Febbraio 2005 - Ordine dei Medici di Bologna
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tare il suo ascolto perché è un mezzo<br />
fondamentale per fare la <strong>di</strong>agnosi. Se<br />
quando terminata l’anamnesi, non ha<br />
l’orientamento <strong>di</strong>agnostico è <strong>di</strong>fficile che<br />
lo possa fare dopo visitando il malato.<br />
Questo è un invito che un vecchio me<strong>di</strong>co<br />
fa ai giovani me<strong>di</strong>ci che, nonostante<br />
l’arrivo <strong>di</strong> tutte le tecnologie possibili,<br />
l’ascolto, la vicinanza, l’amore col quale<br />
ogni gesto del me<strong>di</strong>co deve essere accompagnato.<br />
Credo che questo faccia<br />
parte della nostra professione. Noi non<br />
siamo <strong>dei</strong> praticanti anche se la società<br />
vuole massificarci, noi siamo professionisti<br />
a cui la comunità affida la<br />
propria salute, siamo <strong>dei</strong> professionisti<br />
particolari e quin<strong>di</strong> non possiamo avere<br />
il comportamento degli architetti o degli<br />
ingegneri, noi dobbiamo sapere ascoltare<br />
i nostri pazienti, stargli vicino e fargli<br />
sentire che in quel momento, che è <strong>di</strong>fficilissimo,<br />
quando uno è malato si sente<br />
ai margini della società, quin<strong>di</strong> in quei<br />
momenti deve sentire non solo la tecnologia<br />
ma anche il nostro calore umano.<br />
Con queste parole ringrazio ancora.<br />
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Saluto della Feder.s.p.ev.<br />
<strong>Me<strong>di</strong>ci</strong> da<br />
50 anni.<br />
Un ambìto<br />
traguardo<br />
➔ I pensionati sanitari che fanno parte<br />
della Sezione Feder.s.p.ev. <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong><br />
aderiscono con simpatia alla iniziativa<br />
del nostro <strong>Or<strong>di</strong>ne</strong> <strong>dei</strong> <strong>Me<strong>di</strong>ci</strong> <strong>di</strong> festeggiare<br />
i 50 anni <strong>di</strong> professione e si rallegrano<br />
con i 50 e più colleghi che nel<br />
2004 hanno conquistato il significativo<br />
traguardo. E la ricorrenza ci suggerisce<br />
alcune gra<strong>di</strong>te riflessioni.<br />
La prima ci fa notare che, per questi colleghi,<br />
la scelta <strong>di</strong> fare il me<strong>di</strong>co è avvenuta<br />
nel momento in cui più si materializzava il<br />
processo <strong>di</strong> ricostruzione del Paese e le<br />
prospettive <strong>di</strong> progresso alimentavano tra<br />
i citta<strong>di</strong>ni nuovi entusiasmo e tanta voglia<br />
<strong>di</strong> fare. Riteniamo che proprio a questo<br />
gruppo <strong>di</strong> colleghi, oggi festeggiati, vada<br />
attribuito nel vasto contesto del “miracolo<br />
italiano” il merito <strong>di</strong> aver dato il via a quella<br />
spinta forte che ha sviluppato anche in<br />
Italia quel notevole progresso della scienza<br />
me<strong>di</strong>ca <strong>di</strong> cui oggi, e proprio in questa<br />
occasione, possiamo toccarne i risultati.<br />
Cre<strong>di</strong>amo infatti che il 2004 sia l’anno da<br />
cui negli anni avvenire sempre più alto risulterà,<br />
proporzionalmente, il numero <strong>di</strong><br />
me<strong>di</strong>ci che 50 anni dopo la laurea avranno<br />
la buona sorte <strong>di</strong> reincontrarsi. E questa<br />
riflessione è un inno al desiderio <strong>di</strong><br />
nuove e lusinghiere conquiste nel cui coro<br />
si sentono profondamente coinvolti<br />
anche i pensionati sanitari.<br />
Riflessioni e motivi <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfazione<br />
chiaramente beneauguranti, ma non tali<br />
da <strong>di</strong>stoglierci dal ricordare con deferenza<br />
ed affetto quei colleghi che non hanno<br />
potuto avere la presente opportunità.<br />
Prof. Silvio Ferri<br />
Presidente Feder.s.p.ev <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong><br />
10<br />
Bollettino Notiziario n° 2 febbraio <strong>2005</strong>