Marzo 2013 - Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia

Marzo 2013 - Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia Marzo 2013 - Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia

09.01.2015 Views

Periodico mensile dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia Centro Studi Padre Flaminio Rocchi Giorno del Ricordo 2013 3 Napolitano: «rendere giustizia agli italiani vittime innocenti - in forme barbariche raccapriccianti - di un moto di odio, di cieca vendetta, di violenza prevaricatrice» Si è svolta al Quirinale, l’11 febbraio scorso, la solenne cerimonia annualmente prevista in occasione del Giorno del Nell’imminenza del Giorno del Ricordo il ministro della Pubblica Istruzione, Università e Ricerca Scientifica, Francesco Profumo, ha diramato il 30 gennaio scorso una nota inviata a tutti gli Uffici Scolastici Regionali, alle Intendenze scolastiche delle Province di Trento, Bolzano e Aosta, ai Coordinamenti Regionali dei Presidenti delle Consulte studentesche provinciali, ai Forum regionali delle associazioni dei genitori, al Forum nazionale delle Associazioni studentesche. Nella nota il ministro Profumo segnala il rilievo della ricorrenza del 10 Febbraio ed invita le istituzioni scolastiche ad intraprendere attività didattiche finalizzate alla conoscenza della storia richiamata dalla legge istitutiva del Giorno del Ricordo. Subentro nel contratto di affitto, la disciplina è di competenza regionale. Q Ricordo, alla presenza, come sempre, del Capo dello Stato e delle massime autorità civili e militari, nonché dei congiunti degli infoibati e delle associazioni degli esuli giuliani e dalmati. Si è trattato, per il Presidente Napolitano, dell’ultima cerimonia, essendo egli giunto alla scadenza del suo alto mandato. A rappresentare l’ANVGD il presidente nazionale Antonio Ballarin, impegnato in altra città, ha delegato i vicepresidenti nazionale Pietro Cerlienco e Franco Papetti, il La nota del ministro dell’Istruzione Profumo alle istituzioni scolastiche l Parlamento italiano - si legge nella comunicazione - […] ha istituito il ‘Giorno del Ricordo’ […] con l’obiettivo di conservare e rinnovare la memoria della tragedia che ha colpito gli Istriani, i Fiumani e i Dalmati nel secondo dopoguerra, vittime delle foibe e costretti all’esodo dalle loro terre. In occasione di questa giornata è pertanto richiesto alle scuole di ogni ordine e grado, nella piena autonomia organizzativa e didattica, di prevedere iniziative volte a diffondere la conoscenza dei tragici eventi che costrinsero centinaia di migliaia di italiani, abitanti dell’Istria, Una «Casa del Ricordo» a Roma per la memoria dell’esodo giuliano-dalmato a «Casa del Ricordo» nella Capitale è sul punto di diventare realtà. Dopo una lunga e trattativa con Roma Capitale, condotta dall’ANVGD e dalla Società di Studi Fiumani per ottenere una degna sede, è infine stato firmato in Campidoglio, venerdì 1° febbraio, nella solenne cornice dell’Aula Giulio Cesare, il protocollo d’intesa per la sua costituzione della «Casa del Ricordo». La firma, che è stata apposta dai contraenti nel corso della celebrazione del Giorno del Ricordo, anticipata proprio per dare avvio all’intesa, giunge a conclusione di un lungo e intenso lavoro condotto con passione, determinazione e grande impegno nel volontariato, dai membri delle associazioni rappresentative degli esuli. La sigla del protocollo di intesa si colloca nella direzione della conservazione e della divulgazione della storia di quei territori, ceduti alla Jugoslavia di Tito con il trattato di pace del 1947 dopo aver conosciuto le feroci persecuzioni delle milizie jugoslave volte ad indurre la popolazione autoctona alla dolorosa scelta dell’esilio nella Madrepatria. Il sindaco di Roma Capitale, Giovanni Alemanno, e il presidente del Comitato Provinciale di Roma dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, Donatella Schürzel, anche a nome del Presidente nazionale Antonio Ballarin, presente, hanno siglato dunque, unitamente al Presidente della Società di Studi Fiumani, Amleto Ballarini, il documento che sancisce il pieno riconoscimento dei valori di memoria e di ideali che le associazioni per lunghi decenni hanno avuto cura di conservare nonostante il diffuso oblio cui vennero condannati per ingiustificate pregiudiziali ideologiche e circostanze internazionali. W Il prossimo passo sarà una delibera di Giunta, per l'assegnazione dei locali, in una prestigiosa zona del centro storico. «Senza la spinta della vostra sollecitazione - ha detto Alemanno ai rappresentanti delle associazioni e agli esuli convenuti in gran numero - oggi non saremo arrivati a dare giustizia ad una grande comunità che vive a Roma. Finalmente abbiamo individuato una sede giusta per voi, a via San Teodoro. Ci siamo. Quando facciamo iniziative legate al Ricordo lo facciamo perché ci sia la trasmissione della memoria per tutti, non solo per chi l’ha vissuta in prima persona o indirettamente. La Casa del Ricordo sarà anche un luogo dove far riscoprire il valore dell’identità e cosa significa essere italiani. Che non è soltanto un luogo geografico ma deriva da una grande dignità President Napolitano: May memory be projected into the future El Presidente Napolitano: que el recuerdo se proyecte hacia el futuro

Periodico mensile dell’<strong>Associazione</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>Venezia</strong> <strong>Giulia</strong> e <strong>Dalmazia</strong><br />

Centro Studi Padre Flaminio Rocchi<br />

Giorno del Ricordo <strong>2013</strong><br />

3 <br />

Napolitano: «rendere giustizia<br />

agli italiani vittime innocenti<br />

- in forme barbariche<br />

raccapriccianti - di un moto<br />

di odio, di cieca vendetta,<br />

di violenza prevaricatrice»<br />

Si è svolta al Quirinale,<br />

l’11 febbraio scorso, la solenne<br />

cerimonia annualmente prevista<br />

in occasione del Giorno del<br />

Nell’imminenza del Giorno<br />

del Ricordo il ministro della<br />

Pubblica Istruzione, Università<br />

e Ricerca Scientifica, Francesco<br />

Profumo, ha diramato il 30 gennaio<br />

scorso una nota inviata a<br />

tutti gli Uffici Scolastici Regionali,<br />

alle Intendenze scolastiche<br />

delle Province di Trento, Bolzano<br />

e Aosta, ai Coordinamenti Regionali<br />

dei Presidenti delle Consulte<br />

studentesche provinciali, ai Forum<br />

regionali delle associazioni<br />

dei genitori, al Forum nazionale<br />

delle Associazioni studentesche.<br />

Nella nota il ministro Profumo<br />

segnala il rilievo della ricorrenza<br />

del 10 Febbraio ed invita<br />

le istituzioni scolastiche ad<br />

intraprendere attività didattiche<br />

finalizzate alla conoscenza della<br />

storia richiamata dalla legge istitutiva<br />

del Giorno del Ricordo.<br />

<br />

Subentro nel contratto di affitto, la disciplina è di competenza<br />

regionale.<br />

<br />

Q <br />

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<br />

<br />

Ricordo, alla presenza, come<br />

sempre, del Capo dello Stato e<br />

delle massime autorità civili e<br />

militari, nonché dei congiunti<br />

degli infoibati e delle associazioni<br />

degli esuli giuliani e<br />

dalmati. Si è trattato, per il<br />

Presidente Napolitano, dell’ultima<br />

cerimonia, essendo egli<br />

giunto alla scadenza del suo<br />

alto mandato.<br />

A rappresentare l’ANVGD<br />

il presidente nazionale Antonio<br />

Ballarin, impegnato in<br />

altra città, ha delegato i vicepresidenti<br />

nazionale Pietro<br />

Cerlienco e Franco Papetti, il<br />

<br />

La nota del ministro dell’Istruzione Profumo<br />

alle istituzioni scolastiche<br />

l Parlamento italiano<br />

- si legge nella comunicazione<br />

- […] ha istituito il<br />

‘Giorno del Ricordo’ […] con<br />

l’obiettivo di conservare e rinnovare<br />

la memoria della tragedia<br />

che ha colpito gli Istriani, i<br />

Fiumani e i Dalmati nel secondo<br />

dopoguerra, vittime delle<br />

foibe e costretti all’esodo dalle<br />

loro terre. In occasione di questa<br />

giornata è pertanto richiesto<br />

alle scuole di ogni ordine e grado,<br />

nella piena autonomia organizzativa<br />

e didattica, di prevedere<br />

iniziative volte a diffondere la<br />

conoscenza dei tragici eventi che<br />

costrinsero centinaia di migliaia<br />

di italiani, abitanti dell’Istria,<br />

<br />

Una «Casa del Ricordo» a<br />

Roma per la memoria<br />

dell’esodo giuliano-dalmato<br />

a «Casa del Ricordo» nella Capitale è sul punto di diventare<br />

realtà. Dopo una lunga e trattativa con Roma Capitale,<br />

condotta dall’ANVGD e dalla Società di Studi Fiumani per ottenere<br />

una degna sede, è infine stato firmato in Campidoglio, venerdì 1°<br />

febbraio, nella solenne cornice dell’Aula Giulio Cesare, il protocollo<br />

d’intesa per la sua costituzione della «Casa del Ricordo».<br />

La firma, che è stata apposta dai contraenti nel corso della celebrazione<br />

del Giorno del Ricordo, anticipata proprio per dare avvio<br />

all’intesa, giunge a conclusione di un lungo e intenso lavoro condotto<br />

con passione, determinazione e grande impegno nel volontariato,<br />

dai membri delle associazioni rappresentative degli esuli.<br />

La sigla del protocollo di intesa si colloca nella direzione della<br />

conservazione e della divulgazione della storia di quei territori,<br />

ceduti alla Jugoslavia di Tito con il trattato di pace del 1947 dopo<br />

aver conosciuto le feroci persecuzioni delle milizie jugoslave volte ad<br />

indurre la popolazione autoctona alla dolorosa scelta dell’esilio nella<br />

Madrepatria.<br />

Il sindaco di Roma Capitale, Giovanni Alemanno, e il presidente<br />

del Comitato Provinciale di Roma dell’<strong>Associazione</strong> <strong>Nazionale</strong><br />

<strong>Venezia</strong> <strong>Giulia</strong> e <strong>Dalmazia</strong>, Donatella Schürzel, anche a nome del<br />

Presidente nazionale Antonio Ballarin, presente, hanno siglato dunque,<br />

unitamente<br />

al Presidente della<br />

Società di Studi<br />

Fiumani, Amleto<br />

Ballarini, il documento<br />

che sancisce<br />

il pieno riconoscimento<br />

dei<br />

valori di memoria<br />

e di ideali che le<br />

associazioni per<br />

lunghi decenni<br />

hanno avuto cura<br />

di conservare nonostante<br />

il diffuso<br />

oblio cui vennero<br />

condannati per<br />

ingiustificate pregiudiziali<br />

ideologiche<br />

e circostanze<br />

internazionali.<br />

W <br />

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<br />

<br />

<br />

Il prossimo passo sarà una delibera di Giunta, per l'assegnazione dei<br />

locali, in una prestigiosa zona del centro storico.<br />

«Senza la spinta della vostra sollecitazione - ha detto Alemanno<br />

ai rappresentanti delle associazioni e agli esuli convenuti in gran<br />

numero - oggi non saremo arrivati a dare giustizia ad una grande<br />

comunità che vive a Roma. Finalmente abbiamo individuato una<br />

sede giusta per voi, a via San Teodoro. Ci siamo. Quando facciamo<br />

iniziative legate al Ricordo lo facciamo perché ci sia la trasmissione<br />

della memoria per tutti, non solo per chi l’ha vissuta in prima persona<br />

o indirettamente. La Casa del Ricordo sarà anche un luogo dove<br />

far riscoprire il valore dell’identità e cosa significa essere italiani. Che<br />

non è soltanto un luogo geografico ma deriva da una grande dignità<br />

<br />

President Napolitano:<br />

May memory be projected into the future<br />

<br />

El Presidente Napolitano:<br />

que el recuerdo se proyecte hacia el futuro


2<br />

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<br />

«Casa del Ricordo», l’intervento di Donatella Schürzel<br />

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<br />

di cittadinanza, che ci deve spingere ad essere migliori».<br />

Alla cerimonia sono intervenuti, oltre a quanti già citati, Giorgio<br />

Marsan, vicepresidente Comitato ANVGD di Roma, Pietro Cerlienco, presidente<br />

Comitato ANVGD di Monza-Brianza, Gianluigi De Palo, assessore<br />

capitolino alle Politiche della Famiglia all’Educazione e ai Giovani.<br />

GLI STUDENTI DI ROMA IN VIAGGIO<br />

SUI LUOGHI DELLA MEMORIA<br />

W <br />

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X <br />

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a margine della Cerimonia<br />

in Campidoglio del <br />

Giorno del Ricordo l’assessore<br />

alla Famiglia, all’Educazione e<br />

ai Giovani Gianluigi De Palo ha<br />

confermato il viaggio che anche<br />

quest’anno circa 120 studenti<br />

degli istituti superiori intraprenderanno<br />

verso i luoghi nei quali<br />

si consumarono gli eventi del<br />

Novecento. «In tre giornate - ha<br />

comunicato De Palo - avremo la<br />

possibilità di conoscere la bellezza<br />

delle città istriane, potremo<br />

immaginare quanto e quale<br />

sia stato il dolore dei 300mila<br />

esuli italiani che hanno dovuto<br />

abbandonare, frettolosamente e<br />

forzatamente, le loro case e tanti<br />

affetti per andare incontro a un<br />

futuro incerto». «Le frontiere<br />

lungo le quali si è consumato<br />

il dramma del confine orientale<br />

dovranno diventare cerniera<br />

condivisa della nostra comune<br />

appartenenza all’Europa. Per<br />

questo, l’unico vero confine che<br />

deve appartenerci è quello della<br />

difesa dei diritti e della dignità<br />

della persona umana».<br />

Pubblichiamo l’intervento della<br />

presidente del Comitato ANVGD di<br />

Roma Donatella Schürzel pronunciato<br />

in Campidoglio lo scorso 1° febbraio,<br />

in occasione della celebrazione del<br />

Giorno del Ricordo e della firma del<br />

protocollo d’intesa per la costituzione<br />

della «Casa del Ricordo».<br />

utorità, Signore e Signori,<br />

grazie a tutti voi per essere<br />

qui oggi, 1° febbraio, per la celebrazione<br />

del Giorno del Ricordo. È già<br />

stato detto tutto da parte di coloro<br />

che mi hanno preceduta sul valore<br />

della giornata dal punto di vista istituzionale,<br />

sulla storia e su ciò che gli<br />

eventi drammatici che ricordiamo,<br />

sono stati per chi li ha vissuti in prima<br />

persona.<br />

È evidente però che quest’anno<br />

si sta verificando qualcosa di diverso<br />

e particolare, dato che cadendo il<br />

10 Febbraio di domenica, si è colta<br />

l’occasione per far coincidere la sua<br />

celebrazione con la ratifica di questo<br />

accordo che il signor Sindaco sicuramente<br />

ricorda, è stato sollecitato<br />

moltissime volte da noi. Abbiamo<br />

lavorato molto con lui e con tutti gli<br />

amici e le persone che si sono davvero<br />

prodigate per giungervi anche se,<br />

come giustamente detto dall’onorevole<br />

Guidi, non si è ancora pervenuti<br />

all’esito finale, tanto che nemmeno io<br />

intendo, cari Andrea e Federico, festeggiare<br />

alcunché, prima di avere in<br />

mano le chiavi della Casa del Ricordo.<br />

Questo di oggi è dunque un<br />

momento particolare, in cui si è fatto<br />

sì che coincidessero i due eventi, per<br />

celebrare in maniera così importante e<br />

solenne il Giorno del Ricordo da una<br />

parte e la ratifica dell’accordo dall’altra.<br />

È il quinto anno che con questa<br />

amministrazione comunale celebriamo<br />

il 10 Febbraio nell’aula di<br />

Giulio Cesare, pure se in anticipo di<br />

pochi giorni; ricordo che il giorno<br />

10 comunque vi sarà la Deposizione<br />

all’Altare della Patria e le Deposizioni<br />

presso i monumenti, siti nel nostro<br />

Quartiere <strong>Giulia</strong>no-Dalmata.<br />

Questa amministrazione capitolina,<br />

come già sottolineato da<br />

coloro che sono intervenuti prima<br />

di me, ci ha dato ampio spazio e ha<br />

voluto sempre condividere il valore<br />

altamente morale, indiscutibile,<br />

prioritario e storico anche, della verità,<br />

dell’oggettività e della dignità che<br />

andava riconosciuta ad un popolo<br />

che ne aveva tutto il diritto, dopo circa<br />

una settantina di anni quasi dagli<br />

eventi storici.<br />

Lo scorso anno abbiamo celebrato<br />

la giornata istituzionale nella<br />

Sala della Protomoteca, ma certamente<br />

per la coincidenza di quest’anno,<br />

questo è il luogo meglio deputato<br />

alla ratifica di un documento tanto<br />

importante ed ufficiale.<br />

Non vado a ricordare nulla delle<br />

vicende storiche che abbiamo sentito<br />

benissimo ripercorrere dalla Prof.ssa<br />

Tolomeo, dagli altri relatori che abbiamo<br />

ascoltato, dal Dott. Ballarini,<br />

dalla testimonianza di Sergio Schürzel,<br />

ma intendo solo sottolineare alcune<br />

cose.<br />

L’Anvgd e il Comitato Provinciale<br />

di Roma, che ha da sempre fatto<br />

proprie le linee guida fondamentali<br />

che l’associazione si pone, ha molti<br />

scopi. Nei primi anni successivi alla<br />

guerra e all’esodo, soprattutto quelli<br />

di sostenere e aiutare in ogni modo<br />

gli esuli a ricostruirsi un’esistenza degna<br />

di questo nome, da ogni punto<br />

di vista. Il nostro Comitato romano,<br />

ha seguito molte questioni, come<br />

quelle dei Beni abbandonati (che<br />

probabilmente non avranno mai un<br />

esito ed una corrispondenza effettivamente<br />

giusta, o problemi di tipo<br />

anagrafico come quelli che grazie<br />

all’intervento di questa amministrazione,<br />

del direttore dell’Anagrafe di<br />

Roma e delle nostre sollecitazioni (è<br />

pur vero che frequentemente siamo<br />

come un pungolo per i nostri amici<br />

consiglieri, assessori e per il sindaco,<br />

che probabilmente considera la nostra<br />

presenza abbastanza “costante”<br />

!), siamo riusciti a risolvere il problema<br />

relativamente a quanto attiene ai<br />

documenti di identità, per cui, almeno<br />

nella nostra città non vi saranno<br />

più disguidi decisamente sgradevoli.<br />

A tanti altri risultati, si aggiunge<br />

oggi la ratifica dell’accordo per la<br />

«Casa del Ricordo».<br />

Fa riflettere questo termine: il<br />

ricordo non deve essere solo quello<br />

cristallizzato nel tempo, stigmatizzato<br />

in tante belle parole, ridotto ad un<br />

giorno ufficiale sancito da una legge<br />

che per fortuna c’è, ma deve essere<br />

costantemente curato.<br />

Giustamente abbiamo sentito<br />

moltissimi riferimenti a problemi<br />

ancora estremamente pesanti come<br />

il minimalismo, il negazionismo o<br />

in svariati casi, atteggiamenti se non<br />

altro, di indifferenza! Ricordare non<br />

significa solo nostalgicamente parlare<br />

di qualcosa, pure se particolarmente<br />

intenso…<br />

Con piacere ascoltavo poco fa<br />

l’assessore De Palo con cui in questi<br />

ultimi due anni abbiamo condiviso<br />

l’esperienza del Viaggio del Ricordo,<br />

organizzato dal comune di Roma<br />

Capitale e avviato negli anni precedenti<br />

dall’assessore Marsilio con<br />

l’aiuto della prof.ssa Guardiani che<br />

è qui tra noi, quando rievocava le<br />

sensazioni provate e condivise l’anno<br />

scorso in Istria.<br />

Egli sa, ha percepito profondamente<br />

il sentimento di italianità<br />

intensamente manifestato dagli italiani<br />

della minoranza, lui che è romano!<br />

Figuriamoci che cosa significa<br />

per noi, figli, nipoti di esuli. Certo,<br />

non abbiamo vissuto come questi<br />

ultimi sulla nostra pelle, nel senso<br />

vero e proprio della parola, ciò che<br />

loro hanno subito e sopportato direttamente,<br />

ma abbiamo ascoltato<br />

da loro testimonianze molto forti e<br />

significative. Questo allora ci fa comprendere<br />

che dobbiamo proseguire<br />

nel nostro impegno, che la memoria<br />

non deve divenire ricordo statico,<br />

ma qualcosa di molto più profondo,<br />

scientifico e documentato che serve<br />

per andare avanti, oltre, non solo per<br />

rievocare a ritroso. Noi, originari delle<br />

terre adriatiche orientali, abbiamo<br />

una cultura millenaria, costituita da<br />

incredibili ricchezze e soprattutto<br />

veicolata da un’unica lingua, quella<br />

italiana, che, come è stato ricordato,<br />

è parlata oggi nelle comunità italiane<br />

dell’Istria, di Fiume e della <strong>Dalmazia</strong>.<br />

Io ho ricevuto oggi con grande<br />

piacere, un messaggio di augurio<br />

per questa giornata, dalla Preside del<br />

Liceo italiano di Fiume che diceva :<br />

«Oggi sono con voi» … perché gli<br />

italiani di quelle terre, come diceva<br />

poco fa Gianluigi De Palo, testimoniano<br />

un sentimento di italianità e di<br />

cultura italiana viscerale, che non è<br />

finita solamente perché c’è stata una<br />

catastrofica seconda guerra mondiale,<br />

con tutti i suoi nefasti esiti.<br />

La cultura, fortunatamente, continua<br />

sempre il suo corso, si perpetra<br />

nel tempo, risorge dalle sue ceneri,<br />

come l’araba fenice, e qualunque tentativo<br />

di renderla sotterranea, di farla<br />

sopire in qualche modo, come sostenuto<br />

giustamente dal dott. Ballarini<br />

in merito alla verità, fallisce, e prima o<br />

poi torna sempre a galla! Cosa ci può<br />

essere, dunque, di meglio, in una città<br />

come Roma che si possa realizzare<br />

questo bellissimo progetto<br />

La risposta viene dalla testimonianza<br />

che ha offerto mio padre poco<br />

fa (devo dire che ero molto indecisa<br />

quando da altre persone mi è stato<br />

proposto che per la giornata di oggi<br />

fosse mio padre ad effettuarla, perché<br />

non volevo essere accusata di “nepotismo”<br />

al contrario, ma mi è stato<br />

fatto rilevare che se noi esistiamo, se<br />

io, il dott. Micich, il prof. Marsan<br />

siamo qui, è perché qualcuno ci ha<br />

fatto essere qui e ci ha trasmesso questi<br />

sentimenti!)<br />

Mio padre dunque, nella sua testimonianza<br />

di prima ha detto «questa<br />

nostra Roma» indicando così un’adesione<br />

di vita a questa città. Io so perfettamente<br />

che persone come il nostro<br />

carissimo Plinio Martinuzzi, prima ricordato,<br />

come Sergio Schürzel e come<br />

molti altri, erano convinti di quanto<br />

fosse importante una Casa del Ricordo,<br />

proprio a Roma ed hanno sostenuto<br />

con forza questo progetto.<br />

E la città di Roma, come già altre<br />

volte ho dichiarato in quest’aula, a<br />

differenza di tanti altri luoghi d’Italia,<br />

ha veramente aperto le sue porte agli<br />

esuli giuntivi. C’è stato, certamente,<br />

qualche episodio sciocco e ottuso di<br />

intolleranza e anche in tempi posteriori<br />

all’immediato dopoguerra, se<br />

non altro di “stupida” incapacità di<br />

comprendere chi fosse l’altro… però,<br />

sicuramente Roma e il Lazio in generale<br />

si sono distinti per una migliore<br />

accoglienza!<br />

Non a caso il nostro Comitato<br />

provinciale ha inaugurato il 29 gennaio<br />

una mostra d’arte presso la sede<br />

romana della Regione Friuli <strong>Venezia</strong><br />

<strong>Giulia</strong>, che attesta dal V secolo d.C.<br />

ad oggi il via vai di artisti che, provenienti<br />

dalle terre adriatiche orientali,<br />

sono venuti a portare la loro esperienza<br />

e le loro peculiarità artistiche<br />

proprio in questa splendida capitale e<br />

nella sua regione. Ad affermare ancora<br />

una volta il tema della veicolazione<br />

della cultura, cultura italiana, avvertita<br />

come tale da un tempo estremamente<br />

remoto e da ben prima che si<br />

costituisse lo stato unitario nazionale.<br />

Non intendo prolungarmi oltre<br />

e perciò desidero ora ringraziare<br />

assolutamente tutti coloro che dal<br />

primo giorno si sono impegnati con<br />

noi Comitato Provinciale Anvgd<br />

di Roma e con l’Archivio Museo<br />

Storico di Fiume / Società di Studi<br />

Fiumani e che questo impegno non<br />

hanno voluto mollare, da Maurizio<br />

Cuoci, Vice-presidente del Municipio<br />

XII di Roma, ai consiglieri Andrea<br />

De Priamo e Federico Guidi<br />

del Comune di Roma Capitale, al<br />

Delegato alla Memoria A. G. Ricci, a<br />

Maria Ballarin e Giorgio Marsan del<br />

mio Comitato Provinciale di Roma<br />

con i quali abbiamo fatto moltissime<br />

volte avanti e indietro al Campidoglio<br />

e fondamentale, da me svariate<br />

volte sollecitato in modo un po’ pressante,<br />

il signor Sindaco, al quale lo<br />

scorso anno avevo ricordato che ci<br />

aveva promesso già l’anno precedente<br />

questo risultato e quest’anno ha<br />

mantenuto la sua promessa!<br />

La Casa del Ricordo è solo un<br />

punto di partenza da cui porteremo<br />

avanti un percorso che abbiamo<br />

intenzione di rendere ancora più<br />

ampio, ed è aperta a tutti. A tutti i<br />

giovani, i cittadini, a tutti i componenti<br />

delle altre Associazioni Storiche<br />

e dell’Esodo, agli esuli e ai loro<br />

discendenti.<br />

Ciascuno avrà posto nella Casa<br />

del Ricordo, le sue porte, come quelle<br />

della città di Roma, saranno sempre<br />

aperte per tutti.


