"La Capitana del Yucatan" di Emilio Salgari

"La Capitana del Yucatan" di Emilio Salgari "La Capitana del Yucatan" di Emilio Salgari

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09.01.2015 Views

La morte fra il rimbombo delle armi e le urla dei combattenti è preferibile mille volte alla morte di sorpresa. L'Yucatan correva sempre, aumentando di minuto in minuto la sua velocità. Ormai toccava quasi i venticinque nodi ed i macchinisti e fuochisti si sforzavano a portarla a ventisei. Guai se in quel momento una roccia, un banco sabbioso o qualunque altro ostacolo si fosse trovato improvvisamente dinanzi alla prora!... L'Yucatan, con quella velocità, con quello slancio poderoso che lo sollevava quasi dalle acque, si sarebbe fracassato di colpo, ma quel pericolo non doveva succedere. La Capitana guidava la nave, conosceva la costa e teneva la ruota con mano ferma. Già era trascorsa un'ora, un'ora che parve lunga quanto un secolo, quando Cordoba si curvò verso la marchesa, dicendole: – Eccole! Sul fosco orizzonte si cominciavano a distinguere dei punti luminosi, bianchi, verdi e rossi, i fanali regolamentari delle navi a vapore. La flotta americana, forte di venti navi, le une più poderose delle altre e formidabilmente armate, era là raggruppata dinanzi a Santiago, alla distanza di qualche miglio. La marchesa aveva provato un sussulto e forse per la prima volta da quando aveva lasciate le coste del Messico per intraprendere quell'audace crociera, provò una stretta al cuore. – Passeremo, Cordoba... – chiese, con un legger tremito. – Lo spero – rispose il tenente. – Poggiate sempre sotto la costa. – Quanto distiamo – Fra venti minuti vi saremo. Ve lo ricordate bene il porto... – Sì, Cordoba: mi sembra di vedermelo dinanzi agli occhi. – Il faro sarà forse spento. 360

– Lo temo, ma forse vedremo qualche segnale. – Badate all'isola Smith che si trova in mezzo al canale. – So dove si trova; passeremo a levante dell'isola. – Donna Dolores!... – Cordoba!... – Ecco le prime navi!... Stringete sotto la costa!... Dei fanali si scorgevano alla distanza di forse un miglio, e si vedevano scorrere velocemente sul mare, cambiando di frequente rotta. Certamente degli incrociatori perlustravano quel tratto di costa, temendo forse che qualche nave spagnola tentasse forzare il blocco o che le navi dell'ammiraglio Cervera uscissero improvvisamente da Santiago per scagliarsi contro le corazzate nemiche. La Capitana, misurata a colpo d'occhio la distanza che la separava da quei primi avversari, strinse ancora verso la costa onde confondere la sua piccola nave colle sponde coperte di boschi e difese dalle scogliere. Stava per dare ordine a Colon per scandagliare il fondo, quando verso Santiago si videro alzarsi e scoppiare a grande altezza dei razzi, spandendo all'intorno miriadi di scintille, poi fra le tenebre brillare un punto luminoso. – Ci attendono!... – esclamò Cordoba. – Hanno acceso il faro del canale!... – Sì – mormorò la marchesa. – Ci fanno segnali onde possiamo imboccare la baia. Ad un tratto verso l'altomare si videro dei fasci luminosi stendersi rapidamente sulle onde, correre, intrecciarsi, cambiare bruscamente direzione, quindi illuminare il faro di Santiago e la massa imponente del forte del Morro giganteggiarne all'entrata del canale. Uno di quegli sprazzi, più potente degli altri, proiettato forse da una delle più gigantesche navi americane, procedeva lentamente da levante a ponente, illuminando la costa che 361

<strong>La</strong> morte fra il rimbombo <strong>del</strong>le armi e le urla dei combattenti è<br />

preferibile mille volte alla morte <strong>di</strong> sorpresa.<br />

L'Yucatan correva sempre, aumentando <strong>di</strong> minuto in<br />

minuto la sua velocità.<br />

Ormai toccava quasi i venticinque no<strong>di</strong> ed i macchinisti e<br />

fuochisti si sforzavano a portarla a ventisei.<br />

Guai se in quel momento una roccia, un banco sabbioso o<br />

qualunque altro ostacolo si fosse trovato improvvisamente<br />

<strong>di</strong>nanzi alla prora!... L'Yucatan, con quella velocità, con quello<br />

slancio poderoso che lo sollevava quasi dalle acque, si sarebbe<br />

fracassato <strong>di</strong> colpo, ma quel pericolo non doveva succedere.<br />

<strong>La</strong> <strong>Capitana</strong> guidava la nave, conosceva la costa e teneva la<br />

ruota con mano ferma.<br />

Già era trascorsa un'ora, un'ora che parve lunga quanto un<br />

secolo, quando Cordoba si curvò verso la marchesa, <strong>di</strong>cendole:<br />

– Eccole!<br />

Sul fosco orizzonte si cominciavano a <strong>di</strong>stinguere dei punti<br />

luminosi, bianchi, ver<strong>di</strong> e rossi, i fanali regolamentari <strong>del</strong>le navi<br />

a vapore. <strong>La</strong> flotta americana, forte <strong>di</strong> venti navi, le une più<br />

poderose <strong>del</strong>le altre e formidabilmente armate, era là<br />

raggruppata <strong>di</strong>nanzi a Santiago, alla <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> qualche miglio.<br />

<strong>La</strong> marchesa aveva provato un sussulto e forse per la prima<br />

volta da quando aveva lasciate le coste <strong>del</strong> Messico per<br />

intraprendere quell'audace crociera, provò una stretta al cuore.<br />

– Passeremo, Cordoba... – chiese, con un legger tremito.<br />

– Lo spero – rispose il tenente. – Poggiate sempre sotto la<br />

costa.<br />

– Quanto <strong>di</strong>stiamo<br />

– Fra venti minuti vi saremo. Ve lo ricordate bene il<br />

porto...<br />

– Sì, Cordoba: mi sembra <strong>di</strong> vedermelo <strong>di</strong>nanzi agli occhi.<br />

– Il faro sarà forse spento.<br />

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