"La Capitana del Yucatan" di Emilio Salgari
"La Capitana del Yucatan" di Emilio Salgari "La Capitana del Yucatan" di Emilio Salgari
IL COLPO DI TESTA DI CORDOBA L'isolano che muoveva incontro al tenente era un uomo sulla trentina, un po' tarchiato, dalla pelle giallo-bronzina, con due occhi assai grandi che tradivano subito l'incrocio del sangue negro col bianco ed i capelli lanuti. Vestiva come un piantatore del tropico: giacca e calzoni bianchi, fascia di cotone a vivaci colori e sul capo un gigantesco cappello di paglia che lo riparava forse quanto un ombrello. A tracolla portava un fucile, un Martini-Henry a quanto pareva, regalatogli certamente dagli americani e una lunga navaja dalla lama acuta e scintillante. Egli si diresse senza esitare verso Cordoba che si trovava dinanzi a tutti, dicendogli con un certo cipiglio poco rassicurante: – Cosa vogliono questi stranieri Chi vi ha dato il permesso di sbarcare e di cacciare nella mia piantagione... Il signor Cordoba invece di rispondere si volse verso i suoi compagni, dicendo con voce ironica: – Credevo che fosse un bipede cortese, ed ora mi accorgo d'aver incontrato una scimmia selvatica. È vero, signor Del Monte Sarebbe anche questo un vostro amico Il cubano alzò le spalle sforzandosi a sorridere. – Cosa avete detto, señor – chiese il mulatto aggrottando la fronte. – Dicevo che a San Felipe devono abitare degli antropofaghi – rispose Cordoba. – Volete dire degli insorti, dei buoni patrioti – Può darsi. 274
– Allora voi mi direte se siete uno dei nostri od un amico degli spagnoli. – E se fossi uno spagnolo – chiese Cordoba, con crescente ironia. – In tal caso vi consiglierei d'andarvene subito se vi preme la pelle. Qui la bandiera di Spagna non sventola più. – Lo so ed è per questo che sono sbarcato. – Da dove venite – Dalla baia di Cortez. – E desiderate – Sapere innanzi a tutto se il mio amico Pardo ha mandato a Guaymo una donna che si deve consegnare ad una nave americana. Il mulatto guardò Cordoba con una certa sorpresa, poi disse: – Sì, una bella signora accompagnata da quattro robusti marinai e da un capitano spagnolo. – Quando è giunta qui – chiese il tenente, sforzandosi a nascondere la sua gioia. – Due giorni or sono, caballero – rispose il mulatto. – E si trova ora... – Presso il signor Guaymo, capo degli insorti di San Felipe. – Io sono l'ufficiale americano incaricato di ricevere quei prigionieri. – Voi!... Ma... dov'è la vostra nave... – All'isola dei Pini, nascosta in una baia sicura. Sono stato avvertito che tre cannoniere spagnole sono partite dall'ensenada della Broa per dare la caccia ai filibustieri americani e non ho osato dirigermi qui colla mia nave. – Potevate dirlo prima che eravate americano, signore – disse il mulatto. – Vi avrei accolto con maggiore affabilità. In che cosa posso esservi utile 275
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IL COLPO DI TESTA DI CORDOBA<br />
L'isolano che muoveva incontro al tenente era un uomo<br />
sulla trentina, un po' tarchiato, dalla pelle giallo-bronzina, con<br />
due occhi assai gran<strong>di</strong> che tra<strong>di</strong>vano subito l'incrocio <strong>del</strong> sangue<br />
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Vestiva come un piantatore <strong>del</strong> tropico: giacca e calzoni<br />
bianchi, fascia <strong>di</strong> cotone a vivaci colori e sul capo un gigantesco<br />
cappello <strong>di</strong> paglia che lo riparava forse quanto un ombrello.<br />
A tracolla portava un fucile, un Martini-Henry a quanto<br />
pareva, regalatogli certamente dagli americani e una lunga<br />
navaja dalla lama acuta e scintillante.<br />
Egli si <strong>di</strong>resse senza esitare verso Cordoba che si trovava<br />
<strong>di</strong>nanzi a tutti, <strong>di</strong>cendogli con un certo cipiglio poco<br />
rassicurante:<br />
– Cosa vogliono questi stranieri Chi vi ha dato il permesso<br />
<strong>di</strong> sbarcare e <strong>di</strong> cacciare nella mia piantagione...<br />
Il signor Cordoba invece <strong>di</strong> rispondere si volse verso i suoi<br />
compagni, <strong>di</strong>cendo con voce ironica:<br />
– Credevo che fosse un bipede cortese, ed ora mi accorgo<br />
d'aver incontrato una scimmia selvatica. È vero, signor Del<br />
Monte Sarebbe anche questo un vostro amico<br />
Il cubano alzò le spalle sforzandosi a sorridere.<br />
– Cosa avete detto, señor – chiese il mulatto aggrottando<br />
la fronte.<br />
– Dicevo che a San Felipe devono abitare degli<br />
antropofaghi – rispose Cordoba.<br />
– Volete <strong>di</strong>re degli insorti, dei buoni patrioti<br />
– Può darsi.<br />
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