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Avventura-2010-04_05_06.pdf 19052KB May 28 2011 ... - Cerveteri 1

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SCOUT Anno XXXVI - n. YY X novembre <strong>2010</strong> Settimanale Poste italiane s.p.a. Spedizione periodico in abbonamento postale L. 46/<strong>04</strong> art. 1 comma 2, DCB BOLOGNA


sommario<br />

2<br />

3 Parliamo di… Nuovi Inserti<br />

5 Osservare per aiutare<br />

6 La mia amica (im)perfetta<br />

7 Cortesie per gli ospiti<br />

8 Le lingue degli uomini<br />

10 Lealtà, un valore fuori e dentro lo sport<br />

12 San Giorgio regionale in Toscana<br />

14 La Magna Charta<br />

16 Il grande sogno<br />

18 Ma il mare è sempre più blu<br />

21 Augusto Delpino, Csq. investigatore<br />

22 Jamboree: Che ne dite di una<br />

Specialità di Squadriglia<br />

24 Jamboree: è nato un contingente!<br />

26 LETTERE per DISCUTERE<br />

27 COLORIAMO L’ITALIA DI IMPRESE<br />

miniposter staccabile<br />

31 LETTERE per DISCUTERE<br />

32 B.A. BAH!<br />

34 PAROLA di GUIDA<br />

36 Astuzie Espressive<br />

40 L’arte della manutenzione del materiale<br />

42 Non si nasce... imparati<br />

44 J.O.T.A. & J.O.T.I.<br />

46 Scouting on WEB<br />

47 SEGNALI di SCAUTISMO<br />

48 POSTA per VOI<br />

50 TOPO di BIBLIOTECA<br />

51 SPAZIO E/G<br />

55 La penultima dei Caimani<br />

56 L’ultima dei Caimani<br />

Direttore responsabile: Sergio Gatti<br />

Redattore capo: Paolo Vanzini<br />

Progetto grafico e impaginazione: Roberto Cavicchioli<br />

In redazione: Martina Acazi, Mauro Bonomini, Lucio Costantini,<br />

Dario Fontanesca, Giorgio Infante, Chiara Fontanot,<br />

Stefano Garzaro, Damiano Marino, Stefania Martiniello,<br />

don Luca Meacci, Sara Meloni, Enrico Rocchetti, Isabella Samà,<br />

Simona Spadaro, Salvo Tomarchio, Jean Claudio Vinci.<br />

Grazie a: Marco Leonardi e ai corrispondenti<br />

e collaboratori di <strong>Avventura</strong>.<br />

Disegni di: Martina Acazi, Roberta Becchi, Chiara Beucci,<br />

Franco Bianco, Favio Bodi, Riccardo Francaviglia,<br />

Isacco Saccoman, Simona Spadaro, Jean Claudio Vinci.<br />

Fotografie di: Archivio <strong>Avventura</strong>, Martina Acazi,<br />

Mauro Bonomini, Giorgio Cusma, Camilla Lupatelli,<br />

Giampiero Mariottini, Paolo Ruffini, Isabella Samà,<br />

Archivi degli eventi riportati, Archivio stock.xchng®<br />

Copertina: disegno di Tommaso Pedullà<br />

Per scrivere, inviare materiale, corrispondere<br />

con <strong>Avventura</strong> ecco il recapito<br />

da riportare esattamente sulla busta:<br />

Redazione di <strong>Avventura</strong> c/o Paolo Vanzini<br />

Via Luca della Robbia, 26 – 41012 Carpi (MO)<br />

Email: scout.avventura@agesci.it<br />

<strong>Avventura</strong> on line: www.agesci.org/eg<br />

Manoscritti, disegni, fotografie ecc.<br />

inviati alla redazione, non vengono restituiti.<br />

INSERTO<br />

Specialità di Squadriglia: Internazionale


ene si, è giunta l’ora!<br />

ELe nostre “fonti”, sparse in tutt’Italia<br />

ci hanno fornito la stessa versione da<br />

più regioni: <strong>Avventura</strong> ha miseramente fallito!<br />

Nonostante la tecnologia antispionaggio, le<br />

tecniche di evasione comunicativa, le manovre<br />

diversive questa Redazione ha fallito tremendamente<br />

nell’operazione “Sorpresa!”.<br />

Il contagio era facile a prodursi, migliaia<br />

di Esploratori e Guide affetti da un profondo<br />

disturbo del comportamento definito “Mania<br />

dell’inserto”.<br />

Sebbene il nostro sforzo sia stato notevole,<br />

sin da subito si è sparsa la voce di una<br />

nuova serie antimania, una nuova collana per<br />

sedare la fame d’inserto e altrettanto presto in<br />

molti hanno indovinato il “ceppo”, la natura,<br />

l’essenza di questo nuovo vaccino (ma sono in<br />

molti a pensare che in realtà non si tratti di<br />

un vaccino, ma di una sostanza proibita, che<br />

sia tutta una sporca manovra degli “alti vertici<br />

associativi” per tenere buoni, per mantenere<br />

la dipendenza dei poveri E/G affetti).<br />

Il <strong>2010</strong> vede nascere la serie dedicata alle<br />

Specialità di Squadriglia, una serie che vedrà<br />

un’impostazione coerente e costante, vi saranno<br />

spunti e articoli con esempi di Missioni e<br />

Imprese, per dare un’idea di come organizzarsi<br />

per la specialità di Squadriglia trattata.<br />

Si tratterà di esempi pratici, di attività realmente<br />

vissute e realizzate, ma si leggeranno<br />

anche brani che illustrano quel che si può sviluppare<br />

in generale all’interno di un progetto<br />

di conquista di una Specialità di Squadriglia.<br />

Altro spazio sarà doverosamente dedicato a<br />

tutte quelle Specialità individuali che possono<br />

far comodo, agevolare la conquista della<br />

Specialità di Squadriglia, sempre evidenziando<br />

che non bisogna irrigidirsi e che molto dipende<br />

dal tipo di progetto che si vuole strutturare.<br />

E poi finestre su come andare a caccia dei<br />

dettagli relativi alla Specialità, e infine non<br />

mancherà l’angolo dei riferimenti bibliografici<br />

che spesso si rivela fondamentale per l’approfondimento<br />

tecnico.<br />

Si continuerà (o perlomeno l’intento è questo)<br />

ad aumentare le parti grafiche (foto, disegni,<br />

box), a rendere l’inserto davvero come voi<br />

ci scrivete di volerlo: sintetico e chiaro nelle<br />

parti scritte, semplice, ma allo stesso tempo<br />

accattivante nei disegni.<br />

Continuate a scrivere, inviare osservazioni<br />

e pareri, criticare... Gli inserti in fondo vi<br />

piacciono perché siete stati voi a costruirli nel<br />

tempo, a modificarli, a cambiarli.<br />

Buona Caccia e buona lettura!<br />

parliamo di... a cura di Dario Fontanesca - foto Archivio Guidoncini Verdi<br />

3


testo e foto di Paolo Vanzini<br />

4<br />

Cara redazione di Scout <strong>Avventura</strong>,<br />

mi chiamo Elena (…), sono Scout di Torri<br />

di Quartesolo dall’inizio di quest’anno e mi<br />

piacerebbe leggere questa rivista ogni settimana,<br />

perciò vorrei farmi l’abbonamento settimanale.<br />

Grazie, Elena.<br />

Ho trovato questa brevissima lettera nella<br />

cassetta della posta qualche settimana fa, e<br />

mi ha colpito profondamente.<br />

Grazie Elena, non sai quanto ci piacerebbe<br />

poter pubblicare settimanalmente la nostra<br />

rivista: sarebbe un’occasione splendida per costruire<br />

con voi lettori un dialogo, uno scambio<br />

continuo, e trasformarla nel vostro mezzo di<br />

comunicazione preferito.<br />

La realtà è che purtroppo la nostra Redazione<br />

ha possibilità molto più limitate, e quindi<br />

<strong>Avventura</strong> si è sempre fermata a 8 o 9 uscite<br />

all’anno.<br />

Quest’anno però, come vi sarete accorti, le<br />

cose sono andate molto peggio: nel mese di<br />

Marzo, in seguito all’abolizione delle tariffe<br />

postali agevolate per l’editoria no profit,<br />

abbiamo dovuto far fronte a un aumento<br />

spropositato delle tariffe postali.<br />

Nei primi mesi si parlava addirittura di un<br />

aumento di 6 volte il costo di ciascuna spedizione.<br />

Naturalmente l’associazione ha fermato<br />

tutto, per non esaurire i fondi con una sola<br />

spedizione.<br />

Poi sono passati i mesi e si sono susseguiti<br />

i tentativi, ma con questo numero che avete<br />

tra le mani di fatto chiudiamo l’anno più difficile<br />

da quando <strong>Avventura</strong> esiste. Un numero<br />

un po’ strano, come vedrete, perché racchiude<br />

articoli che avrebbero dovuto comparire su tre<br />

differenti numeri.<br />

Nei giorni scorsi abbiamo finalmente rifatto<br />

i conti, e quindi oggi posso dirvi che, finalmente,<br />

l’anno prossimo si riparte.<br />

Un piccolo taglio c’è: dovremo fermarci<br />

a 7 numeri in un anno, ma<br />

ne avremo a sufficienza per raccontare<br />

i Reparti italiani e tutto<br />

quello che avverrà intorno a noi,<br />

da Coloriamo l’Italia di Imprese al<br />

Jamboree <strong>2011</strong> in Svezia.<br />

Teneteci d’occhio, dunque: questa<br />

lezione ci ha fatto capire che<br />

è ora di mettersi al lavoro per affiancare<br />

al nostro giornale preferito<br />

altri canali di comunicazione,<br />

primo tra tutti il web.<br />

Stiamo progettando uno spazio<br />

online che ci permetta di essere<br />

in contatto continuo con voi, di<br />

allargare gli spazi disponibili, aumentare<br />

le rubriche possibili, migliorare<br />

in tempestività e soprattutto<br />

darvi tanto tanto di più.<br />

È il momento di raccogliere le<br />

idee: fateci sapere cosa vi piacerebbe<br />

trovare su <strong>Avventura</strong> on<br />

line, e preparatevi perché in quello<br />

spazio i protagonisti sarete voi!<br />

Scriveteci, proponete e mandateci<br />

tante idee e materiale.<br />

Nei prossimi mesi ne vedremo<br />

delle belle! Stay tuned!


i sono sempre chiesta perché il terzo<br />

articolo della Legge Scout affer-<br />

M masse qualcosa del tutto scontato:<br />

“La Guida e lo Scout si rendono utili e aiutano<br />

gli altri”. E sapete perché mi sembrava inutile,<br />

come articolo Perché, in realtà, c’è già la Promessa<br />

che afferma lo stesso principio.<br />

Quando infatti viviamo il grande momento<br />

della Promessa Scout, promettiamo “di aiutare<br />

gli altri in ogni circostanza…”.<br />

La risposta che mi sono data è che essendo<br />

un principio così essenziale si è sentita l’esigenza<br />

di affermarlo doppiamente, di rimarcarlo.<br />

Ma aiutare gli altri,<br />

cosa significa in concreto<br />

Non è così<br />

semplice come si<br />

pensa, sapete<br />

Perché per aiutare<br />

qualcuno che ci<br />

sta vicino, prima di<br />

tutto dobbiamo capire<br />

quale siano i suoi<br />

bisogni.<br />

E per sapere di<br />

cosa necessita<br />

dobbiamo essere<br />

attenti,<br />

dobbiamo<br />

saper<br />

ascoltare.<br />

Insomma,<br />

dobbiamo<br />

saper osservare.<br />

Perché se non stiamo attenti a chi ci<br />

sta accanto, come facciamo a sapere di cosa<br />

ha bisogno<br />

Quando ero piccolina aiutavo mio papà a fare<br />

dei piccoli lavoretti in cantina e un giorno decisi<br />

di spostare tutti i barattoli delle vernici<br />

per ripulire il ripiano dove si trovavano e per<br />

poi risistemarli ordinatamente (secondo un<br />

mio ordine!).<br />

OSSERVARE<br />

PER AIUTARE<br />

Ancora ricordo la faccia imbarazzata del mio<br />

papà, quando terminai il lavoretto: era contento<br />

perché lo stavo aiutando ma aveva appena<br />

capito che avevo scombinato l’ordine dei<br />

barattoli, mischiando così anche l’ordine dei<br />

colori che lui aveva fissato, per poterli usare<br />

in maniera più semplice. Insomma, non mi ero<br />

resa utile perché non avevo intuito quale fosse<br />

il reale bisogno di mio padre.<br />

È stato solo un piccolo episodio, ma che mi<br />

è servito per capire bene che se volevo aiutare<br />

una persona dovevo prima rendermi conto di<br />

cosa avesse bisogno e di cosa potessi fare io<br />

per lei.<br />

In aggiunta ci tengo a precisare che quando<br />

abbiamo vicino qualcuno che può aver bisogno<br />

del nostro aiuto, non fa differenza chi<br />

sia: grande o piccolo, che ci sia simpatico o il<br />

compagno di classe con cui non andiamo tanto<br />

d’accordo. Tutti meritano il nostro aiuto!<br />

L’ultima raccomandazione che vi faccio è:<br />

aiutiamo gli altri in maniera silenziosa. Nel<br />

senso che non dobbiamo farci “pubblicità”<br />

quando ci impegniamo ad aiutare gli altri. Lo<br />

dobbiamo fare nel silenzio della discrezione,<br />

sia per non sentirci al di sopra degli altri, sia<br />

per non mettere in difficoltà chi sta ricevendo<br />

il nostro aiuto, perché il nostro gesto è spontaneo<br />

e viene dal cuore.<br />

verso il Jamboree<br />

di Sara Meloni - disegni di Simona Spadaro<br />

5


verso il Jamboree<br />

di Sara Meloni - disegni di Simona Spadaro<br />

La mia amica<br />

“La mia amica è bella, brava<br />

buona e intelligente. Non ci litigo<br />

mai, quando mi serve un aiuto è sempre<br />

pronta a darmelo e ascolta ogni parola<br />

che dico!”<br />

Se avete letto fin qui<br />

avrete due opportunità:<br />

o state pensando che<br />

sono fortunatissima o state pensando che<br />

sono matta.<br />

In realtà ho riportato solo le parole di<br />

qualcun altro che mi hanno colpito per il<br />

semplice fatto di essere così distante dalla mia<br />

situazione. Perché la mia amica, quella vera,<br />

non è per niente perfetta. Abbiamo spesso<br />

opinioni differenti sugli stessi argomenti e<br />

quindi ogni tanto discutiamo; abbiamo gusti<br />

e modi di fare differenti che alle volte non si<br />

incontrano.<br />

Eppure è una persona speciale, che mi ha a<br />

cuore come io ho a cuore lei. E’ diversa da me,<br />

tanto diversa, ed è proprio questo che ci ha<br />

unite così tanto.<br />

im<br />

perfetta<br />

rafforza i nostri legami.<br />

Vi siete mai chiesti perché le<br />

amicizie nate all’interno di ambienti scout<br />

durano sempre tanto e sono così forti E come<br />

mai con alcuni compagni incontrati<br />

lungo il sentiero sia così facile<br />

condividere molte esperienze<br />

Oppure perché, appena arrivati ad<br />

un campo di competenza, con 40 volti nuovi<br />

(ma tutti con il fazzolettone al collo) bastano<br />

un paio di ore per istaurare un’atmosfera<br />

davvero calda<br />

Perché tutti abbiamo fatto una scelta in<br />

fondo uguale. Abbiamo deciso di vivere appieno<br />

gli ideali della Promessa Scout. Amiamo tutti<br />

dormire in una tenda e passeggiare per i<br />

boschi; per non parlare di come stiamo bene<br />

intorno al fuoco e di come ci divertiamo a fare<br />

i ban o a impegnarci per vincere le gare di<br />

Squadriglia.<br />

Dovremmo anche essere capaci, proprio per<br />

questo “allenamento” che facciamo, di essere<br />

aperti e accoglienti anche nei confronti di chi<br />

ha fatto scelte diverse dalle nostre. Il nostro<br />

compagno di classe, per esempio, che non<br />

ha scelto di venire in Reparto con noi perché<br />

preferisce andare a giocare a pallone. (fig.<br />

“amici”) Certo, non è così semplice e immediato<br />

essere “amici di tutti”, però è uno dei nostri<br />

obiettivi. E quale migliore allenamento se<br />

non l’avventura del prossimo Jamboree<br />

Saremo in tanti: tante nazioni,<br />

tante etnie, tanti colori della<br />

pelle, tante abitudini e diverse<br />

tradizioni. Ma saremo tutti<br />

fratelli, ve lo garantisco io!<br />

6<br />

Sono convinta sempre di più che non sia<br />

stata io a sceglierla, così come non è stata<br />

lei a scegliere me. Ci siamo trovate lungo<br />

le nostre Strade e abbiamo imparato ad<br />

accoglierci e a volerci del bene. Non tanto<br />

dicendoselo, ma dimostrandolo!<br />

E’ l’amore per gli altri che ci aiuta ad<br />

avere accanto anche persone tanto<br />

diverse da noi. Perché, in fondo, è la<br />

condivisione degli ideali di vita che


CORTESIE PER GLI OSPITI<br />

tasera a cena avevo invitato Maria, la<br />

Scapo Squadriglia, ed avevo preparato un<br />

menù da leccarsi i baffi. Insieme a mamma,<br />

avevamo tirato fuori le posate più buone,<br />

i bicchieri a calice e i piatti che ci ha regalato<br />

la nonna. In tavola c’era una tovaglia bianca<br />

splendente e tutto era già sistemato. Si sentiva<br />

un buon odorino e non vedevo l’ora che<br />

arrivasse Maria. L’avevo invitata perché con lei<br />

mi trovo proprio bene. È una capo esemplare,<br />

tiene unita tutta la Squadriglia, nonostante<br />

tra di noi ci siano persone che non<br />

vanno sempre d’accordo, anzi! C’è Marzia<br />

che si dà sempre un sacco di arie e spesso<br />

cerca di lavorare meno degli altri. Così capita<br />

di alzare la voce perché bisticciamo.<br />

Ed è per questo che a cena avevo invitato<br />

solo Maria.<br />

Ma con mia sorpresa, quando sono andata<br />

ad aprire la porta, insieme a Maria c’era<br />

anche Marzia. Ho strabuzzato gli occhi e<br />

forse se ne sono anche accorte le ospiti.<br />

E poi in fretta e furia ho dovuto aggiungere<br />

un piatto in tavola, le posate anche<br />

per lei e abbiamo dovuto ridimensionare<br />

le porzioni della lasagna. Insomma, una vera<br />

scocciatura. Maria invece è stata gentile con<br />

tutti, durante la serata. Volentieri ha condiviso<br />

la coppetta di gelato con Marzia e ha rinunciato<br />

al secondo bicchiere di aranciata per<br />

lasciarlo all’altra ospite.<br />

Marzia è andata via un po’ prima perché aveva<br />

più strada da percorrere per arrivare a casa.<br />

E quando io e Maria siamo rimaste sole, non ho<br />

tardato a farle le mie rimostranze sull’invito di<br />

Marzia a cena.<br />

Maria mi ha detto: “Sai che bisogna essere<br />

sempre cortesi con gli ospiti Ho incontrato<br />

Marzia sulla strada davanti a casa tua e quando<br />

le ho detto che stavo venendo a cena da te<br />

e ho capito che si era rattristata per il fatto<br />

di non esser stata chiamata, ho pensato di invitarla”.<br />

Ed io, che ho sempre la risposta pronta, le ho<br />

ricordato che nessuno aveva invitato Marzia e<br />

che gli ospiti sono i benvenuti se sono invitati.<br />

Così Maria mi ha spiegato che la figura<br />

dell’ospite è del tutto particolare: è ospite chi<br />

accogliamo presso di noi; ma siamo ospiti anche<br />

noi. Nel senso che si chiama “ospite” chi<br />

viene ospitato, così come chi ospita.<br />

Dopo questo giro di parole, ero veramente<br />

rintontita. Mi è venuto da pensare, però,<br />

all’anno prossimo, quando saremo ospiti della<br />

Svezia per il Jamboree. Da tutto il mondo arriveranno<br />

gli ospiti, ma anche gli Svedesi saranno<br />

ospiti stessi. E se bisogna essere cortesi<br />

con gli ospiti, lo dovremo essere noi con loro e<br />

loro con noi. Sarà una bella prova di fratellanza<br />

e cortesia. Non vedo l’ora!<br />

E a pensarci bene, anche Marzia, la prossima<br />

volta, sarà la benvenuta.<br />

verso il Jamboree<br />

di Sara Meloni - disegni di Simona Spadaro<br />

7


Le lingue degli uomini<br />

di Don Luca Meacci, AE Nazionale Branca E/G Agesci - disegni di Martina Acazi<br />

8<br />

o un momento libero e tranquillo,<br />

H<br />

non ci sono particolari scadenze,<br />

quindi chiudo gli occhi e provo a immaginare<br />

come sia stata la vita di quella prima<br />

comunità cristiana di quel tempo, dopo Pasqua,<br />

quando il Signore Gesù risorto dai morti<br />

aveva promesso che dopo la sua salita al cielo,<br />

avrebbe mandato il suo Spirito…<br />

…era ormai vicina la festa di Pentecoste,<br />

una festa solenne importante dove ogni ebreo<br />

faceva di tutto per salire in pellegrinaggio a<br />

Gerusalemme. Vedo in lontananza Giovanni, mi<br />

avvicino e vedo che è indaffarato a preparare<br />

le ultime cose prima della partenza, quindi<br />

non chiedo niente ma osservo e cerco di aiutarlo<br />

nel preparare il bagaglio, che è particolare<br />

perché viene anche Maria, la Madre del<br />

Signore.<br />

Al mattino, di buon ora per sfruttare<br />

le ore più fresche del giorno, ci mettiamo<br />

in cammino e dopo qualche giorno di<br />

cammino arriviamo a Gerusalemme. La<br />

città è in festa, c’è tanta gente arrivata<br />

da ogni dove: dalla Panfilia, dalla Mesopotamia,<br />

dalla Frigia, perfino da Roma,<br />

alcuni vestiti in modo strano, come gli<br />

Arabi, o i Cretesi.<br />

Tutta questa gente salita a Gerusalemme<br />

per partecipare ad una<br />

festa importantissima. Il termine<br />

Pentecoste per gli ebrei di lingua<br />

greca indica i 50 giorni dopo la Pasqua;<br />

mentre in ebraico indica le Settimane,<br />

cioè la Shavout che commemora la consegna<br />

della Legge da parte di Dio a Mosè sul monte<br />

Sinai (Es 19,16 – 20,17). Ma Shavout è una festa<br />

doppia, infatti è anche la festa delle primizie<br />

(Es 23,16; Nm <strong>28</strong>,26)) cioè della raccolta<br />

dei primi frutti della primavera.<br />

Seguo Giovanni e Maria e cerco di non perderli<br />

di vista, dato che ci sono tante persone<br />

ed eccoci arrivare nella parte alta della città e<br />

bussiamo alla porta del cenacolo, ci apre una<br />

donna e ci fa entrare ma subito chiude la porta,<br />

poi ci spiega che hanno ancora paura di<br />

essere arrestati dagli ebrei. Giunti nella sala<br />

principale veniamo accolti con molto calore e<br />

affetto, tutti si scambiano il bacio della pace.