3<br />

<br />

<br />

D’Annunzio, Fiume<br />

e la «Lega dei popoli oppressi»<br />

Il “terzomondismo” ante litteram del Poeta e del suo<br />

«Ufficio Relazioni Esteriori»<br />

Nella ricorrenza del 150.mo<br />

della nascita di Gabriele d’Annunzio<br />

- che ricorre il 12 marzo<br />

e viene celebrato in tutta Italia<br />

con un ricco calendario di eventi -<br />

pubblichiamo questo contributo su<br />

un aspetto dell’Impresa di Fiume<br />

non sempre posto in luce, quel “terzomondismo”<br />

rappresentato dalla<br />

«Lega di Fiume» sorta nel variegato<br />

microcosmo degli ambienti<br />

legionari.<br />

Un aspetto questo, fra gli altri,<br />

che si ripropone di grande<br />

attualità ai nostri giorni, in uno<br />

scenario mondiale di nuovi, spesso<br />

incontrollabili rivolgimenti sociali<br />

e politici e di sovvertimento di consolidati<br />

equilibri regionali.<br />

olto è stato scritto,<br />

negli ultimi decenni,<br />

sulla cosiddetta “svolta a sinistra”<br />

verificatasi nel corso del<br />

1920 nella politica del Comando<br />

dannunziano a Fiume: i nomi<br />

di Giuseppe Giulietti (già dagli<br />

ultimi mesi del 1919), Alceste<br />

De Ambris, Nicola Bombacci,<br />

Antonio Gramsci, ricorrono più<br />

di una volta nella ricostruzione<br />

dell’intera vicenda. Molto di<br />

meno, soprattutto per carenza<br />

di documentazione, si sa della<br />

politica antimperialista, “terzomondista”<br />

ante litteram, il cui<br />

progetto troverà forma nel 1920<br />

nella «Lega di Fiume», o «Lega<br />

dei popoli oppressi». Voler spiegare<br />

quel progetto come una delle<br />

manifestazioni della “svolta a<br />

sinistra” può essere semplicistico,<br />

anche perché le sue basi possono<br />

essere rintracciate già prima del<br />

1920, nel discorso di d’Annunzio<br />

Italia e vita del 24 ottobre<br />

1919.<br />

In quello che forse è uno<br />

dei più affascinanti discorsi dannunziani<br />

a Fiume, il Poeta aveva<br />

lanciato un appello per «la nuova<br />

crociata di tutte le nazioni povere<br />

e impoverite, la nuova crociata di<br />

tutti gli uomini poveri e liberi,<br />

contro le nazioni usurpatrici e<br />

accumulatrici d’ogni ricchezza,<br />

contro le razze da preda e contro<br />

la casta degli usurai che sfruttarono<br />

ieri la guerra per sfruttare<br />

oggi la pace». Chiaro il bersaglio<br />

di d’Annunzio, l’imperialismo<br />

britannico («l’impero vorace<br />

che s’è impadronito della Persia,<br />

della Mesopotamia, della nuova<br />

Arabia, di gran parte dell’Africa,<br />

e non è mai sazio […], l’impero<br />

ingordo che guata Costantinopoli,<br />

che dissimula il possesso<br />

di almeno un terzo della vastità<br />

cinese, che acquista tutte le isole<br />

del Pacifico sotto l’Equatore<br />

con le enormi ricchezze, e non è<br />

mai sazio»); ancor più esplicito il<br />

parallelo creato fra le sue vittime<br />

- dagli Irlandesi agli Egiziani, dagli<br />

Indiani ai popoli del Medio e<br />

dell’Estremo Oriente - e la Causa<br />

fiumana. Con l’invito a dare vita,<br />

da Fiume, a una crociata che non<br />

conoscesse barriere di razza o di<br />

religione («essa raccoglie le stirpi<br />

bianche e le stirpi di colore,<br />

concilia il vangelo e il Corano,<br />

il Cristianesimo e l’Islam»), forte<br />

della comune «volontà di rivolta<br />

dei suoi aderenti».<br />

Quello che sul finire dell’ottobre<br />

1919 poteva apparire come<br />

frutto della retorica dannunziana,<br />

in cui già si affacciava l’idea<br />

dell’universalità della Causa fiumana,<br />

ebbe sviluppi più concreti<br />

nella prima metà del 1920, con<br />

la nascita della «Lega dei popoli<br />

oppressi», affidata alla guida<br />

del poeta socialista belga Léon<br />

Kochnitzky, come responsabile<br />

dell’«Ufficio Relazioni Esteriori»<br />

del Comando e, dopo le sue<br />

dimissioni, da Eugenio Coselschi.<br />

Il progetto iniziale, molto,<br />

troppo ambizioso, prevedeva il<br />

coinvolgimento di popoli o nazioni<br />

«oppressi» come Catalani,<br />

Maltesi, Gibilterra, Marocco,<br />

Algeria, Tunisia, Libia, Siria,<br />

Palestina, Mesopotamia, Persia,<br />

Afghanistan, Birmania, Cina,<br />

Corea, Isole Filippine, Hawai,<br />

Panama, Cuba, Portorico, cinesi<br />

della California, Negri d’America,<br />

Israeliti. Più realisticamente,<br />

qualche contatto venne avviato<br />

con Egiziani, Fiamminghi, Irlandesi,<br />

Croati, Montenegrini,<br />

Albanesi, Ungheresi, Indiani,<br />

Turchi; ma anche con questo<br />

scenario più ridotto non si andò<br />

molto oltre semplici e infruttuosi<br />

pour parler.<br />

Molti furono i fattori che<br />

decretarono il fallimento del<br />

progetto della «Lega di Fiume»,<br />

che d’Annunzio aveva ovviamente<br />

sposato in pieno («Alla<br />

Lega delle Nazioni - affermò il<br />

30 marzo 1920 - noi opporremo<br />

la Lega di Fiume; a un complotto<br />

di ladroni e di truffatori privilegiati<br />

opporremo il fascio delle<br />

energie pure»), per poi dover più<br />

volte lamentare l’inadeguatezza<br />

di fondi su cui una iniziativa così<br />

ambiziosa e a largo raggio avreb-<br />

Q <br />

<br />

be dovuto contare. Alle carenze<br />

economiche si unirono le<br />

perplessità, all’interno del Comando<br />

stesso e del Consiglio<br />

<strong>Nazionale</strong> di Fiume, sull’intera<br />

operazione, sia<br />

per la presenza<br />

di interlocutori<br />

arabi (non ben<br />

visti dai militari<br />

italiani), sia<br />

per le avances<br />

di Kochnitzky<br />

ai bolscevichi<br />

russi e ai comunisti<br />

ungheresi,<br />

in lotta contro il<br />

governo reazionario<br />

dell’Ammiraglio<br />

Horthy<br />

(che non nascondeva<br />

rinnovate e<br />

minacciose mire<br />

su Fiume). Ce<br />

n’era a sufficienza<br />

per ingigantire<br />

i timori degli<br />

ambienti moderati<br />

(che nel<br />

Consiglio Nazio-<br />

W <br />

<br />

<br />

<br />

nale trovavano<br />

la propria tipica<br />

rappresentanza);<br />

senza contare, in<br />

ultima analisi, la<br />

scarsa autorevolezza<br />

e rappresentatività<br />

di alcuni degli interlocutori<br />

di Kochnitzky (l’egiziano<br />

Abdul Said, tanto per fare un<br />

esempio, lasciò dietro di sé una<br />

lunga scia di debiti contratti nei<br />

tre mesi trascorsi a Roma per le<br />

trattative).<br />

C’era il concreto pericolo<br />

che tutti quei fattori ricreassero,<br />

all’interno della «Lega di Fiume»,<br />

quel misto di impotenza<br />

e indecisione che caratterizzava<br />

la tanto vituperata «Società delle<br />

Nazioni»; e Léon Kochnitzky<br />

ne trasse le debite conclusioni<br />

presentando, il 2 luglio 1920, le<br />

proprie dimissioni (accolte con<br />

un sospiro di sollievo dal Consiglio<br />

<strong>Nazionale</strong>) a D’Annunzio,<br />

con una lettera in cui avrebbe<br />

fra l’altro affermato: «Commandant,<br />

il me plaisit d’agiter un<br />

brandon, la nuit, sur le rivage,<br />

dans la tempête. Il ne<br />

me plaît pas devenir le<br />

gardien du sémaphore».<br />

L’amarezza per il<br />

fallimento di un progetto<br />

cui si era dedicato<br />

con tanto entusiasmo,<br />

se non impedirà<br />

a Kochnitzky di continuare<br />

la propaganda<br />

pro Fiume in Italia,<br />

resterà comunque forte<br />

nel suo animo. «Per<br />

lungo tempo - scriverà<br />

enfaticamente nelle<br />

proprie memorie - il<br />

coraggioso Shanty<br />

O’Ceallaigh si ricorderà dei cuori<br />

fraterni che battevano concordi<br />

col suo in riva al Carnaro. Per<br />

lungo tempo l’anima nobile di<br />

Saad Zagloul evocherà la libera<br />

città d’Occidente<br />

dove la bandiera<br />

dell’Egitto<br />

libero sventolò<br />

per la prima<br />

volta. Apparterrà<br />

un giorno<br />

alla Repubblica<br />

Irlandese, alla<br />

Turchia affrancata,<br />

all’Egitto<br />

senza giogo non<br />

lasciar cadere in<br />

dimenticanza<br />

chi per loro lottò,<br />

e al mondo<br />

sperso nella tenebra<br />

gridò la<br />

fede sua in un<br />

futuro più bello».<br />

Con l’uscita<br />

di scena di<br />

Kochnitzky la<br />

“politica estera”<br />

del Comando,<br />

affidata al più<br />

pragmatico Coselschi,<br />

avrebbe<br />

in pratica abbandonato,<br />

nella<br />

seconda metà<br />

del 1920, gli scenari di ampio<br />

respiro per concentrarsi - come<br />

aveva intuito e temuto il poeta<br />

belga - su obiettivi ben più limitati.<br />

In questa ottica devono leggersi<br />

i contatti avviati da Fiume<br />

con rappresentanti croati e sloveni<br />

(già nel maggio 1920 d’Annunzio<br />

in prima persona aveva<br />

stipulato un trattato segreto con<br />

il capo del Governo e ministro<br />

degli Esteri del Montenegro Jovan<br />

S. Plamenatz), in funzione<br />

preminentemente anti-serba.<br />

A tali contatti - che proprio<br />

Kochnitzky aveva bollato come<br />

«intrighi balcanici» - non arrise<br />

in realtà sorte migliore di quella<br />

toccata alla «Lega di Fiume»,<br />

nonostante alcune premesse potessero<br />

apparire favorevoli. Una<br />

politica di espansione in Adriatico<br />

e nei Balcani godeva in effetti<br />

W <br />

<br />

da tempo in Italia di forti simpatie<br />

in ambienti politici, militari,<br />

industriali e finanziari, pronti ad<br />

approfittare magari dei contrasti<br />

esistenti all’interno del neonato<br />

Stato jugoslavo; mentre il timore<br />

per le mire egemonizzanti della<br />

Serbia faceva sembrare meno innaturale,<br />

a croati e sloveni, una<br />

alleanza con i nazionalisti italiani.<br />

Gli stessi finanziamenti su<br />

cui quelle iniziative avrebbero<br />

potuto contare (da parte di industriali<br />

come Senatore Borletti e<br />

di alcune banche) cominciarono<br />

però pian piano a scarseggiare, di<br />

fronte alla scarsa rappresentatività,<br />

anche in questa circostanza,<br />

degli interlocutori balcanici<br />

del Comando fiumano, capaci<br />

soltanto di divulgare ai quattro<br />

venti particolari di trattative che<br />

avrebbero invece dovuto essere<br />

circondate dalla massima riservatezza.<br />

In definitiva, esauritisi a<br />

metà del 1920 l’entusiasmo e la<br />

spinta ideale propri della «Lega<br />

di Fiume», anche a iniziative più<br />

circoscritte come quella legata<br />

agli «intrighi balcanici» vennero<br />

gradatamente a mancare, per i<br />

più svariati motivi, il retroterra<br />

politico e organizzativo e l’attendibilità<br />

dei protagonisti che<br />

sarebbero loro serviti.


4<br />

<br />

<br />

Subentro nel contratto<br />

di affitto, la disciplina<br />

è di competenza regionale<br />

<br />

Vivo con mio padre, che è molto malato, in un appartamento di residenza<br />

pubblica a Bologna. Tale alloggio fu assegnato ai miei genitori nel 1972.<br />

Desideravo sapere se dopo la morte di mio padre potrò continuare a<br />

rimanere nella casa dove ora abito con lui, il cui contratto di affitto è<br />

stato sin dall’inizio intestato solo a nome di mio padre.<br />

<br />

a disciplina che riguarda il subentro nei contratti d’affitto<br />

degli immobili di residenza pubblica, assegnati alle persone<br />

aventi diritto, tra cui la categoria dei profughi giuliano-dalmati, è<br />

attualmente di competenza delle legislazione regionale. Ciò significa<br />

che ogni Regione può emanare una legge valida per il suo territorio<br />

che disciplini la regolamentazione degli immobili di residenza pubblica<br />

e quindi anche le regole da applicare nel caso di richiesta di<br />

subentro nei contratti di affitto.<br />

La competenza regionale, relativamente a tale materia, era stata<br />

stabilita con la legge 457 del 1978, la quale aveva anche previsto che<br />

le leggi regionali dovevano comunque adeguarsi a dei criteri generali<br />

che sarebbero stati stabiliti dal Comitato Interministeriale per la<br />

Programmazione Economica (CIPE).<br />

La direttiva CIPE è stata applicata dalla Regione Emilia Romagna,<br />

in relazione alla disciplina del subentro, all’art. 27 della Legge 8<br />

settembre 2001 n. 24 il quale dispone che:<br />

«I componenti del nucleo familiare, purché stabilmente conviventi<br />

con la persona assegnataria dell’immobile, subentrano di diritto<br />

nella titolarità del contratto di locazione in caso di decesso ovvero<br />

di abbandono dell’alloggio.<br />

Hanno il diritto di subentro in particolare i componenti originari<br />

del nucleo familiare nonché coloro che ne siano venuti a far<br />

parte per ampliamento del nucleo familiare stesso, a seguito di sopravvenienza<br />

di figli, matrimonio o stabile convivenza, o accoglienza<br />

nell’abitazione degli ascendenti o degli affini in linea ascendente,<br />

ovvero per affidamento stabilito con provvedimento giudiziario».<br />

Riguardo alla stabile convivenza la legge prevede delle precise<br />

condizioni affinché si possa avere l’ampliamento della composizione<br />

del nucleo familiare ed esse sono:<br />

1. la convivenza instaurata con carattere di stabilità e finalizzata alla<br />

reciproca assistenza morale e materiale (convivenza more uxorio);<br />

2. l’avvio della convivenza deve essere comunicato al Comune, il<br />

quale verifica la continuità e la stabilità della convivenza per un<br />

periodo di almeno quattro anni;<br />

3. la modifica della composizione del nucleo avente diritto deve essere<br />

autorizzata dal Comune a seguito delle verifica della convivenza<br />

continua e stabile per almeno quattro anni.<br />

È inoltre previsto che nel caso di decesso dell’assegnatario prima<br />

della decorrenza del termine di quattro anni, il Comune può concedere<br />

al convivente il subentro, in presenza di particolari condizioni<br />

di bisogno oggettivamente accertate.<br />

Alla luce di quanto stabilito dalla legge regionale dell’Emilia Romagna<br />

possiamo trarre il principio generale dell’onere di informare il<br />

Comune o l’ente che gestisce gli immobili occupati, di tutti gli ampliamenti<br />

del nucleo familiare e solo dopo che siano trascorsi quattro<br />

anni dal giorno in cui tale ampliamento è stato riconosciuto si potrà,<br />

nel caso di decesso o di abbandono da parte del titolare del contratto<br />

di locazione, subentrare nel contratto al posto del conduttore originario<br />

che aveva ottenuto l’assegnazione dell’appartamento.<br />

Ritengo inoltre rilevante segnalare un’importante disposizione<br />

della Legge Regionale della Sicilia (L.R. 22 marzo 1963 n. 26) la<br />

quale all’art. 6 dispone che nel caso in cui il titolare del contratto di<br />

locazione avesse fatto domanda di cessione in proprietà, i discendenti<br />

entro il terzo grado, il coniuge e gli ascendenti conviventi possono<br />

confermare tale domanda e subentrare nei diritti spettanti al de cuius,<br />

ma ciò deve avvenire entro il termine perentorio di 30 giorni.<br />

Gli esempi che ho riportato riguardano solo le Regioni indicate,<br />

ma tutte le Regioni hanno formulato delle leggi ad hoc con precisi<br />

termini di decadenza di cui bisogna avere esatta conoscenza per non<br />

rischiare di perdere i diritti previsti dalle leggi stesse. Non potendo<br />

qui riportare tutte le differenti disposizioni regionali che disciplinano<br />

la materia degli alloggi di residenza pubblica, ritengo utile però invitare<br />

