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BRC Notizie - novembre 2012 - Banca Romagna Cooperativa

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Ha 52 anni ed è originario di Lugo<br />

UN DIRETTORE<br />

CON LE IDEE CHIARE<br />

Piergiorgio Giuliani dirige la banca<br />

da pochi mesi. Fra i suoi obiettivi quello<br />

di portare nuovi clienti. “Se le cose stanno<br />

migliorando dobbiamo ringraziare e<br />

Ecco i membri del nuovo Consiglio.<br />

Nella foto, in piedi da sinistra: Giovanni Albani (sindaco)<br />

45 anni Cesenatico, Andrea Moretti (sindaco) 47 anni Rimini,<br />

Romano Benini 59 anni Cesena, Domenico Cappelli 48<br />

anni Forlì, Davide Del Vecchio 51 anni Cesena, Corrado<br />

Tassinari 63 anni Cesenatico, Paolo Pieri 41 anni Cesena,<br />

Alder Abbondanza 49 anni Cesena, Alessandro Carli 47<br />

anni Cervia, Gianluca Fortibuoni 42 anni Cesena.<br />

Seduti, da sinistra: Rosanna D’Amore 43 anni Cesena,<br />

Stefano Franchi (presidente collegio sindacale) 57 anni<br />

Vergato (Bo), Antonio Alessandri 53 anni Cesena,<br />

Nazario Sintini 56 anni Cesena, Elena Toni 45 anni<br />

Forlimpopoli, Silvia Romboli 43 anni Bertinoro.<br />

riconoscere i meriti di tutti i dipendenti”<br />

Il direttore Piergiorgio Giuliani - foto GMZ<br />

4<br />

E’ arrivato da pochi mesi alla guida di <strong>Banca</strong> <strong>Romagna</strong><br />

<strong>Cooperativa</strong>, ma ha già dato una sua impronta chiara<br />

e precisa. Si tratta di Piergiorgio Giuliani ed è il nuovo<br />

direttore dell’istituto di credito. Originario di Lugo, 52<br />

anni, padre di due figlie, Lucrezia e Lavinia, si è laureato<br />

all’Università di Siena in Scienze ed Economie <strong>Banca</strong>rie.<br />

Quando non è impegnato con il lavoro gli piace leggere,<br />

ascoltare musica e ha un’intensa attività pubblicistica<br />

nella rivista di cui è “direttore economia”, “Il giornale delle<br />

Partite Iva” (www.giornalepartiteiva.it).<br />

Non gli piacciono i social network, come facebook,<br />

mentre utilizza skipe per video-telefonare attraverso il<br />

computer. “Circa 15 anni fa - spiega - ho fondato, per<br />

l’allora gruppo “<strong>Banca</strong> Popolare di Bergamo”, una banca<br />

virtuale, quindi conosco bene il mondo dell’informatica e<br />

le sue potenzialità. Però in questo sono ancora all’antica,<br />

prediligo il rapporto umano diretto”.<br />

Direttore, come vede le prospettive dell’economia<br />

per il prossimo anno<br />

Non vi sono segnali troppo incoraggianti. A livello nazionale<br />

ed europeo è probabile che non ci sia una gran ripresa,<br />

anche se mi auguro di essere smentito. A livello locale,<br />

grazie alle piccole e medie imprese, le cose potrebbero<br />

andare meglio: nonostante tutto nel cesenate ci sono<br />

aziende che continuano a crescere e ad investire.<br />

Chi opera molto con l’estero, e quindi ha più mercati<br />

diversificati, continua a lavorare con profitto, soprattutto se<br />

ha prodotti innovativi. Alcuni analisti, comunque, pongono<br />

la ripresa dell’economia nel 2014.<br />

Qual è la salute dei settori economici locali<br />

Per il turismo, in base ai dati che abbiamo, le cose non<br />

sono andate male, anche se ha risentito purtroppo del<br />

terremoto, nel senso che molte prenotazioni sono venute<br />

a mancare a causa dell’abbinamento <strong>Romagna</strong>-Emiliazone<br />

terremotate e dal maltempo che ha imperversato<br />

nei primi week end della stagione. Non dimentichiamo<br />

che la nostra banca, soprattutto grazie alle filiali della<br />

costa, è molto legata agli operatori del comparto turistico.<br />

L’agricoltura, invece, risente dell’andamento del mercato<br />

europeo e internazionale e soprattutto del calo dei<br />

consumi. In ogni caso rimane uno dei settori trainanti<br />

della nostra economia.<br />

E il settore edile<br />

L’edilizia ha bisogno di un ripensamento. Per diversi anni<br />

è stato un settore trainante e ha portato ricchezza. Poi<br />

però, ad un certo punto, qualcosa si è distorto e si è<br />

cominciato a speculare: si costruiva sfruttando troppo il<br />

mercato. Si vendeva sulla carta, senza avere la possibilità<br />

di vedere prima il risultato concreto. Per alcuni anni è<br />

andato bene così. Il risultato è sotto gli occhi di tutti:<br />

appartamenti piccoli che sono costati tanto. Una volta si<br />

comprava pagando per metro quadrato. Poi si è passati ai<br />

metri commerciali, e di seguito si è cominciato a vendere<br />

in base al numero di vani. Si aumentava il numero di<br />

vani e allo stesso tempo se ne diminuiva la superficie.<br />

Ma i prezzi aumentavano. Ad un certo punto la bolla è<br />

scoppiata.

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