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Il vangelo di Luca

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<strong>Il</strong> <strong>vangelo</strong> <strong>di</strong> <strong>Luca</strong><br />

71) Ci ha liberato dai nostri nemici e dalle mani <strong>di</strong> tutti quelli che ci o<strong>di</strong>ano<br />

In questo versetto viene sottolineato uno degli effetti della liberazione che Dio offre al suo popolo:<br />

libertà dai nemici, soprattutto dall’o<strong>di</strong>o. E’ una libertà da, che mentre non è l’essenziale per la vita<br />

<strong>di</strong> fede del cristiano, è <strong>di</strong> certo importante per la con<strong>di</strong>zione esistenziale dell’uomo e molto cara<br />

alla cultura e al pensiero moderni.<br />

74) Ora possiamo servirlo senza timore<br />

Essere liberi da, trova il suo vero valore, la sua vera connotazione e applicazione nel servizio a Dio,<br />

un servizio <strong>di</strong> lode , <strong>di</strong> bene<strong>di</strong>zione, <strong>di</strong> santità e <strong>di</strong> fedeltà. Da questo spunto si coglie l’occasione<br />

per affermare che se la libertà religiosa è intravista come bene fin dall’inizio del Vangelo, per il cristiano<br />

significa che non solo deve viverla, ma anche <strong>di</strong>fenderla, promuoverla e tutelarla per sé, per<br />

la propria comunità, per i propri figli e proporla come valore universale per tutte le religioni, per<br />

tutti i popoli e per tutti gli uomini <strong>di</strong> buona volontà.<br />

76) E tu, figlio mio, <strong>di</strong>venterai profeta del Dio Altissimo: andrai <strong>di</strong>nanzi al Signore a preparargli la<br />

via<br />

E’ il mandato missionario che Dio riserva a Giovanni, missione per la quale è stato concepito e offerto<br />

al popolo d’Israele. Anche Gesù, al termine della sua parabola storica, prima dell’Ascensione,<br />

assegnerà un mandato simile ai suoi <strong>di</strong>scepoli (At. 1, 8).<br />

78) <strong>Il</strong> nostro Dio è bontà e misericor<strong>di</strong>a<br />

Non a caso il <strong>vangelo</strong> secondo <strong>Luca</strong> è ricordato, fin dall’antichità, come il <strong>vangelo</strong> della misericor<strong>di</strong>a,<br />

il il moto <strong>di</strong> cuore che muove Dio, sempre, verso la sua amata creatura.<br />

79) Dio Splenderà nelle tenebre per chi vive all'ombra della morte e guiderà i nostri passi sulla<br />

via della pace<br />

La luce è una delle immagini più tipiche della Bibbia per narrare l’effetto della presenza <strong>di</strong> Dio<br />

presso gli uomini; è una luce <strong>di</strong> tipo verticale o spirituale, che offre il suo raggio a coloro che vivono<br />

nell’ombra della signoria della morte e nella schiavitù del peccato. Frutto <strong>di</strong> questa luce, <strong>di</strong><br />

questo splendore <strong>di</strong> pura grazia, determinata dalla fedeltà <strong>di</strong> Dio, è la pace, intesa come una delle<br />

più belle con<strong>di</strong>zioni del vivere umano, un effetto in<strong>di</strong>spensabile per intraprendere percorsi e orizzonti<br />

degni degli amici <strong>di</strong> Dio.<br />

80) <strong>Il</strong> Versetto è una <strong>di</strong> quelle mirabili sintesi che <strong>Luca</strong> offre al suo lettore, quale compen<strong>di</strong>o <strong>di</strong> un<br />

dato molto significativo. Nel nostro caso riguarda la formazione umana e spirituale <strong>di</strong> Giovanni<br />

Battista.<br />

E il verbo si fece carne (Gv. 1,14)<br />

Riflessioni introduttive al Mistero dell’Incarnazione<br />

1) Prima <strong>di</strong> proporre la lettura nella quale si narra la nascita <strong>di</strong> Gesù, il Salvatore, Cristo e Signore,<br />

pare opportuno farla precedere da qualche considerazione.<br />

Per il Cristianesimo, come per la storia in generale, soprattutto per la storia delle religioni, del pensiero<br />

filosofico, della cultura, in particolar modo quella riferita al bacino del Me<strong>di</strong>terraneo,<br />

all’Europa, all’Occidente e via via al mondo intero, il natale <strong>di</strong> Gesù è certamente un evento <strong>di</strong> tale<br />

portata che si rischia, da un lato <strong>di</strong> leggerlo e proporlo nella visione più tra<strong>di</strong>zionale, così come si è<br />

andato connotando attraverso il contributo delle varie epoche succedutesi da allora, dall’altro <strong>di</strong><br />

cercarne delle novità adatte alla storia contemporanea col rischio <strong>di</strong> perdere un po’ <strong>di</strong> vista la<br />

semplicità del racconto che <strong>Luca</strong> propone, ricor<strong>di</strong>amolo sempre, per la comunità e per i singoli uniti<br />

dalla fede, chiamati a convergere verso un Bambino con l’umiltà e il cuore dei piccoli, dei poveri,<br />

<strong>di</strong> coloro che hanno, e sanno coltivare, un’attesa, un movimento dello spirito.<br />

Queste qualità riferite ai lettori, o ascoltatori, dell’Evangelista, non significano affatto che il<br />

Kairòs 13

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