinale<br />

Angelo Scola, ha condotto il Santissimo Sacramento (destra).<br />

Continuano le Missioni Mariane<br />

Roma<br />

Salerno<br />

G<br />

Cagliari<br />

li Araldi del Vangelo continuano a promuovere<br />

Missioni Mariane in diversi posti di Italia. Nelle ultime<br />

settimane la statua pellegrina del Cuore Immacolato<br />

di Maria ha vis<strong>it</strong>ato delle parrocchie di: Roma, Salerno,<br />

Reggio Calabria<br />

Cagliari e Reggio Calabria. Dovunque sono state organizzate<br />

processioni e vis<strong>it</strong>e alle scuole d’infanzia. In ognuno<br />

di questi luoghi e dove la Vergine ha potuto lanciare uno<br />

sguardo di conforto a ognuno dei fedeli presenti.<br />

Agosto 2011 · Salvami Regina 27<br />

_Salvami_Regina_100_RAE116.indb 27 21/07/2011 14:48:42


Brasile – Nella Domenica <strong>della</strong> Divina Misericordia, una famiglia di giapponesi ha ricevuto i Sacramenti<br />

di Iniziazione Cristiana nella Chiesa Madonna del Carmine, appartenente alla Società di V<strong>it</strong>a Apostolica Regina<br />

Virginum. Don Alex Br<strong>it</strong>o, EP, ha amministrato 16 Battesimi, 13 Prime Comunioni, 13 Cresime e due Matrimoni.<br />

La con<strong>versione</strong> di gruppo ha aumentato ancor più l’unione familiare, secondo quanto essi hanno testimoniato.<br />

Colombia – il 14 giugno scorso, quattordici araldi del Vangelo hanno consegu<strong>it</strong>o il master in Teologia<br />

presso l’Univers<strong>it</strong>à Pontificia Bolivariana a Medellín. La cerimonia di consegna dei t<strong>it</strong>oli è stata presieduta<br />

dal Magnifico Rettore, Mons. Luis Fernando Rodriguez Velásquez.<br />

Paraguay – La Vergine di Caacupé viene condotta al<br />

posto d’onore nello Stadio Defensores del Chaco, ad<br />

Asunción, durante la Messa per il bicentenario <strong>della</strong><br />

nazione, presieduta dal Nunzio, Mons. Eliseu Ariotti.<br />

Spagna – Nella Solenn<strong>it</strong>à del Corpus Domini, il<br />

Santissimo Sacramento ha percorso le vie del centro di<br />

Madrid accompagnato da diversi movimenti, tra cui<br />

gli Araldi del Vangelo.<br />

28 Salvami Regina · Agosto 2011<br />

_Salvami_Regina_100_RAE116.indb 28 21/07/2011 14:48:57


Corpus Domini nella Serra <strong>della</strong> Cantareira<br />

N<br />

ella Solenn<strong>it</strong>à del Corpus Domini, le varie comun<strong>it</strong>à<br />

<strong>della</strong> Parrocchia Madonna delle Grazie,<br />

s<strong>it</strong>uata nei municipi di Mairiporã e Caieiras<br />

(Brasile), si sono organizzate per realizzare insieme<br />

solenni Messe e Processioni. Una si è distinta per la<br />

presenza di un tappeto ornamentale di oltre 500 metri<br />

di lunghezza, confezionato dai parrocchiani, con<br />

l’aiuto di membri del settore femminile degli Araldi.<br />

Un’altra processione, che ha riun<strong>it</strong>o fedeli di quattro<br />

cappelle, in un percorso di vari chilometri, è stata accompagnata<br />

da preghiere e canti in onore del Santissimo<br />

Sacramento.<br />

Ricevimento dell’ab<strong>it</strong>o – Il 19 giugno, 34 giovani del settore femminile, di varie nazional<strong>it</strong>à, hanno ricevuto l’ab<strong>it</strong>o<br />

degli Araldi del Vangelo. La cerimonia, presieduta da Mons. João Scognamiglio Clá Dias, EP, è stata realizzata<br />

nella Chiesa Madonna del Rosario, annessa al Seminario degli Araldi.<br />

Agosto 2011 · Salvami Regina 29<br />

_Salvami_Regina_100_RAE116.indb 29 21/07/2011 14:49:14


SAN LUIGI, RE DI FRANCIA<br />

Sotto lo sguardo di Dio<br />

Cavaliere e religioso, patriarca e re, il suo<br />

maggior t<strong>it</strong>olo di gloria è quello di esser<br />

vissuto sempre sotto lo sguardo di Dio e a<br />

servizio <strong>della</strong> Maestà Divina.<br />

Sergio Hollmann<br />

Anderson Carlos de Oliveira<br />

“San Luigi” - Cattedrale di Notre-Dame,<br />

Parigi<br />

Èdifficile non meravigliarsi<br />

contemplando la divers<strong>it</strong>à<br />

delle figure che si formano<br />

in un caleidoscopio<br />

grazie alla luce che attraversa alcuni<br />

pezzi di vetro colorato, da questa<br />

come trasformati in cristalli e pietre<br />

preziose.<br />

Ora, questa forma di bellezza, allo<br />

stesso tempo una e multiforme,<br />

può ben rappresentare la ricchezza<br />

di certe anime beate, il cui peregrinare<br />

su questa Terra svela aspetti<br />

dello spir<strong>it</strong>o variegati quanto i policromi<br />

disegni presentati da questo<br />

semplice strumento.<br />

San Luigi IX, re e patrono di<br />

Francia, è una di queste anime feconde<br />

in sant<strong>it</strong>à sotto le più varie sfaccettature.<br />

La vast<strong>it</strong>à delle sue imprese e<br />

la divers<strong>it</strong>à degli aspetti <strong>della</strong> sua v<strong>it</strong>a<br />

ispirarono un famoso scr<strong>it</strong>tore francese<br />

il quale affermò che in lui “non<br />

si sa cosa ammirare di più, se gli atti<br />

del cavaliere, del religioso, del patriarca,<br />

del re o dell’uomo”. 1<br />

Nato in pieno XIII secolo, toccò<br />

a lui governare uno dei principali<br />

regni d’Europa in circostanze molto<br />

diverse dalle attuali. In quel tempo<br />

faceva parte degli incarichi del<br />

Sovrano, per esempio, condurre l’eserc<strong>it</strong>o<br />

alla guerra e lottare personalmente<br />

in testa alle sue truppe.<br />

Sarebbe stato incomprensibile, come<br />

afferma Daniel-Rops, che un re<br />

così potente non prendesse parte<br />

nell’impresa delle Crociate. Ma, aggiunge<br />

lo storico francese, “facendolo,<br />

rest<strong>it</strong>uì loro la dign<strong>it</strong>à, la purezza<br />

dell’intenzione e di comportamento<br />

che da tempo avevano perduto”. 2<br />

Egli può esser considerato, innanz<strong>it</strong>utto,<br />

un uomo che voleva vivere<br />

sotto lo sguardo di Dio. Raramente<br />

si è vista una persona tanto convinta<br />

di appartenere più al Cielo che alla<br />

Terra. Al punto che Joinville, suo fedele<br />

amico e biografo, sintetizzò così<br />

la sua v<strong>it</strong>a: “Questo santo uomo amò<br />

Dio con tutto il suo cuore e Lo prese<br />

come modello nelle sue opere”. 3<br />

Re a 12 anni di età<br />

Luigi IX nacque il 25 aprile 1214,<br />

nella c<strong>it</strong>tà di Poissy, vicina a Parigi. Era<br />

il quarto figlio di Luigi VIII, soprannominato<br />

Leone, e di Bianca di Castiglia.<br />

Fu, soprattutto, da questa virtuosa<br />

principessa che il santo re ricevette<br />

i principali insegnamenti <strong>della</strong> nostra<br />

Religione: l’amore a Dio e alla Santissima<br />

Vergine, l’apprezzamento <strong>della</strong><br />

virtù e l’av<strong>versione</strong> per il male. Quando<br />

ella prese tra le sue braccia il bambino<br />

sub<strong>it</strong>o dopo il suo Battesimo, lo<br />

baciò sul petto, dicendo: “Figliolo, che<br />

ora sei un tempio dello Spir<strong>it</strong>o Santo,<br />

conservalo sempre immacolato e non<br />

macchiarlo mai col peccato”. Questa<br />

buona madre non es<strong>it</strong>ava a ripetergli,<br />

con molta sincer<strong>it</strong>à, che preferiva vederlo<br />

morto che saperlo macchiato da<br />

un peccato mortale.<br />

Trascorrevano serenamente gli anni<br />

dell’educazione di San Luigi, quando<br />

l’8 novembre 1226, tornando da<br />

una campagna v<strong>it</strong>toriosa contro i catari<br />

del sud <strong>della</strong> Francia, Luigi VIII<br />

morì, a 40 anni di età. Oltre al grande<br />

dolore per la perd<strong>it</strong>a dello sposo e del<br />

padre, questo avvenimento arrecava<br />

serie conseguenze, poiché l’erede al<br />

trono aveva appena 12 anni!<br />

Tuttavia, il re aveva manifestato<br />

ai nobili cavalieri, riun<strong>it</strong>i intorno al<br />

suo letto di morte, le sue ultime raccomandazioni:<br />

“Che Luigi, mio figlio, sia<br />

prontamente condotto a Reims, per esser<br />

lì incoronato. Che sia sotto le cure e<br />

30 Salvami Regina · Agosto 2011<br />

_Salvami_Regina_100_RAE116.indb 30 21/07/2011 14:49:18


la tutela di Bianca, la mia cara sposa, e<br />

che il Connestabile Montmorency sia<br />

per lei un buon consigliere”. 4 L’ultimo<br />

ordine di Luigi VIII non tardò ad essere<br />

compiuto: il 30 novembre del 1226,<br />

San Luigi fu incoronato re di Francia.<br />

Il governo <strong>della</strong> famiglia<br />

e del regno<br />

Gustavo Kralj<br />

Bianca di Castiglia assunse la reggenza<br />

e affrontò, con energia e sagac<strong>it</strong>à,<br />

le pericolose minacce dell’Inghilterra,<br />

le orgogliose pretese <strong>della</strong><br />

nobiltà feudale e una nuova rivolta<br />

degli eretici albigesi.<br />

Finalmente, nel 1234, all’età di<br />

20 anni, San Luigi assunse il governo<br />

del Regno Cristianissimo. Tuttavia,<br />

mantenne la madre al suo fianco,<br />

in una posizione di fiducia e potere,<br />

continuando a mostrarsi figlio obbediente<br />

e rispettoso. Fu lei che combinò<br />

il matrimonio del giovane re con<br />

Margher<strong>it</strong>a di Provenza, celebrato il<br />

27 maggio del 1234. Da questa unione<br />

nacquero loro 11 figli, ai quali lo<br />

stesso San Luigi si incaricava di dare<br />

un’attenta e accurata educazione.<br />

Li istruiva, soprattutto, di notte,<br />

dopo aver rec<strong>it</strong>ato la<br />

Compieta. Li faceva entrare<br />

nella sua stanza e li motivava<br />

ad una v<strong>it</strong>a virtuosa,<br />

raccontando loro storie<br />

di santi, buoni re e imperatori,<br />

raccomandando<br />

loro di assorbirne gli esempi<br />

di virtù.<br />

Si occupava in modo speciale<br />

di trasmettere ai figli<br />

l’ab<strong>it</strong>udine alla preghiera,<br />

l’assidu<strong>it</strong>à alla Santa Messa,<br />

la rec<strong>it</strong>azione <strong>della</strong> L<strong>it</strong>urgia<br />

