Settembre - La Piazza
Settembre - La Piazza Settembre - La Piazza
Anno 4 - Numero 8 - Settembre 2007 Periodico dell’Associazione Culturale Albatros SI RICOMINCIA: BUON LAVORO
- Page 3 and 4: Scuola 3 BUON ANNO ... SCOLASTICO d
- Page 5 and 6: Amministrazione 5 Alcuni ritocchi a
- Page 7 and 8: Politica 7 Democratico. Ed a Castel
- Page 9 and 10: Società 9 orario insufficiente a f
- Page 11 and 12: Attualità 11 INCENDI ANCHE A CASTE
- Page 13 and 14: Pro-Loco 13 FORSE NON TUTTI SANNO C
- Page 15 and 16: Notizie Brevi 15 USO IDROELETTRICO
- Page 17 and 18: Comunità Montana 17 C.M. non hanno
- Page 19 and 20: Vicovaro 19 PRIGIONIERI IN CASA PRO
- Page 21: Vicovaro 21 PD: grandi manovre in v
- Page 25: Politica 25 Facciamo chiarezza sul
- Page 28 and 29: 28 Viaggi DIARIO DI UN PELLEGRINO L
- Page 31 and 32: Tradizioni popolari 31 Tradizioni p
- Page 33 and 34: Politica 33 La stessa vicenda dei t
- Page 35: Sport 35 ASD Castel Madama riparte
- Page 38: 38 Musica “Quando la musica è gi
Anno 4 - Numero 8 - <strong>Settembre</strong> 2007<br />
Periodico dell’Associazione Culturale Albatros<br />
SI RICOMINCIA:<br />
BUON LAVORO
Scuola<br />
3<br />
BUON ANNO ... SCOLASTICO<br />
di Alessandra De Santis<br />
Un saluto di benvenuto alla nuova dirigente dell’istituto comprensivo di Castel Madama, <strong>La</strong>ura Maria Giovannelli<br />
L’anno scolastico 2007/2008 per l’Istituto Comprensivo<br />
di Castel Madama è iniziato con una novità: è arrivato<br />
il nuovo Dirigente Scolastico. Il giornale ha chiesto<br />
subito un’intervista alla nuova Preside Giovanelli,<br />
la quale prontamente si è resa disponibile, nonostante<br />
l’enorme mole di lavoro per l’avvio dell’anno.<br />
D - Preside Giovannelli, prima di passare alle domande,<br />
la pregherei di presentarsi professionalmente alla cittadinanza<br />
castellana e ai numerosi genitori ansiosi di conoscere<br />
il nuovo dirigente scolastico.<br />
R - Dopo una carriera di 25 anni come insegnante di lingua,<br />
ho ricoperto dapprima il ruolo di Preside incaricato<br />
presso la Scuola Media “Giovanni Pierluigi” di Palestrina,<br />
poi come vincitore di concorso sono entrata nel<br />
ruolo della dirigenza scolastica nell’istituto Comprensivo<br />
di Castel Madama.<br />
D - Quali sono le sue intenzioni ed i suoi progetti per il<br />
miglioramento e la crescita dell’istituto<br />
R - Per il miglioramento dell’Istituto dal punto di vista<br />
strutturale la mia intenzione è quella di sensibilizzare<br />
le persone preposte alla scuola presso gli uffici comunali<br />
affinché le somme previste in bilancio vengano<br />
spese concordando le priorità al fine di salvaguardare<br />
la sicurezza di alunni, docenti e personale ATA e di<br />
creare per gli alunni un ambiente confortevole, rassicurante<br />
e bello.<br />
Per la crescita dell’Istituto, cioè della qualità dell’insegnamento,<br />
intendo valorizzare le professionalità presenti<br />
e incrementare la dotazione di materiali e attrezzature<br />
già in possesso della Scuola.<br />
D - Il primo Consiglio d’Istituto ha già segnato un cambiamento<br />
di rotta verso una maggior formalizzazione e<br />
responsabilizzazione dell’attività della scuola, mi riferisco<br />
alla decisione di non fare uscire gli studenti (materne ed<br />
elementari) senza un adulto che prelevi loro. Questo provvedimento<br />
ha trovato alcuni genitori spiazzati, visto che in<br />
un paese piccolo come Castel Madama alcuni bambini<br />
delle elementari vanno a casa da soli. Vuole spiegare le<br />
ragioni che hanno portato il Consiglio d’Istituto a deliberare<br />
in tal senso<br />
R - Ci tengo a puntualizzare che non è di competenza<br />
del CDI ma una responsabilità del Dirigente Scolastico.<br />
Le ragioni di questo provvedimento, che potrebbe voler<br />
dire non responsabilizzare i bambini, derivano dalla<br />
legislazione che prescrive la riconsegna nelle mani dei<br />
genitori o di chi ne fa le veci dei minori da parte della<br />
scuola a cui sono stati affidati. I danni eventuali nel tragitto<br />
da scuola a casa sono imputabili al Dirigente che ne<br />
deve rispondere.<br />
D - Un altro aspetto che preme molto ai genitori è<br />
quello della progettazione del calendario scolastico<br />
(anticipi e ponti festivi), degli orari scolastici (tempo<br />
pieno e/o modulo), dei tempi dell’inserimento della<br />
materna, inoltre la preoccupazione delle famiglie è<br />
anche rivolta, per ovvie ragioni, alle sospensioni didattiche<br />
che a vario titolo si verificano durante l’anno scolastico.<br />
A questo riguardo pensa che vi sia la necessità<br />
di modificare alcuni aspetti<br />
R - I ponti festivi erano già stati deliberati prima del 1<br />
settembre 2007, pertanto ne ho solo preso atto: 2 e 3<br />
novembre 2007 / 2 e 3 maggio 2008.<br />
<strong>La</strong> Scuola dell’Infanzia ha un orario di 40 ore settimanali<br />
come la Scuola Primaria, ad eccezione di due classi<br />
che lavorano a modulo con un rientro di due giorni a<br />
settimana mentre le altre classi svolgono un orario giornaliero<br />
dalle 8.30 alle 16.30.<br />
<strong>La</strong> Scuola dell’Infanzia e quella Primaria distribuiscono<br />
l’orario settimanale su cinque giorni e le lezioni restano<br />
pertanto sospese il sabato e la domenica.<br />
<strong>La</strong> Scuola Secondaria di I grado svolge 31 ore di lezione<br />
settimanali dal lunedì al sabato. L’inserimento dei<br />
bambini di 3 anni, secondo quanto prevede un progetto<br />
deliberato precedentemente al mio arrivo ha la durata<br />
di sei settimane. Per quanto riguarda le sospensioni<br />
didattiche esse si concretizzano solo in casi del tutto<br />
eccezionali quali la pericolosità effettiva degli ambienti<br />
(di competenza del Dirigente Scolastico) e altre motivazione<br />
che impediscano la fruibilità degli ambienti<br />
(es.: mancanza di acqua) di competenza del Sindaco.
4 Mensa scolastica<br />
TUTTI A... TAVOLA!<br />
di Fausta Faccenna<br />
Le novità della mensa scolastica: dal menù al nuovo appalto<br />
Durante l’estate, a mensa chiusa, sono cominciate le novità del servizio<br />
di refezione scolastica. Il Consigliere Comunale Luisa Troia e<br />
l’Assessore alla scuola Vincenzo Ascani hanno elaborato, insieme agli<br />
altri organi competenti (comitato mensa dei genitori, responsabili del<br />
servizio tra i docenti e con la collaborazione della dietista del Comune<br />
di Roma Nicoletta Funghi) importanti cambiamenti del servizio.<br />
Per cominciare il menù è stato modificato con un maggior inserimento<br />
di frutta e verdura di stagione proveniente da agricoltura<br />
biologica. <strong>La</strong> frutta, che spesso i bambini a fine pasto non mangiano,<br />
è stata utilizzata per la merenda. Arriverà lavata e verrà servita<br />
ai bambini della materna il pomeriggio e a quelli delle elementari a<br />
metà mattina. Ancora, in accordo con l’operato della Provincia di<br />
Roma che insieme con l’Acea vuole rivalutare l’acqua del rubinetto<br />
come acqua più controllata e più "buona" di quella imbottigliata,<br />
nella mensa dei bambini troveremo dei beverini a tenuta igienica<br />
dai quali sarà possibile prelevare l’acqua con apposite brocche.<br />
Tutto questo e altro ancora è stato messo sul nuovo capitolato speciale<br />
d’appalto per il servizio di refezione scolastica che è stato<br />
approvato dal Consiglio Comunale il 24 luglio 2007.<br />
Infatti quest’anno è stato necessario ridefinire l’appalto di gara per<br />
questo servizio. Nei primi giorni di settembre sono state aperte le<br />
buste della proposta ed è risultata vincitrice la ditta Vivenda srl, già<br />
detentrice dell’appalto, poiché è stata l’unica ditta a partecipare<br />
alla gara.<br />
<strong>La</strong> ditta aggiudicatrice, seguendo le indicazioni del nuovo capitolato<br />
e dell’appalto, ha proposto lavori di miglioramento della struttura<br />
mensa proponendo: il rifacimento della pavimentazione della<br />
cucina, l’insonorizzazione dei locali dei refettori, la sostituzione<br />
degli infissi esterni della cucina e dei locali mensa ed inoltre la sostituzione<br />
del forno, l’acquisto dei beverini e delle brocche da tavola.<br />
L’offerta proposta dalla Vivenda per il servizio è di euro 4,52. Una<br />
parte di questo costo è coperta dal Comune, un’altra di euro 2,73,<br />
deve essere coperta dalle famiglie.<br />
A questo proposito, già a partire da quest’anno scolastico, l’amministrazione<br />
comunale ha introdotto la domanda di iscrizione al servizio<br />
e il versamento del contributo anticipato. <strong>La</strong> scelta è stata condizionata<br />
dall’eccessivo numero di ritardatari nel versamento del<br />
contributo famigliare che rendono difficile la gestione economica<br />
del servizio. Il contributo dovrà essere versato in anticipo con scadenza<br />
bimestrale ed a fine anno sarà effettuato un conguaglio sull’effettivo<br />
consumo del servizio.<br />
Un’ulteriore innovazione messa a punto dall’assessorato competente<br />
è quella del servizio accoglienza.Tale servizio, che partirà in via<br />
sperimentale in questo anno scolastico, attraverso il finanziamento<br />
della Provincia di Roma, permetterà a quei genitori che lavorano<br />
entrambi e sono pendolari di affidare il loro figlio che frequenta la<br />
scuola materna o quella elementare ad alcuni educatori che accoglieranno<br />
il bambino dalle ore 7,30 alle ore 8,30.<br />
“<strong>La</strong> <strong>Piazza</strong>”<br />
Periodico dell’Associazione Culturale Albatros<br />
Vicolo Giustini, n. 10<br />
00024 Castel Madama (Roma) - tel. 0774/449849<br />
Anno 4, n. 8 - <strong>Settembre</strong> 2007<br />
Registrazione del Tribunale di Tivoli n. 4/2004 del 14/04/04<br />
Direttore Responsabile: Rino Sciarretta<br />
Capo Redazione: Carla Santolamazza<br />
Redazione: Alessandra De Santis, Fausta Faccenna,<br />
Federico Chicca, Ivano Chicca, Ivano Moreschini,<br />
Ramona Pompili, Paolo Muzi,<br />
Roberto Bontempi, Salvatore De Angelis<br />
Hanno collaborato alla realizzazione di questo numero<br />
Valentina Torella, Gualtiero Todini,<br />
Ivo Santolamazza, Mario Cipriani, Flavia De Bellis,<br />
Fabio Moreschini<br />
Per la pubblicità rivolgersi al 3490063355<br />
Grafica ed impaginazione: Salvatore De Angelis<br />
Stampa: Quaresima, via Empolitana km 3,400 - Castel Madama<br />
Chiuso in redazione il 00/09/2007 - Tiratura 1.500 copie<br />
SitoWeb: www.lapiazzacastelmadama.com<br />
E-mail: lapiazzaonline@virgilio.it<br />
LA REDAZIONE SI RIUNISCE TUTTI I LUNEDÌ<br />
DALLE ORE 18 ALLE 20<br />
SOMMARIO<br />
• Buon Anno ... Scolastico pag. 3<br />
• Tutti ... a tavola! » 4<br />
• Alcuni ritocchi alla macchina comunale » 5<br />
• Partito Democratico: primarie » 6<br />
• Un paese dis-ARMA-to » 8<br />
• Un’estate fiammante » 10<br />
• Incendi a Castel Madama » 11<br />
• Rifiuti davvero ingombranti » 12<br />
• Forse non tutti sanno che... » 13<br />
• Notizie in breve » 14<br />
• IX Comunità Montana » 16<br />
• Vicovaro » 18<br />
• Tivoli » 23<br />
• V-Day » 25<br />
• Archivio storico » 27<br />
• Diario di un pellegrino laico » 28<br />
• Tradizioni popolari » 31<br />
• Intervista a Pasquale Serra » 32<br />
• Sport » 35<br />
• Musica » 38<br />
Il giornale viene diffuso anche nei paesi di Vicovaro, Mandela, Sambuci, Tivoli
Amministrazione<br />
5<br />
Alcuni ritocchi alla macchina comunale<br />
a cura di Ivano Moreschini<br />
L’amministrazione comunale di Castel Madama ha da<br />
poco rivisto l’organizzazione della macchina comunale.<br />
Ad un anno di distanza dall’insediamento della nuova<br />
Giunta di centro sinistra, che aveva in gran parte confermato<br />
l’assetto organizzativo della precedente amministrazione<br />
di centro-destra, si sono resi necessari dei<br />
nuovi ritocchi alla struttura.<br />
NE PARLIAMO CON L’ASSESSORE<br />
AL PERSONALE PISTOIA ARMANDO<br />
Quali uffici e servizi sono stati interessati a questo cambiamento<br />
organizzativo<br />
Gli uffici ed i servizi che sono stati rivisti sono in particolare<br />
il servizio finanziario e tributi ed il servizio amministrativo.<br />
<strong>La</strong> riorganizzazione attuale prevede la sostituzione<br />
di Antonio Salinetti, dimissionario, con Antonio<br />
<strong>La</strong>vorato, attuale responsabile del servizio finanziario<br />
del Comune di Vicovaro.<br />
Il funzionario sarà utilizzato in convenzione con tale<br />
Comune fino al 31 dicembre 2007, ed in seguito si verificherà<br />
se vi sono le condizioni per rinnovare tale collaborazione<br />
oppure no. Il secondo servizio che è stato<br />
modificato è quello amministrativo. È stata conferita a<br />
Maria Teresa Desideri la responsabilità del servizio relativo<br />
all’istruzione, alla cultura, ecc. <strong>La</strong> Desideri aveva<br />
esercitato finora soltanto la responsabilità dell’Avvocatura<br />
comunale. Essa sostituisce nell’incarico di responsabile<br />
del servizio amministrativo Gianni Di Giovannantonio,<br />
anch’esso dimissionario.<br />
Quali sono le motivazioni che hanno portato a rivedere<br />
una decisione che era stata presa lo scorso anno<br />
Rispetto al settore finanziario e tributi, che era stato assegnato,<br />
subito dopo l’insediamento dell’Amministrazione,<br />
ad Antonio Salinetti, c’è stata una richiesta da parte dell’interessato<br />
di essere esonerato dall’incarico di responsabile.<br />
Nonostante l’insistenza dell’Amministrazione, che<br />
temeva di ridimensionare una professionalità acquisita in<br />
tanti anni di servizio, il funzionario è stato irremovibile.<br />
Non restava pertanto che assegnare l’incarico a qualcun<br />
altro. <strong>La</strong> ricerca di un nuovo responsabile è stata piuttosto<br />
complessa, per la particolarità del settore e per la complessità<br />
dei problemi specifici di Castel Madama.<br />
<strong>La</strong> stessa situazione si è verificata con Di Giovannantonio,<br />
anche in questocaso l’Amministrazione comunale<br />
ha cercato di convincere il funzionario a mantenere la<br />
responsabilità del settore. Alla fine si è optato per una<br />
soluzione interna, richiamando ad alcune responsabilità<br />
in seno al Comune la D.ssa Desideri.<br />
Quale è quindi l’attuale situazione dei responsabili dei<br />
servizi del Comune<br />
Il Comune ha attualmente 5 responsabili dei settori,<br />
rispetto agli 8 dell’Amministrazione Scardala. L’assetto<br />
è questo: il Segretario Comunale Gianni Di Rollo dirige<br />
il primo settore e in qualità di Direttore generale coordina<br />
i capi-settore; ai <strong>La</strong>vori Pubblici c’è l’Ing. Crediano<br />
Salvati; all’urbanistica l’Arch. Elisabetta Cicerchia; al<br />
settore finanziario e Tributi il Dr. Antonio <strong>La</strong>vorato,<br />
almeno fino al 31 dicembre 2007; al settore amministrativo<br />
c’è la D.ssa Maria Teresa Desideri. Inoltre preciso<br />
che abbiamo nominato Antonio Baiocco comandante dei<br />
Vigili Urbani dell’Unione dei Monti Lucretili ed Ernici<br />
(Castel Madama, Marcellina, San Polo dei Cavalieri).<br />
A distanza di poco più di un anno dalle elezioni, prova a<br />
tracciare un primo bilancio dell’attività della amministrazione,<br />
e degli obiettivi che si intende raggiungere con la<br />
nuova organizzazione<br />
Abbiamo cercato di praticare il programma con cui ci<br />
siamo presentati agli elettori: riorganizzare gli uffici comunali,<br />
ridurre i settori, valorizzare le risorse professionali<br />
interne al Comune. Come dicevo sopra, i settori e i relativi<br />
responsabili sono stati ridotti da otto a cinque, ottenendo<br />
una maggiore organicità e unitarietà nell’organizzazione<br />
degli uffici e una riduzione nelle spese, anche<br />
introducendo parametri di valutazione che hanno variato<br />
l’indennità di posizione dei capi-settore, prima data a tutti<br />
nella misura massima stabilita dalle norme contrattuali.<br />
Abbiamo offerto la possibilità alle professionalità interne<br />
di assumere incarichi di responsabilità, che da alcuni sono<br />
stati accettati, da altri no. Infine abbiamo avviato un processo<br />
di superamento della precarizzazione, facendo un<br />
contratto a tempo indeterminato (per ora di 18 ore, elevabili<br />
in futuro), a cinque operai e a cinque vigili urbani. Il<br />
nostro attuale impegno è di promuovere una forte motivazione<br />
tra tutti i dipendenti comunali attorno alla realizzazione<br />
di progetti e di programmi che migliorino il funzionamento<br />
della struttura comunale e i servizi ai cittadini.