i Lettori a prendere conoscenza dei regolamenti stessi.<br />

Ballarin ai media nazionali:<br />

«no allo strisciante<br />

giustificazionismo»<br />

ELARGIZIONI<br />

E ABBONAMENTI<br />

Questa rubrica riporta:<br />

- le elargizioni a “Difesa Adriatica”<br />

di importo superiore all’abbonamento<br />

ordinario;<br />

- le elargizioni dirette alla Sede<br />

nazionale ANVGD;<br />

- gli abbonamenti ordinari sottoscritti<br />

a “Difesa Adriatica”;<br />

All’interno di ogni gruppo, i nominativi<br />

sono elencati in ordine<br />

alfabetico. In rispetto della normativa<br />

sulla privacy non vengono<br />

citate le località di residenza<br />

degli offerenti. Ringraziamo da<br />

queste pagine tutti coloro che, con<br />

il loro riconoscimento, ci inviano<br />

il segno del loro apprezzamento<br />

e del loro sostegno. Le offerte<br />

qui indicate non comprendono<br />

le elargizioni ricevute dai singoli<br />

Comitati provinciali dell’ANVGD.<br />

ABBONAMENTI A<br />

“DIFESA ADRIATICA”<br />

CON ELARGIZIONI<br />

(conto corrente postale<br />

32888000 intestato Difesa<br />

Adriatica-Roma o Iban IT34<br />

N076 0103 2000 0003 2888 000).<br />

L’elenco comprende gli abbonati<br />

sostenitori e solidali o che hanno<br />

comunque versato una quota maggiore<br />

dell’abbonamento ordinario.<br />

DICEMBRE 2012 Bergamo<br />

Giuseppe (MI) € 80, Berghini<br />

Leo (VE) € 50, Bianchi<br />

Mario (MI) € 100, Cotugno<br />

Staffetta Maria Annunziata<br />

(RM) € 50 in memoria di Rolando<br />

Staffetta, De Felice Petronilla<br />

(NA) € 40 in ricordo del marito<br />

Furio Lazzarich, Dianich Antonio<br />

(PI) € 50, Floris Claudio<br />

(LI) € 40, Fonda Fabio (MI) €<br />

100, Frezza Maria (TN) € 35,<br />

Kauten Giancarlo (MI) € 50,<br />

Lombardi Signori Ernes (VI)<br />

€ 50, Monastero San Daniele<br />

(PD) € 50, Milini Claudio<br />

(VE) €50, Milli Maria (MS) €<br />

50, Poso Benvenuto (RM) € 50,<br />

Premuda Maria Pia (TV) € 35,<br />

Rensi Tullio (TN) € 40, Rocconi<br />

Corrado (VE) € 50, Sichich<br />

Aldo (BG) € 80, Smeraldi Giosetta<br />

(TS) € 50 in ricordo dei genitori<br />

Fanny Anderle e Giovanni<br />

Smerdel, Spangher Garisenda<br />

(TS) € 37, Tiblias Cottini Anna<br />

(TS) € 50, Tuffolin <strong>Giulia</strong>no<br />

(NO) € 40, Uuratoriu Manola<br />

(BO) € 100.<br />

ABBONAMENTI<br />

ORDINARI A<br />

“DIFESA ADRIATICA”<br />

(ccp 32888000)<br />

L’elenco comprende coloro che<br />

hanno versato la quota ordinaria di<br />

abbonamento al nostro giornale.<br />

l 24 gennaio scorso il Presidente<br />

Antonio Ballarin ha<br />

inviato ai vertici delle principali<br />

aziende radio-televisive nazionali<br />

una lettera con la quale li ha invitato<br />

a dedicare la massima attenzione<br />

alla ricorrenza del 10 Febbraio. La<br />

sollecitazione è stata recapitata ai<br />

Presidenti della Rai, Anna Maria<br />

Tarantola, di Mediaset, Fedele Confalonieri,<br />

di Telecom Italia Media,<br />

Severino Salvemini, e di Sky Italia<br />

nelle persone di James Rupert Jacob<br />

Murdoch e dell’ad Andrea Zappia.<br />

Il prossimo 10 febbraio verrà<br />

celebrato il Giorno del Ricordo in<br />

memoria delle vittime delle Foibe<br />

e dell’esodo giuliano-dalmata.<br />

Tale solennità civile è un’occasione<br />

pensata e concepita per onorare<br />

il dramma delle genti giuliano-dalmate<br />

ed il sacrificio di tanti<br />

italiani vittime degli orrori della<br />

barbarie umana, in una prospettiva<br />

di ‘memoria condivisa’ verso cui le<br />

Istituzioni, prima tra tutte la Presidenza<br />

della Repubblica, indirizzano<br />

da anni la nostra società civile.<br />

Noi, rappresentanti di un popolo<br />

che ha subito sulla propria<br />

pelle l’atrocità della pulizia etnica,<br />

l’emarginazione, la dimenticanza<br />

e la fatica disumana causata da<br />

una verità negata, prendiamo atto<br />

come negli ultimi anni si sia andata<br />

consolidando uno strisciante<br />

giustificazionismo teso a snaturare,<br />

ed a porre artificiosamente in dubbio,<br />

le ragioni delle Legge 92/2004<br />

- votata a stragrande maggioranza<br />

- istitutiva di tale solennità.<br />

Osservare con quale noncuranza<br />

si pongano in contrapposizione,<br />

sovente, testimonianze di<br />

chi ha sofferto un’indicibile violenza<br />

reale, ad improvvisati portavoce<br />

di tesi astratte che giustificano ideologie<br />

aberranti, per di più sconfitte<br />

dalla storia, ci sgomenta. Così<br />

come ci sgomenta l’incapacità di<br />

rappresentare degnamente la vicenda<br />

di un popolo italico presente<br />

nelle terre dell’Adriatico orientale<br />

mille e più anni prima del 1947<br />

ed, ancora oggi, vivo e pazientemente<br />

teso a ricostruire una civiltà.<br />

Nel rispetto della libertà di<br />

stampa e di opinione, auspichiamo,<br />

pertanto, che nel corso delle<br />

manifestazioni culturali nonché<br />

nelle trasmissioni radio-televisive<br />

organizzate dalle Vostre testate, si<br />

eviti di dare voce a coloro i quali,<br />

in qualsiasi modo, leniscono lo<br />

spirito commemorativo espresso<br />

dalla legge dello Stato, poiché ciò<br />

equivarrebbe a porre sullo stesso<br />

piano, offensivamente, vittime ed<br />

aguzzini di una tragedia storica.<br />

<br />

DICEMBRE 2012 AN-<br />

CONA, Ritschl Giuseppe.<br />

ASTI, Pettazzi Giuseppe. BEL-<br />

LUNO, Tollardo M. Lodovica.<br />

BERGAMO, Grigillo Mazzucconi<br />

Mietta, Guetti Marta Miletich,<br />

Marini Giovanni. BOLO-<br />

GNA, Chiurco Liliana, Cuttin<br />

Silvia, Laube Franco, Onida<br />

Gavino. BOLZANO, König<br />

Giorgio. BRESCIA, De Carli<br />

Rino, Matulich Walter. FER-<br />

RARA, Rimondi Anna Maria.<br />

GENOVA, Biggi Luigi, Calzolari<br />

Giancarlo, Diviacco Zuppini<br />

Maria, Petani Ennio, Vigini<br />

Mauro. GORIZIA, Fonda<br />

Yvonne, Lollis Roberto, Parovel<br />

Silvio, Rismondo Nidia. MES-<br />

SINA, Campagnoli Sergio. MI-<br />

LANO, Chersich Piergiorgio,<br />

Fabietti Mauro, Fiume Anna,<br />

Meotti Marchese Franca, Napoli<br />

Carmelo, Veronese Brunello.<br />

MODENA, Barbanti Giuseppe.<br />

NAPOLI, Maja Walter. PADO-<br />

VA, Bianchi Valerio, Dussich<br />

Renato, Redovnicovich Tonon<br />

Elsa, Velicogna Giovanni, Zannoni<br />

Giovanni Battista. PALER-<br />

MO, Ciriminna Giuseppe. PA-<br />

VIA, Rota Antonia. PERUGIA,<br />

Maurini Mariano. PESARO,<br />

Gori Cesare. PESCARA, Moritz<br />

Gemma. PISA, Benussi Teresa.<br />

PORDENONE, Caluzzi Roberto,<br />

Facchini Sergio. ROMA,<br />

Almerigogna Rolando, Benedetti<br />

Marino, Biagini Stefano, Cherin<br />

Luciano, Di Silvestri <strong>Giulia</strong>na,<br />

Doldo Mariangela, Incani<br />

Antonio, Pasquali Nevio Pietro,<br />

Unich Gianni. SAVONA, Bernardis<br />

Antonio, Nicolich Sergio.<br />

TREVISO, Gliubich Caterina,<br />

Perich Lucia Ferrari, Pixot Arturo.<br />

TRIESTE, Apollonio Xenia,<br />

Bachich M. Grazia ved. Matcovich,<br />

Bommarco Giovanna,<br />

Cappelletti Dino, Farosich <strong>Giulia</strong>na,<br />

Sirotich Silvio, Tenze Fausto,<br />

Vianelli Silvestro. UDINE.<br />

D’Antignana Guido, Mondì<br />

Giovanni, Sessa Livio. VARESE,<br />

Mestre Franco, Valerio Mario.<br />

VENEZIA, Bonacini Giovanna,<br />

de Vidovich Franco, Manfroi<br />

Manfredo, Rigo Romanita. VE-<br />

RONA, Serrai Mario.


5<br />

<br />

<br />

Giorno del Ricordo <strong>2013</strong><br />

Su questo numero di <strong>Marzo</strong><br />

pubblichiamo una prima<br />

serie di programmi predisposti<br />

dai Comitati e dalle Delegazioni<br />

provinciali in occasione<br />

del 10 Febbraio su tanta<br />

parte del territorio nazionale<br />

e in collaborazione con le istituzioni.<br />

Naturalmente sul sito<br />

www.anvgd.it il calendario<br />

delle manifestazioni di ogni<br />

Comitato o Delegazione sono<br />

stati pubblicati appena pervenutici<br />

in redazione, e continuano<br />

ad essere aggiornati nei<br />

giorni e nelle settimane successive.<br />

Dal prossimo numero<br />

di “Difesa” avrà inizio invece<br />

la pubblicazione di cronache<br />

e immagini, che - come negli<br />

anni precedenti - troveranno<br />

spazio anche nei numeri dei<br />

prossimi mesi.<br />

***<br />

COMITATO<br />

DI ANCONA<br />

Le iniziative nel capoluogo<br />

abato 9 febbraio, alle<br />

ore 10.30 nella Facoltà<br />

di Economia della Università<br />

Politecnica delle Marche (ex<br />

Caserma Villarey), deposizione<br />

di una corona d’alloro del<br />

Comune di Ancona alla presenza<br />

delle Autorità civili e<br />

militari alla lapide in memoria<br />

degli italiani che tra quelle<br />

mura trovarono primo asilo.<br />

Omaggio floreale della nostra<br />

comunità alla stele in ricordo<br />

dell’esodo.<br />

Successivamente, nella<br />

Sala della Provincia nel Rettorato,<br />

inaugurazione della mostra<br />

fotografica «Istria, Fiume,<br />

<strong>Dalmazia</strong>». La mostra rimane<br />

aperta fino a domenica 17<br />

R <br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

febbraio dal lunedì al venerdì<br />

16.30-19.30 e sabato e domenica<br />

09.30-12.30 e 16.30-<br />

19.30.<br />

Domenica 10 febbraio, S.<br />

Messa officiata dall’Arcivescovo<br />

Mons. Menichelli nella<br />

Cattedrale di San Ciriaco.<br />

Quindi, presso la Direzione<br />

Marittima (Capitaneria di<br />

Porto), Banchina Nazario Sauro,<br />

deposizione di una corona<br />

alla lapide in ricordo dell’eroe<br />

istriano e di tutti i nostri Caduti.<br />

Alle ore 12.00, lato a<br />

mare della Loggia dei Mercanti,<br />

deposizione di una corona<br />

alla lapide in ricordo dell’esodo<br />

dalla <strong>Dalmazia</strong>.<br />

Martedi 12 febbraio, ore<br />

10.00, nella Sala del Consiglio<br />

Regionale delle Marche, la<br />

commemorazione ufficiale del<br />

Giorno del Ricordo nell’Aula<br />

Assembleare.<br />

***<br />

COMITATO<br />

DI BOLOGNA<br />

Nel capoluogo<br />

e in provincia<br />

n occasione del Giorno<br />

del Ricordo, il Comitato<br />

provinciale di Bologna promuove<br />

diverse iniziative per<br />

ricordare tutti coloro che abbandonarono<br />

la propria terra<br />

natale. Negli anni Cinquanta<br />

circa 4000 esuli si stabilirono<br />

a Bologna.<br />

Il primo appuntamento è<br />

lunedì 4 febbraio <strong>2013</strong>. Presso<br />

la Provincia di Bologna la<br />

commemorazione del Giorno<br />

del Ricordo in Consiglio<br />

Provinciale riunito in seduta<br />

solenne. Presenti Stefano Caliandro,<br />

presidente del Consiglio<br />

Provinciale, Marino<br />

Segnan, presidente provinciale<br />

Anvgd e il prof. Luciano<br />

Monzali, studioso e docente<br />

della Facoltà di Scienze Politiche<br />

dell’Università degli Studi<br />

di Bari.<br />

Venerdì 8 febbraio, nella<br />

Sala del Consiglio Comunale<br />

di Palazzo d’Accursio, Piazza<br />

Maggiore 6, convocato il<br />

Consiglio Comunale in seduta<br />

solenne per celebrare il Giorno<br />

del Ricordo, aperto dal saluto<br />

del sindaco Virginio Merola<br />

e del presidente provinciale<br />

Anvgd Segnan. A seguire la<br />

relazione di Marina Cattaruzza,<br />

docente ordinario di Storia<br />

C o n t e m p o r a n e a<br />

dell’Istituto di Storia<br />

dell’Università<br />

di Berna, dal titolo<br />

L’esodo dall’Adriatico<br />

orientale tra<br />

storia e memoria.<br />

Saranno presenti<br />

allievi degli Istituti<br />

Superiori.<br />

Domenica 10<br />

Febbraio, alle ore 10.00, alla<br />

Stazione Bologna Centrale deposizione<br />

corona d’alloro sulla<br />

lapide posta al primo binario,<br />

che ricorda il passaggio del treno<br />

che conduceva gli esuli nelle<br />

varie città di destinazione.<br />

Successivamente, alla Rotatoria<br />

Martiri delle Foibe in Via<br />

Cristoforo Colombo, deposizione<br />

corona d’alloro.<br />

Sabato 16 febbraio, ore<br />

11.00, via dell’Artigiano,<br />

Quartiere San Donato (dove<br />

sorgeva il Villaggio <strong>Giulia</strong>no),<br />

ricollocamento di una lapide<br />

ritrovata e restaurata sulla<br />

quale si legge: «La Nazione ai<br />

<strong>Giulia</strong>ni e ai Dalmati fedeli nel<br />

dolore delle memorie alla Patria<br />

immortale» e targa descrittiva,<br />

alla presenza di autorità<br />

civili e militari ed Esuli.<br />

Domenica 17 febbraio,<br />

ore 17,30, Sala Silentium del<br />

Quartiere San Vitale, Concerto<br />

della Corale San Michele in<br />

Bosco - Anvgd, direttore Alberto<br />

Spinelli. Musiche corali<br />

e pianistiche a quattro e sei<br />

mani. Suoneranno il pianoforte<br />

Steinway della Sala i pianisti<br />

Filippo Bergonzoni, Andrea<br />

Corridoni, Paolo Passaniti, Alberto<br />

Spinelli. Con il patrocinio<br />

del Quartiere San Vitale.<br />

Sabato 23 febbraio, ore 12,<br />

la delegazione del Comitato<br />

Anvgd al cippo collocato nel<br />

Giardino Martiri dell’Istria,<br />

<strong>Venezia</strong> <strong>Giulia</strong> e <strong>Dalmazia</strong><br />

(Via Don Luigi Sturzo, 42),<br />

per la deposizione di una corono<br />

d’alloro.<br />

In provincia<br />

an Lazzaro di Savena.<br />

Domenica 10 Febbraio,<br />

alle 16.00, cerimonia<br />

ufficiale con deposizione di<br />

una corona d’alloro al monumento<br />

ai Martiri delle Foibe,<br />

commemorazione e discorsi<br />

ufficiali (in caso di maltempo<br />

la Cerimonia proseguirà<br />

in Mediateca). Interventi del<br />

sindaco, Marco Macciantelli;<br />

del presidente provinciale Anvgd<br />

Segnan; della presidente<br />

Giunta Regionale Emilia Romagna,<br />

Palma Costi, e di altre<br />

autorità.<br />

Zola Predosa. Lunedì 11<br />

febbraio, ore 18.00, nella Sala<br />

del Comune, commemorazione<br />

con proiezione del documentario<br />

«Esodo. La memoria<br />

negata», conferenza di<br />

Marino Segnan, Paolo Jelic e<br />

Maria Grazia Benci, testimone<br />

quest’ultima di un doppio<br />

esodo. Presentazione dell’assessore<br />

alla Cultura, Giuseppe<br />

Buccelli.<br />

Casalecchio di Reno. Martedì<br />

12 febbraio, ore 21.00,<br />

nelle sale della «Casa della<br />

Conoscenza», serata dal titolo<br />

Storie della frontiera occidentale.<br />

I volontari del gruppo di<br />

lettura “Legg’io” proporranno<br />

brani da libri di Stefano Zecchi,<br />

Fulvio Tomizza, Anna<br />

Maria Mori, Nelida Milani,<br />

Marisa Madieri, e Carlo Sgorlon.<br />

In provincia<br />

di Reggio Emilia<br />

uattro Castella. Sabato<br />

9 febbraio, nella<br />

città nella quale riposa Graziano<br />

Udovisi, unico sopravvissuto<br />

alle foibe, presso la<br />

Scuola media cerimonia di<br />

premiazione degli allievi e la<br />

consegna della targa intitolata<br />

a «Graziano Udovisi un Testimone<br />

Italiano» alla prof.ssa<br />

Rossana Mondoni, studiosa<br />

delle vicende storiche del confine<br />

orientale dopo la seconda<br />

guerra mondiale. A cura della<br />

Famiglia Udovisi e del Comitato<br />

Anvgd di Bologna.<br />

***<br />

COMITATO<br />

DI GORIZIA<br />

Libri e mostre,<br />

un intenso calendario<br />

enerdì 1 febbraio, alle<br />

ore 18.30, presso la<br />

Biblioteca Civica di Fogliano<br />

Redipuglia, di via Madonnina<br />

n.4, ha avuto luogo, in collaborazione<br />

con l’Amministrazione<br />

municipale di Fogliano<br />

Redipuglia, e l’<strong>Associazione</strong><br />

“L’Albero del Melogramma”<br />

inaugurazione della mostra<br />

sulla storia della <strong>Venezia</strong> <strong>Giulia</strong><br />

e <strong>Dalmazia</strong>, realizzata per<br />

conto dell’Anvgd dal noto<br />

storico Guido Rumici, presentata<br />

per la prima volta al pubblico<br />

della provincia isontina.<br />

Su 24 pannelli monotematici<br />

scorrono duemila anni di storia<br />

in modo chiaro, sintetico e<br />

divulgativo. La mostra è stata<br />

presentata dal presidente dei<br />

due sodalizi Rodolfo Ziberna,<br />

dal sindaco di Fogliano Redipuglia<br />

Antonio Calligaris, dal<br />

consigliere delegato Francesca<br />

Tubetti e dallo storico Guido<br />

Rumici. Aperta sino a martedì<br />

26 febbraio.<br />

Venerdì 8 febbraio, presso<br />

la Sala del Consiglio del Comune<br />

di Gradisca d’Isonzo,<br />

incontro del presidente Rodolfo<br />

Ziberna e del sindaco Franco<br />

Tommasini, accompagnato<br />

dall’assessore Paolo Bressan,<br />

con gli studenti delle scuole<br />

medie inferiori per illustrare<br />

loro il senso del Giorno del Ricordo.<br />

Per celebrare la solennità<br />

nazionale del Giorno del Ricordo,<br />

l’Anvgd isontina e la Lega<br />

<strong>Nazionale</strong> di Gorizia, insieme<br />

al Comune di Gorizia ed in<br />

collaborazione con la Prefettura,<br />

hanno promosso il 10<br />

Febbraio una manifestazione<br />

presso la Sala Della Torre della<br />

Fondazione Cassa di Risparmio<br />

di Gorizia, gentilmente e<br />

gratuitamente concessa. Insieme<br />

al Comune ed alla Prefettura,<br />

deposizione di un omaggio<br />

floreale ai Martiri delle Foibe<br />

ai piedi della statua bronzea di<br />

Cesare Ottaviano Augusto, in<br />

Largo Martiri delle Foibe.<br />

Dopo il saluto del sindaco<br />

Ettore Romoli e l’intervento<br />

del presidente dei due sodalizi<br />

Rodolfo Ziberna, il prefetto<br />

Maria Augusta Marrosu ha<br />

conferito i riconoscimenti ai<br />

discendenti delle Vittime delle<br />

Foibe ai sensi dell’art. 3 della<br />

legge 92/04 a due cittadini residenti<br />

in provincia: Elio Dinelli<br />

Elio, residente a Monfalcone,<br />

cinque riconoscimenti in<br />

memoria del padre Olao, della<br />

madre Amalia Hegedich, sorella<br />

Dorina, dello zio Otello e<br />

della nonna Giovanna Mancini,<br />

tutti vittime dell’eccidio di<br />

Pola Vergarolla, di domenica<br />

18 agosto 1946.<br />

Il sesto riconoscimento<br />

alla sig.ra Mariagrazia Querini<br />

in memoria del padre Carino<br />

Querini. È seguita la proiezione<br />

del film Magna Istria. La<br />

cerimonia è stata preceduta da<br />

altri momenti commemorativi:<br />

alle 9.45 a Cormons, alle<br />

10.30 all’Ara Pacis di Medea<br />

ed alle ore 12.00 in Piazzetta


6<br />

Vittime delle Foibe a Grado,<br />

promossi dalle rispettive Amministrazioni<br />

comunali.<br />

Lunedì 11 febbraio, nella<br />

Sala Caminetto dell’Unione<br />

Ginnastica Goriziana, Paolo<br />

Sardos Albertini e Rodolfo<br />

Ziberna presentano il libro La<br />

grande rapina di Paolo Sardos<br />

Albertini.<br />

Gli Italiani d’Istria, di Fiume<br />

e di <strong>Dalmazia</strong> sono stati<br />

rapinati due volte: prima dal<br />

comunismo jugoslavo di Tito<br />

che espropriò le loro case, i<br />

loro terreni, le loro attività;<br />

poi, dopo la fine del Comunismo,<br />

dalle due nuove repubbliche<br />

di Croazia e Slovenia<br />

che hanno rinnovato la rapina<br />

rifiutandosi di restituire quanto<br />

espropriato da Tito. Sardos<br />

Albertini ricostruisce, con testimonianze<br />

personali, la vicenda<br />

della mancata restituzione,<br />

rapina realizzata anche<br />

con la complicità del Governo<br />

di Roma.<br />

Lunedì 18 febbraio, nella<br />

Sala Caminetto dell’Unione<br />

Ginnastica Goriziana, Conferenza<br />

del prof. Stefano Biguzzi<br />

e del prof. Diego Redivo su<br />

«130° anniversario della morte<br />

di Oberdan». Guglielmo<br />

Oberdan Martire della Nazione:<br />

il 20 dicembre 2012 sono<br />

trascorsi infatti 130 anni da<br />

quando Guglielmo Oberdan<br />

venne impiccato. La Lega <strong>Nazionale</strong><br />

ha dedicato una serie di<br />

iniziative a ricordo del giovane<br />

martire dell’Irredentismo, colui<br />

che seppe gettare tra i piedi<br />

della real politik (l’alleanza della<br />

Triplice) la pietra di inciampo,<br />

lo scandalo del lucido sacrificio<br />

della sua giovane vita.<br />

Lunedì 25 febbraio, nella<br />

Sala Caminetto dell’Unione<br />

Ginnastica Goriziana, conferenza<br />

su «La Lega <strong>Nazionale</strong>:<br />

120 anni portati bene!». Sulla<br />

storia della Lega <strong>Nazionale</strong>,<br />

anche nella sua articolazione<br />

periferica di Gorizia, interventi<br />

di Rodolfo Ziberna, presidente<br />

della Lega <strong>Nazionale</strong> di<br />

Gorizia, lo storico prof. Diego<br />

Redivo ed lo storico della politica<br />

dott.Ivan Buttignon.<br />

Martedì 26 febbraio, alle<br />

ore 16.00, presso la sede<br />

dell’Università di Udine a<br />

Gorizia, tavola rotonda sul<br />

tema «Euroregione e Cultura.<br />

Cooperazione transfrontaliera<br />

e semplificazione», in<br />

occasione della presentazione<br />

dei due volumi di oltre 1600<br />

pagine di autori vari, curati da<br />

Coordinamento Adriatico e<br />

Historia sulle Euroregioni in<br />

Alto Adriatico, Fenomenologia<br />

di una macro regione. Sviluppi<br />

economici, mutamenti giuridici<br />

ed evoluzioni istituzionali<br />

nell’Alto Adriatico tra età moderna<br />

e contemporanea, Leone<br />

Editore, 2012.<br />

L’iniziativa è promossa<br />

dall’Anvgd, Coordinamento<br />

Adriatico, Historia Gruppo<br />

Studi Storici e Sociali, LiMes<br />

Club Pordenone Udine <strong>Venezia</strong>,<br />

con il Patrocinio del Comune<br />

di Gorizia.<br />

Interventi, tra gli altri, di<br />

Rodolfo Ziberna, assessore<br />

comunale alla cultura di Gorizia,<br />

l’assessore regionale alla<br />

cultura Elio De Anna, il prof.<br />

avv. Giuseppe de Vergottini, il<br />

prof. avv. Guglielmo Cevolin.<br />

Lunedì 4 marzo, alle<br />

ore 17.30, Sala Caminetto<br />

dell’Unione Ginnastica Goriziana,<br />

conferenza della dott.<br />

ssa Veronica Toso su «La cultura<br />

istriana dell’800 in carteggi<br />

e corrispondenze inedite<br />

di intellettuali risorgimentali»,<br />

anche alla luce di documentazione<br />

inedita che sarà<br />

presentata dal prof. Fulvio Salimbeni.<br />

I carteggi dell’abate<br />

Antonio Coiz, docente a Capodistria,<br />

con Caterina Percoto<br />

ed il marchese Giannandrea<br />

Gravisi («Mi ha costato<br />

assai staccarmi dall’Istria, che<br />

io amo e amerò sempre come<br />

casa mia, e non l’ho fatto se<br />

non resistendo alla tentazione<br />

del cuore e me stesso vincendo.<br />

Del resto portai meco la<br />

gratitudine della ospitalità accordatami<br />

per otto anni continui<br />

e la memoria dolcissima di<br />

tanti amici».). Veronica Toso è<br />

cultrice di Storia contemporanea<br />

nell’Università di Udine<br />

e dottoranda in italianistica a<br />

Ca’ Foscari.<br />

Lunedì 18 marzo, ore<br />

17.30, Sala Caminetto<br />

dell’Unione Ginnastica Goriziana,<br />

Fulvio Salimbeni, Diego<br />

Redivo e Maria Grazia Ziberna<br />

presentano il libro Storia<br />

della <strong>Venezia</strong> <strong>Giulia</strong>. Introdotta<br />

dal presidente Rodolfo Ziberna,<br />

l’iniziativa sarà illustrata<br />

dal prof. Fulvio Salimbeni,<br />

che ha svolto un’approfondita<br />

prefazione, dal prof. Diego<br />

Redivo, che ha curato le pagine<br />

su Trieste, e dalla prof.ssa<br />

Maria Grazia Ziberna, autrice<br />

dell’opera. Scopo del libro è<br />

quello di fornire ai cittadini<br />

della nostra regione, in particolar<br />

modo a studenti, famiglie<br />

e turisti, una illustrazione<br />

sintetica della ricca storia delle<br />

terre giuliane e dalmate, che<br />

non trovano spazio nei libri<br />

scolastici. Dopo il successo<br />

dell’omonima pubblicazione,<br />

edita dall’Anvgd Gorizia nel<br />

2007 e scritta dalla prof.ssa<br />

Maria Grazia Ziberna, la Lega<br />

<strong>Nazionale</strong> di Gorizia ne cura<br />

un aggiornamento ed integrazione<br />

con pagine di storia dedicata<br />

a Trieste e con fotografie<br />

e mappe. La pubblicazione<br />

è stata realizzata anche su Cd<br />

che donato ai presenti. Il testo<br />

sarà destinato anche ad un<br />

sito internet al quale chiunque<br />

gratuitamente potrà collegarsi<br />

e scaricare il testo.<br />

Lunedì 25 marzo, ore<br />

17.30, Sala Caminetto<br />

dell’Unione Ginnastica Goriziana,<br />

lo storico Fulvio Salimbeni<br />

presenta il libro Chiudere<br />

il cerchio, terzo volume, edito<br />

dall’Anvgd Gorizia e Mailing<br />

List Histria, di Guido Rumici<br />

e Olinto Mileta Mattiuz.<br />

Dopo i primi due volumi,<br />

ecco il terzo volume di testimonianze<br />

della collana Chiudere<br />

il cerchio, dedicata alla<br />

storia del Novecento nella<br />

<strong>Venezia</strong> <strong>Giulia</strong> e nella <strong>Dalmazia</strong>.<br />