delle Ore e la devozione alla<br />

Madonna; li esortava a non<br />

trascurare mai la v<strong>it</strong>a spir<strong>it</strong>uale<br />

e a disprezzare i piaceri<br />

e le van<strong>it</strong>à mondane.<br />

Una testimonianza di<br />

questi santi insegnamenti è<br />

rimasta registrata per la Storia<br />

nella Lettera Testamentaria<br />

lasciata a suo figlio Filippo: “Comincio<br />

col volerti insegnare ad amare<br />

il Signore, Dio tuo, con tutto il tuo cuore,<br />

con tutte le tue forze; poiché senza<br />

questo non c’è salvezza. Figlio, devi<br />

ev<strong>it</strong>are tutto quanto sai che non piace a<br />

Dio, il che significa, ogni peccato mortale,<br />

in modo tale che ti porti a preferire<br />

l’essere tormentato da ogni tipo di<br />

martirii piuttosto che commettere un<br />

peccato mortale”. 5<br />

Questo stesso spir<strong>it</strong>o di Fede segnò<br />

il suo lungo regno, durante il<br />

quale la benedizione di Dio lo accompagnò<br />

visibilmente, permettendo<br />

l’esistenza di un benessere pubblico,<br />

la pace e la prosper<strong>it</strong>à. Appoggiò<br />

le corporazioni di mestiere e regolò<br />

i costumi, dando struttura e stabil<strong>it</strong>à<br />

alle organizzazioni <strong>della</strong> plebe. Fu<br />

un animatore di tutte le forme di autonomia,<br />

ma seppe allo stesso tempo<br />

essere, senza dispotismo, il fulcro v<strong>it</strong>ale<br />

ed energico del Regno.<br />

Giustizia senza attese<br />

né burocrazie<br />

San Luigi divenne celebre per il<br />

suo proverbiale spir<strong>it</strong>o di giustizia<br />

Lo stesso Re giudicava, senza indugi né burocrazie,<br />

le cause che erano portate a sua conoscenza<br />

sotto la famosa quercia di Vincennes<br />

“Luigi IX giudica una causa” – Museo <strong>della</strong> Cattedrale<br />

di Notre-Dame, Parigi<br />

ed equ<strong>it</strong>à. Per reprimere le trasgressioni<br />

e gli eccessi dei giudici, ufficiali<br />

e altri incarichi pubblici, nominava<br />

giudici straordinari con lo scopo di<br />

esaminare la loro condotta e rivedere<br />

i loro giudizi. Premiava quelli che<br />

eserc<strong>it</strong>avano con onore e responsabil<strong>it</strong>à<br />

i loro incarichi, mentre a coloro<br />

che agivano male, applicava una<br />

punizione esemplare.<br />

Cosa incredibile per gli uomini<br />

dei nostri giorni, egli stesso giudicava,<br />

senza indugi né burocrazie,<br />

le cause che erano portate a sua conoscenza<br />

sotto la famosa quercia di<br />

Vincennes. Ascoltiamo Joinville, nel<br />

suo linguaggio semplice e franco, fare<br />

un cenno di queste sessioni:<br />

“Succedeva con frequenza che,<br />

dopo la Messa, andasse a sedersi nel<br />

bosco di Vincennes, sotto a una quercia<br />

e ci facesse sedere intorno a lui.<br />

Tutti quelli che avevano qualche questione<br />

da risolvere venivano a parlargli,<br />

senza impedimenti di guardie né<br />

alcunché del genere. Egli allora chiedeva<br />

loro: ‘Qualcuno vuole presentare<br />

una denuncia’ Si alzavano sub<strong>it</strong>o<br />

coloro che avevano reclami da fare.<br />

Egli diceva loro: ‘Tacete<br />

voi, tutti, sarete ricevuti<br />

uno dopo l’altro’. Poi, designava<br />

Monseigneur Perron<br />

de Fonteinnes e Monseigneur<br />

Geffroy de Villete<br />

e diceva a uno di loro:<br />

‘Mi risolva questa contestazione’.<br />

Quando percepiva<br />

qualcosa da correggere nelle<br />

parole di coloro che parlavano<br />

a suo nome, o in nome<br />

di una delle parti, egli<br />

stesso rettificava”. 6 Perron<br />

de Fonteinnes e Geffroy de<br />

Villete erano giuristi di riconosciuta<br />

competenza.<br />

Giustizia e misericordia<br />

si alternavano nelle sue decisioni.<br />

Allo stesso fratello<br />

di Luigi IX, Carlo d’Angiò,<br />

che aveva fatto imprigionare<br />

ingiustamente un<br />

Agosto 2011 · Salvami Regina 31<br />

_Salvami_Regina_100_RAE116.indb 31 21/07/2011 14:49:19


Gustavo Kralj<br />

Insigne frutto <strong>della</strong> fede<br />

di San Luigi, la Sainte-<br />

Chapelle è un monumento<br />

che ha attraversato i secoli,<br />

susc<strong>it</strong>ando fino ad oggi<br />

l’ammirazione<br />

In alto: “San Luigi conduce la<br />

corona di spine alla Sainte-<br />

Chapelle” – Museo di Notre<br />

Dame, Parigi<br />

cavaliere, fu intimato di comparire<br />

a Vincennes e lì si presentò accompagnato<br />

dai suoi migliori specialisti,<br />

ma il cavaliere aveva come avvocati,<br />

per ordine del re, i più illustri consiglieri<br />

giuridici <strong>della</strong> Corona, e ottenne<br />

la giusta riparazione.<br />

V<strong>it</strong>a privata di religioso<br />

Detentore dei più alti t<strong>it</strong>oli di nobiltà,<br />

questo re di Francia preferiva firmare<br />

semplicemente “Luigi de Poissy”,<br />

poiché in quella c<strong>it</strong>tà aveva ricevuto il<br />

Battesimo e considerava la sua maggiore<br />

dign<strong>it</strong>à il fatto di essere stato battezzato.<br />

Fra tutti i suoi obblighi di sovrano,<br />

rec<strong>it</strong>ava tutti i giorni la L<strong>it</strong>urgia<br />

delle Ore, leggeva con assidu<strong>it</strong>à la Sacra<br />

Scr<strong>it</strong>tura e i Padri <strong>della</strong> Chiesa.<br />

Si confessava con frequenza e esigeva,<br />

come pen<strong>it</strong>enza, che il confessore<br />

lo frustasse con un flagello<br />

portato da lui stesso. Secondo alcuni<br />

autori, portava la sua devozione<br />

a questo Sacramento a tal punto da<br />

non permettere al sacerdote di chiamarlo<br />

“maestà”, poiché nel Tribunale<br />

<strong>della</strong> Riconciliazione egli non era<br />

re, ma figlio e il Ministro di Dio non<br />

era sudd<strong>it</strong>o suo, ma padre.<br />

Il suo amore a Dio e l’av<strong>versione</strong> al<br />

peccato lo rendevano capace di sopportare<br />

qualsiasi male. Un giorno chiese<br />

al suo fedele amico e consigliere:<br />

– Joinville, cosa preferisci: contrarre<br />

la lebbra o commettere un<br />

peccato mortale<br />

– Preferisco commettere trenta<br />

peccati mortali che contrarre la lebbra!<br />

– Parli come un insensato – rispose<br />

il re –, poiché non c’è lebbra più vile<br />

che quella di commettere un peccato<br />

mortale. È vero che, morendo,<br />

l’uomo si libera dalla lebbra del corpo;<br />

ma chi ha commesso un peccato<br />

mortale non ha la certezza, nell’ora<br />

<strong>della</strong> morte, se il suo pentimento<br />

è sufficiente per ottenere il perdono<br />

di Dio. Così, ti chiedo che, per amor<br />

di Dio e mio, tu preferisca soffrire<br />

nel tuo corpo la lebbra e qualsiasi altra<br />

malattia, piuttosto che avere nella<br />

tua anima il peccato mortale. 7<br />

Il suo amore per il prossimo e la sua<br />

sollec<strong>it</strong>udine verso i poveri erano il riflesso<br />

dello zelo <strong>della</strong> Divina Provvidenza.<br />

Si racconta che, in una abbazia<br />

vicina a Parigi, c’era un monaco a cui la<br />

lebbra aveva già devastato tutto il volto.<br />

Il santo re lo vis<strong>it</strong>ava regolarmente.<br />

Una volta, gli portò delle pernici dalla<br />

sua cucina per nutrirlo meglio e lo aiutò<br />

a mangiare, imboccandolo.<br />

Insigne frutto di questo fervore è<br />

un monumento che ha attraversato i<br />

secoli, susc<strong>it</strong>ando fino ad oggi l’ammirazione<br />

in tutti coloro che lo vis<strong>it</strong>ano:<br />

la Sainte-Chapelle. Costru<strong>it</strong>a<br />

per accogliere una reliquia <strong>della</strong><br />

corona di spine del Signore Gesù, è<br />

una sintesi <strong>della</strong> fede e grandezza di<br />

quest’anima regia! Quando nel 1239<br />

arrivò in terre francesi la preziosa<br />

reliquia, il pio monarca andò a riceverla<br />

nelle vicinanze di Sens e la depos<strong>it</strong>ò<br />

provvisoriamente nella Cappella<br />

di San Nicola. Inaugurata nel<br />

1248 la Sainte-Chapelle, la sistemò<br />

in questa cappella-reliquario da lui<br />

ideata con tanta venerazione.<br />

Un vinto sbalord<strong>it</strong>o dal vinc<strong>it</strong>ore<br />

A quest’anima tanto piena di fede<br />

e convinta <strong>della</strong> sua filiazione divina,<br />

era impossibile non vivere un<strong>it</strong>a<br />

in modo radicale alla Croce di<br />

Nostro Signor Gesù Cristo, in accordo<br />

con le necess<strong>it</strong>à e i cr<strong>it</strong>eri dell’epoca.<br />

Così, nell’agosto del 1248, partì<br />

dal porto di Aigues Mortes, al suono<br />

del Veni Creator Spir<strong>it</strong>us, comandando<br />

la VII Crociata e nel giugno<br />

dell’anno seguente conquistò la c<strong>it</strong>tà<br />

di Damietta, in Eg<strong>it</strong>to.<br />

32 Salvami Regina · Agosto 2011<br />

_Salvami_Regina_100_RAE116.indb 32 21/07/2011 14:49:22


Dopo nove mesi di penose marce,<br />

l’eserc<strong>it</strong>o cristiano giunse a Mansura<br />

nel febbraio del 1250. Un imprudente<br />

attacco a questa c<strong>it</strong>tà, comandato<br />

dal fratello del re, Roberto<br />

di Artois, produsse conseguenze disastrose.<br />

Seguì una serie di battaglie<br />

nelle quali San Luigi si distinse per<br />

il suo coraggio e gli avversari furono<br />

respinti. In breve tempo, però, i<br />

franchi dovettero affrontare due terribili<br />

nemici: prima la fame, poi la<br />

peste provocata dall’imputridimento<br />

di una grande quant<strong>it</strong>à di cadaveri.<br />

Lo stesso re fu colp<strong>it</strong>o dall’inferm<strong>it</strong>à<br />

e fatto prigioniero nell’aprile<br />

del 1250.<br />

In poco più di un mese di prigionia<br />

sotto il dominio del sultano del<br />

Cairo, a tutti susc<strong>it</strong>ava ammirazione,<br />

per il suo coraggio, pietà e grandezza<br />

d’animo.<br />

Dopo il pagamento di un consistente<br />

riscatto e la consegna <strong>della</strong><br />

c<strong>it</strong>tà di Damietta, il santo re e gli altri<br />

crociati furono liberati e si imbarcarono<br />

verso San Giovanni d’Acri.<br />

San Luigi rimase in Oriente per altri<br />

quattro anni, nei quali approf<strong>it</strong>tò per<br />

stabilire vantaggiose alleanze e rafforzare<br />

le c<strong>it</strong>tà cristiane <strong>della</strong> Siria.<br />

Morte <strong>della</strong> madre e<br />

partenza per Tunisi<br />

Nella primavera del 1252, gli<br />

giunse la notizia <strong>della</strong> morte di sua<br />

madre, Reggente del Regno. Dopo<br />

aver sparso un fiume di lacrime, pregò,<br />

inginocchiato davanti ad un altare:<br />

“Ti rendo grazie, o mio Dio, per<br />

avermi dato una madre così buona.<br />

[...] Tu sai che io l’amavo più di ogni<br />

creatura, ma, prima di tutto, è necessario<br />

che si compiano i tuoi decreti,<br />

che il tuo nome sia benedetto<br />

nei secoli dei secoli”. 8<br />

La morte di Bianca di Castiglia<br />

impose al re l’obbligo di tornare in<br />

Francia, dove sbarcò nell’aprile del<br />

1254. Gli anni successivi furono impiegati<br />

nell’amministrazione e organizzazione<br />

del regno. Nel 1258 ottenne<br />

da parte di Enrico III, d’Inghilterra,<br />

la firma di un accordo di<br />

pace con il regno di Francia.<br />

Nel luglio del 1270, partì per Tunisi,<br />

in Africa. Si enumerano varie<br />

ragioni per la scelta di questa c<strong>it</strong>tà<br />

come primo obiettivo <strong>della</strong> nuova<br />

crociata. Tuttavia, per San Luigi,<br />

la principale causa era la sua speranza<br />

di convertire alla Fede Cristiana<br />

il sultano di quelle terre.<br />

Dopo aver conquistato facilmente<br />

la c<strong>it</strong>tà di Cartagine, il re decise di<br />

aspettare l’arrivo di Carlo d’Angiò<br />

con le sue truppe, per attaccare Tunisi<br />

col massimo delle forze. Ma sub<strong>it</strong>o<br />

la s<strong>it</strong>uazione si rese insostenibile<br />

per i crociati, ridotti all’inazione<br />

sotto il rovente calore africano, con<br />

scars<strong>it</strong>à di acqua potabile e in precarie<br />

condizioni di igiene. Non tardò a<br />

diffondersi un’epidemia che falcidiò<br />

l’eserc<strong>it</strong>o.<br />

Con la salute ormai molto debil<strong>it</strong>ata,<br />

il re fu uno dei primi ad esser<br />

prostrato dal terribile male. Durante<br />

il mese che sopravvisse, impiegò<br />

gli ultimi sforzi per istruire i suoi figli,<br />

in special modo Filippo, l’erede.<br />

Negli ultimi giorni, quasi non riusciva<br />

a parlare. Alla vigilia <strong>della</strong><br />

sua morte, chiese la Sacra Comunione;<br />

in segu<strong>it</strong>o, volle esser posto per<br />

terra, sopra ceneri e con le braccia<br />

in croce e lo sentirono mormorare:<br />

“Signore! Entrerò nella tua casa e<br />

ti adorerò nel tuo santo tabernacolo”.<br />

9 Dette queste parole, chiuse gli<br />

occhi e “rese al Creatore il suo spir<strong>it</strong>o,<br />

nella stessa ora in cui il Figlio<br />

di Dio morì in Croce per la salvezza<br />

del mondo”. 10 Era il 25 agosto 1270.<br />

Così passò da questa v<strong>it</strong>a all’etern<strong>it</strong>à<br />

colui che, vivendo sempre sotto<br />

lo sguardo di Dio, dedicò tutta la<br />

sua esistenza al servizio e alla lode<br />

<strong>della</strong> Maestà Divina. <br />

1<br />

CHATEAUBRIAND, François-<br />

René de. Oeuvres Complètes de<br />

M. le Vicomte de Chateaubriand.<br />

Études Historiques. Paris: Pourrat<br />

Fréres, 1836, t.VI, pag.178.<br />

2<br />

DANIEL-ROPS, Henri. A Igreja das<br />

Catedrais e das Cruzadas. São Paulo:<br />

Quadrante, 1993, v.III, pag.522-523.<br />

3<br />

JOINVILLE, Jean de. Histoire de<br />

Saint Louis, Credo et Lettre à Louis<br />

X. Paris: Firmin Didot Frères, Fils<br />

et Compagnie, 1874, pag.11.<br />

4<br />

LEVRON, Jacques. Saint Louis. Paris:<br />

Le Livre Contemporain, 1957,<br />

pag.17.<br />

5<br />

ACTA SANCTORUM AUGUSTI<br />

5 [1868], 546. Do Testamento Espir<strong>it</strong>ual<br />

de São Luís a seu filho, apud<br />

LITURGIA DAS HORAS. Aparecida:<br />

Vozes; Paulinas, Paulus e<br />

Ave-Maria, 1999, v.IV, pag.1227.<br />

6<br />

JOINVILLE, op. c<strong>it</strong>., pag.34.<br />

7<br />

Idem, pag.15-16.<br />

8<br />

MICHAUD, Joseph-François. História<br />

das Cruzadas. São Paulo:<br />

Américas, 1956, v.V, pag.151.<br />

9<br />

Idem, pag.260.<br />

10<br />

JOINVILLE, op. c<strong>it</strong>., pag.407.<br />

Alle tre del pomeriggio, nella stessa ora in cui il Figlio di Dio morì in Croce<br />

per la salvezza del mondo, San Luigi rese al Creatore il suo spir<strong>it</strong>o<br />

Tomba di San Luigi Re – Basilica di Saint-Denis, Parigi<br />

Sergio Hollmann<br />

Agosto 2011 · Salvami Regina 33<br />

_Salvami_Regina_100_RAE116.indb 33 21/07/2011 14:49:23


Lo splendore <strong>della</strong> natura e la<br />

Sul variegato panorama di Ubatuba Dio ha voluto far aleggiare<br />

la benedizione di due eroici missionari che, con i loro sacrifici<br />

e preghiere, hanno garant<strong>it</strong>o l’un<strong>it</strong>à del Brasile.<br />