6 Politica<br />
Partito Democratico: primarie del 14 ottobre<br />
a cura di Ivano Moreschini<br />
risponde il segretario dei DS Domenico Fabiani<br />
Quali sono le principali regole delle elezioni primarie<br />
del 14 ottobre 2007 (come si vota, per che cosa, ecc.)<br />
Il 14 ottobre 2007 è indetta l’elezione dei componenti<br />
della Assemblea costituente nazionale e, in collegamento<br />
con essi, del Segretario politico nazionale del partito<br />
democratico. È inoltre indetta, per la medesima data,<br />
l’elezione dei componenti delle Assemblee regionali e,<br />
in collegamento con essi, dei segretari regionali del<br />
partito.<br />
Possono partecipare in qualità di elettori e di candidati<br />
tutti i cittadini italiani che, al 14 ottobre, abbiano compiuto<br />
sedici anni nonché, con i medesimi requisiti di<br />
età, i cittadini dell’Unione Europea residenti, i cittadini<br />
di altri Paesi con permesso di soggiorno, i quali al<br />
momento del voto dichiarino di voler partecipare al<br />
processo costituente del Partito Democratico devolvendo<br />
un contributo minimo di Euro 5, ridotto a Euro<br />
2 per gli elettori che non abbiano ancora compiuto venticinque<br />
anni.<br />
Al di là del freddo linguaggio dei regolamenti, il Partito<br />
Democratico nasce, evento singolare, per aggregazione<br />
di più soggetti politici e di parti di società, mediante un<br />
processo che vede tutti coloro i quali aderiscono idealmente<br />
al nuovo soggetto, eleggere direttamente l’Assemblea<br />
Costituente (istituto fondatore e organizzatore)<br />
e chi detta e realizza la linea politica; il Segretario.<br />
Rispetto ai congressi e alle assemblee nazionali, rispettabili<br />
forme di democrazia indiretta, mi sembra che la<br />
responsabilità e il grado di coinvolgimento politico<br />
richiesto siano ben diversi e maggiori. Occorre un Partito<br />
nuovo, ove i singoli appartenenti a forze politiche o<br />
ispirazioni ideali riconducibili al progetto dell’Ulivo-<br />
Partito Democratico che abbiano idee, che vogliano<br />
esprimere una proposta politica nuova per il Paese possano<br />
indicarla e democraticamente poterla realizzare.<br />
Adinolfi, Bindi, Gavazzoli Schettini, Gawronski, Letta e<br />
Veltroni hanno esplicitato la loro proposta e, se sostenuti<br />
dagli elettori, potranno realizzarla assumendo la carica<br />
della segreteria politica nazionale del Partito Democratico.<br />
Analogo sistema è adottato per le Regioni e<br />
successivamente per le Provincie. Gli auspici di un partito<br />
aperto, democratico, con processi costitutivi e<br />
gestionali che coinvolgano la più ampia platea possibile<br />
mi sembrano ampiamente verificati.<br />
Abbiamo discusso molto la forma ed il modo del nostro<br />
percorso politico, anche in diverse occasioni pubbliche,<br />
e visto numerosa la partecipazione dei cittadini. L’ultima<br />
manifestazione pubblica ha suscitato l’interesse per<br />
la costituzione del comitato promotore locale per il partito<br />
democratico anche di diversi cittadini non appartenenti<br />
ad alcuna forza politica.<br />
Ci sembra sia un buon viatico per continuare nello sforzo<br />
di dare forma ad un partito di centrosinistra che ha<br />
l’ambizione effettiva di cambiare, modernizzare il paese<br />
e rendere la politica più vicina alle persone.<br />
Chiarezza, semplicità, trasparenza e serietà delle proposte<br />
dovranno essere il filo guida nella stesura dei<br />
programmi, nell’azione di governo, nella scelta delle<br />
persone.<br />
Quali saranno le novità organizzative a livello locale <br />
Per esempio: ci sarà ancora una Federazione di Tivoli,<br />
come è attualmente per i Democratici di Sinistra <br />
Il PD, è ormai chiaro, è un partito organizzato su base<br />
territoriale (Comunale, Provinciale, Regionale, Nazionale).<br />
Le quattro federazioni DS che attualmente coprono<br />
l’ambito di territorio della Provincia di Roma<br />
(Castelli, Civitavecchia, Roma, Tivoli), comporranno<br />
un’unica Federazione Provinciale. Un contesto d’area<br />
vasta, ritengo, possa meglio contribuire a risolvere le<br />
questioni in una visione complessiva del territorio, il cui<br />
assetto va certamente osservato nella sua interezza.<br />
Inoltre questa soluzione può meglio riequilibrare il peso<br />
politico della provincia rispetto al suo capoluogo.<br />
Quali sono le sensazioni che percepisci negli iscritti ai<br />
Democratici di sinistra Cosa si aspettano dal Partito<br />
democratico<br />
Proprio per il processo di discussione prima ricordato,<br />
gli iscritti ed i simpatizzanti dei Democratici di Sinistra<br />
hanno ben chiaro il percorso politico che il partito sta<br />
effettuando e la quasi totalità ne è intimamente convinto.<br />
Altrettanto chiara si percepisce la nostalgia, la tristezza<br />
di una fase politica importante che si chiude. I<br />
passaggi PCI – PDS e PDS – DS, non hanno cambiato il<br />
nocciolo della visione politica e dell’organizzazione del<br />
partito, ora invece si tratta di fondere esperienze diver-
Politica<br />
7<br />
Democratico.<br />
Ed a Castel madama cosa succederà Quando si eleggerà<br />
il nuovo segretario del partito Democratico E la<br />
sede del partito, quale sarà<br />
se e, spesso, in passato antitetiche, di contaminare esperienze<br />
politiche e personali a cui si è accompagnata<br />
buona parte della vita di molti. Certamente il processo<br />
in atto non è facile né per i Democratici di Sinistra, né<br />
per gli amici della Margherita; ma occorre alla politica<br />
un salto di qualità, occorre al Paese un salto di qualità e<br />
la fondazione del Partito Democratico sarà determinante<br />
a ciò. Tutti coloro con i quali ho parlato, vi assicuro<br />
molti, sono convinti che occorra andare avanti con la<br />
costituzione del Partito Democratico; anche i più scettici.<br />
Credo sia ormai un processo che, anche volendo, non<br />
possa essere più fermato e non si debba fermare anche<br />
in futuro, cercando anche con altri Partiti una ulteriore<br />
sintesi unitaria. Per me, che credo da tempo alle ragioni<br />
dello stare insieme dei partiti del centrosinistra, piuttosto<br />
che alle ragioni della loro divisione, riuscire a formare<br />
con buoni risultati il PD è motivo di soddisfazione.<br />
Non comprendo, ma rispetto, la collocazione politica<br />
attuale dei socialisti, ritenendo già da tempo la loro<br />
naturale ubicazione insieme ai Democratici di Sinistra,<br />
ed ora insieme al P.D. È un’occasione persa, ma non<br />
dobbiamo rinunciare al dialogo e lasciare spazi politici<br />
che consentano in futuro la speranza di una casa comune.<br />
È importante che la storia e l’esperienza socialista<br />
possano un giorno ulteriormente arricchire il Partito<br />
Partecipando ad una festa popolare, quali sono le primarie,<br />
il 14 ottobre andremo a votare per la elezione dei<br />
componenti l’assemblea costituente nazionale e regionale<br />
e per i rispettivi segretari. Entro dicembre voteremo<br />
ancora, per l’elezione dei componenti l’assemblea<br />
costituente provinciale e del segretario provinciale.<br />
Nulla è stato definito ancora rispetto all’elezione dei<br />
segretari cittadini o locali. Ritengo però per analogia<br />
che dovranno essere adottate le stesse metodologie di<br />
scelta per i segretari provinciali e regionali. Non so se<br />
le chiameremo primarie, ma ritengo che le persone che<br />
ci sostengono non capirebbero metodi diversi, che non<br />
diano la effettiva possibilità di dare forza ad un progetto<br />
politico proposto da una o più persone. Il metodo<br />
delle primarie è un’esperienza ormai collaudata, ricca<br />
di utilissime indicazioni nella scelta della linea politica,<br />
delle persone e foriera di positivi riscontri; senz’altro<br />
da continuare.<br />
<strong>La</strong> sede del Partito Democratico a Castel Madama sarà<br />
decisa, naturalmente, dal responsabile politico e dal gruppo<br />
dirigente del Partito Democratico. Presumo però,<br />
visto che i Democratici di Sinistra posseggono il diritto<br />
d’uso dei locali in Vicolo Giustini, 10, che la scelta cadrà<br />
naturalmente su ciò che può essere utilizzato in forma<br />
gratuita, piuttosto che gravare sui bilanci dei partiti.<br />
ANCORA DISAGI PER L’ACQUA ANCHE A SCUOLA<br />
Il Sindaco invia un ulteriore sollecito all’Acea ATO2 chiedendo la risoluzione definitiva del problema,<br />
perché continuano i disagi per i castellani a causa di improvvise interruzioni della fornitura idrica. Ad<br />
essere interessati dal problema sono soprattutto gli abitanti di Via della Libertà e di un tratto di Via San<br />
Sebastiano. Centinaia di famiglie da mesi sono costrette a fare i conti con i rubinetti a secco nel corso<br />
delle ore pomeridiane e talvolta fino a notte fonda. Ad aggravare la situazione anche l’avvio dell’anno<br />
scolastico, con 450 allievi che frequentano le lezioni nel pomeriggio presso la scuola elementare. Un<br />
problema che già lo scorso 6 giugno portò all’interruzione delle lezioni, a causa dell’impossibilità di<br />
utilizzare i bagni, arrecando disagi per le famiglie. A giugno era stato approvato all’unanimità in<br />
Consiglio Comunale l’ordine del giorno che invitava l’Acea ATO2 a garantire la regolare fornitura di<br />
acqua, impegnandosi ad avvertire tempestivamente gli utenti nel caso in cui vi fossero delle interruzioni.<br />
Veniva, inoltre, sollecitato l’immediato ripristino della funzionalità degli strumenti che assicurino<br />
il telecontrollo del flusso idrico, l’apertura di un ufficio dell’Acea ATO2 presso il Comune castellano<br />
e la creazione di un’efficiente struttura di pronto intervento territoriale. Ma nonostante i numerosi<br />
solleciti da parte dell’Amministrazione comunale nulla è cambiato.
