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Il vangelo di Luca

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<strong>Il</strong> <strong>vangelo</strong> <strong>di</strong> <strong>Luca</strong><br />

tanto, fuori del santuario, il popolo aspettava Zaccaria e si meravigliava che restasse là<br />

dentro tanto tempo. 22 Quando poi Zaccaria uscì e si accorsero che non poteva parlare con<br />

loro, capirono che nel santuario egli aveva avuto una visione. Faceva loro dei segni con le<br />

mani, ma non riusciva a <strong>di</strong>re neppure una parola.<br />

23 Passati i giorni del suo servizio al Tempio, Zaccaria tornò a casa sua. 24 Dopo un po' <strong>di</strong><br />

tempo, sua moglie Elisabetta si accorse <strong>di</strong> aspettare un figlio, e non uscì <strong>di</strong> casa per cinque<br />

mesi 25 e <strong>di</strong>ceva: Ecco che cosa ha fatto per me il Signore! Finalmente ha voluto liberarmi da<br />

una con<strong>di</strong>zione che mi faceva vergognare <strong>di</strong> fronte a tutti.<br />

26 Quando Elisabetta fu al sesto mese Dio mandò l'angelo Gabriele a Nàzaret, un villaggio<br />

della Galilea.<br />

Premessa<br />

Una caratteristica <strong>di</strong> <strong>Luca</strong> è <strong>di</strong> presentare fatti o racconti in parallelo; nella lettura fatta e in quella<br />

che seguirà, ciò è evidente: due annunci, due <strong>di</strong>aloghi, due risposte, accomunati da un’unica causa,<br />

Dio, il quale, tramite l’angelo Gabriele, <strong>di</strong> sua iniziativa interpella Zaccaria e Maria. Dio, non solo<br />

chiama e propone, ma agevola il <strong>di</strong>venire della sua parola, ne <strong>di</strong>spone il <strong>di</strong>segno e il fine. Data<br />

la notorietà del brano riguardante l’annunciazione a Zaccaria, più che un’analisi, si propongono alcuni<br />

spunti per una personale e comune me<strong>di</strong>tazione, senza per altro staccarla dall’annunciazione<br />

fatta a Maria.<br />

<strong>Il</strong> compito <strong>di</strong> Giovanni Battista: preparare la venuta del Messia<br />

1) Dio, come in passato, prepara e comunica i suoi interventi presso il suo popolo, attraverso dei<br />

messaggeri: angeli, profeti, uomini <strong>di</strong> Dio , o attraverso eventi particolari; anche per Zaccaria e Maria<br />

è così. L’angelo Gabriele annuncia ai suoi interlocutori, prima Zaccaria e poi Maria, due straor<strong>di</strong>narie<br />

nascite: quelle <strong>di</strong> Giovanni e <strong>di</strong> Gesù, artefici e portatori della salvezza <strong>di</strong>vina, con storie parallele<br />

e tuttavia ben <strong>di</strong>stinte; il primo preparerà l’avvento del secondo, ne sarà il profeta, ne precorrerà<br />

il servizio e ne preparerà le strade. La missione <strong>di</strong> Giovanni è importante perché con Gesù,<br />

santo e figlio <strong>di</strong> Dio, si adempiranno le promesse antiche circa la venuta del Regno <strong>di</strong> Dio, dove<br />

Dio stesso interagirà con l’uomo. Tutto ciò significa che con Giovanni, e soprattutto con Gesù,<br />

cambierà sia il rapporto Dio- uomo, sia la storia d’Israele e quella universale. In merito va ricordato<br />

che nelle Sacre Scritture, ogni qualvolta Dio annuncia e opera nascite straor<strong>di</strong>narie, ne consegue<br />

sempre un cambiamento della storia (Isacco, Gedeone, Samuele ecc.)<br />

Zaccaria: un uomo pio e retto ma dalle fede timorosa e bisognosa <strong>di</strong> sicurezze.<br />

2) Dio non nasconde a Zaccaria e a Maria la gran<strong>di</strong>osità e l’importanza <strong>di</strong> ciò che propone, ne chiede<br />

però la fiducia, chiede il loro consenso; si può pensare che questo modo <strong>di</strong> operare <strong>di</strong> Dio, sia<br />

già buona notizia, portatrice <strong>di</strong> gioia e manifestazione <strong>di</strong> profonda misericor<strong>di</strong>a: anche per<br />

l’avvento del suo Regno, nel quale Israele sarà suo popolo ed egli il suo Signore (cfr Ez 36), Dio cerca<br />

e provoca il consenso degli uomini perché, nonostante la loro storia e il loro stato, sa far nascere<br />

e sa in<strong>di</strong>viduare ciò o chi è buono – Zaccaria ed Elisabetta, Maria – e ne chiede la collaborazione<br />

in vista <strong>di</strong> un bene maggiore e per tutti. Se molte sono le analogie tra le due comunicazioni, <strong>di</strong>versi<br />

sono gli ambienti in cui avvengono, <strong>di</strong>verso l’atteggiamento <strong>di</strong> chi le riceve e <strong>di</strong>verse le risposte.<br />

Zaccaria, anziano sacerdote e figlio <strong>di</strong> sacerdoti, segnato nella sua famiglia e nella sua storia da<br />

questo suo ruolo, uomo retto e in<strong>di</strong>scusso, è chiamato nel tempio, durante uno straor<strong>di</strong>nario servizio<br />

<strong>di</strong> preghiera e <strong>di</strong> riconoscenza a Dio in nome del popolo (gli poteva capitare solo una volta<br />

nella vita). Nonostante tutto ciò, <strong>di</strong> fronte alla proposta <strong>di</strong>vina, senza troppo rifletterci, esternerà<br />

un bisogno <strong>di</strong> sicurezza, la necessità <strong>di</strong> un segno per accettare il piano <strong>di</strong> Dio.<br />

Conseguenza<br />

Dio, pur non scartando Zaccaria per questa poca fede, gli toglie la parola e lo fa <strong>di</strong>venire muto partecipe<br />

del concepimento e della nascita del suo tanto desiderato bambino.<br />

Kairòs 6

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