Febbraio 2005 - Ordine dei Medici di Bologna
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to, (mi auguro sereno!) tra Colleghi e con<br />
le istituzioni per far sì che la legge possa<br />
venire migliorata in senso preventivo, al<br />
fine cioè <strong>di</strong> prevenire i concepimenti indesiderati<br />
(la contraccezione, purtroppo,<br />
è ancora lasciata al pressapochismo: la<br />
paziente <strong>di</strong> cui sopra mi ha detto con<br />
nonchalanche: “Mi pare <strong>di</strong> ricordare che<br />
al termine del rapporto possa essersi sfilato<br />
il preservativo”) e per evitare che in<br />
futuro possano ripetersi casi come questo,<br />
caso nel quale, so <strong>di</strong> usare espressioni<br />
forti e me ne assumo ogni responsabilità,<br />
mi sono sentito corresponsabile<br />
<strong>di</strong> un infantici<strong>di</strong>o (probabilmente, lo ripeto,<br />
avendo visto le immagini <strong>di</strong> colui-colei<br />
che abbiamo soppresso, creatura del<br />
tutto incolpevole). Ritengo che un me<strong>di</strong>co<br />
fino a trent’anni orsono avrebbe cercato<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>ssuadere la paziente dall’abortire<br />
ma io, colpevolmente, vuoi per non<br />
“impicciarmi” vuoi per la calca che come<br />
al solito premeva fuori dallo stu<strong>di</strong>o, ho<br />
semplicemente “applicato la legge”; la<br />
paziente, ritengo, non si sia neanche posta<br />
alcun problema <strong>di</strong> coscienza: per anni<br />
abbiamo sentito ripetere da note<br />
esponenti femministe “la 194 è un nostro<br />
<strong>di</strong>ritto”: al <strong>di</strong>ritto del morituro ci ha mai<br />
pensato nessuno<br />
Potrei cercare <strong>di</strong> consolarmi <strong>di</strong>cendo che<br />
un figlio non voluto avrebbe potuto fare<br />
la fine della piccola <strong>di</strong> Bari massacrata e<br />
lasciata morire <strong>di</strong> fame, proprio in questi<br />
giorni, dalla madre e dal <strong>di</strong> lei compagno,<br />
ma mi sembrerebbe una ulteriore ipocrisia<br />
valorizzare “l’eutanasia preventiva”.<br />
Un caro saluto<br />
Francesco Biavati<br />
P.S.: mi pare superfluo sottolinearlo ma<br />
riba<strong>di</strong>sco che <strong>di</strong> quanto scritto mi assumo<br />
personalmente ogni responsabilità; è<br />
un parere personale e non del Consiglio<br />
dell’<strong>Or<strong>di</strong>ne</strong>.<br />
Per gentile concessione Aboca Museum<br />
22<br />
Bollettino Notiziario n° 2 febbraio <strong>2005</strong>