8 Società<br />
UN PAESE DIS-ARMA-TO<br />
di Paolo Muzi<br />
Gravi difficoltà di natura tecnica e finanziaria hanno fino ad ora impedito di trovare<br />
una soluzione ad un problema antico, quello della Caserma dei C.C.<br />
Chi tra i nostri lettori si collegasse al sito dell’Arma<br />
dei Carabinieri, nella sezione organizzazione territoriale,<br />
in corrispondenza del nome Castel Madama<br />
potrebbe leggere la dizione “stazione attualmente<br />
ripiegata su Vicovaro”. In questi due termini, “attualmente”<br />
e “ripiegata”, sta racchiuso tutto il disagio e la<br />
frustrazione che stanno vivendo i servitori dello Stato<br />
chiamati ad operare nel nostro paese. E’ proprio per<br />
dare voce all’Arma che abbiamo deciso di intervistare<br />
il Comandante della stazione di Castel Madama Vincenzo<br />
Campana.<br />
Maresciallo Campana sono ormai diversi mesi che<br />
avete dovuto lasciare la vecchia caserma; come vi<br />
trovate nella sistemazione provvisoria di Corso<br />
Cavour e quali sono i limiti logistici imposti dalla<br />
nuova situazione<br />
A Castel Madama sono rimasti solo gli uffici per la<br />
ricezione del pubblico, mentre per l’alloggiamento<br />
degli effettivi ci appoggiamo alla stazione di Vicovaro.<br />
I locali sono stati ricavati da un vecchio stabile dagli<br />
spazi angusti, che condividiamo con la polizia municipale<br />
ed in cui occupiamo due piccole stanze. <strong>La</strong> disposizione<br />
sottotetto fa sì che si soffra il freddo d’inverno<br />
e il caldo d’estate; si pensi che a giugno non disponevamo<br />
neppure di un condizionatore adeguato ed è<br />
solo grazie alla generosità di alcuni cittadini se abbiamo<br />
potuto porvi rimedio. Soffriamo anche l’assenza<br />
di un collegamento intranet con il nostro comando<br />
mentre la mancanza di casseforti ci impedisce di avere<br />
a disposizione documenti, timbri ed altro materiale<br />
sensibile; anche la camera di sicurezza, l’archivio,<br />
l’armeria ed il guardaroba sono stati riposizionati<br />
presso la stazione di Vicovaro; come se non bastasse vi<br />
è l’impossibilità di poter disporre di una rimessa di<br />
servizio e di predisporre un seppur minimo perimetro<br />
di sicurezza antistante i locali.<br />
Considerando quindi che a Castel Madama non è propriamente<br />
presente una caserma ma solo il suo frontoffice,<br />
quale è, sul piano operativo, il servizio che<br />
oggi l’Arma puo garantire alla nostra comunità<br />
Purtroppo, anche tenendo conto dei limiti organizzativi<br />
di cui sopra, il servizio risulta precario e discontinuo<br />
e ciò ci addolora. Scontiamo però un sottodimensionamento<br />
rispetto ai compiti che siamo<br />
chiamati ad adempiere: il presidio dispone infatti di 6<br />
effettivi, contro uno standard di 8, ed anche se il<br />
comando territoriale dovesse cambiare idea, assegnandoci<br />
più carabinieri, in queste condizioni non<br />
sapremmo proprio dove alloggiare e come far lavorare<br />
gli uomini in più. In conseguenza di ciò l’orario di<br />
apertura al pubblico è passato da 12 a sole 4 ore, di cui<br />
2 nella fascia pomeridiana; si tratta, inutile dirlo, di un<br />
<strong>La</strong> vecchia caserma<br />
<strong>La</strong> sede provvisoria della caserma
Società<br />
9<br />
orario insufficiente a far<br />
fronte a tutte le richieste e le<br />
segnalazioni che quotidianamente<br />
ci giungono. I tempi<br />
di attesa per ottenere un<br />
qualsiasi certificato o un<br />
duplicato della patente di<br />
guida sono raddoppiati e gli<br />
interessati debbono tornare<br />
piu volte nei nostri uffici;<br />
questo perché ogni pratica<br />
deve essere materialmente<br />
trasportata alla stazione di Vicovaro, dove verrà poi<br />
lavorata (anche tenendo conto delle priorità operative<br />
di quest’ultima). L’Arma sta cercando in tutti i<br />
modi di alleviare i disagi sofferti dai cittadini e a testimonianza<br />
dell’impegno profuso si possono citare le<br />
oltre 350 ore (contro un massimo ammesso di 120) di<br />
straordinario svolte nel solo mese di luglio.<br />
Non manca chi, fra i nostri concittadini, lamenta una<br />
scarsa presenza delle forze dell’ordine sul territorio;<br />
lei come risponde a queste osservazioni è solo un<br />
problema di visibilità o c’è dell’altro<br />
Le porto un piccolo esempio che può risultare più<br />
esplicativo di mille parole: solo i continui spostamenti<br />
tra Vicovaro e Castel Madama, all’inizio ed al<br />
termine di ogni turno, ci costano circa un’ora; sembra<br />
poco ma, se si considera che siamo organizzati su<br />
turni di 6 ore, nell’arco di una settimana “disperdiamo”<br />
una ventina di ore, una enormità poiché è<br />
tempo sottratto al controllo del territorio. <strong>La</strong><br />
repressione dei reati, il mantenimento e la difesa<br />
dell’ordine pubblico costituiscono da sempre la<br />
nostra attività principale ma siamo letteralmente<br />
sommersi dall’assolvimento di molteplici, altri,<br />
doveri. A volte la procura ci chiede di rintracciare<br />
persone che si sospetta risiedano su questo territorio<br />
o di fornire informazioni in merito a questo o<br />
quel soggetto e ciò, inevitabilmente, distoglie risorse<br />
da altre azioni. Nell’ultima settimana, oltre alla<br />
normale amministrazione, siamo intervenuti su<br />
richiesta dei cittadini per 6 liti in famiglia, 5 incidenti<br />
stradali con feriti, 2 ricoveri coatti, 3 liti tra cittadini<br />
comunitari, 4 incendi, 7 sopralluoghi di furto.<br />
Se non ci fossero stati i Carabinieri di Castel Madama<br />
chi si sarebbe occupato di questi casi di primaria<br />
importanza per la comunità Il nostro è quindi un<br />
servizio fatto di tanta sostanza e di una buona dose di<br />
discrezione, vogliamo continuare a farlo sempre<br />
meglio ma per questo sarebbe utile una più fattiva<br />
collaborazione tra castellani e forze dell’ordine.Vorrei<br />
concludere dicendo che in questa “stagione difficile”<br />
il Comando dei Carabinieri sta impegnando<br />
tutte le risorse migliori di cui dispone, mi permetta<br />
quindi di ringraziare i miei uomini, cui non è venuto<br />
meno impegno, disciplina e spirito di sevizio.<br />
Cosa chiedete e cosa Vi aspettate dal futuro<br />
L’Arma chiede alla comunità di essere messa in condizione<br />
di operare e per farlo bene Le è indispensabile<br />
una caserma; non è pretendere molto. In tal senso<br />
dobbiamo riconoscere la buona volontà dell’attuale<br />
Amministrazione, che si è prodigata nel tentativo di<br />
trovare una soluzione al problema, anche se negli ultimi<br />
tempi notiamo un preoccupante rallentamento<br />
dell’iter amministrativo di approvazione. Mi permetto<br />
soltanto di ricordare ai lettori che se quest’anno si<br />
concluderà senza la posa della prima pietra, l’Arma<br />
rinuncerà al presidio di Castel Madama. Se ciò dovesse<br />
accadere mi dispiacerebbe sia per il gruppo di carabinieri<br />
sotto il mio comando, che finirebbe inevitabilmente<br />
disperso, sia per i cittadini castellani.<br />
Queste le parole, questa l’intervista. Ma nelle ore<br />
passate accanto a questi uomini in divisa non abbiamo<br />
potuto non avvertire, negli occhi di alcuni di essi, un<br />
certo scoramento. Un senso di amarezza misto a rassegnazione<br />
dovuto alla percezione di essere stati<br />
dimenticati dalla comunità. Una comunità la cui<br />
attenzione, negli ultimi tempi, è sembrata tutta<br />
proiettata verso altri piu lieti (e meno impegnativi)<br />
“eventi”. Non ci sorprende che la notizia di una possibile<br />
partenza dell’Arma renda sollevati coloro che,<br />
nel seno della nostra cittadina, vivono e prosperano<br />
nel cono d’ombra della illegalità; spiace invece registrare<br />
le reazioni di quanti, certamente in buona fede,<br />
non avvertono la gravità delle conseguenze e si limitano<br />
a fare spallucce, ritenendo che alla loro assenza si<br />
potrà porre rimedio ricorrendo al Comando Carabinieri<br />
di Tivoli, affidando la “gestione dell’ordinaria<br />
amministrazione” ad<br />
una più massiccia<br />
presenza della Polizia<br />
Locale... Allo stato<br />
attuale non sappiamo<br />
se e per quanto tempo<br />
verremo privati di<br />
un presidio di carabinieri,<br />
ma indipendentemente<br />
da come si<br />
risolverà la vicenda<br />
sarà necessario ricomporre<br />
ad unità<br />
l’attuale separazione<br />
tra società civile e<br />
forze dell’ordine.
10 Attualità<br />
UN’ESTATE FIAMMANTE:<br />
LA MIA ESPERIENZA NEL GARGANO<br />
di Ivano Moreschini<br />
È uno di quei casi in cui non è piacevole poter dire:<br />
“io c’ero”. Si tratta della giornata di fuoco che ha investito<br />
il Gargano il 24 luglio 2007, provocando tre morti,<br />
molti danni e tanta paura. Ebbene, io c’ero: insieme alla<br />
mia famiglia, stavamo passando le vacanze in un campeggio<br />
a 2 km da Vieste, sulla strada che va verso Peschici.<br />
Uno potrebbe dire: ma perché raccontarlo su un<br />
giornale locale<br />
<strong>La</strong> risposta è molto semplice: tutti abbiamo capito<br />
ormai che il clima è cambiato; queste situazioni potrebbero<br />
essere più frequenti di un tempo. Può essere utile<br />
puntare un poco l’attenzione su come una normale<br />
vacanza si può tramutare pian piano in una giornata di<br />
ordinaria paura.<br />
Erano già un paio di giorni che faceva più caldo del normale:<br />
del resto ce l’hanno ripetuto più volte che una<br />
delle novità del clima impazzito sono le ondate di calore<br />
che durano più giorni. <strong>La</strong> mattina, io ed i bambini partiamo<br />
verso le nove per andare a fare la spesa a Vieste.<br />
Verso le nove e mezza per strada si boccheggia: uno dei<br />
termometri del centro segna già 38°. Gli anziani vagano<br />
come storditi. C’è un vento di scirocco che porta vampate<br />
di fuoco sul viso. Facciamo la spesa in fretta e torniamo<br />
in camping.Verso le dieci e mezza scendiamo in<br />
spiaggia. Ci restiamo mezz’ora: dopo un veloce bagno si<br />
capisce che non è la giornata adatta per stare al sole.<br />
Intanto continua il vento di scirocco, anche con folate<br />
violente che fanno saltare qualche ombrellone. Decidiamo<br />
di tornare nel bungalow: del resto la spiaggia è quasi<br />
deserta.<br />
Lontano si vede qualche focolaio d’incendio, ma nessuno<br />
ci fa caso più di tanto: nessuna notizia è ancora arrivata,<br />
e peraltro gli incendi violenti a Peschici scoppieranno<br />
dopo le undici. Arrivati nel bungalow decidiamo<br />
di chiudere, oltre alle persiane, anche i vetri delle finestre:<br />
l’aria che entra è troppo calda per resistere. Chiusi<br />
nel bungalow passeremo le ore più calde della giornata,<br />
seduti o sdraiati, alzandosi ogni mezz’ora per una doccia<br />
fredda per avere un piccolo refrigerio. Verso le tre di<br />
pomeriggio anche i mobili cominciano a scottare. Noi<br />
intanto siamo isolati:<br />
il bungalow non ha<br />
televisore, la radio<br />
non l’abbiamo portata.<br />
L’atmosfera è<br />
innaturale, ma non<br />
sappiamo nulla di<br />
quello che sta succedendo<br />
nella zona. Si<br />
sente ogni tanto volare<br />
un elicottero. Ogni tanto esco dal bungalow per<br />
vedere se il clima migliora: mi arrivano delle ondate di<br />
calore terribili; lo scirocco continua a soffiare forte. In<br />
spiaggia il bagnino ha misurato 53° al sole a mezzogiorno.Verso<br />
le cinque decido di uscire a vedere la situazione<br />
del campeggio: c’è un po’ di agitazione, qualcuno dal<br />
punto più alto del campeggio osserva un focolaio non<br />
molto lontano. Mi avvicino ad un campeggiatore, che mi<br />
descrive una situazione preoccupante: l’incendio forte a<br />
Peschici, i morti, i campeggi distrutti, il paese evacuato,<br />
le vie di fuga bloccate.<br />
Intanto il focolaio si avvicina, il personale del campeggio è<br />
in agitazione, un nostro vicino di bungalow carica i bagagli<br />
in macchina e va via, non si capisce bene dove: penso sia<br />
arrivato al massimo a Vieste.Verso le sei del pomeriggio ci<br />
dicono di scendere in spiaggia. Si insinua una certa ansia:<br />
prepariamo in fretta le valigie, le mettiamo in macchina,<br />
parcheggio la macchina sperando di ritrovarla intatta.<br />
Qualche zainetto e quello che avevamo addosso, ci aspettano<br />
delle barche di pescatori che ci avrebbero portato alle<br />
Tremiti, visto che Vieste ormai era piena.<br />
Fortunamente il fuoco viene domato. Verso le sette e<br />
mezza ci dicono che il pericolo è passato. Andiamo a<br />
cena, ma la notte non sarà così facile dormire. Nel campeggio<br />
un’aria irreale, una sensazione di disgrazia evitata<br />
per un soffio.<br />
Poi il giorno dopo la spiaggia quasi vuota, molti partono.<br />
Il 25 era mercoledì, noi restiamo fino al sabato.<br />
Siamo stati anche bene. Ma è come se si fosse rotto qualcosa.<br />
Sicuramente bisogna colpire i piromani, sicuramente<br />
i soccorsi non erano organizzati. Ma dentro di<br />
me sono convinto che il problema è il clima: i soccorsi<br />
possono evitare i danni, ma la temperatura così alta non<br />
la ferma nessuno.
Attualità<br />
11<br />
INCENDI ANCHE A CASTEL MADAMA<br />
di Ivano Moreschini<br />
Ne parliamo con Amerina Paolacci, Vice-Sindaco ed assessore all’urbanistica,<br />
uno dei settori più interessati alle conseguenze degli incendi<br />
Anche Castel Madama questa estate è stato colpito<br />
dagli incendi, in maniera a volte violenta e vicina al<br />
centro abitato. Basta passare sulla parte finale di Via<br />
Roma, nella strada che conduce alla stazione ferroviaria,<br />
per vedere tuttora le conseguenze di quello che è<br />
accaduto.<br />
Come ha fronteggiato il Comune di Castel Madama l’emergenza<br />
incendi di questa estate<br />
Quando si verificano questi eventi le forze in prima<br />
linea sono quelle istituzionali: i riferimenti naturali sono<br />
i Carabinieri e la Polizia Locale. Ma a Castel Madama si<br />
è potuto contare anche sulla disponibilità e sull’impegno<br />
della Protezione civile, che ha dato il suo contributo<br />
determinante.<br />
Non va dimenticato anche il ruolo della IX Comunità<br />
Montana che con il suo servizio antincendio ha offerto il<br />
suo supporto al nostro come agli altri comuni.<br />
Si pensa che gli incendi siano stati dolosi<br />
È sempre molto difficile individuare le cause di questi<br />
inqualificabili episodi, non abbiamo elementi per propendere<br />
per l’una o l’altra ipotesi. Personalmente<br />
ritengo che più che motivazioni che possano far pensare<br />
ad intenti dolosi, vadano ricercati ed individuati<br />
comportamenti superficiali nella gestione del territorio<br />
e delle proprietà e soprattutto comportamenti stupidamente<br />
imitativi, anche a fronte del grande interesse<br />
e spazio, peraltro dovuti, che tutti gli organi di<br />
stampa e di comunicazione in genere hanno dedicato a<br />
questo fenomeno.<br />
Si fa un gran parlare della necessità che i Comuni si dotino<br />
di un catasto aggiornato dei terreni colpiti dagli<br />
incendi, per rendere concreto e reale il divieto di edificare<br />
per dieci anni dall’incendio. Il Comune di Castel<br />
Madama a che punto sta in questo senso<br />
Anche il nostro Comune deve ottemperare alle disposizioni<br />
vigenti in materia: nello specifico deve dotarsi del<br />
catasto delle aree interessate, a partire dalla stagione estiva<br />
del 2006, da incendi boschivi in ottemperanza alla legge<br />
353 del 2000. Per far ciò bisogna individuare e perimetrare<br />
le aree interessate. Proprio al fine di acquisire tutti gli<br />
elementi l’Ufficio Tecnico sta richiedendo le relazioni<br />
degli interventi effettuati al Corpo dei Vigili del fuoco, al<br />
Corpo Forestale dello Stato, ai Carabinieri ed alla Polizia<br />
locale. Quando avremo ottenuto tutte le relazioni, l’Ufficio<br />
procederà agli adempimenti necessari per avere lo<br />
strumento indispensabile ad applicare divieti, prescrizioni<br />
e sanzioni previste dall’art. 10 delle legge 353 del 2000.<br />
Quali saranno le misure da prendere per l’anno prossimo<br />
per evitare il ripetersi di gravi episodi<br />
Alla luce di quanto ho appena detto penso che sia necessario<br />
rafforzare la collaborazione e il coordinamento con<br />
tutte le forze istituzionali presenti sul territorio e di<br />
intensificare la potenzialità operativa della cellula locale<br />
di Protezione Civile. Penso anche, però, che la mossa<br />
vincente sia l’apertura di un percorso di sensibilizzazione<br />
e di educazione permanente alla nostra popolazione<br />
utilizzando tutti i canali: scuola, associazioni, istituzioni,<br />
per indurre a percorrere pratiche di rispetto ambientale,<br />
basate sul valore fondamentale dell’impegno personale
12 Amministrazione<br />
RIFIUTI DAVVERO INGOMBRANTI<br />
di Federico Chicca<br />
Da alcuni mesi è stato chiuso il centro di trasferenza<br />
per la raccolta dei rifiuti solidi urbani ingombranti<br />
conosciuto come “ex-mattatoio” in zona<br />
“Ara della Covarda”.<br />
<strong>La</strong> chiusura dell’unico sito per la raccolta di questi<br />
rifiuti ha portato ad una situazione di emergenza<br />
visto che non sono state adibite zone alternative<br />
provvisorie per la loro raccolta.<br />
Insieme al Sindaco Giuseppe Salinetti e all’Assessore<br />
ai <strong>La</strong>vori Pubblici con delega ai Rifiuti Solidi<br />
Urbani Aldo Testi, abbiamo cercato di capire come<br />
si è arrivati a questa situazione e cosa stia facendo<br />
l’Amministrazione per risolvere il problema.<br />
Riguardo la situazione d’emergenza bisogna dire<br />
che questa si è particolarmente acutizzata per il<br />
fatto che molti punti di raccolta rifiuti nei comuni<br />
limitrofi hanno chiuso, inducendo così anche i non<br />
residenti in Castel Madama a riversare i loro rifiuti<br />
nel nostro comune.<br />
Causa principale della chiusura dell’ex-mattatoio<br />
non è però l’aumentata mole di rifiuti che ha messo<br />
in evidenza la mancanza dei requisiti tecnici minimi<br />
del sito facendone dichiarare conseguentemente<br />
l’inidoneità all’Ufficio Tecnico. Il motivo principale<br />
è che l’IHG ha rivendicato il diritto di disporre<br />
dell’area, per la quale sta pagando al Comune un<br />
canone d’affitto sin dall’ottobre 2005, per la<br />
costruzione di un centro di riabilitazione.<br />
<strong>La</strong> minacciata iniziativa legale dell’IHG, ormai<br />
nell’area da tempo, con conseguente chiusura del<br />
sito e la tempistica per l’ottenimento del finanziamento<br />
per la costituzione di una nuova isola ecologica<br />
hanno creato il problema di gestione del<br />
periodo di transizione dalla chiusura dell’ex mattatoio<br />
fino all’apertura della nuova isola ecologica,<br />
per la quale la Regione <strong>La</strong>zio ha gia stanziato un<br />
finanziamento di 150.000 euro. Tale finanziamento<br />
è stato concesso dietro presentazione di un complesso<br />
progetto, approntato dall’Amministrazione<br />
attuale, che permetterà la risoluzione definitiva<br />
della raccolta dei rifiuti ingombranti grazie alla<br />
costruzione di una nuova isola ecologica presso la<br />
zona soprastante la galleria “San Quirico” dell’autostrada<br />
A24. Tempo di realizzazione dell’opera:<br />
cinque mesi circa.<br />
Come ammettono gli intervistati non ci si aspettava<br />
un periodo tanto lungo dalla presentazione del<br />
progetto all’effettiva disponibilità del finanziamento,<br />
si pensava al contrario che l’isola ecologica<br />
potesse essere aperta prima della chiusura dell’ex<br />
mattatoio e visto che questo tempo di<br />
transizione non era stato considerato, non si poteva<br />
nemmeno programmare una gestione del periodo<br />
transitorio stesso.<br />
Riassumendo quindi potremmo dire che il sensibile<br />
aumento dei rifiuti derivante dalla chiusura dei<br />
punti di raccolta limitrofi, le difficoltà tecniche di<br />
individuare un punto alternativo che potesse<br />
momentaneamente sostituire l’ex punto di trasferenza<br />
dell’Ara della Covarda, la legittima rivendicazione<br />
dell’IHG del terreno e la tempistica del<br />
finanziamento per il quale l’Amministrazione confidava<br />
potesse essere ottenuto in maniera più celere<br />
hanno portato a questa situazione di emergenza.<br />
Secondo punto cruciale della questione è come<br />
risolvere il problema. Riguardo al fatto che anche<br />
persone dei comuni limitrofi vengono a scaricare i<br />
loro rifiuti sul nostro territorio, l’Amministrazione<br />
ha raggiunto un accordo con i Ranger per arginare<br />
lo scarico abusivo. Ma la domanda più importante<br />
rimane la seguente: dove possono buttare i rifiuti<br />
ingombranti i castellani Per ora non c’è una<br />
risposta definitiva anche se assicura il Sindaco<br />
Salinetti è in corso una trattativa per permettere la<br />
risoluzione del problema al più presto possibile<br />
visto che stiamo vivendo questa situazione di<br />
emergenza ormai da mesi e i rifiuti accatastati<br />
fuori l’ex-mattatoio e in altre zone del territorio<br />
castellano ne sono la prova. <strong>La</strong> ricetta secondo<br />
l’Amministrazione è la raccolta porta a porta dei<br />
rifiuti ingombranti o in alternativa la riapertura<br />
una volta la settimana dell’ex-mattatoio.
