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Il vangelo di Luca

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<strong>Il</strong> <strong>vangelo</strong> <strong>di</strong> <strong>Luca</strong><br />

21) Allora egli cominciò a <strong>di</strong>re: Oggi per voi che mi ascoltate si realizza questa profezia<br />

Se da una parte tutta l’attenzione dell’assemblea converge su Gesù, Egli fa un’affermazione importante:<br />

. Questa consapevolezza, questo preciso mandato<br />

che Egli sente su <strong>di</strong> sé, è la chiave <strong>di</strong> lettura <strong>di</strong> tutto il suo ministero, la Buona Notizia che <strong>Luca</strong><br />

vuole comunicare: quello che seguirà fino alla fine del <strong>vangelo</strong>, non è altro che lo sviluppo e la<br />

sottolineatura <strong>di</strong> questa premessa pronunciata a Nazareth, pronunciata nella sacralità <strong>di</strong> una liturgia<br />

sabbatica. Accanto alla centralità del Cristo bisogna aggiungere che i destinatari, gli interlocutori<br />

del suo servizio sono i poveri, gli anawim, i miseri come gli oppressi, gli amici <strong>di</strong> JHWH che<br />

<strong>di</strong>ventano gli amici <strong>di</strong> Gesù. Egli sente <strong>di</strong> doverli amare, consolare, mettere il suo cuore misericor<strong>di</strong>oso<br />

presso i loro cuori.<br />

22) La gente, sorpresa per le cose meravigliose che <strong>di</strong>ceva, gli dava ragione ma si chiedeva: Non<br />

è lui il figlio <strong>di</strong> Giuseppe<br />

Se da un lato i presenti comprendono che davanti ai loro occhi si presenta qualcosa <strong>di</strong> fondamentale,<br />

dall’altro cominciano le obiezioni. La causa può essere che il dubbio sorge, o alligna, quando<br />

accanto a occhi e orecchi non siamo <strong>di</strong>sposti a compromettere i nostri cuori. Quel che seguì<br />

all’affermazione <strong>di</strong> Gesù, suffragata da notizie precedenti provenienti da Cafarnao, presenta un<br />

quadro abbastanza complesso con una nota che <strong>di</strong>venterà sempre più familiare nella vita pubblica<br />

<strong>di</strong> Gesù: <strong>di</strong> fronte a Lui è <strong>di</strong>fficile, se non impossibile, la neutralità; in altre parole pare <strong>di</strong> poter<br />

affermare che <strong>di</strong> fronte a quel Maestro bisogna decidere da che parte stare. Questa scelta, come<br />

si ricava dal contesto, non è motivo per volute contrapposizioni, quanto piuttosto sul come porsi<br />

rispetto alla verità proferita, da ascoltare e da accertare senza pregiu<strong>di</strong>zi ed anche per aderenza<br />

a un intento, a una volontà con al centro un servizio d’amore deciso da Dio e dalle reali con<strong>di</strong>zioni<br />

dei poveri. Questa è la <strong>di</strong>scriminante tra la logica proposta da Gesù e la logica <strong>di</strong> certe presunzioni<br />

mondane: tra l’amare–servire i poveri e l’avere–potere–valere dell’egocentrismo umano; obbe<strong>di</strong>re<br />

a Dio, alla legge dell’amore, pur se da figli <strong>di</strong> Giuseppe, è ciò che dà vera autorevolezza,<br />

non le nostre auto promozioni o presunte appartenenze sociali, culturali, religiose, con la certezza<br />

che l’amore a Dio ci rende più umani e più prossimi a chi soffre e a chi attende, a volte, solo un<br />

tocco <strong>di</strong> simpatia. Oh se invece <strong>di</strong> promuovere questioni ideologiche o <strong>di</strong> principio, facessimo a<br />

gara a chi più ama e a chi più rispetta l’altro nella sua <strong>di</strong>gnità!<br />

25) Anzi vi voglio <strong>di</strong>re un’altra cosa<br />

Ne segue un <strong>di</strong>scorso che presenta l’invito a ricercare sempre nella parola <strong>di</strong> Dio le novità che<br />

l’amare comporta. Gesù parla ai suoi concitta<strong>di</strong>ni, parla agli abitanti <strong>di</strong> Israele, la sua terra, e tuttavia<br />

Egli offre del suo servizio una misura da estendere a tutti i poveri del mondo, a tutte le loro<br />

attese.<br />

Obbe<strong>di</strong>re a Dio, e alla sua logica d’amore, aiuta non solo a comprendere le vere necessità umane,<br />

ma anche a capire la passione che deriva da questo amore universale, che va al <strong>di</strong> là dei propri limitati<br />

confini o intenzioni. Certo non mancheranno <strong>di</strong>fficoltà perché .<br />

28) Sentendo queste cose i presenti nella sinagoga si a<strong>di</strong>rarono…<br />

Quando qualcuno mette in <strong>di</strong>scussione non tanto i nostri privilegi, quanto piuttosto la con<strong>di</strong>visione<br />

che ognuno è chiamato a manifestare verso tutti, anziché nutrire gioia per l’allargarsi della famiglia<br />

umana che ottiene giustizia, pare prevalere invece un gretto egoismo o presunti interessi <strong>di</strong> tipo<br />

socio – storico, col risultato che non è tanto Gesù che corre il pericolo <strong>di</strong> essere soppresso o precipitato<br />

nel <strong>di</strong>menticatoio, ma in definitiva è la componente più debole della nostra umanità a subirne<br />

le nefaste conseguenze.<br />

Un sabato a Cafarnao (4,31–41)<br />

31Allora Gesù andò a Cafàrnao, un'altra città della Galilea. Anche qui, in giorno <strong>di</strong> sabato,<br />

Kairòs 34

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