Il cambio di sovranità, che<br />

vide la cessione di gran parte<br />

della <strong>Venezia</strong> <strong>Giulia</strong> dall’Italia<br />

alla Jugoslavia, fu traumatico<br />

per la maggioranza della popolazione<br />

civile. I curatori di<br />

questa raccolta di memorie,<br />

gli storici Guido Rumici ed<br />

Olinto Mileta Mattiuz, hanno<br />

cercato di selezionare l’ingente<br />

mole di testimonianze, cercando<br />

di dare spazio alle più<br />

variegate e differenti voci di<br />

un popolo che è stato profondamente<br />

lacerato dalle divisioni<br />

politiche, ideologiche e<br />

nazionali del secolo passato. I<br />

protagonisti di questo volume<br />

non rappresentano certo un<br />

campione esaustivo del tessuto<br />

sociale di una regione, ma<br />

possono aiutare a far capire le<br />

esperienze e le relative sofferenze<br />

di chi lasciò i luoghi natii<br />

per andare in esilio e di chi<br />

invece rimase in una terra che<br />

in pochi anni mutò radicalmente<br />

la propria immagine.<br />

I nuovi recapiti<br />

del Comitato goriziano<br />

l Comitato Anvgd ha<br />

cambiato sede istituzionale;<br />

lascia infatti Via Oberdan<br />

per passare a Passaggio Alvarez<br />

8, 34170 Gorizia. Il recapito<br />

telefonico 0481.533911 è<br />

stato soppresso e sarà a breve<br />

sostituito da un numero di<br />

telefonia mobile. Rimangono<br />

inalterati per contatti immediati<br />

quelli del Presidente del<br />

Comitato, Rodolfo Ziberna<br />

(cell. 335 6938882 - rodolfo@<br />

ziberna.it).<br />

<br />

<br />

***<br />

COMITATO<br />

DI MONZA-BRIANZA<br />

Inaugurata a Muggiò<br />

la Piazza Norma Cossetto<br />

occante la cerimonia<br />

svoltasi a Muggiò, a<br />

cura del Comitato Anvgd e<br />

dell’amministrazione comunale,<br />

di intitolazione di una<br />

piazza cittadina alla memoria<br />

di Norma Cossetto: nella<br />

mattina di domenica 3 febbraio,<br />

alla presenza della prof.<br />

ssa Licia Cossetto (sorella di<br />

Norma) e di diverse autorità<br />

tra le quali il prefetto di<br />

Monza, Giovanna Vilasi, l’on.<br />

Roberto Alboni, il consigliere<br />

regionale Antonio Romeo,<br />

il presidente della Provincia,<br />

Dario Allevi, il sindaco di<br />

Muggiò Pietro Zanantoni,<br />

Guido Brazzoduro, sindaco<br />

Libero Comune di Fiume in<br />

Esilio e con l’introduzione di<br />

Pietro Cerlienco, presidente<br />

Anvgd Monza e Brianza, la<br />

targa è stata inaugurata con<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