Ma quando parla lei, quando a parlare è Maria,<br />

tutti tacciono e ascoltano devotamente le<br />

sue parole, il dolore che ancora affiora per la<br />

morte del figlio, ma sul suo volto vedo che non<br />

c’è tristezza, il suo sguardo è gettato lontano;<br />

il suo volto diventa sereno, sorridente quando<br />

racconta di tutte le volte che il Figlio risorto<br />

le è apparso e ha parlato con lei.<br />

Gli apostoli e gli altri ascoltano, comprendono<br />

che il loro Signore non li ha abbandonati,<br />

anche loro hanno avuto visioni, avvertono<br />

che qualcosa deve cambiare nella loro vita, ma<br />

sembra che non abbiano il coraggio di uscire<br />

sicuri, forti, coraggiosi, da quel grosso portone<br />

che chiude saldamente quella sala.<br />

Consumiamo il pranzo insieme e dopo il riposo<br />

Pietro richiama tutti alla preghiera.<br />

Il silenzio avvolge la sala del cenacolo,<br />

anche io prego con loro anche se i<br />

miei occhi cercano di cogliere le varie<br />

espressioni dei presenti, il<br />

silenzio è talmente<br />

avvolgente che<br />

da dentro la sala<br />

non si sente<br />

niente della<br />

confusione<br />

che c’era<br />

fuori per la<br />

festa di Pentecoste.<br />

Ma ad un certo momento<br />

un boato, un fragoroso<br />

rumore scuote la sala e tutti noi, nonostante<br />

le porte chiuse entrò nella sala un forte<br />

vento, sembrava il preludio ad una catastrofe,<br />

ma subito dopo, portato dal vento, una scia<br />

di fuoco che poi si frantumò in tante piccole<br />

fiammelle che andarono a posarsi sulla testa<br />

dei presenti.<br />

La paura scomparve, ora era per tutti chiaro,<br />

si stava realizzando quanto Gesù aveva promesso:<br />

“Io pregherò il Padre ed egli vi darà<br />

un altro Consolatore perché rimanga con voi<br />

per sempre, lo Spirito di verità che il mondo<br />

non può ricevere, perché non lo vede e non lo<br />

conosce. Voi lo conoscete, perché egli dimora<br />

presso di voi e sarà in voi.” (Gv 14,16-17).<br />

Su tutti scese lo Spirito Santo, i loro volti<br />

cambiarono d’aspetto, la felicità e la speranza<br />

ora erano ben visibili nei loro occhi; Maria,<br />

come nel suo stile, custodiva tutto nel suo<br />

cuore, per lei era un’ulteriore certezza: lo Spirito<br />

di Dio ancora una volta scendeva nel suo<br />

cuore, di madre, di sposa, di discepola.<br />

Pietro non indugiò un attimo, subito si<br />

precipitò alla porta del Cenacolo che spalancò<br />

velocemente, fino a sorprendere e impaurire<br />

quelli che erano fuori in quel momento,<br />

insieme agli altri undici raggiunse la piazza<br />

e salito su di un carro iniziò ad annunciare a<br />

tutti il Vangelo.<br />

Era sorprendente vedere come tutti comprendevano<br />

le sue parole, nonostante le provenienze<br />

più diverse, tutti comprendevano la<br />

Buona Notizia che Pietro e gli altri stavano annunciando:<br />

era come ridare legna ad un fuoco<br />

sopito. Tutti ricordavano, chi non sapeva chiedeva...<br />

era iniziata l’avventura della Chiesa.<br />

La nostra Pentecoste si innesta nella festa<br />

ebraica, ma si caratterizza per una grande novità:<br />

non festeggiamo la consegna di tavole<br />

dove la Legge è scritta, ma festeggiamo<br />

Dio che mediante il Suo Spirito prende<br />

dimora dentro di noi e diventa “legge”<br />

d’Amore per tutta la nostra<br />

vita; non si celebra la raccolta<br />

delle primizia, ma la vita<br />

della Chiesa,<br />

l’annuncio e<br />

la testimonianza<br />

del<br />

Vangelo, sono<br />

la vera “primizia”.<br />

Quel prodigio, dove tante<br />

persone, provenienti da<br />

Paesi diversi, comprendono lo stesso messaggio<br />

d’amore che è il Vangelo…..allora come<br />

non pensare al prossimo Jamboree in Svezia<br />

nell’estate del <strong>2011</strong>: scout di tutti i Paesi del<br />

mondo uniti da un grande ideale di fraternità…<br />

Una nuova Pentecoste <br />

Ma tu ti sei iscritta/o<br />

Ti aspetto al Jamboree.<br />

9


La lealta, un valore<br />

fuori e dentro lo sport<br />

di Don Luca Meacci, AE Nazionale Branca E/G Agesci - disegni di Elisabetta Damini<br />

