L'Accoglienza del neonato - La Madrasa di Baraka
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chiamarsi al-Ahad (l'Unico), as-Samad (l'Impenetrabile),<br />
al-Khâliq (il Creatore), ar-Râziq (Colui Che provvede alla<br />
sussistenza) e così <strong>di</strong> seguito, per ciò che concerne tutti i<br />
Nomi propri al Signore - che Egli sia esaltato.<br />
Allo stesso modo, non è permesso ai re <strong>di</strong> portare dei<br />
Nomi Divini come al-Qâhir (il Dominatore Supremo),<br />
adh-Dhâhir (Colui Che è manifestato nel suo splendore),<br />
al-Jabbâr (il Potentissimo), al-Mutakabbir (il Maestro<br />
<strong>del</strong>l'Orgoglio), al-Awwal (il Primo), al-Akhîr (l'Ultimo),<br />
al-Bâtin (l'Immanente), 'Allâm al-Ghuyûb (il Maestro dei<br />
misteri).<br />
Abû Dâwûd riporta nelle Sunan da Rabî' ibn Nâfî', da<br />
Yazîd ibn al-Miqdâm ibn Shurayh, da suo padre e suo<br />
nonno Shurayh, che quando il padre <strong>di</strong> quest'ultimo, <strong>di</strong><br />
nome Hani, arrivò a Ma<strong>di</strong>nah con una <strong>del</strong>egazione <strong>del</strong>la<br />
sua tribù per rendere visita al Profeta (s), egli (s) sentì la<br />
gente <strong>del</strong>la sua tribù chiamarlo Abu-l-Hakam. Il Profeta<br />
(s) gli <strong>di</strong>sse: «Il Giu<strong>di</strong>ce (al-Hakam) è Allah (SWT) ed è a<br />
Lui che appartiene il Giu<strong>di</strong>zio. Perché vieni chiamato Abul-Hakam».<br />
Egli rispose: «Quando la gente <strong>del</strong>la mia<br />
tribù è in <strong>di</strong>saccordo a proposito <strong>di</strong> qualcosa, vengono da<br />
me e io giu<strong>di</strong>co tra loro accontentando le due parti<br />
avverse». Il Messaggero <strong>di</strong> Allah (s) gli <strong>di</strong>sse: «E' proprio<br />
un'attitu<strong>di</strong>ne meravigliosa! Ma chi hai come bambini».<br />
Rispose: «Ho Shurayh, Muslim e 'Abdullah». Gli chiese<br />
(s): «Qual è il maggiore». Rispose: «E' Shurayh». Gli<br />
<strong>di</strong>sse (s): «Dunque tu sei Abû Shurayh (il padre <strong>di</strong><br />
Shurayh)».<br />
E' ugualmente riprensibile portare i nomi <strong>del</strong> Corano e<br />
<strong>del</strong>le sue sure, come TâHâ, YâSîn, HâMîm. E' l'Imâm<br />
Mâlik che raccomanda questo <strong>di</strong>vieto. In quanto a ciò che<br />
sostiene la gente comune, ossia che YâSîn e TâHâ siano<br />
dei nomi <strong>del</strong> Profeta (s), questo non è affatto esatto,<br />
poiché non vi è alcun hadîth sicuro e autentico, né alcuna