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Febbraio 2005 - Ordine dei Medici di Bologna

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successo <strong>di</strong> me<strong>di</strong>cine alternative che accostano,<br />

in modo ambiguo, magia e religione.<br />

Il giuramento professionale, nel richiedere<br />

al me<strong>di</strong>co alte competenze e profonda eticità,<br />

scienza e coscienza, implica una visione<br />

dell’uomo completa, una vera antropologia<br />

me<strong>di</strong>ca, come quella che Ippocrate,<br />

definiva solistica, perché aveva presente il<br />

tutto e non la semplice successione meccanicistica<br />

delle cause e degli effetti.<br />

Ippocrate insegnava a vedere nei corpi <strong>dei</strong><br />

soggetti che, nel vivere, hanno in<strong>di</strong>vidualità<br />

specifica ed “a scorgere proprio in questa<br />

soggettività e nel suo modo <strong>di</strong> declinarsi, la<br />

causa prossima e remota della malattia”.<br />

È quin<strong>di</strong> una strada già aperta quella che la<br />

me<strong>di</strong>cina deve tornare a percorrere; infatti<br />

la sua riumanizzazione non può essere<br />

mutata dalla filosofia, dall’etica o dalle<br />

scienze umane; sono i valori che fin dalle<br />

origini hanno qualificato la professione che<br />

devono essere pienamente recuperati.<br />

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Prof. Avv. G. P. Prandstraller<br />

Relatore della Giornata<br />

INTERVENTO DEL<br />

PROF. GIAN PAOLO PRANDSTRALLER<br />

Ottimismo e<br />

pessimismo a<br />

proposito <strong>di</strong><br />

me<strong>di</strong>cina, oggi<br />

➔ Signori, buongiorno, e grazie per<br />

avermi invitato a <strong>di</strong>re qualche parola su<br />

questo stimolante argomento.<br />

Io sono umoralmente un ottimista, ma le<br />

vicende della scienza e <strong>dei</strong> “lavoratori<br />

della conoscenza” nell’epoca presente<br />

mi stimolano ad esserlo anche sul piano<br />

delle idee, benché quest’epoca sia per<br />

se stessa <strong>di</strong>fficile.<br />

L’argomento presuppone un chiarimento<br />

su cos’è il pessimismo, su cos’è l’ottimismo<br />

– due atteggiamenti intorno ai quali si<br />

<strong>di</strong>scute molto al giorno d’oggi. Perché alcuni,<br />

pervasi forse da eccessivo ottimismo,<br />

esperiscono la vita in maniera sfrenata se<br />

non frenetica, altri, imbevuti <strong>di</strong> pessimismo,<br />

si stancano rapidamente <strong>di</strong> essa finendo<br />

col <strong>di</strong>menticarne il pregio e il valore.<br />

Per ottimismo intendo una sensazione <strong>di</strong><br />

prevalenza, <strong>di</strong> vottoria, su ciò che ci è<br />

avverso e contrario, sul male, o su quanto<br />

ci opprime e ci limita.<br />

Per pessimismo intendo un’idea <strong>di</strong> fatale<br />

soccombenza al male, e a ciò che, in generale,<br />

ci rende la vita aspra e insopportabile.<br />

Questi due atteggiamenti hanno giostrato<br />

a lungo nella storia, soprattutto nella<br />

modernità, dove <strong>di</strong>rei che – a livello <strong>di</strong><br />

letteratura e <strong>di</strong> filosofia – è prevalso uno<br />

stato <strong>di</strong> pessimismo, una concezione<br />

dove si sottolinea più la sconfitta che la<br />

vittoria dell’uomo sulle avversità, una deriva<br />

verso la <strong>di</strong>struzione.<br />

Credo che il nostro tema possa essere affrontato<br />

a due <strong>di</strong>fferenti livelli. Da un lato la<br />

me<strong>di</strong>cina, come scienza, che ha una sua<br />

storia, la quale chiede d’essere interpretata;<br />

da un altro il me<strong>di</strong>co che fa parte, come<br />

attore, della società, esperendovi un ruolo<br />

consolidato e preciso.<br />

Sul primo aspetto. La me<strong>di</strong>cina moderna<br />

comincia attraverso una presa d’atto dell’importanza<br />

cognitiva <strong>di</strong> alcune <strong>di</strong>scipline.<br />

Bollettino Notiziario n° 2 febbraio <strong>2005</strong><br />

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