10<br />

embra strano, ma quando certe parole<br />

Sle senti di frequente, ti sembra di conoscerne<br />

il significato, cosa vogliono<br />

dire, ma poi se ci pensi bene e il significato<br />

vero e originale ti sfugge. Sapresti fare un<br />

esempio per spiegare, ma il senso profondo<br />

ti sfugge.<br />

Quante volte ci è stato ricordato che<br />

lo scout è leale, oppure che nel gioco<br />

dobbiamo essere leali.<br />

Questa parola sentita e risentita,<br />

che evoca atteggiamenti importanti,<br />

unici che ci caratterizzano come scout,<br />

ma in primo luogo come persone, fa<br />

parte del nostro vivere.<br />

Quante volte ci è capitato di ascoltare<br />

o pronunciare la Legge scout Tantissime<br />

volte, quindi è necessario fermarsi un<br />

attimo, prendere un buon vocabolario<br />

e andare a cercare la definizione:<br />

“Lealtà: Onestà dichiarata e ammirevole,<br />

costantemente associata a<br />

franchezza e a sincerità”. Quindi<br />

la lealtà è qualcosa che è legato con<br />

l’essere onesti, franchi nel parlare, cioè sinceri,<br />

veri. Essere leali vuol<br />

dire essere onesti nel<br />

comportamento;<br />

una parola<br />

che<br />

impegna<br />

vari ambiti della<br />

nostra vita. Anche<br />

nella Bibbia ci<br />

sono riferimenti<br />

alla “lealtà”,<br />

prima di tutto al<br />

comportamento di<br />

Dio perché il primo<br />

ad esserlo è proprio<br />

Lui.<br />

È fedele alla Legge,<br />

è fedele al patto di<br />

Alleanza, la parola<br />

data, le promesse<br />

fatte sono una garanzia.<br />

Dallo stile di<br />

Dio, discende il comportamento<br />

dell’uomo<br />

che è chiamato<br />

a comportarsi come<br />

Dio si comporta con<br />

lui. Vivere secondo<br />

questo modo di essere<br />

di Dio, non è sempre<br />

facile; per l’uomo è un costante impegno.<br />

Diciamoci la verità, qualche volta avvertiamo<br />

la lealtà quasi come un limite, un ostacolo<br />

che ci impedisce di andare avanti.<br />

Quante volte durante i giochi ci è capitato<br />

di trovare una “scorciatoia” per vincere<br />

senza problemi Se ben ricordo eravamo<br />

nell’Appennino toscano, Campo di Reparto,<br />

con sorpresa di qualcuno la Squadriglia con il<br />

maggior punteggio per il trofeo di campo, era<br />

la Squadriglia femminile dei Delfini; avevano<br />

vinto di tutto: la gara di cucina, il torneo di<br />

scout-ball, anche la prova di orientering...<br />

sullo stile non ne parliamo. Si profilava una<br />

vittoria netta su tutte le altre e questo non<br />

era per niente accettato dalla Squadriglia maschile<br />

dei Leoni posizionata al secondo posto<br />

ma con un abbondante distacco.<br />

Si era oramai agli ultimi giorni di campo,<br />

restava da fare il Grande Gioco e secondo<br />

le nostre tradizioni, era suddiviso<br />

in tante fasi e prove, quindi poteva


assegnare tantissimi punti<br />

che potevano anche ribaltare<br />

la classifica generale<br />

del campo, in base a chi<br />

vinceva più prove.<br />

La tensione si percepiva,<br />

bastava un nulla<br />

che subito scoppiavano<br />

contrasti, alleanze strane<br />

contro quella o quell’altra<br />

Squadriglia. Un capo<br />

aveva perfino suggerito<br />

di sospendere il trofeo di<br />

campo e il GG, ma questa<br />

proposta non fu accettata.<br />

Tutti pronti, lo staff al completo per il<br />

lancio del GG.....e via, parte il mega GG.<br />

Il giorno successivo, quando il fumogeno<br />

verde dichiarava la fine del GG ed iniziava<br />

la verifica delle prove, vedevamo uno strano<br />

sorriso di soddisfazione sul volto degli esploratori<br />

della Squadriglia Leoni, come se avessero<br />

la certezza di aver vinto.<br />

Infatti a risultato finale risultava la Squadriglia<br />

Leoni la vincitrice del GG e di tutte le<br />

prove di cultura generale più alcune di quelle<br />

di abilità e forza. Sul volto delle squadrigliere<br />

della squadriglia Delfini invece gli occhi<br />

erano lucidi e le lacrime facevano capolino,<br />

tristezza e rabbia andavano a formare un mix<br />

esplosivo: la capo Reparto che si era avvicinata<br />

a Elena, la capo squadriglia, per consolarla<br />

si prese lo sfogo rabbioso di tutta la<br />

Squadriglia ma anche questo non servì ad<br />

addolcire la situazione.<br />

Decidemmo di fare un Consiglio<br />

Capi per cercare di capire,<br />

ma principalmente per calmare<br />

gli animi di tutti, dato<br />

che anche l’altra Squadriglia<br />

femminile si era arrabbiata<br />

perché non accettava tale<br />

risultato; al dire il vero<br />

anche a noi capi la cosa<br />

non sembrava lineare,<br />

ma il risultato era inequivocabile.<br />

Daniele, capo Squadriglia<br />

dei Leoni, era costantemente<br />

sulla difensiva<br />

su tutti i fronti; ad un certo<br />

punto Elena, tra le lacrime e il<br />

singhiozzo, disse: “Che senso<br />

ha fare il saluto scout mentre<br />

si proclama che lo scout<br />

e la guida sono leali”.<br />

Davanti a queste parole<br />

cadde il silenzio, noi capi<br />

ci guardammo senza dire<br />

niente, solo il pianto di<br />

Elena accompagnava quel<br />

momento. Ad un certo punto<br />

Daniele si alzò, mise una<br />

mano in tasca e piangendo<br />

anche lui, tirò fuori un<br />

foglio di carta tutto accartocciato<br />

e chiedendo scusa<br />

a tutti, passò il foglio al<br />

capo Reparto: su quel foglio<br />

c’erano tutte le soluzioni delle prove del<br />

GG che con uno stratagemma, erano riusciti a<br />

copiare dal quaderno dello staff.<br />

Daniele lasciò il Consiglio Capi e si recò<br />

dal resto della Squadriglia, mentre Elena<br />

corse dalle sue squadrigliere per annunciare<br />

la vittoria certa del trofeo di campo. Come<br />

staff decidemmo di non intervenire più di<br />

tanto, il pianto e il gesto di Daniele era più<br />

che sufficiente, però si decise che a chiusura<br />

del fuoco di bivacco di quella sera, avremmo<br />

rinnovato la nostra Promessa ascoltando nuovamente<br />

la Legge scout.<br />

Le Squadriglie iniziarono a preparare la cena<br />

e fu bellissimo che ad un certo punto tutta<br />

la Squadriglia dei Delfini con Elena in testa,<br />

si recò al portale dei Leoni e dopo il grido di<br />

saluto, invitarono a cena tutta la Squadriglia<br />

dei Leoni.<br />

Le due Squadriglie cenarono<br />

insieme, ritardammo<br />

anche l’inizio<br />

del fuoco per dare a<br />

loro tutto il tempo necessario<br />

per condividere<br />

quella cena e il tempo di<br />

una rinnovata amicizia; la<br />

cena iniziò come al solito<br />

con la preghiera e insieme<br />

dandosi la mano recitarono<br />

il Padre Nostro<br />

e poi dettero fuoco a<br />

quel foglio accartocciato<br />

che Daniele aveva tirato<br />

fuori di tasca.<br />

E’ in questi momenti che<br />

Signore tocca il cuore delle<br />

persone. Essere leali a volte<br />

costa, ma rende felici e liberi.<br />

11


S. Giorgio regionale<br />

in Toscana Viareggio, 30 aprile - 2 maggio <strong>2010</strong><br />

a cura di Paolo Vanzini<br />

12<br />

C<br />

ome faccio a far stare in questo<br />

piccolo riquadro un S.<br />

Giorgio regionale di questa portata<br />

Non posso che tentare un riassunto<br />

estremo, perché sarà impossibile dire<br />

tutto. Partirò da alcune parole chiave…<br />

Proviamo!<br />

Tanti, o forse sarebbe meglio dire<br />

“tutti”: c’erano quasi 3500 persone<br />

tra Capi e ragazzi. Erano 450 le Squadriglie<br />

presenti, da un centinaio di<br />

Reparti, praticamente tutti gli Scout<br />

e Guide della Toscana o quasi.<br />

Competenza: quasi 100 atelier<br />

hanno ospitato i partecipanti, durante<br />

il sabato, offrendo loro la possibilità<br />

di sperimentare e approfondire<br />

12 specifiche competenze, grazie ad<br />

altrettante pattuglie di esperti giunti<br />

da tutta la regione e oltre.<br />

Organizzazione: ma ci pensate,<br />

muovere tutte quelle persone da<br />

prendo il mio cuore non vi<br />

A<br />

nascondo che la preparazione<br />

è stata veramente faticosa:<br />

all’inizio sembrava una pazzia,<br />

ma dopo il primo incontro con i Capi<br />

Reparto abbiamo capito che il sogno<br />

poteva realizzarsi e divenire realtà.<br />

All’incontro del 24 Gennaio al ConCa<br />

regionale, quando i Consigli Capi si<br />

sono incontrati per dire “noi ci siamo!”<br />

è diventata una certezza.<br />

Man mano che ci avvicinavamo<br />

al 30 aprile le riunioni diventavano<br />

sempre più frequenti, incombevano<br />

le scadenze, aumentavano le preoccupazioni.<br />

E finalmente il primo<br />

treno speciale! Che emozione vedere<br />

arrivare i nostri Esploratori e le Guide,<br />

con che stile i Capi Squadriglia ci<br />

tenevano a far fare bella figura alla<br />

propria Squadriglia, e quel novizio<br />

che ha detto al suo C.Sq.: «Capo, ma<br />

tutta la regione con pullman e treni<br />

speciali Coordinare in tre giorni<br />

l’arrivo, il soggiorno e la partenza,<br />

il cibo, gli spazi, gli spostamenti, le<br />

strutture…<br />

Entusiasmo: bisognava esserci,<br />

già lo si è assaggiato ai fuochi<br />

serali di sottocampo,<br />

organizzati dai Con.<br />

Ca. venerdì sera.<br />

Ma è veramente<br />

esploso al grande<br />

spettacolo di<br />

sabato sera con<br />

musica, luci,<br />

maxischermi e<br />

folli imprese piratesche<br />

alla ricerca<br />

di un tesoro.<br />

Coraggio: credetemi,<br />

ce ne vuole parecchio<br />

per lanciarsi in un’impresa<br />

simile! Lo leggiamo nelle parole<br />

ti rendi conto Il treno speciale solo<br />

per noi! Il bus solo per noi! Allora è<br />

proprio vero che siamo speciali!»<br />

Da lì l’avventura è iniziata. I ragazzi<br />

ci hanno sorpreso per come<br />

hanno saputo rispondere: Estote Parati!<br />

Siamo andati a vederli durante<br />

gli atelier: ragazzi e ragazze che<br />

hanno detto “sì” alle competenze e<br />

che si sono giocati fino in fondo per<br />

apprendere nuove tecniche!<br />

E infine la Santa Messa in spiaggia,<br />

che ci ha fatto percepire come il Signore<br />

ci è stato vicino per tutti e tre<br />

i giorni. Sono stata al San Giorgio regionale<br />

come Guida nel 1987, come<br />

Capo Reparto nel 2002 e come Incaricata<br />

regionale quest’anno. Mi<br />

ha colpito il sorriso, lo sguardo dei<br />

nostri ragazzi quando sono coinvolti<br />

nelle attività, la grinta che<br />

mettono nel dimostrare che la loro<br />

di Francesca e Lorenzo, e lo si è visto<br />

nelle decisioni prese in tempo reale,<br />

senza far mai inceppare il meccanismo,<br />

rischiando qualcosa e confidando<br />

nelle capacità di chi c’era, e nello<br />

sguardo benevolo del Padre.<br />

È il coraggio di chi tiene<br />

“gli occhi puntati<br />

sull’orizzonte”, di<br />

chi punta in alto,<br />

come quelle 450<br />

Squadriglie che<br />

hanno erano<br />

lì, a Viareggio,<br />

poche settimane<br />

fa.<br />

Vi sembra che<br />

io esageri Leggete<br />

un po’ cosa mi<br />

hanno raccontato Francesca<br />

e Lorenzo, i responsabili<br />

dell’organizzazione<br />

di questo evento!<br />

Squadriglia è la migliore, e lo stile<br />

che hanno quando ti dicono che tu,<br />

Capo Reparto ti puoi fidare di loro,<br />

che loro sanno meritarsi la tua fiducia.<br />

La passione che ci mettono è<br />

unica al mondo.<br />

Francesca, Incaricata regionale<br />

di branca E/G<br />

Lorenzo<br />

Francesca


I<br />

l<br />

San Giorgio è stata una<br />

bellissima avventura iniziata<br />

circa 8 mesi prima: sono<br />

stati mesi intensi e molto<br />

stancanti. Ma già la<br />

prima sera del campo,<br />

vedere i Consigli Capi<br />

che si alternavano nel<br />

fuoco di bivacco di sottocampo,<br />

mi aveva ripagato<br />

di tutte le fatiche<br />

dei mesi precedenti e<br />

dentro di me dicevo:<br />

«quello che viene da<br />

domani è tutto di guadagnato».<br />

Noi Incaricati di Branca<br />

abbiamo vissuto buona<br />

parte del San Giorgio<br />

come registi dall’EG<br />

Center, per coordinare<br />

e risolvere i vari imprevisti<br />

che si presentavano.<br />

Quindi anche se<br />

un po’ abbiamo girato<br />

e osservato, ci siamo<br />

persi tante cose belle, e solo rivedendo<br />

foto video e commenti<br />

vari, mi sono reso conto della<br />

grandiosità dell’impresa.<br />

Un’impresa che non abbiamo<br />

realizzato da soli: abbiamo avuto<br />

accanto una Pattuglia fantastica<br />

e il Comitato che ci ha sostenuto<br />

al massimo, un grande entusiasmo<br />

di un’intera regione, una<br />

grande disponibilità in tutti i<br />

Capi a cui abbiamo chiesto una<br />

mano e soprattutto delle grandissime<br />

Squadriglie che hanno<br />

risposto nel migliore dei modi!<br />

Il nostro merito è stato quello<br />

di credere profondamente in loro,<br />

Capi e ragazzi, e nello Scouting.<br />

Abbiamo puntato sui Capi Reparto<br />

per l’organizzazione degli<br />

atelier, ed hanno fatto un ottimo<br />

lavoro. Abbiamo puntato sulle<br />

Squadriglie e sui Consigli Capi,<br />

mettendo l’Uscita di Squadriglia,<br />

l’autonomia e la cogestione al<br />

centro di questo San Giorgio, e<br />

anche loro hanno risposto alla<br />

grande.<br />

E infine il momento della Messa.<br />

Eravamo indecisi se farla sulla<br />

spiaggia tutti insieme o trovare<br />

un’alternativa, a causa della<br />

pioggia. Abbiamo voluto osare,<br />

o meglio, rischiare, facendola<br />

sulla spiaggia, e il Signore ci ha<br />

premiati! Dal momento in cui i<br />

primi ragazzi sono arrivati sulla<br />

spiaggia ha smesso di piovere, e<br />

tutta la Messa compreso il rientro<br />

ai sottocampi, è stato senza<br />

pioggia. Rimanere in oltre tremila<br />

per quasi due ore sotto l’acqua<br />

sarebbe stato un grosso problema:<br />

siamo stati un po’ folli ma in<br />

fondo tutto questo San Giorgio è<br />

stato una follia, è stato un osare,<br />

un’affidarsi. Come avremmo<br />

potuto diventare prudenti all’ultimo<br />

momento<br />

Lorenzo, Incaricato regionale<br />

di branca E/G<br />

13


La Magna Charta<br />

scritta dal Parlamento dei Capisquadriglia di Puglia<br />

di Alessandro Testa - foto dall’evento<br />

14<br />

«Udite, udite, udite!<br />

Siano convocati li<br />

rappresentanti de lo<br />

popolo de li esploratori<br />

et de le guide de tutte<br />

le terre d’Apulia, et si riuniscano<br />

essi in solenne<br />

assemblea ne la piana de<br />

Cassano Murge nel die 11<br />

de lo mese de aprile dell’anno del Signore<br />

<strong>2010</strong>, per deliberare la Magna Charta de li<br />

impegni da assumere spontaneamente per<br />

lo bono andamento delle cose».<br />

È con questo spirito (magari condito da<br />

un linguaggio un po’ più moderno…) che<br />

la scorsa primavera, nella Base scout di<br />

Cassano Murge (BA), si è riunito in solenne<br />

assemblea il “Parlamento dei Capi Squadriglia”<br />

di Puglia, convocato dall’Agesci<br />

regionale per approfondire alcuni aspetti<br />

critici della vita di Reparto e stendere un<br />

piccolo decalogo delle cose da fare e da non<br />

fare. All’assemblea hanno partecipato un centinaio<br />

di Capi Squadriglia, provenienti da circa<br />

un terzo dei Reparti pugliesi, che hanno potuto<br />

scambiarsi esperienze vissute e confrontare<br />

le relazioni preparate dalle proprie Squadriglie<br />

in sede durante l’inverno.<br />

I Capi Squadriglia si sono così divisi in cinque<br />

commissioni che hanno riflettuto ognuna<br />

su due aspetti critici della vita di Reparto.<br />

Le dieci tesi finali (che trovate nella pagina<br />

accanto) saranno poi inviate a tutti i Reparti<br />

pugliesi all’inizio del prossimo anno scout.<br />

Con il solo rammarico della brevità dell’incontro,<br />

svoltosi di domenica senza pernottare<br />

alla Base, tutti i partecipanti si sono detti entusiasti<br />

di aver potuto conoscere così tante altre<br />

realtà della propria regione, e di «poter imparare<br />

dalle esperienze degli altri» (Francesco<br />

del Valenzano 1, BA, 16 anni).<br />

Molto apprezzata anche la possibilità<br />

che hanno avuto tutti di<br />

poter «esprimere liberamente le<br />

proprie opinioni, senza subire<br />

passivamente attività proposte<br />

dai Capi», come purtroppo a<br />

volte da qualche parte succede<br />

(Flavia, Locorotondo 1, BA, 16<br />

anni).<br />

Scontato infine il coro di Capi<br />

Squadriglia che hanno giudicato<br />

l’incontro di Cassano ed il confronto<br />

con gli altri «molto utile<br />

per la propria crescita nell’incarico<br />

svolto», auspicandone la<br />

ripetizione per i futuri C. Sq.. Se<br />

ad esempio Roberta del Brindisi


2, 13 anni, si impegnerà a cercare di passare<br />

al resto del Reparto gli stimoli ricevuti, Francesco<br />

del Taranto 17, 15 anni, non dimentica<br />

il rovescio della medaglia, e rivendica con orgoglio<br />

anche il contributo offerto da chi ha<br />

partecipato: «Abbiamo portato qui le nostre<br />

tradizioni, ciò che abbiamo di più caro – rac-<br />

conta – ed ora torniamo a<br />

casa avendo appreso usi e<br />

costumi presentatici da altri<br />

scout come noi, che li giudicano<br />

altrettanto preziosi e<br />

ne sono giustamente fieri».<br />

SINTESI DELLA<br />

MAGNA CHARTA<br />

DEI CAPI<br />

SQUADRIGLIA<br />

DI PUGLIA<br />

(trovate il<br />

testo integrale<br />

sul sito AGESCI<br />

branca EG)<br />

1. L’accoglienza in squadriglia è molto importante<br />

perché il piede tenero deve sentirsi subito a suo agio.<br />

Per questo è bene non parlare esclusivamente dello<br />

scautismo ma anche della nostra vita. Molto spesso<br />

vengono accolti con ban, giochi, piccole feste di benvenuto<br />

e regalini. Per scegliere gli incarichi aspettiamo<br />

un po’ di tempo per farli ambientare e familiarizzare,<br />

tenendo conto di ciò che i piedi teneri sanno o vogliono<br />

fare, e cercando poi di variarli ogni anno.<br />

2. Spazio ai talenti di tutti! I più piccoli vengono inseriti<br />

nel meccanismo delle imprese in base ai loro interessi<br />

e alle loro abilità, che hanno fissato nel sentiero<br />

dopo essersi consigliati con i Capi Squadriglia.<br />

Anche i posti d’azione vengono scelti in base al sentiero.<br />

3. Valorizzare è la chiave del successo! L’impresa viene<br />

scelta sia in base alle varie esigenze degli squadriglieri,<br />

tenendo conto delle specialità prese o ancora da conquistare,<br />

sia per valorizzare i propri talenti cercando<br />

di dare a ciascuno un compito che lo entusiasmi (…).<br />

4. Cerchiamo di creare opportunità per tutti i nostri<br />

squadriglieri attraverso le imprese e le specialità di<br />

Squadriglia, che scegliamo in base ai loro desideri, le<br />

loro aspettative e le mete che si sono posti. (…)<br />

Affrontiamo le difficoltà che si presentano instaurando<br />

un confronto sincero, cercando di aiutarli nello<br />

scegliere gli impegni e nel portarli a termine.<br />

5. Le mete e gli impegni vengono scelti nel Consiglio di<br />

Sq. discutendone anche con i Capi Reparto, in base alle<br />

ambizioni e alle capacità degli squadriglieri e secondo<br />

un’analisi delle carenze di ognuno, affinché le possano<br />

colmare. I Capi Sq. indirizzano gli squadriglieri verso<br />

un giusto sentiero.<br />

6. Noi Capi Sq. riteniamo che il Consiglio di Squadriglia<br />

sia un momento importante in cui ognuno esprime<br />

la propria opinione e le proprie idee; le decisioni<br />

che si prendono nel Consiglio sono fondamentali e<br />

devono essere a misura della Sq., affinché nessuno si<br />

senta escluso, e devono mirare al raggiungimento delle<br />

mete del sentiero di tutti. è importante affrontare il<br />

tutto con serenità in un clima di fiducia, ascoltando il<br />

pensiero di tutti gli squadriglieri.<br />

7. Noi Capi Sq. riteniamo che il Consiglio della Legge<br />

sia un momento solenne per tutto il Reparto, di condivisione<br />

delle idee e di verifica per quanto riguarda<br />

mete, impegni e specialità. In alcuni casi è preceduto<br />

da un Consiglio di Sq. utile a prepararci meglio al momento<br />

di Reparto. Sarebbe importante che tutti i<br />

Capi e gli altri squadriglieri tengano a mente tutti gli<br />

impegni e le mete di Ciascuno (…). Per aiutarci potrebbe<br />

essere utile la visualizzazione del sentiero di tutti<br />

in un modo alla portata di tutti.<br />

8. Durante il Consiglio Capi, ogni Capo Sq. si fa portavoce<br />

di ogni squadrigliere<br />

tenendo conto delle sue ambizioni e sentiero.<br />

9. Il campo estivo è la più grande impresa dell’anno ed<br />

è organizzata da noi che siamo i protagonisti di questa<br />

grande avventura. Per prepararci poniamo attenzione<br />

al sentiero di ogni singolo squadrigliere, sfruttando al<br />

massimo le capacità e le inclinazioni di ognuno.<br />

10. Il Vice è una figura fondamentale e la sua collaborazione<br />

è indispensabile per il buon andamento della<br />

Squadriglia. Spesso diamo incarichi di responsabilità o<br />

collaboriamo insieme per sensibilizzarlo e preparalo al<br />

suo futuro compito e fargli comprendere l’importanza<br />

del cammino di ogni singolo squadrigliere.<br />

15


IL GRANDE SOGNO<br />

Campo regionale Umbria <strong>2010</strong><br />

testo e foto di Paolo Vanzini<br />

16<br />

acchiappasogni è il simbolo del campo<br />

L<br />

che quest’estate ha radunato a Monte<br />

Alago, vicino a Nocera Umbra, buona<br />

parte dei Reparti della regione.<br />

Sapete cos’è un acchiappasogni I Cheyenne<br />

lo donano da sempre ai loro bambini, che lo<br />

conservano tutta la vita. È una rete magica<br />

che ha il potere di trattenere i grandi sogni e<br />

le buone idee, e di far volare via, con le penne<br />

degli uccelli che lo decorano, i pensieri cattivi<br />

e i brutti sogni.<br />

Sotto questo simbolo si sono riuniti quasi<br />

500 Esploratori e Guide, che hanno organizzato<br />

i propri campi di Reparto sparpagliati in<br />

quella bellissima valle tra i fitti boschi di faggio<br />

e carpino, costruendo una città di oltre<br />

100 tende sui prati erbosi che in passato hanno<br />

già ospitato un campo nazionale nel 1983 e<br />

un campo regionale nel 1988.<br />

La cosa più interessante di questa formula è<br />

che mentre ciascun Reparto viveva il proprio<br />

campo estivo, con le sue attività e le sue imprese<br />

di Squadriglia, la vicinanza a tanti altri<br />

Reparti e Squadriglie della regione permetteva<br />

di conoscere, incontrare, imparare i tanti<br />

modi dell’essere Scout che, anche in una piccola<br />

regione, offrono sempre infinite sorprese<br />

e spunti di arricchimento<br />

reciproco.<br />

È questo che<br />

hanno trovato<br />

quelle cento Squadriglie:<br />

un luogo<br />

in cui nello stesso<br />

momento in cui<br />

vivevano e mettevano<br />

alla prova<br />

il loro Scouting,<br />

potevano osservare altri che affrontavano<br />

le stesse sfide in cento modi diversi,<br />

con mille idee e altrettanti sogni da condividere.<br />

Ciascuna Squadriglia ha potuto portare il<br />

proprio bagaglio di competenza e di esperienza,<br />

lo ha testato e, se è stata veramente in<br />

gamba, lo ha accresciuto negli spazi di autonomia<br />

che aveva a disposizione, esattamente<br />

come in un qualsiasi campo estivo. E se ne son<br />

viste delle belle, dagli zaini appesi sotto la sopraelevata<br />

per tenerli all’asciutto (che di notte<br />

però erano piuttosto inquietanti), al pollaio<br />

da campo che garantiva uova fresche tutte le<br />

mattine, dal teepee di dimensione Reparto a<br />

un megatorneo con trenta partite in contemporanea.<br />

Tutto questo si intrecciava<br />

con i momenti comuni: le cerimonie,<br />

il Grande Gioco, la<br />

S. Messa, in cui le occasioni<br />

di incontro permettevano la<br />

conoscenza reciproca. E con<br />

le attività condivise, come le<br />

Missioni a cui tutte le Squadriglie<br />

sono state “sfidate”,<br />

e che tutte hanno affrontato<br />

con grande successo e forza<br />

d’animo, nonostante la pioggia<br />

e le non poche difficoltà<br />

dei percorsi.<br />

Missioni che non venivano<br />

dai Capi, ma che erano state<br />

ideate da ciascuna Squadriglia<br />

presente. Durante l’anno,<br />

infatti, ogni Squadriglia, per<br />

mezzo di un’impresa del suo


percorso per la Specialità di Squadriglia, aveva<br />

costruito e organizzato una Missione da proporre<br />

a un’altra Squadriglia.<br />

Ci si misurava, quindi, non su qualcosa di<br />

astratto e ipotetico, ma sui concreti risultati<br />

ottenuti da qualcun altro prima di noi, qualcuno<br />

con competenze e capacità paragonabili<br />

alle nostre. Ma con il vantaggio di averci sfidato<br />

sul suo terreno, in qualcosa su cui si sentiva<br />

particolarmente capace, e su cui stava addirittura<br />

prendendo il Guidoncino verde…<br />

scambio di idee e di sogni… che solo un acchiappasogni<br />

veramente potente poteva concentrare<br />

in un solo posto.<br />

Insomma, è stato un campo entusiasmante,<br />

chi ha partecipato ne ha portato a casa ricordi<br />

ed esperienze che non svaniranno facilmente,<br />

competenze nuove e sicuramente, … un grande<br />

sogno.<br />

Insomma, pensate al vostro campo estivo, il<br />

momento più intenso e avventuroso dell’anno<br />

scout, aggiungeteci la possibilità di osservare<br />

dal vivo tantissimi altri Scout e Guide con<br />

le loro idee, le loro soluzioni tecniche di<br />

campismo, i canti, i fuochi, le imprese, le<br />

costruzioni. Mettete nella ricetta anche<br />

misurarvi con una sfida proposta da qualcuno<br />

che ne mastica veramente di certe<br />

tecniche… Questo c’era a Monte Alago: una<br />

possibilità sconfinata di imparare dagli altri<br />

e di insegnare ad altri, un grandissimo<br />

17


Ma l’acqua e sempre piu blu!<br />

Cento anni di scautismo nautico in Italia.<br />

di Alessandro Testa - foto di Paolo Ruffini e Giampiero Mariottini<br />

18<br />

Cento anni e non sentirli! A tre anni dalle celebrazioni<br />

per il primo centenario dello scautismo,<br />

culminate nel grande Jamboree in Inghilterra,<br />

a due passi da quell’isola di Brownsea<br />

dove nel 1907 B.-P. tenne il primo campo scout<br />

della storia, anche lo scautismo nautico ha celebrato<br />

la scorsa estate il suo primo secolo di<br />

vita. Neanche a dirlo, anche questo compleanno<br />

ha un riferimento inglese, anzi addirittura<br />

due, visto che gli storici non sono tutti d’accordo<br />

su quale evento celebrare.<br />

Gli attuali Reparti britannici hanno scelto<br />

infatti di spegnere le candeline l’anno scorso,<br />

ad un secolo esatto di distanza dal loro primo<br />

campo sperimentale di Beaulieu del 1909,<br />

mentre tutte le altre associazioni europee festeggiano<br />

quest’anno i cento anni della fondazione<br />

(sempre nel Paese di B.-P.) del primo<br />

Reparto nautico del mondo.<br />

Per ricordare entrambe le date, l’Agesci ha<br />

quindi organizzato un centenario ‘a tappe’, che<br />

ha preso il largo lo scorso anno con i gemellaggi<br />

di ‘Avanti tutta!’ tra Reparti nautici di tutta<br />

Italia, ed è finalmente approdato alla fine<br />

dello scorso luglio sulle rive del lago di Barrea<br />

(AQ), dove oltre mille esploratori e guide hanno<br />

dato vita all’Evento nazionale nautico di<br />

chiusura ufficiale delle celebrazioni.<br />

A Barrea erano presenti 196 Squadriglie,<br />

appartenenti a 51 Reparti diversi. Di questi<br />

19 erano completamente nautici e 17 ‘ad indirizzo<br />

nautico’ (cioè ufficialmente in via di<br />

trasformazione), mentre ben 16 erano Reparti<br />

‘tradizionali’, abituati alle consuete attività<br />

nei boschi, che però in occasione del centenario<br />

hanno voluto approfittare dell’invito e<br />

sperimentare anche loro le attività in acqua;<br />

per questo, prima di venire al campo, avevano<br />

realizzato anche loro un’Impresa nautica, che<br />

hanno presentato agli altri insieme a quelle<br />

portate dai Reparti in polo blu che si erano<br />

gemellati nel 2009. E non hanno affatto sfigurato,<br />

anzi! Tant’è vero che, dopo aver valutato<br />

le decine di Imprese realizzate, la giuria,<br />

composta da Capi nautici molto esperti, ha<br />

consegnato un’inaspettata ma meritatissima


medaglia di bronzo al Reparto ‘terrestre’ “Mafeking”<br />

del Pescara 14! Meno sorprendente, ma<br />

altrettanto sudato il secondo posto conquistato<br />

dal Reparto nautico “Cristoforo Colombo”<br />

del Rimini 5, mentre (rullino i tamburi e si<br />

faccia ohhh con la voce, please!) la vittoria è<br />

andata ad un altro Reparto nautico, il “Francesco<br />

Caracciolo” del Portici 3, premiato per la<br />

pregevolissima costruzione di un’imbarcazione<br />

di classe ‘optimist’.<br />

mentre più staccati sono arrivati i campioni<br />

delle Baie del Sannio, del Tritone, della Lontra<br />

e Marsicana. Da registrare qualche mugugno<br />

da parte delle Squadriglie femminili, nessuna<br />

delle quali è giunta sul podio, secondo cui l’eccessiva<br />

fisicità delle prove, a cominciare dalla<br />

finale in canoa, avrebbe favorito notevolmente<br />

i maschi…<br />

Ma non c’è stata soltanto competizione nei<br />

10 giorni di Barrea: al termine delle celebrazioni<br />

e delle gare sono iniziate infatti le<br />

Botteghe del Porto: ben 32 ‘corsi di formazione’<br />

aperti a tutti, dove le Squadriglie hanno<br />

potuto scegliere se cimentarsi nei loro pezzi<br />

di bravura, oppure se, forse più saggiamente,<br />

mettersi alla prova con qualcosa che non conoscevano.<br />

Ovviamente le più richieste sono<br />

state quelle nautiche: vela, canoa, giochi in<br />

acqua, windsurf e voga. L’ultimo giorno un<br />

rappresentante dei Falchi dell’Alfonsine 1 si è<br />

messo in fila addirittura alle 5.15 pur di essere<br />

certo di conquistare per la sua Sq. uno dei<br />

due posti disponibili per windsurf! Il secondo,<br />

presentatosi alle 6 (anche lui per iscrivere la<br />

sua Squadriglia a windsurf, ed anche lui con<br />

successo), ci ha raccontato che per un pelo<br />

Ancora più combattuto è stato il Grande Gioco,<br />

disputato invece per Squadriglie e svoltosi<br />

in più manches, con eliminatorie e semifinali<br />

interne ai sette sottocampi, denominati ‘Baie’,<br />

a cui è seguita una grande regata finale in kayak<br />

tra i campioni di tutte le Baie. Alla fine<br />

l’hanno spuntata i Pinguini del Celle Ligure<br />

1, in rappresentanza della Baia del Lupo, che<br />

hanno preceduto sul podio gli equipaggi della<br />

Baia dell’Orso e di quella delle Mangrovie,<br />

19


Il “Medagliere” di Barrea <strong>2010</strong><br />

Lo spirito di un Centenario non è esattamente quello delle Olimpiadi,<br />

ma ci fa piacere premiare l’impegno preparatorio dei Reparti durante<br />

l’anno nel realizzare le loro Imprese e la passione sportiva dimostrata<br />

al campo dalle Squadriglie durante il Grande Gioco, dunque riportiamo<br />

qui a mo’ di simbolico podio le due classifiche finali…<br />

Imprese per il Centenario:<br />

1) Reparto nautico “F. Caracciolo”, Portici 3 (Baia del Sannio)<br />

2) Reparto nautico “C. Colombo”, Rimini 5 (Baia del Tritone)<br />

3) Reparto ‘terrestre’ “Mafeking”, Pescara 14 (Baia della Lontra)<br />

Grande Gioco<br />

1) Squadriglia “Pinguini” (m) del Celle Ligure 1 (Baia del Lupo)<br />

2) Squadriglia “Gheppi” (m) del Morengo 1 (Baia dell’Orso)<br />

3) Squadriglia “Squali” (m) del Pescara 14 (Baia delle Mangrovie)<br />

non è svenuto nel trovare qualcuno fuori dalla<br />

tenda segreteria già a quell’ora!<br />

L’altro gruppo di Botteghe molto richiesto<br />

(e anche qui la differenza maschi/femmine<br />

si è un po’ sentita…) è stato quello tenuto<br />

del personale del Corpo forestale dello Stato,<br />

che hanno insegnato ai loro allievi le tecniche<br />

di prevenzione incendi e di protezione civile,<br />

come riconoscere la flora di montagna, e così<br />

via. Ne hanno fatto un po’ le spese le botteghe<br />

più tradizionali (pronto soccorso, topografia,<br />

ecc.) che, pur essendo altrettanto curate dai<br />

loro maestri, di certo avevano un po’ di difficoltà<br />

a competere con l’irresistibile fascino<br />

della costruzione collettiva di una piccola imbarcazione,<br />

a cui poi è stato dato il nome di<br />

‘Guscio di noce’, partendo solo da un disegno<br />

e da alcune tavole piatte di legname, oppure<br />

della visita sul campo ad alcune realtà locali<br />

accompagnati dalle guide della Forestale…<br />

Ma non per questo noi di ‘<strong>Avventura</strong>’ ci siamo<br />

dati per vinti, e chi ha partecipato alla nostra<br />

bottega di giornalismo ha potuto mettersi alla<br />

prova con un inedito confronto tra tecniche di<br />

reportage tradizionali (il giornalino del campo)<br />

e più moderne, mettendo on line insieme a<br />

noi l’agenzia di stampa ufficiale dell’evento…<br />

il risultato forse è stato un po’ sperimentale,<br />

data anche la precarietà della connessione,<br />

ma chi dovesse essere così<br />

curioso/curiosa da volersi<br />

rileggere la cronaca di quei<br />

giorni può farlo, andando<br />

a cercare il file pdf “Navigaresenzaalberi”<br />

sul sito di<br />

‘<strong>Avventura</strong>’.<br />

Buona lettura e<br />

buona rotta!<br />

la premiazione del reparto nautico “F. Caracciolo”,<br />

Portici 3 (Baia del Sannio)<br />

20<br />

la premiazione della Squadriglia Pinguini del Celle Ligure 1 (Baia del Lupo)


Augusto Delpino, Caposquadriglia investigatore<br />

La notte in cui scomparve il bosco<br />

La prima giornata di campo era stata<br />

faticosa, con il montaggio della cucina<br />

e delle prime costruzioni. Augusto<br />

Delpino, il Caposquadriglia<br />

delle Linci, aveva mandato i suoi a<br />

letto presto. Terminato il Consiglio<br />

capi, Augusto si era stupito della<br />

cortesia del capo delle Volpi, notoriamente<br />

un malfattore, che gli aveva<br />

offerto una borraccia di camomilla tiepida<br />

per i suoi squadriglieri. Quell’infuso era<br />

venuto a proposito per conciliare il sonno.<br />

Augusto sognò a lungo cuculi a forma di fischietto.<br />

Ma non era un sogno: era il fischio insistente del<br />

caporeparto. L’interno della tenda era inondato di<br />

luce. «Porc... Sono già le otto!». Come aveva fatto<br />

a dormire così a lungo<br />

Non appena Augusto mise la testa fuori dalla<br />

tenda, gli prese un colpo secco. Il bosco non c’era<br />

più. Quel bellissimo bosco di conifere e rododendri<br />

accanto a cui si erano accampati il giorno prima era<br />

sparito. Al suo posto c’era un pratone che sboccava<br />

in un dirupo, mentre sul lato opposto si apriva un<br />

canneto. Scomparsi anche la cucina e le costruzioni,<br />

restava soltanto il portale. Augusto pensò nell’ordine<br />

a una proiezione in un universo parallelo, a una<br />

modifica dell’asse terrestre, alla magia nera, alla<br />

scoperta del Graal. Ci mise anche il Graal, perché in<br />

ogni stupida trasmissione tv che parla di misteri il<br />

Graal c’entra sempre.<br />

Graal o no, la squadriglia era proiettata in un<br />

punto sconosciuto dell’universo. Augusto si pizzicò<br />

il cervello. Siccome i fantasmi esistono<br />

soltanto nei giochi notturni, occorreva<br />

una spiegazione razionale: il<br />

fischio del caporeparto che aveva<br />

sentito infatti era reale. Cercò intorno<br />

qualche traccia, ma scoprì<br />

soltanto leggeri e trascurabili solchi<br />

nell’erba. Gli squadriglieri, man<br />

mano che uscivano dalla tenda, piombavano<br />

nel terrore più nero.<br />

Augusto si ripeteva ad alta voce: «Devo<br />

usare il cervello, senza aspettare un’illuminazione<br />

dall’alto». Illuminazione Ecco la chiave. Chiese alle<br />

Linci: «Ieri sera, dov’è tramontato il sole». Nessuno<br />

lo ricordava. Ma lui sapeva che il sole era sceso<br />

di fronte al portale, a ovest. Come poteva allora il<br />

sole, quella mattina, sorgere sempre dal lato del<br />

portale Anche senza bussola, est e ovest non si<br />

possono scambiare.<br />

Augusto disse: «Datemi dieci minuti, vado nel<br />

canneto e torno». Gli squadriglieri terrorizzati erano<br />

convinti che il grande nulla avrebbe inghiottito<br />

anche il loro capo, dopo il bosco. Augusto s’inoltrò<br />

nel canneto, in un sentiero quasi invisibile. Quando<br />

sbucò dalle fitte canne vide proprio quello che si<br />

aspettava di vedere: il suo angolo era ricomparso<br />

davanti al bosco, con la cucina e la traccia della<br />

tenda; lì accanto, un carretto agricolo a due ruote;<br />

più in su, il reparto che si stava riunendo.<br />

Augusto tornò subito indietro. Le Volpi erano state<br />

in gamba, doveva riconoscerlo. La sera li avevano<br />

addormentati con chissà che intruglio sciolto nella<br />

camomilla; li avevano trasportati come<br />

mummie nel carretto oltre il canneto e<br />

avevano rimontato la tenda e il portale.<br />

Dovevano aver lavorato tutta la notte.<br />

Uno scherzo così ingegnoso non lo aveva<br />

mai subito.<br />

Se Augusto non avesse usato la testa,<br />

pensando invece agli universi paralleli,<br />

avrebbe frignato tutto il giorno finché<br />

non fossero giunti gli elicotteri della<br />

Protezione civile. «Smontate la tenda»<br />

disse ai suoi, che non sapevano se essere<br />

più sorpresi per quell’ordine o per veder<br />

tornare vivo il loro capo. Ora occorreva<br />

trovare una risposta altrettanto intelligente<br />

per le Volpi. Ma diabolica.<br />

di Stefano Garzaro - disegni di Fabio Bodi<br />

21


verso il Jamboree<br />

a cura di Paolo Vanzini - disegni di Chiara Beucci<br />

22<br />

IN VISTA DEL JAMBOREE<br />

che ne dite di una<br />

SPECIALITA DI SQUADRIGLIA<br />

Ciao a tutti!<br />

(Silvestro, Erica, Matteo, Samuele, Paolo, Mar-<br />

tina, Leonardo, p. Franco)<br />

Vi ricordate di me Ma dai non<br />

fate i finti tonti! Sono Vicky, la<br />

vostra “rennetta del cuore”!!!<br />

“In nessun altro luogo o momento puoi sentirti<br />

più “cittadino del mondo” di quanto ti sen-<br />

Sono quella che vi vuole portare<br />

tutti al Jamboree!<br />

tirai lì. Niente più del Jamboree riesce a rendere<br />

Siete davvero tanti: le domande<br />

sono state quasi il doppio<br />

(Elisabetta)<br />

concrete la pace e la fratellanza tra i popoli.”<br />

di quelle che io mi sarei aspettata,<br />

tanto è vero che il nostro<br />

campo Scout (un po’ diverso dai campi che voi<br />

Già, è proprio così: il Jamboree, che è un mega-<br />

Consiglio Nazionale è stato<br />

scout e guide italiane fate di solito) ti porta<br />

felicissimo di aumentare<br />

in una sorta di universo parallelo, in cui<br />

il numero di Esploratori e<br />

tutti i grandi valori in cui credi, la tua<br />

Guide che potranno venire<br />

in Svezia la prossima<br />

di essere felici insieme al di là della pro-<br />

idea del mondo, la possibilità per tutti<br />

estate. Eh sì, perché in<br />

venienza, del colore della pelle, della religione,<br />

realtà manca poco più di<br />

si trasforma in realtà.<br />

un anno al Jamboree <strong>2011</strong>.<br />

Il motto di questo Jamboree Svedese è<br />

Che tipo di occasioni dunque ci fornirà questa SIMPLY SCOUTING: ma che vuol dire Vuol dire<br />

grande avventura<br />

proprio tornare al significato originario della parola<br />

Scout, cioè “essere vedette, andare in avan-<br />

Proviamo a sentire il parere dei protagonisti<br />

degli scorsi Jamboree:<br />

scoperta”, quindi vivere un’avventurosa ESPE-<br />

RIENZA nella splendida natura svedese, lanciarsi<br />

“Capisci che ci sono 1000 modi per fare scautismo<br />

in più riesci ad incontrare un sacco di persone<br />

molto diverse da te per religione colore o<br />

semplicemente mentalità e tutti sono aperti al<br />

dialogo… in pochissimo tempo ti trovi a fare<br />

squadra con persone che non hai mai visto prima<br />

e comunque tutti giocano insieme” (Margherita)<br />

“La parola chiave è divertimento: le attività<br />

che mi sono state proposte sono state tutte divertentissime<br />

e mi hanno insegnato a buttarmi e<br />

a provare anche quando non so cosa mi aspetta.”<br />

(Valentina)<br />

“Siamo stati stimolati a cominciare a fare<br />

“progetti futuri” dopo questa grande occasione:<br />

abbiamo pensato che potremmo organizzarci e<br />

vivere, se non con lo stesso stile del Jamboree,<br />

almeno con le sue prospettive. Che non sono di<br />

poco conto, e sono tutte riassunte nel motto:<br />

«Condividiamo il nostro mondo e le nostre culture!».”