Pro-Loco<br />
13<br />
FORSE NON TUTTI SANNO CHE ...<br />
di Mario Cipriani (Presidente dell’Associazione Pro-Loco di Castel Madama)<br />
Forse non tutti sanno che alle associazioni ProLoco<br />
del <strong>La</strong>zio da anni sono stati tagliati i contributi<br />
regionali e provinciali, è bene che questa realtà la<br />
conoscano tutti. Siamo consapevoli che l’esordio<br />
potrebbe far pensare al classico antico detto che<br />
recita: una giustificazione non richiesta è una<br />
manifesta auto accusa. Non siamo nella circostanza<br />
poiché non abbiamo alcunché per doverci scusare.<br />
Abbiamo chiesto ospitalità a “<strong>La</strong> <strong>Piazza</strong>”, che<br />
gentilmente ce l’ha concessa e ringraziamo la redazione,<br />
con il solo unico obiettivo di informare i<br />
concittadini della condizione economica dell’Associazione;<br />
delle manifestazioni promosse e realizzate<br />
sia autonomamente, sia in collaborazione con<br />
l’Amministrazione Comunale. Non vogliamo neppure<br />
auto gratificarci, ma ciò che è oggettivo deve<br />
pur essere detto.<br />
Nonostante la mancanza di contributi, di cui sopra<br />
abbiamo detto, tuttavia siamo riusciti a far fronte<br />
alla non indifferente spesa annua di 3.100 euro<br />
affrontata solo per poter tenere la bottega aperta,<br />
cioè per pagare i fitti della sede di <strong>Piazza</strong> Garibaldi<br />
e dei magazzini dove si conservano materiali di ogni<br />
genere necessari non solo alla Pro Loco, ma anche a<br />
persone ed associazioni che ne chiedono il prestito.<br />
Per inciso dobbiamo sottolineare che della nostra<br />
Associazione si parla e sparla ma poi, quando si ha<br />
necessità ad essa si ricorre ed assai spesso si trova la<br />
porta aperta. Ci riferiamo anche a certi predicatori di<br />
piazza i quali ai bei discorsi non fanno seguire i fatti.<br />
Tra quegli oratori ce ne sono alcuni che di fronte ai<br />
Al centro Antonietta Capobianchi e Giuseppe Piselli premiati alla festa dei nonni<br />
nostri reiterati inviti ad assumere incarichi di<br />
responsabilità ci hanno fatto vedere quanto sono<br />
bravi a fuggire.<br />
<strong>La</strong>voro duro cari concittadini quello della Pro<br />
Loco, non sempre riconosciuto, niente affatto retribuito,<br />
anzi per le difficoltà economiche non di rado<br />
qualcuno è costretto, per far fronte alle esigenze, a<br />
mettere mano al proprio portafogli. Così anche<br />
quest’anno è stato possibile organizzare delle<br />
manifestazioni. È appena il caso di ricordare le<br />
estive serate danzanti al Parco Oudenaarde; la festa<br />
dei nonni con la premiazione alla compianta Signora<br />
Antonietta Capobianchi (purtroppo deceduta<br />
qualche giorno fa alla soglia dei cento anni, li<br />
avrebbe compiuti a dicembre) ed al Signor Giuseppe<br />
Piselli; le serate cinematografiche ai Collicelli,<br />
manifestazioni queste realizzate in collaborazione<br />
con l’Assessorato alla Cultura. Non<br />
possiamo non ricordare la quarantanovesima<br />
edizione della Pera Spadona, nel 2008 taglierà il<br />
traguardo del mezzo secolo dopo di che potremo<br />
essere disponibili a ripensarla.<br />
Abbiamo volutamente lasciato per ultimo il discorso<br />
che riguarda il Palio perché nel neonato giornale<br />
edito dal Comune di Castel Madama è stato<br />
pubblicato il lungo articolo Palio 2007, bello<br />
nonostante tutto firmato il Sindaco e l’Amministrazione<br />
Comunale. Ci sembra inutile tornare su<br />
quanto è accaduto, daremmo solo motivo ad ulteriori,<br />
inutili polemiche. Ci interessa di più soffermarci<br />
sulle proposte fatte dagli amministratori per<br />
trovare soluzioni ai molti problemi che<br />
ci sono, in linea di principio concordiamo<br />
con le soluzioni abbozzate, certo sarà<br />
necessario sederci e parlare, come essi<br />
stessi hanno detto.<br />
Non è sicuramente un caso se l’esigenza<br />
di rientrare nelle spese è stata messa in<br />
primissima fila, quella esigenza la sentiamo<br />
anche noi perché, nonostante il<br />
lodevole sforzo fatto dall’Amministrazione,<br />
il suo contributo non ci è stato sufficiente<br />
per coprire tutte le spese.<br />
Poi con i proventi che potrebbero arrivare<br />
dal Palio l’Amministrazione stessa<br />
potrà garantire anche a noi e ad altre<br />
associazioni il necessario contributo per<br />
mantenere le sedi. Per la verità ciò già<br />
avviene per diverse associazioni e, a<br />
nostro parere, non tutte sono meritevoli<br />
del pubblico sostegno.
14 Notizie Brevi<br />
NOTIZIE BREVI<br />
AGRO ROMANO ANTICO,<br />
UN PROGRAMMA PER VALORIZZARLO<br />
È stato approvato un accordo di programma per la<br />
valorizzazione, la tutela e lo sviluppo sostenibile<br />
dell’Agro Romano Antico. Il comune di Castel<br />
Madama, insieme alla Provincia di Roma e ai comuni<br />
di Casape, Gallicano nel <strong>La</strong>zio, Castel San Pietro<br />
Romano, Palestrina, Poli, San Gregorio da Sassola,<br />
Tivoli, Zagarolo e l’VIII Municipio di Roma, ha<br />
intrapreso un’opera di valorizzazione dell’area<br />
denominata “Agro Prenestino Tiburtino”, ricca di<br />
testimonianze archeologiche e di paesaggi agrari<br />
ormai quasi estinti. Il cosiddetto “Patto per l’Ambiente”,<br />
sottoscritto dal comune castellano, prevede<br />
la tutela del paesaggio, delle tradizioni agricole<br />
rispettose della natura, la realizzazione di una rete<br />
di percorsi, l’educazione ambientale; ma anche lo<br />
sviluppo della ricettività turistica, il recupero dei<br />
centri storici e dell’artigianato locale.<br />
CASTEL MADAMA: NUMERI UTILI<br />
Comune: 0774-45001<br />
Pro-Loco: 0774-449500<br />
Carabinieri: 0774-447002<br />
Vigili Urbani: 0774-447305<br />
Ospedale Tivoli: 0774-335086<br />
Farmacia: 0774-447001<br />
Vigili del Fuoco: 115<br />
Servizio Guardia Medica: 118<br />
Croce Rossa Italiana: 0774-531934 / 531938<br />
Protezione Civile: 0774-4500243<br />
Biblioteca Comunale: 0774-4500209<br />
U.S.L. RM/G - Tivoli - Prenotazioni 800986868<br />
Per pagamento Ticket<br />
CCP N. 52577616 – Azienda U.S.L. ROMA G<br />
sulla causale mettere C.F. ASL 04733471009
Notizie Brevi<br />
15<br />
USO IDROELETTRICO DELL’ACQUA DELL’ANIENE<br />
Il 9 agosto è stato raggiunto un accordo tra la Regione <strong>La</strong>zio e l’Enel in merito alla revisione della concessione<br />
per uso idroelettrico dell’acqua nell’Alta Valle dell’Aniene. Il Presidente del Consiglio regionale<br />
del <strong>La</strong>zio, Guido Milana, è soddisfatto ed afferma che: “Dopo l’accordo raggiunto con l’Enel,<br />
finalmente l’acqua tornerà nel fiume e nei rubinetti”. Qualche mese fa il Presidente Milana aveva presentato,<br />
insieme ad alcuni colleghi, una mozione in cui sosteneva che solo con la riduzione dei livelli<br />
di captazione di acqua ai fini di produzione idroelettrica si poteva garantire il minimo vitale al fiume<br />
Aniene e rendere compatibile il prelievo idrico ai fini dell’alimentazione umana. Infatti il problema<br />
vero, nell’emergenza idrica dell’Aniene, era quello legato all’utilizzo delle acque del fiume da parte<br />
dell’Enel, regolato da concessioni antiche, ottenute ai tempi in cui era un’azienda pubblica impegnata<br />
a realizzare l’elettrificazione del paese. Oggi invece gli interessi di mercato di un’azienda privata, quotata<br />
in borsa, non giustificavano più le agevolazioni, in particolare per l’Aniene, il cui letto in alcuni<br />
tratti ha raggiunto livelli minimi, mentre le acque copiosamente sono convogliate in tunnel sotterranei<br />
verso le turbine della centrale idroelettrica, un rapporto di 1 a 20 tra l’acqua per la rete idrica e quella<br />
per l’Enel. Con l’intesa approvata in Giunta, si potranno riscrivere i vecchi accordi in modo da incrementare<br />
il prelievo di acqua destinata ai rubinetti delle case e restituire al fiume le condizioni necessarie<br />
a mantenere le proprie funzioni naturali e ambientali.<br />
APPROVATO IL REGOLAMENTO<br />
SULLA CREMAZIONE<br />
Il regolamento che disciplina la cremazione,<br />
l’affidamento e la dispersione delle ceneri dei<br />
defunti a Castel Madama è stato approvato nel<br />
Consiglio Comunale di luglio. Il Comune<br />
potrà consentire, a chi lo richiederà, l’autorizzazione<br />
alla cremazione dei defunti. Inoltre, le<br />
ceneri potranno essere tumulate, interrate,<br />
disperse o prese in affidamento e custodite dai<br />
famigliari.<br />
CASERMA DEI CARABINIERI,<br />
ALTRI 150 MILA EURO<br />
Il Consiglio Comunale ha destinato altri fondi,<br />
150 mila euro, per la realizzazione della<br />
Caserma dei Carabinieri di Castel Madama,<br />
perché in sede di redazione del progetto definitivo<br />
sono aumentati i costi. L’importo complessivo<br />
della nuova struttura sarà di un milione<br />
e mezzo. Il Comune provvederà, così, a stipulare<br />
un nuovo mutuo di 150 mila euro presso<br />
la Cassa Depositi e Prestiti.<br />
CINEMA E TEATRO SOTTO LE STELLE<br />
Dal 5 al 26 agosto sono stati sette gli appuntamenti cinematografici serali, promossi ed organizzati dall’assessore<br />
alla Cultura Armando Pistoia, in collaborazione con l’associazione Pro - Loco e con il<br />
patrocinio del cinema Giuseppetti di Tivoli. Una rassegna di films molto interessanti“Le fate ignoranti”<br />
di Ferzan Ozpetek“, “Il mio grosso grasso matrimonio greco”, “I cento passi”, di Marco Tullio<br />
Giordana, “Il Postino”, di Massimo Troisi, diretto da Michael Radford, “Pane e Tulipani”, di Silvio<br />
Soldini e di Luciano Ligabue “Radio Freccia”. Spazio anche a giovani registi locali con “Fùi”, un<br />
video-documentario realizzato dall’associazione castellana Video Officina Creativa. Undici storie che<br />
ripercorrono un pezzo della nostra storia: dalla liberazione del Duce, il 12 settembre del 1943 per mano<br />
dei tedeschi a Campo Imperatore, fino alla strage del 6 giugno 1944 in località Colle Siccu.<br />
L’iniziativa, che ha visto una buona affluenza di pubblico, è stata però disturbata da varie interruzioni<br />
durante le proiezioni per motivi tecnici. Ultimo giorno di agosto e primo di settembre replica dello<br />
spettacolo teatrale “Rugantino” della Compagnia “Quelli che...continuano”, diretta da Mario Di Nardo,<br />
grande successo di pubblico come nelle rappresentazioni di giugno.
