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<strong>Il</strong> <strong>vangelo</strong> <strong>di</strong> <strong>Luca</strong><br />
una vigilanza chiamata a stare sempre desta, a basarsi sulla forza della preghiera unita a quella<br />
<strong>di</strong> Gesù, a fuggire dalla tentazione <strong>di</strong> sentirsi umanamente autosufficienti.<br />
Conclusione<br />
Nella figura <strong>di</strong> Pietro si configura la <strong>di</strong>mensione del <strong>di</strong>scepolo come della comunità: ricordarsi<br />
dell’amore misericor<strong>di</strong>oso quale si manifesta nel servo che si è caricato delle nostre sofferenze, si<br />
è addossato i nostri dolori; ritrovarsi nel Cristo sul quale il Signore fece ricadere… l'iniquità <strong>di</strong> noi<br />
tutti (cfr.Is 53.4–6), significa credere nella debolezza dell’Amore della Croce, significa fidarsi<br />
dell’Amore del Padre, smisuratamente più forte <strong>di</strong> Satana e delle sue pretese.<br />
L’oggi dove questo ricordarsi e ritrovarsi appare fondato e sempre attuale, dove il <strong>di</strong>scepolo e la<br />
comunità possono sentirsi amati, perdonati, guardati e ricostituiti è là dove si dà corso alla Parolacomando<br />
che Gesù proferì offrendo il suo corpo e il suo sangue versato: Fate questo in memoria<br />
<strong>di</strong> me.<br />
Davanti al tribunale ebraico (22,63-71)<br />
Figura 107 - Gesù davanti al Sinedrio<br />
Cappella degli Scrovegni<br />
Padova - Giotto<br />
63Intanto gli uomini che facevano la guar<strong>di</strong>a a Gesù lo<br />
deridevano e lo maltrattavano. 64 Gli bendarono gli occhi<br />
e gli domandavano: Indovina! Chi ti ha picchiato.<br />
65E lanciavano contro <strong>di</strong> lui molti altri insulti.<br />
66Appena fu giorno si riunirono le autorità del popolo, i<br />
capi dei sacerdoti e i maestri della Legge. Fecero condurre<br />
Gesù davanti al loro tribunale 67 e gli <strong>di</strong>ssero: - Se<br />
tu sei il Messia, <strong>di</strong>llo apertamente a noi.<br />
Ma Gesù rispose: - Anche se lo <strong>di</strong>co voi non mi credete.<br />
68Se invece vi faccio domande voi non mi rispondete.<br />
69Ma d'ora in avanti il Figlio dell'uomo starà accanto a<br />
Dio Onnipotente.<br />
70Tutti allora domandarono: - Dunque, tu sei proprio il<br />
Figlio <strong>di</strong> Dio Gesù rispose loro: - Voi stessi lo <strong>di</strong>te! Io lo<br />
sono! 71 I capi allora conclusero: Ormai non abbiamo più<br />
bisogno <strong>di</strong> prove! Noi stessi lo abbiamo u<strong>di</strong>to <strong>di</strong>rettamente<br />
dalla sua bocca.<br />
Premessa<br />
Molti dei commenti proposti nell’ultima catechesi, hanno precisi riferimenti anche per quanto abbiamo<br />
appena letto circa gli altri due fatti che <strong>Luca</strong> ci ha narrato avvenuti nella casa del sommo<br />
sacerdote; due fatti <strong>di</strong>stinti dal rinnegamento dell’apostolo Pietro, ma non <strong>di</strong>sgiunti e questo ci offre<br />
l’opportunità <strong>di</strong> cogliere meglio il loro succedersi e il loro contenuto.<br />
La centralità del Cristo nel racconto lucano, oltre che far da filo conduttore degli eventi, permette<br />
<strong>di</strong> cogliere il contrasto tra la sua inerme testimonianza, con quella <strong>di</strong> Pietro e con l’atteggiamento<br />
degli anonimi componenti del Sinedrio: mentre Pietro lo rinnega, Gesù mantiene inalterata la sua<br />
misericor<strong>di</strong>a; questa virtù <strong>di</strong> Gesù prorompe mentre viene picchiato e insultato; Gesù manifesta<br />
apertamente davanti ai prevenuti componenti del Sinedrio la proprio identità <strong>di</strong> Figlio <strong>di</strong> Dio, dopo<br />
che Pietro aveva negato <strong>di</strong> stare con lui e <strong>di</strong> essere un appartenente al gruppo del Maestro.<br />
L’ultima considerazione che ancora si anticipa, grazie alla sintetica e precisa redazione <strong>di</strong> <strong>Luca</strong>, è<br />
quella relativa alla coscienza che Gesù ha <strong>di</strong> sé e l’incapacità delle autorità a riconoscerlo come il<br />
Cristo, non per mera ignoranza, anzi, ma per pregiu<strong>di</strong>zi regressi e sempre presenti nell’approccio<br />
Kairòs 247