nell’incontro con le persone ed il<br />

territorio e nelle situazioni che<br />

chiedono ad un vero scout e ad<br />

una vera guida di<br />

intervenire.<br />

Le parole<br />

chiave di<br />

questa avventura<br />

sono<br />

MEETINGS, SO-<br />

LIDARITY e NATU-<br />

RE: cioè Provo ad<br />

interpretarle:<br />

MEETINGS: possibilità<br />

di nuovi INCONTRI<br />

da vivere, poiché dietro a<br />

qualsiasi avvenimento che cambia lo stato precedente<br />

delle cose, c’è sempre un “incontro di<br />

storie”: personali, tra comunità, tra popoli. Il<br />

cambiamento avviene quando si spende tempo<br />

ad incontrare gli altri. Abituati come siamo ad<br />

“incontrare” amici “simili a noi” su Facebook o<br />

MSN o Twitter o altri social network, in realtà al<br />

Jamboree le persone si incontrano davvero, e si<br />

scopre che hanno promesso sulla stessa Legge,<br />

che vogliono lasciare il mondo un po’ migliore<br />

di come lo hanno trovato, proprio come noi. Si<br />

scopre che possiamo essere nuovi amici per altri<br />

Scout e Guide, così come altri possono essere<br />

nostri nuovi amici: una comunità nuova che costruisce,<br />

nel vivere insieme, “la convivialità delle<br />

differenze”.<br />

NATURE: Il Jamboree in Svezia è occasione favolosa<br />

di vita all’aria aperta, grazie ad un ambiente<br />

naturale stupendo, dagli ampi spazi in cui<br />

si incontrerà la fraternità mondiale degli Scout.<br />

Una fraternità di ragazzi e ragazze che si sentono<br />

parte del creato che Dio ci ha regalato, un dono<br />

che siamo chiamati ad accogliere, a valorizzare<br />

e a condividere. Non sfruttatori, ma custodi: è<br />

bello pensare che il Jamboree possa raccogliere<br />

ragazzi e ragazze da tutto il mondo come coloro<br />

a cui stanno a cuore le sorti del creato. Il<br />

compito di lasciarlo migliore di come lo abbiamo<br />

trovato ci impegna tutti a saper osservare la nostra<br />

realtà, capirla, portare il nostro contributo<br />

e contemplarne la bellezza, perché tutto ciò che<br />

esiste è dono di Dio che noi possiamo rendere<br />

più bello.<br />

SOLIDARITY: Ogni Scout e Guida del mondo<br />

vuole diventare il buon cittadino del Terzo Millennio,<br />

in grado di agire localmente pensando<br />

globalmente. Al Jamboree saremo in 30.000 a<br />

condividere esperienze vere che ci consentiranno<br />

di passare da questo nostro sogno a lasciare un<br />

segno tangibile di questa nostra esperienza: passare<br />

dall’indifferenza alla solidarietà e responsabilità,<br />

dalla chiusura al coinvolgimento,<br />

dall’assistenzialismo alla giustizia sociale,<br />

dalle tendenze nazionalistiche all’educazione<br />

alla mondialità.<br />

Mi rendo conto che mi sono<br />

un po’ lasciata andare, ho usato<br />

forse qualche parola un po’<br />

più difficile del solito. Ma troppo<br />

spesso voi Scout e Guide siete<br />

trattati ancora come bambini,<br />

mentre potreste lanciarvi davvero<br />

in avventure grandiose e<br />

importanti ed essere un vero segno di cambiamento<br />

anche per gli adulti, troppo spesso chiusi<br />

nei pregiudizi, nei piccoli interessi, nelle preoccupazioni<br />

quotidiane o nelle disillusioni.<br />

Ma tranquilli: queste idee altissime al Jamboree<br />

saranno tradotte nel vostro linguaggio scout,<br />

quello del fare esperienze insieme. Le incredibili<br />

attività del programma (Dream, Earth, Quest,<br />

Global Developement Village, People, Camp in<br />

Camp), le sfide dei challenges, così come le attività<br />

spontanee, la vita di sotto-campo, la cucina<br />

di Squadriglia, le cerimonie, il Cultural Day…<br />

Per entrare nel dettaglio di tutto questo, vi<br />

consiglio di cominciare a visitare i siti del Jamboree<br />

Svedese (http://www.worldscoutjamboree.<br />

se) e quello del Contingente Italiano (http://<br />

www.jamboree.it).<br />

Prepararsi bene per vivere al meglio questo<br />

evento è un dovere, anche per contribuire a portare,<br />

con i nostri ambasciatori, un’immagine concreta<br />

dello scautismo italiano.<br />

verso il Jamboree<br />

23


a cura di Paolo Vanzini<br />

verso il Jamboree<br />

24<br />

E NATO UN CONTINGENTE!<br />

Chiuse le iscrizioni, sono pronte le Squadriglie<br />

inalmente è nato! Nei<br />

Fmesi scorsi sono arrivate<br />

centinaia di iscrizioni,<br />

anzi migliaia. Tante, come dicevamo,<br />

da convincere i vertici<br />

della nostra Associazione che il<br />

Contingente non era abbastanza<br />

grande, e da decidere di ampliarlo.<br />

Ed ecco i numeri definitivi.<br />

Invece dei 22 Reparti previsti,<br />

ne sono nati ben 29, per<br />

un totale di 116 Squadriglie, ovvero la bellezza di 1<strong>04</strong>4<br />

Esploratori e Guide. Completano la banda 6 Clan di Rover e<br />

Scolte che daranno una mano all’organizzazione del campo,<br />

140 (4 per ogni Reparto e Clan) tra Capi e Assistenti,<br />

più un’altra quarantina di Capi che fanno parte dello Staff<br />

di Contingente…<br />

Tutti insieme fanno circa 1350 persone, una bella squadra!<br />

E parliamo solo dell’Agesci, perché Il Contingente in<br />

realtà è federale, ovvero della FIS, e quindi comprende 6<br />

Reparti e una Compagnia del CNGEI assieme a tutti i Capi<br />

dell’associazione in camicia verde. Nel prossimo luglio, insomma,<br />

voleranno in Svezia quasi 1700 fazzolettoni federali.<br />

(foto fazzolettone federale)<br />

Dunque i Reparti di formazione sono nati, alcuni<br />

stanno già cominciando a incontrarsi e a conoscersi. Sono<br />

stati costruiti per lo più a livello regionale, a parte qualche<br />

eccezione. Ma la cosa importante è che tutte le regioni<br />

italiane, anche le più piccole sono rappresentate in<br />

questo Contingente, in modo da poterci presentare al Jamboree<br />

veramente come lo scautismo italiano. I<br />

partecipanti, infatti, non vivranno questa<br />

avventura a titolo personale, ma come<br />

ambasciatori nostri e del nostro scautismo.<br />

Avranno il compito e la grande responsabilità<br />

di raccontare a Scout e Guide di tutto il mondo<br />

chi siamo noi, e allo stesso tempo di tornare a<br />

raccontarci qualcosa dello scautismo del mondo,<br />

di cosa significa far parte di un movimento che in<br />

tutto il mondo unisce decine di milioni di persone.<br />

Ad accompagnarli fino in Svezia, nel 150° anno<br />

dell’unità d’Italia, sarà una storia intrigante sulle<br />

tracce di Ingrid e di Paolo. Due ragazzi come voi,<br />

curiosi e intelligenti, dotati di spirito d’osservazione,<br />

capacità di deduzione e intraprendenza, che mettendo<br />

insieme piccoli indizi scoperti quasi per caso, si ritroveranno<br />

a dipanare un mistero che risale addirittura alla<br />

storia dell’Italia che nasceva nel Risorgimento… con un<br />

curioso epilogo – guarda un po’<br />

- in Svezia.<br />

La storia sarà raccontata a<br />

fumetti, ne troverete i dettagli<br />

e le informazioni per scaricarli<br />

sulla Newsletter del contingente,<br />

alla quale tutti potete iscrivervi<br />

sulla homepage del sito<br />

www.jamboree.it . (screenshot<br />

sito jamboree) (fumetto)<br />

Ma cosa faranno questi reparti quando si incontreranno<br />

Fondamentalmente vivranno un’esperienza, un’esperienza<br />

secondo lo stile dell’impresa che li porterà ad<br />

“esplorare” il significato profondo delle 3 parole-chiave<br />

del Jamboree, quelle di cui abbiamo parlato nell’articolo<br />

precedenteCiascuno dei 3 campetti infatti sarà incentrato<br />

su di una di queste 3 parole: meetings, nature, solidarity..<br />

Forse è bene capire cosa significano:<br />

MEETINGS E dunque si incontreranno, si stanno già<br />

incontrando in campetti che saranno prima di tutto occasione<br />

di nuovi incontri: per spendere un po’ di tempo<br />

a conoscere altre persone, confrontarsi e confrontare le<br />

proprie motivazioni a questa “missione Jamboree”, scoprire<br />

chi abbiamo di fronte e i compagni di avventura, e<br />

capire come tanti altri affronteranno la responsabilità di<br />

ambasciatori.dietro a qualsiasi avvenimento che cambia lo<br />

stato precedente delle cose, c’è sempre un “incontro” di<br />

storie e il cambiamento avviene quando si spende tempo<br />

ad incontrare gli altri. Abituati come siamo ad “incontrare”<br />

solo i nostri amici su Facebook o MSN o Twitter<br />

o altri social network, finalmente nell’esperienza<br />

scout le persone si incontrano davvero: si scopre<br />

che hanno promesso sulla stessa Legge, che vogliono<br />

“lasciare il mondo un po’ migliore di come lo hanno<br />

trovato”, proprio come noi.<br />

Si scopre che possiamo essere nuovi amici per altri<br />

scout e guide, così come altri possono essere nostri<br />

nuovi amici: una comunità nuova che si costruisce,<br />

per vivere insieme “il convito delle differenze”.<br />

NATURE Ai campetti si vivrà il nostro ambiente<br />

privilegiato, la natura, che per noi è il luogo dove meglio<br />

esprimiamo le nostre capacità, le nostre abilità,<br />

dove riusciamo meglio a vedere e sentire la grandezza<br />

del dono che abbiamo ricevuto nel creato. Jamboree<br />

in Svezia è occasione topica della vita all’aria aperta,


grazie ad un ambiente naturale stupendo, dagli ampi spazi,<br />

in cui si “incontrerà la fraternità mondiale degli scout”,<br />

una fraternità di uomini e donne (ragazzi e ragazze) che<br />

si sentono parte di un mondo, del creato che Dio ci ha<br />

regalato, un dono che siamo chiamati ad accogliere, a valorizzare<br />

e a condividere. Non sfruttatori, ma custodi:<br />

è bello pensare che il Jamboree possa raccogliere ragazzi<br />

e ragazze da tutto il mondo come coloro a cui stanno a<br />

cuore le sorti del creato. Il compito di lasciarlo migliore<br />

di come lo abbiamo trovato ci impegna tutti a saper osservare<br />

la nostra realtà, capirla,<br />

portare il nostro contributo<br />

e poi contemplarne<br />

la bellezza perché<br />

tutto ciò che esiste<br />

è dono di Dio che noi possiamo rendere più bello. Quella<br />

natura che ci impegniamo quotidianamente a conoscere<br />

per esserne buoni e veri custodi.<br />

Infine si proverà l’esperienza di spendersi per gli altri,<br />

di intervenire concretamente, di aprirsi al prossimo, per<br />

verificare come si possa migliorare il mondo anche semplicemente<br />

aderendo a uno stile di solidarietà, scegliendo<br />

di prenderci cura del nostro prossimo. Ogni Reparto “adotterà”<br />

una situazione di difficoltà e deciderà come intervenire<br />

per potersene far carico e contribuire, col proprio<br />

impegno, a cambiare le cose.<br />

SOLIDARITY Tutti gli scout e e guide del mondo<br />

vogliono diventare “il buon cittadino del Terzo Millennio”,<br />

in grado di agire locale pensando globale. Insieme, al<br />

Jamboree, saremo in 30.000 a condividere esperienze vere<br />

che ci consentiranno di passare “da questo nostro sogno a<br />

lasciare un segno tangibile di questa nostra esperienza”:<br />

passare dall’indifferenza alla solidarietà e responsabilità,<br />

dalla chiusura al coinvolgimento, dall’assistenzialismo<br />

alla giustizia sociale, dalle tendenze nazionalistiche<br />

all’educazione alla mondialità. Detta così non sembra una<br />

cosa complessa, mentre in realtà le esperienze che si vivranno<br />

ai campetti (e quindi poi al Jamboree) saranno<br />

semplici, in perfetto stile di reparto: i Reparti si incontreranno,<br />

si formeranno delle Squadriglie e queste squadrigie<br />

imparerano insieme ad “essere preparate” alla vita di un<br />

campo così speciale come sarà appunto il Jamboree<br />

Sarà una vita di meetings: durante il campetto si cercherà<br />

di scoprire meglio chi siamo noi, chi rappresentiamo<br />

(al Jamboree ciascun partecipante sarà ambasciatore<br />

dello scautismo italiano!), cosa vogliamo raccontare di<br />

noi (tradizioni, esperienze, cultura, …..), cosa e come ci<br />

piacerebbe scoprire degli altri, per portare a casa qualcosa<br />

di nuovo a tutti i nostri amici che non avranno il piacere<br />

di esserci<br />

Sarà un’esperienza dentro la natura: al campetto affineremo<br />

le nostre abilità di esperti scout, cioè la nostra<br />

capacità di saper leggere un territorio per poterne diventare<br />

custodi. Cercheremo anche di capire quali stili di<br />

vita siano da portare avanti, affinchè ciò che ci è dato<br />

sia conservato: come rispettare il cibo, come differenziare<br />

i rifuti, come rispettare le piante, etc....<br />

Sarà infine una grande occasione per renderci conto<br />

che non ci siamo solo noi: ogni reparto “adotterà” una<br />

situazione di difficoltà, sceglierà come poterla sostenere,<br />

allo scopo di contribuire con il proprio impegno a<br />

cambiare qualcosa.<br />

Ma come sarà possibile sapere quanto avviene i<br />

campetti perE per chi non ci sarà presente<br />

La condivisione di queste esperienze sarà molto importante,<br />

soprattutto per chi non ci sarà di persona. e<br />

sarà fattaPasserà in particolare attraverso con il ritorno<br />

degli Esploratori e Guide del Contingente alla vita<br />

del proprio repartoReparto: a ogni esploratore e guiuno di<br />

loroda, non temete, sarà chiesto di coinvolgeràe il proprio<br />

repartoReparto d’origine in ciò che sta facendo. Perché è<br />

necessario imparare fin da subito cosa significa farsi ambasciatori,<br />

e portare il messaggio e la testimonianza di un<br />

evento, di un’Associazione, di un Movimento.<br />

Ma non solo. Siamo sicuri che la vostra sSquadriglia sarà<br />

una delle migliori sSquadriglie d’Italia che parteciperà alla<br />

grande impresa “Coloriamo l’Italia di imprese”: ebbene,<br />

anche i rReparti Jamboree parteciperanno a tale grande<br />

impresa, ma andranno a “colorare la Svezia di Italia”, e<br />

ciò sarà visibile proprio sullo stesso sito (in una sezione<br />

dedicata) nel quale i reparti del neonato contingente racconteranno<br />

le loro avventure insieme a Paolo ed Ingrid.<br />

Allora, iIl messaggio è proprio quello di sempre: “stay<br />

tuned, state connessi”. È bene diffondere queste buone<br />

notizie, vivere la nostra “buona novella” nell’esperienza<br />

scout: in fondo sognate in grande e realizzate grandi imprese.<br />

Il Contingente Jamboree, da parte sua, altro non<br />

sarà che un’altr’altra a grande impresa il cui scopo è di realizzare<br />

un sogno, lasciando un segno grande, dentro di noi<br />

e soprattutto nelle persone e nei luoghi che incontreremo.<br />

verso il Jamboree<br />

25


a cura di Tonio Nego - fotografie di Giorgio Cusma<br />

26<br />

AMICI DI PENNA NEL MONDO<br />

Ciao <strong>Avventura</strong>!<br />

Mi chiamo Anita … reparto “Pegaso” … Vicenza<br />

9 … Devo fare la specialità di “corrispondente”<br />

per il mio brevetto “animazione internazionale”<br />

e vorrei molto fare una corrispondenza<br />

con un esploratore o una guida di qualsiasi nazionalità<br />

per ampliare le mie conoscenze e rendere<br />

la specialità più interessante…<br />

Anita<br />

Daniele scrive: “… <strong>Avventura</strong> vi prego aiutatemi.<br />

Ho avuto l’impegno di trovarmi uno scout<br />

come corrispondente. Come si dice Amico di<br />

penna. Preferibilmente internazionale…”. Anche<br />

Irene: “Ciao <strong>Avventura</strong>, potete aiutarmi per trovare<br />

qualcuno con cui corrispondere all’estero è<br />

qualcosa a cui sono stata da sempre interessata<br />

perché mi sembra una cosa importante… ”.<br />

Lettere per Discutere<br />

anti le Guide e gli Scout che cercano<br />

T<br />

di mettersi in contatto con un corrispondente,<br />

preferibilmente internazionale.<br />

Diventa l’occasione straordinaria<br />

per scambiare esperienze, imprese, attività;<br />

dirsi ciò che si pensa sul crescere, sul sentiero,<br />

sugli amici e sugli scout.<br />

Arricchirsi attraverso la conoscenza delle<br />

differenze di vita e di tradizioni. Ci si può reciprocamente<br />

invitare. Allora si viaggia!<br />

Le vie possibili sono alcune.<br />

Come già fatto da Anita, Daniele e Irene<br />

tramite <strong>Avventura</strong>. C’è la possibilità di essere<br />

pubblicati tra i messaggi della rubrica “Posta<br />

per te”, per corrispondere con Scout e Guide<br />

italiani. Tenendo, però, presente che le ragazze<br />

e i ragazzi in lista sono parecchi e si potrebbe<br />

dover aspettare un po’ prima di vedersi<br />

sulle nostre pagine. Una soluzione per attendere<br />

meno Ma è ovvio: scrivere a chi ha già<br />

pubblicato il suo annuncio su <strong>Avventura</strong>!<br />

Oppure, per un contatto internazionale, si<br />

può contattare Silvia Sebastianelli, all’indirizzo<br />

silviaseba@libero.it, che saprà aiutare<br />

tutti. Silvia da tempo fa questo specifico<br />

servizio di mettere in contatto guide e scout<br />

interessati alla corrispondenza, appunto, internazionale.<br />

Infine, vi è la via della ricerca personale.<br />

Come Facile: attraverso le tante occasioni<br />

quali gli eventi nazionali e internazionali.<br />

Ad esempio, il Jamboree<br />

che l’anno prossimo si svolgerà<br />

in Svezia. Ma ci pensate Quanti<br />

incontri! Quanti contatti che<br />

possono essere ottime opportunità<br />

di corrispondenza!<br />

Una bella testimonianza è quella di Claudia.<br />

“Sono diventata corrispondente, anzi, amica di<br />

penna negli anni Ottanta. Grazie ad <strong>Avventura</strong>.<br />

Tante Guide e tanti Esploratori. A volte dall’altra<br />

parte dell’oceano. Come se si aprisse un mondo.<br />

Il mondo.” Dell’attenzione verso l’altro Claudia<br />

ha fatto il suo lavoro: è mediatrice interculturale.<br />

Ne ha fatto la sua vita: vive a Vienna.<br />

Indovinate come ha conosciuto l’uomo della<br />

sua vita<br />

Che ne dite Ancora titubanti<br />

Fateci sapere!<br />

a cura di Tonio Nego - fotografie di Giorgio Cusma


27<br />

“Spettacolare!” “No, sul serio, incredibile. Bestiale”.<br />

Non sapevano dire altro. Cioè, se qualcuno fosse passato di lì, anche per caso,<br />

avrebbe pensato che qualcosa si era incantato. Qualche ingranaggio saltava e loro continuavano,<br />

anzi ricominciavano, all’infinito.<br />

“Straordinario!” “Cioè, non ci credo.” “Ma guardate questo posto: non si riconosce più!<br />

Che spettacolo è”<br />

Saranno stati sette o otto. Tutti lì, tutti a guardare quello che erano riusciti a fare.<br />

“Anche voi... sembrate diversi...” “Ma che dici, oh Che vuoi” “Sì, diversi, avete altre facce. Cioè<br />

siete sempre brutti, ma...” “Bello te!” “Sì, va bene, ma vi trovo diversi: abbiamo fatto qualcosa di<br />

grande. Insieme.” “Sì, grandioso.”<br />

Non c’era niente da fare. Nulla li poteva “disincantare”.<br />

E sempre quel qualcuno che passava non avrebbe capito un tubo, ma avrebbe guardato.<br />

Avrebbe visto quello che erano riusciti a fare e...<br />

“Fenomenale! Veramente!” “Visto” “Alla grande. Lo dicevo io!”<br />

Ma che storia è questa<br />

È la storia che ci piacerebbe raccontaste voi.<br />

Vogliamo che ogni Esploratore e Guida<br />

contribuisca a scrivere la nostra storia.<br />

O la nostra Storia (con la S maiuscola),<br />

la nostra impresa, se preferite<br />

È il racconto dei pionieri che costruiscono nel deserto.<br />

Degli esploratori delle foreste, dei mari e delle montagne. È il racconto di mille avventure.<br />

È il racconto di chi, giorno per giorno, prova a cambiare il mondo che ha intorno.<br />

doppia pagina da staccare<br />

Vorremmo, soprattutto, che ogni Squadriglia d’Italia<br />

vivesse fino in fondo la propria <strong>Avventura</strong>.<br />

Scegliesse il proprio sogno e lo realizzasse.<br />

Vorremmo poi che tutti lo potessero raccontare.<br />

Vogliamo, tutti insieme


disegni di Tommaso Pedullà - testi e grafica di Silvia Bosio


Quali passi per farlo<br />

1 Parlatene con i vostri Capi Reparto. Controllate<br />

<strong>Avventura</strong>, troverete articoli, poster per i vostri<br />

angoli che parlano di noi tutti! Le nostre mongolfiere<br />

vi permetteranno di distinguerli.<br />

2 Con la vostra Squadriglia ideate, progettate,<br />

sognate le vostre Imprese. Visitate il sito<br />

http://www.coloriamolitaliadimprese.it/ e<br />

iscrivetevi. Riceverete un fantastico ricordo per la<br />

vostra Squadriglia.<br />

3 Caricate le vostre foto, le foto del luogo dove<br />

avete pensato di realizzare la vostra Impresa.<br />

Fateci vedere come sono le vostre sedi, il vostro<br />

quartiere, la vostra città, il bosco che avete scelto<br />

per realizzare il vostro sogno.<br />

4 Poi vorremmo vedere questi luoghi dopo che<br />

voi vi avrete lasciato il vostro segno, dopo la<br />

realizzazione della vostra Impresa.<br />

In questo modo vedrete la nostra Italia<br />

colorarsi delle vostre realizzazioni.<br />

5 Dopo la vostra verifica, raccontateci la vostra<br />

Impresa. Raccontateci cosa è cambiato<br />

(nella vostra squadriglia, in voi, nel vostro Sentiero,<br />

nel vostro Reparto, nei luoghi dove vivete).<br />

Trovate il modo più bello per farlo.<br />

Le Imprese più originali, che di più avranno lasciato<br />

il segno (nella vostra storia, nel vostro quartiere,<br />

nella vostra realtà) troveranno spazio al Jamboree,<br />

dove mostreremo a tutto il mondo quello che<br />

avete fatto.<br />

Vogliamo che qualcuno, anzi ognuno,<br />

che si trovi a passare per il vostro quartiere,<br />

per il vostro bosco, per il sito internet,<br />

per la mostra delle Imprese AGESCI al Jamboree,<br />

passi e dica: “Spettacolare” “Incredibile” “No, davvero,<br />

fantastico. Un sogno”.<br />

ALLORA FACCIAMOLO DIVENTARE REALTÀ.<br />

Buona Caccia!<br />

Nicola, Ilaria, don Luca<br />

Incaricati e Assistente Nazionale di Branca E/G


i n<br />

t e<br />

16<br />

Qualche indicazione per recuperare informazioni<br />

sull’internazionale, nei suoi<br />

diversi aspetti.<br />

Per prima cosa possiamo guardare<br />

fra le pubblicazioni scout.<br />

Se ci interessa la storia dello scautismo<br />

internazionale:<br />

Mario Sica “Where it all began - Brownsea,<br />

il primo campo scout” ed. Fiordaliso<br />

Baden-Powell (a cura di Mario Sica)<br />

“Cittadini del mondo - Scritti sulla<br />

pace”<br />

ed. Fiordaliso<br />

Domenico Sorrentino “Storia dello<br />

scautismo nel mondo” ed Fiordaliso<br />

Per approfondire la dimensione europea:<br />

Salvatore Tomarchio “We love Europe”<br />

ed. Fiordaliso<br />

Questo sussidio aiuta a scoprire meglio<br />

l’Europa, spiega origini e funzionamento,<br />

suggerisce attività che portano<br />

a scoprire altri popoli, propone giochi<br />

per conoscerla divertendosi. Vale la<br />

pena di averlo per essere, ancora di<br />

più, cittadini europei consapevoli e<br />

attivi.<br />

r n<br />

BIBLIOGRAFIA - WEBBOGRAFIA<br />

CONTATTI<br />

a z<br />

i o<br />

n a<br />

l e<br />

In associazione c’é un bel numero di<br />

capi che lavorano sulla dimensione<br />

internazionale! Esiste infatti un settore<br />

chiamato “Animazione e Rapporti<br />

Internazionali”. La pagina<br />

internet é<br />

www.agesci.org/settori/<br />

internazionale e la<br />

segreteria internazionale<br />

a cui potete scrivere per<br />

informazioni<br />

segrint@agesci.it<br />

Inoltre il settore é presente nelle regioni<br />

e nelle zone, puoi chiedere ai<br />

tuoi capi i contatti dei responsabili o<br />

visitare i siti internet regionali e zonali.<br />

Un buon punto di partenza possono<br />

essere i siti dell’OMMS/WOSM (Organizzazione<br />

Mondiale del Movimento<br />

Scout) www.scout.org e dell’AMGE/<br />

WAGGGS (Associazione Mondiale delle<br />

Guide ed Esploratrici) www.wagggs.<br />

org.<br />

Da questi siti potete anche trovare i<br />

link di tutte le associazioni del mondo,<br />

utile strumento per conoscere meglio i<br />

nostri fratelli oltre confine.<br />

Per poter conoscere in sicurezza<br />

scout tramite internet si può usare<br />

tutto l’anno la chat di ScoutLink (www.<br />

scoutlink.net), la stessa usata durante<br />

il Jamboree on the Internet (JOTI).<br />

Uno sguardo sul mondo é possibile<br />

attraverso i quotidiani stranieri: si può<br />

acquistare una copia cartacea nelle<br />

edicole più grandi o nelle stazioni/aeroporti<br />

o visitare i relativi siti internet.<br />

É consigliabile visitare sempre le edizioni<br />

web straniere di pagine che di<br />

solito visitiamo in italiano.<br />

I siti degli organismi internazionali (es<br />

ONU www.un.org) o europei (es www.<br />

europa.eu) sono un’altra finestra importante<br />

sul mondo.<br />

Giorgio Infante<br />

LE SPECIALITÀ DI SQUADRIGLIA<br />

INTERNAZIONALE<br />

1


i n<br />

2<br />

t e<br />

Internazionale: una specialità<br />

per portatori di pace<br />

Con la Specialità di Squadriglia<br />

di Internazionale inizia la nuova<br />

serie di inserti di <strong>Avventura</strong>. In<br />

12 uscite vi proporremo idee e<br />

suggerimenti su tutte le Specialità<br />

di Squadriglia, i Guidoncini<br />

verdi, che con la vostra<br />

Squadriglia potete conquistare.<br />

Sicuramente sapete bene come<br />

si conquista la SdS: durante<br />

l’anno si compiono due Imprese<br />

e una Missione, e le tre relazioni,<br />

con la documentazione opportuna,<br />

si inviano agli Incaricati<br />

di Branca E/G della vostra Regione,<br />

che valuteranno se meritate<br />

di essere riconosciuti competenti.<br />

Una cosa seria, dunque,<br />

che vi darà diritto a portare,<br />

per tutto l’anno successivo, un<br />

Guidoncino verde sotto al vostro<br />

Guidone di Squadriglia.<br />

r n<br />

a z<br />

i o<br />

n a<br />

l e<br />

E svolgendo una terza impresa<br />

durante quest’anno, potrete<br />

confermarlo e portarlo per un<br />

altro anno, sempre mandando la<br />

relazione agli Incaricati.<br />

Questi inserti vogliono darvi una<br />

mano prima di tutto a scegliere,<br />

a capire se una certa Specialità<br />

fa per voi.<br />

Vi suggeriremo le Specialità e i<br />

Brevetti individuali più utili da<br />

avere in Squadriglia, per avere<br />

un motore più potente, oppure<br />

i più adatti ad essere messi in<br />

cantiere e raggiunti proprio grazie<br />

alle Imprese collegate alle<br />

varie Specialità.<br />

Non dimenticate che il premio<br />

maggiore di una SdS non è il<br />

Guidoncino, ma la ricchezza<br />

delle competenze che si possono<br />

imparare durante le Imprese,<br />

ISABELLA SAMà<br />

trario, ma non sono le nostre<br />

tradizioni, non riusciremo mai<br />

a fare un dolce tipico meglio di<br />

loro…»<br />

«E’ proprio questo il punto – intervenne<br />

Marzia pazientemente<br />

– Prima di venire qui mi sono<br />

chiesta anch’io cosa potevamo<br />

fare, e sono giunta alla tua<br />

stessa conclusione. Perciò mi<br />

sono detta: “Alla festa partecipa<br />

sempre tanta gente, che proviene<br />

da molte nazioni diverse, e<br />

ognuno porta qualcosa che gli<br />

ricordi casa sua. Noi, e gli altri<br />

ragazzi del paese che andranno,<br />

potremmo contribuire presentando<br />

quello che sappiamo fare<br />

meglio: dolci e danze tipiche<br />

della nostra valle, da confrontare<br />

con tutti gli altri”. Vedrete che<br />

faremo un figurone e ci divertiremo!».<br />

Più complessa era invece la<br />

questione del reportage. Infatti<br />

in paese c’era un fotografo di<br />

matrimoni che ogni anno scattava<br />

una foto della tavolata, che<br />

il giornale della valle pubblicava<br />

con una piccola didascalia.<br />

Quest’anno, invece, grazie ad<br />

un amico della Capo Reparto<br />

che lavorava al giornale, il direttore<br />

si era detto disposto a<br />

pubblicare anche un piccolo<br />

articolo fatto dalle ragazze, se<br />

ben fatto…<br />

«Ragazze, calma! Non è niente<br />

di impossibile: abbiamo fatto<br />

cose più difficili, e comunque<br />

basta organizzarsi». In capo a<br />

venti minuti fu buttato giù un<br />

piccolo elenco con le cose da<br />

fare e i relativi posti d’azione.<br />

La ricerca di sfondo sul significato<br />

religioso della festa fu<br />

affidata a Monica, e quella sulle<br />

usanze tipiche per festeggiarla<br />

nei loro Paesi a Ester; Silvia e<br />

Marcella invece avrebbero fatto<br />

foto & video da mettere sul<br />

sito di Gruppo, mentre Angelica<br />

sarebbe andata a parlare con i<br />

responsabili della festa e avrebbe<br />

preso appunti per l’articolo,<br />

che avrebbero poi scritto tutte<br />

insieme dopo la serata e infine<br />

attaccato trionfalmente<br />

in sede dopo averlo ritagliato<br />

dal giornale!<br />

Alessandro Testa<br />

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disegni di JEAN CLAUDIO VINCI<br />

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Missione: reporter (internazionali)<br />