Marcos Eduardo Melo dos Santos<br />

C<br />

osa è più bello contemplare:<br />

agresti orizzonti montuosi<br />

dalla vegetazione<br />

abbondante o placidi paesaggi<br />

marini di candida sabbia, armoniosamente<br />

coniugati ad un limpido<br />

cielo e all’intenso verde azzurro delle<br />

acque L’incommensurabile vast<strong>it</strong>à<br />

dell’oceano o gli angoli misteriosi<br />

delle foreste, con i loro uccelli dai vivi<br />

colori e le sussurranti cascate La domanda<br />

fa es<strong>it</strong>are.<br />

Tale alternativa non si pone in<br />

quelle aree del l<strong>it</strong>orale brasiliano<br />

dove l’esuberante grandezza dei rilievi<br />

bacia l’immens<strong>it</strong>à del mare.<br />

In una di queste regioni costiere,<br />

esattamente dove il Tropico del Capricorno<br />

incrocia la parte più orientale<br />

del Brasile, si trova la c<strong>it</strong>tà di<br />

Ubatuba. Il Parco Statale <strong>della</strong> Serra<br />

del Mare concorre molto all’affascinante<br />

panorama <strong>della</strong> zona, dove<br />

il capriccioso disegno del l<strong>it</strong>orale<br />

forma ottanta incantevoli spiagge,<br />

con porti naturali ornati da isole accoglienti.<br />

Lo scenario, più appropriato alla<br />

leggenda che alla prosaica v<strong>it</strong>a del<br />

XXI secolo, ci riporta alla storia dei<br />

primordi del Brasile.<br />

Un tedesco nelle selve brasiliane<br />

La cronaca di questa c<strong>it</strong>tà paulista,<br />

che conta oggi circa 80 mila ab<strong>it</strong>anti,<br />

inizia con la singolare avventura<br />

di Hans Staden, un maestro di artiglieria<br />

tedesco catturato dai tupinambi.<br />

In pericolo di esser ucciso e divorato<br />

in un r<strong>it</strong>uale cannibalesco, riuscì,<br />

con molta astuzia, ad intenerire<br />

la rude indole aborigena ed anche a<br />

instaurare una certa amicizia con il<br />

cacicco Cunhambebe, che dominava<br />

su una vasta regione s<strong>it</strong>uata a nord<br />

dell’attuale Caraguatatuba. Quando<br />

Staden vedeva accendersi negli<br />

indigeni la furia antropofaga, li minacciava<br />

con castighi divini, nel caso<br />

gli facessero del male, e prometteva<br />

loro, da parte del buon Dio, un premio<br />

in Cielo se gli avessero risparmiato<br />

la v<strong>it</strong>a.<br />

Siccome i tupinambi erano alleati<br />

dei francesi, che allora occupavano<br />

la Baia di Guanabara, l’artigliere<br />

tedesco si fece passare per francese,<br />

in lotta contro i portoghesi. Dopo nove<br />

mesi di incertezze e di angoscianti<br />

peripezie, riuscì a r<strong>it</strong>ornare in Germania<br />

dove pubblicò, nel 1557, la sua<br />

“Storia vera e descrizione di un paese<br />

ab<strong>it</strong>ato da uomini selvaggi, nudi, feroci<br />

e antropofagi s<strong>it</strong>uato nel nuovo<br />

mondo denominato America”. 1<br />

In quest’opera, Staden descrive<br />

un “villaggio con sette case” dove<br />

egli era tenuto prigioniero. 2 S<strong>it</strong>uato<br />

a trenta miglia dall’attuale Bertioga,<br />

egli lo chiama Uwattivi, che significa,<br />

secondo alcuni studiosi, “il luogo<br />

dove ci sono molte canoe”.<br />

Imminenza di un confl<strong>it</strong>to generale<br />

Decenni più tardi, questo stesso<br />

villaggio, noto anche col nome di<br />

Iperoig (“acqua che ha squali”), sarebbe<br />

diventato lo scenario <strong>della</strong> circostanza<br />

forse più drammatica <strong>della</strong><br />

v<strong>it</strong>a del Beato Giuseppe di Anchieta.<br />

34 Salvami Regina · Agosto 2011<br />

_Salvami_Regina_100_RAE116.indb 34 21/07/2011 14:49:36


la benedizione degli eroi<br />

Dario Sanches<br />

Otávio de Mello<br />

Alcuni uccelli delle foreste di Ubatuba: colibri-striato (Ramphodon naevius),<br />

Tanagra pettorale (Euphonia pectoralis), colibrì-zaffiro (Hylocharis cyanus) e Tangara testaverde (Tangara seledon).<br />

Sopra: Isola del Tamanduá veduta dalla Spiaggia <strong>della</strong> Figueira.<br />

Nella metà del XVI secolo i francesi<br />

disputavano ai portoghesi il possesso<br />

del terr<strong>it</strong>orio intorno a Baia<br />

de Guanabara, dove fondarono<br />

una colonia alla quale diedero il nome<br />

di Francia Antartica. Oltre a questi,<br />

i colonizzatori lus<strong>it</strong>ani avevano altri<br />

nemici: i tupinambi, legati da uno<br />

strettissimo patto di guerra denominato<br />

Confederazione dei Tamoi. I<br />

francesi si allearono a loro, fornendo<br />

strumenti bellici, anche armi da fuoco<br />

e istigavandoli a combattere i portoghesi<br />

e i loro alleati, i tupiniquin.<br />

La s<strong>it</strong>uazione era tesa, ed entrambi i<br />

contendenti si preparavano all’imminenza<br />

di un confl<strong>it</strong>to generale.<br />

Da parte loro, i missionari gesu<strong>it</strong>i,<br />

interessati a conquistare alla Fede<br />

cristiana non solo i tupiniquin, ma anche<br />

i tupinambi e gli altri popoli indigeni,<br />

vedevano bene che il loro lavoro<br />

di evangelizzazione non si sarebbe<br />

potuto attuare senza l’instaurazione<br />

di una pace ferma e duratura. Dunque,<br />

Don Manuel da Nóbrega e l’ancor<br />

giovane chierico Giuseppe de Anchieta<br />

si disposero alla delicata e pericolosa<br />

missione di intermediari per<br />

una proposta di pace presso i capi<br />

<strong>della</strong> Confederazione dei Tamoi.<br />

Due missionari in<br />

mezzo agli indigeni<br />

Nel maggio 1563, sbarcarono sulla<br />

spiaggia di Iperoig questi due dotti<br />

europei, laureati in famose univers<strong>it</strong>à<br />

iberiche, uomini di spicco negli<br />

ambienti intellettuali per la loro<br />

erudizione e negli ambienti religiosi<br />

per la loro virtù. Stavano per trattare<br />

di pace con selvaggi ab<strong>it</strong>uati a<br />

banchettare con le carni dei nemici<br />

e non ignoravano che la loro s<strong>it</strong>uazione<br />

personale equivaleva, in pratica,<br />

a quella di prigionieri... Solamente<br />

l’amore verso Dio e il prossimo<br />

spiega tanta abnegazione.<br />

Grazie alla benevolenza del capo<br />

tamoio Coaquira (o Pindobuçu), don<br />

Nobrega poté celebrar Messa in una<br />

rustica chiesetta, alla presenza di indios<br />

curiosi e reverenti. Anchieta impartiva<br />

loro, insieme alla dottrina cristiana,<br />

rudimentali conoscenze di igiene<br />

e saggezza. Tuttavia, non poteva ancora<br />

battezzarli, a causa <strong>della</strong> fragil<strong>it</strong>à<br />

<strong>della</strong> loro perseveranza nella Fede.<br />

Entrambi si assoggettarono ad<br />

alimentarsi del loro cibo, percor-<br />

Agosto 2011 · Salvami Regina 35<br />

_Salvami_Regina_100_RAE116.indb 35 21/07/2011 14:49:43


endo i difficili sentieri, soffrendo il<br />

freddo, dormendo all’addiaccio. In<br />

diverse occasioni si videro sul punto<br />

di esser divorati nei r<strong>it</strong>uali antropofagi.<br />

Cunhambebe, capo <strong>della</strong><br />

Confederazione dei Tamoio, tentò<br />

di ammazzarli varie volte, e non riuscì<br />

a realizzare il suo intento soltanto<br />

a causa <strong>della</strong> protezione che il suo<br />

stesso figlio offriva ai due gesu<strong>it</strong>i. In<br />

una di queste rischiose occasioni,<br />

Anchieta si vide costretto a fuggire<br />

per le scoscese colline di Ubatuba,<br />

caricandosi sulle spalle don Nóbrega,<br />

che allora aveva grandi difficoltà<br />

di camminare.<br />

Nonostante le circostanze fossero<br />

così avverse, i missionari aiutavano<br />

gli indigeni nelle loro malattie, curavano<br />

loro le piaghe e le fer<strong>it</strong>e, parlando<br />

di Dio, catechizzando i bambini,<br />

eserc<strong>it</strong>ando così una benefica influenza<br />

su di loro, al punto che molti<br />

si mostravano ormai inclini al Cristianesimo.<br />

Una poesia scr<strong>it</strong>ta sulla sabbia<br />

Più gravi dei pericoli fisici erano<br />

i rischi spir<strong>it</strong>uali. Un mese e mezzo<br />

dopo l’arrivo dei due gesu<strong>it</strong>i a Iperoig,<br />

don Nóbrega dovette r<strong>it</strong>ornare<br />

alla c<strong>it</strong>tadina di San Vincenzo, lasciando<br />

Anchieta come ostaggio per<br />

sei mesi, senza il confortante appoggio<br />

morale e spir<strong>it</strong>uale del sacerdote.<br />

La mancanza di senso morale, la<br />

completa nud<strong>it</strong>à e la lussuria dei nativi,<br />

aggravate da provocanti atteggiamenti<br />

di certe indie, cost<strong>it</strong>uivano<br />

s<strong>it</strong>uazioni imbarazzanti per il giovane<br />

religioso, determinato a mantenere<br />

a qualsiasi costo la fedeltà al<br />

suo voto di cast<strong>it</strong>à perfetta. Le sue<br />

armi in questa lotta erano austere<br />

pen<strong>it</strong>enze, l’uso di un cilicio e, soprattutto,<br />

il ricorso alla materna<br />

protezione <strong>della</strong> Santa Vergine delle<br />

Vergini. Anchieta Le promise di<br />

comporre un poema in suo omaggio,<br />

per ottenere la grazia di conservare<br />

illibata la propria virtù.<br />

Nel compimento di questa promessa,<br />

egli percorreva la spiaggia di<br />

Iperoig, componendo mentalmente<br />

i versi che in segu<strong>it</strong>o scriveva sulla<br />

sabbia e infine registrava nella memoria.<br />

Così nacque il Poema alla Vergine,<br />

una delle prime opere letterarie<br />

<strong>della</strong> cultura luso-brasiliana, con<br />

5.800 versi in latino. Si racconta che,<br />

mentre scriveva le rime sulla sabbia,<br />

un uccellino dai bei colori si librava<br />

nei suoi pressi, non es<strong>it</strong>ando anche a<br />

posarsi sulle sue spalle o sulle mani.<br />

La Pace di Iperoig<br />

Grazie al buon senso diplomatico,<br />

all’eroica dedizione e, soprattutto,<br />

alle preghiere dei due santi gesu<strong>it</strong>i,<br />

si stabilì infine, senza inchiostro<br />

né carta, il primo trattato di pace<br />

delle Americhe, tra i portoghesi<br />

del l<strong>it</strong>orale paulista e gli agguerr<strong>it</strong>i<br />

tamoio. Dopo un cerimonioso r<strong>it</strong>uale<br />

indigeno realizzato davanti al<br />

crocifisso eretto a Iperoig, Anchieta<br />

fu autorizzato a r<strong>it</strong>ornare a San<br />

Vincenzo, il 14 settembre 1563, festa<br />

dell’Esaltazione <strong>della</strong> Santa Croce.<br />

Lo stesso Cunhambebe – che da<br />

ferrigno nemico si era trasformato<br />

in amico e ammiratore – lo riportò<br />

indietro nella sua canoa.<br />

Solcando le soavi onde nella rustica<br />

imbarcazione del Grande Capo,<br />

Anchieta “accarezzava ancora,<br />

dentro l’anima, la certezza che,<br />

Timothy Ring<br />

Nel compimento di questa promessa, il Beato Anchieta percorreva la spiaggia di Iperoig,<br />

componendo mentalmente i versi che in segu<strong>it</strong>o scriveva sulla sabbia e infine registrava nella memoria<br />

“Anchieta nella Spiaggia di Iperoig”, di Bened<strong>it</strong>o Calixto – Pateo do Colégio, San Paolo (Brasile)<br />

36 Salvami Regina · Agosto 2011<br />

_Salvami_Regina_100_RAE116.indb 36 21/07/2011 14:49:49


Nivaldo Bueno<br />

Carla Abreu<br />

Carla Abreu Sérgio Miyasaki<br />

Hamilton Naville<br />

La presenza del Beato Giuseppe de Anchieta segnò con una benedizione indelebile quel panorama nel quale Dio<br />

riunì le bellezze del mare, la grandezza delle montagne, la fertil<strong>it</strong>à delle foreste<br />

Veduta delle Spiagge Dura, do Pulso, Maranduba e Vermelha do Sul. Nel centro: “Anchieta scr<strong>it</strong>tore” –<br />