16 Comunità Montana<br />
IX COMUNITÀ MONTANA<br />
a cura di Fausta Faccenna<br />
I COSTI DELLA POLITICA<br />
Il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera, all’unanimità, al disegno di legge<br />
“recante misure per la riduzione dei costi politico-amministrativi<br />
e per la promozione della trasparenza”<br />
INTERVISTA AL PRESIDENTE DELLA IX<br />
COMUNITÀ MONTANA VITTORIO MANCINI<br />
D. Cosa pensa dei provvedimenti che il governo<br />
intende prendere con il ddl sui costi della<br />
politica<br />
R. Si tratta di analizzarli per capire e vedere in<br />
quale direzione vanno, con quale spessore affrontano<br />
un argomento non nuovo che ha investito ed<br />
interessato diversi governi nel passato; quando c’è<br />
aria di crisi, c’è una difficoltà economico finanziaria,<br />
si torna a parlare di avvicendamento, dell’organizzazione<br />
dello Stato e quindi la ricaduta è<br />
sugli Enti Locali.<br />
D. Si prevede, tra le altre cose, la riduzione e/o<br />
l’accorpamento degli enti locali ovvero l’eliminazione<br />
di sovrapposizioni funzionali con<br />
regioni o enti locali. Le Comunità Montane,<br />
enti locali di secondo grado, sono attualmente<br />
nel dibattito nazionale e locale; quali<br />
rischi corrono secondo lei<br />
R. Va innanzitutto detto che le Comunità Montane<br />
accusano certamente la loro età. Nascono nei<br />
primi anni 70 e non hanno modificato molto nel<br />
loro essere soggetto per la tutela e sviluppo del<br />
territorio ovvero non sono state mai messe nelle<br />
condizioni di cambiare; sono pertanto favorevole<br />
a rimodulare un nuovo ente ma va anche evidenziato<br />
che gli va offerto più spazio e opportunità,<br />
cosa che finora non è accaduta perlomeno nella<br />
regione <strong>La</strong>zio.<br />
<strong>La</strong> soppressione non aiuta il territorio a crescere:<br />
le funzioni che le C.M. hanno acquisito con la loro<br />
operosità resterebbero occasioni mancate. Si pone<br />
il problema tra quello che non riesce a fare il piccolo<br />
Comune e l’ente intermedio che viene identificato<br />
nell’amministrazione provinciale, ma le<br />
Province neanche arrivano in alcuni territori.<br />
<strong>La</strong> criticità delle C.M. sta nel fatto che da una<br />
parte non si riescono a dare alle Comunità Montane<br />
deleghe, funzioni e risorse per generare un’attività<br />
ordinata sul territorio, dall’altra si favorisce<br />
invece una crescita di unione di più comuni senza<br />
che in alcuni casi raggiungano la loro operatività,<br />
poiché anche l’unione dei comuni rappresenta una<br />
lettura critica nello stare insieme, nell’approfondire<br />
le questioni che ci riguardano. Occorrerebbe<br />
avere un sistema di autonomie e di collegamenti<br />
autorevoli, autonomi e autosufficienti che oggi le<br />
GRUPPO DONATORI SANGUE<br />
CASTEL MADAMA<br />
Domenica 16 <strong>Settembre</strong><br />
si è svolta<br />
la 30 a Donazione di Sangue<br />
in collaborazione con l’Ospedale<br />
Pediatrico Bambino Gesù di Roma.<br />
Nella mattinata<br />
sono stati effettuati 91 prelievi,<br />
portando il totale del 2007<br />
a 262 donazioni<br />
e superando in totale il traguardo<br />
delle 2000 sacche raccolte<br />
dal gennaio del 1994
Comunità Montana<br />
17<br />
C.M. non hanno, infatti, nonostante il recupero<br />
realizzato sul piano delle iniziative, assunzioni,<br />
lodevoli progetti, hanno al loro interno alcune<br />
situazioni che governano a fatica. È comunque<br />
necessario fare chiarezza sulla sovrapposizione di<br />
enti che si occupano delle stesse cose ed individuare<br />
le Comunità Montane come unico Ente<br />
sovracomunale per la gestione dei servizi in forma<br />
ottimale.<br />
D. Le Comunità Montane sono funzionali allo<br />
scopo (cioè sono proporzionate ai risultati<br />
che producono) e cosa, secondo lei, dovrebbe<br />
essere modificato a livello di legislazione<br />
nazionale e regionale (Statuto-Nuova Carta<br />
delle Autonomie) affinché le Comunità<br />
Montane possano continuare ad operare<br />
R. Va certamente rivisto lo Statuto, va rifatta una<br />
rilettura, stabiliti i termini, le modalità, ma attraverso<br />
una concertazione; il governo e le forze<br />
politiche sembra ne vogliano fare solo una questione<br />
economica e finanziaria senza considerare<br />
che i costi delle C.M. investono per metà i dipendenti<br />
e per il resto gli interventi: stiamo al tavolo<br />
delle Autonomie locali per rappresentare i bisogni<br />
del territorio. In prima istanza va chiarito quale è<br />
la funzione di questo territorio, marginale rispetto<br />
ai grandi centri di sviluppo ma con una propria<br />
valenza. Il territorio che noi cerchiamo di difendere<br />
è costituito di montagna, pianura, vegetazione e<br />
soprattutto è di chi lo vive; il presidio del territorio<br />
è dunque il vero argomento e chi lo presidia<br />
deve avere pari opportunità, essere tutelato dallo<br />
Stato per quanto riguarda i servizi da offrire alla<br />
cittadinanza, dell’essere soggetto attivo. Se ci si<br />
convince che questo territorio è strategico, è un<br />
bene tutelato da tutti, allora la politica nazionale<br />
dovrebbe individuare anche attraverso un modello<br />
legislativo regionale quali sono gli strumenti da<br />
mettere in campo a questi enti perché possano<br />
sapientemente tutelare e concorrere, insieme a<br />
Comuni, Regioni, Stato, al benessere comune.<br />
Le C.M., dal canto loro, credo debbano fare qualche<br />
riflessione e critica, sul piano organizzativo,<br />
elettivo, della rappresentanza e se necessario,<br />
anche dei costi; si può rivedere la questione territoriale,<br />
evitando politiche dispersive, individuando<br />
l’ambito ottimale per la gestione dei servizi in<br />
prossimità del cittadino, rivedendo la rappresentanza<br />
politica all’interno del consiglio, studiando<br />
le materie sulle quali le C.M. esprimono politiche<br />
attive in concorso con altri enti per evitare duplicazioni.<br />
Dobbiamo, inoltre, raccordare meglio la<br />
C.M. con i rispettivi Comuni di riferimento, individuando<br />
ulteriori forme di collaborazione, quali<br />
la doppia lettura dei bilanci di previsione, del programma<br />
delle opere triennali; riavvicinare non<br />
solamente la politica alla montagna ma anche gli<br />
amministratori, facendo una riflessione comune<br />
che interessi Stato, Regioni, Comuni. Individuare<br />
modelli organizzativi condivisi è forse lo strumento<br />
ideale per guardare con positività ai problemi<br />
del nostro paese che comunque restano nella<br />
macrostruttura dello Stato. Rimodulare quindi un<br />
sistema paese che tenga conto che la montagna e<br />
le aree interne circostanti hanno assoluta necessità<br />
di avere strumenti e risorse adeguate per avviare<br />
politiche di sviluppo, individuando nella Comunità<br />
Montane l’Ente naturale preposto a dare loro<br />
ruolo, certamente in collaborazione attiva con la<br />
Regione, la Provincia, i Comuni.<br />
IX COMUNITÀ MONTANA<br />
Sede: Via Acquaregna n. 90 - Tivoli<br />
tel. 0774-314712-3 - fax 0774-330915<br />
www.comunitamontanativoli.org
18 Vicovaro<br />
UNA BELLA FESTA<br />
di Roberto Bontempi<br />
Fugate dai fatti le iniziali perplessità sulla festa della Madonna senza comitato<br />
<strong>La</strong><br />
locandina<br />
della<br />
iniziativa<br />
“i cento<br />
pittori<br />
del mondo”<br />
inserita nei<br />
festeggiamenti<br />
di Maria SS.<br />
Avvocata<br />
nostra<br />
Per qualche tempo si è temuto il peggio e cioè che<br />
anche la tradizionale festa della Madonna, quella<br />
che da qualche anno rappresenta l’unico appuntamento<br />
aggregativo, organizzato nel nostro paese<br />
nel periodo estivo, dovesse calare il sipario vista<br />
l’assenza di un comitato organizzatore. Ed invece,<br />
grazie all’abnegazione del parroco di Vicovaro,<br />
don Benedetto Molinari, e ad un gruppo di cittadini<br />
vicovaresi che hanno collaborato con lui,<br />
oltre alla festa più propriamente “religiosa”, mai<br />
stata in discussione, è stata allestita, anche quest’anno,<br />
una buonissima festa “profana” degna<br />
della tradizione.<br />
Molti temevano che quest’anno bisognava in un<br />
certo senso “portare la croce”, vivere una festa in<br />
tono minore accontentandosi di quello che passava…<br />
la parrocchia. Ma chi era lì ad attendere un<br />
fiasco è rimasto sinceramente deluso. Ci sono<br />
state due settimane di festa vera, dal 26 agosto al 9<br />
settembre: oltre agli spettacoli programmati ufficialmente,<br />
praticamente ogni sera in piazza si è<br />
organizzata qualche iniziativa (concerti, balli di<br />
gruppo, ecc). L’evento di maggior richiamo è<br />
stato il concerto di un vecchio grande della musica<br />
leggera italiana, Tony Esposito, che ha suonato<br />
due ore di world music forse un po’ difficile per il<br />
grande pubblico ma certamente di altissima qualità.<br />
Ottimo successo di presenze anche per gli altri<br />
spettacoli musicali, tra i quali spicca il concerto<br />
della prestigiosa Fanfara dei bersaglieri, nonché<br />
per la tombola e la tradizionale estrazione della<br />
lotteria che metteva in palio una Fiat 600. Novità<br />
assoluta: la presenza costante delle telecamere di<br />
Tele Tibur che ha ripreso la fasi salienti della festa<br />
sia sacra che profana.<br />
L’aspetto principale che mi sembra doveroso sottolineare,<br />
però, è stata la sinergia, la capacità di<br />
coinvolgere e valorizzare varie realtà, associazioni<br />
e gruppi presenti sul nostro territorio: in molti<br />
hanno contribuito e si sono messi a disposizione.<br />
L’Atletica ha organizzato i giochi popolari; la<br />
banda ha tenuto il suo concerto; la scuola di danza<br />
ha avuto la sua seguitissima ed apprezzatissima<br />
serata così come un gruppo emergente vicovarese.<br />
Da questo punto di vista la strategia mi è sembrata<br />
quella giusta ancora di più quest’anno che mancava<br />
un comitato ufficiale cui fare riferimento.<br />
Un plauso, da parte di tanti cittadini vicovaresi, va<br />
dunque agli organizzatori e a tutti coloro che, tra<br />
mille difficoltà e con tanto impegno, hanno contribuito<br />
a mantenere viva una lunghissima tradizione<br />
solo per amore di Vicovaro. Tra coloro che hanno<br />
collaborato ho visto tanti ragazzi adolescenti:<br />
forse si può ben sperare per il futuro.
Vicovaro<br />
19<br />
PRIGIONIERI IN CASA PROPRIA<br />
di Roberto Bontempi<br />
<strong>La</strong> denuncia del signor Antonio, stanco di troppe parole vuole solo che si rispetti la legge<br />
Il signor Antonio De Santis abita a piazza dell’Areo, certamente<br />
uno dei luoghi più suggestivi di Vicovaro ma, da<br />
undici lunghi mesi la vita sua e delle altre cinque famiglie<br />
che vivono nel suo stesso stabile non è più la stessa.<br />
Il signor Antonio ci ha chiamato per denunciare la sua<br />
storia.<br />
“Circa un anno fa c’è stato un principio d’incendio nel<br />
palazzo abbandonato da decenni e diroccato di fronte la<br />
mia abitazione e sono stati chiamati i Vigili del fuoco.<br />
Domate le fiamme i Vigili si sono accorti della pericolosità<br />
delle condizioni in cui versava l’edificio ed hanno<br />
provveduto a denunciare la situazione al Comune il<br />
quale, a metà ottobre 2006, ha provveduto a mettere in<br />
sicurezza la struttura con un massiccio ponteggio che ci<br />
sta creando dei fortissimi disagi”.<br />
Abbiamo constatato personalmente e documentato con<br />
alcune foto l’insostenibilità della situazione: finestre che<br />
non possono essere aperte a causa dei travi del ponteggio,<br />
accesso alla cantina completamente bloccato, passaggio<br />
d’ingresso troppo stretto per eventuali soccorsi<br />
da prestare, palanche che rendono facile l’accesso nell’abitazione<br />
per chiunque con conseguente paura per la<br />
propria sicurezza.<br />
Come troppo spesso accade in questo nostro paese,<br />
quella che doveva essere solo una situazione passeggera,<br />
si è trasformata in una triste normalità che è diventata<br />
difficile da sopportare.<br />
“Conosciamo bene le lungaggini della burocrazia italiana<br />
– dice il signor Antonio – e non pretendevamo un<br />
intervento fulmineo. Dopo qualche mese, però, come<br />
portavoce degli abitanti dello stabile, ho cominciato a<br />
Finestra sbarrata dal ponteggio impossibile da aprire ...<br />
Ingresso a casa<br />
chiedere spiegazioni all’Amministrazione ma numerose<br />
visite in Comune, due appuntamenti con il sindaco e<br />
visite a domicilio da parte dell’assessore all’urbanistica<br />
per constatare personalmente la situazione, non sono<br />
state sufficienti a smuovere nulla. Dopo un anno, sinceramente,<br />
mi sono davvero stancato!”.<br />
Ma perché tutte queste difficoltà Il nodo più grande è<br />
che lo stabile pericolante è una multiproprietà e i diversi<br />
soggetti titolari sono in causa e non riescono a trovare<br />
un accordo per un’eventuale messa a norma dell’edificio.<br />
“È da gennaio che l’Amministrazione tira fuori questo<br />
discorso che è vero, ma, a questo punto, dopo tutto<br />
questo tempo il Comune deve intervenire in qualche<br />
modo per rimuovere il pericolo al di là della proprietà<br />
privata. È quello che mi ha detto anche il mio avvocato,<br />
tanto più che a novembre 2006 è stata emessa un’ordinanza<br />
(la numero 32 dell’8.11.06 n.d.a.) che deve essere<br />
fatta rispettare”. Il Comune, in sostanza, dovrebbe<br />
assumersi l’onere della sistemazione dell’edificio e poi,<br />
eventualmente, rivalersi sui proprietari, ma ci sono<br />
ancora troppi condizionali nelle parole di chi dovrebbe<br />
essere intervenuto già da tempo.<br />
“Sinceramente siamo molto amareggiati e ci domandiamo<br />
perché – conclude il signor Antonio –. Perché gli<br />
amministratori non rispondono Perché non si sono<br />
fatti più vivi magari per comunicare l’evoluzione della<br />
situazione Forse perché il nostro palazzo non ospita<br />
abbastanza persone E soprattutto, quanto costa ai cittadini<br />
questo ponteggio Proverò a sollecitare l’opinione<br />
pubblica finché non avrò risposte certe”.<br />
Speriamo che l’informazione possa servire da pungolo<br />
per risolvere questa brutta vicenda.
20 Vicovaro<br />
RISORSE DA CONSERVARE…<br />
Accogliamo volentieri una segnalazione di alcuni cittadini che<br />
denunciano una perdita d’acqua da più di un mese che ha<br />
trasformato il vicolo della<br />
Stretta, nel centro storico<br />
di Vicovaro, in una specie<br />
di torrente. Numerose sono<br />
state le richieste d'intervento<br />
all’ACEA e al Comune ma non hanno avuto seguito. L’acqua è<br />
un bene prezioso ed è semplicemente vergognoso che si sprechi<br />
così. I cittadini pretendono che l’ACEA ATO2, che da gennaio<br />
2006 è responsabile degli impianti idrici del nostro paese, intervenga<br />
e garantisca un servizio all’altezza della situazione.<br />
BANDO BORSE DI STUDIO<br />
<strong>La</strong> X Comunità montana dell’Aniene, nella persona del suo vice-presidente,<br />
Fiorenzo De Simone, ha promosso e finanziato un Bando di concorso<br />
per il conferimento di sei borse di studio da 1000 euro ciascuna<br />
riservato ai giovani laureandi con meno di 32 anni residenti in uno dei<br />
31 comuni della comunità.<br />
L’argomento della tesi dovrà avere una qualche attinenza con il nostro territorio ed essere<br />
coerente con uno dei tre seguenti assi:<br />
1. il recupero dei centri storici come strumento di crescita e di sviluppo;<br />
2. il ruolo delle Agenzia di Sviluppo Locale nella elaborazione e nella attuazione di nuove<br />
politiche per la valorizzazione delle zone interne e delle aree montane;<br />
3. la realizzazione di un sistema infrastrutturale più moderno ed efficiente quale precondizione<br />
necessaria per un nuovo modello di sviluppo.<br />
Il termine per la presentazione delle domande è fissato per il 30 novembre 2007.<br />
Il Bando completo e informazioni più dettagliate sono reperibili all’indirizzo internet:<br />
www.retianiene.it
Vicovaro<br />
21<br />
PD: grandi manovre<br />
in vista delle primarie<br />
di Roberto Bontempi<br />
Contatti positivi tra DS e Margherita.<br />
Soddisfazione da parte di De Simone<br />
Valter Veltroni<br />
Il 14 ottobre è il giorno in cui il Partito Democratico,<br />
la nuova frontiera del centro-sinistra italiano,<br />
eleggerà, attraverso la Primarie, l’assemblea<br />
costituente e i segretari nazionale e regionale, con<br />
Veltroni e Zingaretti in pole position. Sarà il primo<br />
passo verso la costituzione di questo nuovo soggetto<br />
politico dal momento che spetterà proprio<br />
all’assemblea costituente dover scrivere le regole<br />
del partito e elaborare un manifesto in cui vengano<br />
indicati valori ed idee di riferimento.<br />
Anche le sezioni locali di DS e Margherita si stanno<br />
preparando in tal senso, cercando di iniziare un<br />
discorso comune. Innanzitutto ci sono stati alcuni<br />
incontri preliminari itineranti ed intitolati “Per il<br />
PD: le ragioni di un’adesione” durante i quali<br />
sono intervenuti personaggi di spicco quali Milana<br />
e il senatore Gasbarri e attraverso cui i due<br />
maggiori partiti del centro-sinistra hanno iniziato<br />
un confronto.<br />
Si è poi mossa anche Luigina Bianchini, segretario<br />
DS della sezione di Vicovaro, che, il 10 agosto,<br />
ha indirizzato una lettera al presidente dei Circoli<br />
della Margherita di Vicovaro, Santino Gentili,<br />
proponendo la convocazione di una riunione dei<br />
gruppi dirigenti ma anche degli iscritti e degli<br />
amministratori locali dei due partiti che porti alla<br />
costruzione del Comitato promotore per il Partito<br />
Democratico, proprio per “dare un contributo fattivo<br />
e concreto alla preparazione delle prossime<br />
scadenze”, come si legge testualmente.<br />
A tal proposito l’assessore all’urbanistica, Fiorenzo<br />
De Simone, da sempre convinto sostenitore<br />
della necessità del PD, ha mostrato completo<br />
accordo: “Luigina Bianchini sta lavorando benissimo<br />
in una situazione non facile ed ha accettato<br />
alla grande la sfida del Partito Democratico. Ho<br />
grande fiducia e speranza che la nascita del Partito<br />
Democratico sia un’occasione per dare ancora<br />
più forza all’amministrazione. Anche solo il fatto<br />
di avere un’unica sede, un unico luogo di confronto<br />
e discussione credo rappresenti una grande<br />
opportunità ed un punto di partenza fondamentale<br />
per i futuri appuntamenti elettorali che ci aspettano.<br />
Il Partito Democratico credo che sia l’unica<br />
alternativa a noi stessi: da lì può venire quella<br />
scossa di cui abbiamo bisogno e da lì, certamente,<br />
si attingerà per trovare il nome del successore del<br />
nostro sindaco nel caso la legge rimanga quella<br />
attuale che impedisce a Thomas un terzo mandato.<br />
Infine – conclude De Simone – spero che il Partito<br />
Democratico possa rappresentare quel punto di<br />
aggregazione e stimolo per nuovi giovani che<br />
vogliono occuparsi di politica con passione”.
