"La Capitana del Yucatan" di Emilio Salgari
"La Capitana del Yucatan" di Emilio Salgari "La Capitana del Yucatan" di Emilio Salgari
– È radunato l'equipaggio... – Nella cappella della cattedrale. – Andiamo signori. Si gettò in capo una grande mantiglia nera che le scendeva fino alla cintola, chiamò il maggiordomo, gli diede rapidamente alcuni ordini, gli fece un gesto d'addio, poi si slanciò nel giardino seguìta da Cordoba e dal segretario del consolato spagnolo. Usciti dalla porticina, il lupo di mare, temendo che qualcuno cercasse di spiarli, andò a osservare i due angoli delle vie vicine e non vedendo alcuno, s'affrettò a raggiungere la marchesa ed il segretario del console spagnolo, dicendo: – Possiamo andare alla cattedrale. – Le corriere sono pronte – chiese donna Dolores. – Ci aspettano a mezzo miglio dalla città. – Avete raccomandato al mayoral la massima segretezza – È uno spagnolo, un buon patriota, non dobbiamo quindi aver timore che egli ci abbia traditi. – Anche i cocchieri sono sicuri – Tutti spagnoli. – Va bene, Cordoba; mi fido interamente di te. In quel momento al vecchio orologio del palazzo del governo batterono dieci ore, seguìto poco dopo da tutti gli orologi dei numerosi campanili della città. – È l'ora – disse la marchesa. Affrettarono il passo e poco dopo giungevano dinanzi alla grande cattedrale, sulla cui gradinata si vedevano seduti due uomini che dal vestito sembravano marinai. Vedendo la marchesa si erano prontamente alzati levandosi i berretti, mentre mormoravano: – Aspettano la Capitana. – Eccomi a voi, giovanotti – rispose donna Dolores. 24
Mentre i due marinai si nascondevano dietro le colonne per impedire che nessuno si avvicinasse, la marchesa, Cordoba ed il segretario entrarono nella cattedrale. L'immensa chiesa, una delle più vecchie ed una delle più ricche del Yucatan, era avvolta in una profonda oscurità. Solamente all'estremità opposta, due candele, situate su di un altare, spandevano una fioca luce entro una cappella. Fra quella penombra, due file di ombre umane si disegnavano confusamente, perfettamente allineate ed immobili come se fossero di bronzo, mentre dinanzi ad un altare, che pareva fosse stato improvvisato, si discerneva un frate d'alta statura, con una lunga barba bianca che gli scendeva fino al petto. Anche quell'uomo era immobile al pari degli altri ed in atteggiamento pensoso, ma teneva in una mano un vessillo, le cui pieghe avevano, sotto la luce delle candele, dei riflessi di fuoco. La marchesa si era diretta, con passo fermo e risoluto, verso l'altare, sempre seguìta da Cordoba e dal segretario del consolato. Quando fu vicino le due file, queste s'aprirono per darle il passo, mentre si udiva a mormorare sommessamente: – La Capitana!... Due squadre di cinquanta uomini ciascuna erano schierate di fronte alla cappella, a capo scoperto ed in atteggiamento di profondo raccoglimento. Erano tutti bei pezzi di giovanotti, dai volti abbronzati, dai lineamenti arditi, vero sangue spagnolo. La marchesa s'arrestò un istante dinanzi a loro, gettando uno sguardo d'ammirazione e d'orgoglio sul suo equipaggio, poi prese dal frate la bandiera spagnola e spiegandola dinanzi all'altare, disse con voce tremante per l'emozione: – Padre, benedici il vessillo della patria e tutti noi che 25
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Mentre i due marinai si nascondevano <strong>di</strong>etro le colonne per<br />
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segretario entrarono nella cattedrale.<br />
L'immensa chiesa, una <strong>del</strong>le più vecchie ed una <strong>del</strong>le più<br />
ricche <strong>del</strong> Yucatan, era avvolta in una profonda oscurità.<br />
Solamente all'estremità opposta, due can<strong>del</strong>e, situate su <strong>di</strong> un<br />
altare, spandevano una fioca luce entro una cappella.<br />
Fra quella penombra, due file <strong>di</strong> ombre umane si<br />
<strong>di</strong>segnavano confusamente, perfettamente allineate ed immobili<br />
come se fossero <strong>di</strong> bronzo, mentre <strong>di</strong>nanzi ad un altare, che<br />
pareva fosse stato improvvisato, si <strong>di</strong>scerneva un frate d'alta<br />
statura, con una lunga barba bianca che gli scendeva fino al<br />
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Anche quell'uomo era immobile al pari degli altri ed in<br />
atteggiamento pensoso, ma teneva in una mano un vessillo, le<br />
cui pieghe avevano, sotto la luce <strong>del</strong>le can<strong>del</strong>e, dei riflessi <strong>di</strong><br />
fuoco.<br />
<strong>La</strong> marchesa si era <strong>di</strong>retta, con passo fermo e risoluto,<br />
verso l'altare, sempre seguìta da Cordoba e dal segretario <strong>del</strong><br />
consolato.<br />
Quando fu vicino le due file, queste s'aprirono per darle il<br />
passo, mentre si u<strong>di</strong>va a mormorare sommessamente:<br />
– <strong>La</strong> <strong>Capitana</strong>!...<br />
Due squadre <strong>di</strong> cinquanta uomini ciascuna erano schierate<br />
<strong>di</strong> fronte alla cappella, a capo scoperto ed in atteggiamento <strong>di</strong><br />
profondo raccoglimento. Erano tutti bei pezzi <strong>di</strong> giovanotti, dai<br />
volti abbronzati, dai lineamenti ar<strong>di</strong>ti, vero sangue spagnolo. <strong>La</strong><br />
marchesa s'arrestò un istante <strong>di</strong>nanzi a loro, gettando uno<br />
sguardo d'ammirazione e d'orgoglio sul suo equipaggio, poi<br />
prese dal frate la ban<strong>di</strong>era spagnola e spiegandola <strong>di</strong>nanzi<br />
all'altare, <strong>di</strong>sse con voce tremante per l'emozione:<br />
– Padre, bene<strong>di</strong>ci il vessillo <strong>del</strong>la patria e tutti noi che<br />
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