Collegio San Luigi, San Paolo (Brasile)<br />

con la Pace di Iperoig, era assicurata<br />

in breve l’espulsione dei francesi<br />

di Rio de Janeiro. La colonizzazione<br />

franco-calvinista, capace di dividere<br />

a metà la terra brasiliana, non<br />

avrebbe attecch<strong>it</strong>o, assicurando così<br />

l’integr<strong>it</strong>à immensa <strong>della</strong> nostra patria,<br />

con l’idioma, la razza e la fede”<br />

– afferma uno studioso <strong>della</strong> storia<br />

di Ubatuba. 3<br />

Infatti, la Pace di Iperoig fu un<br />

fatto decisivo nella storia di una nazione<br />

che sta assumendo una posizione<br />

importante nel terzo millennio.<br />

Senza di essa non si sarebbe formato<br />

il Brasile enorme e uno, con<br />

una sola lingua, una sola Fede, un<br />

popolo ibrido e senza vani preconcetti.<br />

Sintesi dello splendore<br />

<strong>della</strong> natura brasiliana<br />

Nel luogo del leggendario villaggio<br />

tupinamba si formò un po’<br />

alla volta un ab<strong>it</strong>ato di colonizzatori<br />

che prosperò e nel 1637 fu<br />

elevato alla categoria di c<strong>it</strong>tadina,<br />

battezzata con il suggestivo nome<br />

di Vila Nova dell’Esaltazione <strong>della</strong><br />

Santa Croce del Salvatore di Ubatuba.<br />

Il Beato Giuseppe de Anchieta<br />

non sarebbe più tornato a vedere<br />

quel panorama nel quale Dio riunì<br />

le bellezze del mare, la grandezza<br />

delle montagne, la fertil<strong>it</strong>à delle foreste,<br />

il cristallino delle cascate, l’esuberanza<br />

<strong>della</strong> fauna e il p<strong>it</strong>toresco<br />

delle isole.<br />

Ubatuba sintetizza, in un certo<br />

modo, lo splendore <strong>della</strong> natura<br />

brasiliana. Ricco panorama nel quale<br />

Colui che morì per noi sulla Santa<br />

Croce ha voluto che librasse la benedizione<br />

di eroi che, con i loro sacrifici<br />

e preghiere, garantirono l’un<strong>it</strong>à<br />

del Brasile. <br />

1<br />

STADEN, Hans. Viagem ao Brasil.<br />

Rio de Janeiro: Publicações<br />

da Academia Brasileira, 1930,<br />

pag.186.<br />

2<br />

Idem, pag.67.<br />

3<br />

OLIVEIRA, Washington de. Ubatuba<br />

– Documentário. São Paulo: Ed<strong>it</strong>ora<br />

do Escr<strong>it</strong>or, 1977, pag.41.<br />

Agosto 2011 · Salvami Regina 37<br />

_Salvami_Regina_100_RAE116.indb 37 21/07/2011 14:49:57


LA PAROLA DEI PASTORI<br />

L’Eucaristia,<br />

centro <strong>della</strong> v<strong>it</strong>a del sacerdote<br />

Il sacerdote è ambasciatore di Cristo e amministratore dei misteri<br />

di Dio. Due Sacramenti gli sono affidati in modo molto speciale:<br />

quello dell’Eucaristia e quello <strong>della</strong> Riconciliazione.<br />

Mons. Bened<strong>it</strong>o Beni dos Santos<br />

Vescovo Diocesano di Lorena<br />

Oggi la Chiesa celebra la<br />

memoria l<strong>it</strong>urgica del<br />

Cuore Immacolato di<br />

Maria. È una celebrazione<br />

significativa, poiché si tratta<br />

del cuore di una Madre: Madre<br />

del Figlio di Dio fatto uomo; Madre<br />

dell’uman<strong>it</strong>à redenta da suo Figlio in<br />

Croce; Madre <strong>della</strong> Chiesa, come ha<br />

proclamato Papa Paolo VI, alla fine<br />

<strong>della</strong> seconda sessione del Concilio<br />

Vaticano II. Madre dei sacerdoti.<br />

A questo propos<strong>it</strong>o, il Beato Giovanni<br />

Paolo II ha ricordato che quel<br />

discepolo che stava ai piedi <strong>della</strong><br />

Croce e ha accolto la Madonna come<br />

madre, era un Apostolo di Gesù,<br />

pertanto un sacerdote. Se la Madonna<br />

è Madre di tutti i cristiani, di tutti<br />

i discepoli di Gesù, Ella lo è in modo<br />

speciale dei sacerdoti.<br />

La ragione del celibato sacerdotale<br />

Cari ordinandi, credo che le parole<br />

del profeta Isaia, che abbiamo<br />

ascoltato nella prima lettura di questa<br />

Messa, illuminino la vostra ordinazione<br />

sacerdotale. Dice il profeta:<br />

“Io gioisco pienamente nel Signore,<br />

la mia anima esulta nel mio Dio, perché<br />

mi ha rivest<strong>it</strong>o delle vesti di salvezza,<br />

mi ha avvolto con il manto <strong>della</strong><br />

giustizia, come uno sposo che si<br />

cinge il diadema e come una sposa<br />

che si adorna di gioielli” (Is 61, 10).<br />

Queste parole esprimono la gratu<strong>it</strong>à<br />

e la bellezza dell’amore di Dio verso<br />

Israele. Ma esse possono esprimere<br />

anche la gratu<strong>it</strong>à e la bellezza del suo<br />

amore nei nostri confronti.<br />

Infatti, la vocazione sacerdotale si<br />

spiega soltanto a partire dalla gratu<strong>it</strong>à<br />

dell’amore di Dio, dalla bellezza<br />

di questo amore. Egli confida in noi<br />

e ci dà una missione. “Esulto di gioia<br />

nel Signore”. Il giorno dell’ordinazione<br />

presb<strong>it</strong>erale è un giorno di grande<br />

gioia. Giubilo non solo interiore, ma<br />

anche esteriore, che io vedo stampato<br />

sui vostri volti. Gioia che avvolge<br />

tutta la l<strong>it</strong>urgia che stiamo celebrando:<br />

i r<strong>it</strong>i, le preghiere, i canti.<br />

“Mi ha ornato come uno sposo col<br />

suo diadema”. A somiglianza del Vescovo,<br />

che con l’ordinazione diventa<br />

sposo <strong>della</strong> Chiesa, anche il presb<strong>it</strong>ero,<br />

con l’ordinazione diventa sposo<br />

<strong>della</strong> Chiesa. Per questo deve dedicare<br />

alla Chiesa tutta la propria v<strong>it</strong>a,<br />

tutto il proprio amore. Qui si trova<br />

la ragione del celibato sacerdotale.<br />

Non è un celibato qualsiasi. Non<br />

è una semplice ascesi. Si tratta di un<br />

celibato evangelico. Attraverso il celibato,<br />

lo stile di v<strong>it</strong>a del sacerdote si<br />

identifica con lo stile di v<strong>it</strong>a di Cristo.<br />

Ambasciatore di Cristo e<br />

amministratore dei misteri di Dio<br />

Dalla seconda lettura di questa<br />

Messa, voglio sottolineare due affermazioni<br />

dell’Apostolo Paolo. La prima:<br />

“Siamo ambasciatori di Cristo”<br />

(II Cor 5, 20). Il sacerdote è ambasciatore<br />

di Cristo, suo rappresentante,<br />

suo vicario. L’ambasciatore non<br />

pronuncia il suo messaggio, ma quello<br />

di colui che lo ha inviato. Quindi,<br />

il sacerdote non deve annunciare le<br />

sue opinioni personali, ma la parola<br />

di Dio, la parola di Cristo.<br />

L’ambasciatore di Cristo è anche<br />

amministratore dei misteri di Dio, ossia,<br />

dei beni salvifici che sono i Sacramenti.<br />

Due Sacramenti sono affidati in<br />

modo molto speciale alle cure del sacerdote:<br />

quello dell’Eucaristia e quello<br />

<strong>della</strong> Riconciliazione. Il sacerdozio<br />

ministeriale, che riveste il Vescovo e il<br />

presb<strong>it</strong>ero, fu ist<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o nell’Ultima Cena<br />

con l’Eucaristia e in vista dell’Eucaristia.<br />

Con le stesse parole con le quali<br />

Cristo ha ist<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o l’Eucaristia, Egli ha<br />

38 Salvami Regina · Agosto 2011<br />

_Salvami_Regina_100_RAE116.indb 38 21/07/2011 14:50:12


Gabriel Zanella<br />

Sérgio Miyazaki<br />

Con le stesse parole con le quali Cristo ha ist<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o l’Eucaristia, Egli ha ist<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o anche il sacerdozio ministeriale<br />

Due momenti <strong>della</strong> Messa di ordinazione presb<strong>it</strong>erale, presieduta da Mons. Beni<br />

ist<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o anche il sacerdozio ministeriale:<br />

“Fate questo in memoria di me”.<br />

La fonte <strong>della</strong> spir<strong>it</strong>ual<strong>it</strong>à<br />

del sacerdote<br />

Proprio per questo l’Eucaristia deve<br />

occupare il centro <strong>della</strong> v<strong>it</strong>a del sacerdote.<br />

Egli non può non celebrarla<br />

ogni giorno: Essa deve anche esser<br />

la fonte <strong>della</strong> sua spir<strong>it</strong>ual<strong>it</strong>à. Il Beato<br />

Giovanni Paolo II, nella sua ultima<br />

Lettera ai Sacerdoti in occasione<br />

del Giovedì Santo, da lui firmata in un<br />

letto d’ospedale, afferma che la fonte<br />

<strong>della</strong> spir<strong>it</strong>ual<strong>it</strong>à del sacerdote sono le<br />

parole pronunciate da Gesù nell’Ultima<br />

Cena, che il sacerdote ripete in<br />

ogni celebrazione dell’Eucaristia.<br />

Ricordiamo queste parole così<br />

belle e misteriose: “Prese il pane nelle<br />

sue mani e rese grazie”. Componente,<br />

dunque, <strong>della</strong> spir<strong>it</strong>ual<strong>it</strong>à del<br />

sacerdote, deve essere un’azione di<br />

grazie continua, ogni giorno, in ogni<br />

momento, per il dono <strong>della</strong> vocazione.<br />

“Questo è il mio corpo offerto<br />

in sacrificio per voi. Questo è il calice<br />

del mio sangue versato per voi”.<br />

Il sacerdote deve esser un’ostia, consumare<br />

la sua v<strong>it</strong>a quotidianamente<br />

per il bene <strong>della</strong> Chiesa e dei fratelli.<br />

Il sacerdote apre le porte <strong>della</strong><br />

misericordia divina ai peccatori<br />

L’altro Sacramento affidato in<br />

modo speciale alle cure del sacerdote<br />

è quello <strong>della</strong> Riconciliazione.<br />

Come ministro di questo Sacramento,<br />

egli apre le porte <strong>della</strong> misericordia<br />

divina ai peccatori.<br />

Non possiamo dimenticarci, cari<br />

ordinandi: il sacerdote non è solo<br />

ministro di questo Sacramento,<br />

ne è anche soggetto. E per questo<br />

deve, frequentemente, avvicinarsi<br />

al Sacramento <strong>della</strong> Confessione.<br />

Questo avvicinamento frequente<br />

al Sacramento <strong>della</strong> Riconciliazione<br />

fa sì che il sacerdote sia onesto<br />

con se stesso; fa sì che egli non<br />

si fissi nei suoi errori, ma si sforzi<br />

ogni giorno di superare tutti i suoi<br />

errori, tutti i suoi lim<strong>it</strong>i; fa sì che<br />

egli sia misericordioso verso i fratelli.<br />

Il segno dell’amore del sacerdote<br />

per Cristo è pascere il gregge<br />

Io credo che la domanda di Cristo<br />

riportata nel Vangelo che abbiamo<br />

appena ascoltato, serva da conclusione<br />

per questa nostra riflessione:<br />

“Non sapevate che io devo stare<br />

nella casa del Padre mio” (Lc<br />

2, 49). È interessante osservare che<br />

questa è la prima espressione di Gesù<br />

registrata nel Vangelo. La prima<br />

volta che Egli parla nel Vangelo è<br />

per riferirsi a suo Padre. Che cosa<br />

meravigliosa!<br />

“Stare nella casa del Padre” significa<br />

occuparsi delle cose di Dio. Il<br />

sacerdote è ordinato non per occuparsi<br />

delle cose del mondo, non per<br />

essere pol<strong>it</strong>ico, economista, cantante<br />

e fare show. Egli è ordinato per<br />

stare nella casa del Padre, occuparsi<br />

delle cose di Dio, annunciare la sua<br />

Parola, celebrare l’Eucaristia, ascoltare<br />

le confessioni dei fedeli, occuparsi<br />

del gregge che gli è affidato.<br />

D’altronde, il gregge affidato a ogni<br />

sacerdote non gli appartiene, appartiene<br />

a Cristo che è l’unico Pastore.<br />

Per questo Egli ha detto a Pietro:<br />

“Pasci le mie pecore” (Gv 21, 17).<br />

Il segno dell’amore di Pietro per<br />

Cristo è stato proprio pascere il<br />

gregge. Il segno principale dell’amore<br />

di ogni sacerdote per Cristo<br />

è pascere il gregge che gli è affidato.<br />

Cari ordinandi, il Cuore Immacolato<br />

di Maria, la cui memoria l<strong>it</strong>urgica<br />

stiamo celebrando, è una<br />

fonte di grazie per tutta la Chiesa.<br />

Per questo Essa la celebra ogni<br />

anno. Che il Cuore Immacolato di<br />

Maria, dunque, vi dia un cuore sacerdotale<br />

simile al cuore di suo Figlio:<br />

cuore umano, cuore puro, cuore<br />

misericordioso, cuore santo.<br />

Amen.<br />

(Omelia nella Messa di ordinazione<br />

presb<strong>it</strong>erale celebrata nel Seminario<br />

degli Araldi a Caieiras, Grande<br />

San Paolo, 2/7/2011)<br />

Agosto 2011 · Salvami Regina 39<br />

_Salvami_Regina_100_RAE116.indb 39 21/07/2011 14:50:14


Il Cardinale Scola è il nuovo<br />

arcivescovo di Milano<br />

Il 28 giugno Benedetto XVI ha nominato<br />

il Cardinale Angelo Scola, Arcivescovo<br />

Metropol<strong>it</strong>a di Milano, una<br />

delle più importanti e vaste arcidiocesi<br />

del mondo, con 1.107 parrocchie,<br />

raggruppate in 73 decanati , suddivise<br />

in sette zone pastorali, il cui il numero<br />

degli ab<strong>it</strong>anti supera i cinque milioni.<br />

Il Cardinale Scola, Patriarca di<br />

Venezia dal 2002, succede al Cardinale<br />

Dionigi Tettamanzi, di cui il<br />

Santo Padre ha accettato la rinuncia<br />

al governo pastorale, presentata<br />

per raggiunti lim<strong>it</strong>i d’età. Già da due<br />

anni il Cardinale Tettamanzi aveva<br />

presentato, secondo le norme canoniche,<br />

le dimissioni al Papa, ciò nonostante<br />

lo ha lasciato alla guida di<br />

Milano fino adesso.<br />

rusemb.org.uk<br />

Il governo russo condecora<br />

l’ex-Nunzio Apostolico a Mosca<br />

Il 9 giugno, il governo <strong>della</strong> Russia<br />

ha concesso l’insegna dell’“Ordine<br />

Amicizia” all’Arcivescovo Mons.<br />

Antonio Mennini, ex-Nunzio Apostolico<br />

a Mosca. Il prelato, attuale<br />

rappresentante <strong>della</strong> Santa Sede a<br />

Londra, ha ricevuto in questa c<strong>it</strong>tà la<br />

condecorazione dalle mani dell’ambasciatore<br />

russo in Gran Bretagna,<br />

Alexander Yakovenko durante un<br />

ricevimento ufficiale in occasione<br />

<strong>della</strong> “Giornata <strong>della</strong> Russia”.<br />

Secondo la pagina web dell’ambasciata,<br />

la condecorazione gli è stata<br />

concessa “per il suo straordinario<br />

contributo alle relazioni tra la Russia<br />

e il Vaticano durante lo svolgimento<br />

<strong>della</strong> sua funzione come inviato <strong>della</strong><br />

Santa Sede a Mosca, tra il 2003 e il<br />

2010”. Nel contempo il Dipartimento<br />

di Relazioni Estere del Patriarcato<br />

di Mosca, informa l’agenzia Gaudium<br />

Press, ha dichiarato che Mons.<br />

Mennini ha mer<strong>it</strong>ato l’onorificenza<br />

“per aver raggiunto una comprensione<br />

reciproca tra la Chiesa Cattolica e<br />

la Chiesa Ortodossa Russa”.<br />

Inaugurata cappella<br />

di adorazione perpetua a Qu<strong>it</strong>o<br />

La Parrocchia <strong>della</strong> Madonna di<br />

Fatima del Batan, a Qu<strong>it</strong>o, ha inaugurato<br />

il 23 giugno la prima cappella<br />

dell’Ecuador dedicata all’Adorazione<br />

perpetua del Santissimo Sacramento.<br />

La cerimonia è iniziata con<br />

una Messa concelebrata presieduta<br />

da Mons. Fausto Gabriel Travez Travez,<br />

OFM, Arcivescovo Metropol<strong>it</strong>ano<br />

di Qu<strong>it</strong>o e Primate dell’Ecuador.<br />

Promossa dai fedeli e capeggiata<br />

dal parroco Don Luis Fernando Rea<br />

Jimènez, l’iniziativa è stata supportata<br />

dai Missionari <strong>della</strong> Santissima<br />

Eucaristia, un’associazione clericale<br />

privata di dir<strong>it</strong>to diocesano, fondata<br />

nella Diocesi di Frejus-Toulon, in<br />

Francia, che ha per carisma la promozione,<br />

organizzazione e fondazione<br />

dell’Adorazione perpetua nelle<br />

parrocchie e nelle diocesi.<br />

Monastero peruviano<br />

commemora 450 anni<br />

Le religiose agostiniane del Monastero<br />

dell’Incarnazione a Lima, in Perù,<br />

hanno dato inizio alle commemorazioni<br />

del 450º anniversario di fondazione<br />

di questo convento, inaugurato<br />

il 21 giugno 1562 con una fastosa cerimonia<br />

alla quale hanno partecipato<br />

il viceré e l’Arcivescovo dell’epoca,<br />

Mons. Girolamo de Loayza.<br />

L’anno giubilare è stato aperto<br />

con un’Eucaristia di rendimento<br />

di grazie presieduta dal Cardinale<br />

Juan Luis Cipriani Thorne e concelebrata<br />

da numerosi sacerdoti. La<br />

domenica precedente, Mons. Bruno<br />

Masaró, Nunzio Apostolico in Perù,<br />

aveva celebrato la Santa Messa per<br />

le intenzioni delle religiose. Una solenne<br />

Adorazione al Santissimo Sacramento,<br />

segu<strong>it</strong>a dalla celebrazione<br />

dell’Eucaristia presieduta dal Vescovo<br />

Castrense del Perù, Mons. Salvador<br />

Piñeiro, è stata la principale cerimonia<br />

del 20 giugno.<br />

La comun<strong>it</strong>à contemplativa che<br />

ha dato origine al monastero dell’Incarnazione<br />

è stata ist<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a il 25 marzo<br />