Tivoli<br />
23<br />
PREMIO<br />
“GOLDEN CURL IMAGE AWARD 2007”<br />
di Valentina Torella<br />
Il giorno 8 settembre, in una suggestiva <strong>Piazza</strong><br />
Campitelli, si è svolta la 13° edizione del “Golden<br />
Curl Image Award 2007”, premio di rilevante<br />
importanza per il talento e l’inspirazione dei professionisti<br />
che da sempre curano l’immagine della<br />
donna.<br />
Questo riconoscimento nacque ben 14 anni fa in<br />
Canada e, dopo essere stato a lungo un annuale<br />
appuntamento televisivo, ha assunto l’aspetto di<br />
un’interessante manifestazione. E quest’anno, a<br />
presentare l’importante serata, è stata la bellissima<br />
Eleonora Gaggioli, attrice di noti sceneggiati e<br />
soap opera oltre che presentatrice di successo.<br />
A partecipare alla manifestazione, per questa edizione<br />
2007, sono stati ben 8 saloni di bellezza,<br />
ognuno dei quali ha presentato un modello di<br />
donna “total look”. Questi i partecipanti: Armonia<br />
Inn (Tivoli), Armonia Parrucchieri (Tivoli), Ciro<br />
Marino (Napoli), Revitalize Day S.P.A. (Canada),<br />
Hair Mode Gallery (Velletri), Franca Hair (Avezzano),<br />
Great Expectations Beauty S.P.A. (Canada),<br />
Parrucchiere Estetica “Non solo per vanità”<br />
(Tivoli).<br />
Le modelle hanno sfilato ad una ad una indossando<br />
importanti e particolari modelli di abiti dai più<br />
svariati tagli e colori, sfoggiando le più diverse<br />
tonalità di trucco e le più stravaganti acconciature.<br />
Ma alla fine è stata la modella di Ciro Marino ad<br />
avere, a parere di un’esperta giuria, quel qualcosa<br />
in più. Infatti proprio il look “mascolino”, “indisponente”<br />
pur se assai elegante e assolutamente<br />
ben “studiato” della sua modella, ha regalato a<br />
Ciro Marino la vittoria su tutti.<br />
Così è stato lui, per quest’anno, a ritirare il “Golden<br />
Curl Image Award”. Inoltre, nel corso della<br />
serata, sono stati consegnati anche altri due<br />
importanti premi: il Golden Curl Image Award<br />
“Moda merito alla carriera” alla ben nota stilista<br />
Marella Ferrera e il Golden Curl Image Award<br />
“Merito alla carriera” ad Anthony Mascolo, grande<br />
parrucchiere di fama internazionale, oltre alla<br />
consegna del prestigioso “Premio Miraglia”,<br />
facoltosa borsa di studio, quest’anno vinta da uno<br />
studente di Toronto.<br />
Sono inoltre intervenuti durante la serata il Sindaco<br />
di Tivoli Marco Vincenzi e l’Assessore alla cultura<br />
Giuseppe Tripodi che, in un breve intervento,<br />
hanno entrambi encomiato l’importanza della<br />
moda nel mondo e per la stessa città di Tivoli.<br />
Special Guest della serata il soprano Arianna<br />
Morelli, il tenore Anselmo Fabiani che, intonando<br />
la ben nota aria del “Nessun dorma”, ha voluto<br />
rendere omaggio al celebre tenore Luciano Pavarotti<br />
recentemente scomparso, e il gruppo musicale<br />
“Trio Costa”. Davvero una bella serata!
Politica<br />
25<br />
Facciamo chiarezza sul V-Day<br />
di Federico Chicca<br />
tellamento quotidiano sull’argomento senza<br />
peraltro entrare veramente nel merito della<br />
legge, soffermandosi più sugli aspetti marginali<br />
cercando di creare scientificamente confusione<br />
nella mente dello spettatore.<br />
Questi i tre punti della legge proposta dal comico<br />
genovese:<br />
Da una simulazione dell’applicazione della legge<br />
in questione fatta dal Sole 24 Ore è risultato che<br />
attualmente 189 tra senatori e deputati della camera<br />
dovrebbero abbandonare gli scanni del Parlamento<br />
Italiano. Cosa che ovviamente non può<br />
essere tollerata dai politici e così è iniziata una<br />
campagna denigratoria su Grillo e allo stesso<br />
tempo si sta cercando di definire frettolosamente<br />
antipolitico, qualunquista, populista e demagogico<br />
questo movimento nato spontaneamente sulla<br />
rete. Chiedere che dei condannati per corruzione<br />
non siedano in parlamento, sollecitare la gente a<br />
fare politica attivamente tramite la costituzione di<br />
liste civiche senza delegare agli altri la gestione<br />
della cosa pubblica a me sembra più che antipolitica,<br />
anti-mala-politica.<br />
A parere di chi vi parla l’aspetto davvero innovativo<br />
del movimento “grilliano” è il mezzo tramite<br />
il quale si è costituito: internet.<br />
Solo qualche hanno fa sarebbe stato impensabile<br />
far scendere in piazza tanta gente senza l’appoggio<br />
dei mass media. Grazie allo spazio virtuale del<br />
L’8 settembre l’iniziativa popolare di legge<br />
“Parlamento Pulito” lanciata da Beppe Grillo,<br />
nonostante l’assoluta indifferenza dei mass<br />
media, ha raccolto più di trecento mila firme<br />
obbligando i mezzi di informazione a riportare la<br />
notizia all’attenzione del grande pubblico. Così<br />
dopo l’assoluta indifferenza si è passati al marblog<br />
di Grillo (www.beppegrillo.it) è stato possibile<br />
organizzare una manifestazione tanto capillare<br />
in tutta Italia e in alcune delle principali capitali<br />
straniere.<br />
Chi è sceso in piazza l’8 settembre per protestare<br />
contro la malapolitica è un cittadino esigente, critico,<br />
che non si lascia abbindolare dai pennivendoli<br />
che invadono i principali mezzi di informazione.<br />
Sempre più cittadini, insoddisfatti della non<br />
libera informazione, cercano notizie sullo spazio<br />
libero del web. Questo sta a significare che<br />
potrebbe non ripetersi quello che è accaduto con<br />
Tangentopoli, Calciopoli, scandalo P2 e così via<br />
dove è bastato non parlare dell’argomento per far<br />
dimenticare agli smemorati italiani la corruzione<br />
che ha alimentato questi fenomeni. Nè potrebbe<br />
essere utile parlare del testamento di Pavarotti o<br />
del matrimonio di Totti per distogliere l’attenzione<br />
dell’opinione pubblica.<br />
I politici sono avvertiti, questa volta la strategia<br />
“dobbiamo cambiare tutto affinché tutto resti<br />
uguale” potrebbe non funzionare.
Archivio Storico<br />
27<br />
MORIRE NELLE RETROVIE<br />
di Flavia De Bellis<br />
<strong>La</strong> prima guerra mondiale in Italia provoca la morte di circa un milione di giovani in prima linea al fronte.<br />
Ma altrettante sono le vittime dell’epidemia di “spagnola” del 1918 tra la popolazione civile nelle “retrovie”<br />
Giugno 1918. <strong>La</strong> prima Guerra Mondiale, uno dei più<br />
sconvolgenti massacri che la storia ricordi, in Italia<br />
volge ormai al termine. Una guerra combattuta al<br />
fronte, lontano dalle città, così almeno ci hanno detto,<br />
ben diversa dalla seconda guerra che invece causerà un<br />
numero straordinario di vittime anche tra la popolazione<br />
civile.<br />
Eppure, nel 1918, in quell’Italia fatta più che altro di<br />
tanti piccoli paesi, di villaggi “alla periferia dell’impero”,<br />
di realtà poverissime appena uscite dal dominio feudale,<br />
la morte imperversa ugualmente sotto forma di<br />
una epidemia influenzale passata alla storia con il nome<br />
di spagnola.<br />
Si tratta di una gravissima e contagiosissima infezione<br />
polmonare che in particolari condizioni porta alla<br />
morte nel giro di pochi giorni.<br />
Va ricordato anche che in una economia di guerra la<br />
mancanza pressoché totale di generi alimentari di prima<br />
necessità non aiuta certo a sviluppare le difese immunitarie<br />
nella popolazione.<br />
Infatti in Italia muoiono di spagnola in soli quattro mesi<br />
quasi un milione di persone; in Europa le vittime sono<br />
quasi quindici milioni, tanto che in breve si parlerà, in<br />
termini tecnici, di pandemìa.<br />
Castel Madama non è immune dal flagello.<br />
Dai documenti d’archivio risulta che di spagnola nel<br />
1918 muoiono 72 persone. In un opuscolo diffuso in<br />
quell’anno dal Ministero dell’Interno intitolato Istruzioni<br />
popolari per la difesa contro la Influenza e teso<br />
smaccatamente a minimizzare il problema, si afferma<br />
che la mortalità è in media non superiore al 2-3% dei<br />
colpiti.<br />
Ciò vuol dire che a Castel Madama si ammalano almeno<br />
2400 persone. Praticamente tutto il paese.<br />
Il Sindaco Domenico Cotogno il 7 ottobre invia al Prefetto<br />
di Roma un telegramma urgente, dietro al quale<br />
possiamo intuire tutta la drammaticità della situazione:<br />
Informo Vossignoria che anche qui influenza spagnola<br />
infierisce da vari giorni giusta relazione fatta medico<br />
provinciale da locale ufficiale sanitario con alcuni casi di<br />
morte. Giusta relazione fatta da ufficiale sanitario qui<br />
mancano medicinali disinfettanti riso carne zucchero<br />
latte, anche farmacista è malato. Prego Vossignoria<br />
voler provvedere perché Ministero invii farmacista<br />
militare, latte condensato permetta macellazione qualche<br />
bovino invii medicinali del caso disinfettanti e viveri.<br />
Sindaco Castel Madama.<br />
Dopo più di dieci giorni da questo disperato appello il<br />
Regio Prefetto risponde a tutti i Sindaci che si trovano<br />
alle prese con la stessa tragedia e con la stessa terribile<br />
impotenza, e che immaginiamo essere tanti, con una<br />
semplice e anonima circolare ciclostilata in cui, lungi<br />
dall’assicurare gli aiuti richiesti, rivolge un duro rimprovero<br />
proprio agli amministratori i quali debbono<br />
ricordare che la diffusione delle epidemie si combatte<br />
essenzialmente colla pulizia (...), con spazzature, lavaggi<br />
e rimozione di ogni lordura.<br />
Poche righe più sotto il Regio Prefetto mostra la propria<br />
indignazione in quanto questa elementare norma (...) è<br />
purtroppo quasi costantemente trascurata, e in molti<br />
Comuni di questa Provincia si vive tuttora in mezzo ad<br />
incredibili lordure e ricorda anche a tutti i cittadini che<br />
le norme per tenere pulite le nostre persone ed i luoghi<br />
in cui abitiamo sono intuitive e non hanno bisogno che<br />
di un po’ di buon volere per essere applicate.<br />
In perfetta malafede, però, il Regio Prefetto non poteva<br />
ignorare, dato che era proprio lui ad esaminare i progetti<br />
e a concedere i permessi per l’esecuzione delle opere<br />
pubbliche nei paesi della Provincia, che nel 1918 a Castel<br />
Madama, come in tutti i nuclei urbani simili a questo<br />
nella zona, nessuna abitazione aveva l’acqua corrente,<br />
che esistevano solo pubblici lavatoi e fontane e che un<br />
impianto moderno di fognatura rimaneva ancora un<br />
sogno che si sarebbe realizzato solo molti anni dopo.<br />
Sarà servito a qualcosa il buon volere
28 Viaggi<br />
DIARIO<br />
DI UN PELLEGRINO LAICO<br />
di Federico Chicca<br />
Il breve ma intenso viaggio sul Cammino di Santiago<br />
Ormai da secoli Santiago di<br />
Compostela è la meta principale<br />
dei pellegrini cristiani di tutto il<br />
mondo. <strong>La</strong> capitale della regione<br />
galiziana viene invasa ogni anno<br />
da migliaia di persone che rendono<br />
omaggio a San Giacomo, il<br />
santo guerriero detto matamoros<br />
(uccisore dei mori) che, come<br />
narra la leggenda, sarebbe intervenuto<br />
provvidenzialmente in<br />
numerose battaglie combattute<br />
dagli spagnoli per cacciare gli<br />
invasori arabi.<br />
Nell’ottobre del 1987 il Consiglio<br />
d’Europa ha riconosciuto<br />
l’importanza dei percorsi religiosi<br />
e culturali che attraversano l’Europa per<br />
giungere a Santiago de Compostela dichiarando la<br />
via di Santiago “itinerario culturale europeo”.<br />
Inoltre è stato dichiarato patrimonio dell’umanità<br />
dall’UNESCO.<br />
Per raggiungere Santiago ci sono vari cammini,<br />
il più famoso è sicuramente quello francés che<br />
parte da Saint Jean-Pied-de-Port, un paesino d’oltralpi<br />
e vicino al confine spagnolo che percorrere<br />
tutta la Spagna del nord per 800 km circa.<br />
<strong>La</strong> mia avventura parte proprio da questo<br />
piccolo villaggio raggiunto dopo quasi due giorni<br />
di treno. Qui è possibile chiedere il rilascio, le<br />
famose credenziali, documento molto importante<br />
perché permette di alloggiare nei numerosi<br />
ostelli riservati ai pellegrini dislocati lungo tutto<br />
il percorso. In questi ostelli è possibile pernottare<br />
con 5-7 euro colazione compresa, pero scordatevi<br />
la privacy. Le stanze a volte arrivano ad<br />
ospitare anche 50 pellegrini e siccome la statistica<br />
non è un’opinione c’è sempre<br />
qualcuno con il sonno<br />
“rumoroso”, quando si dorme<br />
in questi enormi camerate sembra<br />
di stare a un concerto alla<br />
Scala di Milano.<br />
<strong>La</strong> cosa che sembrerà bizzarra<br />
ai comuni mortali quotidianamente<br />
immersi nel frenetico tran<br />
tran quotidiano, è che nessuno si<br />
lamenta, tolleranza e solidarietà<br />
sono due principi cardine dei<br />
pellegrini del cammino.<br />
Per far intendere quanto questo<br />
sia vero racconterò un simpatico<br />
aneddoto che mi è capitato<br />
personalmente.
