"La Capitana del Yucatan" di Emilio Salgari

"La Capitana del Yucatan" di Emilio Salgari "La Capitana del Yucatan" di Emilio Salgari

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09.01.2015 Views

nessun ferito fra noi – Bah! Una sola scalfittura – rispose un marinaio. – Una palla mi ha colpito alla fronte di rimbalzo. – Passa all'infermeria: la marchesa ha assunto la direzione dell'ambulanza. – Grazie, signor comandante, non ne ho bisogno – disse il ferito, ridendo. In quell'istante una voce robusta che veniva dall'uscita della galleria, gridò: – Si può parlamentare... – Oh!... Cosa vogliono quei bricconi – mormorò Cordoba. Si fece innanzi, tenendo però il fucile pronto e scorse una figura umana che si teneva ritta dinanzi l'uscita della galleria. – Chi siete voi – chiese il lupo di mare, prendendolo di mira. – L'aiutante di campo del capitano Pardo. – Benissimo!... Desiderate qualche cosa, signor ribelle – Sì, intimarvi la resa. – A noi... – Volete che la intimi ai sassi della galleria... – No, ma... guardate che combinazione: io stavo per intimarla a voi. – Scherzate, signor... – Bob, mio caro signore, marinaio, cuciniere e cannoniere del Yucatan. – Ah! Sì, del Yucatan!... – esclamò l'aiutante di campo del capitano Pardo. – Un nome che vi fa battere il cuore, mi pare, è vero signor ribelle – Può darsi. – La nave però è troppo robusta e può rompervi i denti. – Lo si vedrà più tardi, signor Bob. Intanto vi prego di 180

arrendervi. – Troppa premura, signor insorto. Il capitano Pardo può pazientare qualche po'. – Niente affatto; ha molto fretta. – E noi invece nessuna. Stiamo bene in questa galleria, molto meglio che voi; è fresca come una ghiacciaia, mentre voi vi arrostite come bistecche o come fenicotteri allo spiedo. – Avete finito – Che cosa – Di chiacchierare. – Buon Dio!... Siete un uomo così piacevole che ci trovo gusto a scambiare due parole. – Vi dico che ho fretta e che mi preme assai di avervi prigionieri. – Non avete che da entrare e venirci a prendere; vi avverto però che abbiamo ancora sette eccellenti fucili Mauser ed un bel numero di cartucce, tutte disposte ad entrarvi in corpo. – Allora rifiutate di arrendervi – disse l'aiutante di campo, stizzito. – Almeno pel momento non ne abbiamo la voglia, però più tardi, chissà!... Capirete che non si può rimanere eternamente sottoterra, quantunque si goda una frescura deliziosa; tuttavia io mi ci trovo bene e vi rimarrei quattro o cinque settimane senza fastidio. – Se a voi garba, stateci anche fino al termine della guerra, non m'importa. – Ed allora perché avete tanta premura – È la marchesa del Castillo che noi vogliamo! – urlò l'aiutante, la cui pazienza aveva raggiunto l'ultimo limite. – Mi rincresce per voi e pel capitano Pardo, ma la marchesa si trova troppo bene fra i suoi marinai per cambiare compagnia e poi amerebbe meglio andarsene a bordo del 181

nessun ferito fra noi<br />

– Bah! Una sola scalfittura – rispose un marinaio. – Una<br />

palla mi ha colpito alla fronte <strong>di</strong> rimbalzo.<br />

– Passa all'infermeria: la marchesa ha assunto la <strong>di</strong>rezione<br />

<strong>del</strong>l'ambulanza.<br />

– Grazie, signor comandante, non ne ho bisogno – <strong>di</strong>sse il<br />

ferito, ridendo.<br />

In quell'istante una voce robusta che veniva dall'uscita <strong>del</strong>la<br />

galleria, gridò:<br />

– Si può parlamentare...<br />

– Oh!... Cosa vogliono quei bricconi – mormorò Cordoba.<br />

Si fece innanzi, tenendo però il fucile pronto e scorse una<br />

figura umana che si teneva ritta <strong>di</strong>nanzi l'uscita <strong>del</strong>la galleria.<br />

– Chi siete voi – chiese il lupo <strong>di</strong> mare, prendendolo <strong>di</strong><br />

mira.<br />

– L'aiutante <strong>di</strong> campo <strong>del</strong> capitano Pardo.<br />

– Benissimo!... Desiderate qualche cosa, signor ribelle<br />

– Sì, intimarvi la resa.<br />

– A noi...<br />

– Volete che la intimi ai sassi <strong>del</strong>la galleria...<br />

– No, ma... guardate che combinazione: io stavo per<br />

intimarla a voi.<br />

– Scherzate, signor...<br />

– Bob, mio caro signore, marinaio, cuciniere e cannoniere<br />

<strong>del</strong> Yucatan.<br />

– Ah! Sì, <strong>del</strong> Yucatan!... – esclamò l'aiutante <strong>di</strong> campo <strong>del</strong><br />

capitano Pardo.<br />

– Un nome che vi fa battere il cuore, mi pare, è vero signor<br />

ribelle<br />

– Può darsi.<br />

– <strong>La</strong> nave però è troppo robusta e può rompervi i denti.<br />

– Lo si vedrà più tar<strong>di</strong>, signor Bob. Intanto vi prego <strong>di</strong><br />

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