del 1558 da Leonor de Portocarrero<br />

e sua figlia Mencia de Hernandez<br />

Giron, sotto gli auspici del sacerdote<br />

agostiniano Andrès de Santa<br />

Maria. Essa è considerata la più<br />

antica dell’America Latina.<br />

Incontro nazionale<br />

di catechesi in Italia<br />

Adulti testimoni <strong>della</strong> Fede, desiderosi<br />

di trasmettere speranza – Responsabil<strong>it</strong>à<br />

e formazione <strong>della</strong> comun<strong>it</strong>à<br />

cristiana. È stato questo il tema del<br />

45º Incontro Nazionale dei Direttori<br />

delle Segreterie Diocesane di Catechesi,<br />

realizzato a Pesaro, dal 20 al<br />

23 giugno, con 300 partecipanti, provenienti<br />

da 127 diocesi <strong>it</strong>aliane.<br />

Nella sessione di apertura, Don<br />

Guido Benzi, Direttore <strong>della</strong> Segrete-<br />

chiesacatolica.<strong>it</strong><br />

40 Salvami Regina · Agosto 2011<br />

_Salvami_Regina_100_RAE116.indb 40 21/07/2011 14:50:22


D<br />

Nuovi Arcivescovi<br />

ricevono il pallio<br />

urante la Celebrazione Eucaristica<br />

<strong>della</strong> Solenn<strong>it</strong>à dei Santi<br />

Pietro e Paolo, realizzata nella Basilica<br />

Vaticana il 29 giugno, 40 nuovi Arcivescovi<br />

Metropol<strong>it</strong>ani hanno ricevuto<br />

il pallio dalle mani del Santo Padre<br />

Benedetto XVI.<br />

Nella sua omelia, il Sommo Pontefice<br />

ha ricordato la ricchezza simbolica<br />

di questa insegna d’onore e<br />

giurisdizione, segno dell’unione dei<br />

Pastori <strong>della</strong> Chiesa con Pietro e con<br />

i suoi successori. Il pallio significa, ha<br />

affermato il Papa, “che dobbiamo essere<br />

Pastori per l’un<strong>it</strong>à e nell’un<strong>it</strong>à, e<br />

che solo nell’un<strong>it</strong>à, <strong>della</strong> quale Pietro<br />

è simbolo, guidiamo veramente a<br />

Cristo”.<br />

Dei 40 Arcivescovi, provenienti dai<br />

cinque continenti, due sono <strong>it</strong>aliani:<br />

Mons. Vincenzo Bertolone, di Catanzaro-Squillace<br />

(fotto sopra); e Mons.<br />

Cesare Nosiglia, di Torino (sotto).<br />

Cinque nuovi Metropol<strong>it</strong>i che,<br />

per motivi vari, non sono potuti esser<br />

presenti a Roma, hanno ricevuto<br />

il pallio nelle rispettive sedi arciepiscopali.<br />

Mons. Vincenzo<br />

Bertolone<br />

Mons. Cesare<br />

Nosiglia<br />

L’Osservatore Romano<br />

ria Catechetica Nazionale, ha ricordato<br />

la meta di trasformare gli adulti da<br />

destinatari a protagonisti dell’educazione<br />

e comunicazione, ed ha esposto<br />

le condizioni per renderli consapevoli<br />

dell’importanza di questo comp<strong>it</strong>o.<br />

L’evento, iniziato col saluto e la<br />

benedizione dell’Arcivescovo, Mons.<br />

Piero Coccia, è una tappa di preparazione<br />

al XXV Congresso Eucaristico<br />

Nazionale di Ancona, che si realizzerà<br />

dal 3 all’ 11 settembre.<br />

Conferenza Ecclesiale <strong>della</strong><br />

diocesi di Roma<br />

Dal 13 al 19 giugno, a Roma, quasi<br />

8 mila iscr<strong>it</strong>ti, fra ecclesiastici e<br />

laici, hanno partecipato alla Conferenza<br />

Ecclesiale <strong>della</strong> Diocesi di Roma<br />

il cui tema era: “La gioia di generare<br />

alla fede nella Chiesa di Roma<br />

– L’Iniziazione Cristiana”.<br />

L’evento è stato aperto col discorso<br />

di Benedetto XVI nella Basilica<br />

di San Giovanni in Laterano, quando<br />

ha consegnato il Catechismo <strong>della</strong><br />

Chiesa Cattolica ai presenti “affinché<br />

la Chiesa di Roma possa impegnarsi<br />

con rinnovata gioia nell’educazione<br />

alla fede”.<br />

Don Walter Insero, portavoce<br />

dell’Ufficio comunicazioni sociali<br />

del Vicariato di Roma, che il convegno<br />

“permette di eserc<strong>it</strong>are una corresponsabil<strong>it</strong>à.<br />

I laici non sono solo<br />

dei collaboratori ma dei protagonisti<br />

a pieno t<strong>it</strong>olo. Non soltanto i ministri<br />

ma anche il laicato ha un ruolo<br />

decisivo in questa grande missione”,<br />

ha informato l’agenzia Zen<strong>it</strong>, aggiungendo<br />

che cost<strong>it</strong>uisce un momento di<br />

scambio in cui “è possibile parlare al<br />

cuore e all’intelligenza perché possa<br />

maturare una fede adulta”. Un’“esperienza<br />

di comunione, di incontro<br />

e di condivisione dell’avventura da<br />

portare a tutte le parrocchie”.<br />

Lo scopo di questo Convegno ecclesiale<br />

è stato quello di verificare il cammino<br />

pastorale percorso a Roma negli<br />

ultimi dieci anni per trarne poi orientamenti<br />

efficaci per la v<strong>it</strong>a ecclesiale, ha<br />

detto il Cardinale Agostino Vallini, Vicario<br />

del Papa per la Diocesi di Roma.<br />

Cardinale Scherer:<br />

La nuova evangelizzazione<br />

“è un impegno immenso”<br />

Al suo r<strong>it</strong>orno in Brasile da Roma,<br />

dove ha partecipato alla prima<br />

Assemblea Plenaria del Pontificio<br />

Consiglio per la Nuova Evangelizzazione,<br />

l’Arcivescovo di San Paolo,<br />

Cardinale Odilo Scherer, ha concesso<br />

un’intervista al settimanale San<br />

Paolo, spiegando le competenze e gli<br />

obiettivi del dicastero recentemente<br />

creato e sottolineando la necess<strong>it</strong>à<br />

di una nuova evangelizzazione per il<br />

mondo attuale.<br />

“Viviamo oggi una s<strong>it</strong>uazione di<br />

crisi nella v<strong>it</strong>a cristiana ed ecclesiale:<br />

esistono s<strong>it</strong>uazioni nuove nella cultura<br />

contemporanea, un forte processo<br />

di secolarizzazione, che fa sì che la<br />

posizione di molte persone sulla religione<br />

e Dio muti fortemente, andando<br />

dall’abbandono <strong>della</strong> Fede e dei<br />

valori che da essa derivano fino all’adesione<br />

a forme prim<strong>it</strong>ive di religios<strong>it</strong>à,<br />

come la magia, l’idolatria o il feticismo.<br />

Abbiamo, pertanto, la necess<strong>it</strong>à<br />

di proporre nuovamente l’annuncio<br />

cristiano e di trovare un nuovo<br />

eco nel cuore dell’uomo contemporaneo<br />

per il messaggio cristiano”.<br />

Quanto all’obiettivo del Pontificio<br />

Consiglio, il Cardinale ha sottolineato<br />

che “è un comp<strong>it</strong>o immenso”.<br />

Significa, ha spiegato, “passa-<br />

Agosto 2011 · Salvami Regina 41<br />

_Salvami_Regina_100_RAE116.indb 41 21/07/2011 14:50:30


e da una pastorale di conservazione,<br />

a una pastorale missionaria, formare<br />

cristiani che siano bravi discepoli<br />

missionari di Gesù Cristo e avviare<br />

un processo di vera con<strong>versione</strong><br />

pastorale missionaria nella Chiesa<br />

tutta. Questo richiede tempo e<br />

uno sforzo cosciente nella ricerca<br />

di un’att<strong>it</strong>udine nuova <strong>della</strong> Chiesa,<br />

che riprenda con fede ed entusiasmo<br />

la sua missione primaria e indeclinabile:<br />

annunciare il Vangelo e<br />

dare testimonianza di Cristo a tutti”.<br />

riso.org.ua<br />

Novo Catecismo da Igreja<br />

Greco-Católica Ucraniana<br />

Il Patriarca <strong>della</strong> Chiesa Greco<br />

Cattolica, Sua Beat<strong>it</strong>udine Sviatoslav<br />

Shevchu, ha presentato nella<br />

c<strong>it</strong>tà di Lviv, il 24 giugno, il nuovo<br />

Catechismo <strong>della</strong> Chiesa Greco Cattolica<br />

dell’Ucraina, int<strong>it</strong>olato Cristo<br />

è la nostra Pasqua.<br />

L’opera si compone di tre volumi:<br />

Il Credo <strong>della</strong> Chiesa, La Preghiera<br />

<strong>della</strong> Chiesa e La V<strong>it</strong>a <strong>della</strong> Chiesa. È<br />

prevista l’edizione in cinque lingue:<br />

russo, polacco, spagnolo, inglese e<br />

portoghese.<br />

Secondo il Servizio di Informazione<br />

Religiosa dell’Ucraina (RISU), la<br />

presentazione è stata realizzata come<br />

parte delle commemorazioni che<br />

hanno segnato il 10º anniversario<br />

<strong>della</strong> vis<strong>it</strong>a del Beato Giovanni Paolo<br />

II in questo Paese, durante la quale<br />

furono beatificati 27 martiri <strong>della</strong><br />

Chiesa Greco Cattolica.<br />

Ist<strong>it</strong>uzione cattolica dà impulso<br />

a progetti educativi in Africa<br />

L’importanza dell’operato dei<br />

missionari e sacerdoti in Africa e gli<br />

aspetti umani degli investimenti fatti<br />

vicentians.pl<br />

in questo continente sono stati alcuni<br />

dei temi sollevati nella tavola rotonda<br />

promossa a Roma dall’organizzazione<br />

non governativa Harambee<br />

Africa Internacional, il 21 giugno.<br />

Nata nel 2002, in occasione <strong>della</strong><br />

canonizzazione di San Josemaria<br />

Escrivá, quest’ist<strong>it</strong>uzione sostiene<br />

attualmente progetti in campo educativo<br />

in circa venti paesi africani.<br />

In un’intervista concessa all’agenzia<br />

Zen<strong>it</strong> in occasione di quest’incontro,<br />

Giovanni Mottini, presidente<br />

del Com<strong>it</strong>ato Scientifico e Culturale<br />

di Harambee, ha spiegato che la<br />

sua organizzazione presta appoggio<br />

tanto all’educazione religiosa quanto<br />

a quella laica. “L’unica condizione<br />

è che i progetti siano realtà locali”,<br />

ha affermato. Egli ha spiegato anche<br />

che tra questi progetti ci sono iniziative<br />

molto diverse, “come le scuole<br />

dei campi di rifugiati in Sudan, tenute<br />

dalle Suore Canossiane o, per<br />

esempio, le iniziative per la formazione<br />

di docenti in Kenia”.<br />

Beatificata religiosa Figlia <strong>della</strong><br />

Car<strong>it</strong>à ghigliottinata durante<br />

la Rivoluzione Francese<br />

Il 19 giugno nella c<strong>it</strong>tà di Dax, in<br />

Francia, è avvenuta la cerimonia di beatificazione<br />

di Suor Margher<strong>it</strong>a Rutan,<br />

religiosa Figlia <strong>della</strong> Car<strong>it</strong>à ghigliottinata<br />