Viaggi<br />
29<br />
Un giorno dimenticai di togliere la sveglia<br />
settata alle quattro della mattina, cosi prima dell’alba<br />
il cellulare cominciò a fare un rumore<br />
infernale svegliando gli altri 19 pellegrini che<br />
dormivano con me. Invece di insultarmi come<br />
avverrebbero fatto delle persone “normali”,<br />
scoppiarono tutti a ridere divertiti dalla mia reazione<br />
di imbarazzo. Qualche ora dopo, quando<br />
tutti eravamo svegli pronti per affrontare la tappa<br />
quotidiana, cercai di ironizzare sull’accaduto<br />
chiedendo “chi è quell’imbecille che non ha tolto<br />
la sveglia”, tra le risate generali solo un francese<br />
vicino a me rimase a fissarmi perplesso, ma si<br />
sa i francesi sono rinomati per la loro mancanza<br />
di umorismo.<br />
Le persone che si incontrano così come i meravigliosi<br />
paesaggi, cornice delle passeggiate quotidiane,<br />
sono i due elementi principali che fanno del<br />
Cammino di Santiago un’esperienza unica (almeno<br />
per un pellegrino laico).<br />
Ci sono molte persone che intraprendono il<br />
cammino per motivi religiosi e non (o non soltanto)<br />
per assaporarne l’aspetto culturale anche se nel<br />
periodo di luglio-agosto la stragrande maggioranza<br />
dei pellegrini sono turisti. Durante il mio tragitto<br />
ho incontrato solo una persona animata da<br />
motivi religiosi. Ancora ricordo il suo nome, si<br />
chiamava Benito (Bilbao, Spagna), per la quindicesima<br />
volta sul cammino. Una mattina prima di<br />
iniziare la tappa giornaliera mi disse “se vuoi arrivare<br />
fino a Santiago devi fare due cose: perdere la<br />
concezione del tempo e dello spazio. Non devi<br />
chiederti che ore sono e quante ore ti mancano per<br />
arrivare e non devi chiederti dove sei e quanti chilometri<br />
ti mancano per raggiungere l’ostello. Devi<br />
invece assaporare ogni singolo passo che fai,<br />
ascoltare te stesso e la natura che ti circonda”. Più<br />
facile a dirsi che a farsi soprattutto quando alle<br />
due del pomeriggio si cammina sotto il sole<br />
rovente, però quell’uomo trasmetteva una calma<br />
che mai avevo trovato in un uomo.<br />
Come posso poi dimenticare i miei amici<br />
Steffen (Hulm, Germania), Mike (Dusseldorf,<br />
Germania) Crhitsopher (Dusseldorf Germania),<br />
Denise (Berlino, Germania), Crhistin (Berlino,<br />
Germania), Juan (Valencia, Spagna), Mario (<strong>La</strong><br />
Valletta, Malta), Flora (Budapest, Ungheria), e<br />
tantissimi altri con cui avevo stretto una grande<br />
amicizia in una sola settimana, questa è la magia<br />
del cammino: riesce a tirare fuori il meglio delle<br />
persone, la voglia di stare insieme, di comunicare,<br />
di sentirsi parte del mondo. Per questo consiglio di<br />
partire soli come ho fatto io. Non bisogna preoccuparsi<br />
di non avere un compagno di viaggio perché<br />
tutti vogliono parlare e aiutarsi a vicenda. Il<br />
cammino va fatto da soli o tutto al più con una<br />
persona molto cara, il cammino è una cosa intima,<br />
quasi quanto la nostra coscienza. Dobbiamo<br />
vedercela da soli con lui.<br />
È camminando soli senza dover aspettare o<br />
rincorrere gli altri che si possono assaporare i<br />
meravigliosi paesaggi e gli storici monumenti del<br />
Cammino. Si va dai panorami mozzafiato dei<br />
Pirenei ai gialli campi di grano della Navarra con<br />
le sue numerose pale eoliche, moderni mulini a<br />
vento nella patria del Don Chisciotte. Ma è difficile<br />
rendere la bellezza di questi scenari, la Gioconda<br />
non si può descrivere, va semplicemente contemplata.<br />
<strong>La</strong> mia avventura purtroppo è finita prematuramente<br />
a causa di un infortunio al ginocchio, ma<br />
da come avrete capito non è possibile fare il Cammino<br />
di Santiago e poi voltargli le spalle come se<br />
fosse stata una delle tante vacanze al mare. Una<br />
volta assaporata la sua atmosfera unica, è impossibile<br />
non tornarci. E qui devo dare ragione alla<br />
seconda parte del discorso del profetico Benito:<br />
“il cammino riesce a stregarti, una volta che lo hai<br />
vissuto non puoi fare a meno di tornarci almeno<br />
una volta nella vita”.
Tradizioni popolari<br />
31<br />
Tradizioni popolari a Castel Madama - Proverbi<br />
selezione ed elaborazione del testo a cura di Gualtiero Todini<br />
Dalla tesi sulle “Tradizioni Popolari a Castel Madama, 1949” di Vittorio Todini<br />
Miumiu piagne ju<br />
mortu e freca ju<br />
vivu - Quantu si’<br />
pocrita! Viju fa<br />
sottu sottu, comme<br />
le patane! Vella<br />
dice ‘na cosa, ma<br />
ne penza n’ara!<br />
E, peggio ancora:<br />
Piangere il morto e<br />
fregare il vivo! A<br />
me piace chi dice pane al pane e vino al vino, ma<br />
capita anche a me, a volte, di confondere il vino<br />
con l’acqua. E, invece, quanto è bella la coerenza:<br />
chiara, limpida, trasparente.<br />
Al funerale: tutti piangono, sono tutti affranti, che<br />
dolore. Ci sono quelli che vengono da Roma; oggi<br />
tanti castellani o figli di castellani abitano a Roma<br />
e, perciò, sommesse si ascoltano voci di rammarico,<br />
di velato rimprovero: “Ci vediamo solo in<br />
queste circostanze”, “Ce averèmmo da vedé più<br />
spissu”, “Dài rivediamoci presto, fissiamo un<br />
giorno adesso”. Parole. Non si rivedranno, fino al<br />
prossimo funerale. Ma il proverbio è più caustico,<br />
più brutale (“bruttale” dicéa sempre Franciscu,<br />
che voléa parlà ciuvile): al funerale ci sta sempre<br />
qualcuno che, mentre piange il morto, sta in piena<br />
attività per fregare i vivi. I quali si fanno fregare,<br />
perché hanno in mente quel proverbio che recita<br />
Chi ‘n ze fida è marfidatu, ma dimenticano o<br />
ignorano la seconda parte spaventosamente cinica:<br />
e chi se fida remane frecatu.<br />
Noi spesso favoleggiamo sull’antica, solidale<br />
civiltà agropastorale: “Quanto si volevano bene,<br />
quanto si aiutavano, che esempio di solidarietà!”.<br />
Ma le cose non stavano proprio così. <strong>La</strong> civiltà<br />
contadina spesso era “incivile”, gretta, avara: le<br />
grame condizioni esistenziali spingevano molti a<br />
comportarsi all’insegna del terribile motto darwiniano<br />
Mors tua, vita mea... Dico ai miei tre lettori:<br />
“Ma non vi sentite un po’ di freddo addosso”.<br />
(Ho detto tre, forse esagerando: quest’estate con<br />
un’inchiesta casuale ed estemporanea ho verificato<br />
che questa pagina sui proverbi castellani non la<br />
leggono nemmeno gli amici, nemmeno i conoscenti;<br />
e nemmeno i parenti... Peggio pe’ issi!).<br />
Se pianu più mosche co ‘n cucchiaru ‘e mèle che<br />
co ‘n barile d’acitu – Ma adesso risaliamo un po’<br />
la china. Dall’ Inferno, in cui eravamo precipitati<br />
con il proverbio Miumiu, passiamo ad un altro,<br />
ricco di buon senso pedagogico. Gli insegnanti<br />
sanno che, se un allievo è un po’ discolo, si ottiene<br />
poco da lui con le cattive (l’acitu), molto invece<br />
si può ottenere, se cerchi di coinvolgerlo nella<br />
vita corale della classe, di responsabilizzarlo.<br />
Noi, ai nostri tempi (1946-47), erèmmo ‘na classe<br />
‘n po’ discola: io, Peperino (gnu sa ju padre de<br />
Amadio), ‘Ndino (ju fornaru), Cacinetto (frezza<br />
bianca), Romoletto (chi gn’ha cunusciutu),<br />
Micchele Petrucci (se nne j a fa ju viggile a<br />
Roma), Vittorio Iori; e ju maestro Carlo, invece<br />
dell’acitu, ce sonea la fisarmonica: magari noi un<br />
po’ discoli ci rimanevamo lo stesso e Carlo ju<br />
facèmmo ‘ncazzà.<br />
Piglia oggi: vai a Roma con la macchina e al<br />
primo semaforo trovi il lavavetri che ti schiaffa lo<br />
spazzolone sul tergicristallo, senza chiederti l’assenso,<br />
ti pulisce i vetri e gli dai venti centesimi; al<br />
semaforo successivo, un altro lavavetri ti rischiaffa<br />
lo spazzolone sul tergicristallo e te lo lava,<br />
mentre tu lo guardi indispettito e la mancia non<br />
gliela dài; al terzo semaforo, prima che lui..., tiri<br />
giù il vetro e gli gridi: “Non ho bisogno di niente!”;<br />
e lui Schiaffa lo scopettone sul vetro e ti<br />
guarda in atto di sfida; e tu Tu gli dai un euro, il<br />
cucchiaio di miele (provocatorio, però), e lo ringrazi.<br />
Ma tanti altri, diversamente da te, si guastano<br />
il sangue e imprecano contro gli immigrati,<br />
tutti gli immigrati.<br />
Non sarebbe meglio,<br />
se il sindaco, il sempre<br />
buono Veltroni,<br />
realizzasse un albo dei<br />
lavavetri, aperto a<br />
tutti i cittadini del<br />
mondo con permesso<br />
di soggiorno, ai quali<br />
assegnare, dopo che<br />
hanno affrontato un<br />
breve corso di formazione,<br />
uno dei tanti<br />
semafori in funzione
32 Politica<br />
Intervista a Pasquale Serra<br />
di Ivano Moreschini<br />
D. Prima di tutto dovresti dirci qualcosa<br />
sulla tua attività di ricerca e didattica. Chi è<br />
Pasquale Serra e di che cosa si occupa<br />
Mi occupo, come sai, di tante cose, cose diverse<br />
e ossessivamente uguali, ma non ti elenco qui<br />
tutti i temi della mia ricerca, quello che ho studiato<br />
o quello che vorrei studiare, perché, in questo<br />
modo, ti direi solo cose che non sono essenziali.<br />
Forse non ne abbiamo mai parlato, ma io sento<br />
molto il problema della precarietà dell’esistenza,<br />
e c’è un versetto molto bello del Vangelo di Luca<br />
che sintetizza bene quello che provo nel profondo:<br />
«state bene attenti che i vostri cuori non si<br />
appesantiscono in affanni della vita, e che quel<br />
giorno non vi piombi addosso improvviso».<br />
Come si sta a casa nella precarietà come si vive<br />
nella transitorietà Direi che questa domanda mi<br />
insegue in tutte le ore, anche se in certi momenti<br />
la vivo con grande serenità, e in altri, invece, con<br />
maggiore inquietudine, ma essa sta sempre lì,<br />
spina e promessa della mia esistenza e della mia<br />
ricerca.<br />
Abbiamo – col nostro Marx – cercato a lungo la<br />
struttura, ma oggi credo che se la struttura da<br />
qualche parte c’è, essa si aggira intorno a questa<br />
domanda, nelle vicinanze dei suoi punti nevralgici<br />
o intorno a questo abisso. Perché questa<br />
domanda è senza risposta, almeno fino a quando<br />
resterà in vita l’umanità.<br />
Come vedi non sono così lineare come forse<br />
voglio far credere. Sono una persona in attesa …<br />
È dentro questo quadro che mi interesso di storia<br />
del presente, perché credo che noi non possiamo<br />
vivere decentemente fuori dalla precarietà<br />
(nella mia ricerca sono attratto dalle crisi, dagli<br />
universi che si decompongono, dai momenti di<br />
sbandamento storico, quando si destruttura il<br />
mondo organizzato, e gli uomini per un attimo<br />
tornano a se stessi, anche se poi hanno subito<br />
paura e attendono la salvezza da una potenza esteriore,<br />
e si affidano a questa), ma credo anche che<br />
la precarietà, la perdita del mondo ordinato, non<br />
può andare oltre un certo livello, perché se il livello<br />
in cui si è deciso di scendere è troppo profondo,<br />
è probabile che ci si perda, perché, come<br />
osservava De Martino, il grande antropologo italiano,<br />
la «nuda esistenza, nuda cioè di storia<br />
umana, è assenza totale, annientamento di sé e del<br />
mondo, infedeltà radicale alla vera condizione<br />
umana», la quale è fatta di valori intersoggettivi,<br />
e di comunicazione con gli altri attraverso questi<br />
valori.<br />
In questo consiste il mio lavoro di ricerca: quello<br />
che veramente mi interessa capire è come si<br />
costruisce una misura, ovviamente quest’ultima,<br />
mai fissa, sempre mobile, perché essa va verificata<br />
nella storia, raddrizzando gli squilibri per come<br />
volta per volta si presentano.<br />
Un lavoro di Sisifo, direi, ma occorre restare<br />
dentro questo paradosso, perché il paradosso è del<br />
nostro tempo, e va vissuto fino in fondo.<br />
Stare nel presente, questo è il nostro compito,<br />
nel nostro solo tempo, non c’è altro tempo, ma<br />
senza pretendere – come diceva Giuseppe Rensi<br />
– di «essere in grado di spiegare tutti i perché e<br />
tutti i misteri dell’universo», e senza neanche<br />
profanarli, plebeizzarli, «con irriverente e vuota<br />
loquacità».<br />
D. Come nasce questa tua proposta Perché<br />
c’è bisogno di un metodo per capire le idee<br />
politiche<br />
<strong>La</strong> mia proposta nasce a ridosso delle questioni<br />
a cui prima accennavo: come si fa storia nella (e<br />
della) precarietà Se tutte le cose si muovono e si<br />
trasformano, nascono e periscono – si chiedeva<br />
Platone nel Cratilo – come è possibile rapportarsi<br />
alle cose e al mondo come possiamo ancora parlare<br />
di qualche cosa se il qualche cosa non è mai<br />
allo stesso modo<br />
Questo è il problema che cercheremo di affrontare<br />
nel seminario di Castel Madama, perché se il<br />
qualche cosa non è mai allo stesso modo, l’ermeneutica<br />
non può più essere quella tradizionale che<br />
riporta ciò che accade nei quadri di ciò che è accaduto,<br />
in una tradizione.<br />
Anche perchè ciò che accade oggi è imprevedibile.<br />
Tutti noi siamo imprevedibili.<br />
Basta soffermarsi sui fatti di cronaca per capire<br />
come è cresciuto oggi il tasso di imprevedibilità<br />
Non credo, ovviamente, che sia mai esistito un<br />
tempo nel quale era facile conoscere in anticipo<br />
l’assassino, ma oggi sembra che assassini possiamo<br />
essere tutti.
