"La Capitana del Yucatan" di Emilio Salgari

"La Capitana del Yucatan" di Emilio Salgari "La Capitana del Yucatan" di Emilio Salgari

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09.01.2015 Views

– M'incarico io – disse Miguel, mostrando le sue mani chiuse che sembravano mazze da fucina. – Quando te l'ordinerò, manderai quest'uomo all'altro mondo. Colon, siamo pronti – La scialuppa è in acqua. – Aspetta un momento. Cordoba scese nel quadro di poppa e pochi minuti dopo tornava in coperta tenendo in capo un berretto da ufficiale americano, coi relativi gradi di tenente di vascello. – Diamoci un po' di gravità – disse sorridendo. Quindi volgendosi verso Colon, continuò: – Fa' dare un costume da marinaio a Quiroga; il suo vestito potrebbe tradirci. Poi, fa' mettere nella scialuppa dei viveri, dei fucili da caccia, delle munizioni e delle rivoltelle. – Volete andare a caccia, signore – Andremo a cacciare le anitre – rispose Cordoba. – Vedrai però che selvaggina porteremo a bordo più tardi. – Quando tornerete – Chi può dirlo... Domani, fra tre giorni e forse più mai se non verrà qualcuno a liberarmi. Chi mi assicura che l'amico di Del Monte non faccia prigioniero anche me – Ed io che cosa dovrei fare in tal caso – Quello che crederai più opportuno. Addio, vecchio mio, vado a fare un massacro di anitre. Ciò detto Cordoba scese nella scialuppa dove già lo attendevano i due vigorosi marinai, il cubano e lo spagnolo Quiroga. – Avanti, miei bravi – disse. La baleniera sotto la spinta dei due remi si staccò dalla nave e uscì dalla caverna, spostando l'estremità inferiore del panneggiamento vegetale. Appena fuori, i due marinai spiegarono sull'alberetto che il 270

mastro aveva fatto issare, una piccola randa ed a prora un flocco, mentre Cordoba si poneva al timone. Il sole era ormai spuntato e s'alzava maestoso sull'orizzonte, facendo scintillare le acque del canale e scacciando dai loro nidi gli uccelli marini i quali volavano in grandi bande con un baccano assordante. Pareva però che Cordoba non si ricordasse più di quanto aveva promesso al mastro, poiché lasciava che si divertissero a loro agio senza disturbarli coi fucili da caccia. La sua attenzione era invece tutta concentrata sulle due sponde del canale che si mantenevano sempre altissime e tagliate perpendicolarmente. La scialuppa intanto si avanzava con una certa rapidità, inclinata graziosamente a babordo. La randa ed il flocco, entrambi gonfi, la spingevano essendo il vento abbastanza forte anche fra quelle scogliere. Il canale si manteneva sempre piuttosto stretto; le due pareti rocciose però cominciavano qua e là ad abbassarsi, mentre alla loro base si vedevano apparire numerose caverne marine entro le quali si precipitavano le onde rumoreggiando cupamente. Dopo d'aver descritti parecchi giri, la scialuppa si trovò improvvisamente in una specie di baia interna, larga un cinque o seicento metri, limitata verso il sud da una costa bassa che pareva si prolungasse per un grande tratto verso l'est e l'ovest. – San Felipe – chiese Cordoba al cubano. – Sì, signore – rispose questi. – Allora possiamo cominciare la caccia. Abbandonò il timone a uno dei due marinai, prese un fucile da caccia, lo caricò con due cartucce a pallini e vedendo passare sopra la scialuppa una coppia di rincopi, con due fucilate li abbatté facendoli precipitare in acqua. – Bel colpo, signor Cordoba – disse il cubano, mentre Quiroga, con un colpo di remo, spingeva a bordo i due volatili. 271

mastro aveva fatto issare, una piccola randa ed a prora un<br />

flocco, mentre Cordoba si poneva al timone.<br />

Il sole era ormai spuntato e s'alzava maestoso<br />

sull'orizzonte, facendo scintillare le acque <strong>del</strong> canale e<br />

scacciando dai loro ni<strong>di</strong> gli uccelli marini i quali volavano in<br />

gran<strong>di</strong> bande con un baccano assordante.<br />

Pareva però che Cordoba non si ricordasse più <strong>di</strong> quanto<br />

aveva promesso al mastro, poiché lasciava che si <strong>di</strong>vertissero a<br />

loro agio senza <strong>di</strong>sturbarli coi fucili da caccia. <strong>La</strong> sua attenzione<br />

era invece tutta concentrata sulle due sponde <strong>del</strong> canale che si<br />

mantenevano sempre altissime e tagliate perpen<strong>di</strong>colarmente.<br />

<strong>La</strong> scialuppa intanto si avanzava con una certa rapi<strong>di</strong>tà,<br />

inclinata graziosamente a babordo. <strong>La</strong> randa ed il flocco,<br />

entrambi gonfi, la spingevano essendo il vento abbastanza forte<br />

anche fra quelle scogliere. Il canale si manteneva sempre<br />

piuttosto stretto; le due pareti rocciose però cominciavano qua e<br />

là ad abbassarsi, mentre alla loro base si vedevano apparire<br />

numerose caverne marine entro le quali si precipitavano le onde<br />

rumoreggiando cupamente.<br />

Dopo d'aver descritti parecchi giri, la scialuppa si trovò<br />

improvvisamente in una specie <strong>di</strong> baia interna, larga un cinque o<br />

seicento metri, limitata verso il sud da una costa bassa che<br />

pareva si prolungasse per un grande tratto verso l'est e l'ovest.<br />

– San Felipe – chiese Cordoba al cubano.<br />

– Sì, signore – rispose questi.<br />

– Allora possiamo cominciare la caccia.<br />

Abbandonò il timone a uno dei due marinai, prese un fucile<br />

da caccia, lo caricò con due cartucce a pallini e vedendo passare<br />

sopra la scialuppa una coppia <strong>di</strong> rincopi, con due fucilate li<br />

abbatté facendoli precipitare in acqua.<br />

– Bel colpo, signor Cordoba – <strong>di</strong>sse il cubano, mentre<br />

Quiroga, con un colpo <strong>di</strong> remo, spingeva a bordo i due volatili.<br />

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