durante la Rivoluzione Francese<br />

il 7 aprile 1794. La cerimonia l<strong>it</strong>urgica<br />

è stata presieduta dal Prefetto <strong>della</strong><br />

Congregazione per le Cause dei Santi,<br />

Cardinale Angelo Amato.<br />

Margher<strong>it</strong>a Rutan nacque nel 1736<br />

nella c<strong>it</strong>tà francese di Metz, a 21 anni<br />

entrò nella Congregazione delle Figlie<br />

<strong>della</strong> Car<strong>it</strong>à di San Vincenzo de’ Paoli.<br />

Assunto nel 1779 il ruolo di superiora<br />

dell’Ospedale di Sant’Eutropio a Dax,<br />

lavorò instancabilmente a favore dei<br />

bambini poveri, degli infermi e delle<br />

giovani mamme abbandonate.<br />

Accusata di “aristocrazia, fanatismo<br />

e superstizione”, fu catturata<br />

con le altre religiose <strong>della</strong> comun<strong>it</strong>à<br />

la vigilia di Natale del 1793, sottoposta<br />

a un processo farsa, condannata<br />

a morte il 9 aprile 1794 e giustiziata<br />

nello stesso giorno.<br />

Suora centenaria dichiara:<br />

“Sono molto felice”<br />

A 103 anni, dei quali 84 trascorsi<br />

in clausura nel Convento di Buenafuente<br />

de Sistal, in Spagna, una<br />

religiosa cistercense, Suor Teres<strong>it</strong>a,<br />

ha dato testimonianza <strong>della</strong> bellezza<br />

<strong>della</strong> v<strong>it</strong>a contemplativa nel libro<br />

che raccoglie la sua storia presso le<br />

altre nove Suore di clausura.<br />

Secondo i promotori dell’opera,<br />

scr<strong>it</strong>ta dal giornalista Jesus Garcia<br />

e pubblicata dalla casa ed<strong>it</strong>rice spagnola<br />

Libros Libres, lei è la suora di<br />

clausura che ha vissuto più tempo in<br />

un monastero. A questo si somma<br />

una curiosa coincidenza: nello stesso<br />

giorno in cui entrò nel convento,<br />

16 aprile 1927, nasceva a Marktl am<br />

Inn, Baviera, il futuro Papa Benedetto<br />

XVI.<br />

“Io sono molto felice e non invidio<br />

nulla dell’esterno. È una grazia<br />

di Dio. La vocazione e la perseveranza<br />

sono due grazie che Dio mi<br />

ha dato”, ha dichiarato la Suora spagnola,<br />

che sarà ricevuta dal Papa nel<br />

mese di agosto, durante la Giornata<br />

Mondiale <strong>della</strong> Gioventù.<br />

revistaecclesia.com<br />

42 Salvami Regina · Agosto 2011<br />

_Salvami_Regina_100_RAE116.indb 42 21/07/2011 14:50:37


L’Osservatore Romano<br />

Tre teologi ricevono il<br />

Premio Ratzinger<br />

La mattina del 30 giugno, tre teologi<br />

hanno ricevuto dalle mani del Papa<br />

il Premio Joseph Ratzinger concesso<br />

dalla “Fondazione Vaticana Joseph<br />

Ratzinger – Benedetto XVI”, un’ist<strong>it</strong>uzione<br />

nata nel marzo 2010 con diversi<br />

obiettivi, tra i quali quello di<br />

“stabilire premi per gli studiosi che si<br />

distinguano per mer<strong>it</strong>i speciali, tanto<br />

nelle attiv<strong>it</strong>à di pubblicazione come in<br />

quella dell’indagine scientifica”.<br />

Il premio, concesso per la prima<br />

volta, è stato consegnato all’Abate<br />

Maximilian Heim, del Monastero Cistercense<br />

di Heiligenkreuz, in Austria,<br />

e docente di Teologia Fondamentale e<br />

Dogmatica, al Prof. Olegario Gonzalez<br />

de Cardedal, sacerdote spagnolo,<br />

docente di Teologia Sistematica e al<br />

Prof. Manlio Simonetti, laico <strong>it</strong>aliano<br />

specialista in Letteratura cristiana antica<br />

e Patrologia.<br />

Dopo il saluto di Mons. Giuseppe<br />

Antonio Scotti, presidente <strong>della</strong> Fondazione,<br />

la presentazione dei premiati<br />

fatta dal Cardinale Camillo Ruini,<br />

Presidente del Com<strong>it</strong>ato Scientifico<br />

e dopo le parole di ringraziamento<br />

pronunciate dall’Abate Maximilian<br />

Heim, il Papa ha fatto un discorso<br />

nel quale ha sottolineato l’importanza<br />

dell’“autentica teologia” e<br />

<strong>della</strong> relazione tra la fede e la ragione<br />

nello studio di questa disciplina.<br />

“La retta fede orienta la ragione ad<br />

aprirsi al divino, affinché essa, guidata<br />

dall’amore <strong>della</strong> ver<strong>it</strong>à, possa co-<br />

noscere Dio più profondamente” –<br />

ha affermato il Santo Padre.<br />

Il Santo padre vis<strong>it</strong>a la sede<br />

de “L’Osservatore Romano”<br />

In occasione del 150º anniversario<br />

de L’Osservatore Romano, il cui<br />

primo numero venne alla luce il 1º<br />

luglio del 1861, lo scorso 5 luglio Papa<br />

Benedetto XVI ha vis<strong>it</strong>ato la sede<br />

di questo quotidiano.<br />

Dopo brevi parole di saluto alla direzione,<br />

ai redattori e a “tutta la grande<br />

famiglia di questo giornale”, il Santo<br />

Padre ha affermato che, “diffondendo<br />

gli insegnamenti del Papa, informando<br />

sulle sue attiv<strong>it</strong>à e quelle<br />

<strong>della</strong> Curia Romana, e facendosi eco<br />

<strong>della</strong> v<strong>it</strong>a cattolica nel mondo, L’Osservatore<br />

Romano aiuta i fedeli a considerare<br />

i problemi alla luce <strong>della</strong> parola di<br />

Cristo e del Magistero <strong>della</strong> Chiesa”.<br />

Sua Sant<strong>it</strong>à li ha incentivati a<br />

continuare il loro lavoro con gioia<br />

P<br />

Corpus Domini a San Pietroburgo<br />

er la prima volta in 93 anni, è stata realizzata<br />

nel giorno del Corpus Domini, nella c<strong>it</strong>tà russa<br />

di San Pietroburgo, una processione con il Santissimo<br />

Sacramento che ha percorso la famosa Prospettiva<br />

Nevsky, principale arteria dell’antica cap<strong>it</strong>ale imperiale.<br />

Malgrado la pioggia, circa mille fedeli hanno partecipato<br />

a questa manifestazione di fervore eucaristico,<br />

la prima dal 1918. Essa è stata preceduta da una<br />

solenne Eucaristia nella Parrocchia di Santa Caterina<br />

di Alessandria, presieduta da Mons. Paolo Pezzi,<br />

Arcivescovo dell’Arcidiocesi Madre di Dio di Mosca,<br />

e concelebrata da più di venti sacerdoti.<br />

In quattro punti nel corso del trag<strong>it</strong>to, la processione<br />

si è fermata davanti a piccoli altari dove si proclamavano<br />

passi <strong>della</strong> Sacra Scr<strong>it</strong>tura relativi all’Eucaristia<br />

e si dava ai partecipanti la benedizione con il<br />

Santissimo Sacramento.<br />

catherine.spb.ru<br />

Agosto 2011 · Salvami Regina 43<br />

_Salvami_Regina_100_RAE116.indb 43 21/07/2011 14:50:45


cec.org.co<br />

nel “grande areopago <strong>della</strong> comunicazione<br />

moderna” ed ha ricordato<br />

loro che non basta una buona formazione<br />

professionale per compiere<br />

la loro elevata missione. “È necessario,<br />

soprattutto che coltiviate incessantemente<br />

uno spir<strong>it</strong>o di preghiera,<br />

di servizio e di fedele adesione agli<br />

insegnamenti di Cristo e <strong>della</strong> sua<br />

Chiesa” – ha aggiunto.<br />

Oltre all’edizione quotidiana in <strong>it</strong>aliano,<br />

L’Osservatore Romano è pubblicato<br />

settimanalmente in lingua francese,<br />

inglese, spagnola, portoghese,<br />

tedesca e mensilmente in polacco.<br />

La Colombia presta omaggio<br />

al Beato Giovanni Paolo II<br />

Alla presenza del Presidente <strong>della</strong><br />

Repubblica, di membri del Corpo<br />

Diplomatico e di altre personal<strong>it</strong>à<br />

del mondo pol<strong>it</strong>ico e imprend<strong>it</strong>oriale,<br />

insieme a 96 Vescovi riun<strong>it</strong>i per la<br />

91ª Assemblea Plenaria dell’Episcopato<br />

Colombiano, è stato prestato<br />

un omaggio al Beato Giovanni Paolo<br />

II, in occasione del 25º anniversario<br />

<strong>della</strong> sua vis<strong>it</strong>a apostolica a questo<br />

Paese, nel luglio del 1986.<br />

Durante la cerimonia, int<strong>it</strong>olata<br />

Giovanni Paolo, Messaggero <strong>della</strong> Pace,<br />

il Presidente Juan Manuel Santos<br />

Calderon ha ricordato che questa<br />

vis<strong>it</strong>a ha rappresentato “un raggio<br />

di speranza, un balsamo di Fede,<br />

di tranquill<strong>it</strong>à per il nostro popolo”,<br />

nei difficili momenti per i quali passava<br />

allora la Colombia. Il Nunzio<br />

Apostolico, Mons. Aldo Cavalli, ha<br />

messo in risalto l’inv<strong>it</strong>o fatto dal Papa<br />

ai colombiani in questa occasione,<br />

quando ha proposto loro di “mutare<br />

il corso degli avvenimenti”.<br />

Promosso dalla Conferenza Episcopale<br />

Colombiana e da un com<strong>it</strong>ato<br />

ad hoc composto da membri <strong>della</strong><br />

società civile, l’evento, realizzato<br />

il 5 luglio, è culminato in una solenne<br />

Concelebrazione Eucaristica nella<br />

Cattedrale di Bogotà, presieduta<br />

dall’Arcivescovo Metropol<strong>it</strong>ano,<br />

Mons. Rubèn Salazar Gomez.<br />

Polonia: II Congresso mondiale<br />

sulla Misericordia Divina<br />

Con il motto La Misericordia, fonte<br />

di speranza, si realizzerà dal 1º al 5<br />

di ottobre a Cracovia il II Congresso<br />

Apostolico Mondiale sulla Divina<br />

Misericordia. È organizzato dall’Arcivescovo<br />

di questa c<strong>it</strong>tà, Cardinale<br />

Stanisław Dziwisz e sarà presieduto<br />

dal Cardinale Christoph Schönborn,<br />

Arcivescovo di Vienna.<br />

Il Primo Congresso ha avuto luogo<br />

nel 2008 a Roma e si è concluso<br />

con un’Eucaristia presieduta da Papa<br />

Benedetto XVI nella Basilica di<br />

San Pietro.<br />

L’importanza <strong>della</strong> devozione alla<br />

Divina Misericordia ha portato il Beato<br />

Giovanni Paolo II a dedicarle la<br />

seconda Domenica di Pasqua. Nell’omelia<br />

di canonizzazione di Suor Faustina<br />

il 30 aprile 2000, c<strong>it</strong>ando l’appello<br />

fatto dal Signore Gesù a questa<br />

religiosa polacca, il Pontefice polacco<br />

affermava: “L’uman<strong>it</strong>à non troverà<br />

pace, fino a che non si volgerà con fiducia<br />

alla misericordia divina”.<br />

300 mila persone sono<br />

attese per il 25° Congresso<br />

Eucaristico Nazionale<br />

Il 25º Congresso Eucaristico Nazionale,<br />

che si terrà fra il 3 e l’11 settembre<br />

ad Ancona, “avrà come tema<br />

quello <strong>della</strong> religios<strong>it</strong>à popolare, ancora<br />

presente nel nostro Paese, ma che<br />

sarà anche segnato dalla terr<strong>it</strong>orial<strong>it</strong>à,<br />

coinvolgendo le cinque diocesi <strong>della</strong><br />

metropolia con un tema significativo”<br />

ha detto Mons. Edoardo Menichelli,<br />

arcivescovo di Ancona-Osimo,<br />

alla conferenza stampa di presentazio-<br />

ne del programma in Vaticano. Ha aggiunto<br />

che “il tema ‘Signore, da chi andremo<br />

L’Eucaristia per la v<strong>it</strong>a quotidiana’<br />

corrisponde ad un bisogno diffuso<br />

tra i credenti ma anche tra coloro<br />

che sono in ricerca, di trovare un senso<br />

alla propria esistenza, all’interno delle<br />

difficoltà del vivere odierno”.<br />

Per il convegno sono attese circa<br />

300 mila persone. “Il giorno-clou<br />

– ha affermato l’arcivescovo – sarà<br />

naturalmente quello conclusivo, l’11<br />

settembre, con la vis<strong>it</strong>a del Papa, che<br />

celebrerà la messa, al mattino, ai cantieri<br />

navali <strong>della</strong> c<strong>it</strong>tà, quindi pranzerà<br />

con i vescovi e con una delegazione<br />

degli operai in cassa integrazione<br />

oltre che con alcuni poveri assist<strong>it</strong>i<br />

dalla Car<strong>it</strong>as. Seguiranno due incontri:<br />

uno con le famiglie e con i presb<strong>it</strong>eri,<br />

e un secondo con i fidanzati”.<br />

Aperto il processo di<br />

beatificazione di uno dei primi<br />

sacerdoti dell’Opus Dei<br />

L’Arcidiocesi di Boston ha aperto<br />

il 2 giugno la causa di beatificazione<br />

di Don Josè Luis Múzquiz, sacerdote<br />

dell’Opus Dei che iniziò le attiv<strong>it</strong>à<br />

dell’ist<strong>it</strong>uzione negli Stati Un<strong>it</strong>i e<br />

lavorò per molti anni in questa c<strong>it</strong>tà<br />

nord-americana.<br />

“Tutti i cristiani sono chiamati a<br />

esser santi e siamo profondamente<br />

grati all’Arcidiocesi di Boston<br />

per questo suo sforzo di constatare<br />

se Don Múzquiz abbia vissuto<br />

realmente una v<strong>it</strong>a santa”, ha dichiarato<br />

al giornale Catholic News<br />

Service, Brian Finnerty, portavoce<br />

dell’Opera.<br />

opusdei.pt<br />

44 Salvami Regina · Agosto 2011<br />

_Salvami_Regina_100_RAE116.indb 44 21/07/2011 14:50:51


60º anniversario di ordinazione<br />

sacerdotale di Benedetto XVI<br />

F<br />

edeli del mondo intero si<br />

sono riun<strong>it</strong>i il 29 giugno al<br />

rendimento di grazie di Papa<br />

Benedetto XVI, per il 60º anniversario<br />

<strong>della</strong> sua ordinazione sacerdotale.<br />

Essa è stata “il momento<br />

più importante <strong>della</strong> mia v<strong>it</strong>a”,<br />

ha scr<strong>it</strong>to nel 1997 l’allora Cardinale<br />

Ratzinger, ricordando la solenne<br />

cerimonia realizzata nella Cattedrale<br />

di Freising, in Germania, quando,<br />

all’età di 24 anni, egli è diventato sacerdos<br />

in æternum.<br />

Su iniziativa del Prefetto <strong>della</strong><br />

Congregazione per il Clero, Cardinale<br />

Mauro Piacenza, numerose diocesi<br />

di tutto il mondo hanno promosso<br />

60 ore di Adorazione Eucaristica per<br />

render grazie a Dio per il dono di Benedetto<br />

XVI alla Chiesa e per due intenzioni<br />

molto sent<strong>it</strong>e da questo Pontefice:<br />

per le vocazioni sacerdotali e<br />

la santificazione di tutti i sacerdoti.<br />

“Grazie a tutti coloro che mi hanno<br />

espresso il loro appoggio nella preghiera<br />

che si eleva incessantemente dalla<br />

comun<strong>it</strong>à ecclesiale a Dio. Essa si manifesta<br />

nell’Adorazione Eucaristica<br />

che aumenta le nostre forze e la nostra<br />

libertà di annunciare il Vangelo” – ha<br />

dichiarato il Santo Padre, dopo la preghiera<br />

dell’Angelus il 29 giugno.<br />

Nello stesso giorno è stata inaugurata<br />

una nuova pagina web che integra<br />

tutti i servizi di informazione<br />

del Vaticano, facil<strong>it</strong>ando la ricerca di<br />

informazioni dei diversi mezzi di comunicazione<br />

<strong>della</strong> Santa Sede. “Cari<br />

amici, ho appena inaugurato il www.<br />

news.va. Lodato sia Nostro Signore<br />

Gesù Cristo. Con le mie preghiere<br />

e la mia benedizione” – ha scr<strong>it</strong>to<br />

il Papa, tram<strong>it</strong>e Tw<strong>it</strong>ter, nel suo primo<br />

messaggio.<br />

Giorni dopo, il collegio cardinalizio<br />

ha offerto un pranzo commemorativo<br />

al Santo Padre, durante il<br />

quale il Cardinale Angelo Sodano<br />

ha consegnato, a nome di tutti, un<br />

obolo per i poveri di Roma.<br />

“Ecce quam bonum et quam iucundum<br />

hab<strong>it</strong>are fratres in unum”<br />

(Sal 133, 1),” ha detto il Papa alla fine<br />

<strong>della</strong> refezione, ringraziando per<br />

il caloroso saluto del Cardinale Decano.<br />

“In un tale momento, queste<br />

parole del Salmo sono per me una<br />

realtà viva. Vediamo come sia un bene<br />

che i fratelli rimangano un<strong>it</strong>i e vivano<br />

insieme la gioia del sacerdozio”.<br />

Il 4 luglio il Santo Padre ha inaugurato<br />

l’esposizione Lo splendore<br />

<strong>della</strong> ver<strong>it</strong>à, la bellezza <strong>della</strong> car<strong>it</strong>à, un<br />

omaggio fatto da sessanta artisti per<br />

l’anniversario <strong>della</strong> sua ordinazione<br />

sacerdotale. Essa potrà esser vis<strong>it</strong>ata<br />

fino al 4 settembre nell’atrio <strong>della</strong><br />

Sala Paolo VI.<br />

L’Osservatore Romano<br />

A sinistra, l’ordinazione presb<strong>it</strong>erale di Benedetto XVI nella Cattedrale di Freising, Germania. A destra,<br />

l’inaugurazione dell’esposizione “Lo splendore <strong>della</strong> ver<strong>it</strong>à, la bellezza <strong>della</strong> car<strong>it</strong>à”.<br />