“della tragedia delle Foibe e<br />

dell’Esodo degli italiani da Istria,<br />

Fiume e <strong>Dalmazia</strong>”<br />

<br />

<br />

<br />

(Legge 92/2004)<br />

<br />

<br />

la deposizione di corone commemorative<br />

e la scopertura di<br />

un Libro in pietra d’Istria dedicato<br />

alla memoria della giovane<br />

Norma, donato al Comune<br />

di Muggiò dall’Anvgd.<br />

Venerdì 8 febbraio, sempre<br />

in collaborazione con il<br />

<br />

Domenica 3 febbraio<br />

INTITOLAZIONE<br />

della Piazza "Norma Cossetto"<br />

Martire delle Foibe,<br />

medaglia d'oro al merito civile 2006.<br />

ore 10,15 ritrovo c/o area ex Fillatice,<br />

Via A. Casati<br />

ore 10,30 apertura celebrazione<br />

Interventi:<br />

Prof.ssa Licia Cossetto<br />

sorella di Norma<br />

Pietro Cerlienco<br />

Presidente ANVGD Monza e Brianza<br />

Dott. G. Brazzoduro<br />

Sindaco del libero Comune di<br />

Fiume in Esilio<br />

Deposizione delle<br />

corone di alloro<br />

Esibizione del Corpo Musicale<br />

“G. Verdi” di Macherio<br />

Venerdì 8 febbraio<br />

ore 21 Sala Civica<br />

di Palazzo Isimbardi,<br />

Piazza Matteotti, 5 - Muggiò<br />

Presentazione del Libro:<br />

"I Cento Veli"<br />

di Massimiliano Comparin<br />

Introduzione:<br />

Pietro Cerlienco<br />

Vicepresidente <strong>Nazionale</strong> ANVGD<br />

Proiezione di filmati<br />

e Mostra Fotografica<br />

orari mostra:<br />

venerdì 8 febbraio 21 - 23<br />

sabato 9 e domenica 10 febbraio 15 - 18<br />

<br />

W <br />

X


7<br />

<br />

Comitato Anvgd monzese,<br />

presentazione del Libro I cento<br />

veli di Massimiliano Comparin<br />

presso la Sala Civica di<br />

Palazzo Isimbardi, con Pietro<br />

Cerlienco e Francesca Paola<br />

Marchiori Montagni e accompagnata<br />

dalla proiezione di<br />

filmati e da una mostra documentaria<br />

aperta al pubblico.<br />

A Meda, il 31 gennaio,<br />

incontro con le scuole: Liceo<br />

Scientifico e Classico “Marie<br />

Curie”, quinta ginnasio, referente<br />

didattico prof. Rosa<br />

Aantonella, coordinamento<br />

Pietro Cerlienco e testimonianze<br />

del prof. Fucci, nato a<br />

Zara esule da Fiume, sig. Nereo<br />

Bulian, esule da Fiume, e<br />

sig. Leonardo Caruz, esule da<br />

Zara.<br />

Ad Albiate, domenica 3<br />

febbraio, nella Villa Campello,<br />

conferenza del prof. Andrea<br />

Rognoni, introdotta da<br />

Pietro Cerlienco e Leonardo<br />

Caruz su La simbologia della<br />

Foiba in relazione alle dinamiche<br />

totalitarie, con filmati<br />

dell’Istituto Luce e dibattito.<br />

Il 10 Febbraio, a Meda,<br />

nel Giardino Martiri delle<br />

Foibe di Piazza Cavour, e a<br />

Lissone in Largo Martiri delle<br />

Foibe, deposizione corone di<br />

alloro.<br />

A Biassono, giovedì 21nella<br />

Sala Comunale, conferenza<br />

del prof. Rognoni su La simbologia<br />

delle Foiba in relazione<br />

alle dinamiche totalitarie.<br />

Introduzione di Pietro Cerlienco,<br />

presidente Comitato<br />

Anvgd, e Leonardo Caruz,<br />

consigliere Comitato Anvgd.<br />

Nel capoluogo<br />

per il 10 Febbraio<br />

Monza, sabato 9, intervista<br />

di Radio Pa-<br />

<br />

dania a Leonardo Caruz e ad<br />

esuli fiumani sul Giorno del<br />

Ricordo. Sempre nello stesso<br />

giorno, nella Sala Maddalena<br />

conferenza a più voci<br />

sull’italianità dell’Istria e <strong>Dalmazia</strong>,<br />

introduzione di Pietro<br />

Cerlienco, relatori prof.<br />

Giorgio Siboni (Università di<br />

Milano), prof. Davide Rossi<br />

(Univiversità di Trieste), con<br />

presentazione del libro Istria<br />

veneziana, Edizioni Leone,<br />

Monza (presente l’Editore).<br />

È seguita la proiezione del filmato<br />

«Vento dell’Aadriatico»<br />

mentre è stata allestita la Mostra<br />

Anvgd Monza e Brianza).<br />

Domenica 10, solenne<br />

S. Messa in Duomo, presenti<br />

tutte le autoritàcittadine,<br />

tutti i labari delle Associazioni<br />

d’Arma del Territorio con<br />

le letture a cura del Anvgd<br />

Monza e Brianza.<br />

Il successivo lunedì 18,<br />

nel Teatro Binario 7, rappresentazione<br />

per le Scuole<br />

Medie Superiori dal titolo Il<br />

sentiero del padre, viaggio fra i<br />

segreti delle Foibe Carsiche di<br />

e con Davide Giandrini)<br />

***<br />

COMITATO<br />

DI PESCARA<br />

Inaugurato nel Sacrario<br />

nazionale Mauriziano<br />

il monumento ai «Martiri<br />

delle Foibe»<br />

elebrata a Pescocostanzo<br />

d’Abruzzo<br />

la nona Giornata nazionale<br />

Mauriziana presso il Sacrario<br />

<strong>Nazionale</strong> Mauriziano d’Italia<br />

alla presenza di oltre duemila<br />

persone e delle rappresentanze<br />

militari dei Decorati di<br />

Medaglia d’Oro Mauriziana<br />

dell’Esercito, della Marina,<br />

dell’Aereonautica, dei Carabinieri,<br />

della Guardia di Finanza<br />

e di un Reparto in armi del<br />

9° Reggimento Alpini, unitamente<br />

all’<strong>Associazione</strong> <strong>Nazionale</strong><br />

Alpini, alle Associazioni<br />

Combattentistiche e d’Arma.<br />

La S. Messa, è stata officiata<br />

dal Cappellano Militare<br />

Don Filippo Di Giorgio;<br />

il sorvolo della cerimonia è<br />

stato effettuato dalla Sezione<br />

Aerea della Polizia di Stato,<br />

mentre la celebrazione è stata<br />

accompagnata dalla banda<br />

di Barrea che ne ha scandito i<br />

momenti.<br />

Sono seguiti gli interventi<br />

del Sindaco di Pescocostanzo<br />

W <br />

<br />

<br />

X <br />

Pasqualino Del Cimmuto e<br />

del Presidente della Fondazione<br />

Mauriziana Mauro Di<br />

Giovanni; vigorosi sono stati<br />

i saluti rivolti alle Forze Armate,<br />

per l’impegno profuso<br />

nei vari teatri di guerra per<br />

il mantenimento della pace e<br />

della sicurezza internazionale.<br />

Numerosi i messaggi augurali<br />

giunti dalle maggiori<br />

autorità nazionali e internazionali<br />

per questa commemorazione,<br />

la cui lettura è stata<br />

effettuata dal presidente onorario<br />

della Fondazione Mauriziana<br />

Sergio Paolo Sciullo della<br />

Rocca, Cittadino onorario<br />

di Pescocostanzo che nella circostanza<br />

ha anche consegnato<br />

al presidente Comitato Anvgd<br />

di Pescara, Mario Diracca,<br />

la Medaglia del Presidente<br />

della Repubblica Giorgio Napolitano<br />

per la collaborazione<br />

fornita a sostegno delle attività<br />

svolte presso il Sacrario <strong>Nazionale</strong><br />

Mauriziano d’Italia.<br />

Al termine della cerimonia<br />

sono stati scoperti due<br />

nuovi monumenti nell’area<br />

del Sacrario, munifici doni<br />

della Delegazione provinciale<br />

di L’Aquila delle Guardie<br />

d’onore presieduta dal cav.<br />

Giuseppe Del Zoppo, rispettivamente<br />

dedicati «ai Martiri<br />

delle Foibe» e al ricordo “del<br />

150° anniversario dell’Unità<br />

nazionale”, che personalmente<br />

ne ha accompagnato lo<br />

scoprimento, effettuato congiuntamente<br />

dal Sindaco di<br />

Pescocostanzo, dal presidente<br />

del Comitato Anvgd di Pescara<br />

e dal Generale dell’Esercito<br />

Gianni Garassino.<br />

La suggestiva giornata<br />

ha visto la partecipazione di<br />

numerosi fedeli, intervenuti<br />

al fianco delle rappresentanze<br />

militari per venerare San<br />

Maurizio Martire protettore<br />

delle Armi, patrono degli alpini<br />

e della gente della montagna.<br />

«In questa splendida<br />

cittadina - ha dichiarato Diracca<br />

- , in una cornice di uomini<br />

e natura incredibili, ho<br />

incontrato persone<br />

ed avvenimenti altamente<br />

permeati<br />

nella nostra tragica<br />

diaspora e nei<br />

nostri martiri che<br />

si trovano in tutte<br />

le foibe della nostra<br />

perduta terra.<br />

Pescocostanzo, il<br />

sindaco Del Cimmuto,<br />

i Mauriziani<br />

Di Giovanni, Del<br />

Zoppo, Sciullo<br />

Della Rocca, Casciato,<br />

Rennes e<br />

tanti altri hanno<br />

voluto che i nostri<br />

Martiri e gli esuli<br />

fossero ricordati in<br />

un monumento che<br />

è e sarà vanto ed orgoglio<br />

perenne dei<br />

<strong>Giulia</strong>no-Dalmati».<br />

***<br />

COMITATO<br />

DI ROMA<br />

Le altre iniziative<br />

artedì 29<br />

gennaio,<br />

a cura del Comitato<br />

provinciale di<br />

Roma, inaugurazione<br />

della Mostra<br />

«L’Arte dell’Adriatico<br />

Orientale a<br />

Roma e nel Lazio<br />

dal V secolo ad<br />

oggi» presso la sede<br />

romana della Regione<br />

Friuli <strong>Venezia</strong><br />

<strong>Giulia</strong>. La mostra<br />

aperta fino al 5 febbraio.<br />

Lunedì 4 febbraio, a cura<br />

della Assocazione L.e.A.li,<br />

convegno per il Giorno del<br />

Ricordo «Pagine di storia dimenticate,<br />

raccontate dalle associazioni<br />

culturali dell’esodo<br />

giuliano-dalmata di Roma Capitale”,<br />

Sala Imperatori, sede<br />

dell’<strong>Associazione</strong> Civita, con<br />

la partecipazione di Carolina<br />

Guardiani, Marino Micich,<br />

Donatella Schürzel, Maria<br />

Ballarin, Amleto Ballarini,<br />

Giuseppe Parlato, con la partecipazione<br />

di Carolina Guardiani,<br />

Marino Micich, Donatella<br />

Schürzel, Maria Ballarin.<br />

Giovedì 7 febbraio,<br />

nell’ambito delle attività organizzate<br />

dal Municipio XII<br />

di Roma Capitale per il Giorno<br />

del Ricordo, presso il Centro<br />

Culturale “Elsa Morante”,<br />

mostra fotografica “L’arte<br />

dell’Adriatico Orientale a<br />

Roma e nel Lazio da V secolo<br />

ad oggi”. Sabato 9 febbraio,<br />

nella Parrocchia di S. Marco<br />

Evangelista S. Messa celebrata<br />

dal Parroco P. A. Marini di<br />

commemorazione di tutti i<br />

Defunti giuliano-dalmati.<br />

Domenica 10 febbraio, a<br />

cura del Comitato Anvgd<br />

col patrocinio del Comune<br />

di Roma Capitale, deposizione<br />

di una corona d’alloro<br />

all’Altare della Patria da<br />

parte del Sindaco on. Gianni<br />

Alemanno. Ore 12.00, con il<br />

Municipio di Roma XII, deposizione<br />

di corone d’alloro al<br />

Monumento ai Martiri delle<br />

Foibe Istriane, presso il Piazzale<br />

della Metro Laurentina e,<br />

a seguire, al Cippo ai Caduti<br />

<strong>Giulia</strong>no-Dalmati sulla via<br />

Laurentina. A conclusione,<br />

momento di raccoglimento<br />

presso il Monumento all’Esodo<br />

in Piazza <strong>Giulia</strong>ni e Dalmati.<br />

Ore 18.00 fiaccolata<br />

organizzata dall’<strong>Associazione</strong><br />

“Cuore Tricolore” con partenza<br />

da Piazza <strong>Giulia</strong>ni e Dalmati<br />

e arrivo al Monumento<br />

alle Foibe al piazzale della<br />

Metro Laurentina.<br />

Per la cerimonia in Campidoglio<br />

e la firma del protocollo<br />

d’intesa per la creazione<br />

della «Casa del Ricordo» si<br />

veda l’articolo in prima.<br />

***<br />

DELEGAZIONE<br />

DI ROVIGO<br />

Autori e testimonianze<br />

l calendario disposto<br />

dal Delegato Anvgd per<br />

Rovigo, Lorenzo Maggi, in<br />

collaborazione con le amministrazioni<br />

locali ha previsto<br />

ad Adria, sabato 9 febbraio,<br />

presso l’Istituto Magistrale<br />

“Badini”, un incontro dei<br />

rappresentanti dei Corpi dello<br />

Stato, delle Associazioni<br />

Combattentistiche e d’Arma e<br />

della cittadinanza. Deposizione<br />

di un mazzo d’alloro alla<br />

lapide che ricorda le vittime<br />

e i profughi istriani, fiumani<br />

e dalmati. A seguire, nell’Auditorium<br />

“Claudio Saccenti”,<br />

presentazione del libro Il terrore<br />

del popolo: storia dell’Ozna,<br />

la polizia politica di Tito,<br />

di William Klinger, presente<br />

l’Autore. Incontro per gli studenti<br />

delle Scuole superiori<br />

della Città, aperto dal saluto<br />

del sindaco Massimo Barbujani<br />

Quindi, al Teatro Ferri-


8<br />

ni, seconda presentazione del<br />

saggio di Klinger. L’esposizione<br />

sarà accompagnata dal<br />

Coro Femminile Edelweiss di<br />

Adria. L’incontro, aperto alla<br />

cittadinanza, è organizzato<br />

dalla Lega <strong>Nazionale</strong> in collaborazione<br />

con l’Amministrazione<br />

Comunale e con la Delegazione<br />

Anvgd.<br />

In Biblioteca<br />

Lunedì 4 febbraio, nella<br />

Sala Agostiniani di Polesella,<br />

incontro sul tema «Il significato<br />

della Giornata del<br />

Ricordo», con l’assessore alla<br />

Cultura Daniele Milan e la<br />

testimonianza dell’esule da<br />

Canfanaro d’Istria Graziella<br />

Fiorentin, autrice del romanzo<br />

autobiografico Chi ha paura<br />

dell’uomo nero e componente<br />

dell’Anvgd padovana, e di<br />

Nidia Colmanni Zemella, esule<br />

da Fiume, oggi residente a<br />

Cuneo.<br />

Martedì 5, nell’Auditorium<br />

per le classi terze dell’Istituto<br />

Comprebsivo Rovigo 1,<br />

altro incontro sul significato<br />

del Giorno del Ricordo, con<br />

Lorenzo Maggi e la testimonianza<br />

della prof.ssa Franca<br />

Dapas, consigliere del Comitato<br />

Anvgd di Padova. Entrambe<br />

le iniziative rientrano<br />

nel progetto didattico Il confine<br />

orientale. Storia, arte e cultura<br />

delle popolazioni italiane<br />

dell’Istria, Fiume e <strong>Dalmazia</strong>.<br />

Sempre martedì 5 febbraio,<br />

presso il «Ricordo Point»<br />

allestito nel “Salone Mazzucato”<br />

in Corso del Popolo, presentazione<br />

alla stampa dell’iniziativa<br />

Pannello del Ricordo<br />

<strong>2013</strong>, svoltosi da mercoledì<br />

6 a sabato 9 febbraio <strong>2013</strong> in<br />

preparazione alla Ricorrenza<br />

del 10 Febbraio.<br />

E ancora, il Comune di<br />

Polesella-Assessorato alla Cultura<br />

e all’Istruzione e Tradizioni<br />

locali e la Delegazione<br />

Anvgd di Rovigo, nel quadro<br />

della manifestazione «Cultura<br />

d’inverno. Polesella tra storia e<br />

memoria» e della commemorazione<br />

del Giorno del Ricordo,<br />

promuovono venerdì 8 febbraio<br />

l’incontro Gli esuli di Fiume<br />

e della <strong>Dalmazia</strong>, una storia<br />

italiana. L’iniziativa, nella Sala<br />

Agostiniani con inizio alle ore<br />

21.00, si aprirà con il saluto<br />

del sindaco, Ornella Astolfi, e<br />

la presentazione dell’assessore<br />

alla Cultura, Daniele Milan.<br />

Intervengono Lorenzo Maggi,<br />

Delegato Anvgd di Rovigo,<br />

Adriana Ivanov, esule da Zara,<br />

e Nidia Zemella Colmanni,<br />

esule da Fiume e residente a<br />

Cuneo.<br />

Altre iniziative a Canaro e<br />

a Castelmassa con la proiezione<br />

di filmati d’epoca e prodotti<br />

dall’Anvgd.<br />

***<br />

COMITATO<br />

DI TORINO<br />

Il calendario<br />

delle manifestazioni<br />

nel capoluogo e nella<br />

provincia<br />

itto anche il programma<br />

del Comitato torinese,<br />

apertosi venerdì 1°<br />

febbraio a Torino<br />

Circoscrizione<br />

5, con la mostra<br />

sulle Foibe<br />

e sull’esodo.<br />

Conferenza con<br />

lo storico Enrico<br />

Miletto.<br />

Lunedì 4<br />

febbraio, sempre<br />

a Torino, conferenza<br />

stampa<br />

di presentazione<br />

del programma<br />

“Giorno del<br />

Ricordo <strong>2013</strong>”<br />

p r e s e n t a t a<br />

d a l l ’ a s s e s s o r e<br />

Regionale alla<br />

Cultura.<br />

Mercoledì 6,<br />

a Leini, Università<br />

della Terza<br />

età, conferenza<br />

«Esodo, il destino<br />

di un popolo». Giovedì 7,<br />

nella stessa Leini,cerimonia<br />

commemorativa al monumento<br />

alle Vittime delle Foibe,<br />

nella Via omonima.<br />

Venerdì 8 a Moncalieri,<br />

presso il Centro polifunzionale<br />

celebrazione del Giorno del<br />

Ricordo. Nello stesso giorno,<br />

a Collegno, deposizione corona<br />

alla targa dei giardini di<br />

Via Vandalino, dedicata ai<br />

Martiri delle Foibe.<br />

A Torino<br />

abato 9 febbraio, nel<br />

Conservatorio “Giuseppe<br />

Verdi” Concerto per il<br />

Giorno del Ricordo. Lunedì<br />

11, alle 9.30 nel Duomo, S.<br />

Messa cantata in suffragio<br />

di tutte le vittime. Successivamente,<br />

presso il Cimitero<br />

Monumentale cerimonia<br />

commemorativa presso<br />

il Monumento dedicato<br />

alla Vittime delle Foibe e<br />

dell’Esodo.<br />

Nella Sala del Consiglio<br />

Comunale del Palazzo Civico,<br />

cerimonia alla presenza<br />

del sindaco di Torino, del<br />

presidente del Consiglio comunale<br />

e delle autorità, con<br />

inizio alle ore 14.30. Alle<br />

20.45, nel Cinema “Massimo”<br />

proiezione del film<br />

«Sensualità» con dibattito<br />

conclusivo.<br />

Mercoledì 13, presso<br />

l’Istoreto, incontro «L’Esodo<br />

istriano, fiumano e dalmata<br />

in Piemonte per un archivio<br />

della memoria».<br />

Venerdì 15, in Corso<br />

Cincinnato angolo Via Pirano,<br />

cerimonia commemorativa<br />

con posa di una corona<br />

alla targa dedicata dal Comune<br />

di Torino agli Esuli Istriani,<br />

Fiumani e Dalmati.<br />

A Ciriè, presso la Biblioteca<br />

Civica, presentazione<br />

del video «Esodo», con dibattito.<br />

Sempre a Ciriè, martedì<br />

19 marzo incontro con 10<br />

classi dell’Istituto “Fermi”. Il<br />

20 incontro con gli studenti<br />

dell’Istituto “Galileo”. Venerdì<br />

22 marzo a Lanzo Torinese<br />

posa di una targa a ricordo<br />

degli infoibati e dell’esodo.<br />

Una dispensa gratuita<br />

in occasione delle celebrazioni<br />

del Giorno <br />

del Ricordo <strong>2013</strong>, il Comitato<br />

Anvgd di Torino ha realizzato<br />

e messo a disposizione<br />

a titolo gratuito nei formati<br />

ePub, (abbreviazione di electronic<br />

publication, “pubblicazione<br />

elettronica”, uno<br />

standard aperto specifico per<br />

la pubblicazione di libri digitali)<br />

e Pdf la sua dispensa di<br />

storia giuliano-dalmata per<br />

venire incontro alle richieste<br />

di istituti scolastici, associazioni,<br />

Comuni ed istituzioni<br />

che hanno necessità di avere<br />

materiale didattico e di approfondimento<br />

direttamente<br />

dai testimoni e dai protagonisti<br />

dell’Esodo ed in egual misura<br />

per evitare gli spiacevoli<br />

“equivoci” e le celebrazioni<br />

di stampo giustificazionista.<br />

Per scaricarla: www.anvgd.<br />

com/public/anvgd/documenti/Dispensa%20di%20<br />

Storia%20<strong>Giulia</strong>no%20Dalmata.pdf<br />

***<br />

COMITATO<br />

DI TRIESTE<br />

Sarà completato<br />

e valorizzato il monumento<br />

a Norma Cossetto:<br />

l memoriale dedica-<br />

a Norma Cosset-<br />

to<br />

to a Trieste, va completato»,<br />

la decisione è del Comitato<br />

Anvgd di Trieste che nella<br />

sua prima riunione postcongressuale<br />

ha incontrato i Antonio<br />

Valpolicelli, scultore e<br />

Romano Schnabl, architetto,<br />

che hanno firmato i lavori di<br />

sistemazione dell’area. Il monumento<br />

a Norma Cossetto<br />

è stato inaugurato qualche<br />

anno fa con la posa del busto<br />

bronzeo della giovane istriana<br />

uccisa barbaramente nel<br />

1943 dai partigiani di Tito e<br />

fatta precipitare in una foiba<br />

non lontana dal suo luogo di<br />

residenza, Santa Domenica<br />

di Visinada.<br />

L’aiuola che circonda il<br />

monumento, in uno spazio<br />

del quartiere di Baiamonti,<br />

costruito negli anni Sessanta<br />

per dare una casa agli<br />

esuli istriani, fiumani e dalmati,<br />

verrà risistemata con<br />

l’aggiunta di alcuni elementi<br />

esplicativi. Sul muro alle<br />

spalle della stele, su un’Istria<br />

stilizzata, che sarà disegnata<br />

da un filo bronzeo, sarà facile<br />

visualizzare il luogo di nascita<br />

della Cossetto e quelli del<br />

martirio. Una tabella illustrerà,<br />

con un testo stringato ma<br />

completo, tutta la sua vicenda.<br />

Davanti al monumento<br />

un camminamento in pietra<br />

agevolerà la deposizione delle<br />

corone. Alle sue spalle un<br />

cipresso, replicherà le piante<br />

sparse tra le case del Quartiere<br />

di Baiamonti. Il progetto è<br />

pronto, non il preventivo che<br />

è subordinato all’accettazione<br />

del nuovo disegno. Quale la<br />

tempistica “A questo punto -<br />

spiega il Presidente Anvgd di<br />

Trieste, Renzo Codarin - lo<br />

sottoporremo al Comune che<br />

s’era fatto carico delle spese<br />

di realizzazione del memoriale.<br />

Comunque, il nostro impegno<br />

è quello di inaugurare<br />

il monumento completato, il<br />

5 ottobre <strong>2013</strong>, data in cui<br />

ogni anno ricordiamo il martirio<br />

di Norma con la partecipazione<br />

della famiglia e delle<br />

autorità”.<br />

<br />

***<br />

COMITATO DI UDINE<br />

L’omaggio alle Vittime<br />

delle Foibe e lezioni nei Licei<br />

e manifestazioni per il<br />

Giorno del Ricordo a<br />

Udine si sono svolte domenica<br />

10 Febbraio, aperte la mattina<br />

al Parco Vittime delle Foibe<br />

dall’ing. Silvio Cattalini, presidente<br />

del Comitato provinciale<br />

Anvgd, al cui intervento è<br />

seguita la benedizione del cippo<br />

commemorativo di mons.<br />

Luciano Nobile. Sono seguite<br />

la deposizione della corona di<br />

alloro per i caduti e la lettura<br />

della preghiera dell’infoibato.<br />

Quindi, presso il PalaMostre<br />

di Udine, gli interventi<br />

delle autorità e dello storico<br />

prof. Fulvio Salimbeni sul<br />

tema «Non solo ricordare ma<br />

anche spiegare per comprendere».<br />

In seguito il prof. Elio Varutti<br />

ha presentato un «Itinerario<br />

giuliano a Udine» elaborato<br />

con gli allievi della classe 5^ C<br />

turistica dell’Istituto Stringher.<br />

Cattalini, infine, ha commentato<br />

un filmato con un intervento<br />

dedicato al ricordo di<br />

Zara. La giornata<br />

gode del patrocinio<br />

della Prefettura,<br />

della Provincia<br />

e del Comune di<br />

Udine.<br />

Previsto il 6<br />

febbraio al Liceo<br />

“C. Percoto”<br />

un incontro con<br />

il prof. Roberto<br />

Spazzali su «Dalle<br />

foibe all’esodo»,<br />

seguito da Silvio<br />

Cattalini con il<br />

suo contributo<br />

esperienziale dedicato<br />

alla città di<br />

Zara. Gianpaolo<br />

Polesini (giornalista<br />

del “Messaggero<br />

Veneto”<br />

di Udine) è sttao<br />

chiamato a narrare<br />

la storia della sua<br />

famiglia di esuli. Alle allieve di<br />

IV e V B Pedagogico il compito<br />

di relazionare sull’attività<br />

svolta assieme alle loro insegnanti,<br />

referenti del progetto,<br />

Maria Grazia Di Paola, Patrizia<br />

Giachin e Paola Quargnolo.<br />

Il 9 febbraio una iniziativa<br />

analoga all’Istituto Stringher,<br />

relatori Cattalini e il prof. Elio<br />

Varutti, assieme agli allievi<br />

della classe 5^ C turistica, per<br />

illustrare i luoghi dell’esodo<br />

istriano-dalmata nella città di<br />

Udine, quasi un itinerario della<br />

memoria.<br />

Mercoledì 13 febbraio,<br />

presso la sala Corgnali della<br />

Biblioteca Civica “V. Joppi”,<br />

presentato il libro “Trieste<br />

’45 di Raul Pupo. Interventi<br />

di Romano Vecchiet, direttore<br />

della Biblioteca e di Silvio<br />

Cattalini.


9<br />

<br />

Le scuole vincitrici<br />

del Concorso Miur-AssoEsuli<br />

ricevute al Ministero<br />

della Pubblica Istruzione<br />

lla vigilia dell’ultima cerimonia<br />

al Quirinale in veste<br />

di Presidente della Repubblica,<br />

Napolitano ha espressamente<br />

manifestato il desiderio di ricevere<br />

gli studenti vincitori del Concorso<br />

nazionale <strong>2013</strong> - e precedenti<br />

edizioni - sul confine orientale, indetto<br />

dal Ministero della Pubblica<br />

Istruzione, Università e Ricerca<br />

e dalle Associazioni degli esuli<br />

istriani, fiumani e dalmati, dedicato<br />

agli istituti di ogni ordine e<br />

grado nel territorio nazionale e<br />

alle scuole italiane d’oltreconfine,<br />

nonché le personalità della cultura,<br />

della comunicazione e dello<br />

sport insigniti del Premio Giorno<br />

del Ricordo 2009 e 2011.<br />

L’invito del Capo dello Stato<br />

ha naturalmente suscitato l’apprezzamento<br />

di tutte le parti coinvolte<br />

nel Gruppo di lavoro insediato<br />

dal 2009 presso il Dicastero<br />

di Viale Trastevere, al cui attivo si<br />

possono ormai enumerare quattro<br />

Seminari nazionali (il prossimo<br />

a Trieste in marzo), due edizioni<br />

degli Atti nell’autorevole collana<br />

del Miur edita da Le Monnier,<br />

e l’apertura ad altri soggetti strategici<br />

nella divulgazione presso<br />

le giovani generazioni, come il<br />

Touring Club Italiano e, nell’imminente<br />

quarto Seminario nazionale,<br />

dell’<strong>Associazione</strong> Italiana<br />

W <br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Q <br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Editori, invitata al workshop con<br />

le associazioni dell’esodo a confrontarsi<br />

sul tema della migliore<br />

introduzione della storia giuliana<br />

e dalmata nei libri di testo.<br />

Alla cerimonia del Quirinale<br />

sono stati dunque premiati dal<br />

Capo dello Stato gli studenti e i<br />

docenti delle scuole vincitrici del<br />

Concorso <strong>2013</strong>, che aveva per titolo<br />

Cultura e vita materiale tra la<br />

terra e il mare Adriatico orientale: i<br />

mestieri e la loro impronta nelle arti<br />

figurative e nella letteratura (prot.<br />

MIURAOODGOS n. 7034 del<br />

29 ottobre 2012), presente anche<br />

il ministro della Pubblica Istruzione<br />

Francesco. Emozione e viva<br />

soddisfazione nei volti degli allievi<br />

e degli insegnanti che li hanno<br />

accompagnati, che non hanno<br />

voluto mancare ad un appuntamento<br />

straordinario con la più<br />

alta carica della Repubblica.<br />

Dunque il primo premio<br />

ex-aequo è stato attribuito dalla<br />

Commissione di valutazione costituitasi<br />

in seno al Miur alle scuole<br />

primarie “L. Gabelli” di Porcia<br />

(Udine) per il progetto I mestieri<br />

tra la terra e il mare Adriatico<br />

orientale e alla Scuola Elementare<br />

italiana “G. Galilei” di Umago-<br />

Sezione Periferica di Bassania per<br />

il progetto I veci Mestieri.<br />

Nella motivazione per l’Istituto<br />

“L. Gabelli” si legge tra l’altro<br />

essere il suo «lavoro creativo<br />

e originale [che] si avvale di fonti<br />

scritte, iconiche e testimonianze<br />

dirette, come delineato nella presentazione.<br />

È evidente il ruolo attivo<br />

degli alunni nella realizzazione<br />

del prodotto con una ricaduta<br />

formativa evidente. La Commissione<br />

plaude, inoltre, l’audacia<br />

dell’iniziativa che l’insegnante ha<br />

intrapreso con 50 alunni di due<br />

classi prime di scuola primaria,<br />

conseguendo risultati magistrali».<br />

Nella motivazione per la<br />

Scuola Elementare italiana “G.<br />

Galilei” di Umago-Bassania la<br />

Commissione ha ravvisato «elementi<br />

di originalità e creatività.<br />

Parte dagli assunti teorici delle<br />

tradizioni popolari ed evidenzia<br />

come gli alunni siano condotti<br />

prima in un’esplorazione articolata<br />

delle caratteristiche di alcuni<br />

antichi mestieri, quindi in una<br />

rielaborazione delle diverse figure<br />

attraverso l’integrazione di<br />

diversi linguaggi che trova la sua<br />

conclusione in una breve rappresentazione<br />

teatrale, di indubbia<br />

ricaduta formativa».<br />

Per quanto riguarda il Secondo<br />

ciclo, l’elaborato che<br />

maggiormente risponde ai criteri<br />

considerati e a cui si è ritenuto di<br />

attribuire una menzione speciale<br />

è il Liceo Scientifico e Musicale<br />

Statale “G. Marconi” di Pesaro<br />

per il progetto Il Mare che Unisce:<br />

le due sponde dell’Adriatico sulle<br />

note dei suoi musicisti. Cultura<br />

e tradizione musicale nelle terre<br />

istriane, giuliane e dalmate, con<br />

la motivazione che ratifica come<br />

«gli studenti delle sezioni musicali<br />

presentano una dispensa che raccoglie<br />

un buon approfondimento<br />

biografico di alcune celebri figure<br />

di compositori di origine istriana.<br />

Apprezzabili risultano le esecuzioni<br />

musicali e canore degli studenti<br />

impegnati nel progetto, che<br />

coniuga le diverse finalità formative<br />

del percorso scolastico».<br />

IL RICEVIMENTO<br />

AL MINISTERO DELLA<br />

PUBBLICA ISTRUZIONE<br />

erminata la cerimonia al<br />

Quirinale, studenti, insegnanti<br />

delle scuole vincitrici<br />

dell’edizione <strong>2013</strong> e precedente<br />

e rappresentanti delle associazioni<br />

dell’esodo si sono portati al Ministero<br />

dell’Istruzione, ospiti del Dipartimento<br />

per gli Ordinamenti<br />

Scolastici e l’Autonomia Scolastica<br />

per la consegna di attestati<br />

e buoni-premio per l’acquisto di<br />

materiali didattici offerti dalle<br />

associazioni stesse. I saluti ufficiali<br />

sono stati portati dal direttore<br />

generale del Dipartimento,<br />

Carmela Palumbo, dal direttore<br />

generale dell’Ufficio Scolastico<br />

Regione del Friuli <strong>Venezia</strong> <strong>Giulia</strong>,<br />

Daniela Beltrame e dal presidente<br />

del’Irci di Trieste, Chiara Vigini,<br />

presenti le delegate Anvgd per la<br />

scuola Maria Elena Depetroni e<br />

Donatella Schürzel, quest’ultima<br />

con una delle sue classi del Liceo<br />

Scientifico “Blaise Pascal” di Pomezia<br />

(Roma), vincitrice del Concorso<br />

Tci-AssoEsuli «Classe Turistica»<br />

Edizione Speciale <strong>2013</strong>.<br />

<br />

Istruzione e Formazione<br />

Veneto, l’Anvgd nella circolare<br />

della Regione<br />

L’Assessore all’Istruzione e Formazione della Regione Veneto, Elena<br />

Donazzan, ha diffuso il 25 gennaio a tutte le scuole di ogni ordine e<br />

grado del Veneto una circolare in cui, ricordando la solennità del Giorno<br />

del Ricordo, invita ad utilizzare i canali della nostra <strong>Associazione</strong><br />

per garantire una corretta gestione delle attività commemorative tra<br />

gli studenti. Questo il testo.<br />

Prot. n. 38213/C.100.06.3.B.2<br />

al 2004 con Legge n. 32 votata dal Parlamento e promulgata<br />

dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, l’Italia<br />

ha istituito formalmente il 10 febbraio come “Giorno del Ricordo”.<br />

Un giorno commemorativo in ricordo del “10 febbraio 1947”, data<br />

che fa riferimento alla firma del Trattato di pace di Parigi con il quale<br />

all’Italia fu imposto di cedere alla Jugoslavia parte del territorio nazionale<br />

dando così inizio all’ultimo e definitivo esodo dei nostri connazionali<br />

di Istria, Fiume e <strong>Dalmazia</strong>.<br />

Quella data fin da subito fu presa a simbolo di una tragedia che<br />

iniziò già nel 1943 con il primo esodo e la prima fase di genocidio,<br />

proseguita dopo il 1945 con maggiore intensità, sia per la violenza<br />

delle truppe di Tito impegnate a cancellare ogni segno di italianità sia<br />

per l’assordante silenzio dei governi dell’epoca costretti da “ragion di<br />

Stato” a non intervenire in difesa di un popolo che aveva l’unica colpa<br />

di non voler perdere la propria identità. Per più di mezzo secolo le<br />

pagine dei libri di storia non parlarono delle foibe, non menzionarono<br />

le violenze e i soprusi contro gli italiani da parte delle truppe titine,<br />

non citarono, o nei casi migliori sminuirono, l’esodo dei nostri connazionali.<br />

Oggi, dopo lunga e travagliata parentesi di silenzio, i nostri<br />

giovani studenti possono conoscere anche questa dolorosa esperienza<br />

vissuta dai nostri connazionali. Finalmente da alcuni anni le Istituzioni<br />

ufficialmente commemorano con varie manifestazioni in tutta Italia<br />

W <br />

<br />

questi tragici avvenimenti.<br />

La Regione del Veneto ha fin dall’istituzione del “Giorno del Ricordo”<br />

patrocinato e sostenuto varie iniziative giungendo a firmare<br />

con l’Ufficio Scolastico Regionale e la Federazione delle Associazioni<br />

degli Esuli Istriani Fiumani e Dalmati un protocollo d’intesa l’8 febbraio<br />

2011. A tal proposito, con la presente sono ad invitare le varie<br />

scuole del Veneto a promuovere momenti di riflessione, approfondimenti<br />

ed iniziative finalizzate ad accrescere una conoscenza della storia<br />

nazionale che contribuisca a rafforzare una memoria condivisa e non<br />

più condizionata da contrapposizioni di parte. Auspico quindi che non<br />

accada quanto segnalato in alcuni episodi negli anni scorsi, purtroppo<br />

all’interno di alcuni istituti, con strumentalizzazioni ideologiche che<br />

sono arrivate addirittura a negare quanto accaduto o a giustificarne la<br />

disumanità in interpretazioni storiche e politiche quanto meno forzate.<br />

Esistono ancora dei testimoni viventi di quella brutalità a cui dare voce.<br />

L’<strong>Associazione</strong> degli Esuli Istriani Fiumani e Dalmati, depositaria<br />

di memoria e testimonianza, è presente con proprie sezioni in ogni<br />

provincia. Per contattare i referenti regionali e provinciali basta consultare<br />

il sito ufficiale dell’<strong>Associazione</strong> all’indirizzo www.anvgd.it I<br />

rappresentanti di tale <strong>Associazione</strong> saranno ben lieti di collaborare con<br />

gli insegnanti nell’organizzare incontri e manifestazioni coinvolgendo<br />

gli studenti.


10 <br />

<br />

Roma, la scuola non può<br />

dimenticare Giuseppe Tosi,<br />

il suo direttore didattico<br />

trucidato dai partigiani di Tito<br />

i mobilita la comunità<br />

giuliano-dalmata di<br />

Roma perché al nome di Giuseppe<br />

Tosi sia intitolato l’Istituto<br />

Comprensivo sito nel Quartiere<br />

storico degli esuli nella<br />

Capitale. Su iniziativa della<br />

Società di Studi Fiumani e del<br />

Comitato ANVGD è stata lanciata<br />

nelle scorse settimane una<br />

campagna di sensibilizzazione<br />

delle istituzioni e degli organi di<br />

stampa: infatti, il nuovo Istituto<br />

Comprensivo per via delle nuove<br />

disposizioni ministeriali ha<br />

inglobato le scuole primarie già<br />

<br />

Schürzel ha messo per iscritto:<br />

«Il Comitato Provinciale ANVGD<br />

di Roma, che già un anno fa<br />

aveva, insieme con la Società di<br />

Studi Fiumani, apposto la lapide<br />

dedicata a Giuseppe Tosi all’entrata<br />

della scuola, esprime la sua<br />

indignazione per la indifferenza<br />

con la quale si vuole procedere<br />

alla cancellazione della memoria<br />

del direttore didattico Giuseppe<br />

Tosi e aderisce all’iniziativa<br />

assunta dalla Società di Studi<br />

Fiumani a difesa del ricordo di<br />

una vittima degli eccidi jugoslavi<br />

nella <strong>Venezia</strong> <strong>Giulia</strong> nel corso<br />

Q <br />

<br />

<br />

con un minuto di silenzio in classe<br />

il proprio cordoglio.<br />

E il 23 febbraio veniva diramato<br />

un comunicato del Presidente<br />

ANVGD Ballarin, che riportiamo<br />

integralmente.<br />

«Un insegnante e un direttore<br />

didattico, che ha onorato<br />

l’Istituzione ed ha pagato con la<br />

Sua vita innocente il Suo essere<br />

un italiano, un rappresentante<br />

dello Stato nella <strong>Venezia</strong> <strong>Giulia</strong><br />

occupata e martoriata dalle<br />

milizie di Tito negli anni 1943-<br />

1945: questo è stato Giuseppe<br />

Tosi, annegato nel mare di Abbazia<br />

(Fiume), alla cui memoria<br />

fu (più di 50 anni fa) intitolata<br />

la scuola primaria presente nel<br />

Quartiere <strong>Giulia</strong>no-Dalmata<br />

della Capitale e che ora le stesse<br />

istituzioni scolastiche vorrebbero,<br />

con somma indifferenza,<br />

cancellare in quanto accorpata<br />

ad altro Istituto, il “Montanelli”.<br />

Ci scandalizza la superficialità<br />

e l’ignoranza di quei rappresentanti<br />

del mondo della scuola<br />

per i quali la memoria storica<br />

evidentemente non conta e non<br />

è formativa del futuro cittadino,<br />

al contrario di quanto proclamato<br />

in tutte le sedi istituzionali<br />

preposte, e non soltanto scolastiche,<br />

a cominciare dalla Presidenza<br />

della Repubblica.<br />

Nel 2004 il Parlamento<br />

italiano ha approvato, con voto<br />

pressoché unanime, la legge<br />

istitutiva del Giorno del Ricordo<br />

dell’esodo giuliano-dalmato<br />

e delle Foibe, propugnata con<br />

ostinazione dalle associazioni<br />

degli esuli, per restituire alla coscienza<br />

della Nazione una pagina<br />

rimossa della sua storia che la<br />

riguarda interamente. Dal 2005<br />

si sono susseguite in tutte le sedi<br />

istituzionali - a partire dal Quirinale<br />

- le cerimonie commemorative<br />

del 10 Febbraio, ed oggi<br />

non si contano le iniziative che<br />

lo stesso Ministero della Pubblica<br />

Istruzione e gli istituti di ogni<br />

ordine e grado assumono per divulgare<br />

la conoscenza di quelle<br />

vicende nelle giovani generazioni,<br />

per formarne la coscienza e la<br />

cittadinanza. E invece, la scuola<br />

di Via dei Corazzieri, nella quale<br />

hanno studiato le seconde generazioni<br />

dell’esodo e che oggi<br />

esprimono tutto il loro sdegno,<br />

rischia di perdere la memoria di<br />

Tosi nello scandaloso disinteresse<br />

delle funzioni preposte.<br />

Un atteggiamento che stigmatizziamo<br />

con fermezza e contro<br />

il quale questa <strong>Associazione</strong><br />

assumerà ogni iniziativa opportuna».<br />

.<br />

La Rassegna stampa<br />

riprende nei prossimi<br />

numeri<br />

a pubblicazione della consueta selezione dalla Rassegna<br />

Stampa è rinviata ai prossimi numeri. La Rassegna<br />

prosegue naturalmente, e quotidianamente aggiornata,<br />

sul sito www.anvgd.it<br />

«Tolentino, nessuno usi le Foibe<br />

per contese ideologiche»<br />

Il comunicato del Presidente Ballarin sulle dichiarazioni di alcuni esponenti di Sel e affini<br />