Contribuire a un evento mulitetnico...<br />

...E RACCONTARLO A CHI NON C’ERA.<br />

r n<br />

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n a<br />

l e<br />

«E adesso fiestaaa! There’s a<br />

partyyy!!!», urlò a squarciagola<br />

Marzia, la vulcanica Capo Squadriglia<br />

dei Delfini entrando in<br />

sede, dove aveva convocato tutte<br />

le altre per non meglio precisate<br />

“comunicazioni urgenti”…<br />

Dodici occhi (a cui si aggiungevano<br />

tre paia di occhiali) la<br />

fissarono stupefatti. Il motivo<br />

di tanta agitazione era<br />

semplice: tutta la Squadriglia<br />

era stata invitata<br />

all’annuale festa che la<br />

comunità nordafricana<br />

e gli altri stranieri<br />

di religione<br />

islamica organizzavano<br />

nella piazza principale del paese<br />

in occasione della festa di Id-<br />

Al-Fitr, alla fine del mese sacro<br />

di ‘ramadan’.<br />

L’invito era davvero una sorpresa,<br />

ma che dovesse succedere<br />

presto qualcosa era nell’aria:<br />

dopo aver realizzato due Imprese<br />

di argomento internazionale,<br />

ai Delfini mancava infatti<br />

soltanto una Missione per poter<br />

spedire all’Agesci la richiesta<br />

di potersi fregiare della relativa<br />

Specialità di Squadriglia. E, in<br />

effetti, nella busta c’erano anche<br />

altre indicazioni, questa volta<br />

scritte dai Capi Reparto: «contribuite<br />

alla realizzazione della<br />

festa e preparate un reportage<br />

con foto per l’Eco della Valle»,<br />

il giornale locale. L’iniziale entusiasmo<br />

si afflosciò come una<br />

torta venuta male…<br />

«Come sarebbe a dire, contribuite<br />

alla festa – attaccò Valeria,<br />

che per carattere si accendeva<br />

facilmente – Niente in con-<br />

e del lavoro che si farà insieme.<br />

Troverete suggerimenti su come<br />

e cosa osservare per decidere<br />

il vostro progetto di Specialità,<br />

in quali imprese cimentarvi e<br />

come portarle a termine. E poi,<br />

per ogni SdS che presenteremo,<br />

troverete un paio di idee di Imprese<br />

e una Missione, proprio<br />

come se aveste davanti una<br />

Squadriglia che si sta cimentando.<br />

Solo un esempio da imitare<br />

nello spirito: le idee e le Imprese<br />

devono essere le vostre!<br />

Infine cercheremo di darvi qualche<br />

riferimento a testi o siti<br />

web su cui documentarvi.<br />

MARTINA ACAZI<br />

E partiamo con Internazionale!<br />

Questa è la Specialità che vi<br />

porta dentro uno dei significati<br />

più alti dello Scautismo, per<br />

come lo aveva inventato B.-P.: la<br />

dimensione mondiale. Gli Scout<br />

e le Guide di tutto il mondo si<br />

riconoscono fratelli e sorelle, al<br />

di là di ogni differenza di cultura,<br />

colore e religione.<br />

E quindi ambiscono alla conoscenza<br />

reciproca e all’incontro,<br />

perché solo avvicinandosi e<br />

confrontandosi si costruisce<br />

quella fratellanza che è l’unica<br />

base solida della pace.<br />

La pace nel mondo, roba da sognatori<br />

Eppure lo Scautismo,<br />

nato e cresciuto tra le due guerre<br />

mondiali, ha resistito fino ad<br />

oggi come movimento di pace,<br />

dando testimonianze altissime<br />

di come le persone possono superare<br />

ogni conflitto. E se tuttora<br />

conviviamo con un mondo<br />

in guerra, significa che il nostro<br />

messaggio e la nostra esperienza<br />

concreta, vanno trasmessi a<br />

voce ancora più alta.<br />

La “Squadriglia internazionale”<br />

è quindi una Sq. che cerca l’incontro<br />

con le culture differenti,<br />

realizza lo scambio e la conoscenza<br />

e si arricchisce di questa<br />

“contaminazione culturale”.<br />

Crede fermamente nel valore<br />

e nella dignità dell’Uomo, in<br />

quanto figlio di Dio e sa vedere<br />

la maggiore ricchezza di un<br />

progetto realizzato assieme a<br />

persone ti altre culture, e l’apporto<br />

speciale che ciascuno sa<br />

portare, con il suo speciale bagaglio<br />

di cultura e conoscenze.<br />

Vi siete riconosciuti<br />

Se sì, la Specialità Internazionale<br />

è già vostra!<br />

Paolo Vanzini<br />

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3


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4<br />

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Specialità di Squadriglia<br />

Internazionale<br />

TECNICHE, SPECIALITÀ<br />

INDIVIDUALI E BREVETTI UTILI<br />

La specialità di squadriglia internazionale<br />

ha l’esclusività,<br />

forse, di essere la più “attuale”.<br />

Mai come oggi siamo così vicini<br />

a numerose occasioni per<br />

conoscere l’altro, non solo<br />

attraverso libri, enciclopedie<br />

o Internet!<br />

si gioca in casa: a scuola, per<br />

strada o bussando alla porta<br />

del vicino troviamo occasioni<br />

di incontro con persone appartenenti<br />

a etnie diverse dalla<br />

nostra.<br />

In squadriglia non potrà mancare<br />

un corrispondente, o un<br />

corrispondente radio, capace di<br />

mantenere i contatti a distanza<br />

tramite internet o per posta (sia<br />

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n a<br />

l e<br />

elettronica sia tradizionale) e di<br />

comunicare attraverso scambio<br />

di lettere, fotografie, tradizioni.<br />

L’interprete è una figura<br />

fondamentale; il suo talento<br />

e la sua capacità di conoscere le<br />

lingue sono messi a disposizione<br />

per creare il ponte necessario<br />

a unire due mondi apparentemente<br />

lontani.<br />

L’amico del quartiere è colui in<br />

grado di sapersi orientare<br />

nella zona e individuare<br />

facilmente quelli<br />

che sono i riferimenti<br />

strutturali in cui si riuniscono<br />

i diversi gruppi<br />

e/o associazoni.<br />

L’europeista sa come<br />

mettersi in contatto e<br />

curare le ricerche sui<br />

paesi di appartenenza<br />

degli amici stranieri che<br />

incontreremo e preparare<br />

una mostre o un’atdoveva<br />

necessariamente<br />

essere “leggera” per<br />

esigenze legate al trasporto<br />

aereo.<br />

Il Settore Internazionale<br />

fornì a Federico dei<br />

dati precisi sul Reparto<br />

inglese. In seno al Consiglio<br />

dei Capi Squadriglia<br />

i Capi informarono,<br />

sentiti i colleghi inglesi,<br />

che i due Reparti avrebbero<br />

condotto attività<br />

autonome, spartendo<br />

tuttavia diversi momenti,<br />

dall’esplorazione d’ambiente,<br />

agli scambi “culinari” fino<br />

ai fuochi di bivacco e a quello<br />

solenne da Campo.<br />

Man mano che i preparativi per<br />

il campo all’estero stavano progredendo,<br />

i ragazzi del Reparto<br />

si resero conto che se c’era una<br />

materia nella quale impegnarsi<br />

a scuola quella era la lingua inglese:<br />

ci tenevano a ben figurare<br />

e facendo così resero contenti i<br />

rispettivi genitori, per non dire<br />

dei docenti!<br />

Luglio arrivò in un battibaleno.<br />

Quando l’aereo puntò il muso<br />

verso il cielo, Paolo strizzò<br />

l’occhio a Flavio, ricambiato:<br />

la grande avventura stava per<br />

iniziare. Le Volpi ce l’avevano<br />

fatta!<br />

Lucio Costantini<br />

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disegni di RICCARDO FRANCAVIGLIA<br />