Josè Luis Múzquiz de Miguel<br />

nacque a Badajoz, in Spagna nel<br />

1912 e cominciò a far parte dell’Opus<br />

Dei nel gennaio 1940. Prima di<br />

esser ordinato sacerdote, il 25 giugno<br />

1944, lavorò come ingegnere civile<br />

nella costruzione di ponti e stazioni<br />

ferroviarie. Dottore in Ingegneria,<br />

Storia e Dir<strong>it</strong>to Canonico,<br />

fu uno dei tre primi discepoli di San<br />

Josemaria a ricevere i sacri ordini.<br />

Nel 1949 fu inviato dal fondatore<br />

negli Stati Un<strong>it</strong>i, dove stabilì centri<br />

dell’Opera a Chicago, Washington,<br />

Boston e altre c<strong>it</strong>tà. Pose anche le<br />

basi al lavoro dell’ist<strong>it</strong>uzione in Canada,<br />

Giappone e Venezuela. Il suo<br />

cordiale affetto, il suo intenso lavoro<br />

e la sua umile semplic<strong>it</strong>à gli procurarono<br />

fama di sant<strong>it</strong>à tra tutti quanti<br />

lo conobbero.<br />

Agosto 2011 · Salvami Regina 45<br />

_Salvami_Regina_100_RAE116.indb 45 21/07/2011 14:50:59


STORIA PER BAMBINI... O ADULTI PIENI DI FEDE<br />

Che Gesù mi dia...<br />

Gesù!<br />

Il sacerdote si avvicinò molto lentamente, per vedere<br />

chi c’era dietro l’altare. Cosa faceva quella piccina lì, in<br />

ginocchio e con le lacrime agli occhi<br />

Suor Ana Rafaela Maragno, EP<br />

L’<br />

Orfanotrofio “Maria di<br />

Nazareth”, delle Figlie<br />

<strong>della</strong> Car<strong>it</strong>à, era una casetta<br />

dall’aspetto accogliente.<br />

Povera, ma pul<strong>it</strong>a e ben ordinata,<br />

la residenza richiamava l’attenzione<br />

dei passanti <strong>della</strong> Via delle<br />

Acacie. Del resto, il nome <strong>della</strong> via<br />

ben si adattava al suo aspetto, poiché<br />

per tutta la sua lunghezza era<br />

adornata da questi frondosi alberi.<br />

In primavera, essi fiorivano, producendo<br />

abbondanti racemi e lasciando<br />

un tappeto dorato al suolo,<br />

a mano a mano che i fragili<br />

fiorellini erano strappati<br />

dal vento.<br />

Anche alle devote suore<br />

responsabili dell’orfanotrofio<br />

piacevano i fiori. E il giardino<br />

<strong>della</strong> casa era degno di stare<br />

in quella via così gioiosa e<br />

bella, poiché c’erano margher<strong>it</strong>e,<br />

gigli, rose, gelsomini e<br />

violette in quant<strong>it</strong>à oltre che<br />

farfalle, api e colibrì, che venivano<br />

a deliziarsi con il nettare<br />

dei fiori, forse più sapor<strong>it</strong>o<br />

per la grazia e l’eleganza<br />

dell’ambiente.<br />

Nella casa c’erano 30 bambini orfani.<br />

Tuttavia, anche se non possedevano<br />

i veri gen<strong>it</strong>ori, essi avevano<br />

molte “mamme”, poiché nessuna<br />

delle suore risparmiava gli sforzi<br />

per aiutare quelle povere creature<br />

abbandonate, che accudivano con<br />

tutto l’amore e ogni premura.<br />

Conoscendo la fama dell’ist<strong>it</strong>uzione,<br />

era molto comune che una<br />

coppia idonea volesse adottare un<br />

bambino. Le buone religiose pregavano<br />

molto, allora, per il prescelto,<br />

Nessuna delle suore risparmiava gli sforzi per<br />

aiutare quelle povere creature abbandonate<br />

chiedendo alla Provvidenza di guidarlo<br />

nel cammino del bene. Accadeva<br />

anche di frequente che apparissero<br />

neonati abbandonati alla<br />

porta dell’orfanotrofio.<br />

Fu quello che accadde una fredda<br />

mattina d’autunno. Uscendo per andare<br />

a prendere il pane, l’inserviente<br />

<strong>della</strong> cucina vide un fagottino che si<br />

muoveva sulla soglia, da cui provenivano<br />

dei fievoli gem<strong>it</strong>i. Prendendo<br />

in mano il singolare oggetto, sentì<br />

delle manine gelide e umide sotto le<br />

sue e, aprendo il tessuto, trovò<br />

un neonato dall’aspetto orientale,<br />

che piangeva sommessamente.<br />

Era una bambina talmente<br />

piccina che ci stava tutta<br />

nelle sue due mani.<br />

La portò dentro, la scaldò,<br />

mettendole vest<strong>it</strong>ini pul<strong>it</strong>i e<br />

asciutti e tentò di darle qualcosa<br />

da mangiare. La poverina<br />

era quasi morta per il freddo<br />

e per l’umid<strong>it</strong>à, riusciva appena<br />

a muovere le labbra. Curata<br />

nell’infermeria, l’affetto<br />

e lo zelo <strong>della</strong> suora infermiera<br />

le furono più salutari delle<br />

stesse medicine. In pochi gior-<br />

46 Salvami Regina · Agosto 2011<br />

_Salvami_Regina_100_RAE116.indb 46 21/07/2011 14:51:07


ni la piccola apriva già gli occhietti,<br />

succhiava dal poppatoio e riusciva<br />

ad abbozzare un sorriso.<br />

Trascorsero i mesi, era cresciuta<br />

molto e si sviluppava come un bambino<br />

normale. Non si sapeva, però, da<br />

dove provenisse, chi fosse la sua famiglia,<br />

neppure se fosse cinese, giapponese<br />

o filippina, poiché in quella c<strong>it</strong>tadina<br />

non c’erano famiglie orientali.<br />

Gli anni passarono e la bambina,<br />

battezzata col nome di Tal<strong>it</strong>a – che<br />

significa “bambina”, nome dato da<br />

Gesù alla figlia di Giairo nel resusc<strong>it</strong>arla<br />

–, cresceva allegra e vivace. Tuttavia,<br />

non apprendeva le cose con<br />

molta facil<strong>it</strong>à. Era molto servizievole<br />

e pia, aiutava i bambini più piccoli,<br />

si metteva a disposizione delle suore<br />

per aiutarle, era obbediente e disciplinata,<br />

stava sempre nella cappella<br />

a ornarla di fiori per Gesù e per la<br />

Vergine o a pregare, ma non riusciva<br />

ad imparare nulla al di là dell’“Ave<br />

Maria” e del “Padre Nostro”.<br />

Giunta l’epoca <strong>della</strong> Prima Comunione,<br />

cominciò a frequentare il<br />

catechismo amministrato dal cappellano<br />

dell’orfanotrofio, don Vincenzo.<br />

A Tal<strong>it</strong>a piaceva partecipare<br />

alla Messa, cantava come un angelo<br />

e sognava di poter ricevere Gesù nel<br />

suo cuore ma quando il sacerdote le<br />

faceva le domande del catechismo,<br />

non si ricordava quello che doveva<br />

rispondere. Malgrado percepisse la<br />

sua tristezza, il buon sacerdote si vide<br />

nella contingenza di farle ripetere<br />

ancora per un anno il catechismo,<br />

nella speranza che con il tempo maturasse<br />

un altro po’ e si preparasse<br />

meglio per l’augusto momento.<br />

Quando seppe questa notizia, Tal<strong>it</strong>a<br />

mutò completamente il suo comportamento:<br />

invece di giocare con<br />

gli altri bambini all’ora di ricreazione,<br />

fuggiva nella cappella e si metteva<br />

a pregare. Le piaceva soprattutto<br />

rimanere presso il Santissimo, esposto<br />

tutti i giovedì.<br />

In uno di questi giorni, don Vincenzo<br />

entrò nella cappella e sentì<br />

Uscendo, l’inserviente vide un<br />

fagottino che si muoveva<br />

sulla soglia<br />

soavi singhiozzi di una vocina infantile.<br />

Notando una testina che sporgeva<br />

nel presb<strong>it</strong>erio, il sacerdote si<br />

avvicinò molto lentamente, per vedere<br />

chi c’era dietro l’altare: era Tal<strong>it</strong>a.<br />

Cosa faceva quella piccina lì, in<br />

ginocchio e con le lacrime agli occhi<br />

La bambina, con le manine<br />

giunte, guardava fisso verso il Santissimo<br />

Sacramento, piangeva e pregava<br />

sommessamente.<br />

Il sacerdote si inginocchiò al suo<br />

fianco e chiese:<br />

– Che fai qui, Tal<strong>it</strong>a<br />

– Sono venuta a far vis<strong>it</strong>a al Santissimo<br />

Sacramento.<br />

Il sacerdote rimase perplesso,<br />

poiché la bambina era incapace di<br />

rispondergli questo alle lezioni di<br />

catechismo... Per metterla<br />

alla prova, chiese<br />

ancora una volta:<br />

– E che cos’è il<br />

Santissimo Sacramento<br />

– Che domanda...<br />

è Gesù! – rispose<br />

lei, sorpresa per tale<br />

domanda.<br />

– E che cosa chiedi a<br />

Gesù – insistette lui.<br />

– Chiedo a Gesù che<br />

mi dia... Gesù!<br />

Ed<strong>it</strong>h Pet<strong>it</strong>clerc<br />

Certamente, il Regno dei Cieli è<br />

degli innocenti! Tal<strong>it</strong>a poteva non riuscire<br />

a rispondere alle intricate domande<br />

<strong>della</strong> dottrina, ma il suo cuore<br />

non l’ingannava: lì stava Gesù,<br />

che lei desiderava tanto ricevere!<br />

Questa volta, gli occhi di don Vincenzo<br />

si inumidirono... Come poteva<br />

lui negare la comunione a un’anima<br />

tanto pura<br />

Giunto l’atteso giorno, le suore<br />

vestirono i bambini poveramente,<br />

ma con tanta dign<strong>it</strong>à e modestia,<br />

che sembravano piccoli principi<br />

e principesse. Tal<strong>it</strong>a non stava in<br />

sé dalla contentezza! Raccolta, non<br />

parlava molto, eppure, non poteva<br />

smettere di sorridere. Terminata<br />

l’indimenticabile cerimonia, ci fu un<br />

pranzo speciale e la bambina, dopo<br />

essere rimasta con tutti gli altri, fuggì<br />

un’altra volta nella cappella. Voleva<br />

ringraziare Gesù per essere venuto<br />

a vis<strong>it</strong>are il suo cuore.<br />

Visse ancora per molti anni<br />

all’orfanotrofio, dando sempre<br />

buon esempio di pietà e dedizione<br />

verso tutti, frutto delle<br />

vis<strong>it</strong>e al suo caro<br />

Gesù. <br />

Il cuore di Tal<strong>it</strong>a non l’ingannava: lì stava Gesù,<br />

che lei desiderava tanto ricevere!<br />

Agosto 2011 · Salvami Regina 47<br />

_Salvami_Regina_100_RAE116.indb 47 21/07/2011 14:51:11


I SANTI DI OGNI GIORNO ________<br />

1. Sant’Alfonso Maria de’Liguori,<br />

Vescovo e Dottore <strong>della</strong> Chiesa<br />

(†1787).<br />

Beato Benvenuto de Miguel Arahal,<br />

sacerdote e martire (†1936).<br />

Religioso dei Terziari Cappuccini<br />

<strong>della</strong> Vergine Dolorosa. Barbaramente<br />

assassinato a Madrid durante<br />

la Guerra Civile Spagnola.<br />

2. Sant’Eusebio di Vercelli, Vescovo<br />

(†371).<br />

San Pietro Giuliano Eymard, sacerdote<br />

(†1868).<br />

Beata Giovanna d’Aza (†sec.<br />

XIII). Dama di nobile famiglia<br />

castigliana, madre di San Domenico<br />

di Guzman.<br />

3. Beato Agostino Kazotic, Vescovo<br />

(†1323). Religioso domenicano<br />

eletto Vescovo di Zagabria, in<br />

Croazia.<br />

4. San Giovanni Maria Vianney, sacerdote<br />

(†1859).<br />

Beato Federico Janssoone, sacerdote<br />

(†1916). Predicatore francescano<br />

francese, promosse pellegrinaggi<br />

in Terra Santa, pubblicò<br />

libri e diresse giornali religiosi<br />

per la divulgazione <strong>della</strong> Fede.<br />

5. Dedicazione <strong>della</strong> Basilica di Santa<br />

Maria Maggiore.<br />

Beato Pietro Michele Noël, sacerdote<br />

e martire (†1794). Per esser<br />

divenuto sacerdote, fu incarcerato<br />

in una galera durante la Rivoluzione<br />

Francese e morì a segu<strong>it</strong>o<br />

delle inferm<strong>it</strong>à lì contratte.<br />

6. Trasfigurazione del Signore.<br />

Beata Maria Francesca di Gesù<br />

Rubatto, vergine (†1904). Fondò<br />

a Loano, a Savona, l’Ist<strong>it</strong>uto delle<br />

Suore Terziarie Cappuccine, per<br />

l’assistenza ai poveri e infermi.<br />

7. XIX Domenica del Tempo Ordinario.<br />

Sergio Hollmann<br />

San Sisto II, Papa, e compagni,<br />

martiri (†258).<br />

San Gaetano da Thiene, sacerdote<br />

(†1547).<br />

San Michele de la Mora, sacerdote<br />

e martire (†1927). Fucilato a<br />

Colima (Messico) durante la persecuzione<br />

contro la Chiesa. Per<br />

proclamare il suo amore per Maria,<br />

volle morire pregando il rosario.<br />

8. San Domenico di Guzman, sacerdote<br />

(†1221).<br />

San Paolo Ke Tingzhu, martire<br />

(†1900). Fu fatto a pezzi durante<br />

la persecuzione dei Boxer,<br />

in Cina. Diede uno straordinario<br />

esempio di fortezza cristiana.<br />

9. Santa Teresa Benedetta <strong>della</strong><br />

Croce, vergine e martire (†1942).<br />

Beato Giovanni di Salerno, († circa<br />

nel 1242). Sacerdote domenicano,<br />

predicatore instancabile<br />

contro gli eretici patarini.<br />

“Santa Giovanna Francesca<br />

de Chantal” - Monastero <strong>della</strong><br />

Vis<strong>it</strong>azione, Madrid<br />

10. San Lorenzo, diacono e martire<br />

(†258).<br />

Beato Agostino Ota, religioso e<br />

martire (†1622). Frate laico gesu<strong>it</strong>a,<br />