“Tosi” e “Boltar”ed è rimasto<br />

intitolato a Indro Montanelli.<br />

E ciò nonostante le associazioni<br />

degli esuli e il vicepresidente del<br />

Municipio di Roma XII Maurizio<br />

Cuoci siano intervenuti sulla<br />

dirigente scolastica richiamandone<br />

l’attenzione.<br />

«Il nuovo Istituto Comprensivo<br />

- ha scritto Marino Micich<br />

in uno dei suoi interventi<br />

diffusi in rete - deve essere intitolato<br />

all’istriano Giuseppe Tosi<br />

sia perché è l’unico istituto in<br />

Italia a ricordare le vittime italiane<br />

in <strong>Venezia</strong> <strong>Giulia</strong> e <strong>Dalmazia</strong><br />

da parte jugoslava e sia perché<br />

la scuola primaria “Giuseppe<br />

Tosi” si trova nel quartiere dei<br />

giuliano dalmati sin dal 1958».<br />

«Non ci è mai giunta alcuna<br />

risposta positiva o negativa per<br />

quanto sopra - prosegue la nota<br />

della Società di Studi Fiumani -.<br />

Ci chiediamo il perché di tanta<br />

insensibilità verso un argomento<br />

umanamente comprensibile e<br />

che appartiene a pieno titolo alla<br />

nostra storia nazionale e anche a<br />

quella del territorio urbano».<br />

Un appello condiviso naturalmente<br />

dal Comitato ANVGD<br />

di Roma - che ha sede proprio<br />

nel Quartiere <strong>Giulia</strong>no-Dalmata<br />

-, la cui presidente Donatella<br />

della Seconda guerra mondiale».<br />

«Siamo veramente esterrefatti<br />

- prosegue Schürzel - nel<br />

vedere c'he anche dopo la lettera<br />

ufficiale congiuntamente inviata<br />

mesi addietro alla Dirigente<br />

della scuola e a quanti di competenza,<br />

la risposta sia un assoluto<br />

silenzio ed indifferenza. Cosa<br />

alquanto demoralizzante e sintomo<br />

di scarso livello morale per<br />

l’istituzione scolastica che non<br />

dovrebbe essere dispensatrice<br />

solo di nozioni e valutazioni, ma<br />

di principi e valori morali».<br />

IL CIVILE CORTEO<br />

IN MEMORIA DEGLI<br />

INFOIBATI<br />

Il comunicato della Presidenza<br />

nazionale ANVGD<br />

er la data del 10 Febbraio,<br />

le due associazioni hanno<br />

quindi indetto una marcia in<br />

onore degli infoibati che è partita<br />

dal piazzale antistante all’Istituto<br />

Comprensivo “Montanelli”<br />

ed è giunta in Piazza <strong>Giulia</strong>ni<br />

e Dalmati e poi al monumento<br />

alle Vittime delle Foibe posto nel<br />

piazzale antistante alla Metro “B”<br />

Laurentina. Invitate tutte le scuole<br />

a partecipare o ad esprimere<br />

A Tolentino (Macerata) la<br />

proposta di intitolare un campo<br />

sportivo ai Martiri delle<br />

Foibe ha suscitato nelle scorse<br />

settimane le reazioni di alcuni<br />

esponenti della sinistra radicale,<br />

estensori di una nota di dissenso<br />

stilata in uno stile tristemente<br />

evocativo degli scontri ideologici<br />

(e non solo) degli anni Settanta.<br />

A quelle presa di posizione ha<br />

replicato a stretto giro di comunicato<br />

il Presidente nazionale<br />

Ballarin, con la nota qui pubblicata,<br />

ripresa ampiamente sia<br />

dalle agenzie di stampa nazionali<br />

che dalle testate locali.<br />

entre la Presidenza<br />

della Repubblica e<br />

le istituzioni italiane tutte si<br />

apprestano a commemorare il<br />

Giorno del Ricordo dell’esodo<br />

giuliano-dalmato dai territori<br />

ceduti all’ex Jugoslavia e delle<br />

vittime delle Foibe, illuminati<br />

ambienti della sinistra radicale<br />

in quel di Tolentino riesumano<br />

il vecchio, corroso e spregevole<br />

armamentario ideologico<br />

caro al totalitarismo comunista<br />

che volle far credere la <strong>Venezia</strong><br />

<strong>Giulia</strong> “italianizzata” dal fascismo<br />

per giustificare le pretese<br />

jugoslave di annessione: in disprezzo<br />

dell’antica e autoctona<br />

italianità di quella regione, che<br />

per lunghi secoli ha conformato<br />

il volto civile, culturale,<br />

economico e sociale dell’Istria,<br />

di Fiume e della <strong>Dalmazia</strong> in<br />

un contesto di convivenza e di<br />

interazione con le comunità di<br />

altra lingua presenti in quelle<br />

aree di confine.<br />

La cecità intellettuale e<br />

l’ignoranza storica di quel cartello<br />

di sigle elettorali che riesuma<br />

lo spettro dell’intolleranza<br />

e il lugubre linguaggio dei<br />

tribunali del popolo, ignora, o<br />

finge colpevolmente di ignorare,<br />

il grande percorso di recupero<br />

della memoria storica avviato<br />

con i Presidenti Ciampi e<br />

Napolitano, con il Parlamento<br />

italiano, con le istituzioni e<br />

il mondo della cultura e della<br />

ricerca storiografica, con il<br />

mondo della scuola, una volta<br />

caduti definitivamente i dogmi<br />

ideologici che vollero gli esuli<br />

“fascisti” e oscurarono la storia<br />

della Resistenza non comunista<br />

perché non supina all’ordine di<br />

Togliatti di accogliere i partigiani<br />

jugoslavi come liberatori.<br />

Quelle parole offendono i<br />

caduti della Resistenza giuliana,<br />

come i goriziani Licurgo<br />

Olivi (socialista) e Augusto<br />

Sverzutti (azionista), i fiumani<br />

autonomisti Mario Blasich<br />

e Giuseppe Sincich, il repubblicano<br />

Angelo Adam, prima<br />

deportato dai nazisti poi eliminato<br />

dalle milizie titoiste,<br />

tutti deportati e scomparsi;<br />

della giovane Norma Cossetto,<br />

alla cui memoria il Presidente<br />

Ciampi ha dedicato l’onorificenza<br />

prevista dalla legge istitutiva<br />

del Giorno del Ricordo,<br />

e di tutte le vittime civili degli<br />

eccidi alla cui memoria in<br />

questi anni è stato consegnato<br />

il riconoscimento della Repubblica<br />

Italiana.<br />

Gli esuli italiani dalla <strong>Venezia</strong><br />

<strong>Giulia</strong> e la <strong>Dalmazia</strong> e<br />

tutto il Popolo di lingua italiana<br />

di Istria Fiume e <strong>Dalmazia</strong>,<br />

respingono con forza l’uso<br />

strumentale della loro storia,<br />

che taluni vogliono ancora ridurre<br />

a oggetto di contesa tra<br />

fronti ideologici opposti per<br />

garantire una sopravvivenza a<br />

teoremi smentiti dalla storia.<br />

La vicenda del confine orientale<br />

appartiene alla memoria<br />

dell’intera Nazione, che ha<br />

voluto finalmente riconoscerla<br />

istituendo la ricorrenza del 10<br />

Febbraio. Ogni altra, logora e<br />

dolosa strumentalizzazione le è<br />

estranea.


11 <br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

segretario nazionale Alessandro<br />

Scardino e Daniele Lo<br />

Presti. Per la prima volta al<br />

Quirinale, ufficialmente invitata<br />

anche una delegazione<br />

dell’Unione Italiana con Furio<br />

Radin e Maurizio Tremul.<br />

A suggello della cerimonia<br />

il concerto offerto, come nell’edizione<br />

2012, dall’orchestra giovanile<br />

del Conservatorio “Giuseppe<br />

Tartini” di Trieste che ha magistralmente<br />

eseguito composizioni<br />

dei veneziani Antonio Vivaldi e<br />

Debbo innanzitutto viva<br />

riconoscenza all’on. Lucio<br />

Toth, per aver ripercorso<br />

con assoluta puntualità e<br />

completezza il cammino che<br />

abbiamo insieme percorso in<br />

questi sette anni - celebrando<br />

il Giorno del Ricordo - per<br />

rendere giustizia agli italiani<br />

che furono vittime innocenti<br />

- in forme barbariche<br />

raccapriccianti, quelle che si<br />

riassumono nell’incancellabile<br />

parola “foibe” - di un moto<br />

un discorso di verità, che si è<br />

potuto raggiungere il traguardo<br />

della riconciliazione, cioè<br />

del reciproco riconoscimento<br />

con le autorità e le opinioni<br />

pubbliche slovene e croate, e<br />

del comune impegno per un<br />

mare di pace in un’Europa di<br />

pace. Un impegno che superi<br />

ogni residuo o nuovo motivo<br />

di frizione e affronti problemi<br />

rimasti ancora insoluti.<br />

Questo riavvicinamento<br />

e questo incontro, di cui<br />

ropea nella nuova Slovenia e<br />

nella nuova Croazia.<br />

Il cammino di cui ha<br />

parlato Lucio Toth lo abbiamo<br />

fatto in tanti e attraverso<br />

diversi canali, tra i quali<br />

primeggia la scuola. Ringrazio<br />

lui e ringrazio il ministro<br />

Terzi per aver messo in luce<br />

l’impulso e il contributo che<br />

fu da me dato in questi sette<br />

anni, ma ho solo interpretato<br />

il mio dovere e seguito il mio<br />

sentimento.<br />

E ora non ho davvero<br />

nulla da aggiungere agli interventi<br />

che hanno preceduto<br />

questo mio saluto; tra essi la<br />

relazione del prof. Segatti ha<br />

messo molto bene l’accento<br />

sul valore, negato nel passato<br />

- e penso anche alle prossime<br />

celebrazioni della prima<br />

guerra mondiale - tanto più<br />

potrà rinsaldarsi la nostra<br />

coesione nazionale e insieme<br />

con essa rafforzarsi la nostra<br />

voce in Europa.<br />

<br />

GLI INTERVENTI<br />

SUL SITO<br />

www.anvgd.it<br />

Sul sito www.anvgd.it pubblicata<br />

una serie di link di quanto<br />

apparso sui siti istituzionali in<br />

occasione del Giorno del Ricordo:<br />

ecco alcuni link di rilievo già disponibili<br />

sulle nostre pagine web<br />

nelle ore stesse delle manifestazioni<br />

più salienti.<br />

Breve cronaca e immagini<br />

della cerimonia al Quirinale<br />

http://www.anvgd.it/<br />

notizie/14693-le-immagini-<br />

in-tempo-reale-dal-quirinale-<br />

11feb13.html<br />

di Pietro Antonio Fiocco.<br />

Al momento di andare in<br />

stampa pubblichiamo integralmente<br />

il testo del saluto del Presidente<br />

Napolitano, incentrato<br />

ancora una volta sulla affermazione<br />

dei principi di verità e di<br />

giustizia nel racconto della storia<br />

del Novecento, mentre sul prossimo<br />

numero di Aprile gli interventi<br />

del presidente onorario<br />

ANVGD Lucio Toth, intervenuto<br />

a nome della Federazione delle<br />

Associazioni, e del prof. Paolo<br />

Segatti (Università di Trieste).<br />

ivolgo innanzitutto il<br />

mio saluto come sempre<br />

affettuoso e rispettoso ai<br />

rappresentanti delle famiglie<br />

delle vittime e dei profughi<br />

e delle loro rispettive associazioni.<br />

Rendo omaggio a quanti<br />

hanno ricevuto questa mattina<br />

il meritato riconoscimento<br />

dei diplomi e delle medaglie<br />

commemorative del Giorno<br />

del Ricordo. E mi complimento<br />

ancora con gli insegnanti<br />

e i ragazzi che hanno<br />

vinto il concorso indetto dal<br />

Ministero dell’Istruzione e<br />

dall’<strong>Associazione</strong> degli Istriani,<br />

dei Fiumani e dei Dalmati.<br />

di odio, di cieca vendetta,<br />

di violenza prevaricatrice,<br />

che segnò la conclusione<br />

sanguinosa della seconda<br />

guerra mondiale lungo il<br />

confine orientale della nostra<br />

patria. E a cui si congiunse<br />

la tragica odissea dell’esodo<br />

di centinaia di migliaia di<br />

istriani, fiumani e dalmati<br />

dalle terre loro e dei loro avi.<br />

Si, è vero, è stato necessario<br />

partire da un impegno di<br />

verità, contro ogni reticenza<br />

ideologica o rimozione opportunistica,<br />

per poter arrivare<br />

alla riconciliazione. Ha<br />

detto bene il ministro Terzi:<br />

“Il dramma delle foibe e degli<br />

esuli non è più rimosso,<br />

ed è sempre meno oggetto di<br />

faziose strumentalizzazioni”<br />

E sulla base di un discorso<br />

di verità sulle sofferenze degli<br />

italiani e sulle brutalità<br />

delle più spietate fazioni titine<br />

- discorso che all’inizio,<br />

ricorderete, ci procurò<br />

qualche reazione polemica<br />

sull’altra sponda dell’Adriatico,<br />

ma poi si è imposto anche<br />

perché intrecciato con<br />

una nostra severa riflessione<br />

sulle colpe del fascismo - è<br />

stato quindi, sulla base di<br />

Q <br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

oggi possiamo<br />

compiacerci,<br />

sono stati resi possibili anche<br />

dal cambiamento del tempo<br />

storico: perché i due presidenti<br />

con i quali a Trieste rendevo<br />

omaggio al monumento<br />

dedicato all’esodo degli italiani,<br />

non portavano sulle loro<br />

spalle nessuna responsabilità<br />

per le degenerazioni del comunismo<br />

jugoslavo, compiutesi<br />

quando non erano nemmeno<br />

nati e con la cui eredità<br />

storica avevano rotto operando<br />

per la costruzione di una<br />

democrazia di ispirazione eu-<br />

<br />

e più che mai da valorizzare<br />

oggi, del pluralismo etnico<br />

e linguistico, il cui rispetto<br />

è condizione di una pacifica<br />

convivenza, culturalmente e<br />

umanamente più ricca.<br />

Concludendo, voglio tuttavia<br />

rendere esplicita una<br />

domanda che magari serpeggia:<br />

ma non abbiamo ormai<br />

detto tutto su vicende di 70<br />

anni fa Ha senso ritornarci<br />

sopra ad ogni ricorrenza del<br />

Giorno del Ricordo Ebbene,<br />

si, ha senso, dobbiamo rispondere.<br />

Ha senso per essere<br />

vicini a chi visse quella tragedia<br />

e ne può dare ancora testimonianza,<br />

per essere vicini<br />

ai loro figli e ai loro nipoti.<br />

Riconciliazione non significa<br />

rinuncia alla memoria e alla<br />

solidarietà. E ha senso perché<br />

quanto più i giovani, i ragazzi<br />

di oggi, si compenetrano con<br />

ogni passaggio importante,<br />

con ogni squarcio doloroso<br />

della nostra storia di italiani<br />

<br />

<br />

di Fiume e della <strong>Dalmazia</strong>, a<br />

lasciare le loro case, spezzando<br />

secoli di storia e tradizioni».<br />

«Tali iniziative - prosegue<br />

il ministro Profumo - saranno<br />

inoltre utili per valorizzare il<br />

patrimonio culturale, storico,<br />

letterario e artistico degli italiani<br />

dell’Istria, di Fiume e delle<br />

coste dalmate, in particolare<br />

ponendo in rilievo il contributo<br />

Intervento del Presidente<br />

Napolitano alla cerimonia del<br />

Quirinale<br />

http://www.anvgd.it/<br />

notizie/14693-le-immagini-<br />

in-tempo-reale-dal-quirinale-<br />

11feb13.html<br />

Le dichiarazioni delle Istituzioni<br />

(in ordine di arrivo<br />

dall’ultima alla prima)<br />

http://www.anvgd.it/<br />

notizie/14672-10-febbraio-ledichiarazioni-delle-istituzioniin-aggiornamento-10feb13.html<br />

I dati statistici di accesso al<br />

nostro sito il 10 e 11 febbraio<br />

http://www.anvgd.it/<br />

notizie/14698-boom-di-accessisul-nostro-sito-per-il-giornodel-ricordo-12feb13.html<br />

Nella home page www.anvgd.<br />

it sono inoltre disponibili numerose<br />

altre notizie e la rassegna stampa.<br />

Al centro della home page è<br />

possibile vedere per intero il video<br />

della cerimonia del Giorno del Ricordo<br />

tenutasi al Quirinale, compreso<br />

l’intervento del Presidente<br />

onorario ANVGD Lucio Toth.<br />

<br />

degli stessi allo sviluppo sociale<br />

e culturale del territorio della<br />

costa nord-orientale adriatica,<br />

e preservare le tradizioni delle<br />

comunità istriano-dalmate residenti<br />

nel territorio nazionale e<br />

all’estero».<br />

E conclude: «Si invitano<br />

pertanto le SS. LL., anche mediante<br />

la collaborazione con le<br />

Associazioni degli esuli che potranno<br />

fornire un importante<br />

contributo di analisi e di studio,<br />

a sensibilizzare le giovani generazioni<br />

su questi tragici fatti storici,<br />

al fine di ricordare le vittime<br />

e riflettere sui valori fondanti la<br />

nostra Carta costituzionale».<br />

A pag. 9 il ricevimento in<br />

Quirinale delle scuole vincitrici<br />

del Concorso nazionale sul confine<br />

orientale indetto dal Ministero<br />

della Pubblica Istruzione<br />

e dalle Associazioni degli Esuli<br />

riunite nel Gruppo di lavoro<br />

istituito nel 2009 presso il Dicastero.


ULTIM’ORA<br />

Giunge poco prima di andare<br />

in stampa con questo numero di<br />

“Difesa” il programma del Seminario<br />

sul confine orientale previsto a<br />

Trieste nei giorni 14, 15 e 16 marzo<br />

<strong>2013</strong> e realizzato dal Miur in<br />

collaborazione con le Associazioni<br />

degli Esuli Istriani, Fiumani e Dalmati<br />

e con l’Ufficio Scolastico Regionale<br />

per il Friuli <strong>Venezia</strong> <strong>Giulia</strong>.<br />

Come abbiamo ampiamente<br />

ricordato, questo Seminario è rivolto<br />

ai docenti delle scuole di ogni<br />

ordine e grado, così come gli analoghi<br />

Seminari svoltisi negli anni<br />

scolastici 2009-2010, 2010-2011,<br />

2011-2012 che hanno sviluppato<br />

e approfondito le diverse tematiche<br />

volte a «valorizzare il patrimonio<br />

culturale, storico, letterario e artistico<br />

degli italiani dell’Istria, di<br />

Fiume e delle coste dalmate; [e] preservare<br />

le tradizioni delle comunità<br />

istriano-dalmate residenti nel territorio<br />

nazionale ed estero», come<br />

recita la legge istitutiva del Giorno<br />

del Ricordo (art.1 L. 92/2004).<br />

L’incontro seminariale di<br />

quest’anno, che ha per titolo «La<br />

storia del confine orientale nell’insegnamento<br />

scolastico: attualità e<br />

prospettive future», si svolge presso<br />

il Museo “Rivoltella” (Via Diaz,<br />

27) secondo il programma diffuso<br />

dal Ministero della Pubblica<br />

Istruzione.<br />

iovedì, 14 marzo <strong>2013</strong>,<br />

Sala della Prefettura,<br />

ore18.00, accoglienza dei partecipanti.<br />

Ore 19.00, Concerto di<br />

benvenuto dell’orchestra del Conservatorio<br />

“Tartini” di Trieste.<br />

Venerdì, 15 marzo, Sala<br />

12 <br />

«La storia del confine orientale nell’insegnamento<br />

scolastico: attualità e prospettive future»<br />

Il programma del Seminario <strong>2013</strong><br />

dell’Auditorium del Museo “Revoltella”,<br />

ore 9.30 Saluto delle Autorità;<br />

ore 10.00 Saluto delle Associazioni,<br />

affidato a Lucio Toth,<br />

vicepresidente della Federazione<br />

delle Associazioni degli Esuli.<br />

Alle 10.30 apertura dei lavori,<br />

con l’intervento di Giovanni<br />

Stelli.<br />

Dalle ore 11.00 gli interventi<br />

di: Giorgio Federico Siboni,<br />

Lo spazio della storia. Geografia e<br />

cartografia dell'Adriatico orientale<br />

(secoli XV-XX); Bruno Crevato-<br />

Selvaggi, <strong>Venezia</strong> <strong>Giulia</strong> e <strong>Dalmazia</strong>.<br />