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12<br />

t e<br />

mente l’attività che le Volpi<br />

volevano proporre a tutto il<br />

Reparto doveva caratterizzarsi<br />

non come una semplice vacanza<br />

all’estero, ma come un Campo<br />

Scout di Reparto da condividere<br />

con gli scout e le guide locali.<br />

Poi sarebbe seguita l’ospitalità<br />

in famiglia.<br />

Federico, il Capo Reparto, spiegò<br />

alle Volpi, raffreddando un<br />

po’ il loro entusiasmo, che non<br />

era possibile prendere direttamente<br />

contatto con i loro fratelli<br />

scout all’estero: così volevano,<br />

saggiamente, le norme del Settore<br />

Internazionale dell’associazione.<br />

Era necessario innanzitutto<br />

mettersi in contatto con la<br />

sede centrale dell’associazione<br />

fornendo tutte le indicazione<br />

necessarie: data di partenza<br />

e ritorno, i luoghi che<br />

si intendevano visitare,<br />

il numero e l’età dei<br />

partecipanti, la richiesta<br />

di<br />

r n<br />

a z<br />

i o<br />

n a<br />

l e<br />

itinerari particolari.<br />

Inoltre bisognava specificare<br />

se si intendeva<br />

svolgere un campo<br />

sotto tenda , oppure<br />

fruire delle strutture<br />

fisse di qualche terreno<br />

di campo nei dintorni<br />

di W. Alle Volpi<br />

parve che le cose non<br />

fossero semplici, ma<br />

il Capo Reparto si offrì<br />

di curare i contatti<br />

con il Settore Internazionale,<br />

a patto che le<br />

Volpi si occupassero,<br />

coinvolgendo le altre<br />

Squadriglie, di alcuni aspetti<br />

dell’esperienza all’estero documentandosi<br />

per benino sulla<br />

meta che avevano deciso di raggiungere,<br />

sulle caratteristiche<br />

fisiche, economiche, sociali di<br />

W., sui luoghi d’arte e naturalistici<br />

meritevoli di essere visitati,<br />

sui trasporti locali: tutte notizie<br />

che avrebbero potuto condensare<br />

sia dagli opuscoli che saggiamente<br />

si erano procurati, sia<br />

consultando delle guide turistiche,<br />

Internet o intervistando<br />

alcuni concittadini che, grazie al<br />

gemellaggio, avevano già visitato<br />

W. e i suoi dintorni.<br />

I Capi proposero che il campo<br />

poteva essere impostato seguendo<br />

come filo conduttore gli<br />

articoli 4 e 6 della legge: “(...)<br />

sono amici di tutti e fratelli di<br />

ogni altra guida e scout” e “(...)<br />

amano e rispettano la natura”.<br />

Inoltre l’attrezzatura da campo<br />

tività che presentino la cultura<br />

europea, o un fuoco a tema.<br />

Il folklorista è colui che sa meglio<br />

di tutti avvicinarsi alle tradizioni<br />

popolari con la curiosità<br />

della ricerca delle origini e che<br />

sa leggere dietro un’usanza le<br />

radici che l’hanno alimentata.<br />

Bisognerebbe essere tutti dei<br />

bravi osservatori, per cogliere<br />

nell’altro quelle caratteristiche<br />

che lo rendono speciale,<br />

abituati a notare i<br />

piccoli dettagli.<br />

Beh, al redattore e al<br />

fotografo è affidato<br />

il compito di relazionare<br />

e documentare le<br />

imprese e la missione,<br />

raccogliendo le informazioni<br />

e le notizie, per<br />

poi raccontarli sfruttando<br />

il talento della scrittura e<br />

della comunicazione con<br />

le tecniche giornalistiche più<br />

adatte allo scopo e fotografando<br />

ogni occasione significativa.<br />

I brevetti che vengono in aiuto<br />

sono, non a caso, il brevetto di<br />

animazione internazionale,<br />

conquistato da coloro che si<br />

rendono disponibili a organizzare<br />

attività di conoscenza, incontro<br />

e scambio interculturale<br />

o interreligioso.<br />

Animazione giornalistica,<br />

per saper come organizzare<br />

un’inchiesta o un reportage su<br />

argomenti di interesse generale<br />

fra cui quello degli scambi interculturali.<br />

Già, perché le tecniche per<br />

conquistare questa specialità<br />

sono tantissime: creare un<br />

centro di scambio di informazioni,<br />

tradizioni, oggetti tipici<br />

appartenenti a diverse culture;<br />

studi e ricerche approfondite<br />

sulle tradizioni di una qualsiasi<br />

etnia o su problemi quali la<br />

fame mondiale per poi provare<br />

a immaginare una soluzione<br />

valida; organizzare e<br />

preparare una cena etnica<br />

per mostrare al<br />

proprio quartiere<br />

quanto appreso in<br />

merito alle abitudini<br />

culinarie di altri<br />

popoli…<br />

L’importante è non<br />

perdere di vista<br />

l’obiettivo che è quello<br />

della conoscenza<br />

reciproca, della realizzazione<br />

di progetti comuni<br />

scoprendo, con gioia, che non<br />

siamo affatto così “diversi”.<br />

Anna Demurtas<br />

i n<br />

t e<br />

a z<br />

r n<br />

i o<br />

n a<br />

l e<br />

5<br />

disegni di ANNA DEMURTAS


i n<br />

6<br />

t e<br />

Imprese Internazionali<br />

Yes, WE CAN!<br />

A CACCIA DI IDEE:<br />

COSA OSSERVARE,<br />

DOVE CERCARE,<br />

COME DECIDERE<br />

Cara Squadriglia,<br />

mi sto proprio rivolgendo a te<br />

che quest’anno hai deciso di<br />

metterti in gioco pianificando<br />

la conquista della Specialità di<br />

Squadriglia in Internazionalismo.<br />

Immagino che l’entusiasmo sia<br />

“a mille” per l’inizio di questa<br />

nuova avventura: probabilmente<br />

avete già stilato<br />

un elenco di<br />

possibili Imprese<br />

ma è<br />

possibile<br />

che<br />

qualche<br />

dubbio<br />

resti ancora.<br />

r n<br />

a z<br />

i o<br />

n a<br />

l e<br />

Posso iniziare col dirvi che<br />

spesso si ha un’idea di “dimensione<br />

internazionale dello Scautismo”,<br />

come realtà presente<br />

su tutti e cinque i continenti: la<br />

capillarità del nostro movimento<br />

ci fa sentir parte di una grande<br />

famiglia che condivide la stessa<br />

Legge e Promessa.<br />

Si potrebbe iniziare col documentarsi<br />

sulle diverse realtà, attraverso<br />

un’analisi “teorica” dei<br />

vari modi di far Scautismo.<br />

La parte più corposa, poi, dovrebbe<br />

basarsi sul contatto<br />

diretto: via quindi a gemellaggi<br />

fra gruppi di diverse nazioni,<br />

Campi estivi internazionali,<br />

Uscite all’estero; ma potreste<br />

anche scegliere di addentrarvi<br />

in territori inesplorati, alla scoperta<br />

di una realtà “straniera”<br />

che guarda caso vive nel vostro<br />

stesso quartiere o città.<br />

Non accontentatevi di raccoglier<br />

informazioni solo su libri e testi<br />

Un campo di reparto all’estero<br />

Sì, l’organizza la squadriglia Volpi!<br />

Quel sogno le Volpi lo cullavano<br />

fin da quando Paolo, il caposquadriglia,<br />

aveva raccontato<br />

che suo padre a un<br />

Jamboree c’era stato<br />

e ne parlava spesso<br />

come di un’avventura<br />

indimenticabile preceduta<br />

un anno prima da<br />

un Campo di Reparto<br />

all’estero, in Austria<br />

per la precisione.<br />

Quanto bastava alle<br />

Volpi per sognare un<br />

poco. Ne parlarono con<br />

i Capi, proponendo loro<br />

di realizzare un’Impresa<br />

di Squadriglia un<br />

po’ fuori dal comune:<br />

organizzare un campo<br />

all’estero per tutto il Reparto. I<br />

Capi, pur ritenendola una proposta<br />

di non facile attuazione,<br />

soprattutto sul piano organizzativo,<br />

accettarono.<br />

Ottobre: tempo di passare dal<br />

dire al fare anche se... le Volpi<br />

non sapevano proprio da dove<br />

incominciare! Innanzitutto ci<br />

voleva una buona motivazione:<br />

dove andare e perché. Tutti masticavano<br />

un po’ di inglese, ma<br />

non era una ragione sufficiente.<br />

Alberto però, il terzo di squadriglia,<br />

si ricordò all’improvviso<br />

che la loro città era gemellata<br />

con quella di W., nelle Cotswold<br />

Hills, in Gran Bretagna: forse,<br />

suggerì, poteva essere una buona<br />

pista da seguire. Le Volpi,<br />

riunite in Consiglio, decisero<br />

che era una proposta sensata.<br />

Paolo e Flavio, il suo vice, fecero<br />

un salto in Comune e ne uscirono<br />

carichi di opuscoli sulla<br />

città di W. Ora avevano indirizzi<br />

delle autorità locali, dei servizi<br />

sanitari e anche di alcune famiglie<br />

con figli della loro età:<br />

erano sicuri che alcuni di quei<br />

ragazzi fossero degli scout.<br />

Inoltre scoprirono che la città<br />

di W. era collegata con la<br />

loro da voli a basso costo:<br />

sembrava proprio un<br />

invito!<br />

Ovvia-<br />

i n<br />

t e<br />

a z<br />

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i o<br />

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l e<br />

11


disegni di TOMMASO PEDULLà<br />

i n<br />

10<br />

t e<br />

e d<br />

un’altra,<br />

cogliete<br />

gli aspetti di<br />

somiglianza e quelli di differenza,<br />

provate ad ipotizzare<br />

cosa sarebbe successo se alcune<br />

delle condizioni fossero state<br />

differenti.<br />

Ora tocca però realizzare un<br />

momento conclusivo di questa<br />

lunga inchiesta mettendo a frutto<br />

il vostro lavoro e provando ad<br />

organizzare, perché no, una<br />

sorta di tavola rotonda sul<br />

tema.<br />

Per tavola rotonda si<br />

intende una specie di<br />

conferenza conclusiva<br />

in cui vengono<br />

invitati esperti del<br />

settore, esponenti<br />

delle istituzioni<br />

pubbliche e analizzando<br />

i risultati del<br />

materiale ritrovato<br />

si provano a dare<br />

delle soluzioni a<br />

quanto avete affrontato.<br />

Nel corso di quest’incontro<br />

sarà compito<br />

vostro pre-<br />

r n<br />

a z<br />

i o<br />

n a<br />

l e<br />

sentare con<br />

a t t e n z i o -<br />

ne il lavoro<br />

fatto mettendo<br />

in luce<br />

tutte le fasi che<br />

vi hanno portato<br />

sino a quel<br />

punto e provando,<br />

anche voi, a prospettare<br />

soluzioni ai problemi<br />

presentati.<br />

Al termine della tavola rotonda,<br />

una volta acquisiti pareri<br />

di esperti e avendoli confrontati<br />

con i vostri, provate a<br />

mettere quanto elaborato in un<br />

libricino o in un dvd.<br />

Create una sintesi completa<br />

della conferenza che racchiuda<br />

in sé tutto il percorso: questo<br />

da un lato vi aiuterà a presentare<br />

l’impresa per conquistare<br />

così la Specialità di Squadriglia,<br />

dall’altro vi servirà come ricordo<br />

o strumento di<br />

consultazione da posizionare nel<br />

vostro angolo in sede di reparto.<br />

E adesso, buon lavoro!<br />

Francesco Scoppola<br />

come foste alle prese con una<br />

ricerca scolastica: avendone la<br />

possibilità, vivete in prima persona<br />

il confronto.<br />

Chiedete ai rappresentanti delle<br />

varie culture di farvi scoprire i<br />

“loro universi”:<br />

dalle tradizioni ai miti e leggende,<br />

ai tratti caratteristici<br />

sulla loro origine, ai piatti tipici<br />

(con cui potrete deliziare il resto<br />

del Reparto!).<br />

Questo è il sentiero che questa<br />

Specialità di Squadriglia vi<br />

chiama a compiere: la responsabilità<br />

nel trasmettere a chi vi<br />

sta intorno, in primis al vostro<br />

Reparto, l’entusiasmo e l’importanza<br />

di esser cittadini del e<br />

nel mondo (come ci ricorda il<br />

nostro B.-P.).<br />

Buon lavoro!<br />

“Il movimento scout è una fratellanza<br />

mondiale. Diventando<br />

Scout ti unisci ad una grande<br />

moltitudine di ragazzi appartenenti<br />

a molte nazionalità ed<br />

avrai amici in ogni continente.<br />

Ciò avrà un effetto vitale e di<br />

lunga portata in tutto il<br />

mondo per la causa della<br />

pace” B.-P.<br />

Giada Martin<br />

QUALCHE CONSIGLIO UTILE<br />

PER LA VOSTRA RICERCA...<br />

www.scout.org<br />

Sito del WOSM (World<br />

Organization of the<br />

Scout Mo ement): organizzazione<br />

mondiale che<br />

coordina la maggior parte<br />

delle organizzazioni scout<br />

nazionali.<br />

Conta circa <strong>28</strong> milioni di membri appartenenti<br />

a 160 nazioni diverse.<br />

www.wagggsworld.org/en/home<br />

Sito del WAGGGS, organizzazione<br />

mondiale che si occupa del supporto<br />

e dello sviluppo del Guidismo.<br />

Fondata del 1910 dalla sorella di<br />

B.-P., Agnes, che adattò il sistema<br />

educativo scout alle ragazze. Proprio<br />

in quest’anno ne stiamo vivendo le<br />

celebrazioni per il centenario!<br />

Contatti sulle diverse dimensioni<br />

culturali presenti sul vostro territorio<br />

potete facilmente reperirli sui siti<br />

web dei vostri Comuni d’appartenenza<br />

(spesso esistono<br />

anche dei centri ad hoc, vi<br />

segnalo quello della mia<br />

città:<br />

www.comune.torino.<br />

it/intercultura<br />

i n<br />

t e<br />

a z<br />

r n<br />

i o<br />

n a<br />

l e<br />

7<br />

disegni di SARA DARIO


i n<br />

8<br />

t e<br />

IMPRESA: organizzare<br />

un’inchiesta<br />

Per conquistare una<br />

Specialità di Squadriglia<br />

occorre partire<br />

dall’elaborazione di<br />

una prima impresa che<br />

veda tutti i componenti<br />

della Squadriglia protagonisti.<br />

Approcciandovi alla Specialità<br />

Internazionale una buona impresa<br />

da mettere in piedi è sicuramente<br />

quella di realizzare una<br />

vera e propria inchiesta partendo<br />

da un argomento che riteniate<br />

di particolare interesse e che<br />

abbiate trovato su un giornale.<br />

Come prima cosa dovrete ovviamente<br />

avere a vostra disposizione<br />

un certo numero di quotidiani,<br />

è fondamentale non averne solamente<br />

uno in maniera da poter<br />

confrontare le informazioni e le<br />

notizie presenti oltre a cogliere<br />

eventuali fatti che siano citati in<br />

un quotidiano piuttosto che<br />

in un altro. Prima però<br />

di documentarvi sui<br />

giornali a diffusione<br />

nazionale andate<br />

a spulciare anche<br />

sulle testate<br />

locali e di<br />

quartiere,<br />

t a n t e<br />

volte<br />

r n<br />

a z<br />

i o<br />

n a<br />

l e<br />

i n f a t t i<br />

in questi<br />

piccoli e<br />

brevi fogli si trovano notizie che,<br />

pur non comparendo sulla stampa<br />

nazionale, rivestono un grande<br />

interesse per la comunità ed il<br />

territorio a voi vicini.<br />

Che tematiche scegliere Trattandosi<br />

di specialità internazionale<br />

scegliete quegli argomenti<br />

e fatti che abbiano a che<br />

fare con<br />

culture<br />

straniere, con una dimensione<br />

internazionale delle problematiche,<br />

non dovete necessariamente<br />

pensare a qualcosa di lontano<br />

solo perché si tratta di internazionale,<br />

ma concentratevi sulle<br />

tante realtà che esistono vicino a<br />

voi e che abbiano un respiro ed<br />

una dimensione sovranazionale.<br />

Una volta trovato un tema dovrete<br />

essere in grado<br />

di analizzarlo<br />

da<br />

molteplici punti di vista.<br />

Innanzitutto cercate di capire la<br />

fonte e più nello specifico cosa<br />

c’è dietro quel particolare fatto o<br />

fenomeno: capire cosa c’è dietro<br />

vuol dire cogliere i momenti in<br />

cui si è sviluppato, le condizioni<br />

ed il contesto che hanno portato<br />

allo svolgimento, i soggetti che vi<br />

hanno contribuito e fatto parte.<br />

Appena compreso questo passerete<br />

alla fase successiva comprendendo<br />

come si sviluppano i<br />

problemi e raccogliendo quante<br />

più informazioni possibili.<br />

Per raccogliere informazioni dovrete<br />

essere tutti ben allenati<br />

ad andare a cercare dovunque.<br />

Potrete trovare delle notizie interessanti<br />

sia andando a parlare<br />

con delle persone che magari<br />

hanno vissuto la stessa esperienza<br />

oppure potrete trovare<br />

delle altre novità cercando su<br />

libri o altre fonti di documentazione.<br />

Tenete a mente che questa è indubbiamente<br />

la fase più importante<br />

perché vi consente di<br />

andare alla radice della questione<br />

che volete affrontare<br />

mettendo a confronto informazioni,<br />

dati e testimonianze<br />

che vi aiuteranno a capire<br />

l’entità del problema e<br />

quali eventuali soluzioni<br />

portare avanti.<br />

A questo punto nelle vostre<br />

mani dovreste avere abbastanza<br />

materiale, avrete capito<br />

cosa c’è alla base ed avrete<br />

raccolto un buon quantitativo di<br />

notizie che vi hanno aiutato a<br />

capire lo sviluppo del fenomeno.<br />

Cosa fare di più<br />

Innanzitutto passate ad analizzare<br />

quanto in vostro possesso.<br />

Non ha senso infatti possedere<br />

del materiale e non metterlo<br />

in relazione tra sé stesso:<br />

cercate di capire quali<br />

relazioni ci sono tra<br />

un’informazione<br />

i n<br />

t e<br />

a z<br />

r n<br />

i o<br />

n a<br />

l e<br />

9


scouting for... school<br />

mici di avventura,<br />

A<br />

sono Roberta, una Guida del Reparto<br />

Brownsea del Mazara 4.<br />

Quest’anno, probabilmente come molti di voi,<br />

ho affrontato gli esami di terza media. Come<br />

argomento di tesina ho scelto “Gli Scout”, naturalmente<br />

vi chiederete il perché. Perché se oggi<br />

sono quella che sono, è anche merito degli scout.<br />

Lo scautismo mi ha insegnato ad essere più<br />

autonoma e a conoscere meglio me stessa; mi<br />

ha insegnato ad essere leale, a meritare fiducia,<br />

a fare del mio meglio per compiere il mio dovere<br />

e perseverare negli impegni con coerenza. Mi ha<br />

insegnato a sorridere nei momenti di difficoltà,<br />

a vedere il lato positivo delle cose. La mia via è<br />

cambiata quando ho deciso di diventare scout.<br />

Ho avuto l’opportunità di crescere confrontandomi<br />

con gli altri, mettendomi alla prova, esponendomi,<br />

cercando di tirare fuori le potenzialità<br />

celate nella bambina che ero.<br />

Lo scautismo mi ha aiutata a diventare la ragazza<br />

intraprendente e gioiosa che sono oggi;<br />

e io penso che se un giorno per qualche motivo<br />

dovessi interrompere il mio cammino scout appenderei<br />

il mio fazzolettone dove tutti possano<br />

vederlo dove io possa ricordare che sono stata<br />

uno scout e che non smetterò mai di esserlo,<br />

perché si dice: “Scout una volta, scout per<br />

sempre” che è appunto il titolo della mia tesina.<br />

Inoltre, vi chiederete come ho fatto a collegare<br />

tutte le materie. Allora, di italiano “I Promessi<br />

Sposi”, perché anche noi scout promettiamo<br />

davanti a Dio sul nostro onore ad essere leali<br />

e rispettosi verso gli altri così come due sposi<br />

si impegnano a onorarsi e rispettarsi per tutta<br />

la vita.<br />

Poi di scienze “le stelle” ricordando la veglia<br />

alle stelle; di storia “il fascismo” e “il nazismo”,<br />

perché durante questo periodo lo scautismo entrò<br />

in clandestinità. Francese “la pollution”, perché<br />

uno dei motti più importanti scout è “ lascia<br />

il mondo un po’ migliore di come l’hai trovato” e<br />

purtroppo oggi l’inquinamento inficia la possibilità<br />

di rispettare questo motto.<br />

Lettere per Discutere<br />

Dopo tanto impegno sono stata premiata con<br />

un bel 10!<br />

Come penso di avervi dimostrato, lo scautismo<br />

fa parte della mia vita, tanto che l’ho addirittura<br />

inserito nella mia vita scolastica.<br />

A questo punto vorrei ringraziare tutti coloro<br />

che mi hanno permesso di vivere queste magnifiche<br />

esperienze: il mio reparto, i miei fantastici<br />

capi e la mia favolosa squadriglia.<br />

Dolci baci Roberta.<br />

Roberta ci propone temi importanti, espressi<br />

con chiarezza. Lo scautismo che diventa una<br />

fetta importante della vita e che “invade” altri<br />

ambiti.<br />

Ma ci pensate Sostenere gli esami di terza<br />

media ragionando sulla Legge e sulla Promessa.<br />

Beh, davvero niente male!<br />

E dire che tante volte (ammettiamolo) ci<br />

viene da far gli scout solo quando siamo in<br />

uniforme e poi fuori dalle attività “chi s’è visto<br />

s’è visto”.<br />

Certo che non è così per tutti! Anzi, tutte le<br />

Guide e tutti gli Esploratori in ascolto la penseranno<br />

come Roberta, ne siamo certi.<br />

Fateci sapere.<br />

Fateci sapere anche se nelle vostre avventure<br />

scolastiche siete riusciti a parlare degli<br />

scout e come.<br />

a cura di Tonio Nego - fotografie di Giorgio Cusma<br />

31


B.A. BAH!<br />

Con gli auguri di correre in salita…<br />

di Nicola Mastrodicasa - disegni di Riccardo Francaviglia<br />

32<br />

orza, avvicinatevi, con<br />

F<br />

calma. Non fate rumore,<br />

sorridetele. Potrebbe<br />

spaventarsi. Accertatevi prima<br />

che sia tutto ok.<br />

È dell’età giusta Ha delle buste in mano Si<br />

sta guardano intorno<br />

Sì, dai, è vera. È proprio una vecchietta. E<br />

deve attraversare la strada.<br />

Con la spesa, addirittura. Tenetevi pronti.<br />

Dai, è facilissimo. Allora: prima salutatela. Vedete<br />

come vi risponde. Tutto, ok Non sospetta<br />

nulla Non è scappata Bene, andate avanti.<br />

Fatele vedere il fazzolettone. Che fa Dice<br />

che non ha vetri dell’auto da farsi pulire No,<br />

spiegatele che siete lì per altro. Sì, ditele che<br />

non volete soldi. No, nessuna enciclopedia. La<br />

spesa. No, signora, si calmi. Spiegatele che non<br />

volete la sua spesa,<br />

volete portargliela. A<br />

casa, sì. Non vuole, ok.<br />

Abbandonate il primo<br />

obiettivo, provate con<br />

il secondo. Niente spesa.<br />

La strada. Sì, fategliela<br />

attraversare. Vabbè, non si<br />

convince. Cambiate obiettivo.<br />

Insistete, dai, una ne<br />

troverete.<br />

MA QUANTO È DIFFICILE<br />

FARE UNA CARA VECCHIA<br />

B.A. (BUONA AZIONE , l’avevate<br />

capito, no)<br />

B.A.: S.P.A. (come si producono<br />

le Buone Azioni)<br />

Vista così, una B.A. è un’impresa impossibile.<br />

E soprattutto perché farla E poi, pensateci un<br />

po’: trovate divertente far attraversare la strada<br />

a delle vecchiette che non ne hanno forse neanche<br />

voglia O, al di là della vecchietta, è normale<br />

che uno cerchi per forza qualcosa da fare, un<br />

modo per sentirsi buono, si inventi espedienti<br />

pazzeschi pur di riempire la casellina “sono stato<br />

bravo” O ci può essere qualcos’altro dietro<br />

alla B.A. Insomma, diciamoci la verità: c’è veramente<br />

qualcuno di voi che va a letto la sera e<br />

se non ha compiuto la sua Buona Azione quotidiana<br />

non riesce a prendere sonno<br />

B.A.: B.-P. (che ne pensava il nostro Capo dei<br />

Capi)<br />

Eppure Baden-Powell sarebbe solo in parte<br />

d’accordo con questa visione della Buona Azione.<br />

Se, da un lato, prevedeva che ogni buono<br />

scout facesse pratica continua e quotidiana<br />

della B.A. (come la famosa mela al giorno),<br />

dall’altro non pensava che niente della B.A. potesse<br />

essere prevedibile: per lui un vero scout<br />

era quello che trovava le occasioni più impensate<br />

per realizzare un “simpatico aiuto” agli altri,<br />

in maniera originale, intelligente, talvolta<br />

imprevedibile ma capace di lasciare un segno<br />

negli altri e nel proprio ambiente.<br />

B.A.: O.D.A. (lo scouting: osservare-dedurreagire)


Allora proviamo a vederla diversamente questa<br />

benedetta B.A. Che ne dite di questo tipo di<br />

idea Così è più semplice di prima<br />

La nostra proposta per delle vere B.A. che<br />

funzionino è questa qua. Rilassatevi: niente<br />

rincorse dietro a sacchi della spesa, niente strisce<br />

da attraversare; provate a sentire e diteci<br />

se vi piace.<br />

Osservare-dedurre-agire: ne avete sentito parlare<br />

più volte probabilmente. Si tratta del modo<br />

in cui ci piace affrontare le cose, lo scouting.<br />

Al livello più semplice OSSERVO una situazione<br />

di bisogno, DEDUCO cosa manca, come posso<br />

intervenire, AGISCO metto in atto la mia B.A.<br />

Per esempio: osservo che un mio “compagno”<br />

di squadriglia non è felice Deduco da ciò che<br />

fa e che mi dice quale possa essere la cosa e<br />

cosa posso fare per aiutarlo. Agisco, mettendo<br />

in pratica le mie deduzioni. E poi sono pronto<br />

per ricominciare.<br />

Vi può andare come schema Lascia tutto<br />

alla vostra libertà, ma vi può aiutare a non affannarvi<br />

come pazzi a cercare una vecchietta<br />

(che tra l’altro ormai<br />

sa attraversare benissimo da<br />

sola). Le paroline che vedete<br />

intorno al nostro nuovo schema<br />

possono esservi ancora di aiuto:<br />

Dove<br />

Squadriglia: è il luogo che vi consigliamo,<br />

dove potete cercare la vostra parte, dove conoscete<br />

tutti ma dove potete imparare a conoscere<br />

meglio, dove potrete valutare con una certa<br />

precisione se e quanto la vostra B.A. ha avuto<br />

effetto<br />

Sentiero: la B.A. è forse un impegno come<br />

nessun altro, l’occasione per camminare spediti<br />

verso le mete che vi siete prefissi<br />

Impresa: nel fare con gli altri amici del Reparto<br />

e della Squadriglia potrete trovare le occasioni<br />

più “ghiotte: bastano gli occhi aperti ed<br />

un po’ di buon O.D.A. (osservo-deduco-agisco).<br />

Potete trovare il modo di rendervi utili agli altri<br />

nel lavoro, ma soprattutto è l’impresa la vostra<br />

vera B.A.: è con essa che potete lasciare<br />

un segno nella realtà che vi<br />

circonda, cambiare in meglio<br />

il mondo.<br />

Come<br />

Av ventur a :<br />

la B.A. non è<br />

solo l’impegno quotidiano ma è anche la scoperta<br />

di qualcosa di tosto, di un impegno straordinario.<br />

Può essere l’avventura di un piacere,<br />

quello di aiutare gli altri, che vi farà scoprire<br />

che nel profondo siete fatti per fare felici gli<br />

altri<br />

Competenza: eppure, le cose bisogna farle<br />

bene. Non basta... essere buoni, aiutare gli altri.<br />

Bisogna farlo con competenza, magari mettendo<br />

in pratica le nostre specialità, i nostri<br />

talenti affinati con il Brevetto.<br />

Estote parati: è il nostro motto, ci<br />

sarà un perché. Non si fanno B.A.<br />

se si dorme, se non ci si sa guardare<br />

intorno, se non si è preparati e<br />

svegli per farle.<br />

Perché<br />

A questo non sappiamo rispondere.<br />

Anzi, sapremmo, forse.<br />

Ma abbiamo la convinzione<br />

che ognuno possa trovare<br />

il suo perché. È il perché<br />

che vi (ci) fa pronunciare<br />

una promessa,<br />

che vi fa salutare<br />

con gioia il<br />

sole che nasce,<br />

che vi<br />

fa ballare<br />

intorno al<br />

fuoco, che<br />

vi fa cantare<br />

nelle difficoltà,<br />

che vi fa<br />

scattare verso<br />

l’altro in difficoltà, che vi fa venire voglia di<br />

cambiare in meglio voi stessi ed il mondo, che<br />

vi fa correre in salita, che vi (ci) fa…<br />

33


di Isabella Samà - disegni di Jean Claudio Vinci<br />

34<br />

la seconda volta<br />

che Emma<br />

E mi ospita a<br />

casa sua. Emma Camesasca,<br />

classe 1930, una<br />

delle prime guide italiane.<br />

Appena entrata in salotto,<br />

non posso non notare<br />

un album voluminoso. Incredibile,<br />

è il Libro d’oro<br />

della squadriglia Gabbiani!<br />

A voi forse non dirà<br />

niente. Allora mi conviene<br />

fare un passo<br />

indietro.<br />

La squadriglia Gabbiani<br />

è stata fondata nel<br />

1946. Le appartenenti erano K<br />

(Anna Cappelloni) - capo squadriglia -, Macca<br />

(Maria Maccabruni), Castoro (Maria Venerus),<br />

Ali (Maria Teresa Aliprandi), Emma (Emma Camesasca).<br />

“Niente vice”. “No! K bastava e avanzava!”,<br />

esclama Emma.<br />

Quello che è aperto sul tavolo non è il primo<br />

Libro d’oro dei Gabbiani, ma... l’ultimo.<br />

La squadriglia Gabbiani non ha mai cessato<br />

di esistere. Probabilmente è la più longeva<br />

squadriglia italiana: 64 anni!<br />

E sì che le sue componenti hanno<br />

80 anni: “Aspettiamo Alì, la piccola,<br />

che fa il compleanno ad ottobre,<br />

per festeggiare tutte insieme<br />

il nostro 80esimo”, racconta Emma.<br />

Quello che mi stupisce è la capacità<br />

di essere rimaste amiche per<br />

tutto questo tempo. Per me è un<br />

valore incommensurabile e glielo<br />

dico.<br />

“Sai, ci sono stati lunghi anni in<br />

cui ci siamo perse di vista, a causa<br />

degli impegni familiari e personali.<br />

E poi, anche quando ci siamo ritrovate,<br />

non è detto che tutto filasse<br />

liscio, perchè ognuna ha il suo carattere<br />

e con questo bisogna fare<br />

i conti”.<br />

Parola di Guida<br />

UNA SQUADRIGLIA<br />

Lo dice mentre comincia<br />

a mostrarmi il Libro<br />

d’Oro (ultima versione,<br />

datata 20<strong>05</strong>).<br />

Ci sono le foto<br />

delle loro gite<br />

in agriturismo<br />

o in vacanza,<br />

quando “ci divertivamo<br />

come<br />

matte a cantare sotto<br />

la luna o a leggere<br />

‘La tempesta’ di<br />

Shakespeare, a fare<br />

lunghe passeggiate<br />

o giochi di società”.<br />

“Insomma”, osservo,<br />

“una squadriglia in piena<br />

regola, commisurata alla<br />

vostra età”. “Certo”, risponde<br />

Emma, “ma considera che non eravamo tutte<br />

presenti. K, per esempio, vive a Francoforte e<br />

perciò è raro che ci raggiunga”.<br />

Oltre alle fotografie, ci sono pagine scritte<br />

fitte fitte, con calligrafia diversa: “Ogni 2/3<br />

mesi, ci passiamo il Libro d’Oro. Ognuna di noi<br />

ha così modo e tempo per arricchirlo con i propri<br />

contributi. Confidenze, riflessioni che ti<br />

nascono - all’alba degli 80 anni - sulla vita e la<br />

morte, stralci di letture, poesie e articoli che


DI 64 ANNI<br />

vogliamo condividere l’una con l’altra”.<br />

Rubo con gli occhi qualche verso di una poesia<br />

che si intitola “Sentirsi amato” ed apre il<br />

Libro d’Oro; poi, più avanti, “Un elogio della<br />

pazienza”, mentre mi faccio raccontare qualcosa<br />

di questa straordinaria squadriglia.<br />

“Ci piaceva moltissimo cantare. K ci teneva<br />

parecchio. Aveva orecchio, mentre io invece<br />

ero stonata”, ricorda Emma. “Abbiamo anche<br />

inciso il Cantico delle Creature, ma non sappiamo<br />

più dove sia finita la registrazione”.<br />

Le chiedo cosa cantavano in particolare. Mi<br />

spiega che, a quei tempi, non avendo ancora<br />

l’AGI una tradizione propria, attingeva al bagaglio<br />

francese. Prende uno dei suoi canzonieri e<br />

mi cita “Au bord de la rivière”, “La main dans<br />

la main”, “Calchiques”, “Oh, Shenandoah”...<br />

“Non le conosci”.<br />

Purtroppo devo ammettere di no, nonostante<br />

il mio diletto fin da piccola per le canzoni.<br />

Anzi, se dobbiamo dirla tutta, ho sentito citare<br />

“Oh, Shenadoah”, ma non ne conosco il<br />

motivo.<br />

Penso che sia un peccato che si sia persa la<br />

conoscenza di così tante belle canzoni. Me le<br />

segno con l’intenzione<br />

di ritrovarle, impararle<br />

e proporle<br />

alla prima occasione<br />

utile. Mi immagino<br />

queste ragazze<br />

cantare tanto e questo<br />

mi riporta alla memoria<br />

un vecchio detto<br />

scout: “Squadriglia<br />

che canta, squadriglia<br />

che cammina”. E di strada<br />

la squadriglia Gabbiani<br />

ne ha fatta tanta...<br />

L’ultima sorpresa Emma me<br />

la riserva di nuovo casualmente.<br />

“I libri d’Oro li conserva Castoro,<br />

perchè ha una casa grande -<br />

insieme al Guidone di squadriglia”.<br />

“Il Guidone!”.<br />

Be’, ragazzi, secondo me,<br />

queste vecchie guide sono<br />

realmente insuperabili.<br />

Che fortuna aver incontrato Emma! Mi ha<br />

dato modo di conoscere una splendida storia<br />

“privata” - quella della squadriglia Gabbiani -<br />

che è il tassello di una storia “pubblica” più<br />

grande - quella della ripresa del guidismo in<br />

Italia.<br />

Se ci pensate, è straordinario quello che<br />

il guidismo ha significato per queste donne:<br />

mantenere in vita la squadriglia non è il riflesso<br />

della fiamma di quella Promessa, compiuta<br />

nel ‘45-’46, che non ha mai smesso di ardere.<br />

CHI è<br />

Emma Camesasca è appassionata di<br />

lingue straniere ed idiomi locali.<br />

Conosce l’inglese, il francese, lo<br />

spagnolo e il tedesco. Ha insegnato<br />

inglese per 40 anni<br />

all’Istituto tecnico Moreschi<br />

di Milano e per 25 anni alla<br />

scuola serale di via Cesate.<br />

Come membro del Circolo<br />

Filologico, ha contribuito<br />

a scrivere il<br />

vocabolario italianomilanese,<br />

dato alle<br />

stampe nel 2001. Ha<br />

vinto diversi premi di poesia<br />

dialettale e, in omaggio<br />

alla sua città, ha tradotto<br />

i 4 Vangeli in milanese.<br />

Non ha mai smesso di<br />

fare servizio: attualmente<br />

opera al CAV di via Tonezza<br />

a Milano e al negozio “Di mano in<br />

mano”, per la Comunità “Mondo e Famiglia”.<br />

35


ASTUZIE ESPRESSIVE<br />

Fatevi furbi ai fuochi di bivacco<br />

di Mauro Bonomini - disegni di Isacco Saccoman<br />

36<br />

a differenza tra il successo e l’insuccesso,<br />

a volte è soltanto un pizzico<br />

L di preparazione in più. Il motto degli<br />

scout è Siate pronti! Perché non applicarlo<br />

quindi anche all’espressione, in particolare ai<br />

fuochi di bivacco Magari<br />

voi siete guide e scout<br />

talmente speciali e abili<br />

che nessuno dei fuochi<br />

in cui voi avete lavorato<br />

è mai stato un insuccesso,<br />

ma per noi comuni<br />

mortali qualche “astuzia”<br />

non farà male.<br />

La prima che ci sentiamo<br />

di suggerirvi è quella<br />

del Libro Segreto. Se non<br />

ne avete mai sentito parlare,<br />

non preoccupatevi,<br />

vuol dire che quelli prima<br />

di voi il segreto lo hanno<br />

custodito bene! Non<br />

è niente di straordinario,<br />

però, solamente un quaderno dove raccogliere,<br />

in capitoli diversi, idee e riferimenti espressivi,<br />

meglio se a fogli mobili e, visto che si sta<br />

parlando di fuochi al campo, si suppone di non<br />

avere grandi problemi di trasporto e conservazione,<br />

di dimensione A4. Il Libro Segreto è<br />

una risorsa di Squadriglia, ma conservarne una<br />

copia personale a casa per ogni componente<br />

della Squadriglia è un’altra buona astuzia.<br />

L’informatico della Squadriglia provvederà<br />

a scrivere tutto su file e stampare<br />

la base e gli aggiornamenti: bucare<br />

i fogli e inserirli nel Libro sarà un<br />

gioco da ragazzi. Il Libro si tramanda<br />

per generazioni, passa<br />

di Caposquadriglia in Caposquadriglia,<br />

così come anche<br />

i file corrispondenti.<br />

Per renderlo più facilmente<br />

utilizzabile, ci sono i capitoli,<br />

che separeremo uno<br />

dall’altro usando dei divisori<br />

in cartoncino più rigido. Ci<br />

sarà quindi un capitolo ban,<br />

dove si raccoglieranno tutti i<br />

LAZIO<br />

BASILICATA<br />

ABRUZZO<br />

CALABRIA<br />

LIGURIA<br />

migliori e più efficaci, con suggerimenti per<br />

farli riuscire al meglio. Se il ban prevede una<br />

melodia da seguire, sarà buona cosa insegnarla<br />

a tutta la Squadriglia e, a mano a mano,<br />

per ogni ban insegnarla anche alle novizie e<br />

ai novizi prima possibile.<br />

Se siete bravi musicisti,<br />

inserirete la trascrizione<br />

della melodia su pentagramma.<br />

Stessa cosa vale<br />

anche per il secondo capitolo,<br />

le danze scout:<br />

trascrizione dei gesti da<br />

compiere e della melodia.<br />

Ci saranno le danze<br />

atletiche, in cui i gesti<br />

saranno veloci e ritmati<br />

(faticosi, pure!); le danze<br />

umoristiche, con gesti<br />

buffi e caratteristici; le<br />

danze di coordinamento,<br />

in cui la sequenza dei gesti<br />

è complessa e richiede<br />

attenzione e abilità. Un altro capitolo registrerà<br />

scalette per il fuoco (la sequenza dei<br />

canti, ban, giochi e danze ecc.), quelle meglio<br />

riuscite, ma anche quelle così così, che provvederete<br />

a migliorare (una volta capito cosa<br />

non funzionava) per renderle fantastiche.<br />

Non mancherà un capitolo con i canovacci<br />

delle scenette, le tracce delle veglie di riflessione<br />

e delle veglie alle stelle. Perché<br />

non aggiungere poi una sezione sui costumi<br />

e i trucchi Quando vi capiterà di ideare un<br />

costume particolarmente riuscito o un trucco<br />

teatrale eccellente, farvelo tornare in mente al<br />

momento del bisogno non sarà solamente un’<br />

astuzia, ma un’ancora di salvataggio.<br />

Altra astuzia:<br />

se il campo<br />

estivo è a tema,<br />

raccogliete informazioni<br />

e, in una<br />

riunione di Squadriglia<br />

indetta appositamente,<br />

raccogliete il<br />

maggior numero di idee


per scenette, costumi e trucchi, ban e danze<br />

inerenti al tema.<br />

Mai sentito parlare del Battutario E’ una<br />

raccolta di frasi celebri che si compone al<br />

campo, ovviamente saranno le più divertenti<br />

e particolari (sono escluse le battute irripetibili).<br />

Si tengono da parte e si utilizzano sia<br />

con scenette che ricompongono l’occasione in<br />

cui sono state pronunciate, sia in rubriche dedicate,<br />

come lo stupidario del campo. Se non<br />

volete crearvi dei nemici, è meglio che manteniate<br />

riservato il nome dell’autrice/autore, a<br />

meno che non sia avvenuto sotto le orecchie<br />

di tutti!<br />

Se la Squadriglia o qualcuno dei suoi membri<br />

è particolarmente abile in qualche tecnica<br />

espressiva, senza esagerare per non venire a<br />

noia, fate però in modo di sfruttare queste capacità.<br />

Alcuni mezzi sono particolarmente efficaci<br />

e semplici (il radiodramma, i quadri fissi<br />

e mobili) altri un po’ più complessi (il coro parlato,<br />

la recitazione, il musical semplificato),<br />

ma molto suggestivi se ben fatti.<br />

Radiodramma (è il modo in cui si trasporta<br />

un racconto o un libro per essere ascoltato<br />

alla radio): comprende un lettore, personaggi,<br />

rumoristi. C’è una storia narrata dal lettore,<br />

in cui i dialoghi vengono invece<br />

letti direttamente dai personaggi<br />

e in cui i rumori vengono eseguiti<br />

dai rumoristi. I rumori possono essere<br />

creati con strumenti appositi<br />

o vocalizzati, anche con le parole<br />

onomatopeiche dei fumetti (i famosi<br />

sbang, crash, bang). Se riuscite a<br />

organizzarlo a casa, con più tempo<br />

per scrivere e ideare, la realizzazione<br />

sarà rapidissima e la riuscita<br />

garantita<br />

Quadri fissi e mobili: un narratore<br />

racconta la storia (si possono anche<br />

inserire altri lettori che diano<br />

voce ai personaggi) e sul palcoscenico,<br />

dietro ad un sipario che viene<br />

di volta in volta alzato e abbassato,<br />

si rappresenta la scena. Nel quadro<br />

fisso la scena è come una fotografia:<br />

tutti fermi immobili. Nel quadro<br />

mobile si parte da un’istantanea<br />

con tutti i personaggi in blocco di<br />

scena, ma questi poi si animano e<br />

rappresentano una parte di azione<br />

o con il mimo o con la recitazione.<br />

Il quadro fisso si presta più facilmente a temi<br />

umoristici (usando in particolare le espressioni<br />

dei personaggi), ma si può utilizzare anche<br />

per rappresentazioni più serie.<br />

Il coro parlato utilizza molti lettori che recitano<br />

le loro parti intrecciando le voci come<br />

in un coro polifonico: a canone (cori differenti<br />

che si alternano), ad inseguimento (il secondo<br />

coro pronuncia insieme al primo l’ultima parola<br />

o frase e poi prosegue mentre il primo tace), a<br />

sovrapposizione (più cori parlano insieme con<br />

testi diversi)<br />

Il musical semplificato fa cantare ai personaggi<br />

solo poche parole delle canzoni, che si<br />

inseriscano umoristicamente nella trama e nei<br />

dialoghi tra gli attori<br />

Le colonne sonore sono un ottimo accompagnamento<br />

per le scenette. Se avete in Squadriglia<br />

chi suona strumenti musicali (e se li è<br />

portati al campo), avrete non una, ma molte<br />

frecce in più per il vostro arco. La musica dal<br />

vivo è molto suggestiva, ma attenzione a sceglierla<br />

bene e a non fare durare troppo i brani<br />

(il verbo annoiare non deve mai comparire nei<br />

nostri fuochi). E’ possibile, in caso di scenette<br />

umoristiche, comporre orchestre “a fiato”,<br />

suonando a voce i vari strumenti, i risultati<br />

possono essere esilaranti.<br />

37


38<br />

I Rompitasche sono espedienti simpatici<br />

per ravvivare un fuoco, compaiono in scena<br />

all’improvviso (ma, ovviamente, sempre se non<br />

volete crearvi nemici, l’ingresso è concordato<br />

con chi sta sulla scena) e recitano una parte<br />

a sorpresa, come lo straniero che si è perso,<br />

l’attore rifiutato che vuole invece farsi valere,<br />

l’intervistatore del TG che fa la diretta dello<br />

spettacolo, il signor Pignolini che puntualizza<br />

gli errori di recitazione ecc.. Nell’arco del<br />

campo può diventare una consuetudine farli<br />

comparire, in momenti sempre diversi, anche<br />

durante danze e ban o canti. Sono assolutamente<br />

vietati alle veglie di riflessioni e alle<br />

veglie alle stelle.<br />

In un libro mai pubblicato di Hariu Protter,<br />

il famoso mago deve comprare il magico Elencocanto.<br />

Possederne uno fa in modo di poter<br />

trovare il canto giusto al momento giusto.<br />

Non è altro che un elenco di canti, scelto<br />

in base alle capacità e conoscenze canore del<br />

reparto.<br />

Davanti ad ogni titolo può essere inserito<br />

un simbolo che distingua: canti scout, canti<br />

lenti, canti ritmati e una serie di stelline:<br />

1 stella ...se proprio non c’è di meglio... questa<br />

canzone non la sanno tutti bene, riesce<br />

solo se c’è Giorgetta o Elisabetta e stavolta<br />

non ci sono, piace al Caporeparto<br />

che è stonatissimo<br />

2 stelle ...va be’ ce la caviamo<br />

3 stelle ...niente male, siamo<br />

quasi bravi<br />

4 stelle ...senza questa<br />

il reparto non sopravvive,<br />

manda il morale alle stelle, la<br />

cantano tutti<br />

5 s telle ...è il nostro cavallo di battaglia, quando<br />

la cantiamo applaudono anche gli scoiattoli e i<br />

leoni marini (quelli veri, intendo!)<br />

Se non sapete cos’è una check-list, imparatelo!<br />

Per il fuoco non se ne può fare a meno.<br />

Presenta un sacco di domande a cui bisogna<br />

dare una risposta positiva PRIMA che lo spettacolo<br />

vada a incominciare. Ogni Squadriglia<br />

se ne compone una personale, ma non devono<br />

mancare le domande come: C’è tutto il materiale<br />

Ci sono le torce elettriche funzionanti<br />

C’è abbastanza legna Il posto dove dobbiamo<br />

recitare è pulito, senza sassi, chiodi o altro<br />

materiale pericoloso La scaletta è a posto Il<br />

testo da leggere è disponibile e non ce lo<br />

siamo dimenticati a trenta chilometri<br />

di distanza<br />

Recitare noi stessi non è la cosa<br />

più facile del mondo, ma almeno<br />

la parte la conosciamo bene. Le scenette<br />

che riguardano la nostra Squadriglia<br />

possono essere un asso nella manica. Abbiamo<br />

fatto qualcosa che non era proprio perfetto<br />

Spieghiamone umoristicamente il perché al<br />

Reparto... tanto hanno già riso anche prima.<br />

Abbiamo perso un gioco o una gara Siamo<br />

comunque i vincitori morali, è stato solo perché...<br />

ve lo spieghiamo noi il perché! La Caposquadriglia<br />

o il Caposquadriglia hanno bevuto<br />

una pozione magica e non sanno più parlare...<br />

è una fortuna o una sfortuna Vediamo cosa<br />

succede.


