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Il vangelo di Luca

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<strong>Il</strong> <strong>vangelo</strong> <strong>di</strong> <strong>Luca</strong><br />

prescindere dalla sua Pasqua e dalla sua Signoria universale, quest’ultima costituita dal Padre solo<br />

dopo i drammatici eventi <strong>di</strong> Gerusalemme (cfr At 2, 32-36). Questo versetto, preso seriamente,<br />

ban<strong>di</strong>sce annunci approssimativi e i tanto <strong>di</strong>ffusi secondo me.<br />

22) Gesù aggiunse: <strong>Il</strong> Figlio dell’uomo dovrà soffrire molto: è necessario. Gli anziani del popolo, i<br />

capi dei sacerdoti e i maestri della Legge lo rifiuteranno. Egli sarà ucciso, ma al terzo giorno risusciterà<br />

<strong>Il</strong> confronto tra la professione <strong>di</strong> Pietro riguardo al Cristo e il quadro tracciato da Gesù relativo al<br />

Figlio dell’uomo, rivela due realtà molto <strong>di</strong>verse e sconcertanti: la prima appare più fedele alla<br />

tra<strong>di</strong>zione ebraica, soprattutto antica; la seconda più vicina alla tra<strong>di</strong>zione profetica.<br />

Per Gesù, il Messia, non ha niente <strong>di</strong> trionfalistico, <strong>di</strong> potere mondano, <strong>di</strong> risvolti regali e politici; la<br />

via del Cristo è una via sofferta, tribolata, ad<strong>di</strong>rittura rifiutata dalle autorità religiose del tempo.<br />

Per <strong>di</strong> più una via dolorosa necessaria.<br />

<strong>Il</strong> titolo che Gesù pre<strong>di</strong>lige per se stesso è quello <strong>di</strong> Figlio dell’uomo, titolo misterioso che rimandava<br />

al Servo <strong>di</strong> JHWH e ai profeti Ezechiele e Daniele, titolo che si presta poco a riven<strong>di</strong>cazioni<br />

nazionalistiche, ma che è senz’altro più vicino alla nostra umanità.<br />

Si può immaginare quale fu lo stupore dei <strong>di</strong>scepoli a questo primo annuncio riguardante la sorte<br />

finale <strong>di</strong> Gesù, meraviglia che colpì particolarmente Pietro, del quale, però, <strong>Luca</strong> non <strong>di</strong>ce niente<br />

rispetto a Marco e Matteo. La necessarietà della sofferenza e della morte del Cristo, non deriva da<br />

una fatalistico e rassegnato destino da profeta, o da un dolorismo determinato dalla storia del<br />

peccato umano che ha bisogno <strong>di</strong> un sacrificio riparatore; la sorte del Figlio dell’uomo appare<br />

piuttosto il frutto <strong>di</strong> un piano <strong>di</strong>vino che, attraverso eventi storici, manifesterà la volontà <strong>di</strong> Dio,<br />

quella <strong>di</strong> liberare l’uomo con la debolezza e la sola forza dell’amore, un amore più forte della sofferenza<br />

e della stessa morte, il cui segno principale sarà la risurrezione del Figlio dell’uomo, una<br />

tesi, questa, allora poco comprensibile.<br />

Con<strong>di</strong>zioni per seguire Gesù<br />

23Poi a tutti <strong>di</strong>ceva: Se qualcuno vuol venire con me, smetta <strong>di</strong> pensare a se stesso, prenda<br />

ogni giorno la sua croce e mi segua. 24 Chi pensa soltanto a salvare la propria vita la perderà;<br />

chi invece è pronto a sacrificare la propria vita per me la salverà. 25 Se un uomo riesce a guadagnare<br />

anche il mondo intero, ma perde la sua vita o rovina se stesso, che vantaggio ne ricava<br />

26Se uno si vergognerà <strong>di</strong> me o delle mie parole, il Figlio dell'uomo si vergognerà <strong>di</strong> lui quando<br />

ritornerà glorioso come Dio Padre, circondato dagli angeli santi. 27 Vi assicuro che certamente<br />

alcuni tra quelli che sono qui presenti non moriranno prima <strong>di</strong> aver visto il regno <strong>di</strong><br />

Dio.<br />

23) A tutti <strong>di</strong>ceva: -Se qualcuno vuol venire con me, smetta <strong>di</strong> pensare a se stesso, prenda ogni<br />

giorno la sua croce e mi segua…<br />

Questo detto sul modo <strong>di</strong> seguire Gesù è rivolto a tutti ed è la con<strong>di</strong>zione per ascoltarecomprendere-vivere<br />

chi è Gesù; tale con<strong>di</strong>zione è insostituibile per camminare insieme a Lui, per<br />

conoscerlo, per continuare la sua opera fino alla consumazione dei secoli.<br />

E’ anche una parola che evidenzia come la sequela della Chiesa, che Gesù istruisce ed invia, è modellata<br />

su questa necessarietà dolorosa, <strong>di</strong> ogni giorno, basata su un sacrificio finalizzato non tanto<br />

alla sopravvivenza o al successo mondani, fatti <strong>di</strong> compromessi o <strong>di</strong> omissioni quali ad esempio<br />

può essere manifestare vergogna per un’appartenenza, ma quale scelta e croce per una vita e per<br />

un amore eterni.<br />

24) Chi pensa soltanto a salvare la propria vita la perderà; chi invece è pronto a sacrificare la propria<br />

vita per me la salverà<br />

Kairòs 87

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