ardente catechista, decap<strong>it</strong>ato<br />

in Giappone.<br />

11. Santa Chiara d’Assisi, vergine<br />

(†1253).<br />

Sant’Equizio, abate (†prima del<br />

571). Con la sua sant<strong>it</strong>à, popolò<br />

di monasteri l’antica provincia<br />

Valeria.<br />

12. Santa Giovanna Francesca de<br />

Chantal, religiosa (†1641).<br />

Beata V<strong>it</strong>toria Díez y Busto de<br />

Molina, vergine e martire (†1936).<br />

Fucilata durante la Guerra Civile<br />

Spagnola, morì esortando altri<br />

cattolici al martirio.<br />

13. Santi Ponziano, Papa, e Ippol<strong>it</strong>o,<br />

sacerdote, martiri († intorno<br />

al 236).<br />

Santa Radegonda, regina (†587).<br />

Regina dei franchi. Ancora in v<strong>it</strong>a<br />

il re Clotario, suo mar<strong>it</strong>o, entrò<br />

nel monastero di Santa Croce<br />

di Po<strong>it</strong>iers, in Francia, dove si dedicò<br />

per più di trent’anni alla preghiera<br />

e alle opere di car<strong>it</strong>à.<br />

14. XX Domenica del Tempo Ordinario.<br />

San Massimiliano Maria Kolbe,<br />

sacerdote e martire (†1941).<br />

San Marcello di Apamea, Vescovo<br />

e martire († intorno al 390).<br />

Assassinato in questa c<strong>it</strong>tà <strong>della</strong><br />

Siria da pagani inferoc<strong>it</strong>i, dopo<br />

che aveva fatto distruggere un<br />

tempio di Giove.<br />

15. Solenn<strong>it</strong>à dell’Assunzione <strong>della</strong><br />

Beata Vergine Maria<br />

Beata Giuliana di Busto Arsizio,<br />

vergine (†1501). Religiosa agostiniana<br />

di Pallanza, a Verbania.<br />

16. Santo Stefano d’Ungheria, re<br />

(†1038).<br />

48 Salvami Regina · Agosto 2011<br />

_Salvami_Regina_100_RAE116.indb 48 21/07/2011 14:51:19


_____________________<br />

AGOSTO<br />

San Teodoro, Vescovo (†sec. IV).<br />

Seguendo l’esempio di Sant’Ambrogio,<br />

difese la Fede Cattolica<br />

contro l’arianesimo, nella sua<br />

Diocesi di Valais, in Svizzera.<br />

17. Sant’Eusebio, Papa (†310). Durante<br />

il suo breve pontificato di<br />

quattro mesi, diede valorosa testimonianza<br />

di Cristo. Morì in<br />

Sicilia, dove era stato deportato<br />

dall’imperatore.<br />

18. Beata Paola Montaldi, vergine<br />

(†1514). Badessa del monastero<br />

di clarisse di Mantova, si distinse<br />

per la devozione alla Passione<br />

di Cristo.<br />

19. San Giovanni Eudes, sacerdote<br />

(†1680).<br />

Beato Ugo Green, sacerdote e<br />

martire (†1642). Sacerdote cattolico<br />

giustiziato a Dorchester,<br />

in Inghilterra, durante il regno di<br />

Carlo I.<br />

20. San Bernardo di Chiaravalle,<br />

abate e Dottore <strong>della</strong> Chiesa<br />

(†1153).<br />

San Samuele, profeta. Chiamato<br />

da Dio ancora fanciullo, fu giudice<br />

di Israele. Unse Saul come re<br />

del suo popolo e, essendo questi<br />

infedele, unse Davide, dalla cui<br />

discendenza nacque il Salvatore.<br />

21. XXI Domenica del Tempo Ordinario.<br />

San Pio X, Papa (†1914).<br />

Beata V<strong>it</strong>toria Rasoamanarivo,<br />

vedova (†1894). Principessa del<br />

Madagascar convert<strong>it</strong>a alla Fede<br />

Cattolica. Quando i missionari<br />

furono espulsi dal paese, aiutò i<br />

cristiani e difese la Chiesa dai poteri<br />

pubblici.<br />

22. Beata Vergine Maria Regina.<br />

Beato Simone Lukač, Vescovo e<br />

martire (†1964). Eserc<strong>it</strong>ò clandestinamente<br />

il suo ministero in<br />

Sergio Hollmann<br />

“San Giovanni Maria Vianney”<br />

Cattedrale di Bayonne (Francia)<br />

Ucraina, allora sotto il dominio<br />

sovietico. Incarcerato due volte,<br />

morì v<strong>it</strong>tima <strong>della</strong> tubercolosi<br />

contratta in prigione.<br />

23. Santa Rosa di Lima, vergine<br />

(†1617).<br />

Beate Rosaria Quintana Argos e<br />

Serafina Fernandez Ibero, vergini<br />

e martiri (†1936). Uccise a Puzol<br />

(Valenza) durante la Guerra Civile<br />

Spagnola, per essere religiose.<br />

24. San Bartolomeo, Apostolo.<br />

San Giorgio Limniota, martire (†<br />

intorno al 730). Monaco ucciso in<br />

B<strong>it</strong>inia, attuale Turchia, per aver<br />

condannato l’empietà dell’imperatore<br />

Leone III, che aveva fatto<br />

distruggere immagini e bruciare<br />

reliquie dei santi.<br />

25. San Luigi, Re di Francia (†1270).<br />

San Giuseppe Calasanzio, sacerdote<br />

(†1648).<br />

Beata Maria del Trans<strong>it</strong>o di Gesù<br />

Sacramentato, vergine (†1885).<br />

Fondò a Córdoba, in Argentina,<br />

la Congregazione delle Suore<br />

Missionarie dell’Ordine Terziario<br />

di San Francesco, per la formazione<br />

dell’infanzia povera e abbandonata.<br />

26. San Melchisedec. Re di Salem e<br />

sacerdote di Dio altissimo (cfr. Gn<br />

14, 18-10). Il suo sacerdozio prefigura<br />

quello di Cristo (Eb 5, 6).<br />

27. Santa Monica (†387).<br />

San Davide Lewis, sacerdote e<br />

martire (†1679). Sacerdote gesu<strong>it</strong>a<br />

condannato alla forca in Galles,<br />

dove amministrò clandestinamente<br />

i Sacramenti e aiutò i poveri per più<br />

di trent’anni.<br />

28. XXII Domenica del Tempo Ordinario.<br />

Sant’Agostino, Vescovo e Dottore<br />

<strong>della</strong> Chiesa (†430).<br />

Beato Alfonso Maria Mazurek,<br />

sacerdote e martire (†1944). Priore<br />

del convento carmel<strong>it</strong>ano di<br />

Czerna, in Polonia, brutalmente<br />

torturato e, alla fine, fucilato.<br />

29. Martirio di San Giovanni Battista.<br />

Santa Maria <strong>della</strong> Croce Jugan,<br />

vergine (†1879). Fondò a Rennes,<br />

in Francia, la Congregazione<br />

delle Piccole sorelle dei Poveri.<br />

Allontanata ingiustamente dal<br />

governo, passò il resto <strong>della</strong> v<strong>it</strong>a<br />

eserc<strong>it</strong>ando una umile funzione.<br />

30. Beato Eustachio van Lieshout,<br />

(†1943). Sacerdote di origine<br />

olandese appartenente alla Congregazione<br />

dei Sacri Cuori, morto<br />

a Belo Horizonte. Favor<strong>it</strong>o dal<br />

dono <strong>della</strong> guarigione, ottenne<br />

fama di sant<strong>it</strong>à ancora in v<strong>it</strong>a.<br />

31. Sant’Aidano, Vescovo (†651).<br />

Eletto Vescovo di Lindsfarne (Inghilterra),<br />

fondò un monastero<br />

per svolgere efficacemente l’evangelizzazione<br />

del regno <strong>della</strong><br />

Northumbria.<br />

Agosto 2011 · Salvami Regina 49<br />

_Salvami_Regina_100_RAE116.indb 49 21/07/2011 14:51:26


Ed Schipul<br />

Il bruco<br />

e la<br />

seta<br />

LACMA Image Library<br />

Dio, che ha popolato la natura con esseri e panorami<br />

meravigliosi, ha voluto lasciare in un certo modo inconclusa<br />

l’opera <strong>della</strong> Creazione, in attesa che le creature razionali<br />

concorressero per raffinarne la bellezza.<br />

Narra una antichissima<br />

leggenda che, intorno<br />

all’anno 2.650 avanti<br />

Cristo, l’Imperatrice<br />

<strong>della</strong> Cina, Hsi Ling Shi, prendeva<br />

il tè all’ombra di un frondoso gelso<br />

quando da questo si staccò un piccolo<br />

bozzolo dorato. Portato dalla brezza,<br />

questo cadde esattamente nel mezzo<br />

del pregiato liquido, spaventando<br />

l’imperatrice e turbando l’ambiente<br />

med<strong>it</strong>ativo nel quale ella si trovava.<br />

Passato lo spavento, volle togliere<br />

dalla chicchera di porcellana l’inatteso<br />

invasore. Nel farlo, si stupì nel<br />

notare come il bozzolo si disfaceva<br />

tra le sue d<strong>it</strong>a, lasciando fluttuare<br />

nel tiepido tè una brillante matassa<br />

di filamenti.<br />

Con delicatezza e pazienza, l’imperatrice<br />

la svolse, ottenendo ottenne<br />

come risultato un lunghissimo filo<br />

dal tessuto soave e resistente. Ebbe<br />

allora un’idea: riunire vari di questi<br />

bozzoli per comporre con questi<br />

un tessuto.<br />

Aiutata da ingegnosi servi, fece<br />

vari tentativi fino a riuscire, un<br />

giorno, a tessere con quelle fibre un<br />

manto per il suo sposo, Hwang-Di,<br />

l’Imperatore Giallo, uno dei leggendari<br />

“Cinque Imperatori” <strong>della</strong> Cina,<br />

sovrani saggi e moralmente perfetti.<br />

Fu così inventata la seta!<br />

* * *<br />

Più vicina alla m<strong>it</strong>ologia che alla<br />

realtà storica, questa leggenda<br />

evidenzia, comunque, gli attributi<br />

di nobiltà, charme e distinzione ai<br />

quali è stato sempre associato questo<br />

amb<strong>it</strong>o tessuto, sottolineando in<br />

modo poetico il fatto che furono i cinesi<br />

i primi – e per molti secoli, gli<br />

unici – a produrlo e commercializzarlo.<br />

Marcos Enoc Silva Antonio<br />

Infatti, la tess<strong>it</strong>ura <strong>della</strong> seta fu<br />

per migliaia di anni uno dei segreti<br />

meglio conservati <strong>della</strong> Storia. Soltanto<br />

nel terzo secolo dell’Era Cristiana<br />

l’India sarebbe riusc<strong>it</strong>a a svelare<br />

i misteri <strong>della</strong> sericoltura, privando<br />

i cinesi dell’esclusiv<strong>it</strong>à di fabbricazione.<br />

In Occidente, i commercianti<br />

importarono avidamente dalla<br />

Cina quel tessuto lucido e morbido<br />

senza, comunque, avere la minima<br />

nozione di come esso fosse<br />

prodotto. Ma nell’epoca dell’imperatore<br />

Giustiniano I (527–565),<br />

le relazioni tra Bisanzio e la Persia,<br />

sempre più tese, resero difficile<br />

l’arrivo di mercanzie dall’Oriente<br />

interrompendo la famosa Rotta<br />

<strong>della</strong> Seta.<br />

Si racconta che, allora, il sovrano<br />

decise di inviare spie all’Estremo<br />

Oriente per scoprire l’arcano <strong>della</strong><br />

50 Salvami Regina · Agosto 2011<br />

_Salvami_Regina_100_RAE116.indb 50 21/07/2011 14:52:02


“La prima colazione di una principessa in Cina” e “Udienza con l’Imperatore cinese”, arazzi in lana e seta <strong>della</strong> Manifattura di<br />

Beauvais (Francia), secolo XVIII – Museo dell’Erm<strong>it</strong>age, San Pietroburgo (Russia)<br />

sua fabbricazione. Questi, dopo innumerevoli<br />

peripezie, riuscirono a<br />

portare a termine il delicato incarico,<br />

portando fino a Costantinopoli<br />

alcune uova del baco da seta, sistemate<br />

in germogli di bambù per poter<br />

resistere al lungo e avventuroso<br />

viaggio.<br />

* * *<br />

Quale sarà stata la reazione <strong>della</strong><br />

raffinata corte bizantina nel con-<br />

templare quelle banali larve che davano<br />

origine a uno dei più belli e nobili<br />

tessuti Possiamo immaginare<br />

gli artisti e cortigiani, colti dalla sorpresa,<br />

mentre manifestavano il loro<br />

disappunto.<br />

Ma è ugualmente leg<strong>it</strong>timo<br />

supporre che a questo primo moto<br />

di disincanto sia succeduto un impeto<br />

di meraviglia, nel constatare<br />

come Dio, che ha popolato la natura<br />

con esseri e panorami meravigliosi,<br />

ha voluto occultare la seta<br />

nel rustico bozzolo di un bruco<br />

o la porpora nella prosaica mucosa<br />

di certi molluschi marini. Così,<br />

si direbbe che Egli abbia lasciato<br />

in un certo modo inconclusa<br />

l’opera <strong>della</strong> Creazione, in attesa<br />

che le creature razionali concorressero<br />

per raffinarne la bellezza.<br />

<br />

Luís Maria Beccar Varela<br />

e Gustavo Kralj<br />

Sopra: modelli di tessuti di seta contemporanei, provenienti da Spagna, Indonesia e Cina.<br />

Nella pagina precedente: cappotto maschile francese dell’inizio del secolo XVIII – Museo <strong>della</strong> Contea di Los Angeles (USA).<br />

Agosto 2011 · Salvami Regina 51<br />

_Salvami_Regina_100_RAE116.indb 51 21/07/2011 14:52:18


“Vergine col Bambino” -<br />

Cattedrale di Cusco (Perù)<br />

Gustavo Kralj<br />

Meravigliati di queste due cose e considera qual è<br />

causa di maggior stupore: se la benevolentissima<br />

misericordia del Figlio o la dign<strong>it</strong>à di questa eccellentissima<br />

Madre. In entrambe le parti c’è lo stupore, in entrambe<br />

il prodigio. Che Dio obbedisca ad una Donna, è umiltà<br />

ineguagliabile e che una Donna abbia autor<strong>it</strong>à per comandare<br />

in Dio, è eccellenza senza pari.<br />

(San Bernardo di Chiaravalle)<br />

_Salvami_Regina_100_RAE116.indb 52 21/07/2011 14:52:26

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