"La Capitana del Yucatan" di Emilio Salgari
"La Capitana del Yucatan" di Emilio Salgari "La Capitana del Yucatan" di Emilio Salgari
– Siamo pronti – dissero i due valorosi. – Sta bene: Colon!... – Tenente!... – I remi... – Sono stati coperti di tela onde non facciano rumore. Le vostre istruzioni, signore – Seguici a piccolo vapore, a mezzo miglio di distanza. Quando avverrà l'esplosione correrai a raccoglierci. – E se l'impresa dovesse avere per voi un esito fatale... Tutto si deve prevedere in guerra, signore. – Forzerai il passo e andrai ai cayos di San Felipe a salvare la marchesa. Poi avvicinandoglisi in modo da non poter venire udito da nessuno, gli mormorò in un orecchio: – L'Yucatan è atteso a Santiago: è là che la patria giuocherà la sua più terribile carta. – Tenente!... – mormorò il vecchio mastro, con voce commossa. – Lasciate tentare il colpo a me. – No, Colon – rispose Cordoba con incrollabile fermezza. – Voi potete morire nella pericolosa impresa. – Ho fiducia nel mio destino: addio, mio vecchio lupo. Hai fatto collocare tutto nella scialuppa... – Tutto, le armi e la pila per la scintilla elettrica. I due lupi di mare si strinsero la mano, entrambi commossi, ma entrambi decisi a compiere fino all'ultimo il loro dovere, poi Cordoba scavalcò rapidamente la murata e si lasciò scivolare nella piccola baleniera. I due marinai che avevano portato il siluro vi si trovavano di già, colle mani sui remi; i soldati spagnoli si erano schierati ai due lati del banco di poppa, tenendo fra le ginocchia due fucili. – Partiamo – disse Cordoba. – Andiamo, tenente – chiesero i due robusti giovanotti, 242
afferrando i remi. – Verso la punta di Corrientes. Vogate con precauzione poiché andiamo a sorprendere e distruggere la cannoniera che ci attende per colare a picco l'Yucatan. Silenzio ed avanti. La piccola baleniera si scostò dalla nave che si avanzava lenta lenta, muovendo appena appena l'elica, onde non precedere Cordoba ed i suoi valorosi compagni. I due marinai arrancavano con forza, senza però produrre rumore alcuno, avendo la precauzione di non sbattere i remi. Questi d'altronde erano stati avvolti con grossa tela per attutire i colpi. Cordoba, alla barra del timone, dirigeva la piccola e svelta imbarcazione, cercando di mantenere la prua verso la punta di Corrientes, la quale si intravedeva confusamente, essendo coperta da altissimi palmizi fino all'estremo limite. Di quando in quando però si voltava per dare uno sguardo al siluro che era stato legato a rimorchio, come se temesse che la corda che lo univa alla scialuppa si spezzasse. Un silenzio quasi perfetto regnava sull'oscura e vasta insenatura. Il mare, essendo tranquillo fuori della baia, non scagliava alcuna onda lungo le spiagge; appena appena si udiva, ad intervalli misurati, l'acqua a gorgogliare fra le centomila radici dei paletuvieri, mossa dalla marea che cominciava allora a montare lentamente. La scialuppa, confusa fra le tenebre che pareva diventassero sempre più dense, si teneva lontana dalle rive, guizzando silenziosamente su quelle acque nere come l'ebano. Nessuno parlava: i due marinai tenevano gli occhi fissi sul tenente, pronti ad arrestare la scialuppa od a raddoppiare l'arrancata; i due spagnoli invece guardavano attentamente verso la punta estrema di Corrientes per cercare di discernere la cannoniera. 243
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– Siamo pronti – <strong>di</strong>ssero i due valorosi.<br />
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– Sono stati coperti <strong>di</strong> tela onde non facciano rumore. Le<br />
vostre istruzioni, signore<br />
– Seguici a piccolo vapore, a mezzo miglio <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanza.<br />
Quando avverrà l'esplosione correrai a raccoglierci.<br />
– E se l'impresa dovesse avere per voi un esito fatale...<br />
Tutto si deve prevedere in guerra, signore.<br />
– Forzerai il passo e andrai ai cayos <strong>di</strong> San Felipe a salvare<br />
la marchesa.<br />
Poi avvicinandoglisi in modo da non poter venire u<strong>di</strong>to da<br />
nessuno, gli mormorò in un orecchio:<br />
– L'Yucatan è atteso a Santiago: è là che la patria giuocherà<br />
la sua più terribile carta.<br />
– Tenente!... – mormorò il vecchio mastro, con voce<br />
commossa. – <strong>La</strong>sciate tentare il colpo a me.<br />
– No, Colon – rispose Cordoba con incrollabile fermezza.<br />
– Voi potete morire nella pericolosa impresa.<br />
– Ho fiducia nel mio destino: ad<strong>di</strong>o, mio vecchio lupo. Hai<br />
fatto collocare tutto nella scialuppa...<br />
– Tutto, le armi e la pila per la scintilla elettrica.<br />
I due lupi <strong>di</strong> mare si strinsero la mano, entrambi commossi,<br />
ma entrambi decisi a compiere fino all'ultimo il loro dovere, poi<br />
Cordoba scavalcò rapidamente la murata e si lasciò scivolare<br />
nella piccola baleniera.<br />
I due marinai che avevano portato il siluro vi si trovavano<br />
<strong>di</strong> già, colle mani sui remi; i soldati spagnoli si erano schierati ai<br />
due lati <strong>del</strong> banco <strong>di</strong> poppa, tenendo fra le ginocchia due fucili.<br />
– Partiamo – <strong>di</strong>sse Cordoba.<br />
– An<strong>di</strong>amo, tenente – chiesero i due robusti giovanotti,<br />
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