"La Capitana del Yucatan" di Emilio Salgari

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09.01.2015 Views

Uniti, avidi di porre le mani sull'agognata Perla delle Antille ed i loro denari, nonché le aspirazioni, non mai domate, dei vecchi capi delle precedenti ribellioni, di rendere finalmente l'isola libera, avevano prodotto il loro effetto. Masò, discendente d'una delle più nobili e ricche famiglie di Cuba, un veterano della guerra dei dieci anni, pel primo dà il segnale della rivolta al grido di independencia o muerte. Incendia le sue vastissime piantagioni, arma i suoi uomini e si getta nei boschi dove poco dopo viene raggiunto da Maceo, un valoroso mulatto, da Maximo Gomez, un sandominghese audace ed astuto, da Capote, uno dei più distinti avvocati dell'Avana, dal tenente colonnello Stirling, proprietario di immense piantagioni di tabacco, da Fregre, membro della corte superiore dell'Avana, da Silva, uno dei più noti medici e dallo scrittore Aleman. I piccoli possidenti, già rovinati dalle precedenti insurrezioni, ed i negri, accorrono da tutte le parti ad ingrossare le file degl'insorti, mentre ufficiali americani, polacchi, francesi e qualcuno anche inglese si mettono alla testa delle bande, e navi filibustiere degli Stati Uniti sbarcano armi, munizioni e numerario. L'insurrezione, malgrado gli sforzi degli spagnoli, si estende in tutta la provincia di Pinar del Rio, minacciando perfino la capitale. La Spagna comprende che sta per giuocare una carta disperata e che dietro gl'insorti vi sono gli Stati Uniti. Con slancio patriottico impegna risolutamente la lotta, decisa a farsi schiacciare, ma non a ripiegare la bandiera che da quattro secoli sventola sulla Perla delle Antille. Né il clima micidiale dell'isola, pericoloso soprattutto durante la stagione delle piogge, né le sue finanze esauste, né le minacce più o meno velate degli Stati Uniti, la trattengono. 84

Chiama alle armi duecentomila uomini e li manda a difendere la sua colonia e la bandiera della patria. Due anni di lotta disperata non la spaventano. I suoi figli muoiono a migliaia negli ospedali e nelle foreste mietuti dalla febbre gialla; le battaglie si succedono alle battaglie, le vittorie alle sconfitte, gli Stati Uniti, che temono di vedere svanire la speranza di porre finalmente le adunche dita sull'isola sospirata, fanno ogni giorno la voce più grossa, pure la Spagna non ripiega la bandiera. D'ambe le parti si combatte con pari tenacia e con pari valore. Se le truppe di Spagna sono valorose, non lo sono meno i cubani che hanno pure nelle loro vene sangue spagnolo. Al maresciallo Martinez Campos succede il ferreo Weyler il quale brucia e fucila senza misericordia, deciso a sopprimere la ribellione per non lasciar tempo agli Stati Uniti di intervenire; a Maceo, il capo cubano ucciso in una imboscata, succede nel comando Maximo Gomez il quale tiene ostinatamente il campo, sfuggendo all'attacco degli avversari con bravura straordinaria. Come altre volte, la Spagna avrebbe finito col domare l'insurrezione e conservarsi ancora la disgraziata isola, se un avvenimento inaspettato non avesse data l'occasione agli Stati Uniti di intervenire. La sera del 15 febbraio del 1898, nel porto dell'Avana scoppia improvvisamente il Maine, un poderoso incrociatore di 6650 tonnellate, colà mandato dagli Stati Uniti per la protezione dei suoi connazionali, mandando all'aria duecento e settanta marinai e due ufficiali. Le autorità spagnole accorrono frettolose in aiuto dei naufraghi e dimostrano sinceramente il loro rammarico per la tremenda disgrazia che ha colpito la marina degli Stati Uniti; gli yankees passano sopra tutto e accusano apertamente gli spagnoli di essere stata la causa del disastro. 85

Chiama alle armi duecentomila uomini e li manda a <strong>di</strong>fendere la<br />

sua colonia e la ban<strong>di</strong>era <strong>del</strong>la patria.<br />

Due anni <strong>di</strong> lotta <strong>di</strong>sperata non la spaventano. I suoi figli<br />

muoiono a migliaia negli ospedali e nelle foreste mietuti dalla<br />

febbre gialla; le battaglie si succedono alle battaglie, le vittorie<br />

alle sconfitte, gli Stati Uniti, che temono <strong>di</strong> vedere svanire la<br />

speranza <strong>di</strong> porre finalmente le adunche <strong>di</strong>ta sull'isola sospirata,<br />

fanno ogni giorno la voce più grossa, pure la Spagna non ripiega<br />

la ban<strong>di</strong>era.<br />

D'ambe le parti si combatte con pari tenacia e con pari<br />

valore. Se le truppe <strong>di</strong> Spagna sono valorose, non lo sono meno<br />

i cubani che hanno pure nelle loro vene sangue spagnolo.<br />

Al maresciallo Martinez Campos succede il ferreo Weyler<br />

il quale brucia e fucila senza misericor<strong>di</strong>a, deciso a sopprimere<br />

la ribellione per non lasciar tempo agli Stati Uniti <strong>di</strong> intervenire;<br />

a Maceo, il capo cubano ucciso in una imboscata, succede nel<br />

comando Maximo Gomez il quale tiene ostinatamente il campo,<br />

sfuggendo all'attacco degli avversari con bravura straor<strong>di</strong>naria.<br />

Come altre volte, la Spagna avrebbe finito col domare<br />

l'insurrezione e conservarsi ancora la <strong>di</strong>sgraziata isola, se un<br />

avvenimento inaspettato non avesse data l'occasione agli Stati<br />

Uniti <strong>di</strong> intervenire.<br />

<strong>La</strong> sera <strong>del</strong> 15 febbraio <strong>del</strong> 1898, nel porto <strong>del</strong>l'Avana<br />

scoppia improvvisamente il Maine, un poderoso incrociatore <strong>di</strong><br />

6650 tonnellate, colà mandato dagli Stati Uniti per la protezione<br />

dei suoi connazionali, mandando all'aria duecento e settanta<br />

marinai e due ufficiali.<br />

Le autorità spagnole accorrono frettolose in aiuto dei<br />

naufraghi e <strong>di</strong>mostrano sinceramente il loro rammarico per la<br />

tremenda <strong>di</strong>sgrazia che ha colpito la marina degli Stati Uniti; gli<br />

yankees passano sopra tutto e accusano apertamente gli spagnoli<br />

<strong>di</strong> essere stata la causa <strong>del</strong> <strong>di</strong>sastro.<br />

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