"La Capitana del Yucatan" di Emilio Salgari

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09.01.2015 Views

– Cos'è questo – si chiese, arrestandosi per la terza volta. – Signor tenente – disse uno dei due marinai. – In questa galleria si brucia qualche cosa. Non sentite questo acre odore Invece di rispondere, Cordoba estrasse uno zolfanello, lo strofinò e l'accese. Solo allora si accorse che delle ondate di fumo s'avanzavano, strisciando lungo la vôlta della galleria. – Carramba!... – esclamò, impallidendo. – Quei furfanti si preparano ad affumicarci entro la trappola come fossimo bestie feroci!... – E per fare più presto bruciano rami verdi e grappoli di pepe – aggiunse uno dei due marinai. – Noi non potremo resistere a lungo, signor tenente, ve lo... Un furioso colpo di tosse gl'interruppe la frase. – Mille pescicani! – gridò Cordoba, che cominciava già a tossire ed a sternutare fragorosamente, mentre delle grosse lagrime gli scendevano dagli occhi. – In ritirata! Girarono sui talloni e fuggirono precipitosamente, onde non venire soffocati da quel fumo acre che già s'inoltrava attraverso la galleria in fitte ondate. In pochi minuti raggiunsero la marchesa, la quale cominciava pure a tossire, essendo il fumo giunto anche là. – Cordoba – diss'ella, udendo i passi del lupo di mare. – Ci affumicano – Sì, per centomila balene! – rispose il tenente. – Quelle canaglie ci hanno promesso di farci capitolare presto ed ora mi accorgo che avevano ragione. – Cosa facciamo... Fra pochi minuti l'aria diverrà irrespirabile, se questo fumo continua ad avanzarsi. – Non ci rimane che di arrenderci o di farci uccidere. – Impegniamo la lotta adunque! – esclamò la marchesa, 184

con tono deciso. – No, signora – rispose Cordoba. – Vi è del tempo a morire. – Cosa speri ancora – Di sfuggire più tardi agl'insorti. – E di arrenderci – chiese la marchesa, con accento di dolore. – Non abbiamo altra prospettiva, pel momento. – E perderemo l'Yucatan, la mia nave! – Bah!... L'Yucatan non è una scialuppa da prendersi così facilmente. – Ma se ci arrendiamo – Ebbene – Pel nostro riscatto esigeranno di certo la nave ed il suo carico. – E non pensate ai centodieci uomini che sono a bordo, centodieci diavoli pronti a tutto, anche a morire per la loro Capitana Quei bravi penseranno più tardi a liberarci. – Chi li informerà di ciò che è avvenuto di noi – Chi... Uno di noi, per mille pescicani! Noi ci arrenderemo, non tutti però; qualcuno rimarrà qui, nascosto in questa galleria e correrà ad informare mastro Colon di quanto è accaduto. Gl'insorti non sanno quanti siamo noi, quindi vi è la speranza che qualcuno possa sfuggire. – Allora rimarrai tu, Cordoba. – Io!... E credete che possa abbandonarvi – Tu sei il comandante in seconda del Yucatan e tu puoi fare molto meglio di tutti noi. – Ma... – Cordoba, i momenti sono preziosi ed il fumo aumenta sempre. Tenta la sorte. – Rimango anch'io, signor tenente – disse il soldato. – Io conosco il paese e vi posso guidare alla costa. 185

– Cos'è questo – si chiese, arrestandosi per la terza volta.<br />

– Signor tenente – <strong>di</strong>sse uno dei due marinai. – In questa<br />

galleria si brucia qualche cosa. Non sentite questo acre odore<br />

Invece <strong>di</strong> rispondere, Cordoba estrasse uno zolfanello, lo<br />

strofinò e l'accese.<br />

Solo allora si accorse che <strong>del</strong>le ondate <strong>di</strong> fumo<br />

s'avanzavano, strisciando lungo la vôlta <strong>del</strong>la galleria.<br />

– Carramba!... – esclamò, impallidendo. – Quei furfanti si<br />

preparano ad affumicarci entro la trappola come fossimo bestie<br />

feroci!...<br />

– E per fare più presto bruciano rami ver<strong>di</strong> e grappoli <strong>di</strong><br />

pepe – aggiunse uno dei due marinai. – Noi non potremo<br />

resistere a lungo, signor tenente, ve lo...<br />

Un furioso colpo <strong>di</strong> tosse gl'interruppe la frase.<br />

– Mille pescicani! – gridò Cordoba, che cominciava già a<br />

tossire ed a sternutare fragorosamente, mentre <strong>del</strong>le grosse<br />

lagrime gli scendevano dagli occhi.<br />

– In ritirata!<br />

Girarono sui talloni e fuggirono precipitosamente, onde<br />

non venire soffocati da quel fumo acre che già s'inoltrava<br />

attraverso la galleria in fitte ondate.<br />

In pochi minuti raggiunsero la marchesa, la quale<br />

cominciava pure a tossire, essendo il fumo giunto anche là.<br />

– Cordoba – <strong>di</strong>ss'ella, udendo i passi <strong>del</strong> lupo <strong>di</strong> mare. – Ci<br />

affumicano<br />

– Sì, per centomila balene! – rispose il tenente. – Quelle<br />

canaglie ci hanno promesso <strong>di</strong> farci capitolare presto ed ora mi<br />

accorgo che avevano ragione.<br />

– Cosa facciamo... Fra pochi minuti l'aria <strong>di</strong>verrà<br />

irrespirabile, se questo fumo continua ad avanzarsi.<br />

– Non ci rimane che <strong>di</strong> arrenderci o <strong>di</strong> farci uccidere.<br />

– Impegniamo la lotta adunque! – esclamò la marchesa,<br />

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