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<strong>Il</strong> <strong>vangelo</strong> <strong>di</strong> <strong>Luca</strong><br />
19) Poi prese il pane, fece la preghiera <strong>di</strong> ringraziamento, spezzò il pane, lo <strong>di</strong>ede ai suoi <strong>di</strong>scepoli<br />
e <strong>di</strong>sse: Questo è il mio corpo, che viene offerto per voi. Fate questo in memoria <strong>di</strong> me.<br />
L’agnello pasquale era stato consumato e quin<strong>di</strong> il tra<strong>di</strong>zionale rito va verso la sua conclusione tra<br />
Salmi e segni <strong>di</strong> un ricordo che ancora commuoveva e per il quale ogni commensale poteva <strong>di</strong>re:<br />
Anch’io sono stato liberato dall’Egitto. (cfr. Misnha).<br />
E invece Gesù introduce in questo clima parole inau<strong>di</strong>te, precedute sì dal ringraziamento, ma dette<br />
su un pane spezzato, definito suo corpo e offerto per voi, gli apostoli.<br />
E siccome potevano le sue parole essere ritenute pronunciabili solo da lui, dà un comando: .<br />
Rispetto al rito preesistente, nel quale si celebrava la santità <strong>di</strong> JHWH verso il suo pre<strong>di</strong>letto Popolo,<br />
Gesù presenta un or<strong>di</strong>ne davvero impensabile per un pio ebreo: al centro della memoria che il<br />
Maestro comanda, con tutti i suoi risvolti <strong>di</strong> perennità e <strong>di</strong> attualità, vi pone se stesso, il suo nome,<br />
la sua essenza.<br />
Da allora la festa pasquale per i <strong>di</strong>scepoli <strong>di</strong> Gesù, è la celebrazione e il ricordo <strong>di</strong> un Figlio<br />
dell’uomo che si offre togliendo così alla morte il suo potere e la sua ineluttabilità per il suo sì al<br />
volere del Padre, per aver accettato <strong>di</strong> fare della sua persona un’offerta d’amore, un’offerta viva<br />
come lo è l’amore per sempre.<br />
20) Allo stesso modo, alla fine della cena, offrì loro il calice, <strong>di</strong>cendo: Questo calice è la nuova alleanza<br />
che Dio stabilisce per mezzo del mio sangue, offerto per voi.<br />
Con lo stesso rituale espresso sul pane, probabilmente col terzo dei quattro calici previsti dal rituale<br />
ebraico, Gesù rinnova l’offerta <strong>di</strong> se stesso, l’offerta della sua vita – il sangue a quel tempo era<br />
ritenuto la sede della vita.<br />
Per comprendere un po’ il senso della novità <strong>di</strong> questo sangue offerto per voi, è necessario ricordare<br />
l’episo<strong>di</strong>o nel quale Mosè, dopo il sacrificio <strong>di</strong> alcuni giovenchi come sacrificio <strong>di</strong> comunione,<br />
per il Signore, prese la metà del sangue raccolto e la versò sull’altare – il segno della presenza <strong>di</strong><br />
Dio -, mentre l’altra metà la asperse sul popolo che aveva accettato <strong>di</strong> fare alleanza con Dio, <strong>di</strong>cendo:<br />