"La Capitana del Yucatan" di Emilio Salgari
"La Capitana del Yucatan" di Emilio Salgari "La Capitana del Yucatan" di Emilio Salgari
provvisti ognuno di duecento cartucce. Prima d'imbarcarsi, la marchesa chiamò mastro Colon, dicendogli, con un tono di voce un po' commosso: – Affido a te, mio valoroso, la mia nave e la bandiera della patria. Se tu vedessi che l'una o l'altra sono in pericolo, da' fuoco alle polveri e vieni a raggiungermi nei boschi. – Ve lo giuro, mia Capitana – rispose con voce solenne il vecchio mastro. – Gli yankees non avranno né l'Yucatan né la bandiera spagnola che farò inchiodare sul corno dell'albero maestro. – Grazie, Colon: conto su di te. – Andiamo donna Dolores – disse Cordoba. – I minuti possono diventare preziosi. Il cubano e otto altri marinai erano scesi nella scialuppa e li attendevano alla base della scala. La marchesa fece un gesto d'addio all'equipaggio che era ancora schierato in coperta e s'affrettò a raggiungere i compagni, seguìta da Cordoba. Ad un suo cenno la scialuppa si staccò dall'Yucatan, attraversò rapidamente il canale e raggiunse i paletuvieri che ingombravano la riva ed i banchi melmosi, inoltrandosi attraverso le paludi per cinque o seicento metri. Il drappello si caricò delle armi e dei viveri, i quali erano stati racchiusi in diversi sacchetti, delle coperte e d'una grande tela che doveva servire di tenda per ripararsi dalle piogge diluviali, così frequenti nella primavera, poi si cacciò fra le piante acquatiche passando da una radice all'altra, mentre la scialuppa con tre marinai, riprendeva il largo per fare ritorno all'Yucatan. La traversata di quella zona pericolosa pei miasmi terribili che la infestano, si compì felicemente sotto la direzione del cubano, il quale sapeva scegliere i passaggi meno difficili. Un 102
quarto d'ora dopo il piccolo drappello giungeva sulla terraferma, sul margine d'una immensa foresta costituita quasi esclusivamente di mangli, piante che producono delle frutta sufficientemente nutrienti per impedire ad un uomo di morir di fame, quantunque siano impregnate d'un sapore, più o meno pronunciato, di trementina. Quella parte della foresta sembrava assolutamente deserta, poiché nessun rumore si udiva eccettuato il grido rauco e scordato di una coppia d'aquile caracara che avevano il loro nido su uno dei più alti alberi. – Quale via terremo – chiese donna Dolores al cubano, il quale si era arrestato ascoltando attentamente. – Attraverseremo per ora quella foresta – rispose egli. – Impiegheremo molto tempo... – Forse l'intera giornata, poi ci cacceremo nelle paludi per evitare le bande di Pardo. – Dove credete che siano gli insorti... – Hum!... E un po' difficile a saperlo. Essendo tutti montati e possedendo dei buoni cavalli, in dodici ore, si possono ritrovarli ad una grande distanza. – Ve ne saranno in questa foresta... – Durante la mia traversata non ne ho veduto uno solo. – Voi conoscete la via. – Meglio di tutti, signora. – Andiamo adunque e teniamo gli occhi bene aperti e le armi pronte – disse la marchesa. Il drappello, dopo quello scambio di parole, si mise tosto in marcia. Il cubano camminava innanzi a tutti, poi venivano due marinai armati di scure per aprire il passo attraverso a quel caos di tronchi, di foglie, di rami, di liane e di cespugli, quindi la marchesa con Cordoba e finalmente gli altri tre marinai incaricati di proteggere, alle spalle, la piccola spedizione. 103
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Prima d'imbarcarsi, la marchesa chiamò mastro Colon,<br />
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– Affido a te, mio valoroso, la mia nave e la ban<strong>di</strong>era <strong>del</strong>la<br />
patria. Se tu vedessi che l'una o l'altra sono in pericolo, da' fuoco<br />
alle polveri e vieni a raggiungermi nei boschi.<br />
– Ve lo giuro, mia <strong>Capitana</strong> – rispose con voce solenne il<br />
vecchio mastro. – Gli yankees non avranno né l'Yucatan né la<br />
ban<strong>di</strong>era spagnola che farò inchiodare sul corno <strong>del</strong>l'albero<br />
maestro.<br />
– Grazie, Colon: conto su <strong>di</strong> te.<br />
– An<strong>di</strong>amo donna Dolores – <strong>di</strong>sse Cordoba. – I minuti<br />
possono <strong>di</strong>ventare preziosi.<br />
Il cubano e otto altri marinai erano scesi nella scialuppa e li<br />
attendevano alla base <strong>del</strong>la scala.<br />
<strong>La</strong> marchesa fece un gesto d'ad<strong>di</strong>o all'equipaggio che era<br />
ancora schierato in coperta e s'affrettò a raggiungere i compagni,<br />
seguìta da Cordoba.<br />
Ad un suo cenno la scialuppa si staccò dall'Yucatan,<br />
attraversò rapidamente il canale e raggiunse i paletuvieri che<br />
ingombravano la riva ed i banchi melmosi, inoltrandosi<br />
attraverso le palu<strong>di</strong> per cinque o seicento metri.<br />
Il drappello si caricò <strong>del</strong>le armi e dei viveri, i quali erano<br />
stati racchiusi in <strong>di</strong>versi sacchetti, <strong>del</strong>le coperte e d'una grande<br />
tela che doveva servire <strong>di</strong> tenda per ripararsi dalle piogge<br />
<strong>di</strong>luviali, così frequenti nella primavera, poi si cacciò fra le<br />
piante acquatiche passando da una ra<strong>di</strong>ce all'altra, mentre la<br />
scialuppa con tre marinai, riprendeva il largo per fare ritorno<br />
all'Yucatan.<br />
<strong>La</strong> traversata <strong>di</strong> quella zona pericolosa pei miasmi terribili<br />
che la infestano, si compì felicemente sotto la <strong>di</strong>rezione <strong>del</strong><br />
cubano, il quale sapeva scegliere i passaggi meno <strong>di</strong>fficili. Un<br />
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