"La Capitana del Yucatan" di Emilio Salgari

"La Capitana del Yucatan" di Emilio Salgari "La Capitana del Yucatan" di Emilio Salgari

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09.01.2015 Views

piante che ingombravano le terre circostanti, come se là sotto si nascondesse qualche temuto pericolo. Erano già giunti a trecento metri dall'Yucatan, quando sulla prora si udì una voce minacciosa a gridare: – Chi vive... – Cordoba!... – rispose il tenente. – Mettete in acqua la scialuppa e venite ad imbarcarci. Non aveva ancora terminato di parlare che già la piccola baleniera si staccava dai fianchi della nave, accostandosi rapidamente alla riva. A prora stava ritto un uomo che Cordoba subito riconobbe. – Colon!... – esclamò. – In persona, mio tenente – rispose il mastro balzando fra i paletuvieri. – E la marchesa... – Silenzio ora: a bordo!... Prese posto nella scialuppa assieme ai due spagnoli ed a sei marinai ed in pochi colpi di remo si fece condurre sull'Yucatan, dove l'intero equipaggio lo attendeva sulla tolda, in preda ad una viva ansietà, non avendo scorto la Capitana. – Parlate, vi prego, signor Cordoba – disse mastro Colon, che pareva angosciato. – Cos'è successo della signora marchesa – È prigioniera degl'insorti, ma fra poco noi partiremo e andremo a liberarla. Che si accendano i fuochi e che si tengano gli uomini sotto le armi. – Si parte – chiesero i marinai, stringendosi attorno a lui. – Per i cayos di San Felipe. La Capitana si trova colà, prigioniera degl'insorti. Uno scoppio di rabbia seguì le sue parole. – Prigioniera!... – Nelle mani di quei furfanti!... – Andremo a farli a pezzi!... – La salveremo, dovessimo far saltare tutti i cayos!... 232

– Partiamo!... Partiamo!... – Silenzio!... – gridò Cordoba. – Ingegnere!... Il capo-macchinista fu pronto ad accorrere. – Quanto tempo occorre per avere la massima pressione... – Un'ora, tenente. – Sbrigatevi!... Andremo a tutto vapore!... Poi volgendosi verso Colon, riprese: – Dov'è quel furfante di Del Monte... – In una cabina del quadro, guardato da due uomini – rispose il mastro. – Conducimi da lui. – Ho fatto male ad imprigionarlo... – Dovevi appiccarlo, Colon – rispose Cordoba. – È stato lui a tradirci. – Lo avevo sospettato: seguitemi, signore. Mentre il macchinista ed i fuochisti si precipitavano nelle camere delle macchine e la piccola baleniera andava ad imbarcare i marinai rimasti fra i paletuvieri, Cordoba e mastro Colon scendevano nel quadro di poppa, arrestandosi dinanzi ad una cabina guardata da due marinai armati di fucili. Il mastro aprì la porta ed introdusse il tenente in una stanzetta di due metri quadrati, provvista solamente d'un lettuccio e d'una sedia. Il signor Del Monte stava seduto su quell'unica sedia, colle gambe imprigionate da una solida catena che non gli permetteva di fare il minimo passo. Voltava il dorso alla porta e guardava la baia attraverso la piccola finestra circolare, la quale d'altronde era tanto stretta da lasciar passare a malapena un gatto. Udendo aprire la porta si volse e nello scorgere Cordoba non seppe frenare un gesto di stupore, mentre il suo volto manifestava un terrore che non poteva assolutamente celare, né dominare. 233

piante che ingombravano le terre circostanti, come se là sotto si<br />

nascondesse qualche temuto pericolo.<br />

Erano già giunti a trecento metri dall'Yucatan, quando sulla<br />

prora si udì una voce minacciosa a gridare:<br />

– Chi vive...<br />

– Cordoba!... – rispose il tenente. – Mettete in acqua la<br />

scialuppa e venite ad imbarcarci.<br />

Non aveva ancora terminato <strong>di</strong> parlare che già la piccola<br />

baleniera si staccava dai fianchi <strong>del</strong>la nave, accostandosi<br />

rapidamente alla riva. A prora stava ritto un uomo che Cordoba<br />

subito riconobbe.<br />

– Colon!... – esclamò.<br />

– In persona, mio tenente – rispose il mastro balzando fra i<br />

paletuvieri. – E la marchesa...<br />

– Silenzio ora: a bordo!...<br />

Prese posto nella scialuppa assieme ai due spagnoli ed a sei<br />

marinai ed in pochi colpi <strong>di</strong> remo si fece condurre sull'Yucatan,<br />

dove l'intero equipaggio lo attendeva sulla tolda, in preda ad una<br />

viva ansietà, non avendo scorto la <strong>Capitana</strong>.<br />

– Parlate, vi prego, signor Cordoba – <strong>di</strong>sse mastro Colon,<br />

che pareva angosciato. – Cos'è successo <strong>del</strong>la signora marchesa<br />

– È prigioniera degl'insorti, ma fra poco noi partiremo e<br />

andremo a liberarla. Che si accendano i fuochi e che si tengano<br />

gli uomini sotto le armi.<br />

– Si parte – chiesero i marinai, stringendosi attorno a lui.<br />

– Per i cayos <strong>di</strong> San Felipe. <strong>La</strong> <strong>Capitana</strong> si trova colà,<br />

prigioniera degl'insorti.<br />

Uno scoppio <strong>di</strong> rabbia seguì le sue parole.<br />

– Prigioniera!...<br />

– Nelle mani <strong>di</strong> quei furfanti!...<br />

– Andremo a farli a pezzi!...<br />

– <strong>La</strong> salveremo, dovessimo far saltare tutti i cayos!...<br />

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