Dimenticarsi il Quaderno di Caccia è brutto,<br />

non averlo quando si prepara un fuoco è da<br />

stupidi... vedi sopra. La legge di Murphy<br />

colpisce quando meno te l’aspetti, ma<br />

lo spettacolo deve continuare, con<br />

un po’ di faccia tosta nessuno capirà<br />

che abbiamo sbagliato! Il panico da<br />

palcoscenico è sempre dietro la porta...<br />

ma dov’è la porta nel prato dove<br />

faremo il fuoco Se il fuoco è andato<br />

bene il merito è del Caposquadriglia,<br />

se è andato male la colpa è del resto<br />

della Squadriglia.<br />

Ricapitoliamo un po’: se possibile,<br />

lo abbiamo detto tante volte, portiamoci<br />

un bel po’ di idee da casa,<br />

perché al campo, lo sappiamo tutti,<br />

il tempo è tiranno. Teniamoci sempre<br />

qualcosa pronto di riserva, ma preparato<br />

bene, perché può risollevare<br />

le sorti di una serata fiacca. Anche<br />

i migliori sbagliano, ma perseverare<br />

è da stupidi... impariamo dagli errori,<br />

perché la nostra Squadriglia stupida<br />

non lo è mai stata. Lo spettacolo non<br />

è democrazia, il regista è un re... poi se<br />

sbaglia ci pensiamo dopo.<br />

39


L’ARTE della MANUTENZIONE<br />

del MATERIALE di SQUADRIGLIA<br />

di Lucio Costantini - disegni di Tommaso Pedullà<br />

ra la fine di marzo quando Gianna, la<br />

ECaposquadriglia delle Antilopi, in vista<br />

dei giochi di San Giorgio del mese successivo,<br />

scese nello scantinato del magazzino<br />

di Reparto insieme a Claudia, la terza di Squadriglia,<br />

a cui era stato affidato da poco l’incarico<br />

di magazziniera.<br />

Entrambe vennero colpite da un forte odore<br />

di muffa. Lì per lì non ci fecero caso, ma<br />

una volta aperti i sacchi contenenti la tenda<br />

di Squadriglia si resero conto che quell’odore,<br />

fattosi più acuto, proveniva proprio da lì.<br />

Srotolata che ebbero la tenda nel cortile della<br />

base di Reparto costatarono che, purtroppo,<br />

l’umidità aveva fatto il suo corso.<br />

In pratica soltanto il pavimento della canadese,<br />

essendo di pvc, si era salvato. Il telo<br />

interno e il soprattetto erano ridotti a un<br />

colabrodo e non era nemmeno pensabile di<br />

rammendarli. Gianna immaginò la faccia che<br />

avrebbero fatto Giulia e Roberto, i Capireparto,<br />

appena appresa la notizia.<br />

La tenda era da ricomprare e quindi le Antilopi<br />

avrebbero dovuto mettere in moto tutta<br />

la loro creatività per far sì che la prossima<br />

attività di autofinanziamento desse i risultati<br />

sperati. Era accaduto che il campo di Reparto<br />

si fosse concluso sotto la pioggia e il materiale<br />

era stato “provvisoriamente” depositato<br />

in magazzino con l’intento di sistemarlo non<br />

appena possibile.<br />

Poi, complici le vacanze estive e la dispersione<br />

delle Squadrigliere tra mari e monti, i<br />

buoni propositi delle Antilopi si erano dissolti<br />

come neve al sole...<br />

Gianna, consapevole dell’errore commesso,<br />

convocò un Consiglio di Squadriglia nel quale<br />

vennero prese delle decisioni importanti. Era<br />

doveroso che le Antilopi, nessuna esclusa, collaborassero<br />

d’ora in avanti per conservare in<br />

modo adatto il materiale, dalla semplice trivella<br />

alla tenda.<br />

Per passare dalle parole ai fatti tutto il materiale<br />

venne portato a casa di Gianna.<br />

40


L’elenco,<br />

redatto<br />

da Claudia, comprendeva la seguente<br />

attrezzatura: una sega ad arco per<br />

legname dolce; un saracco; un coltellaccio per<br />

sfrondare rami; due accette il cui filo era in<br />

condizione pietose; una raspa piana; una raspa<br />

semi tonda; una raspa tonda senza manico; un<br />

trapano a mano (il papà di Gianna, che di certe<br />

cose se ne intendeva, disse che si chiamava<br />

girabecchino) con una serie di punte di diversi<br />

diametri; tre scalpelli da legno da arrotare; un<br />

mazzuolo di gomma per piantare picchetti; un<br />

mazzuolo per scalpelli; una mazza pesante con<br />

manico corto; una serie di trivelle di diametro<br />

variabile; due pale pieghevoli; un punteruolo;<br />

un piccone; un rastrello privo di manico; un<br />

metro metallico a nastro; un filo a piombo;<br />

un livello; due lampade a gas con bombolette<br />

prive di vetro e retina; due taniche di plastica;<br />

una ghirba di plastica per acqua potabile con<br />

rubinetto.<br />

La batteria da cucina recava ancora le tracce<br />

dell’ultimo pasto: le pentole erano state lavate<br />

in fretta e l’odore che si sprigionò quando<br />

vennero sfilate l’una dall’altra e aperte non era<br />

proprio dei migliori! I picchetti della tenda<br />

erano stati riposti in fretta, andavano ripuliti<br />

dalla terra e alcuni erano vistosamente storti.<br />

Difficile su due piedi stabilire quanto cordino<br />

ci fosse: una matassa aggrovigliata che mise a<br />

dura prova le Antilopi per venirne a capo!<br />

Una volta inventariato il materiale andava<br />

risistemato o comunque predisposto per essere<br />

ben conservato.<br />

A quel punto furono utili i consigli dati sia da<br />

Roberto, il Caporeparto, sia dallo stesso papà<br />

di Gianna. Le Antilopi trasformarono alcune riunioni<br />

di Squadriglia in momenti di lavoro. Il<br />

cordino, che per fortuna era sintetico e quindi<br />

non aveva risentito dell’umidità, venne ridotto<br />

in spezzoni da tre e da quattro metri, misure<br />

adatte per le legature al campo e<br />

le estremità vennero bruciate<br />

con l’accendino per evitarne<br />

lo sfilacciamento. Ogni<br />

spezzone venne arrotolato<br />

con cura secondo le<br />

istruzioni di Gianna per<br />

essere riposto appeso.<br />

Nessuna delle Antilopi<br />

era in grado di rifare il filo alle accette<br />

e agli scalpelli: vennero perciò affidate<br />

all’arrotino. Furono ricollocati i manici<br />

per la raspa e per il rastrello;<br />

comprati i vetri e le retine per le<br />

lampade a gas.<br />

Quasi tutti gli attrezzi,<br />

riposti bagnati o umidi alla<br />

fine del campo estivo, recavano<br />

tracce di ruggine: fu<br />

necessario toglierla con delle pezze abrasive<br />

morbide impregnate di petrolio. Le lame vennero<br />

protette con un velo di grasso. Alla fine<br />

del lavoro le mani delle Antilopi erano odorose<br />

e non propriamente belle da vedere; in compenso<br />

gli attrezzi erano tornati come nuovi.<br />

I picchetti vennero ripuliti e raddrizzati con<br />

pazienza. La batteria impilabile da cucina venne<br />

lavata e riposta in un sacco di cotone apposito;<br />

la cassa di squadriglia, pulita, riverniciata<br />

e contrassegnata con i colori di squadriglia.<br />

Gianna riflettendo fra sé su quanto accaduto<br />

pensò che le Antilopi si sarebbero potute<br />

risparmiare quella fatica se solo si fossero ricordate,<br />

lei compresa, dell’articolo nove della<br />

Legge. Si disse che alla prossima riunione di<br />

Squadriglia, con l’aiuto dei Capi, ci avrebbero<br />

ragionato su...<br />

41


NON SI NASCE... IMPARATI<br />

Come diventare un buon Caposquadriglia<br />

di Damiano Marino - disegni di Riccardo Francaviglia<br />

42<br />

empo fa ho sentito una definizione che<br />

T<br />

mi è piaciuta e la volevo condividere<br />

con voi: la Squadriglia è come il team<br />

dei meccanici ai box della Formula 1: ognuno<br />

ha il suo incarico ben definito, ognuno si è<br />

preparato e lavora in perfetta coordinazione<br />

con gli altri, tutti uniti nell’effettuare i propri<br />

incarichi nel minor tempo possibile. Fra di<br />

loro ce ne è uno che sembra avere un ruolo<br />

secondario: è chiamato lollipop man (uomoleccalecca),<br />

quello che alza una grande paletta<br />

per dare il via al pilota per riprendere la gara.<br />

È un incarico tutt’altro che secondario, anzi,<br />

quell’uomo è il capo del team, il responsabile<br />

delle operazioni: da lui dipende il tempo di<br />

fermata ai box e quindi gli esiti della gara, e<br />

per farlo ha necessità di avere sotto occhio<br />

tutta la squadra dei meccanici e il lavoro da<br />

loro svolto.<br />

Se la Squadriglia è il team, il lollipop man è il<br />

Caposquadriglia.<br />

Una Squadriglia capace di lavorare unita,<br />

ognuno con il suo preciso incarico, tutti<br />

indispensabili per raggiungere il successo,<br />

tutti sotto lo sguardo e la direzione di un buon<br />

capo.<br />

Qual è allora l’elemento chiave per essere<br />

un buon Capo Sicuramente avere esperienza<br />

e conoscere bene ciò che la squadra fa; poi<br />

saper lavorare in team, dove ognuno ha un<br />

suo preciso incarico e responsabilità; quindi<br />

saper prendere le decisioni giuste al momento<br />

giusto e saper dare le direttive perché la<br />

squadra lavori sempre al meglio, migliorandosi<br />

sempre più.<br />

Ma come si diventa Caposquadriglia È solo<br />

un incarico legato all’età, oppure ha anche<br />

altre caratteristiche Sicuramente è legato<br />

all’età, ma questo solo perché chi ha più anni<br />

possiede più esperienza, semplicemente per il<br />

fatto di aver vissuto più esperienze; questo<br />

non è l’essenziale, poiché l’esperienza da sola<br />

non basta, serve anche la capacità di<br />

saper gestire una squadra, di saperla far<br />

lavorare unita, raggiungendo sempre<br />

nuovi obiettivi.<br />

Nella mia esperienza di Capo Reparto<br />

ho visto diverse tipologie di<br />

Caposquadriglia, e mi sono<br />

anche accorto che spesso i nuovi<br />

Capisquadriglia erano il riflesso<br />

di quello che loro avevano visto e<br />

vissuto quando erano più piccoli.<br />

Ci sono due tipologie di Csq<br />

che non funzionano, che sono<br />

agli opposti (seppur con risultati<br />

analoghi):<br />

Il Csq “faccio-tutto-io”, anche bravo<br />

nelle tecniche, che però non si fida della<br />

Squadriglia e nelle attività cerca di fare<br />

tutto lui (apparentemente con successo).<br />

Risultato: la Squadriglia non sa lavorare<br />

assieme, non impara le tecniche (tanto le sa<br />

il Csq!), i ragazzi piano piano se ne vanno<br />

perché non hanno stimoli, anzi spesso sono<br />

rimproverati di essere incapaci.


Il Csq “tanto-io-sono-grande”, che<br />

ormai si è stancato di dare il massimo, che<br />

si ritrova sempre con i grandi del Reparto e<br />

non si interessa più della vita di Squadriglia,<br />

lasciandola allo sbando. Risultato: nessuno<br />

insegna le tecniche, la Squadriglia è disunita,<br />

i ragazzi piano piano se ne vanno perché non<br />

si divertono più.<br />

Vi è una terza tipologia invece vincente,<br />

quella descritta sopra nell’immagine del<br />

lollipop man, che lavora di squadra, che<br />

insegna le tecniche, che ha lo sguardo su<br />

ognuno e sa aspettare e calibrare i ritmi della<br />

squadra sui tempi e modi dell’ultimo. Un capo<br />

così fa entusiasmare tutta la squadra, che<br />

naturalmente risponderà dando il meglio di sé.<br />

Ecco allora alcuni ingredienti essenziali per<br />

diventare un buon Csq: trapasso delle nozioni;<br />

voglia di fare e di migliorarsi; mettersi avanti<br />

obiettivi e raggiungerli, anche con l’aiuto<br />

degli altri. Altro ingrediente, non meno<br />

importante, è il legame con il Vice, che è fatto<br />

di condivisione, corresponsabilità, trapasso<br />

nozioni.<br />

TU, CAPOSQUADRIGLIA<br />

È il titolo di un libretto della Fiordaliso, in commercio<br />

da un anno, rivolto proprio ai lollipop men delle<br />

Squadriglie! Alcuni ragazzi e ragazze di ASq di Acireale<br />

hanno aggiornato un bel testo di Léon Braun rivolto<br />

proprio ai Capisquadriglia. È composto da ventidue<br />

consigli, tutti molto concreti, rivolti direttamente<br />

ai Csq. I titoli dei capitoli ci aiutano a scoprirne la<br />

ricchezza: il ritratto del Caposquadriglia; lo Spirito di<br />

Squadriglia; la vita della Squadriglia. Contiene poi una<br />

bella appendice con chiacchierate, riflessioni, spunti<br />

di preghiera.<br />

Il Campo Estivo e poi l’inizio delle attività del<br />

prossimo anno, sono occasioni da non perdere<br />

per poter divenire ottimi Csq. La ricetta c’è,<br />

gli ingredienti anche, non basta altro che<br />

mettersi al lavoro. Alcune idee Al Campo una<br />

bella Impresa di Campismo, per fare il migliore<br />

Angolo di Squadriglia che il Reparto ricordi: si<br />

faranno insieme i progetti delle costruzioni,<br />

si divideranno gli incarichi, si rimedierà il<br />

materiale occorrente, ci si impratichirà con<br />

le tecniche richieste, ci si confronterà con il<br />

saper lavorare di squadra, si gioirà insieme<br />

dei risultati. All’inizio dell’anno invece una<br />

bella Uscita di Squadriglia per riprendere i<br />

ritmi e il coordinamento: ognuno proporrà<br />

attività e giochi legati al proprio incarico e<br />

alle proprie competenze, il tutto sotto la regia<br />

e il coordinamento di Capo e Vice, che come<br />

bravi lollipop men sapranno ridare il via alla<br />

Squadriglia perché possa essere sempre la<br />

prima!<br />

43<br />

CAMPI PER CAPISQUADRIGLIA, PERCHÉ NO<br />

In alcune Regioni, fra cui il Lazio e la<br />

Calabria (vedi i loro siti web), si organizzano<br />

Campi appositamente per Csq (il Lazio anche<br />

per quelli non all’ultimo anno di Reparto).<br />

Possono essere una bella occasione per<br />

imparare ad essere dei veri lollipop man!


Tecnologie, Social Network e<br />

nuovi mezzi di comunicazione<br />

Dal jamboree a facebook passando per JOTA e JOTI<br />

di Giorgio Infante - foto tratte da jotajoti.org<br />

44<br />

Incontrare altre persone per<br />

scambiarsi opinioni, idee ed informazioni<br />

é da sempre importantissimo<br />

per tutta l’umanità.<br />

È ragionando su questa necessità<br />

di comunicare e d’incontrarsi<br />

che Baden-Powell ha pensato<br />

ad esempio ai Jamboree. Se gli<br />

scout si incontrano per scambiarsi<br />

esperienze torneranno di<br />

certo a casa con la consapevolezza di essere<br />

un movimento di persone e con tante tante<br />

idee in più da custodire e da far crescere.<br />

Da sempre gli incontri si sono svolti con riunioni<br />

a cui partecipare fisicamente: questo<br />

comportava l’indubbio vantaggio di guardarsi<br />

negli occhi, ma anche qualche problema: ad<br />

esempio il tempo del viaggio e il costo di trasferimento.<br />

Ma... la fantasia umana ha creato<br />

via via nuovi sistemi tecnici che hanno permesso<br />

l’ampliarsi delle opportunità.<br />

Il telefono, le radio, internet hanno radicamente<br />

modificato il concetto di incontro. Non<br />

é quindi sempre necessario ritrovarsi in uno<br />

stesso posto in uno stesso periodo per incontrarsi.<br />

Da questa constatazione nascono lo JOTA e<br />

lo JOTI.<br />

Il Jamboree dell’aria (JOTA Jamboree On<br />

The Air)<br />

Il primo é nato nel 1958 da una semplice<br />

intuizione. Se gli scout decidono un periodo<br />

comune a tutto il mondo per parlarsi attraverso<br />

le onde radio, potranno condividere<br />

moltissime idee senza<br />

doversi spostare dalla propria<br />

città! Presto detto il jamboree<br />

dell’aria si svolge ogni anno nel<br />

terzo fine settimana di Ottobre<br />

e coinvolge circa mezzo milione<br />

di scout. Per partecipare occorrono<br />

le radio e alcune competenze<br />

tecniche: ma non occorre<br />

demoralizzarsi, ci sono molti scout capaci che<br />

saranno felicissimi di aiutarvi, come pure si<br />

può chiedere una mano a qualche amico radioamatore.<br />

Jamboree su internet (JOTI Jamboree On<br />

The Internet)<br />

Il secondo invece si é tenuto per la prima<br />

volta nel 1997 osservando l’evoluzione delle<br />

nuove tecnologie e pensando alla crescente<br />

rete internet come un nuovo strumento per<br />

mettere in relazione scout di tutto il mondo.<br />

Venne scelta la stessa data dello JOTA: questo<br />

moltiplica le possibilità di fare nuove amicizie<br />

durante quel fine settimana! Per partecipare<br />

si può utilizzare qualsiasi strumento via internet,<br />

anche se si usa soprattutto la chat IRC<br />

messa a disposizione da scoutlink.<br />

Nel <strong>2010</strong> JOTA e JOTI si sono svolti i giorni<br />

16 e 17 Ottobre. Per altre informazioni visitate<br />

la sezione “eventi” del sito del WOSM/OMMS<br />

www.scout.org, o direttamente (per JOTI)<br />

www.scoutlink.net<br />

Gli strumenti sono tanti: usiamoli ma con<br />

qualche accortezza.<br />

L’evoluzione degli strumenti per comunicare<br />

é stata inarrestabile. Da IRC e alle mail si<br />

é passati a quella “nuvola” di servizi che ci<br />

permettono di comunicare stabilmente con chi<br />

desideriamo “anytime” ed “anywhere”, ovvero<br />

senza barriere di luogo e di tempo.<br />

Possiamo scrivere un messaggio da qualsiasi<br />

luogo fisico perché su internet si crea un<br />

nuovo luogo virtuale. Contemporaneamente il


nostro messaggio potrà essere inviato<br />

in qualsiasi momento, e resterà on<br />

line per sempre, potenzialmente potremmo<br />

ricevere risposta dopo anni.<br />

Gli strumenti sono sicuramente<br />

noti a tutti voi: MSN e tutti gli altri<br />

servizi di messaggeria istantanea, la<br />

possibilità di chiamare (e vedersi) ad<br />

esempio con Skype, la condivisione<br />

di pensieri e informazioni (e la possibilità<br />

di commentare) con tutti i<br />

blog, le reti sociali che permettono<br />

di condividere pensieri, foto, video,<br />

etc come ad esempio Facebook.<br />

Impossibile elencarli tutti, non basterebbe<br />

un numero intero di <strong>Avventura</strong>!<br />

Tutti questi servizi, pur diversissimi, hanno<br />

qualcosa in comune fra loro, nonché qualche<br />

insidia da considerare:<br />

• Spesso sono servizi gratuiti. Attenzione<br />

però! Se é vero che non ci vengono chiesti soldi<br />

per usarli, dobbiamo considerare però che<br />

ci chiedono molte informazioni su di noi e<br />

che l’uso può svelare molte nostre abitudini.<br />

Queste informazioni che lasciamo ai gestori<br />

dei servizi sono utilizzate ad esempio per la<br />

pubblicità che spesso li sorregge economicamente.<br />

Nulla di male,<br />

basta essere consapevoli<br />

che il nostro<br />

raccontare le vacanze<br />

al mare ad un amico<br />

potrebbe generare<br />

una pubblicità di un<br />

pacchetto vacanze ai<br />

tropici.<br />

• Sono dei media che rompono il classico<br />

sistema mediatico dove c’é un produttore di<br />

contenuti e moltissimi che li ricevono (come<br />

ad esempio in televisione dove il canale trasmette<br />

e gli spettatori guardano). Con questi<br />

servizi ciascuno di noi diventa utilizzatore,<br />

produttore e trasmettitore di contenuti. Il<br />

video della cerimonia della Promessa caricato<br />

on line potrà essere visto e diffuso oltre ogni<br />

nostro controllo. La rete ci rende un grande<br />

potere, possiamo diffondere le nostre idee,<br />

condividerle, commentarle, ma può anche renderle<br />

troppo pubbliche. È importante che il<br />

contenuto abbia anche una certa importanza e<br />

che cominciamo a decidere cosa é meritevole<br />

di diffusione e cosa forse é proprio inutile.<br />

• A tal proposito é una buona accortezza<br />

scrivere pensando che chiunque potrebbe<br />

leggere. Sicuramente possiamo settare le<br />

impostazioni di privacy, ma potrebbe esserci<br />

qualche intoppo tecnico o semplicemente, se<br />

un nostro amico condivide la nostra foto, e un<br />

altro ancora e ancora, magari può arrivare a<br />

chi non avremmo voluto. Inoltre la solita raccomandazione:<br />

dietro un nickname può celarsi<br />

chiunque, quindi occhi aperti ed evitare di fidarsi<br />

di chi non si conosce oltre ogni ragionevole<br />

dubbio.<br />

• Ciò che inseriamo travalica il tempo. Quello<br />

che pubblichiamo oggi potrebbe essere<br />

visto fra molti e molti anni da qualcuno (ad<br />

esempio il futuro fidanzato/a o il datore di lavoro),<br />

internet non dimentica!<br />

L’uso di internet ci offre opportunità incredibili<br />

ma ci impone anche una grande responsabilità.<br />

Spetta a noi essere consapevoli<br />

e capaci di usare bene tutti gli strumenti, affinché<br />

questi possano esserci utili e offrirci<br />

nuove possibilità (anche per la nostra squadriglia<br />

e reparto, perché no), con un occhio alle<br />

problematiche che dobbiamo essere capaci di<br />

governare perché non ci creino problemi.<br />

Scout-<strong>Avventura</strong> é anche su Facebook!<br />

Prova a cercarci!<br />

45


SCOUTING ON WEB<br />

www.scoutube.com e altri scout-siti<br />

Una delle dimensione più positive dell’attuale<br />

sviluppo di internet e delle applicazioni<br />

informatiche è quella della creatività. Con pochi<br />

strumenti, un computer, un telefonino in<br />

grado di riprendere foto e filmati, qualche mp3<br />

(scaricato regolarmente, gli scout sono leali!),<br />

si possono fare grandi cose.<br />

Lo potete vedere direttamente sul sito di<br />

www.scoutube.com, dove i video scout sono<br />

bellissimi, allegri, simpatici, incredibili.<br />

di Mauro Bonomini - Fotografia di Camilla Lupatelli - Immagini dal WEB<br />

46<br />

E la creatività di guide ed esploratori non si<br />

ferma qui, ma si sviluppa anche in blog, come<br />

quello del reparto Aquile Randagie del Motta<br />

di Livenza 1, www.scoutmotta1.blogspot.<br />

com ospitato nel circuito Blogspot.<br />

Oppure l’esperienza della squadriglia Delfini,<br />

che ha conquistato la specialità di Giornalismo<br />

con un blog ospitato sulla piattaforma Splinder<br />

www.sqdelfinifiore1.splinder.com.<br />

Tra questi esempi non può mancare lo splendido<br />

sito www.webradioscout.altervista.com<br />

che trasmette on-line musica canti e musica<br />

scout.<br />

In scoutube si possono caricare i video realizzati<br />

con la vostra squadriglia o il vostro<br />

reparto, ne raccoglie di tutti i tipi, alcuni veramente<br />

di ottima qualità. Gestire (e sopratutto<br />

tenere vivo) un blog richiede di entrare<br />

un po’ nello spirito del giornalismo: fare<br />

cronaca, raccontare, stimolare le discussioni.<br />

Una web radio è esattamente come una radio<br />

on-air, musica e commenti, registrati e inseriti<br />

poi nel sito; ovviamente richiede attrezzature<br />

tecniche piuttosto impegnative. Per realizzare<br />

video esistono programmi anche a costo basso<br />

che permettono di ottenere ottimi risultati, se<br />

si vuol aggiungere un po’ di qualità e qualche<br />

effetto speciale più gradevole. Mentre le<br />

piattaforme di blog, come potete vedere negli<br />

esempi, offrono già tutto pronto per il miglior<br />

risultato. Sul blog della squadriglia Delfini<br />

hanno scritto anche le squadriglie appena salite<br />

al Reparto: non è stato difficile!<br />

Tutte queste esperienze che abbiamo raccolto<br />

hanno molto in comune: passione, impegno,<br />

voglia di esprimersi e di farsi conoscere. Non<br />

sono passeggiate, richiedono tempo e conoscenze,<br />

richiedono di andare oltre al semplice<br />

divertimento assumendosi la responsabilità di<br />

dare un seguito a tutto. Non è la stessa cosa<br />

che scambiare messaggi con qualcuno, ma il<br />

lavoro rimane a disposizione di molte più persone<br />

e ognuno può anche lasciare il suo commento<br />

ed essere coinvolto. La cosa più difficile,<br />

in fondo, è proprio mantenere nel tempo<br />

un progetto bello e valido. Una sfida Sì, ma<br />

siamo sicuri che tra Guide ed Esploratori in<br />

gamba come voi c’è chi la vorrà raccogliere.