Politica<br />
33<br />
<strong>La</strong> stessa vicenda dei terrorismi di destra e di<br />
sinistra è a proposito molto eloquente: mentre<br />
negli anni 60/70 diventare terroristi significava<br />
seguire un certo percorso (antropologico, culturale,<br />
e politico), ora sembra che tutti possono diventare<br />
terroristi.<br />
Di Curcio e Franceschini sapevamo tutto, dei<br />
nuovi terroristi non sappiamo quasi nulla, forse<br />
perché si entra nelle BR allo stesso modo con cui<br />
si entra negli ultras della Roma o della <strong>La</strong>zio, o<br />
nella banda del quartiere.<br />
È come se fosse rimasta solo una sottile soglia<br />
qualitativa e quantitativa a dividere la nuova<br />
devianza da modalità esistenziali che, in accordo<br />
con i tempi, definiamo normali, e che in realtà<br />
hanno una configurazione tossicomanica. <strong>La</strong> vita<br />
quotidiana vissuta come droga potremmo dire.<br />
Cibo, sesso, gioco, computer, realtà virtuali, giochi<br />
di ruolo, giochi d’azzardo, chirurgia estetica,<br />
relazioni sentimentali vissute come dilemmi<br />
ossessivi ed angosciosi, ormai quasi tutto si presta<br />
ad una configurazione tossicomanica.<br />
Ecco perché, per tornare al filo del nostro ragionamento,<br />
con una metodologia tradizionale noi<br />
non comprendiamo più nulla. Non basta più un<br />
metodo tradizionale, un metodo per universali<br />
(che parla di fascismo, di comunismo, di terrorismo,<br />
ecc. come se si trattasse sempre, in posti<br />
diversi, o in momenti storici diversi, dello stesso<br />
fenomeno), ma occorre entrare in quello che chiameremo<br />
il contesto della singolarità.<br />
Avvicinarsi a ciò che accade senza gli schemi<br />
della tradizione.<br />
Diceva Foucault in uno dei suoi Corsi al<br />
College de France: supponiamo che gli universali<br />
non esistono, e avviciniamoci a ciò che accade.<br />
È di questo che parleremo nel seminario.<br />
Supponiamo che gli universali non esistono.<br />
Che è poi quello che facciamo solitamente quando<br />
vogliamo veramente bene a qualcosa o a<br />
qualcuno.<br />
D. Negli ultimi tempi si registra un grosso<br />
successo degli incontri pubblici sulla politica,<br />
la filosofia, la letteratura. A cosa pensi siano<br />
dovuti questi successi<br />
Perché, lo dicevo già prima, noi viviamo una<br />
vera e propria situazione di angoscia. Angoscia<br />
nel senso classico, filosofico, di Kierkegaard, di<br />
Sartre, e di tanti altri. Quella prigione senza muri,<br />
di cui parlava Sartre, nella quale siamo costretti,<br />
per così dire, a reinventarci quotidianamente il<br />
senso del nostro esistere.<br />
Infatti, l’esistenza, oggi, è solo la nostra singola<br />
esistenza, una esistenza che non poggia più su<br />
nessuna essenza, che non è legata al passato e al<br />
futuro da nessuna filosofia della storia, che non fa<br />
parte di nessuna storia comune: come definire<br />
questa situazione dell’uomo, oggi, se non come
34 Politica<br />
una situazione di angoscia Non è essa, infatti,<br />
l’espressione più chiara e più propria della situazione<br />
problematica alla quale è pervenuta la<br />
nostra esistenza<br />
Ecco perché sentiamo il bisogno di una interrogazione<br />
più radicale, una esigenza di andare più a<br />
fondo; ci si interessa di filosofia e di teologia perché<br />
siamo nudi al centro della scena, in un vuoto<br />
che dobbiamo riempire.<br />
Ecco la crucialità della storia del presente.<br />
Anche perché solo se si entra in questa precarietà<br />
è possibile spezzare il rapporto tra angoscia e<br />
paura, tra paura e potere.<br />
Questo è il problema cruciale, veramente attuale,<br />
che abbiamo ora dinanzi, e che è quello di<br />
capire come si spezza questo rapporto, come si<br />
interrompe questo circolo vizioso tra libertà del<br />
singolo, paura e nuove forme di autoritarismo.<br />
Occorre fare la storia della precarietà, entrarci<br />
dentro, capire dove va o dove può andare, non<br />
solo perché occorre spezzare il rapporto tra precarietà<br />
e potere, tra paura e potere, ma anche per<br />
liberare l’angoscia (che ci deve essere, che non<br />
può non esserci), perché – come scrive Panikkar –<br />
l’angoscia è compagna della speranza e precorritrice<br />
della libertà.<br />
Infatti, il problema non è l’angoscia, ma quello<br />
di non far salire mai l’angoscia ad alta gradazione,<br />
perché oltre una certa soglia, ad un certo<br />
grado di intensità, la situazione di angoscia (che è<br />
ontologica) subisce al suo interno una biforcazione<br />
in due orizzonti di senso che sembrano escludersi<br />
reciprocamente, e finanche opporsi; una<br />
biforcazione, una divisione, tra angoscia e paura,<br />
tra chi questa angoscia la regge e chi, invece, non<br />
la regge, e ha bisogno di trasformarla in paura, per<br />
trovare una logica e un significato alla propria<br />
infelicità.<br />
Oggi, non a caso, la divisione è esattamente tra<br />
chi vive nell’angoscia e chi vive nella paura; e tale<br />
divisione comincia oggi ad essere e a configurarsi<br />
come una vera e propria divisione di classe, tra<br />
abitatori del tempo e abitatori dello spazio, tra chi<br />
vive – come l’èlite – dappertutto, e chi è costretto,<br />
invece, a vivere nello spazio, in uno spazio<br />
sempre più degradato e sempre meno abitabile, e<br />
proprio a causa della secessione delle élite.<br />
Il problema vero, dunque, è quello di come collocarsi<br />
tra le due comunità.<br />
Di come entrare in relazione con la paura e con<br />
la comunità dello spazio. Con quale cultura Con<br />
quale forma di vita Ecco le domande politiche<br />
dell’oggi, di cui la politica non sa quasi più nulla.<br />
In realtà, come sappiamo, questo era il vecchio<br />
problema di Gramsci.<br />
D. Da molti anni vivi nella nostra zona. <strong>La</strong><br />
zona che fa riferimento a Tivoli è densamente<br />
abitata, ma molto dispersiva, con caratteristiche<br />
di periferia. Come pensi che si possa raggiungere<br />
un pubblico più vasto con iniziative<br />
come questa<br />
Potrei partire dal Che cosa significa vivere in<br />
provincia di Heidegger o da alcune cose molto<br />
belle del nuovo meridionalismo, ma mi interessa<br />
qui enunciare solo una presa di partito per la periferia.<br />
Poiché è vero che in periferia si ha bisogno di<br />
tante cose (in alcune di tutto), ma è vero anche<br />
che solo da qui si può imparare veramente che<br />
cosa serve per vivere, e si possono ancora formulare<br />
progetti.<br />
Per vivere non servono soldi, ville, potere, per<br />
vivere – scriveva una suora a cui sono molto legato<br />
– servono attenzione, aspettative, ripetto, armonia,<br />
nostalgia di altro, e, soprattutto, serve saper<br />
desiderare. Bisogna saper desiderare per non subire<br />
passivamente la storia.<br />
Il problema vero è che la periferia ha bisogno di<br />
una visione autonoma delle cose, perché se la si<br />
pensa solo come un luogo dove ancora non è successo<br />
niente e dove si replica tardi e male ciò che<br />
celebra le sue prime altrove, essa è solo – hai<br />
ragione – dispersione.<br />
Tutto questo non vuol dire indulgenza verso il<br />
localismo (anzi!), vuol dire, invece, pensare la periferia<br />
come una risorsa, come un luogo nel quale è<br />
possibile pensare e vivere una vita più ricca.<br />
Per far questo, per ricominciare a pensare in<br />
modo differente la periferia occorre, innanzitutto,<br />
liberarsi da un rapporto ossessivo con un modello<br />
esterno, per riacquistare la forza per pensarsi da<br />
sé, per riconquistare con decisione la propria<br />
autonomia.<br />
Il punto è che da noi questa cultura non c’è<br />
(anche se Guidonia non è Tivoli o Castel Madama).<br />
Ecco perché occorre una cultura dei luoghi, una<br />
nuova consapevolezza di che cosa voglia dire il<br />
nostro abitare sulla Terra e sotto il Cielo, perché i<br />
luoghi stessi, oggi, hanno perduto il loro senso, non<br />
funzionano più come punti d’ancoraggio, e sussistono<br />
solo in forma astratta, servendo, in tempo di<br />
crisi, a denunziare l’altro che non si vuole.<br />
Con te stiamo pensando ad una “Scuola di<br />
Cultura politica”: se qualche Amministrazione ci<br />
desse una mano forse potremmo dare un piccolo<br />
contributo a questa necessaria inversione di rotta,<br />
per costruire insieme una nuova coscienza territoriale,<br />
un nuovo modo di rispondere alla domanda<br />
su che cosa significa abitare.
Sport<br />
35<br />
ASD Castel Madama<br />
riparte dalla Prima Categoria<br />
di Ivo Santolamazza<br />
Ha inizio il 30 settembre il campionato di Prima<br />
Categoria nel quale parteciperà la squadra castellana.<br />
<strong>La</strong> prima gara degli amaranto blu, che militano<br />
nel girone E, si disputerà a Castel Madama alle ore<br />
16.00 al campo sportivo Attilio Testa dove la squadra<br />
di casa ospiterà il Gerano.<br />
Dopo un’estate tormentata da dubbi e riunioni, le<br />
due società castellane dell’anno passato, ASD<br />
Castel Madama e Pro Castel Madama, hanno<br />
deciso di formare un unico gruppo, risolvendo<br />
così molti problemi che si erano creati in passato<br />
come ad esempio gli spazi da dividere per l’allenamento.<br />
In questi giorni di metà settembre si sta scegliendo<br />
la rosa che sarà composta da 25 giocatori. In<br />
lizza 40 ragazzi tra atleti dello scorso anno e<br />
nuove promesse. Sul prossimo numero de “<strong>La</strong><br />
<strong>Piazza</strong>” daremo i nomi e i volti dei calciatori selezionati.<br />
Un gruppo, sicuramente, quasi tutto formato<br />
da ragazzi di Castel Madama.<br />
Un ruolo importante ha quest’anno il settore giovanile<br />
che, a detta di dirigenti e responsabili, sarà<br />
seguito ancora di più degli altri anni.<br />
Riparte così l’Associazione Sportiva Dilettantistica<br />
di Castel Madama che tra soddisfazioni e fatiche<br />
opera nel nostro paese dal 1968.<br />
Pallavolo Femminile in Seconda Divisione<br />
di Ivo Santolamazza<br />
Dopo aver vinto lo scorso campionato di Terza<br />
Divisione, le ragazze castellane ricominciano gli<br />
allenamenti per affrontare il campionato di Seconda<br />
Divisione.<br />
Il gruppo dovrebbe restare lo stesso dell’anno passato<br />
con qualche elemento che andrà a rinforzare e<br />
completare la rosa.<br />
Confermato l’allenatore Simone Ricci che dalla<br />
metà di settembre ha ripreso in mano il gruppo per<br />
iniziare la preparazione fisica della squadra. Allenamenti<br />
e partite in casa si svolgono, come sempre,<br />
nella palestra della scuola media in via Pio la<br />
Torre.<br />
L’inizio del campionato è previsto per novembre e<br />
il Gruppo Sportivo Castel Madama è in attesa di<br />
scoprire il girone e le squadre avversarie che<br />
dovranno affrontare.<br />
Dopo il percorso perfetto dello scorso anno, con<br />
una sola sconfitta e una quantità esagerata di vittorie,<br />
staremo a vedere come si comporteranno<br />
quest’anno le ragazze in un campionato di categoria<br />
superiore.
Sport<br />
37<br />
LE GIOVANILI DELLA PALLAVOLO<br />
di Ivo Santolamazza<br />
Riprendono gli allenamenti per i giovani pallavolisti di<br />
Castel Madama. Da settembre 2007 la palestra della<br />
scuola media, in via Pio la Torre, si riempie di piccoli<br />
atleti del Gruppo Sportivo Castel Madama. Infatti sono<br />
molti i gruppi suddivisi per età. Per i più piccoli di<br />
prima e seconda elementare si comincia con l’attività<br />
motoria ed il gioco propedeutico a tre con palla bloccata.<br />
Poi ci sono i gruppi del mini volley di primo e secondo<br />
livello che riguardano rispettivamente bambini di<br />
terza/quarta elementare per il primo livello e quinta<br />
elementare/prima media per il secondo. Per i nati dal<br />
1996 al 1998 comincia l’under 12 e l’under 13. Si sta<br />
provvedendo anche per avviare la categoria under 14.<br />
Poi c’è l’under 16. Ovviamente le categorie sono sia<br />
maschili che femminili. Infatti per i più grandi i campionati<br />
sono divisi tra maschile e femminile, mentre i<br />
più piccoli giocano insieme nella modalità mista. Per<br />
vedere le prime partite di campionato under 16 dovremo<br />
aspettare novembre. Dopo le vacanze natalizie invece<br />
si succederanno i vari campionati e tornei di under<br />
12, under 13, mini volley e palla bloccata.<br />
Oltre ai campionati giovanili, il G.S. Castel Madama<br />
affronterà anche le gare di Seconda Divisione femminile<br />
e Terza Divisione maschile. E per ragazze e signore,<br />
anche over “anta” che vogliono divertirsi o che sono alle<br />
prime armi, quest’anno ci sarà un campionato amatoriale<br />
dedicato a loro. Tutte le squadre si allenano nella<br />
palestra della scuola media di Castel Madama, ovviamente<br />
in giorni e orari diversi. Il martedì e il venerdì gli<br />
allenatori, che già stanno allenando i vari gruppi, aspettano<br />
in palestra tutti coloro che vogliono conoscere la<br />
pallavolo.<br />
Sono cominciati i corsi della scuola di ballo <strong>La</strong>dy<br />
Giuliastella. Anche quest’anno balli di gruppo e<br />
balli di coppia per bambini, ragazzi e adulti. Le<br />
attività si svolgono a Castel Madama presso la<br />
sala sottostante la chiesa dei Frati Oblati.<br />
Per i balli di gruppo ci sono vari turni che si differenziano<br />
in base all’età degli allievi e quindi in<br />
diversi orari, pomeridiani e serali. Mentre per i<br />
balli di coppia troviamo diversi stili, dal latino<br />
americano al liscio, dalle danze standard a quelle<br />
caraibiche che comprendono salsa, merengue e<br />
bachata. Ovviamente ci sono corsi per principianti,<br />
cioè per chi non ha mai ballato o per chi vuole<br />
affacciarsi alla danza per puro divertimento, e<br />
corsi avanzati per chi affronterà, durante l’anno,<br />
competizioni a livello provinciale, regionale e<br />
nazionale.<br />
Tutti i corsi, che per ora si svolgono il martedì e il<br />
giovedì, sono seguiti da insegnanti professionisti,<br />
tecnici federali del Coni e giudici di gara.<br />
Già da settembre le ragazze del social dance, il<br />
gruppo di punta della scuola <strong>La</strong>dy Giuliastella, si<br />
allenano per le gare che dovranno affrontare tra<br />
ottobre e novembre.<br />
SI SBALLA!<br />
di Ivo Santolamazza
38 Musica<br />
“Quando la musica è gioia di vivere”<br />
di Fabio Moreschini<br />
Giovanni Allevi, pianista e compositore marchigiano<br />
molto amato dal pubblico giovanile, è<br />
riuscito a smuovere le calme acque che lambiscono<br />
l’ambiente musicale italiano grazie a un<br />
approccio alla composizione che cerca di far convergere<br />
nei brani oltre alla musica jazz, anche<br />
molti aspetti della musica contemporanea. Saltato<br />
all’attenzione del grande pubblico per aver fornito<br />
la colonna sonora a uno spot della Bmw (il brano<br />
è “Come sei veramente” dall’album “No Concept”),<br />
è ora molto apprezzato dalla critica nazionale<br />
e internazionale. L’innata sensibilità pop,<br />
innestata su anni e anni di studio accademico, gli<br />
ha permesso e gli permette ancora di vendere<br />
decine di migliaia di dischi e di registrare sold-out<br />
in tutto il mondo.<br />
Il suo ultimo lavoro, “Joy”, merita davvero di<br />
essere ascoltato, le 12 tracce che lo compongono<br />
scorrono veloci, e ognuna di esse regala qualcosa<br />
di nuovo all’orecchio dell’ascoltatore.<br />
Per citare una frase di Allevi: “Joy è la mia libertà<br />
di espressione musicale. Attraverso le sue note<br />
posso esprimere i miei sentimenti più profondi: la<br />
gioia della scoperta, l’incanto per la semplicità del<br />
quotidiano, l’ebbrezza dell’essere gettati nell’esistenza<br />
ma anche la paura del vivere, fino all’incontro<br />
fisico con la Musica, nella carezza sui tasti<br />
e nella densa vibrazione sensuale prodotta. Un<br />
equilibrio dinamico che riassorbe in sé la molteplicità<br />
dell’esperienza e l’aspirazione all’infinito”<br />
Analizziamo alcuni brani tratti dal cd:<br />
– “Panic”: è una ballata molto dolce, che senza<br />
essere mai stucchevole propone frasi molto originali<br />
e ci trasporta in atmosfere sognanti.<br />
– “Waterdance”: come il titolo lascia immaginare,<br />
è una danza vorticosa di suoni, passaggi jazz e<br />
cambi di tempo. Senza dubbio uno dei pezzi più<br />
interessanti dell’album.<br />
– “L’orologio degli dei”: molto particolare. Nella<br />
prima parte la melodia è classicheggiante, dopo di<br />
che sfocia in parti più progressive e dissonanti che<br />
si alternano fino alla fine del brano. Il capolavoro<br />
dell’album.<br />
– “Jazzmatic”: brano tecnicamente molto complesso,<br />
risulta forse un po difficile da ascoltare,<br />
ma è certamente il più innovativo dal punto di<br />
vista armonico.<br />
– “Il bacio”: è ispirata al dipinto di Gustave Klimt,<br />
e come il quadro la melodia è toccante, a tratti<br />
onirica. Emozionante.<br />
– “New renaissance”: altro brano tecnicamente<br />
molto complesso, al contrario di Jazzmatic si<br />
lascia ascoltare facilmente, nonostante fonda in<br />
se la tradizione musicale barocca e contemporanea.<br />
Bellissimo il finale.<br />
VOTO: 8.5/10<br />
Un album molto valido, mordente e con delle<br />
belle timbriche. Consiglio vivamente l’ascolto!