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Il vangelo di Luca

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<strong>Il</strong> <strong>vangelo</strong> <strong>di</strong> <strong>Luca</strong><br />

preghiera riconoscente, carità e gioia con<strong>di</strong>vise.<br />

Dei quattro Vangeli canonici, quello <strong>di</strong> <strong>Luca</strong> appare, nella sua trama, scritto per comunicare<br />

l’identità tra la Salvezza preannunziata ed operata da Dio fin dall’antichità e la salvezza quale si<br />

manifestò nel volto e nella vita del Signore Gesù.<br />

I principali tratti salvifici <strong>di</strong> Gesù, quali si rivelarono in parole e opere nella sua breve vita pubblica,<br />

si possono riassumere essenzialmente in tre aspetti: la preghiera che sapeva commuovere il Padre;<br />

la misericor<strong>di</strong>a mai <strong>di</strong>sgiunta dalla mitezza che seppe, in molte occasioni, toccare il cuore e la vita<br />

<strong>di</strong> coloro che incontrarono il Rabbi <strong>di</strong> Nazareth; la fedeltà-obbe<strong>di</strong>enza al mandato del Padre, fedeltà-obbe<strong>di</strong>enza<br />

incarnata con pazienza tra la ra<strong>di</strong>calità del Vangelo e la con<strong>di</strong>zione esistenziale degli<br />

uomini e delle donne della sua terra, con una spiccata prossimità verso i poveri, i sofferenti, gli ultimi.<br />

In verità il messianesimo interpretato da Gesù, compresa la sua spiritualità e la sua umanità, vanno<br />

ben oltre qualsiasi tentativo <strong>di</strong> definirlo in particolari schemi, restando la sua figura, il suo volto<br />

<strong>di</strong> uomo <strong>di</strong> Dio, libero e autentico, in grado <strong>di</strong> sorprendere sempre qualsiasi approccio.<br />

<strong>Il</strong> consiglio che se ne ricava, tra i tanti presenti nello scritto dell’evangelista <strong>Luca</strong>, per pervenire<br />

all’intimità con Gesù e alla sua conoscenza, pare <strong>di</strong> poterlo in<strong>di</strong>viduare nella sequela, ovvero nel<br />

seguirlo sui percorsi della sua missione, fidandosi della forza e della determinazione con le quali<br />

cercava <strong>di</strong> servire la Verità, la Giustizia, nel rispetto della <strong>di</strong>gnità che sempre sapeva manifestare<br />

nei confronti <strong>di</strong> coloro che entravano nel raggio del suo cuore.<br />

In altre parole per conoscere Gesù è fondamentale l’incontro con Lui, soprattutto lasciarsi da Lui<br />

incontrare e amare, come si fa <strong>di</strong> solito con una persona amica che è tale per l’affetto che sa manifestarsi<br />

in ogni ambito e per la comunione che pone in essere.<br />

La preghiera<br />

Nel <strong>vangelo</strong> nulla rivela la necessità assoluta della preghiera meglio<br />

del posto che essa occupa nella vita <strong>di</strong> Gesù; la preghiera non è una<br />

<strong>di</strong>mensione della vita <strong>di</strong> Gesù, la preghiera è Gesù stesso, è la sua la<br />

vita con tutti i connotati umani e spirituali che il racconto <strong>di</strong> <strong>Luca</strong> ci<br />

ha fatto pervenire.<br />

Con una sottolineatura: l’azione orante <strong>di</strong> Gesù non solo svela la relazione<br />

singolarmente unica che lo lega a Dio, pecularietà che attrasse<br />

l’attenzione dei suoi <strong>di</strong>scepoli, i quali compresero che il legame<br />

che il loro Maestro intratteneva col Padre, andava ben al <strong>di</strong> là<br />

della tra<strong>di</strong>zionale spiritualità del loro popolo e della stessa sollecitu<strong>di</strong>ne<br />

che la Bibbia suggerisce al pio ebreo; i <strong>di</strong>scepoli compresero<br />

pure che la preghiera <strong>di</strong> Gesù, era relazione con tutto ciò per cui il<br />

Figlio dell’uomo amava, avvicinava, toccava, confortava e per cui<br />

gioiva, soffriva e si offriva.<br />

Proprio per quanto detto, la preghiera che Gesù interpreta nella ra<strong>di</strong>calità<br />

che essa comporta, presenta le caratteristiche peculiari della<br />

stessa vita, vita totale, vita unica e irrepetibile, con tutti i linguaggi<br />

e i sentimenti che il vivere in relazione comporta.<br />

Ancora oggi, il <strong>di</strong>scepolo <strong>di</strong> Gesù, toccato dalla Buona Novella <strong>di</strong> <strong>Luca</strong>, può con la stessa apertura <strong>di</strong><br />

cuore dei <strong>di</strong>scepoli del Maestro, far proprie le parole-preghiera che essi gli rivolsero un giorno, Signore,<br />

insegnaci a pregare, con la consapevolezza che la preghiera, quale deriva dall’insegnamento<br />

e dalla vita <strong>di</strong> Gesù, appartiene e si ra<strong>di</strong>ca, sempre, in una comunione verticale con Dio e,<br />

ad un tempo, orizzontale con la Chiesa, con l’intera umanità, con tutta la Creazione.<br />

Kairòs 286

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