Con l’uniforme addosso é facile riconoscere<br />

uno Scout! Alcuni la porteranno impeccabile,<br />

alcuni non proprio da manuale,<br />

ma non sarà davvero difficile capire che<br />

quella persona con addosso del blu é proprio<br />

un Esploratore o una Guida (FIG1).<br />

Lasciamo però per un attimo il nostro amato<br />

guardaroba e proviamo a dedicarci al modo di<br />

essere Scout. Spesso ce lo si dice, la cosa importante<br />

è il comportamento di uno scout fuori<br />

dalle attività in sede o nelle uscite e campi. In<br />

teoria non é nemmeno tanto difficile, abbiamo<br />

dei punti fermi fortissimi per indirizzare il<br />

nostro comportamento: la Promessa e la<br />

Legge Scout!<br />

segnali di scautismo<br />

Si può fare un semplice esercizio. Prendiamo<br />

una giornata tipo: ad esempio una normale giornata<br />

di scuola, quelle con almeno un compito in<br />

classe, il rischio interrogazione e un pomeriggio<br />

diviso fra lo studio e gli amici. Teniamoci a portata<br />

di mano un piccolo taccuino (il quaderno di<br />

caccia non é proprio pratico portarselo dietro)<br />

Man mano che gli eventi della giornata seguiranno<br />

il loro corso dovremo appuntarceli, prestando<br />

però attenzione anche a segnare i punti della<br />

Legge e della Promessa che vengono chiamati in<br />

causa da quegli eventi o da quelle azioni.<br />

Ma senza l’uniforme...<br />

SCOUT<br />

Qualche esempio. Il compito in classe richiama<br />

senza dubbio il punto della legge “sono leali”<br />

perché potrei essere chiamato a scegliere se copiare<br />

o no. É coinvolto anche il primo punto (lo<br />

sapete a memoria, vero) perché ci si può chiedere<br />

se si é meritata tutta la fiducia (dei genitori,<br />

degli insegnati) che ci viene riconosciuta.<br />

Se decido di ruminare un chewingum quando<br />

arriverà il momento di gettarlo sarà senza dubbio<br />

coinvolto il punto “amano e rispettano la<br />

natura” perché posso scegliere la via del cestino<br />

o... ehm... altre destinazioni.<br />

Arrivati alla sera avremo riempito qualche pagina<br />

e prima di coricarsi sarà un bell’esercizio<br />

provare a rileggere la propria giornata alla luce<br />

dei nostri valori scout.<br />

Sarà possibile tracciare un bilancio della giornata,<br />

quali punti si sono rispettati facilmente e<br />

quali no, traendone da questa verifica uno spunto<br />

per poter il giorno dopo fare un pochino di<br />

più del proprio meglio.<br />

Vi sembrano solo belle parole Può essere, però<br />

la nostra adesione alla Legge e alla Promessa<br />

non é solo la recita a memoria, ma é qualcosa di<br />

estremamente concreto, che passa da tutti i nostri<br />

comportamenti e dalle nostre scelte, anche<br />

le più piccole e apparentemente insignificanti.<br />

Chi ci sta intorno (amici, genitori, fratelli),<br />

vedendo le nostre azioni capirà facilmente se<br />

siamo scout, senza bisogno nemmeno di doverglielo<br />

dire o ricordare.<br />

di Giorgio Infante di Giorgio - foto Infante d’archivio - disegni di Martina Acazi<br />

47


POSTA PER VOI<br />

C i a o<br />

a tutti gli E/G! Mi<br />

chiamo Francesca e ho 13 anni.<br />

Faccio parte della mitica Sq. Koala del<br />

reparto Excalibur di Castel San Giovanni<br />

1°. Sono abbastanza socievole e amo parlare<br />

e conoscere nuove persone. Sto prendendo la<br />

Specialità di Corrispondente e le risposte da me<br />

sono assicurate. Anche se mi dicono in tanti che<br />

sono inaffidabile, per i miei amici faccio di tutto!<br />

Quindi scrivete assolutamente! <strong>Avventura</strong> a tutti!<br />

Francesca Zavattarelli - V. Salvator Allende<br />

n°27 Castel San Giovanni 29015 (PC)<br />

E-mail: zava97@hotmail.it<br />

C i a o !<br />

Sono Francesco<br />

Calisi un Esploratore del Reparto<br />

Orione del Casamassima 1. Ho 13 anni<br />

e ormai sono al quarto anno di Reparto.<br />

Quest’anno ho deciso di prendere la Specialità<br />

di Corrispondente e vorrei conoscere E/G di tutta<br />

Italia per parlare di tutto: musica, bans, giochi,<br />

canti e molto altro... Mi piace tanto la musica,<br />

tra i miei gruppi preferiti ci sono i Green Day e i<br />

Red Hot Chili Peppers. Se volete conoscermi vi<br />

lascio il mio contatto MSN: francesco9714@<br />

hotmail.it, mentre il mio indirizzo di casa<br />

è: Francesco Calisi - via Unità, 10 -<br />

70010 Casamassima (BA)<br />

48<br />

C i a o<br />

a tutti, sono<br />

Valentina e faccio parte del<br />

Rivoli 2. Mi piacerebbe tanto avere un<br />

amico/a di penna con cui scambiare idee,<br />

confidarmi e scambiarci tradizioni dei rispettivi<br />

Reparti. Sono al secondo anno di Reparto,<br />

sono allegra e simpatica, inoltre mi piacciono<br />

molte le lettere poiché trovo che siano molto<br />

più personali rispetto alle solite email. Inoltre<br />

mi piacerebbe instaurare un gemellaggio con<br />

un’altra Squadriglia.<br />

Il mio indirizzo è: Valentina Salomone -<br />

Via Auriletto, 12 - 10098 Rivoli<br />

(TO)


C i a o<br />

Scout di ogni<br />

dove!!! Sono Francesca, il Capo<br />

Squadriglia delle favolose Pantere<br />

che saluto tanto. Ho 14 anni, vengo da<br />

Sant’Antioco (un paesino nel sud Sardegna) e<br />

faccio parte del reparto “Freedoom Sant’Antioco1”...<br />

ambisco alla specialità di corrispondente e cerco<br />

tanti Scout con i quali scambiare tradizioni e usanze<br />

del proprio Reparto... un grosso bacio e vi aspetto<br />

numerosi...<br />

P.S: se volete il mio indirizzo è: Francesca<br />

Culurgioni, via Cesare Battisti, 31, 09017<br />

Sant’Antioco (CI)<br />

U n<br />

grande CIAO a te che<br />

stai leggendo! :D<br />

Mi chiamo Stefania, ho 15 anni e sono<br />

da poco la CSq. Delle fantastiche Rondini del<br />

Bassano 4! Adoro fotografare il mondo, cantare<br />

a squarciagola ogni tipo di canzone (anche se, ehm,<br />

non sono particolarmente intonata), cimentarmi nella<br />

pionieristica, ma non sono proprio in ottimi rapporti con la<br />

topografia! Se stai leggendo queste parole si sicuro hai già capito<br />

Ciao !<br />

Sono Roberta Ottaviano<br />

e ho quasi 13 anni, faccio<br />

parte del reparto Emmaus nel gruppo<br />

KR 8°, nella super fantastica sq. Wallaby.<br />

Quest’anno vorrei prendere la Specialità di Corrispondente<br />

e vorrei tanto parlare con voi: Scout<br />

e Guide di tutt’Italia, per scambiare giochi, bans,<br />

gridi di Sq. ma anche solo per chiacchierare un po’.<br />

Vi lascio il mio indirizzo di casa: Via Giovanni Paolo<br />

II, 232 - 88900 Crotone (KR), e il mio indirizzo<br />

mail: betabi@alice.it. Spero di parlare<br />

con tante persone. Buon Sentiero!<br />

Cangurotta Esuberante.<br />

che scrivo perché sono una Guida, e in quanto tale sono sempre in<br />

cerca di nuove Avventure! Quella della corrispondenza la conosco da<br />

un po’, ed è proprio per questo che non vedo l’ora di travolgerti con<br />

milioni di lettere! Che fai ancora lì impalato!<br />

Se mi hai dedicato un minuto della tua vita leggendo questo annuncio,<br />

puoi usarne altri due prendendo carta e penna e raccontandomi i<br />

tuoi pensieri più folli, condividendo le tradizioni e i giochi più<br />

strani e soprattutto parlandomi delle tue Avventure più belle.<br />

Dai, sto già aspettando la tua lettera!<br />

Inviala a Stefania Neglia, Via Vivaldi, 18, 36022 San<br />

Giuseppe di Cassola (VI), oppure, se usare una penna<br />

ti ricorda troppo la scuola, la mia risposta è<br />

assicurata anche tramite mail: stefy17@<br />

live.it. (Spero) alla prossima lettera!<br />

Stefania<br />

49


Topo di Biblioteca<br />

50<br />

In questo numero vi proponiamo tre<br />

nuovi bellissimi sussidi della nostra casa<br />

editrice Fiordaliso, firmati dalle migliori<br />

penne e matite della Redazione di <strong>Avventura</strong><br />

presente e passata…<br />

Natura ed espressione (sussidi 17 e 18)<br />

e il sussidio n. 1 della serie GOLD, con 1<strong>28</strong><br />

pagine ricche di spunti tecnici di pionieristica.<br />

IMPARA A RECITARE<br />

di Mauro Bonomini<br />

Illustrazioni di Jean Claudio Vinci<br />

Editrice Fiordaliso - € 7,00<br />

TOPO DI<br />

BIBLIOTECA<br />

L’Autore vi propone trucchi,<br />

astuzie e consigli per essere<br />

degli attori convincenti, per<br />

far divertire anche il pubblico<br />

più esigente.<br />

Attori non si nasce, anche i<br />

più bravi hanno dovuto percorrere<br />

con pazienza e dedizione<br />

il difficile cammino<br />

dello spettacolo.<br />

Non vi si chiede tanto ma,<br />

leggendo con attenzione e passione questo sussidio,<br />

potrete diventare protagonisti apprezzati<br />

dei momenti di animazione cui sarete chiamati<br />

a partecipare: fuochi di bivacco o spettacoli teatrali.<br />

Costumi, maschere, personaggi, trucco: tutto<br />

viene spiegato in maniera facile e pratica, tutto<br />

contribuirà a farvi divertire di più ed il vostro<br />

pubblico sarà generoso di complimenti ed applausi.<br />

a cura di Mauro Bonomini<br />

ALLA SCOPERTA DEGLI ALBERI<br />

di Giorgio Cusma<br />

Illustrazioni di<br />

Jean Claudio Vinci<br />

Editrice Fiordaliso - € 7,50<br />

Scoprire la Natura è appassionante<br />

e divertente, anche<br />

senza conoscere i nomi degli<br />

alberi che stanno attorno.<br />

Ci rendiamo conto di essere<br />

circondati da tante presenze<br />

amiche che rendono migliore<br />

la nostra permanenza<br />

nei luoghi selvatici.<br />

Vi sembra difficile dare<br />

un nome a questi ami-<br />

ci Scoprirete invece che con l’aiuto di questo<br />

sussidio potrete farlo con facilità! Osservando<br />

le loro foglie e seguendo delle semplici regole<br />

sarete in grado di dare un nome ad alberi ed<br />

arbusti presenti nei boschi italiani. Il sussidio<br />

vi aiuta inoltre con pratiche tavole botaniche,<br />

sulle bandelle della copertina, utilissime per<br />

una rapida identificazione delle foglie.<br />

COSTRUZIONI DA CAMPO<br />

di Enrico Rocchetti<br />

Illustrazioni di Giulia Bracesco<br />

Editrice Fiordaliso - € 15,00<br />

La pionieristica è l’arte di<br />

costruire con materiali semplici<br />

ed essenziali, per rendere<br />

comoda la vita all’aperto:<br />

l’autore offre una ricca<br />

serie di progetti per le varie<br />

esigenze, descritti accuratamente<br />

con dettagli e disegni.


Spazio EG<br />

Ciao a tutti! Siamo la Sq. Tigri del Reparto Bitonto 2 e scriviamo<br />

per manifestare il nostro affetto e la nostra gratitudine alla nostra<br />

Caposq. Teresa e alla nostra Vice Mariagrazia.<br />

L’anno non è ancora finito, ma a noi non importa cosa succederà,<br />

noi siamo sicure che quest’anno sarà stupendo perché la nostra<br />

non è semplicemente una sq. ma è una vera famiglia di amiche<br />

con cui malgrado tutto condividiamo pianti, sorrisi, giochi, lavoro,<br />

fatiche, divertimenti, scherzi e... perché no, anche la dieta,<br />

per modo di dire!<br />

L’unica cosa che possiamo dirvi,<br />

Terry e Mary è: non cambiate mai perché siete veramente UNICHE!<br />

PS: Tigri the best & un grosso bacio al nostro Reparto.<br />

Ciao sono la Caposq. della Sq. TIGRI del reparto Bitonto 2 FELIN FELIX. Mi piacerebbe tanto<br />

se pubblicaste la foto allegata a questa email... l’abbiamo scattata durante la nostra missione...<br />

spero di vederla sulla copertina di Scout <strong>Avventura</strong>! in ogni caso vorrei sapere se<br />

verrà pubblicata! (Proprio in copertina non è possibile… ma pubblichiamo volentieri la foto qui! N.d.R.)<br />

Ciao a tutti, sono sempre la capo della sq.TIGRI del reparto BITONTO 2 e scrivo per fare<br />

una sorpresa alla mia Sq.! Questi anni sono volati via in un attimo con sorrisi<br />

e battibecchi. Insieme, sotto il riflettore di un sole splendente, accompagnate<br />

dalle note divertenti di canti e giochi, abbiamo imparato ad essere una Squadriglia,<br />

a stare insieme con i pregi e i difetti di ognuna di noi, a stringere i denti<br />

e a dare un calcio all’impossibile… vi voglio bene! TeReSa<br />

(magari facevate prima a salutarvi di persona, ma a volte è bello... allargare gli orizzonti! N.d.R.)<br />

Cara <strong>Avventura</strong>,<br />

siamo il Reparto Tuono Dirompente del Gruppo<br />

Scout agesci Melfi 2, e qui siamo in uscita il giorno<br />

24 gennaio <strong>2010</strong> sul nostro monte Vulture. Abbiamo<br />

incontrato tanta neve che ha fatto da cornice<br />

alle Promesse dei nostri Novizi. Un saluto a tutti i<br />

Reparti e buon lavoro a voi, continuate così, siete<br />

bravissimi. La Staff Capi del Gruppo Melfi 2.<br />

51<br />

Ciao <strong>Avventura</strong>, sono Marta (nella Sq. Pinguini del Verona<br />

24 “Martin Luther King”) sono appena entrata in<br />

Reparto e già mi sembra stupendo, vorrei ringraziare<br />

Elena,la mia Capo Cq. per tutto quello che sta facendo<br />

per me e le mie amiche, vorrei ringraziare anche la Vice<br />

Michela, che anche lei si mette di impegno e cerca i<br />

fare il possibile per noi. Ecco la mia sq. : ESTOTE PA-<br />

RATI!


Spazio EG<br />

Sono Diletta, del Reparto Eureka Messina 14. Con questo, sono nove anni di<br />

scautismo, e ripensando a tutte le esperienze e i sentieri che ho percorso,<br />

non posso fare a meno di ringraziare Dio, i miei Capi, la mia Squadriglia, i<br />

miei amici e tutti coloro che hanno reso questi nove anni indimenticabili.<br />

Con affetto,<br />

Leone che guarda lontano<br />

Anche scrivere sul giornale è uno dei piccoli passi di un<br />

gruppo che vuole crescere. Noi reparto Polaris Reggio<br />

Calabria 16 vorremmo riportare l’esperienza del campo<br />

invernale, trascorso a Gambarie, presso la casa dedicata<br />

a Don Forno. Nonostante il tempo ci abbia costretto a<br />

restare in casa, siamo riusciti comunque a divertirci in<br />

altre attività e a conoscerci meglio. Un ringraziamento<br />

speciale va a Suor Lilla che manca nella foto ,ma non nei<br />

nostri cuori.<br />

52<br />

Ciao <strong>Avventura</strong>,<br />

sono una Guida del reparto az trappeur l’Aquila 2. Vorrei condividere con tutti gli amici di <strong>Avventura</strong> alcune<br />

sensazioni del Natale trascorso nella mia città e la foto del reparto femminile scattata ad un uscita.<br />

Nonostante tutto, dicembre è arrivato anche a L’Aquila e lo scintillio delle prime decorazioni natalizie cominciano<br />

a far capolino nei centri commerciali già esistenti e in quelli<br />

nuovi. Il loro è un imporsi alle abitudini quasi del tutto commerciali; ma<br />

noi cittadini del L’Aquila come lo viviamo questo Natale Non più tra le<br />

vie del centro, tra le luci natalizie lungo tutto il corso, tra le bancarelle<br />

immerse in una magica nebbia che ti raccontano di dolci odori del vin<br />

brulé con cannella e chiodi di garofano, mentre, gli allegri suoni dei<br />

campanelli del caratteristico trenino pieno di bimbi rompe il silenzio dei<br />

vicoli più nascosti; ora per quelle vie, solo l’odore della polvere, il rumore<br />

delle ruspe… E le sole voci delle squadre dei VVFF che lavorano senza<br />

sosta per mettere in sicurezza il maggior numero di edifici e monumenti.<br />

Questo non è stato il solito Natale, quello delle grandi spese e dei grandi<br />

sfarzi. Il sisma in qualche strano modo ci ha arricchiti: ci ha fatto riscoprire<br />

che è la semplicità delle cose che le rende speciali e magiche, come<br />

lo stare con la propria famiglia, l’intensità di un abbraccio, l’odore dei<br />

mandarini davanti ad un camino. E’ la fortuna che a tavola non manca<br />

nessuno mentre nel cielo brillano trecento stelle che resteranno sempre<br />

vicino non solo alle persone a loro più care, ma, a tutti noi.<br />

Ciao Michaela, ciao Susanna, ciao Domenico, ciao Maria Paola, porterò sempre il ricordo dei nostri sorrisi,<br />

dei nostri giochi d’asilo, quando con le nostre voci di bimbi vestiti da angioletti annunciavamo la buona<br />

novella a tutta Onna …<br />

cicala pensierosa l’Aquila 2<br />

Ciao a tutti,<br />

sono Tommaso, Capo Squadriglia dei Coccodrilli del reparto Remo Furlan del<br />

gruppo TV3. Ormai siamo in un anno nuovo, e gli Esploratori dell’Alta Squadriglia<br />

sono passati al Noviziato. Tra questi volevo ringraziare Matteo, che<br />

l’anno scorso ha guidato i Coccodrilli, per i bei momenti passati assieme e<br />

per tutto quello che ha insegnato a me e al resto della Squadriglia.<br />

Vi invio anche una foto di Matteo durante l’uscita di Alta al campo.


Ciao a tutti sono Pasquale il<br />

Caposq. degli SPARVIERI e<br />

voglio fare un saluto a tutta<br />

Lamezia! Ciao!!<br />

Spazio EG<br />

Ciao, sono il Vice Caposq. dei Cervi<br />

del Reparto Roma 131. Mi è piaciuto<br />

moltissimo l’articolo sull’uniforme del 1<br />

marzo <strong>2010</strong> concordo pienamente con<br />

quello che avete scritto: molte volte,<br />

quando camminiamo in fila, ci capita<br />

di sentire commenti del tipo “ma come<br />

sono vestiti questi” oppure “guarda<br />

questi...”. Secondo me l’uniforme e una<br />

cosa che accomuna tutti gli Scout del<br />

mondo e senza di quella lo Scautismo<br />

non esisterebbe. Nel mio Reparto<br />

non riusciamo a metterci sempre in<br />

uniforme ma quando ci riusciamo ci sentiamo soddisfatti! Rivolgo un saluto a tutti gli Scout e al<br />

mio Reparto. Edoardo ROMA131<br />

Ciao a tutta la Redazione di <strong>Avventura</strong>,sono Francesca della Squadriglia<br />

Pantere del reparto Black Feet, Pomigliano 1. Vi scrivo per salutare,<br />

ma soprattutto per ringraziare la mia favolosa Squadriglia con cui ho<br />

passato momenti bellissimi e anche brutti, ma tutte insieme abbiamo<br />

trovato la forza di affrontare le difficoltà e di guardare avanti, data la<br />

nostra inesperienza appena entrate in Reparto. Ormai è il terzo anno<br />

insieme, e anche se probabilmente l’anno prossimo verremo divise, io<br />

spero che il ricordo delle panterine viva sempre in noi. Grazie al mio<br />

Caposq. Annalisa, al mio vice Rita e a tutte le altre: Simona, Francesca e<br />

Marica. Un grazie speciale va al nostro Staff che ci ha fatto vivere tante<br />

bellissime esperienze... e un saluto a tutto il mio Reparto! Francesca.<br />

53<br />

Buon giorno sono la<br />

Caposquadriglia delle Pantere<br />

del Gruppo Scout Settecamini 1.<br />

Volevo mandare le foto dell’uscita<br />

di Reparto che abbiamo fatto<br />

a S. Vittorino per pubblicarla<br />

sul giornalino Scout. Grazie in<br />

anticipo.


Spazio EG<br />

Ciao a tutti, siamo Roberta e Laura della Sq. Cigni, del Reparto<br />

Viking Francisça, del Siracusa 2. Dato che quest’anno il nostro<br />

fantastico Caposq. passa in Noviziato, le volevamo lasciare un ricordo<br />

speciale della Squadriglia. Felicetta, questo è il tuo ultimo<br />

anno al Reparto. Innanzitutto ti volevamo ringraziare perché ci<br />

hai fatto trascorrere un anno pieno di sorprese ed emozioni, poi,<br />

grazie al tuo magnifico carattere, hai fatto unire sempre di più<br />

la Sq. e hai fatto in modo di coinvolgerci in tutte le attività e in<br />

tutti i giochi. Speriamo che l’anno prossimo sapremo sfruttare al<br />

meglio tutto ciò che ci hai insegnato... infine volevamo ringraziare<br />

tutti quelli che passano al Noviziato, specialmente Maria Cristina, Tommaso e Claudia, che ci hanno<br />

fatto trascorrere momenti indimenticabili. Un bacione a tutto il Reparto. Robertina & Lalla<br />

Cara <strong>Avventura</strong>, sono Gloria del Reparto<br />

Everest (Rende 2, Calabria). Sono<br />

una Squadrigliera della supermitica Sq.<br />

Pantere. Io sono passata al Reparto<br />

quest’anno e volevo dire che fino ad ora<br />

è stato bellissimo. Vorrei ringraziare soprattutto<br />

la mia Sq. che mi è stata molto<br />

vicina in questo periodo: Alessandra,<br />

Vanessa, Maria Chiara, Silvia e Manuela.<br />

Ma ringrazio anche tutto il Reparto,<br />

molto molto simpatico. Tra poco si parte<br />

per il Campo e non vedo l’ora. Un bacio<br />

a tutti quelli del Rende 2 e BUONA CAC-<br />

CIA!<br />

Ciao! Siamo le Guide<br />

e gli Esploratori del<br />

Reparto SEASIDE<br />

Termoli 1. Abbiamo<br />

appena terminato la<br />

nostra meravigliosa<br />

impresa: la costruzione<br />

della nuova<br />

sede di Reparto.<br />

Siamo orgogliosi del<br />

lavoro che abbiamo<br />

svolto e vogliamo condividere questa gioia con tutti voi...<br />

Buona Caccia<br />

Ciao <strong>Avventura</strong>! Sono Elena, Vice della Sq. Pantere del Reparto Corato 1<br />

Hale bopp. Leggo “<strong>Avventura</strong>” ormai da 3 anni e lo trovo molto utile in<br />

alcune occasioni, inoltre ho fatto delle nuove amicizie seguendo gli indirizzi<br />

di posta elettronica di altri scout... Questa volta voglio scrivere io<br />

al giornalino e salutare la mia cara Capo Stefania con la quale ho vissuto<br />

momenti bellissimi nonostante fossimo solo in due in Sq. Sono molto cotenta<br />

di far parte di questa magnifica associazione grazie alla quale sono<br />

cresciuta e ho affrontato mille paure. Grazie al mio Gruppo in particolare:<br />

vi voglio tanto bene!<br />

Antilope Raggiante<br />

54<br />

Ciao <strong>Avventura</strong>! sono Francesca dell’ Orsogna 1 e volevo inviarvi questa<br />

foto che è l’unica cosa che mi rimane di un San Giorgio di Zona bellissimo!<br />

Eravamo una decina di Reparti della zona di Chieti e il nostro Reparto<br />

era vicino al Chieti 1 con le tende e tutto il resto e con loro abbiamo<br />

legato tanto. Volevo mandare un saluto a tutti loro da tutto il Reparto!<br />

ci mancate tantooooo... un bacio a tutti!<br />

CIAOOO <strong>Avventura</strong>! Vi scrivo per ringraziare di cuore la mia Sq. per<br />

tutti i bei momenti passati insieme! Perché anche nelle difficoltà ci<br />

siamo sempre aiutate e abbiamo superato i momenti più impegnativi<br />

della vita di Reparto... Vi voglio un mondo di bene, ragazze... Un<br />

abbraccio immenso alla fantastica Sq. Procioni: non cambiate mai<br />

siete formidabili! Un bacio enorme. Sofia, Brugine 1


Franco Bianco<br />

LA PENULTIMA DEI CAIMANI...


L’ULTIMA DEI CAIMANI<br />

Franco Bianco<br />

SCOUT - Anno XXXVI - n. XX - XY novembre <strong>2010</strong> - Settimanale - Poste italiane s.p.a. - Spedizione periodico in abbonamento postale L. 46/<strong>04</strong> art. 1 comma 2, DCB<br />

BOLOGNA - euro 0,51 Edito dall’Agesci - Direzione: Piazza Pasquale Paoli 18 - 00186 Roma - Direttore responsabile: Sergio Gatti - registrato il 27 febbraio 1975 con il<br />

numero 15811 presso il Tribunale di Roma Stampa: Mediagraf spa Viale della Navigazione Interna, 89 Noventa Padovana (PD) - tiratura di questo numero copie 00.000<br />

Finito di stampare nel novembre <strong>2010</strong><br />

Associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

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