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Il vangelo di Luca

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<strong>Il</strong> <strong>vangelo</strong> <strong>di</strong> <strong>Luca</strong><br />

perciò affronta subito la terza accusa, ricevendone una risposta ormai a noi familiare: Tu lo <strong>di</strong>ci!,<br />

con la relativa ambiguità che avrebbe meritato qualche ulteriore approfon<strong>di</strong>mento.<br />

Io non trovo alcun motivo per condannare quest'uomo<br />

Suona un po’ strana e affrettata questa prima <strong>di</strong>chiarazione dell’innocenza <strong>di</strong> Gesù; dagli altri e-<br />

vangelisti, soprattutto da Giovanni che in questa parte è molto vicina alle note <strong>di</strong> <strong>Luca</strong>, sappiamo<br />

qualcosa <strong>di</strong> più sul comportamento <strong>di</strong> Pilato e tuttavia sul subitaneo parere <strong>di</strong> innocenza si pensa<br />

sia legittimo considerare che la figura del Maestro offriva al procuratore una connotazione <strong>di</strong> mitezza<br />

e <strong>di</strong> umiltà, non proprio in linea con l’arroganza <strong>di</strong> chi ambisce al potere mondano, del sovvertitore<br />

dell’or<strong>di</strong>ne costruito e in grado <strong>di</strong> arringare il popolo alla rivolta.<br />

D'altronde il governatore non era poi così ingenuo da non sapere gli interessi propriamente religiosi<br />

del tribunale ebraico, da cui la precisa <strong>di</strong>chiarazione d’innocenza.<br />

Ha cominciato a <strong>di</strong>ffondere le sue idee in Galilea<br />

La prima parte del processo romano a Gesù termina con una nota sorprendente: il ricorso <strong>di</strong> Pilato<br />

al giu<strong>di</strong>zio <strong>di</strong> Erode Antipa, tetrarca della Galilea.<br />

Messo a conoscenza delle origini galilaiche <strong>di</strong> Gesù e della sua attività pubblica, e considerata la<br />

presenza <strong>di</strong> Erode a Gerusalemme che non era proprio la sua città <strong>di</strong> residenza, ma ivi presente<br />

con molta probabilità per la vicina festività pasquale, con scaltrezza e per trarsi d’impiccio, nonostante<br />

la sua specifica competenza e autorità, Pilato lo chiama in causa, superando così la reciproca<br />

inimicizia; il tutto a scapito della propria assunzione <strong>di</strong> responsabilità e <strong>di</strong> rispetto verso Gesù e<br />

verso l’assemblea ebraica.<br />

Gesù davanti a Erode (8–12)<br />

Da molto tempo Erode desiderava vedere Gesù. […]e sperava <strong>di</strong> vederlo fare qualche miracolo.<br />

Va subito detto che questa parte del processo a Gesù è riportata dal solo <strong>Luca</strong> e come vedremo ha<br />

pure la sua rilevanza nel piano dell’opera e del suo messaggio.<br />

Dalla narrazione precedente qualcosa relativo al personaggio <strong>di</strong> Erode, <strong>Luca</strong> l’aveva scritta e non<br />

proprio positivamente; lo stesso Gesù aveva definito il tetrarca un volpone (13,52) e anche<br />

l’immagine che emerge nell’approccio all’incontro descritto, lo presenta più interessato alla possibilità<br />

<strong>di</strong> assistere ad un miracolo, piuttosto che dal desiderio <strong>di</strong> conoscere il rabbi <strong>di</strong> Nazareth e<br />

dall’opportunità <strong>di</strong> rendergli giustizia.<br />

Le notizie storiche <strong>di</strong> Erode Antipa, figlio <strong>di</strong> Erode il Grande, affermano che non fu un pessimo<br />

amministratore, ma piuttosto sfortunato e mai popolare vuoi per le sue origini extra giudaiche; e-<br />

gli era idumeo e quin<strong>di</strong> non apparteneva al casato davi<strong>di</strong>co.<br />

Lo interrogò con insistenza, ma Gesù non gli rispose nulla<br />

L’atteggiamento <strong>di</strong> Gesù <strong>di</strong> fronte ad Erode merita una puntuale osservazione in quanto è l’unico<br />

momento <strong>di</strong> tutto il processo nel quale il Maestro sta nel più assoluto silenzio.<br />

La domanda che sorge spontanea pare <strong>di</strong> poterla così formulare: Gesù non voleva riconoscere<br />

l’autorità del tetrarca o l’aveva in ostilità per aver fatto uccidere Giovanni il Battezzatore. La scelta<br />

<strong>di</strong> Gesù appare <strong>di</strong> un altro tipo e la si può così riassumere: ciò che l’atteso taumaturgo rifiuta è<br />

proprio nell’essere ricercato per i propri miracoli, piuttosto che dal desiderio <strong>di</strong> incontrarlo per ciò<br />

che egli aveva annunciato o per il motivo per il quale si trovava sottoposto a giu<strong>di</strong>zio; in altre parole<br />

il Maestro, che ben <strong>di</strong>fficilmente s’era sottratto al <strong>di</strong>alogo, lo fa in questa circostanza proprio per<br />

la superficialità manifesta nel personaggio che aveva <strong>di</strong> fronte.<br />

Anche Erode, insieme con i suoi soldati, insultò Gesù. Per scherzo gli mise addosso una veste<br />

splen<strong>di</strong>da e lo rimandò da Pilato.<br />

La conclusione <strong>di</strong> questa parte del processo appare molto in linea col quadro generale: Erode in<strong>di</strong>-<br />

Kairòs 253

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