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Febbraio 2005 - Ordine dei Medici di Bologna

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tavia alla scienza. La vera sfida che si avrà in<br />

futuro è una sfida su chi meglio porterà<br />

avanti lo sviluppo scientifico; questo è il<br />

punto centrale, avere le nozioni scientificotecnologiche<br />

necessarie per produrre cose<br />

nuove, servizi nuovi. Il campanello d’allarme<br />

che ci viene dalla Cina (gra<strong>di</strong>to ad alcuni,<br />

sgra<strong>di</strong>to ad altri) contiene un messaggio implicito:<br />

datevi da fare, perché siamo <strong>di</strong> fronte<br />

a una sfida che si basa sulla scienza. È la sfida<br />

ad incrementare e migliorare il mondo<br />

delle professioni, il mondo <strong>dei</strong> creativi, il<br />

mondo <strong>dei</strong> ricercatori e degli scienziati.<br />

Credo in tal modo <strong>di</strong> avere in<strong>di</strong>cato alcune<br />

ragioni non fatue per fondare il vostro ottimismo<br />

e per guardare con fiducia verso un<br />

mondo futuro <strong>di</strong> cui non si veda soltanto il<br />

male, ma anche la ragionevole possibilità<br />

<strong>di</strong> migliorare la vita e la convivenza umana,<br />

in un contesto in cui la me<strong>di</strong>cina – e i me<strong>di</strong>ci<br />

– avranno – così spero – una parte importante,<br />

degna <strong>di</strong> rispetto.<br />

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Prof. Sante Tura saluta a nome <strong>di</strong> tutti i premiati.<br />

Saluto del Prof.<br />

Sante Tura<br />

➔ A nome <strong>di</strong> tuti i presenti e mio personale<br />

un grazie <strong>di</strong> cuore, per averci regalato<br />

questa giornata meravigliosa, un grazie<br />

al presidente, grazie all’intero<br />

consiglio dell’<strong>Or<strong>di</strong>ne</strong> <strong>dei</strong> <strong>Me<strong>di</strong>ci</strong> <strong>di</strong> avere<br />

mantenuto questa tra<strong>di</strong>zione e <strong>di</strong> averla<br />

resa ancora più fausta.<br />

Siamo grati <strong>di</strong> aver partecipato in modo<br />

così bello alle nostre nozze d’oro con la<br />

me<strong>di</strong>cina.<br />

Siamo stati <strong>dei</strong> coniugi molto fedeli siamo<br />

stati <strong>dei</strong> coniugi che non sono mai venuti<br />

meno ai propri impegni, alla propria onestà<br />

e <strong>di</strong>rei alla propria fedeltà.<br />

Il giorno che abbiamo fatto il nostro giuramento<br />

abbiamo detto che noi consacriamo<br />

la nostra vita alle cure del malato,<br />

ognuno ha poi preso la propria strada:<br />

chi <strong>di</strong>rettamente ha fatto il me<strong>di</strong>co, chi si<br />

è specializzato, chi ha fatto il corso universitario,<br />

ma tutti uniti avevamo un solo<br />

fine che era quello <strong>di</strong> migliorare le con<strong>di</strong>zioni<br />

<strong>dei</strong> nostri simili che soffrono.<br />

Vorrei <strong>di</strong>re che durante questi 50 anni<br />

abbiamo sempre sentito <strong>di</strong>re che la me<strong>di</strong>cina<br />

non va, che le sofferenze rimangono<br />

tante, che <strong>di</strong> tumori si continua a<br />

morire, però noi siamo altrettanto coscienti<br />

che se questo è vero è vero altrettanto<br />

che la qualità della vita è notevolmente<br />

migliorata, non solo la durata<br />

della vita, e questo in qualche modo lo si<br />

deve scrivere anche a noi che nei vari<br />

campi e nei vari settori abbiamo contribuito<br />

allo sviluppo delle conoscenze e<br />

alle applicazioni <strong>di</strong> queste conoscenze.<br />

È vero il me<strong>di</strong>co si sta allontanando dal<br />

malato oggi la tecnologia ci <strong>di</strong>vide sempre<br />

<strong>di</strong> più. Il mio maestro Campanacci ricoda<br />

che si era iniziato ad ascoltare il<br />

cuore con l’orecchio, poi lo stetoscopio,<br />

poi il fonendoscopio e oggi si usa la teleme<strong>di</strong>cina<br />

e la robotica. Forse noi dovremo<br />

ricordare ai giovani che fare il me<strong>di</strong>co<br />

significa anche ascoltare, oggi la<br />

società non ascolta più, non ascolta<br />

l’impiegato, non ascolta l’ingegnere,<br />

non ascolta l’architetto, non ascolta il<br />

politico, non ascolta nessuno. Il me<strong>di</strong>co<br />

deve continuare ad ascoltare e aumen-<br />

Bollettino Notiziario n° 2 febbraio <strong>2005</strong><br />

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