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Il vangelo di Luca

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<strong>Il</strong> <strong>vangelo</strong> <strong>di</strong> <strong>Luca</strong><br />

3) Desiderava però vedere chi fosse Gesù, ma non ci riusciva: c'era molta gente attorno a Gesù e<br />

lui era troppo piccolo.<br />

Comparando questo racconto con quello della “guarigione del cieco”, ultimamente letto, si sottolineano<br />

almeno tre concordanze: il desiderio <strong>di</strong> vedere, la <strong>di</strong>fficoltà a farlo, la ricerca <strong>di</strong> superare gli<br />

ostacoli impedenti l’opportunità perseguita. <strong>Il</strong> messaggio è evidente: il passaggio <strong>di</strong> Gesù con la<br />

relativa venuta del “regno” sono certi: all’uomo manifestare con generosità l’intenzione <strong>di</strong> superare<br />

il proprio stato esistenziale, usando con intelligenza e speranza le possibilità che il <strong>di</strong>venire della<br />

“salvezza” attuano nel sempre decisivo oggi dell’uomo. <strong>Il</strong> versetto 4 descrive quanto detto.<br />

5) Quando arrivò in quel punto, Gesù guardò in alto e gli <strong>di</strong>sse: Zaccheo, scen<strong>di</strong> in fretta, perché<br />

oggi devo fermarmi a casa tua!<br />

Tre sottolineature: Gesù, il “regno”, intersecano i punti delle nostre collocazioni storiche; a colui<br />

che ricerca la salvezza, a colui che intende perseguire il proprio destino <strong>di</strong> felicità e comprendere<br />

dove Gesù deve passare, dove gli sguar<strong>di</strong> si possono incrociare, Gesù guarda. Non viene detto<br />

come Gesù sapeva il nome <strong>di</strong> quel “piccolo uomo” accoccolato sul sicomoro, né che cosa Zaccheo<br />

conoscesse del “rabbi <strong>di</strong> Nazareth”, <strong>di</strong> certo l’approccio <strong>di</strong> Gesù al suo nuovo interlocutore lo si<br />

può comprendere solo collocandolo all’interno <strong>di</strong> un sentimento d’amicizia; la familiarità della<br />

chiamata per nome, la capacità tipica dell’amico d’in<strong>di</strong>viduare il proprio amico anche all’interno<br />

della massa o nei punti meno pre<strong>di</strong>sposti all’incontro sono categorie appartenenti alla sfera<br />

dell’affettività. L’ultima sottolineatura la si de<strong>di</strong>ca a quel devo fermarmi a casa tua!: quale delicatezza<br />

e quale forza <strong>di</strong> sentimenti manifesta questo sorprendentissimo approccio! Nessun rimprovero,<br />

nessuna <strong>di</strong>scriminazione, nessuna in<strong>di</strong>fferenza, anzi il Figlio dell’uomo si manifesta come se<br />

avesse lui bisogno <strong>di</strong> Zaccheo e per senso <strong>di</strong> un dovuto. La conclusione che si può trarre da tutto<br />

questo è che Gesù non prova simpatia dopo la conversione del peccatore, semmai converte il peccatore<br />

per l’amore che egli manifesta per lui in<strong>di</strong>pendentemente dallo stato in cui lo trova.<br />

6)

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