Dal Ricordo alla Storia.<br />

Nel primissimo pomeriggio<br />

sono previste le visite alla Foiba<br />

di Basovizza e al Centro Raccolta<br />

Profughi di Padriciano.<br />

Alle 16.30 riprendono le relazioni<br />

di: Roberto Spazzali, Non<br />

è la stessa storia... Diacronie nazionali<br />

e didattica della storia; Maria<br />

Ballarin, Il trattato di pace del 10<br />

febbraio 1947 nei programmi e nei<br />

testi scolastici di storia; Leonardo<br />

Devoti (Tci), Report della “Quattro<br />

giorni di Grado”.<br />

<br />

I «LABORATORI»<br />

lavori riprendono sabato,<br />

16 marzo nella sede dell’Irci<br />

(Istituto Regionale della Cultura<br />

Istraia Fiumana e Dalmata)<br />

e dell’Usr (Ufficio Scolastico Regionale)<br />

del Friuli <strong>Venezia</strong> <strong>Giulia</strong><br />

con i «Laboratori». Nella sede<br />

dell’Irci dalle 8.30 alle 11.30,<br />

I, La condizione dell’Adriatico<br />

orientale tra <strong>Venezia</strong>, gli Asburgo<br />

e l’Impero ottomano, Tutor Paolo<br />

Radivo e Guido Rumici.<br />

Nella Sede Usr, II, La Lim in<br />

classe come supporto all’insegnamento<br />

della storia, Tutor Valentina<br />

Feletti e Caterina Spezzano.<br />

Nella Sede Irci, III, Casi didattici<br />

e buone pratiche attraverso<br />

i viaggi di istruzione e le uscite didattiche,<br />

Tutor: Maria Elena Depetroni<br />

e Chiara Vigini. A seguire<br />

IV, Il confine orientale. Dal Risorgimento<br />

alla Seconda Guerra Mondiale,<br />

Tutor: Massimiliano Lacota<br />

e Marino Micich. E ancora, V,<br />

Dall’esodo ad oggi, Tutor: Chiara<br />

Motka e Donatella Schürzel.<br />

Dalle 11.30 condivisione e<br />

restituzione dei lavori dei laboratori.<br />

Interventi e dibattito.<br />

Alle ore 15.00 prevista la<br />

prima Tavola rotonda tra l’<strong>Associazione</strong><br />

Italiana Editori (Aie) e<br />

le Associazioni degli Esuli, argomento<br />

Prospettive dell’editoria<br />

scolastica relative alle tematiche<br />

del confine orientale. Le conclusioni<br />

alle 16.30.<br />

Al Seminario sono altresì invitati<br />

i docenti vincitori del Concorso<br />

«Cultura e vita materiale tra<br />

la terra e il mare Adriatico orientale:<br />

i mestieri e la loro impronta<br />

nelle arti figurative e nella letteratura»<br />

bandito dal Miur e finalizzato<br />

a promuovere l’educazione alla<br />

cittadinanza europea e della storia<br />

italiana attraverso la conoscenza<br />

dei rapporti storici e culturali<br />

nell’area dell’Adriatico orientale.<br />

<br />

Spadaro, l’Europa riconosca<br />

il valore degli esuli<br />

Il quotidiano triestino “Il<br />

Piccolo” pubblica il 10 febbraio<br />

la lettera aperta di Stelio Spadaro<br />

al Presidente della Repubblica.<br />

La pubblichiamo integralmente.<br />

della portata di una vicenda che,<br />

con la dissoluzione della <strong>Venezia</strong><br />

<strong>Giulia</strong>, ha segnato la dispersione<br />

degli istriani, fiumani e dalmati<br />

di lingua italiana. È una pagina<br />

ne, signor Presidente, per ragionare<br />

sul futuro.<br />

Parlare della storia e dei tratti<br />

degli italiani dell’Adriatico orientale<br />

oggi significa avere la consapevolezza<br />

che si può contare sul<br />

loro contributo nella costruzione<br />

di quell’Europa adriatica che era il<br />

sogno di tanti uomini di cultura<br />

per i tanti capitani dell’istituto<br />

nautico di Lussinpiccolo, saldamente<br />

ancorato alla lingua e alla<br />

cultura italiana, che per mentalità<br />

e professionalità diffondevano<br />

l’attitudine a guardare oltre, ad<br />

ampi orizzonti, e a rapportarsi<br />

con popoli ed esperienze diverse.<br />

Una civiltà, dunque, che oggi<br />

ra data soluzione definitiva alla<br />

vicenda dei beni abbandonati<br />

sottratti agli istriani dal regime<br />

comunista jugoslavo. È una<br />

questione di giustizia ma anche<br />

un doveroso, tardivo riconoscimento:<br />

si pensi che la legge del<br />

Giorno del Ricordo è appena del<br />

2004. Ricordare, in questo 10<br />

ggi, 10 febbraio, Giorno<br />

del Ricordo, desidero<br />

ringraziarLa per tutto<br />

l’impegno civile, personale e politico<br />

che ha profuso per includere<br />

nella memoria della Nazione<br />

le vicende del confine orientale<br />

e dei giuliani, fiumani e dalmati<br />

di lingua italiana che sono stati<br />

coinvolti in tragedie che hanno<br />

sconvolto la vita dei singoli e<br />

delle comunità.<br />

È stato necessario e giusto<br />

ricordare agli italiani l’esodo a<br />

cui tanti nostri connazionali furono<br />

costretti dal totalitarismo<br />

comunista e dal nazionalismo<br />

sloveno e croato. A lungo su queste<br />

vicende, come lei sa, è sceso<br />

l’oblio dell’Italia repubblicana;<br />

un oblio e una sottovalutazione<br />

originale e significativa della nostra<br />

storia nazionale.<br />

Ora è tempo che la legge del<br />

Giorno del Ricordo diventi occasione<br />

per una riflessione di ancor<br />

più largo respiro sui tratti complessivi<br />

di quella civiltà del mare,<br />

dell’ulivo e della vite, originale<br />

espressione ed elaborazione del<br />

patrimonio nazionale ed europeo.<br />

Mi riferisco a una lunga e diffusa<br />

esperienza umana, di generazioni,<br />

che con il lavoro, con la tecnologia,<br />

con l’ingegno ha segnato in<br />

profondità le contrade adriatiche<br />

nei secoli, prima dell’avvento del<br />

fascismo con il suo cuneo di violenze<br />

e di oppressione. È un’occasione<br />

imperdibile per allargare<br />

la riflessione sull’intera storia del<br />

Novecento adriatico. Un’occasio-<br />

nazionale - primo fra tutti Mazzini,<br />

tanto familiare alle genti istriane<br />

- ed era nella speranza di tanti<br />

giuliani: persone e pagine colpevolmente<br />

dimenticati, ma che ora<br />

più che mai possono dare un apporto<br />

di tradizioni, di riflessioni<br />

e di sensibilità alla costruzione di<br />

quell’Europa adriatica che, finalmente<br />

prendendo congedo dai<br />

disastri del secolo scorso, colga i<br />

segnali che ci possano aiutare ad<br />

avviare un’integrazione che serve<br />

a tutti.<br />

Eugenio Colorni più volte<br />

ebbe modo di ricordare che aveva<br />

imparato ad amare l’Europa<br />

discutendo con Umberto Saba.<br />

È un’antica tradizione giuliana,<br />

questa: l’europeismo era di casa<br />

qui, come era di casa il mondo<br />

può essere più che mai utile.<br />

Come può essere utile, caro<br />

Presidente, ricordare che, anche<br />

nei momenti più bui dell’esodo<br />

e dei campi profughi, gli istriani,<br />

fiumani e dalmati di lingua italiana<br />

hanno dato al Paese un contributo<br />

di lavoro, di intelligenza, di<br />

atteggiamento civico che, sempre<br />

più, tutti riconoscono loro: un<br />

segnale di fiducia nel futuro. Ci<br />

fu una lunga indifferenza della<br />

Patria nei loro confronti e la loro<br />

reazione a tale rifiuto fu talvolta<br />

scambiata per estremismo, ma<br />

era invece di esasperazione per<br />

il mancato rispetto delle loro vicende<br />

e della loro storia da parte<br />

della madrepatria.<br />

Si pensi che a distanza di<br />

tanti decenni non è stata anco-<br />

Febbraio, le vicende degli italiani<br />

dell’Adriatico orientale significa,<br />

infatti, ricordare i tratti di<br />

una lunga tradizione civile che<br />

oggi può far bene a un’Europa<br />

che finalmente consenta a tutti<br />

di esprimersi liberamente e che<br />

permetterà di unificare contrade<br />

che troppo a lungo, nel Novecento,<br />

sono state divise e contrapposte,<br />

segnate da etnonazionalismi,<br />

totalitarismi, scontri e<br />

guerre che dall’inizio e fino alla<br />

fine del Novecento hanno insanguinato<br />

anche queste terre. Per<br />

storia e cultura, alla costruzione<br />

dell’«Europa adriatica», i giuliani<br />

possono dare, oggi più che<br />

mai, un apporto fecondo, e ciò<br />

nell’interesse di tutti i popoli.


13 <br />

<br />

Nel Senato<br />

di Roma<br />

il busto<br />

del dalmata<br />

Luigi Ziliotto<br />

uigi Ziliotto, patriota<br />

dalmata e podestà di<br />

Zara alla vigilia e alla fine della<br />

Grande Guerra, fu una personalità<br />

eminente dell’autonomismo<br />

e dell’irredentismo dalmati tra la<br />

fine dell’Ottocento e i primi decenni<br />

del Novecento. Senatore del<br />

Regno dopo l’annessione di Zara<br />

all’Italia nel 1920, un suo busto<br />

in bronzo è stato collocato il 16<br />

gennaio nell’ingresso dell’Aula di<br />

Palazzo Madama, per iniziativa<br />

del Senato e delle associazioni giuliane<br />

e dalmate di Roma e d’Italia.<br />

Alla cerimonia dello scoprimento<br />

erano presenti infatti le<br />

rappresentanze dell’<strong>Associazione</strong><br />

<strong>Nazionale</strong> Dalmata, dell’<strong>Associazione</strong><br />

<strong>Nazionale</strong> <strong>Venezia</strong> <strong>Giulia</strong> e<br />

<strong>Dalmazia</strong>, della Società Dalmata<br />

di Storia Patria e della Società<br />

di Studi Fiumani, con sede in<br />

Roma, nonché della Federazione<br />

delle Associazioni degli Esuli<br />

Istriani Fiumani e Dalmati con<br />

sede a Trieste e dell’<strong>Associazione</strong><br />

Dalmati Italiani nel Mondo con<br />

sede a Padova. Erano anche presenti<br />

i discendenti del senatore<br />

residenti a Roma dopo l’esodo<br />

della famiglia dalla terra natale<br />

al termine della seconda guerra<br />

mondiale.<br />

Il busto è anch’esso una testimonianza<br />

di quegli anni drammatici.<br />

Collocato nel municipio<br />

di Zara, ricostruito negli anni<br />

Trenta dall’architetto spalatino<br />

Vincenzo Fasolo, fu rimosso dai<br />

partigiani di Tito al momento<br />

dell’occupazione della città<br />

nell’ottobre 1944. Gettato lungo<br />

una scala del palazzo fu raccolto<br />

pietosamente da un esule zaratino<br />

e nascosto tra le poche cose che riuscì<br />

ad imbarcare su uno dei tanti<br />

natanti carichi di profughi. Oltre<br />

160 cittadini furono soppressi in<br />

quelle settimane e un migliaio deportati.<br />

L’80% della popolazione<br />

abbandonò la città, quasi rasa al<br />

suolo da 53 bombardamenti.<br />

Custodito dall’<strong>Associazione</strong><br />

<strong>Nazionale</strong> Dalmata a Palazzo<br />

Firenze, è stato restaurato e consegnato<br />

al Senato della Repubblica.<br />

Dall’altro lato dell’ingresso<br />

dell’Aula c’è il busto del suo concittadino,<br />

e compagno di tante<br />

battaglie a difesa delle lingua italiana<br />

in <strong>Dalmazia</strong> sotto l’impero<br />

asburgico, il Senatore Roberto<br />

Ghiglianovich.<br />

Una testimonianza che il Parlamento<br />

italiano rende a chi ne<br />

ha fatto parte soffrendo persecuzioni,<br />

accanto ai patrioti del Risorgimento,<br />

rappresentando una<br />

provincia che era parte integrante<br />

dello Stato italiano tra il 1920 e<br />

il 1947. Hanno preso la parola<br />

durante la breve cerimonia il sen.<br />

Anna Cinzia Bonfrisco, a nome<br />

del Presidente del Senato, il sen.<br />

Carlo Giovanardi e l’ex senatore<br />

Lucio Toth per le associazioni<br />

dell’Esodo.<br />

Nota biografica<br />

Luigi Ziliotto (Zara 1863-<br />

1922), uomo politico e patriota,<br />

frequenta il ginnasio-liceo di<br />

Spalato e si iscrive a giurisprudenza<br />

all’università di Graz, ove<br />

NOTE DOLOROSE<br />

È mancato<br />

Plinio Martinuzzi,<br />

colonna dell’ANVGD<br />

romana<br />

<br />

È mancato il 30 gennaio <strong>2013</strong>,<br />

nella Sua casa di Roma<br />

e lontano dalla Sua Albona<br />

dalla quale era esule, il<br />

cav. Plinio Martinuzzi<br />

fonda il Circolo Culturale<br />

Giosuè Carducci.<br />

Avvocato a Zara, diviene<br />

in breve uno dei<br />

massimi esponenti del<br />

partito italiano, di cui<br />

è deputato alla Dieta<br />

Dalmata. Nel 1899<br />

fonda La Rivista Dalmatica,<br />

diretta dallo storico Vitaliano<br />

Brunelli, e viene eletto podestà<br />

di Zara, confermato nelle<br />

elezioni successive fino all’entrata<br />

Presidente della Consulta<br />

del Lazio dell’<strong>Associazione</strong> <strong>Nazionale</strong><br />

<strong>Venezia</strong> <strong>Giulia</strong> e <strong>Dalmazia</strong>.<br />

Era giunto nel Quartiere<br />

<strong>Giulia</strong>no-Dalmata sin dal 1948.<br />

Con Lui scompare una nobile<br />

e famigliare figura di riferimento<br />

dell’intera collettività<br />

giuliano-dalmata della Capitale,<br />

apprezzata per le doti umane e le<br />

competenze professionali che ha<br />

messo sempre a disposizione dei<br />

profughi nell’esercizio delle funzioni<br />

assegnateGli dall’ANVGD a<br />

tutela dei loro interessi e diritti.<br />

Dirigente tecnico per molti<br />

anni nella pubblica amministrazione,<br />

funzionario dell’Opera<br />

Assistenza Profughi, il geom.<br />

Martinuzzi è stato Presidente<br />

del Comitato ANVGD di Roma e<br />

rappresentante di categoria nella<br />

Commissione per gli indennizzi<br />

dei «beni abbandonati» insediata<br />

presso il Ministero dell’Economia<br />

e delle Finanze. Lo ricordiamo<br />

appassionato e competente<br />

difensore delle istanze dei profughi:<br />

ai componenti della Commissione,<br />

rappresentanti delle<br />

diverse amministrazioni dello<br />

Stato, sapeva illustrare con accuratezza<br />

e simpatia luoghi e circostanze<br />

della Sua amata Istria.<br />

In seno al Comitato ANVGD<br />

capitolino ha lavorato alacremente<br />

e con vero spirito di servizio<br />

al riscatto agevolato delle<br />

case costruite per gli esuli nel<br />

Quartiere <strong>Giulia</strong>no-Dalmata<br />

e nel territorio di Roma, assumendosi<br />

l’onere dei rapporti<br />

con le amministrazioni comunali<br />

fino al conseguimento degli<br />

obiettivi. Negli anni sostenne<br />

anche finanziariamente (pur<br />

senza disporre di grandi risorse)<br />

tutte le iniziative sociali, sportive<br />

e culturali del Quartiere e<br />

della sua Comunità.<br />

Nel sentimento della Comunità<br />

giuliano-dalmata di<br />

Roma, con la Sua scomparsa<br />

viene meno un significativo e<br />

insostituibile protagonista della<br />

storia del Quartiere. I Suoi funerali<br />

si sono tenuti giovedì 31<br />

nella Chiesa di San Marco in<br />

Agro Laurentino, presente la<br />

comunità giuliano-dalmata che<br />

ha voluto così testimoniare il<br />

suo affetto e il suo rimpianto. Lo<br />

hanno ricordato, nel corso della<br />

cerimonia religiosa, Giorgio<br />

Marsan e Donatella Schürzel,<br />

rispettivamente vicepresidente<br />

e presidente del Comitato AN-<br />

VGD. Marsan ha dato lettura del<br />

messaggio inviato dal presidente<br />

onorario Lucio Toth: «arrivederci<br />

in un cielo dove non ci siano<br />

foibe ed esodi. Hai vissuto una<br />

vita piena, per la tua famiglia,<br />

per il tuo Paese, per la nostra<br />

comunità. Onore a Te e ai Tuoi<br />

cari che Ti hanno amato e riconosciuto<br />

nel Tuo valore. La tua<br />

intelligenza e la bontà del tuo<br />

cuore non saranno dimenticati»<br />

La Presidenza nazionale e<br />

la Sede nazionale si associano<br />

sentitamente al cordoglio della<br />

famiglia. Fabio Rocchi, ha voluto<br />

indirizzare alla Sua memoria<br />

un saluto che fa riferimento alla<br />

generosa attenzione riservata da<br />

Martinuzzi ai giovani cresciuti<br />

nel Quartiere: «te ne sei andato<br />

con la stessa dignità con cui per<br />

sessant’anni sei stato l’anima<br />

degli Esuli a Roma. […] Non<br />

potrò mai dimenticare la Tua<br />

lezione di vita, la Tua puntigliosità<br />

ineguagliabile nel far sì<br />

che tutto quadrasse, sempre e<br />

comunque; le Tue dolci critiche<br />

paterne che mi facevano sentire<br />

un po’ come un Tuo figlio. […]<br />

Fino all’ultimo hai fatto come<br />

nulla fosse. Gli acciacchi e i<br />

malanni erano solo un intercalare<br />

tra le tante cose che dovevi<br />

ancora fare. Se da lassù vorrai<br />

avere ancora la bontà di vegliare<br />

sul nostro impegno, sappi che i<br />

frutti che vedrai saranno meritatamente<br />

anche i tuoi […]».<br />

in guerra dell’Italia nel<br />

1915, quando viene<br />

processato e rimosso<br />

dall’incarico con tutto<br />

il consiglio comunale.<br />

A fine ottobre del<br />

1918 guida il Consiglio<br />

<strong>Nazionale</strong> della<br />

città mentre la ricostituita<br />

Guardia <strong>Nazionale</strong> disarma<br />

il presidio austriaco. Il 4 novembre<br />

accoglie sulla riva imbandierata<br />

di Tricolori in mezzo alla<br />

<br />

Si è spenta<br />

Mafalda Codan,<br />

fu testimone delle foibe<br />

Dopo tutte le vessazioni subite,<br />

dopo tutti i lutti che hanno<br />

costellato la Sua esistenza<br />

Mafalda Codan<br />

86enne, aveva ancora la<br />

forza di raccontare l’incubo in<br />

cui lei e i suoi familiari erano<br />

piombati. Le foibe, i rastrellamenti<br />

dei comunisti slavi, il<br />

carcere.<br />

«Sento ancora le urla di<br />

dolore quando torturavano<br />

mio fratello che si trovava nella<br />

cella a fianco - raccontò nel<br />

suo diario - risuonano nella<br />

mia testa giorno e notte». L’ex<br />

insegnante stabilitasi dopo la<br />

guerra a Bibione è morta subito<br />

dopo il giorno del Ricordo<br />

delle vittime delle foibe, in cui<br />

persero la vita sette suoi parenti:<br />

il padre, alcuni zii, un cugino.<br />

Tutti infoibati.<br />

Con la madre lei riuscì a<br />

scappare a Trieste, ma venne<br />

catturata e torturata. Poi, nel<br />

1949, la liberazione, grazie a<br />

uno scambio di prigionieri.<br />

Per poi stabilirsi nel <strong>Venezia</strong>no<br />

e insegnare ai bambini delle<br />

elementari anche a Vetrego di<br />

Mirano e a Bibione, dove visse<br />

con la sua famiglia per tutti gli<br />

anni a seguire.<br />

«Una cittadina che ha vissuto<br />

uno dei più tragici momenti<br />

della storia del ventesimo<br />

secolo - ha scritto in un<br />

telegramma ai familiari la presidente<br />

della Provincia Francesca<br />

Zaccariotto - il periodo della<br />

persecuzione degli italiani in<br />

Istria e <strong>Dalmazia</strong>. Una donna<br />

che sarà per sempre un esempio<br />

per le giovani generazioni,<br />

il cui patrimonio di esperienze<br />

e conoscenze andrà conservato<br />

e valorizzato».<br />

folla commossa la torpediniera<br />

italiana A.S. 55.<br />

«Concittadini. L’Italia è qui!»<br />

è il proclama di quattro parole<br />

che fa affiggere sulle case di Zara.<br />

Nominato Senatore del Regno,<br />

nelle elezioni comunali del 1922<br />

viene rieletto podestà in una lista<br />

opposta al blocco nazionalista,<br />

battendo il candidato fascista.<br />

Muore a 59 anni ancor prima di<br />

prendere possesso della carica.<br />

<br />

<br />

Se ga’ spento a Brescia<br />

uno dei ultimi «muli»<br />

de Cosala<br />

Attilio Dolenti<br />

Attilio, nostro papà, era<br />

ultimogenito della dinastia<br />

Dolenti-Klausberger.<br />

Era nato a Fiume il 21 dicembre<br />

1920, non è riuscito a<br />

toccare il 92.mo anno di età<br />

per sili cinque giorni. In questa<br />

lunga vita ne ha passate di<br />

cotte e di crude, di cose belle e<br />

purtroppo di cose meno belle.<br />

Appena ventenne l’Italia entra<br />

in guerra e come tutti i giovani<br />

di allora dovette partire per<br />

il fronte.<br />

Prima la Francia, poi<br />

l’Albania credendo nell’amor<br />

proprio in quell’Italia che<br />

più di oggi aveva dei valori.<br />

La grande delusione, dopo<br />

tante sofferenze, il rientro<br />

nella Sua cara Fiume occupata<br />

dagli jugoslavi. Il sentirsi<br />

straniero a casa propria<br />

fino all’esodo con la giovane<br />

moglie Anna e il figlio Aldo.<br />

Sballotta sulle tradotte per<br />

raggiungere i vari centri di<br />

raccolta, per dieci lunghi<br />

anni (Servigliano, Ferrara,<br />

Bogliaco, Brescia), sempre<br />

con la speranza di rientrare<br />

nella Sua cara Fiume, oramai<br />

Rijeka.<br />

Nelle cose belle ci sono le<br />

nascite di Annamaria ed Elvio,<br />

ma quanto sembrava raggiunta<br />

una certa serenità, capitò<br />

l’impensabile: nel 1968<br />

la morte prematura della cara<br />

moglie, appena quarantacinquenne.<br />

Ora, poco prima<br />

della Sua uscita di scena, la<br />

scomparsa dell’amata figlia<br />

Annamaria.<br />

Ciao ‘vecio’, ci vedremo<br />

lassù in un mondo sicuramente<br />

migliore.


14 <br />

<br />

<br />

At the Quirinale, President Napolitano addresses Exiles:<br />

May memory be projected into the future<br />

In his last year in office, the President has planned a special ceremony for his last February 10th commemoration<br />

he first time Napolitano<br />

commemorated February<br />

10th was in 2007. Since<br />

then, he has always marked<br />

this day in authoritative and<br />

never-conventional style. We<br />

remember that this day was<br />

established officially and nearly<br />

unanimously by the Italian<br />

Parliament in 2004.<br />

This year, Napolitano is<br />

coming to the end of his sevenyear<br />

term as President. He has<br />

always been highly committed<br />

in his duties, while always<br />

Q <br />

<br />

remaining within the limits<br />

of exercising them, as laid out<br />

in the Italian Constitution.<br />

His term comes to a close in<br />

a delicate period, both on a<br />

global level and nationally, in<br />

economic, political and social<br />

arenas.<br />

All the same, he has not<br />

shirked from the duty of<br />

remembering; in truth, he has<br />

always forged ahead, strong<br />

in his long experience and<br />

political sensitivity. In 2007, we<br />

all remember the clarity of his<br />

pronouncements in evoking the<br />

tragedy of the foibe: “ … already<br />

in the unchaining of the first<br />

waves of blind violence in those<br />

lands, in the Fall of 1943, there<br />

was a mixture of justification<br />

and tumultuous nationalism,<br />

and designs of uprooting the<br />

Italian presence from what was,<br />

and was ceasing to be, <strong>Venezia</strong>-<br />

Day of Remembrance,<br />

determined witness that looks<br />

to the future<br />

ANVGD National President Ballarin’s press release<br />

ebruary 10th will mark the Day of Remembrance of the<br />

Foibe and Exodus of Italians form <strong>Venezia</strong>-<strong>Giulia</strong> and <strong>Dalmazia</strong>,<br />

