"La Capitana del Yucatan" di Emilio Salgari
"La Capitana del Yucatan" di Emilio Salgari "La Capitana del Yucatan" di Emilio Salgari
coperto dalle inondazioni ed anche dagli assalti dei caimani e fors'anche dai grossi serpenti d'acqua delle savane. – Che sia il rifugio di qualche negro che ha da rendere dei conti alla giustizia – si chiese. – Oppure qualche stazione delle spie degli insorti... Vediamo. S'arrampicò lestamente su di un palo e raggiunse la piattaforma issandovisi sopra. La prima cosa che scorse fu un'amaca tesa fra i due pali più grossi e che occupava mezza capanna, e poi una raccolta di banani, di cedri e di mangli, quindi una lepre che pareva fosse stata scuoiata di recente, poi appesi ad una trave un fucile da caccia di vecchia fabbricazione ed un carniere assai gonfio. – Si può andare a vedere cosa vi è là dentro – mormorò Cordoba, diventato eccessivamente curioso. Tirò giù il carniere e si mise a frugarlo, levando successivamente del canape, una scatola di polvere, un rotolo di pallini, poi degli stracci. Stava per rimettere tutto a posto, quando vide sfuggire, da uno di quegli stracci, un pezzo di carta ripiegata in quattro. – Oh!... Oh!... – mormorò. – Vediamo cosa contiene; suppongo che non sarà un piano di guerra degl'insorti. Spiegò la carta e appena guardatola non poté frenare un gesto di stupore, né trattenere un grido. – Ritorniamo presto e di corsa – disse, cacciandosi in tasca quella carta. – Ah!... Mio caro Pardo, ti giuro che l'Yucatan non è fatto per te. Ridiscese prontamente, attraversò i paletuvieri, sostò un momento sulla riva per vedere se era seguìto, poi si lanciò attraverso la foresta, ripetendo: – L'Yucatan non fa per te. 118
UN INCONTRO INASPETTATO La corsa del lupo di mare attraverso i centomila vegetali che ingombravano il suolo durò una buona mezz'ora, poi bruscamente cessò ai piedi d'un enorme cedro che lanciava la sua cima a sessanta metri dal suolo. Quella improvvisa fermata non era causata da un cattivo incontro né da un esaurimento di forze, bensì da una viva inquietudine che si era impadronita dell'uomo di mare. Egli non riconosceva più i luoghi che poco prima aveva percorsi per seguire il cubano. Nella sua foga aveva corso a casaccio, senza direzione alcuna, credendo di poter giungere facilmente al campo e si era ora accorto di essersi smarrito in mezzo a quel caos di vegetali. Il terreno paludoso era scomparso e si trovava ora in mezzo a terreni avvallati, però pur sempre, per sua disgrazia, coperti da una vegetazione straordinariamente intensa, anzi così fitta da non poter nemmeno più scorgere il sole. – Per centomila pescicani!... – esclamò Cordoba, tergendosi il sudore che gl'inondava il viso. – Sono corso come uno stordito, senza pensare che è più facile dirigersi in pieno mare anche senza una bussola che in una foresta. Ecco una imprudenza che posso pagare cara!... E non posseggo la più piccola bussola!... Ehi, amico Cordoba, apri bene gli occhi: corri il pericolo di passare la notte a ciel sereno!... Guardò in alto per vedere se poteva osservare la posizione del sole, senza alcun risultato però, poiché il fogliame era così fitto da non permetterlo. Si guardò intorno sperando di riconoscere, in quei colossi vegetali, qualche gruppo che avesse 119
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UN INCONTRO INASPETTATO<br />
<strong>La</strong> corsa <strong>del</strong> lupo <strong>di</strong> mare attraverso i centomila vegetali<br />
che ingombravano il suolo durò una buona mezz'ora, poi<br />
bruscamente cessò ai pie<strong>di</strong> d'un enorme cedro che lanciava la<br />
sua cima a sessanta metri dal suolo.<br />
Quella improvvisa fermata non era causata da un cattivo<br />
incontro né da un esaurimento <strong>di</strong> forze, bensì da una viva<br />
inquietu<strong>di</strong>ne che si era impadronita <strong>del</strong>l'uomo <strong>di</strong> mare. Egli non<br />
riconosceva più i luoghi che poco prima aveva percorsi per<br />
seguire il cubano.<br />
Nella sua foga aveva corso a casaccio, senza <strong>di</strong>rezione<br />
alcuna, credendo <strong>di</strong> poter giungere facilmente al campo e si era<br />
ora accorto <strong>di</strong> essersi smarrito in mezzo a quel caos <strong>di</strong> vegetali.<br />
Il terreno paludoso era scomparso e si trovava ora in mezzo<br />
a terreni avvallati, però pur sempre, per sua <strong>di</strong>sgrazia, coperti da<br />
una vegetazione straor<strong>di</strong>nariamente intensa, anzi così fitta da<br />
non poter nemmeno più scorgere il sole.<br />
– Per centomila pescicani!... – esclamò Cordoba,<br />
tergendosi il sudore che gl'inondava il viso. – Sono corso come<br />
uno stor<strong>di</strong>to, senza pensare che è più facile <strong>di</strong>rigersi in pieno<br />
mare anche senza una bussola che in una foresta. Ecco una<br />
imprudenza che posso pagare cara!... E non posseggo la più<br />
piccola bussola!... Ehi, amico Cordoba, apri bene gli occhi: corri<br />
il pericolo <strong>di</strong> passare la notte a ciel sereno!...<br />
Guardò in alto per vedere se poteva osservare la posizione<br />
<strong>del</strong> sole, senza alcun risultato però, poiché il fogliame era così<br />
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