"La Capitana del Yucatan" di Emilio Salgari
"La Capitana del Yucatan" di Emilio Salgari "La Capitana del Yucatan" di Emilio Salgari
– Sapevate adunque che io era sfuggita alla morte – Sì, marchesa, lo avevo saputo da alcuni cacciatori che hanno preso parte alla battaglia di El Caney. – E desiderate... – Se vi preme salvare il vostro Yucatan, non avete un minuto da perdere. – Cosa volete dire... – Che la squadra dell'ammiraglio Cervera si prepara a lasciare Santiago. – A partire!... – esclamò la marchesa al colmo dello stupore. – E le navi di Sampson e di Schley... – Meglio morire sul mare combattendo che arrendersi più tardi senza lotta, signora – disse il capitano. – Santiago è perduta per la Spagna e fors'anche Cuba. – E la vittoria di quest'oggi – Sarà una sconfitta per domani. Partite signora, se volete tentare di salvare il vostro Yucatan. La marchesa lo guardò per alcuni istanti senza rispondere, come se fosse oppressa da una immensa angoscia, poi disse lentamente, volgendosi verso Cordoba: – Andiamo a morire, amico mio... La nostra missione è finita. 400
LA RITIRATA DI CERVERA La notte dal 3 al 4 luglio, dopo un breve consiglio di guerra, la squadra spagnola, che da numerosi giorni assisteva impotente al bombardamento di Santiago, lasciava silenziosamente i suoi ancoraggi per tentare un supremo colpo. Andava a sfidare la morte, certa di soccombere ma la marina spagnola non voleva arrendersi senza combattimento né ammainare le sue bandiere, ondeggianti sulle cime degli alberi, senza avere lanciate le sue cariche. La vittoria di Aguadores e l'eroismo dei soldati spagnoli non erano stati sufficienti a liberare la piazza assediata dal cerchio di ferro. Santiago era ormai destinata, presto o tardi, a cadere per mancanza di difensori. Gli aiuti promessi dal maresciallo Blanco non erano giunti in tempo e l'arrivo del generale Pando coi suoi settemila uomini era troppa poca cosa per resistere a lungo ai nuovi attacchi delle forze di terra e di mare degli yankees. D'altronde ordini telegrafici erano giunti dalla Spagna e dicevano chiaramente che la flotta uscisse dal porto a qualsiasi costo per accorrere alla difesa dell'Avana e l'ammiraglio Cervera, da vero soldato schiavo del dovere, non aveva creduto opportuno di ribattere sillaba. Andava incontro a sicura morte, ma che importava a quel valoroso L'onore della bandiera spagnola, innanzi a tutto. A mezzanotte tutto era pronto per la fuga. Le macchine erano state accese, gli equipaggi richiamati a bordo delle navi, i fanali spenti, le polveriere aperte, i cannoni caricati, gli uomini a posto di combattimento per la suprema lotta. 401
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LA RITIRATA DI CERVERA<br />
<strong>La</strong> notte dal 3 al 4 luglio, dopo un breve consiglio <strong>di</strong><br />
guerra, la squadra spagnola, che da numerosi giorni assisteva<br />
impotente al bombardamento <strong>di</strong> Santiago, lasciava<br />
silenziosamente i suoi ancoraggi per tentare un supremo colpo.<br />
Andava a sfidare la morte, certa <strong>di</strong> soccombere ma la<br />
marina spagnola non voleva arrendersi senza combattimento né<br />
ammainare le sue ban<strong>di</strong>ere, ondeggianti sulle cime degli alberi,<br />
senza avere lanciate le sue cariche.<br />
<strong>La</strong> vittoria <strong>di</strong> Aguadores e l'eroismo dei soldati spagnoli<br />
non erano stati sufficienti a liberare la piazza asse<strong>di</strong>ata dal<br />
cerchio <strong>di</strong> ferro.<br />
Santiago era ormai destinata, presto o tar<strong>di</strong>, a cadere per<br />
mancanza <strong>di</strong> <strong>di</strong>fensori. Gli aiuti promessi dal maresciallo Blanco<br />
non erano giunti in tempo e l'arrivo <strong>del</strong> generale Pando coi suoi<br />
settemila uomini era troppa poca cosa per resistere a lungo ai<br />
nuovi attacchi <strong>del</strong>le forze <strong>di</strong> terra e <strong>di</strong> mare degli yankees.<br />
D'altronde or<strong>di</strong>ni telegrafici erano giunti dalla Spagna e<br />
<strong>di</strong>cevano chiaramente che la flotta uscisse dal porto a qualsiasi<br />
costo per accorrere alla <strong>di</strong>fesa <strong>del</strong>l'Avana e l'ammiraglio<br />
Cervera, da vero soldato schiavo <strong>del</strong> dovere, non aveva creduto<br />
opportuno <strong>di</strong> ribattere sillaba. Andava incontro a sicura morte,<br />
ma che importava a quel valoroso L'onore <strong>del</strong>la ban<strong>di</strong>era<br />
spagnola, innanzi a tutto.<br />
A mezzanotte tutto era pronto per la fuga. Le macchine<br />
erano state accese, gli equipaggi richiamati a bordo <strong>del</strong>le navi, i<br />
fanali spenti, le polveriere aperte, i cannoni caricati, gli uomini a<br />
posto <strong>di</strong> combattimento per la suprema lotta.<br />
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