which were assigned to Tito’s Yugoslavia in the 1947 peace<br />

treaty. Approved by Italian Parliament in a nearly unanimous vote,<br />

Law 30 marzo 2004, n. 92, constituting this Day, ratified the formal<br />

recognition of the devastating events which forced the native Italian<br />

population of Istria, Fiume and Zara into exile, abandoning all<br />

that they had built up in generations of peaceful living in their own<br />

lands. A large part of these exiles experienced precarious and subhuman<br />

conditions in over 109 refugee camps scattered throughout<br />

Italy, sometimes remaining there for years, and they were the first<br />

group of its kind to be fingerprinted (as laid out in the May 15th,<br />

1949 circular no. 224/17437 of the Ministry for Domestic Affairs)<br />

for recognition and registration.<br />

After the War, the Julian-Dalmatian communities found themselves<br />

in the midst of a difficult economic situation, and subject either<br />

to an indifference to their plight, or to a preconceived hostility<br />

from many spheres; and yet they persevered, with determined pride,<br />

to make significant contributions to Italy’s reconstruction, with a<br />

sense of civic duty and industriousness that have always been their<br />

hallmark.<br />

It is right and proper that the Nation should remember these<br />

events, that, in the 1900s, struck an entire region which was culturally<br />

and historically tied to Italian civilization, and with which it had<br />

shared language, art, customs and destiny; and which had contributed<br />

so much to national unification, with its early adhesion to the<br />

Risorgimento, seen by such illustrious personalities as Niccolò Tommaseo,<br />

the Dalmatians who formed part of Garibaldi’s Mille, and<br />

<strong>Giulia</strong>. There was a fury of<br />

hatred and bloodthirstiness, and<br />

Slavic designs for annexation,<br />

that prevailed in the 1947 peace<br />

treaty, and which assumed<br />

the sinister context of ethnic<br />

cleansing.”<br />

Later he said that “what can<br />

be clearly and certainly stated is<br />

that one of the most barbarian<br />

acts of the last century occurred,<br />

in the inhuman ferocity of the<br />

foibe. (…) We must not be<br />

silent on this issue, for that<br />

would mean being responsible<br />

for negating the truth, due<br />

to ideological prejudices or<br />

political blindness, and for<br />

removal, due to diplomatic<br />

calculations and international<br />

conventions.”<br />

These speeches caused<br />

great anger in Croatian circles,<br />

including President Mesic,<br />

but the Italian Head of State<br />

responded to this firmly in<br />

succeeding ceremonies. In<br />

2008 he stated, “I expressed<br />

W <br />

<br />

<br />

<br />

<br />

my thoughts very clearly last<br />

year. And certain dimwitted<br />

reactions, made outside of Italy,<br />

have done nothing to alter my<br />

conviction that it was, and is,<br />

right to express myself, in the<br />

name of the Republic.”<br />

At the same time, in his<br />

yearly speeches he always<br />

underlines the importance of<br />

projecting memory into the<br />

future. In 2009 he said that<br />

“we certainly cannot forget<br />

the sufferings, leading in some<br />

cases to death, inflicted on<br />

Italians who were absolutely<br />

innocent of any crimes. And<br />

we cannot but feel close to<br />

those who suffered through<br />

being uprooted and who<br />

deserve, as reparation, historical<br />

recognition and the valuing of<br />

their cultural identity, language<br />

and traditions, that cannot be<br />

cancelled. No identity should<br />

be sacrificed or marginalized<br />

the united Europe that we<br />

want to build up together<br />

Julian volunteers to<br />

defend the Roman<br />

Republic.<br />

Within the borders<br />

of the newlydefined<br />

Europe,<br />

which is extending<br />

eastward to encompass<br />

countries of<br />

different state and<br />

political traditions,<br />

the Italian Adriatic<br />

must be allowed to<br />

regain the function<br />

and presence of its<br />

role, negated in decades<br />

of guilty silence, due to ideological prejudice and international<br />

opportunism, not only in Italy but also in the countries born of the<br />

ashes of ex-Yugoslavia. The historical fact of the Italian presence in<br />

those territories - which incontrovertibly made them civically advanced,<br />

and rooted them in Western culture - must be recognized by<br />

those States which, today, bear the burden of preserving this great<br />

and centuries-old patrimony.<br />

The Day of Remembrance, as is right and just, pays homage to<br />

victims of ethnic intolerance, but there is more to marking it than<br />

this essential. It is a call to everyone - public opinion, and national<br />

and international institutions - to recognize the ancient and fundamental<br />

Italian presence in the Eastern Adriatic.<br />

This presence, thanks to the proud and tenacious witness of our<br />

communities in Italy, is still alive today, and is evidence of a history<br />

that continues despite the folly of hatred, in the countries of the<br />

Eastern Adriatic that, even today, struggle to admit to the splendor<br />

of a civilization born in the territories they now administer; this is in<br />

clear contrast to the European spirit that by now should animate the<br />

directions and guidelines of a modern society.<br />

<br />

<br />

with democratic Slovenia and<br />

Croatia. (…)” In 2011 he<br />

added, “ It is essential not to<br />

remain hostages (…) neither in<br />

Italy, nor Slovenia nor Croatia,<br />

to the lacerating events of the<br />

past. It is essential, according<br />

to (Slovenian) President Turk,<br />

to avoid allowing ‘conflicts of<br />

memory’ to be born. We can<br />

finally look ahead, build and<br />

advance a prospective of fruitful<br />

collaboration on both sides of<br />

the Adriatic.”<br />

It hasn’t been an easy<br />

journey, but already it has seen<br />

two culminating moments<br />

together with the Exiles’<br />

Federation: the 2012 visit<br />

of three presidents (Italian,<br />

Slovenian and Croatian) to<br />

symbolic sites of the 1900s,<br />

in Trieste; and the 2011<br />

reconciliation concert, held in<br />

the Pola Arena, with Napolitano<br />

and his Croatian counterpart,<br />

Josipovic, present. In 1947, that<br />

Arena saw the majority Italian<br />

population choose exile.<br />

For this year’s<br />

commemoration, his last as<br />

President, Napolitano has<br />

already confirmed the address<br />

he will be making, to mark this<br />

dramatic moment of Italian<br />

history. He will be looking<br />

back, as he also looks forward,<br />

and speaks as witness to the<br />

younger generations, relating<br />

the Italian civilization on the<br />

other side of the Adriatic.<br />

Because of this, he especially<br />

requested the presence of<br />

students and their teachers<br />

who, in past years, were the<br />

winners of the national contest<br />

for the Day of Remembrance,<br />

as well as important people<br />

from the world of sports,<br />

culture, and show business,<br />

who were awarded the Day of<br />

Remembrance Prize in 2009<br />

and 2011. This is an effort<br />

to show the importance of<br />

memory, in a way that would<br />

have been unheard of only ten<br />

years ago, and, at the same<br />

time, to show how much there<br />

is still to be accomplished,<br />

and invested in human and<br />

intellectual resources, for this<br />

memory to be passed on to the<br />

new generations.<br />

More news on, and photos<br />

of, this year’s ceremony can be<br />

found at our website, www.<br />

anvgd.it, and in the April issue<br />

of “Difesa Adriatica”.


15 <br />

<br />

<br />

El Presidente Napolitano a los desterrados<br />

giulianos y dalmatas en el Quirinale:<br />

que el recuerdo se proyecte hacia el futuro<br />

Al termine de su mandato el Jefe de Estado ha querido una ceremonia particular para su última conmemoración oficial<br />

del 10 de Febrero<br />

a primera conmemoración<br />

del Día del Recuerdo en<br />

presencia de Giorgio Napolitano<br />

en el Palazzo del Quirinale sede<br />

de la Presidencia de la Republica,<br />

fue en el 2007: desde entonces el<br />

Jefe de Estado ha sellado con sus<br />

autoritarias y poco convencionales<br />

intervenciones la solemnidad<br />

de este aniversario, instituido casi<br />

unánimemente por el Parlamento<br />

italiano en el 2004.<br />

Este año el Presidente Napolitano<br />

termina su mandato de<br />

siete años que lo ha visto comprometido<br />

en primera persona en la<br />

vida institucional italiana, hasta<br />

el límite de las responsabilidades<br />

asignadas por la Constitución;<br />

particularmente en esta fase que,<br />

globalmente y para nuestro País, es<br />

todavía muy delicada y no libre de<br />

incógnitas, económicas como políticas<br />

y sociales.<br />

Además, él no se ha escamoteado<br />

del deber de recordar, al contrario,<br />

se ha hecho protagonista,<br />

sin temor, come su larga experiencia<br />

y sensibilidad políticas le han<br />

permitido. Se recordará, en cuanto<br />

a claridad de pronunciamiento, la<br />

polémica surgida en aquel 2007 a<br />

continuación de las fuertes y netas<br />

expresiones usadas para revocar la<br />

tragedia de las Foibe: «[…] Así,<br />

[…] ya cuando se desencadenó la<br />

primera ola de ciega violencia en<br />

aquellas tierras, en el otoño del<br />

1943, se entrelazaron “justicialismo<br />

sumario e tumultuoso, paroxismo<br />

nacionalista, venganzas sociales<br />

y un diseño de erradicación”<br />

de la presencia italiana de aquella<br />

que era, y dejó de ser, la <strong>Venezia</strong><br />

<strong>Giulia</strong>. Hubo entonces un moto<br />

de odio y de furia sanguinaria, y<br />

un diseño anexionador eslavo, que<br />

prevaleció sobre todo en el Tratado<br />

de paz del 1947, y que asumió el<br />

siniestro marco de una “limpieza<br />

étnica”».<br />

Y también: «Lo que ciertamente<br />

se puede decir es que se<br />

consumó - de la manera más evidente<br />

con la inhumana ferocidad<br />

de las foibe - una de las barbaries<br />

del siglo pasado. […] También de<br />

aquella no debemos callarnos, asumiéndonos<br />

la responsabilidad de<br />

haber negado, o tendido a ignorar<br />

la verdad por prejuicios ideológicos<br />

y ceguera política, y de haberla cancelado<br />

por cálculos diplomáticos y<br />

conveniencias internacionales».<br />

Fragmentos que suscitaron la<br />

ira del entonces Presidente croata<br />

Mesic y de muchos ambientes de<br />

Zagabria, a los cuales el Jefe de<br />

Estado contestó con pacata firmeza<br />

también en las ceremonias de los<br />

años sucesivos. «He expresado con<br />

claridad mi pensamiento el año<br />

pasado - ha dicho en un fragmento<br />

de su intervención del 2008 - .<br />

Y alguna reacción inconsulta a mi<br />

discurso - que se ha hecho fuera de<br />

Italia - no ha mellado mi convicción<br />

de que sea justo expresarme,<br />

en nombre de la Republica».<br />

Al mismo tiempo, en sus precedentes<br />

intervenciones su recurrente<br />

auspicio ha sido el ver y proyectar<br />

el recuerdo en la dimensión<br />

indispensable del futuro, como<br />

en el 2009: «[…] pero no podemos<br />

olvidar el sufrimiento, hasta<br />

una horrible muerte, infligido a<br />

italianos absolutamente inmunes<br />

de toda culpa. Y no podemos no<br />

sentirnos cercanos a quienes han<br />

sufrido una erradicación a la que<br />

es justo que se repare a través de un<br />

objetivo reconocimiento histórico<br />

Día del Recuerdo, testimonio<br />

tenaz que mira al futuro<br />

El comunicado de prensa del Presidente nacional ANVGD<br />

Antonio Ballarin<br />

e celebra el 10 de Febrero el Día del Recuerdo de las Foibe y<br />

del éxodo de los italianos de la <strong>Venezia</strong> <strong>Giulia</strong> y de <strong>Dalmazia</strong>,<br />

que el tratado de paz del 1947 asignó a la Yugoslavia de Tito: la Ley n.<br />

92 del 30 de marzo 2004, institucional del Día del Recuerdo y aprobada<br />

por el Parlamento italiano con voto prácticamente unánime, ha<br />

sancionado el formal reconocimiento de aquellos devastadores eventos<br />

que vieron a la población italiana autóctona de Istria, Fiume y Zara<br />

obligada al exilio en Patria y a abandonar sus propios bienes adquiridos<br />

durante generaciones de pacifica permanencia en su Tierra. Gran<br />

parte de aquellos prófugos conocieron el precario e indecoroso refugio<br />

en más de 109 campos de prófugos en las diversas regiones, durado<br />

largos años, y fueron ellos los primeros en tomarse las huellas dactilares<br />

(circular Ministerio del Interior 15 mayo 1949 n. 224/17437) para<br />

su reconocimiento y su clasificación.<br />

Desde la posguerra las comunidades giuliano-dalmatas reconstituidas<br />

con orgullosa determinación aun en el difícil contexto económico<br />

de aquel tiempo y a menudo en la indiferencia cuando no en la preconcebida<br />

hostilidad de tantos ambientes, han contribuido de hecho<br />

a la reconstrucción del País con su sentido cívico y su laboriosidad<br />

innatos y siempre reconocidos.<br />

Es necesario que la Nación recuerde los acontecimientos que en el<br />

Novecientos sacudieron a una entera región histórica y culturalmente<br />

unida a la civilización italiana con la que ha compartido a lo largo<br />

de los siglos experiencias, lengua, arte, costumbres, destino, y que ha<br />

dado una significativa aportación al proceso de unidad nacional con la<br />

precoz adhesión al Renacimiento de sus más significativas personalidades<br />

políticas e intelectuales, desde Niccolò Tommaseo a los garibaldinos<br />

dalmatas en la expedición de los Mille, a los voluntarios giulianos<br />

que acudieron a la defensa de la Republica Romana.<br />

y una valorización de identidad<br />

cultural, de lengua, de tradiciones,<br />

que no pueden ser canceladas.<br />

Ninguna identidad puede ser sacrificada<br />

o tenida al margen en la<br />

Europa unida que queremos hacer<br />

crecer también junto con la Eslovenia<br />

y la Croacia democráticas<br />

[…]». Porque, ha añadido en el<br />

2011, «Lo esencial es “no permanecer<br />

prisioneros” […] ni en Italia, ni<br />

en Eslovenia, ni en Croacia “de los<br />

eventos lacerantes del pasado”. Lo<br />

esencial es, según las palabras del<br />

mismo Presidente Türk [esloveno,<br />

ndr], no hacer nacer “conflictos de<br />

los recuerdos”. Podemos finalmente<br />

mirar hacia adelante, construir y<br />

hacer progresar una perspectiva de<br />

fecunda colaboración en las distintas<br />

orillas del Adriático».<br />

Un camino no sencillo, que<br />

ha ya conocido, justo con el Presidente<br />

Napolitano al lado de la Federación<br />

de las Asociaciones de los<br />

Desterrados, dos momentos culminantes:<br />

la visita de los tres Presidentes<br />

(esloveno, croata e italiano)<br />

a Trieste a los lugares-símbolo del<br />

Novecientos, en el 2010, y el concierto<br />

de reconciliación en la Arena<br />

de Pola en el 2011, en presencia<br />

de Napolitano y de su homologo<br />

croata Josipovic. En aquella Arena<br />

que vio a la población italiana mayoritaria<br />

tomar el camino del exilio<br />

en el febrero-marzo 1947.<br />

En esta última conmemoración<br />

de Jefe de Estado en funciones,<br />

Napolitano confirmará<br />

la dirección que ha querido dar<br />

a la celebración de una memoria<br />

dramática de la historia italiana,<br />

encaminada a su conservación<br />

pero inserida en el tiempo presente,<br />

elaborada de manera de poder<br />

testimoniar y hablar también a las<br />

jóvenes generaciones con la lengua<br />

de la antigua civilización italiana<br />

surgida en la orilla oriental<br />

del Adriático. Por esto ha querido<br />

consigo, en esta circunstancia, a<br />

W <br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

W <br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

los alumnos y a los profesores premiados<br />

en las pasadas ediciones del<br />

Concurso nacional sobre el confín<br />

oriental dispuesto por el Ministerio<br />

de la Publica Instrucción y por<br />

las asociaciones de los desterrados,<br />

y las personalidades de la cultura,<br />

de la sociedad civil, del espectáculo<br />

y del deporte galardonados por la<br />

Anvgd con el Premio Día del Recuerdo<br />

2009 y 2011. Para demostrar<br />

cuanto sea compartido hoy el<br />

recuerdo, en una medida impensable<br />

solo hace diez años, y al mismo<br />

tiempo cuantos recursos humanos<br />

e intelectuales haya que investir<br />

todavía en aquel recuerdo para traspasarlo<br />

a las jóvenes generaciones.<br />

En el número de Abril <strong>2013</strong><br />

de “Difesa Adriatica” y ya en la página<br />

web www.anvgd.it las crónicas<br />

y las imágenes de la ceremonia.<br />

<br />

En el marco<br />

europeo que se<br />

va extendiendo a<br />

Este para acoger<br />

a Países y colectividades<br />

de diversa<br />

tradición de<br />

estado y política,<br />

a la presencia y<br />

al papel de la italianidad<br />

adriática<br />

debe ser restituida<br />

la evidencia y la<br />

función que decenios<br />

de silencio<br />

han culpablemente<br />

negado por prejuicios ideológicos y oportunidades internacionales,<br />

no solo en Patria sino también en aquellos Estados surgidos de las<br />

cenizas de la ex Yugoslavia. El dato histórico de la presencia italiana en<br />

aquellos territorios - que ha determinado incontestablemente el rostro<br />

civil y la pertenencia a la cultura occidental - debe ser reconocido por<br />

los Estados que hoy tienen el trabajo de conservar el grande y plurisecular<br />

patrimonio.<br />

El Día del Recuerdo no se termina con el debido, esencial homenaje<br />

a las víctimas de la intolerancia étnica, sino que quiere llamar a<br />

todos - opinión pública e instituciones nacionales e internacionales - a<br />

reconocer la antigua y fundamental presencia italiana en el Adriático<br />

oriental.<br />

Una presencia que, gracias al testimonio fiero y tenaz de nuestras<br />

comunidades en Italia, hoy está viva todavía, y demuestra que la historia<br />

continua a pesar de la locura del odio; a los Países de la orilla<br />

oriental del Adriático todavía les cuesta admitir el esplendor de una<br />

civilización surgida en los territorios administrados por ellos, en evidente<br />

contraste con el espíritu europeo que debería animar las orientaciones<br />

y las líneas guía para una moderna sociedad.


A Torino distrutta di nuovo la targa<br />

che ricorda l’esodo e le Foibe.<br />

La dura nota di condanna del Presidente Anvgd<br />

n nuovo, barbaro e<br />

vile oltraggio alla<br />

memoria delle vittime delle<br />

Foibe e di tutto un Popolo si<br />

registra a Torino, dove la lapide<br />

loro dedicata è stata distrutta<br />

nella notte del 7 febbraio.<br />

Il vilipendio, a poche<br />

ore dal Giorno del Ricordo<br />

dell’esodo della popolazione<br />

italiana da Istria, Fiume<br />

e <strong>Dalmazia</strong> e degli eccidi<br />

perpetrati dai partigiani di<br />

Tito, qualifica i suoi autori<br />

come spregevoli e rozzi fanatici<br />

dell’odio etnico e ideologico,<br />

cultori pusillanimi<br />

della violenza sugli uomini<br />

e sulle memorie, spregevoli<br />

nostalgici delle ideologie<br />

concentrazionarie che hanno<br />

insanguinato l’Europa<br />

nel Novecento.<br />

La lapide oltraggiata ricorda<br />

le vittime civili e incolpevoli<br />

delle deportazioni<br />

e degli eccidi pianificati dal<br />

regime jugoslavo per eliminare<br />

l’italianità autoctona<br />

dalla <strong>Venezia</strong> <strong>Giulia</strong> e proseguiti<br />

in quei territori ben<br />

oltre la fine della seconda<br />

guerra mondiale, in obbedienza<br />

al disegno annessionistico<br />

del regime titoista<br />

già esplicitato con la prima<br />

fase degli eccidi, nel 1943,<br />

anche in dispregio della lotta<br />

di liberazione condotta da<br />

tanti istriani, fiumani e dalmati.<br />

Il Giorno del Ricordo è<br />

stato istituito nel 2004 con<br />

la Legge n.92 dal Parlamento<br />

pressoché all’unanimità,<br />

per restituire alla Nazione<br />

intera la memoria delle sofferenze<br />

e del coraggio degli<br />

italiani di quella regione che<br />

tutto perdettero pur di avere<br />

salva la vita e la libertà, in<br />

una Italia restituita alla democrazia<br />

delle Nazioni occidentali.<br />

Gli esuli giuliani e dalmati,<br />

che mai si sono dimostrati<br />

violenti né elevato<br />

proteste clamorose pur<br />

avendo subito nell’esodo<br />

emarginazione e prevaricazioni,<br />

non sono più disposti<br />

a tollerare il vilipendio della<br />

loro storia.<br />

I responsabili di questo<br />

atto, residui ignobili e<br />

codardi dell’odio elevato a<br />

dottrina, sono soltanto perdenti<br />

e falliti burattini di un<br />

W <br />

<br />

copione d’odio sordo e cieco<br />

che la coscienza contemporanea<br />

ha definitivamente<br />

archiviato.<br />

Come riporta giustamente<br />

da Paolo Simoncelli<br />

su “Avvenire” del 6 febbraio,<br />

il ricordo di ciò che avvenne<br />

dal 1943 fino a tutti gli anni<br />

‘50 in Istria, Fiume e <strong>Dalmazia</strong>,<br />

fa paura. E aggiungiamo<br />

che fa paura perché pone la<br />

coscienza di coloro che attuano<br />

la pulizia etnica come<br />

metodo di affermazione<br />

dell’identità e la coscienza di<br />

coloro che tacendo restano<br />

storicamente complici di un<br />

eccidio, davanti al baratro<br />

delle loro responsabilità.<br />

<br />

<br />

IL COMUNICATO<br />

DEL COMITATO<br />

ANVGD DI TORINO<br />

n prossimità del Giorno<br />

del Ricordo, […] si<br />

manifestano degli atti vandalici<br />

intimidatori e di minaccia,<br />

nei confronti della<br />

comunità degli esuli Istriani,<br />

Fiumani e Dalmati, nello<br />

specifico nei riguardi della<br />

comunità del quartiere di S.<br />

Caterina in zona Lucento.<br />

Anche quest’anno abbiamo<br />

dovuto assistere alla distruzione<br />

della targa ricordo<br />

della nostra presenza nel villaggio<br />

di case popolari per<br />

noi costruite tra via Pirano e<br />

corso Cincinnato.<br />

Le famiglie che vivono<br />

in questo quartiere chiedono<br />

16 <br />

alle Istituzioni, di tutelare i<br />

cittadini, facendo rispettare<br />

ed applicare le leggi.<br />

Nel nostro quartiere non<br />

si tengono manifestazioni<br />

politiche, non ci sono sedi<br />

di partito e non vi risiedono<br />

uomini politici. La stessa<br />

nostra <strong>Associazione</strong> degli<br />

Esuli, apolitica ed apartitica,<br />

ha sempre preso le distanze<br />

da ogni azione e dimostrazione,<br />

ma evidentemente<br />

queste posizioni non sono<br />

sufficienti a chi, verbalmente<br />

o fattivamente, é nostalgico<br />

della pulizia etnica e la<br />

mette in atto in ogni occasione.<br />

Noi, che ancora oggi<br />

siamo esuli in patria, ci riconosciamo<br />

unicamente nel<br />

rapporto e nel confronto<br />

con le Istituzioni e abbiamo<br />

bisogno di atti concreti per<br />

tutelare i nostri diritti, oggi<br />

come ieri, calpestati.<br />

L’oltraggio della lapide e<br />

delle scritte del 2011 è ancora<br />

vivo, non era mai successo<br />

prima e non ci aspettavamo<br />

avvenisse ancora.<br />

Purtroppo questa teppaglia<br />

che arriva nel cuore della<br />

notte, come gli infoibatori<br />

dei quali bene ci ricordiamo,<br />

è alimentata da un ampio<br />

stuolo di “giustificazionisti”<br />

che facendosi scudo<br />

di molti luoghi comuni dimenticano<br />

volutamente che<br />

Istriani Fiumani e Dalmati<br />

erano popolazioni autoctone<br />

che non hanno rubato<br />

le case e le terre di nessuno,<br />

che hanno subito la dura<br />

dominazione austroungarica,<br />

il regime fascista e che<br />

hanno dovuto abbandonare<br />

casa e terra per sfuggire alle<br />

persecuzioni ed alle violenze<br />

di un invasore straniero<br />

che portava il regime comunista.<br />

RESTAURATA<br />

E RIPOSIZIONATA<br />

IN POCHI GIORNI<br />

n pochissimi giorni la<br />

stessa lapide dedicata<br />

ai Martiri delle Foibe è stata<br />

ricostruita e rimessa al suo<br />

posto in Corso Cincinnato.<br />

Sul posto la Polizia di Stato,<br />

per evitare che questi assurdi<br />

gesti non abbiano ad<br />

accadere ancora. «I vandali<br />

possono accanirsi contro<br />

la pietra, ma non contro<br />

la Storia e la Memoria» ha<br />

commentato il presidente<br />

della circoscrizione 5 Paola<br />

Bragantini.<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Progetto grafico e impaginazione Massimo Stasi<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Nuovo,<br />

vile oltraggio<br />

anche<br />

a Staglieno<br />

a Staglieno (Genova),<br />

nella notte antecedente il<br />

Giorno del Ricordo, si è dovuta<br />

registrare la distruzione della lapide<br />

in memoria delle Vittime<br />

delle Foibe e dell'Esodo giulianodalmato,<br />

collocata nel 2006.<br />

Già nel 2011 la lapide fu oggetto<br />

di un inqualificabile atto<br />

<br />

W <br />

<br />

<br />

vandalico che la distrusse completamente<br />

e che oggi si ripete tra<br />

lo sdegno della Comunità giuliano-dalmata<br />

della città, poche ore<br />

dopo la deposizione delle corone<br />

in occasione della ricorrenza. E<br />

nel 2012, su impulso della Provincia<br />

di Genova l’Unione Province<br />

liguri sostenne il restauro<br />

della lapide, nuovamente inaugurata<br />

alla presenza di tutte le<br />

istituzioni e della rappresentanza<br />

dell’<strong>Associazione</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>Venezia</strong><br />

<strong>Giulia</strong> e <strong>Dalmazia</strong>.

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