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Il vangelo di Luca

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<strong>Il</strong> <strong>vangelo</strong> <strong>di</strong> <strong>Luca</strong><br />

Tre note introduttive <strong>di</strong> carattere generale:<br />

a) le parole chiave che rimandano a una teofania <strong>di</strong> stampo biblico sono: il monte (chiaro riferimento<br />

al Sinai <strong>di</strong> Mosè, e al Carmelo <strong>di</strong> Elia, entrambi profeti con missioni particolari e decisive<br />

per Israele; il primo aveva parlato con Dio faccia a faccia (cfr Dt, 34) e ricevuta la Torah – Legge<br />

(cfr Es, 34), il secondo era stato l’uomo <strong>di</strong> Dio per eccellenza).<br />

La gloria ( è lo stato <strong>di</strong> Dio, un tutt’uno con la sua santità).<br />

Lo stare – riposare che rimanda al tempo della pienezza <strong>di</strong> Dio, sottolineato anche dal fatto che<br />

<strong>Luca</strong> colloca la Trasfigurazione (la nostra domenica). Le tende (sono un<br />

rimando alla tenda del convegno presso la quale si recava chiunque volesse consultare il Signore<br />

(cfr Es, 33), ma anche alle tende del popolo d’Israele nel deserto. La nube ( è il segno della<br />

presenza misteriosa <strong>di</strong> Dio, il velo che permette all’uomo <strong>di</strong> sopravvivere alle teofanie). La<br />

voce (è l’elemento con cui Dio manifesta il suo essere che fa essere.<br />

b) il racconto ha una chiara connotazione pasquale: il destino (exodon nel testo greco) <strong>di</strong> cui parla<br />

Gesù con Mosè ed Elia, è l’evento che si sarebbe compiuto a Gerusalemme, la città il cui ruolo<br />

è determinante nella vita, umana e gloriosa, <strong>di</strong> Gesù. Questo fatto è collocato verso la fine<br />

del ministero <strong>di</strong> Gesù in Galilea.<br />

Gli otto giorni dopo… rimandano al giorno della Risurrezione <strong>di</strong> Gesù; anche la trasformazione<br />

del suo volto e del suo vestito rimandano alla luce sfolgorante della Pasqua, compreso<br />

l’accenno ai due uomini che ritroveremo al sepolcro vuoto.<br />

c) dopo la confessione <strong>di</strong> Pietro, dopo la descrizione del Figlio dell’uomo <strong>di</strong> Gesù, ora anche Dio<br />

contribuisce, con la sua voce, a far conoscere chi è Gesù:<br />

Questi è il mio Figlio, che io ho scelto<br />

<strong>di</strong>ce, adombrandolo con la nube <strong>di</strong>vina e dando un comando perentorio e autorevolissimo: A-<br />

scoltatelo!<br />

28 Gesù prese con sé tre <strong>di</strong>scepoli, Pietro, Giovanni e Giacomo e salì su un monte a pregare<br />

Come già sappiamo la preghiera connota i momenti importanti della vita <strong>di</strong> Gesù; in questo caso,<br />

secondo <strong>Luca</strong>, la preghiera <strong>di</strong> Gesù gli cambiò d’aspetto il suo volto, e il suo vestito <strong>di</strong>venne can<strong>di</strong>do<br />

e sfolgorante.<br />

Al <strong>di</strong> là delle suggestioni che ognuno può ricavare da questo episo<strong>di</strong>o, se ne propone una <strong>di</strong> tipo<br />

esistenziale: la preghiera, dono <strong>di</strong> Dio, trasfigura, trasforma, fa <strong>di</strong>ventare luminosi, fa sentire la<br />

percezione, chiara e sublime, della presenza <strong>di</strong> Dio nella storia umana; la preghiera fa sentire la voce<br />

<strong>di</strong> Dio, con un’aggiunta: la preghiera, come la carità, non è da sban<strong>di</strong>erare o da viverla come<br />

faccenda privata, ma la si nasconde nella <strong>di</strong>scesa del monte <strong>di</strong> Dio verso gli uomini, in una quoti<strong>di</strong>anità<br />

simile a quella tratteggiata precedentemente da Gesù, la quoti<strong>di</strong>anità della croce e<br />

dell’amore.<br />

30-31) Parlavano con Gesù del suo destino che doveva compiersi a Gerusalemme<br />

La parola destino, o esodo, che rimanda più espressamente al periodo vissuto nel deserto dal popolo<br />

ebraico, traduce significativamente ciò che Gesù,<br />

Mosè ed Elia, intendono della vita, della missione, del mandato del Cristo, quale Servo <strong>di</strong> JHWH. La<br />

vita <strong>di</strong> Gesù Cristo è un cammino, un passaggio pasquale, un impegno per liberare l’uomo con<br />

l’amore, avente Gerusalemme come méta; il contenuto della sua vita, posta tra l’esoidos (entrata)<br />

e l’exodos (uscita), tra l’Incarnazione e la Risurrezione - Ascensione, è solo amore, è dono e offerta<br />

al Padre per la nascita del nuovo Israele che si compirà definitivamente nella Gerusalemme celeste,<br />

nella quale i giusti saranno connotati dalla luce – luminosità <strong>di</strong> Dio (cfr Ap 22, 5).<br />

Kairòs 89

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